Testimoni credibili
“La volontà di Dio nella vita dei cristiani”. Questo il tema al centro del 29° Convegno Ecumenico di Vescovi che, su iniziativa del Movimento dei Focolari, si sta svolgendo dal 9 al 13 settembre al Centro Mariapoli di Castel Gandolfo (Roma). Prendono parte all’incontro vescovi della Comunione Anglicana, Metodisti, Evangelici-luterani, Siro-ortodossi e Cattolici, provenienti dall’Australia alla Svezia, da Hong Kong o dall’India fino all’Uruguay. Domenica 12 settembre Benedetto XVI rivolgerà un saluto ai vescovi presenti all’Angelus a Castelgandolfo. Il card. Walter Kasper, Presidente emerito del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei cristiani, farà il punto sullo situazione ecumenica oggi. La testimonianza dei cristiani. “Le prediche oggi non hanno valore. Di fronte alla inflazione della parola a cui i media ci stanno abituando, ciò che oggi vale è la testimonianza; essa è la prospettiva più promettente della evangelizzazione”. A parlare è il card. Miloslav Vlk, arcivescovo emerito di Praga, presentando ai giornalisti il Convegno Ecumenico di Vescovi. Al centro dell’incontro quest’anno ci sarà come tema di riflessione: “La volontà di Dio nella vita dei cristiani”. “Una questione – ha spiegato il cardinale – non solo ed unicamente religiosa, perché in un mondo secolarizzato dove si sperimenta l’assenza di Dio, l’uomo tende a chiudersi nella sua volontà facendo poi fatica ad accettare e a confrontarsi con quella dell’altro”. Lo scopo del Convegno, di fronte alla crisi che il dialogo ecumenico, secondo molti, sta attraversando, questi Vescovi ribadiscono che “ciò che ci unisce è molto di più di ciò che ci divide. Ci sono moltissime cose che ci permettono di vivere già da adesso in unita: mettendo in pratica la stessa Parola di Dio, avendo ricevuto lo stesso battesimo, accogliendo i doni dello stesso Spirito Santo”. L’esperienza vissuta in questi 29 anni di incontri annuali tra vescovi di varie Chiese – ha concluso uno di loro –, ci conferma nella certezza che “l’unità è possibile”. Lo sottolinea anche il vescovo tedesco Christian Krause, già Presidente della Confederazione mondiale Evangelico-luterana che, pur constatando in atto nell’Europa “una crisi delle istituzioni a tutti i livelli”, non vuole parlare di “inverno ecumenico”, anche perché molte iniziative testimoniano il contrario. Afferma che: “l’esperienza vissuta al Ökumenischer Kirchentag di Monaco, portato avanti dai laici di cui tanti giovani, e la collaborazione ormai consolidata di 250 Movimenti diversi nell’ “Insieme per l’Europa”, ci fanno pensare piuttosto all’inizio di una nuova primavera”. Nel prendere la parola, il vescovo inglese anglicano Robin Smith, che da anni partecipa agli incontri promossi dal Movimento dei Focolari precisa: “A questi incontri non si partecipa per discutere sulle nostre differenze, ma per vivere una esperienza concreta di unità, facendo propria la preghiera di Gesù al Padre, ‘che tutti siano una cosa sola’. Questo ‘essere uno’ in Cristo è’ una esperienza che ci permette di sperimentare la presenza del Risorto tra noi come egli ha promesso”. Un patto che rimane. L’incontro ecumenico di vescovi culmina in un “patto d’amore reciproco”. A raccontarne l’esperienza è mons. Armando Bortolaso, già vicario apostolico di Aleppo (Siria) che ora vive in Libano. “Ci si dichiara pronti a dare la vita l’uno per l’altro, ad amare la diocesi dell’altro come la propria e ci si scambia un abbraccio della pace”. E’ sempre un momento forte, commovente che dà – dice il vescovo – “la temperatura di questo ecumenismo della vita e del cuore.” (altro…)
Cittadella Fontem
Sito ufficiale della cittadella del Movimento dei Focolari a Fontem, Africa
Brasile – diario di viaggio 2
Diario di Viaggio – Prima tappa
«Riprendiamo l’aereo. Tre ore di volo, 2500 kilometri, e arriviamo a Recife. Nei pressi di questa grande città del Nord Est del Brasile si trova la cittadella Santa Maria del Movimento dei Focolari, seconda tappa della nostra avventura. E’ lì che i due gruppi, quello di San Paolo e quello di Recife, si riuniscono per gli ultimi giorni del progetto e per un bilancio del lavoro fatto. Alle spalle, per ciascuno, 15 giorni intensi di lavoro sociale, in un grande clima di fraternità, immersi in una cultura sconosciuta, in progetti diversi, condividendo ogni giorno la stessa meravigliosa esperienza con tante persone del posto. Marta, italiana, alla fine dell’esperienza conclude: “In questi giorni ho imparato che dobbiamo essere semplici, non persone costruite. Da noi ci sono tanti immigrati… Le persone qui, nella loro semplicità, ti danno tanto. Ora vedo con altri occhi