Dic 19, 2015 | Chiara Lubich, Chiesa, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Sociale, Spiritualità
https://vimeo.com/139352758 «Io avevo sentito parlare solo di Babbo Natale, ma nessuno mi aveva raccontato la storia vera del Natale, la storia di Gesù che nasce!», racconta una bambina. «Eh sì, la gente se l’era un po’ dimenticata, ma noi glielo possiamo ricordare! Come stanno già facendo tanti altri bambini in tutto il mondo», risponde un altro. Sono i gen4, bambini e bambine «che vogliono bene a tutti come ha fatto Gesù e fanno vedere a tutti che è Lui il dono più grande!», come loro stessi spiegano. Glielo ha insegnato Chiara Lubich, la fondatrice del Movimento dei Focolari, che aveva rivolto loro questo invito: «Fate nascere Gesù in mezzo a voi col vostro amore; così è sempre Natale! […] Possiamo offrire Gesù, Gesù in mezzo a noi a tutto il mondo, portare questo nostro amore, questa gioia nelle strade, nelle scuole, ai piccoli ed ai grandi… dovunque!». Anni fa, Chiara, passeggiando prima di Natale per le strade di Zurigo, in Svizzera, aveva visto le vetrine con luci, giocattoli, la neve sugli alberelli, Babbo Natale… e si era chiesta: Dov’è Gesù? Gesù non c’era. «Questo mondo ricco si è preso il Natale, ma ha sloggiato Gesù», scriveva. «Cosa vuol dire ‘sloggiato’?» Chiede una bambina. «Significa che Gesù non ha posto dove abitare, come quando è nato, e non trovavano un posto per Lui». «Allora Chiara ci ha detto: almeno noi facciamogli festa! Noi gen4 di tutto il mondo vorremo far così e invitare a tutti a farlo». Nasce in seguito l’idea di realizzare delle statuine di Gesù bambino e dei presepi e di offrirli alle persone che forse non sanno o non si ricordano che Gesù è più importante degli acquisti di Natale. «Vogliamo far ricordare che il Natale è la festa di Gesù. E diciamo alle persone: vuoi portarlo a casa tua? Qualcuno risponde di no, qualcuno passa e non si ferma neppure, ma altri si fermano e noi diamo queste statuine di Gesù o presepi, preparati da noi. Siamo nelle piazze principali, delle grandi città e nei centri commerciali, le diamo anche ai nostri sindaci e andiamo nelle case di riposo degli anziani;attiriamo l’attenzione con le nostre bancarelle, i concerti musicali; organizziamo feste di Natale per tanti bambini. È come un’onda di felicità che coinvolge tutti e riporta al centro del Natale il “festeggiato”». Domenica 20 dicembre in piazza San Pietro si celebra il Giubileo dei bambini, e Papa Francesco benedirà i bambinelli. Lo stesso giorno la trasmissione A Sua Immagine (Rai Uno ore 10.30), in una puntata dedicata ai bambini, manderà in onda un servizio sull’azione Hanno sloggiato Gesù. (altro…)
Dic 11, 2015 | Chiesa, Cultura, Famiglie, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni
In questo 2015, in concomitanza col Sinodo sulla famiglia non poteva mancare qualcosa di inedito organizzato dalle famiglie dei Focolari, che in Core del Sud sono molto attive. In questo tempo di crisi dei rapporti familiari, al Chong Hasang Education Center di Seoul, e contemporaneamente a Pohang, il week-end 2-4 ottobre è stato dedicato ad una ‘Scuola di perdono per coppie’ per 120 coppie. Le quali, alla fine, erano tutte concordi sulla necessità di un dialogo vero fra i coniugi. “Invece di lasciare sepolte meschinità e ferite – diceva una coppia – è necessario affrontare con coraggio la situazione, parlarne, chiedere e ricevere perdono”. Un dialogo che qui hanno sperimentato e che ora ritengono essenziale per rinverdire il rapporto e potersi comunicare cose che normalmente non si riescono a dire.
Anche le persone impegnate in parrocchia – 119, venute da tutte le diocesi della Corea del Sud – hanno avuto il loro momento di crescita. Accompagnate da 18 sacerdoti e 5 religiose, il 26 ottobre hanno riflettuto su ‘Parrocchia, casa di amicizia, scuola di comunione’. Una giornata vissuta all’insegna della spiritualità dell’unità per dare un contributo alla qualità del servizio alla parrocchia svolto nella piena comunione dei laici fra loro e con i sacerdoti, al di là delle differenze di ruolo, età, punti di vista. Le testimonianze confermavano che incomprensioni e conflitti possono essere superati dalla carità reciproca, e per ritrovare, nella riconciliazione, l’unità. A beneficio dell’intera comunità parrocchiale.
