8 Nov 2010 | Cultura, Focolari nel Mondo, Spiritualità
E’ stato inaugurato, sabato 6 novembre, il Polo imprenditoriale di Economia di Comunione (EdC) portoghese, presso la cittadella dei focolari nella località di Abrigada – Alenquer.
Presenti 250 persone, tra cui il sindaco di Alenquer, alcuni deputati, imprenditori ed economisti.
Il prof. Luigino Bruni, economista, e l’imprenditore Alberto Ferrucci, della Commissione Centrale dell’EdC, nel loro intervento, hanno risaltato l’importanza di un Polo dell’EdC in una cittadella del Movimento dei Focolari (attualmente sono 35 nei 5 continenti), come testimonianza di una cultura economica nuova, capace di fare crollare i muri del capitalismo e dell’individualismo dei nostri giorni.
La prof.ssa Manuela Silva, economista, ha sottolineato l’importanza vitale di questa realtà, evidenziando la visione profetica di Chiara Lubich, fondatrice dei Focolari, sulla Economia di comunione. “Quando viene messa in atto – ha aggiunto – è destinata ad essere luce che arriva lontano, come un faro nel buio della società di oggi”. Quindi ha sfidato tutti a rimanere fedeli alla prima intuizione di Chiara sull’EdC.
Alcuni imprenditori che aderiscono al progetto hanno raccontato la storia della costruzione di questo Polo, iniziata nel 2004, coinvolgendo il lavoro di tanti ed fino alla realizzazione di questo sogno. Sono stati gesti di generosità, piccoli e grandi, sofferenze, perdite materiali e spirituali, autentici “mattoni” di questa “cattedrale”, come qualcuno ha definito il nuovo Polo, destinato a testimoniare Dio nel mondo dell’economia.
Nel Polo “Giosi Guella” sono attualmente istallate 3 aziende, e tante altre che hanno aderito allo stesso progetto sono sparse in tutto il Paese e collegate al Polo. Sono piccole e medie aziende for profit che, con gli ideali dell’Economia di Comunione, lavorano per il bene comune.
A conclusione del programma si è stabilito un collegamento internet con il Polo Lionello Bonfanti, a Loppiano (Italia), dando una dimensione allargata a questo avvenimento. Fra l’altro è stata ricordata una frase di Chiara riguardante il Polo italiano: “Una luce in mezzo alle tenebre, per quanto sia piccola, si vede da lontano”. Un incoraggiamento per rispondere alla sfida.
Il sindaco di Alenquer, Jorge Riso, ha ufficialmente proceduto all’inaugurazione. Nel suo breve intervento ha ringraziato il Movimento e la cittadella Arco-Iris per il loro contributo positivo al territorio, non solo attraverso il Centro di Fisioterapia, ma anche per i rapporti con la popolazione. “Questo Polo – ha detto – è un privilegio per il comune di Alenquer. E’ un progetto che va aldilà dei limiti del nostro territorio”.
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8 Nov 2010 | Focolari nel Mondo, Senza categoria
Erano 700 gli aderenti dei Focolari convenuti a Castelgandolfo nei giorni scorsi. I più lontani arrivavano da Hong Kong e Corea, e non mancavano le rappresentanze dall’America, Brasile, Argentina e Messico, così come da diversi Paesi nord e centro europei, e da molte regioni italiane. La restante parte del mondo è attesa invece a gennaio, per il secondo appuntamento.
E’ in questo contesto che Marta Chierico, che per la rivista Città Nuova si occupa della promozione, ha presentato a un pubblico internazionale la proposta di un “cammino appassionante”, “in cui lavorare insieme per le nostre città e dare notizia delle tante buone notizie che non fanno rumore”. Presenti idealmente quindi non solo l’edizione italiana, ma le 36 edizioni in tutto il mondo in 22 lingue.
Nella grande famiglia di Città Nuova – si ricorda citando Chiara Lubich – i lettori hanno uguale dignità dei giornalisti, dove chi legge e propone il giornale ad altri, costruisce, mattone dopo mattone, la “città nuova”, la città di Dio sulla terra. Insieme protagonisti di un’avventura editoriale con l’obiettivo di costruire ponti di unità in tutti gli ambienti.
E’ una rivista libera Città Nuova, non condizionata da un editore forte, da pubblicitari agguerriti. Ma questa libertà ha un prezzo. “Per questo non ci trovate in edicola – afferma la Chierico -, non abbiamo il capitale che lo consente. La nostra forza sono i lettori che si abbonano e leggono”, anche on line. Per questo è nato il nuovo sito dove ogni giorno si possono trovare commenti a notizie di attualità, cultura e cronaca nazionale e internazionale grazie anche alla collaborazione con una rete di giornalisti in tutto il mondo.