gli immigrati nel mio paese”. Micheal, dalla Germania, ha lavorato per ridipingere una casa. Suo collega di lavoro, un ragazzo che “all’inizio non voleva aiutarmi. Ma gli ho fatto un sorriso e gli ho messo la paletta in mano. Ha cambiato atteggiamento e mi ha aiutato. Anche se da solo avrei fatto il lavoro tre volte più veloce, aver lavorato con lui mi ha reso molto più felice”. E sono fioriti nuovi propositi e decisioni, come quella di Emanuel, paraguaiano: “Qui ho capito come voglio vivere, cosa voglio fare della mia vita. Nel mio paese ci sono anche tanti poveri, ma qui mi sono svegliato!” o di Lara, di nazionalità argentina: “Ho capito che la lingua del cuore non è quella della ragione. E una lingua diversa che ti porta a superare i limiti linguistici e le barriere sociali, e ti mette in gioco l’anima. Questa avventura di essere di paesi diversi, con una cultura diversa, e riuscire comunque a costruire rapporti veri, mi ha fatto credere che il mondo unito è possibile, anche nel quotidiano. Partecipare a questo progetto mi ha aperto la testa ed il cuore. Mi ha permesso di scoprire una società che soffre, che ha tanti bisogni ma anche molto da dare. Torno con tanta voglia che nella mia città possa sorgere un progetto simile”. Per qualcuno è stata l’occasione di una vacanza alternativa: “Potevo scegliere di riposarmi con gli amici o venire qui. Senza dubbio ho scelto bene!”, afferma Adriano, di Porto Alegre, e quindi cittadino del Paese ospitante. Un’altra connazionale, Sulamita, racconta: “Quando sono arrivata nella favela era come se avessi trovato il mio posto: un posto dove potevo amare tutti i giorni. Ma in realtà siamo stati amati da loro con grande sincerità. Tornando a casa voglio trasmettere quanto ho vissuto perché tutta questa forza che ho ricevuto non muoia”. Viaggio all’insegna della reciprocità, con un “Grazie”, dei bambini della scuola Santa Maria, di Recife: “È stata una settimana molto speciale per noi”. E c’è anche qualcuno che non vuol far più ritorno in patria, come Pakot: “Avevo tanti problemi prima di arrivare qui: a casa, con gli studi…All’Isola S. Teresinha ho scoperto che i miei problemi erano troppo piccoli se confrontati a quello che stavano vivendo quei bambini…e mi sono sentito impotente. Durante le due settimane che sono stato nell`Isola ho ricevuto tanti abbracci, sguardi e adesso mi sento più forte. Se fosse possibile vorrei cambiare la data del mio ritorno in Romania…”. Il progetto GLOCALCITY è realizzato con il sostegno del programma “Gioventù in azione” della Commissione europea Leggi anche:

Giovani con “Glocalcity” in Brasile Al via un progetto intercontinentale con cinquanta giovani provenienti da dieci paesi (altro…)
Politica e istruzione insieme per la Fraternità
Studiosi provenienti da Brasile, Bolivia, Cile, Uruguay, Italia e molte altre regioni dell’Argentina, riuniti per parlare su Fraternità e Conflitto: Riflessioni, dibattiti e prospettive, nel seminario in corso a Tucumàn (Argentina) dal 25 al 27 di agosto. La conferenza principale, intitolata “Fraternità e Conflitto nel pensiero contemporaneo” sarà tenuta dal Prof. Antonio Maria Baggio dell’Istituto Internazionale Sophia (con sede in Italia). Il Prof. Baggio, fondatore della rete, è uno dei teorici che si distingue per essersi dedicato a recuperare “il principio dimenticato della fraternità” come punto centrale del pensiero politico. Insieme ad altri intellettuali appartenenti alla Scuola Abba, Centro Studi del Movimento dei Focolari, svolge ricerche ed elabora teorie che mirano a consolidare il “paradigma della fraternità”, categoria teorica che nasce dall’esperienza di Chiara Lubich e dal movimento da lei fondato. Per questo legame con i Focolari, prenderanno parte al seminario, in diversi momenti, politici e giovani appartenenti al Movimento Politico per l’Unità. L’origine del seminario risale alla prima convocazione fatta dall’Università Nazionale di Cordoba nel 2008, intitolata “La fraternità come categoria politica nelle scienze giuridiche e sociali“. Durante quel primo seminario si sono sviluppate quattro tematiche molto vaste: Storia e pensiero Latinoamericano; Diritto; Scienze Politiche; Comunicazione ed Istruzione. Ne sono seguiti lavori e studi, proposti successivamente al secondo incontro: “L’idea della fraternità nel pensiero politico e nelle scienze sociali” (Università Nazionale di La Plata, 2009). E da lì è partita la proposta per l’appuntamento successivo: orientare i lavori verso una tematica più specifica, incentrata sulla realtà latinoamericana, che coinvolgesse maggiormente le discipline scientifiche. Questa è la sfida affrontata dal terzo incontro.