“Un giorno al caffè per il Nepal”. Obiettivo: raccogliere fondi per Ramjung dove, nell’aprile scorso c’è stato un terribile terremoto. Era questo l’invito dei Giovani per un mondo unito per sabato 5 settembre in un bar di Seoul. Momento culmine il video-collegamento con altre tre città dell’Asia: Katmandu, Mumbai e New Delhi. Ed è stato proprio dell’India il racconto di come sono riusciti a mandare aiuti in Nepal: lavorando part-time, organizzando cene, concerti. Una di loro, Natasha, nonostante fosse senza lavoro, ha donato 5.000 rupie, sperimentando il centuplo del vangelo: appena tre giorni dopo è stata assunta da una ditta. È ormai una tradizione. In una sala da pranzo riservata ai deputati del parlamento coreano, per chi lo desidera, i Focolari tengono mensilmente il Forum Sociale per l’unità, giunto, il 17 settembre scorso, alla sua 32^ edizione. In esso è stato presentato “Rainbow Dream Project”, un programma educativo–creativo per le scuole che, partendo da una visione integrale della persona (il colore bianco, la luce) intercetta sette principali aspetti educativi (corrispondenti ai 7 colori dell’iride). A ciascun colore è abbinato un comportamento che a sua volta abbraccia molteplici dimensioni, mantenendo uno sguardo sia unitario che variegato a seconda delle situazioni in cui l’alunno si trova a vivere. Il progetto prevede anche la lettura comunitaria, all’inizio di ogni mese, di un brano evangelico e la condivisione a turno, via radio, delle esperienze suscitate da tale brano. Dal 2009 tale progetto è in atto alla Maegoe High School di Chungbuk da quando cioè qualcuno aveva suggerito a don Matteo Park, preoccupato per il nuovo incarico di preside, di introdurre nei programmi della scuola la spiritualità dell’unità. Sabato 28 novembre è ripartita l’iniziativa: “Potare carbone” dei Giovani per un mondo unito. Agli anziani che vivono soli e abbandonati vengono consegnati carbone e combustibili per il riscaldamento. Ma è solo una scusa per un intreccio di rapporti. E per sensibilizzare i giovani. “Apri il rubinetto – scrive sorpreso uno di loro – e l’acqua calda esce abbondante; premi un bottone e la caldaia riscalda tutta la casa, stai sdraiato sotto la coperta imbottita a guardare la TV. Questo era un mio ordinario giorno d’inverno. Prima pensavo che fosse del tutto normale essere così… ma ora so che accanto a me c’è chi ha bisogno del mio amore…”. (altro…)
Nov 30, 2015 | Chiesa, Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Spiritualità

Il Santuario Cattolico di Munyonyo dove i primi martiri cristiani del Paese sono stati uccisi
«Tre giorni in Uganda per celebrare la ricorrenza dei Martiri Ugandesi: il Papa è arrivato il 27 novembre, ricevuto dal Presidente dell’Uganda Museveni e dalle autorità religiose guidate dall’Arcivescovo di Kampala Mons. Lwanga e dall’Arcivescovo anglicano Ntagali. Tappa al Santuario Cattolico di Munyonyo dove i primi martiri cristiani del Paese sono stati uccisi nel 1886», riporta Simon, che lavora nel settore vendite di New Vision, gruppo editoriale ugandese, e che – finiti i turni di lavoro – corre in strada o nei luoghi dove si attende il passaggio di Papa Francesco. E poi Namugongo. Lì il papa ha visitato prima il Santuario protestante e incontrato il Reverendo Stanley Ntagali, e mezzo chilometro più avanti, il Santuario cattolico. «Una folla di gente, piena di gioia, aspettava lungo la strada, col cuore colmo d’amore, intonando canti per il Santo Padre», racconta ancora Simon. «C’erano ululati, bandiere, suono di trombe. Alcune donne nella folla piangevano di gioia». «Nel suo appello il Papa ha riconosciuto i martiri anglicani e i martiri cattolici, che hanno dato la loro vita all’opera di Dio, e la cui morte per Cristo testimonia l’ecumenismo del sangue. Sono testimonianze della propria fede in Gesù, anche a costo della vita, molti giovanissimi», commenta Simon. «I martiri dell’Uganda sono i primi martiri dell’Africa moderna e sono dei testimoni, tutti laici, di una fede semplice, ma molto forte», spiega padre Lombardi. Al loro esempio si ispira Francesco parlando ai giovani, e invitandoli a «trasformare nella vita tutte le cose negative in cose positive», «l’odio in amore», «la guerra in pace». Tra le impressioni raccolte da Simon tra i suoi coetanei c’è quella di Alinda: «Con Gesù possiamo superare ogni ostacolo, e trasformare il negativo della nostra vita, come l’oppressione, o le malattie come l’Aids. Non dobbiamo avere paura di chiedere aiuto, anche attraverso la preghiera».
