31 Dic 2009 | Focolari nel Mondo, Senza categoria
Com a benção do Papa Bento XVI, “como auspício de copiosas graças”, terá início a primeira viagem ao continente asiático da presidente dos Focolares, Maria Voce. Benção que “estende se às comunidades dos países visitados, queridos de maneira especial ao coração do Papa”. Da carta assinada pelo cardeal Tarcisio Bertone, Secretário de Estado.
As etapas programadas: Coréia (6-10/01); Japão (11-16/01); Filipinas (17-31/01, com visitas a Tagaytay, Manila e Cebu); Tailândia (1-20/02, com visitas a Bangkok e Chiang Mai).
Revestidos de uma importância especial serão os encontros inter-religiosos, no Japão, em Tóquio, dia 15 de janeiro, onde Maria Voce foi convidada a falar para 5 mil aderentes do Movimento budista leigo Rissho Kosei-kai. E na Tailândia, em Bangkok, dia 3 de fevereiro, quando falará no IV Simpósio cristão-budista, sobre o tema “Darma e compaixão budista – Ágape cristã, no mundo contemporâneo”, promovido pela Universidade Mahachulalongkorn, de Chiang Mai, pelo Movimento dos Focolares e pela Associação japonesa Rissho Kosei-kai. Além da Tailândia haverá participantes do Japão, Taiwan, Filipinas, Estados Unidos, Inglaterra e Itália.
Ainda na Tailândia, em Chiang Mai, encontrará o Grande Mestre Ajahn Thong e falará aos jovens monges budistas da Universidade Mahachulalongkorn.
“É um diálogo que prossegue o iniciado, cerca de 30 anos atrás, por Chiara Lubich; não deve arrefecer com a sua morte, mas tomar um novo impulso” – declarou Maria Voce. Foi, de fato, naquela mesma moldura que, em 1981, Chiara falou da sua experiência cristã a mais de 10 mil aderentes da RKK, a convite do seu fundador, Nikkyo Niwano, lançando as sementes de um diálogo da vida, que teve grandes desenvolvimentos.
“O Movimento dos Focolares na Tailândia tem muitos amigos budistas que compartilham este Ideal e colaboram para a realização de um mundo mais unido, a fim de que exista paz duradoura para toda a humanidade”, declarou o monge tailandês Pra Thongrattana, durante o funeral de Chiara. E, naquela ocasião, transmitindo a saudação do Grande Mestre Ajahn Thong, afirmou que para este “Chiara é aquela que traz uma luz ao mundo, para quem se encontra nas trevas”.
Em cada uma das cidades por onde Maria Voce passar visitará o bispo local e terá encontros com as comunidades do Movimento.
Na Coréia está programado também um encontro com o grupo de deputados que aderem ao Movimento Político pela Unidade, dos Focolares.
Nas Filipinas, em Manila, dia 28, participará de uma mesa redonda, durante um grande encontro que reúne, a cada dez anos, todo o clero filipino, com os seus bispos.
30 Nov 2009 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Difficile strada di montagna. Guido la macchina di un amico anziano. Lui conosce queste stradine e lo vedo da come con la mano, fa segni di rallentare, accelerare, procedere con prudenza. Con la coda dell’occhio seguo quei gesti, talvolta appena accennati. Metto tutto il mio impegno per riuscire ad essere in perfetta sintonia per guidare esattamente come l’amico guiderebbe. Lo immagino come un direttore d’orchestra e provo un’immensa felicità quando riesco a eseguire perfettamente il pezzo. La sera mi telefona Massimiliano, un frate di un antico convento. Da qualche tempo il rapporto con il suo superiore si è fatto difficile e mi dice che non ha più forze per sopportarlo e quindi ha deciso di lasciare la strada intrapresa. Gli racconto del direttore d’orchestra e mi accorgo che il suo silenzio si è fatto denso. Poi mi dice: “Forse il mio errore è stato di avere atteso qualcosa da parte del superiore ma lui non può suonare il mio strumento, non può sostituirsi a me. Lui può soltanto aiutarmi ad essere in armonia con gli altri! Devo riappropriarmi del mio strumento, cioè della mia responsabilità e mostrare il mio talento nell’armonia dell’insieme”. Massimiliano piange. Finita la telefonata mi rendo conto che un’idea nata da un gesto d’amore ha liberato un raggio di luce che qualcuno, da qualche parte, attendeva. (T. M., Slovacchia) (altro…)
19 Nov 2009 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Rappresentanti del Movimento dei Focolari hanno partecipato all’Assemblea Nazionale di Religioni per la Pace, tenutasi a Roma all’interno del chiostro di Santa Cecilia in Trastevere lo scorso 15 novembre.