La Casa Editrice Argentina Ciudad Nueva ha pubblicato le presentazioni dei seminari precedenti e per questo evento propone: “Studi recenti sulla fraternità. Dalla enunciazione come principio alla consolidazione come prospettiva”. Incaricato di questo lavoro è il Prof. Osvaldo Barrenche, Direttore della Cattedra Libera: Società, Politica e Fraternità dell’Università Nazionale della Plata, e uno dei pilastri della RUEF. In contemporanea, il Governo di Tucumàn ha convocato il II Spazio aperto “Fraternità e Società”: esperienza formativa che propone idee e pratiche, visioni ed interventi nell’ambito professionale che riconsiderano il concetto di fraternità come un principio di azione e come base per la convivenza sociale. All’interno dello Spazio Aperto si svilupperà un Parlamento Giovanile il cui obiettivo è svolgere pratiche legislative, permettendo così di approfondire l’apprendimento delle regole democratiche applicabili al dibattito, alle discussioni ed al consenso. Durante il convegno si alternano testimonianze e pratiche comunitarie, solidali e fraterne di organizzazioni e comunità. Infine, lo Spazio Aperto prevede la realizzazione di attività artistiche, per dimostrare quanto ogni ambito della nostra vita sociale sia importante per costruire una città più fraterna. Per maggiori informazioni (in portoghese ed in spagnolo): www.ruef.com.ar (altro…)
“LoppianoLAB”
Dal 16 al 19 settembre prossimi si apre nella cittadella internazionale di Loppiano (Firenze) “LoppianoLAB”, un appuntamento per creare uno spazio di dialogo e confronto sui temi d’attualità, cultura, educazione ed economia alla ricerca di idee e prassi verso una visione unitaria dell’Italia.
La cittadella dei Focolari, situata sulle colline del Valdarno, in collaborazione con il Polo Imprenditoriale Lionello Bonfanti, l'Istituto Universitario Sophia ed il gruppo editoriale Città Nuova, offrirà quattro giorni di dibattiti, tavole rotonde, esposizioni aziendali, dove attualità e cultura, educazione ed economia, saranno in rete per proporre nuove idee che stimolino la prassi da proporre al paese nella prospettiva della fraternità universale. Una sorta di expo culturale, ma anche di laboratorio dove sperimentare, in pochi giorni, cosa vuol dire declinare nei vari ambiti del sapere il Carisma dell'Unità, e quali possono essere i suoi effetti sulla vita concreta di una nazione.
La prima edizione di “LoppianoLAB” si presenta allora come una serie di eventi tra loro collegati, ai quali si prevede la partecipazione di circa 3000 persone provenienti da tutta Italia.
L'Italia infatti si appresta a festeggiare i 150 anni della sua unità, e l'appuntamento di Loppiano diviene così un'occasione da non perdere per ritrovare le ragioni prime della convivenza civile, in un'ottica di reciprocità tra le varie aree geografiche della Penisola.
"Quale Paese, quale unità?" è infatti il titolo del convegno previsto all'interno della manifestazione, sabato 18 settembre. In quella sede verranno approfonditi nuovi percorsi di sviluppo economico, sociale e culturale per il paese, che stimolino la fiducia nel futuro della nostra nazione.
La mattina dello stesso giorno invece, il gruppo editoriale Città Nuova offrirà ai lettori, ai collaboratori della rivista, e a tutti quelli che vorranno partecipare, un forum culturale durante il quale sono previsti spazi di approfondimento con la consultazione di testi, riviste e siti internet.
Le esperienze in atto e le prospettive future per l'Economia di Comunione saranno, invece, il terreno di gioco per la Convention EdC per l'Italia, che tra il 18 e il 19 Settembre animerà i locali del Polo Lionello Bonfanti.
Comunicato Stampa
Depliant LoppianoLab