«Estendere l’aiuto ai bisognosi, cooperare con tutti per il bene comune, e difendere il dono di Dio che è la vita per costruire una società più giusta sono tra i messaggi lanciati dal Papa. Ha inoltre sottolineato l’importanza dello Spirito Santo e dei Martiri Ugandesi nella storia della Chiesa di Cristo. Il Pontefice ha ribadito il bisogno di essere umili, miti e buoni per portare gioia e pace e per non lasciarsi prendere dai desideri mondani», scrive Simon. «Non siamo perfetti, ma possiamo perdonarci e ricominciare sempre», confida Tony, particolarmente colpito dalle parole del Papa sulla famiglia. Dopo la messa celebrata a Namugongo, il Papa ha incontrato i giovani a Kololo. Il suo discorso a braccio è stato preceduto da due toccanti testimonianze di giovani: una ragazza malata di Aids fin dalla nascita e un giovane che è stato arruolato come bambino soldato. La sofferenza trasformata in speranza dalla fede in Gesù è il cuore del messaggio di Francesco. «Nello stesso giorno il Papa ha visitato la casa per persone svantaggiate a Nalukolongo, dove ci si prende cura dei bisognosi, bambini, giovani e anziani. Ci sono persone che soffrono per handicap o complicazioni di vario tipo, e non hanno chi possa curarli. Erano felici di ricevere il Papa, che ha sottolineato l’importanza del prendersi cura di chi è in necessità, perché hanno bisogno del nostro amore. Non c’è nessun altro che possa amarli al nostro posto, ha detto il Papa». Ai sacerdoti e ai religiosi lancia una sfida: continuare a far dell’Uganda la “perla dell’Africa”, seguendo l’esempio dei martiri. Infine, conclude Simon, «il Papa è ripartito domenica 29, per andare nella Repubblica Centrafricana, lasciando un messaggio di amore, unità e soprattutto perdono, da vivere nelle nostre famiglie, comunità, posti di lavoro, con i vicini, dappertutto». (altro…)
Nov 26, 2015 | Cultura, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Spiritualità
Il ‘via’ a questo innovativo e atteso progetto è avvenuto in questi giorni a Loppiano, la cittadella internazionale dei Focolari, con il primo corso per tutor. Un centinaio – numero massimo previsto dagli organizzatori – di partecipanti di varie tipologie: insegnanti, psicologi, medici, esperti di animazione giovanile, professionisti, sono venuti da 8 Paesi europei ma anche da Brasile, Argentina, India, Burkina Faso, Camerun. Tanti di essi sono genitori, di cui diversi presenti in coppia, o appassionati formatori di bambini e ragazzi. Come prerequisito, oltre ad una buona capacità di ascolto e di empatia, si chiedeva che dalla stessa regione si prenotassero in due, un uomo e una donna. Perché – sempre a detta degli organizzatori – nel far scoprire ai ragazzi i valori dell’affettività e della sessualità, è importante proporsi sia con la sensibilità maschile che femminile.
Il progetto scaturisce dalla sinergia tra famiglie, animatori giovanili ed esperti in varie discipline, tutti dell’ambito dei Focolari, fra cui alcuni docenti dell’Istituto Universitario Sophia di Loppiano (Firenze). La sua finalità è guidare gli adolescenti in un percorso di formazione integrale, dove la sessualità è illuminata dalla visione antropologica che ha come riferimento la persona nel suo essere in relazione, nella sua capacità di amare e di essere amata, di donare e di accogliere. A gioire di questa iniziativa sono soprattutto i genitori che di fronte alla complessità di queste tematiche, avvertono sempre più la necessità di strumenti aggiornati. Sono questi i presupposti che hanno guidato il pool che ha elaborato il percorso Up2Me nelle sue diverse tappe, nei contenuti e nella sua metodologia, che vuole essere prevalentemente interattiva, proprio per facilitare il formarsi nei ragazzi di una coscienza morale che li aiuti a dare ragione delle proprie scelte e li renda capaci di esprimerle.