“Città Nuova è vostra”. Come diventare “protagonisti appassionati”? Tre le proposte:
Abbonarsi. Se ci si abbona entro il 31 dicembre 2010, in regalo la nuova biografia di Chiara Luce nel primo numero di febbraio 2011. Inoltre l’edizione italiana offre la possibilità, con un’integrazione di soli 18 €, di avere anche un piccolo libro al mese che approfondisce temi scottanti di attualità dalla prospettiva della cultura dell’unità.
Leggere. E segnalare esperienze e contributi di riflessione, eventuali critiche costruttive che aiutano la redazione a migliorare.
Contagiare, proponendo la rivista e i libretti ad altri. Ecco perché, da adesso, chi è un semplice abbonato, può diventare “appassionato abbonatore di altri”.
Ancora oggi quindi lettori, che – come dal 1956 in poi, quando la rivista è nata, si prendono cura della propria gente e delle proprie città, dando così il loro contributo nel formare la coscienza sociale e nel tessere la fraternità nei vari Paesi.
26 Ott 2010 | Cultura, Focolari nel Mondo
«Da 35 anni mi occupo professionalmente di comunicazione in vari campi, ma posso dire di essere “nata” alla vera comunicazione solo nel marzo 1995, quando alla conferenza stampa del Premio UELCI a Milano, per il migliore scrittore cattolico dell’anno, ho conosciuto Chiara Lubich e non l’ho più abbandonata». Con queste parole Alma Pizzi ha esordito nel giugno 2010, all’ultimo seminario di NetOne, per presentarsi. Lei, giornalista affermata, consulente stampa, docente di giornalismo e autrice, originaria della Lombardia, Presidente dell’UCID (Unione Cristiani Imprenditori Dirigenti), è stata anche una grande sostenitrice della rete internazionale di operatori della comunicazione NetOne ispirata al carisma dell’unità.
Lo scorso giugno, raccontava ancora di sé: «Ho avuto una seconda “nascita”, ancor più decisa, nel giugno 2000 qui a Castelgandolfo, al primo raduno internazionale di NetOne, che nasceva in quella occasione: da allora considero NetOne la mia casa e non sono mancata mai. Ho soprattutto scoperto un nuovo modo di essere giornalista, rivoluzionario rispetto a quello che conoscevo prima: ho iniziato a mettere al primo posto il rapporto con gli altri e non il prodotto del mio lavoro». (L’intervento completo è disponibile anche in video sul sito di NetOne) «Mi ha colpito e commosso leggere i suoi ultimi pezzi – scrive una giornalista che l’ha conosciuta e lavorato con lei – “vari sono sulla santità: da quello su Chiara Luce Badano all’ultimo su Carlo I d’Austria, beato “attraverso” e non “nonostante” la politica, uscito il 24 ottobre 2010 (il giorno prima della sua morte) sul sito del giornale on line che curava. Tra l’altro riporta dal diario di Carlo I queste parole: “Tutta la mia aspirazione è sempre di conoscere il più chiaramente possibile in tutte le mie cose la volontà di Dio e di eseguirla, e precisamente nella maniera più perfetta”». Collaboratrice di Città Nuova, aveva scritto per la rivista dei Focolari a proposito del giornalista Giuseppe De Carli, recentemente scomparso, chiudendo così l’articolo: “Non avevamo saputo nulla del suo male e ora lo pensiamo arrivato alla mèta, dove vorremmo arrivare anche noi con la stessa consapevolezza del lavoro coscienziosamente compiuto”. La ricordiamo attraverso queste sue ultime parole, rimandando all’articolo su Città Nuova per conoscere qualcosa in più di lei. Altri link:
Rmf on line, è la squadra che fa notizia. L’ultima intervista pubblicata (altro…)
25 Ott 2010 | Focolari nel Mondo, Senza categoria
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«Quem poderá cancelar da alma o mom ento extraordinário que vivemos juntos?», escrevem de Brasília. Esta é apenas uma da muitas, muitíssimas impressões que chegaram após o dia 25 de setembro, dia no qual Chiara Luce Badano foi proclamada bem-aventurada.Um dia inesquecível para as 25 mil pessoas presentes, mas também para os milhares que acompanharam o evento, em muitos ângulos do planeta. De Madri disseram: «Comoveu-me ver pessoas de tantos países reunidas pela simples e intensa vida de uma jovem». «A festa de beatificação era como um encontro que se vive aqui, na terra, e também lá, no Céu – referiram da Eslováquia –. Em mim ficou principalmente o pensamento que vale a pena viver bem a única vida que temos»
Foram muitos os que acompanharam os três momentos, do rito, da festa na Sala Paulo VI e a missa em ação de graças, por meio da TV ou na internet. Em Joanesburgo, por exemplo, as gen (jovens do Movimento dos Focolares) passaram todo o fim de semana juntas, para seguir o evento pela web. Até na Sibéria puderam ver a celebração, ao vivo. No Brasil, por meio das transmissões de três redes de televisão católicas, internet e rádio, foram alcançadas mais de 900 mil pessoas.