Religioni per la Pace, nuova denominazione di quella che era conosciuta come Conferenza Mondiale delle religioni per la pace (WCRP), ha contribuito a partire dal 1970 all’incontro fra le religioni e, ultimamente, alla soluzione e prevenzioni di conflitti specie di carattere religioso o etnico. Il Movimento dei Focolari vi partecipa in modo attivo sia a livello internazionale che italiano a partire dai primi anni ottanta.
I partecipanti all’Assemblea della sezione italiana, accolti dalle calorose parole di benvenuto della giornalista Lisa Palmieri Billig, hanno ascoltato una relazione del Segretario nazionale, uscente, il Dr. Luigi De Salvia. L’intervento ha cercato di mettere a fuoco la necessità della promozione dell’integrazione fra le differenze come chiave per prevenire conflitti di qualsiasi genere e, in particolare, le tensioni create dalla paura dell’altro, il ‘diverso’. Il dibattito che ne è seguito ha messo a fuoco un impegno rinnovato contro xenofobia, omofobia e razzismo.
Non si è trattato di parole o di semplici discussioni accademiche. Infatti si sono presentate delle iniziative concrete che si stanno portando avanti in alcune città italiane. Ad Ascoli, ad esempio, città dell’Italia centrale, ha preso il via un’Università della Pace le cui lezioni si terranno in altri capoluoghi vicini per assicurare un coinvolgimento regionale. Si prospetta soprattutto un impegno nel favorire il ruolo chiave della donna come operatrice di pace, attraverso il Forum delle donne di religione, e un programma articolato per la formazione al dialogo di studenti di scuole medie e medie superiori.
Due membri dei Focolari sono stati eletti fra i diciotto rappresentanti del Consiglio nazionale che, nel prossimo biennio, guiderà in Italia Religioni per la pace.
13 Ott 2009 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Spiritualità
Sono nato e cresciuto in una famiglia che si è sempre impegnata a trasmettermi i valori cristiani basati sul rispetto e sull’amore al prossimo, senza discriminazioni. Da ragazzo mi sono fatto il proposito di vivere seguendo questi valori: con la squadra di calcio, a scuola, con i miei amici, mi sono sempre sforzato di andare controcorrente, cioè, di non lasciarmi trascinare da tutto ciò che la società del consumo propone; infatti, in Europa predomina il materialismo, contano di più l’avere e l’apparire che l’essere. Ma ad un certo momento della mia vita, i piaceri e la felicità passeggeri mi hanno fatto perdere la strada. In pratica mi sono venduto al mondo. Volevo conoscere tutto ciò che fino ad allora avevo considerato la via più facile e, allo stesso tempo, più vuota. Così iniziava una nuova fase nella mia vita, dove il rispetto verso le persone e verso Dio non aveva più valore. Ho incominciato a sperimentare cose che mi soddisfacevano per un momento, e subito dopo provavo una grande vuoto nell’anima, un’immensa solitudine che mi faceva stare male. Dopo essere sprofondato a terra più di una volta, ho deciso di ricominciare e tornare alle mie origini. A ritrovarmi con quei valori che sempre erano presenti dentro di me, anche se sepolti sotto tante cose vane. Adesso, in questa cittadella dove vivo con giovani di tutto il mondo, sto facendo un’esperienza molto bella. Vado scoprendo tante cose che non conoscevo, grazie alle persone che mi sono attorno. Scopro nel fratello una via per crescere, uno specchio in cui riflettermi. Sto cercando e trovando l’amore puro, senza interessi. Un amore che nasce dall’anima, senza pregiudizi. Questo amore, che ha le radici nel Vangelo vissuto, mi porta a staccarmi dalle cose passeggere ed è una strada verso la vera libertà, una strada che mi porta a Dio insieme ai fratelli. (J. – Italia) Testimonianza raccontata alla “Fiesta de los Jovenes”, O’Higgins, Argentina, 27 settembre 2009. (altro…)
19 Set 2009 | Cultura, Focolari nel Mondo, Sociale
Al complesso rapporto tra ‘pubblico’ e ‘privato’ è dedicata la seconda edizione del Festival del Diritto (a Piacenza dal 24 al 27 settembre 2009). “La globalizzazione”, si legge sul Sole 24 Ore del 17 settembre, “ha liberato risorse economiche e sociali, ma anche aperto problemi difficili da affrontare con strumenti classici”. “I confini tra ciò che è pubblico e ciò che è privato si sono fatti più confusi”. Come si intrecciano interessi generali e particolari, ragioni della comunità e progetti di vita individuali? E’ su questo tema che anche Comunione e Diritto è chiamata a confrontarsi nell’ambito del Festival, e lo farà proponendo esperienze e aprendo un dialogo sull’uso del territorio tra tutela