Em muitos lugares foram feitas celebrações simultâneas. Na região de Belém, norte do Brasil, estiveram presentes 10 mil pessoas, nas 17 missas em ação de graças. Só em Teresina, onde o evento foi inserido no contexto do Congresso Eucarístico Diocesano, eram cerca de 4 mil, na missa celebrada por d. Dimas, secretário da CNBB, e uma vigília para os jovens. Também na Ilha Reunião, no Oceano Índico, mil pessoas recolheram-se em uma igreja, e falaram deste momento inesquecível vivido na missa por Chiara Luce. Uma grande festa foi organizada em Bujumbura, no Burundi e, ainda na África, cerca de mil pessoas reuniram-se na Mariápolis Piero, no Quênia.
Mas mesmo com a distância de alguns dias as repercussões não diminuíram. De Malta contam: «Estamos ainda no aeroporto, depois de ter vivido dias maravilhosos e cheios de alegria. Foi uma experiência inesquecível, uma experiência de Deus que tocou os corações deixando o desejo sincero de santidade, com o exemplo de Chiara Luce». E ainda um pensamento do Iraque: «A beleza da sua santidade é que não era uma consagrada, mas era santificada graças ao seu sim cotidiano à Vontade de Deus». Enfim, sempre do Oriente Médio, em especial da Jordânia: «Obrigada, Chiara Luce, por ter acordado a nossa consciência. Como nas olimpíadas é passado o bastão, assim você doou a felicidade e a alegria do Céu a todos os jovens do mundo».
O dia 29 de outubro é o indicado pela Igreja para recordar, na liturgia do dia, a bem-aventurada Chiara Badano. Nesta próxima sexta feira, no Santuário do Divino Amor (Roma), onde foi realizada a cerimônia de beatificação, no dia 25 de setembro, está prevista uma celebração de festa.
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No Brasil, por meio das transmissões de três redes de televisão católicas, internet e rádio, foram alcançadas mais de 900 mil pessoas.
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22 Ott 2010 | Chiesa, Dialogo Interreligioso, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Tanti hanno conosciuto la vicenda umana del cardinale vietnamita François-Xavier Nguyên Van Thuân, vissuto in carcere per più di tredici anni. Tanti si sono sentiti incoraggiati dalla sua testimonianza eroica di fede e hanno sperimentato personalmente la carità, forgiata nel crogiuolo della prova, di questa grande personalità contemporanea. A soli 8 anni dalla sua scomparsa, il 22 ottobre si è aperto per lui il Processo di Beatificazione con la ceremonia ufficiale a San Giovanni in Laterano. Nato nel 1928, nel Vietnam, in seno ad una famiglia di antica tradizione cristiana, venne ordinato sacerdote nel 1953, e già nel 1964 divenne rettore del seminario di Hue. Il 13 aprile 1967, Paolo VI lo nominò primo vescovo vietnamita di Nha Trang. Scelse come motto Gaudium et Spes poiché desiderava essere un apostolo di gioia e di pace.Uomo di ricca e profonda spiritualità, trovò grande ispirazione per la sua vita personale e la sua missione pastorale nell’incontro, nel 1974, con Chiara Lubich e la sua spiritualità dell’unità.Nel 1975 venne arrestato dal governo comunista ed imprigionato. Non fu mai processato e condannato. Trascorse in carcere ben oltre tredici anni, di cui nove in isolamento. La sua scelta di Gesù Crocifisso ed Abbandonato, cardine della spiritualità dell’unità, come Colui da amare ed imitare, gli diede la forza per essere un testimone eroico della speranza e della carità, sempre, ed in modo indescrivibile durante i lunghi anni bui di prigionia. Anni dopo, nel luglio 2001 davanti a 1.300 sacerdoti convenuti a Castelgandolfo, affermerà che “l’aver conosciuto Chiara Lubich ed il suo carisma dell’unità, mi ha salvato in quei lunghi anni”. I suoi molti scritti contengono dei veri gioielli di autentica spiritualità evangelica, illustrati dalle innumerevoli sue esperienze che risplendono come via di santità per chiunque incontri questo grande testimone del nostro tempo. Eccone uno:“Una notte, in carcere, dal più profondo del mio cuore, udii una voce che mi chiedeva: ‘Perche mai ti tormenti? Devi saper discernere fra Dio e le opere di Dio. Tutto ciò che hai fatto e che ancora desidereresti di fare: visite pastorali, formazione dei seminaristi, delle suore e dei membri di ordini religiosi, costruire scuole, evangelizzare i non cristiani. Tutto ciò è ottimo lavoro, è lavoro di Dio, ma non è Dio! Se Egli ti chiede di lasciare tutto e di affidare ogni cosa nelle Sue mani, fallo e fidati di Lui. Dio farà infinitamente meglio di te: affiderà il lavoro ad altri più capaci di te. Non hai che da scegliere Dio e non i suoi lavori!’. Fu una luce che mutò totalmente il mio modo di pensare. Allorché i comunisti mi fecero scendere nella stiva di una nave, la Hai-Phong, stipato insieme ad altri 1.500 prigionieri per trasportarci al Nord, mi dissi: ‘Questa è la mia cattedrale, questo è il popolo che Dio mi affida perché io me ne curi, ecco la mia missione: assicurare la presenza di Dio fra questa gente, fra questi miserabili, disperati fratelli miei. E’ la Sua volontà che io sia qui. Accetto la Sua volontà. Da quel momento in poi una nuova pace mi ha riempito il cuore e mai mi ha più abbandonato in tutti quei tredici anni.” Autore di numerosi libri, instancabile predicatore, testimone di una fede eroica e di una sconfinata carità, Van Thuân sarà ricordato anche per il suo grande impegno nel redigere il Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa e per gli ultimi anni della sua vita spesi intensamente alla guida del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace. Città Nuova ha pubblicato:
François Xavier Nguyên Van Thuân, Il cammino della speranza. Testimoniare l’appartenenza a Cristo, 2008.
François Xavier Nguyên Van Thuân, Testimoni della speranza. esercizi spirituali tenuti alla presenza di Giovanni Paolo II, 2008
Lucia Velardi (ed.), Spera in Dio! 100 pagine di F. X. Nguyên Van Thuân, 2008
Per la cerimonia dell’apertura della fase diocesana del Processo di Beatificazione erano presenti membri della famiglia e amici da tutto il mondo. (altro…)
20 Ott 2010 | Focolari nel Mondo, Senza categoria
L’interdipendenza è una lente attraverso cui guardare la realtà e, allo stesso tempo, può essere un valore multidimensionale. Come disse Lorenz, fondatore della teoria del caos: «Un battito d’ali di una farfalla in Brasile può provocare un uragano in Texas», allo stesso tempo le città, possono essere luoghi di isolamento e disgregazione, ma anche luoghi in cui gettare semi di convivenza e integrazione. Interdipendenza è anche mobilità di persone e popoli, è lavoro, è responsabilità di una società civile.
A questo proposito, anche quest’anno dal 22 al 23 ottobre a Firenze si svolgeranno le “Giornate dell’Interdipendenza”. Tema portante di quest’edizione: la città, le nostre città. (vedi programma
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“Integrazione, fra conflitto e inclusione”, “Interdipendenza, solidarietà e crisi economica”, “La città interculturale, Dare credito alle relazioni”, alcuni dei temi che verranno affrontati; corredati da testimonianze e da un dibattito pubblico a tutto campo.
Promotori dell’evento: Acli, Comunità di sant’Egidio, Movimento politico per l’Unità (Focolari), Legambiente e altri.
La Giornata mondiale dell’Interdipendenza nasce nel 2003 negli USA, a Filadelfia, ad opera del politologo Benjamin Barber insieme all’Associazione Civ-World. A partire dal 2004 anche in Italia si svolgono giornate di approfondimento che prendono ispirazione da questo attuale concetto di interdipendenza. In questi anni sono state tante le tematiche affrontate: dall’Islam alla Cina, dall’Africa alla globalizzazione.
Laboratori di formazione e di dialogo per chi opera nella comunicazione e nell’informazione, sia in ambito educativo che sociale, per abbattere i muri degli stereotipi e leggere e trasformare la realtà dell’interdipendenza del pianeta da elemento passivo a elemento attivo di equità e responsabilità.