del bene della comunità e altri interessi. Comunione e Diritto dialogherà nella sessione “Pubblico e privato nell’uso del territorio” a Palazzo Rota Pisaroni, presso il Salone d’Onore, il 25 settembre alle ore 15, attraverso le voci del notaio Antonio Caputo sull’esercizio della funzione notarile, del dott. Carlo Cefaloni sulla gestione della bonifica della Valle del Sacco nella parte meridionale del Lazio e della signora Elisabetta Goldini con l’esperienza di risanamento sociale e civile di un quartiere di Gela (Sicilia). Dall’analisi di tessuti sociali permeati dallo spirito di comunione presenti nel territorio nazionale, ma anche negli altri continenti, Comunione e Diritto va elaborando nel campo giuridico un concetto di bene comune riletto nella dimensione della società civile, che può far da ponte tra pubblico e privato. Il “privato” esce dalla dimensione individuale per assumere quella della comunione, che si vive per la comunità nella società civile, ed il “pubblico” si volge a servizio della società civile. I cittadini relazionandosi in un territorio, come comunità, in maniera vitale e attiva, sperimentano una dimensione di bene comune che non è semplice somma di interessi individuali e particolari, ma esprime e soddisfa esigenze comuni e condivise. Ciascun cittadino avverte di avere un compito: mantenere, custodire, tutelare quei beni che consentono alla comunità di svilupparsi in tutte le sue espressioni. In questo quadro del rapporto pubblico/privato si inserisce il contributo di “Comunione e Diritto” – sezione dell’Associazione Internazionale New Humanity, e rete di operatori e studiosi del diritto impegnati nella ricerca di un nuovo modello di azione nell’ambito giuridico improntato al riconoscimento e alla tutela della relazione fra persone e popoli, oltre che alla difesa dei diritti dei singoli, e ispirato nella riflessione teorica alla spiritualità di comunione dei Focolari.
16 Set 2009 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni
Dopo la laurea in odontoiatria desideravo subito mettere a frutto quanto avevo studiato per anni. La mia professione mi piace e la vedo come una possibilità concreta di costruire una società più umana. Ho ricevuto presto un’offerta di lavoro, ma mi sono resa conto che aderire a quel progetto significava adeguarsi a comportamenti contrari all’etica professionale. Lo stipendio era davvero conveniente, e ne avevo bisogno, ma era più forte la certezza di non poter tradire la mia coscienza. Ho deciso di non accettare l’offerta. In quello stesso tempo, mi hanno invitato a dar vita ad un progetto socio-educativo: avrei lavorato come insegnante in un asilo per bambini. Questa mia decisione ha causato stupore. Familiari e amici pensavano che stessi perdendo tempo e forze e non capivano perché rifiutavo un’offerta vantaggiosa nel mio campo professionale per dedicarmi a “cambiare pannolini”. Ma io ero felice: era una possibilità concreta per costruire la fraternità. Infatti, l’esperienza è stata bellissima: eravamo diverse persone, motivate per realizzare un progetto che ci appariva un seme di qualcosa di grande: dare risposta alle necessità di quel quartiere che volevamo servire. A sorpresa, poi, mi è stato offerto un altro lavoro proprio come odontoiatra. L’esperienza dell’asilo mi aveva dato un’apertura nuova; la professione non era più solo un modo di realizzarmi come persona, ma uno spazio per ‘dare’, per amare. Le occasioni per essere coerente con le scelte fondamentali della mia vita continuavano a non mancare. Per esempio, mi si è presentata un’altra possibilità di guadagnare una somma notevole, ma con metodi non del tutto leciti. In una società come quella in cui vivo, con tanti bisogni ed una mentalità di corruzione generalizzata, la cosa poteva apparire addirittura “normale”. Ma ancora una volta per me era chiaro che non potevo cedere ad una simile proposta. Un’altra volta, invece, è venuto nello studio dentistico un povero, che nessuno dei miei colleghi voleva curare. Ma io sapevo che in quella persona c’era Gesù, e non ho potuto fare a meno di accoglierlo come curassi Gesù stesso. Poco tempo fa è sopraggiunta l’incredibile possibilità di costituire uno studio insieme ad una persona con i miei stessi ideali. Potremo lavorare in proprio, offrendo a tutti un servizio giusto e degno e aderire al progetto Economia di Comunione! Mi sembra il ‘resto che arriva in aggiunta’ per aver cercato il regno di Dio! Sono felice di poter intraprendere questa strada nuova, per dare tutto di me nella costruzione di una nuova società. (E. Venezuela) (altro…)