I tutor si metteranno in azione da gennaio 2016. Nelle loro regioni e Paesi ci sono già ragazzi i quali, col consenso dei loro genitori, intendono frequentare Up2me. È un percorso modulato su una dozzina di lezioni, per gruppi di 10/20 unità secondo tre fasce di età: 9-11 / 12-14 / 15-17. Avendo presenti le molteplici dimensioni della persona (corporea, emozionale, intellettuale, sociale, spirituale, storico-ambientale), le lezioni spazieranno dalla conoscenza del corpo umano al concetto di persona; dall’immagine stereotipata di pubblicità e media, all’identità sessuale; dalla gestione delle emozioni, al conflitto genitoriale; dai comportamenti a rischio, all’influenza di Internet. Per dialogare poi in profondità sui grandi temi della trasmissione della vita, contraccezione, aborto, pornografia, apposite dinamiche (giochi di ruolo, videoclip, ascolto di esperienze) aiuteranno i ragazzi nel rapporto con se stessi e nella scoperta del proprio progetto di vita. Anche per i genitori sono previste serate di incontro e di collaborazione. Il programma del corso è stato testato da due corsi pilota in Italia. Il 2016 sarà un anno di sperimentazione con i primi gruppi di ragazzi in diversi Paesi d’Europa. Contemporaneamente, esperti di vari continenti tradurranno e adatteranno il programma ai diversi ambienti geo-culturali. Facendo tesoro dell’esperienza, a fine anno si ripeterà il corso per tutor per poi moltiplicare il percorso Up2me nelle diverse aree del mondo. Info: up2me@afnonlus.org (altro…)
Nov 16, 2015 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Spiritualità
«Immaginate 2.000 bimbi che cantano a ritmo rap “Pace! Pace!”e che gridano all’unisono: la guerra è la morte, la pace è amore. https://vimeo.com/147705350 E immaginate ancora che tutto questo avvenga in un Paese martoriato da decenni da conflitti armati le cui maggiori vittime sono proprio loro, i bambini. Ora non immaginate più – racconta Martine – perché tutto questo è realmente accaduto lo scorso 7 novembre a Kinshasa, nella R.D.C. L’arte d’amare per la pace è infatti il titolo della giornata che i bambini del Movimento dei Focolari di Kinshasa, con le scuole del progetto sociale Petite Flamme, hanno voluto organizzare per dire a tutti: no alla guerra e sì alla pace e all’amore, coinvolgendo nell’impresa i loro amici e altre venti scuole della città. Sabato mattina, sotto un cielo che sembrava minacciare la pioggia e che poi si è aperto mostrando un sole cocente, uno stuolo di bimbi ha invaso il grande prato della scuola principale di Petite Flamme. Canti, danze, poesie e scenette per gridare al mondo che la Pace è l’amore, la guerra è la morte. E ad assistere, travolti dal loro entusiasmo, anche diverse autorità civili, diplomatiche ed ecclesiastiche, come i rappresentanti delle Ambasciate di Italia e Germania, il coordinatore delle scuole protestanti di Kinshasa, con circa 300 bambini, insieme al coordinatore delle scuole cattoliche.
«Lanciando e spiegando il Dado dell’amore – continua Martine -, i bimbi hanno dimostrato che “la pace comincia con noi”. E i tanti dadi che hanno colorato il palco sono stati poi consegnati solennemente, alla conclusione, ad ogni scuola presente, segno di un cammino e di un impegno alla pace che ormai è avviato insieme. I 22 direttori delle scuole protestanti che abbiamo coinvolto nell’iniziativa, si sono dichiarati entusiasti ed hanno espresso il desiderio di continuare ad impegnarsi con noi in questo tipo di attività. Sono stati i bambini i veri protagonisti sin dai preparativi, con la loro capacità di coinvolgere tutti, nelle prove dei canti o dei presentatori; con il loro coraggio nell’annunciare e presentare la giornata in una trasmissione televisiva… C’erano gioia, entusiasmo ed impegno. E anche la benedizione di Dio con la sua Provvidenza non è mancata! Dalla nostra comunione dei beni, ai doni di genitori, ambasciate, persino una banca ha sponsorizzato l’evento offrendo il palco e la sonorizzazione! L’evento è stato poi trasmesso dalla televisione nazionale, la stessa che aveva lanciato l’iniziativa alcuni giorni prima. E a noi, dai 0 ai 99 anni che abbiamo vissuto questa bellissima giornata per la pace cosa rimane in fondo al cuore dopo aver letto la gioia sui visi dei bambini? La speranza. Una speranza tenace. Perchè il futuro è in buone mani». (altro…)
Nov 13, 2015 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Senza categoria, Sociale

Valletta Summit (11-12 novembre 2015): Rappresentanti dell’EU e dell’Africa alla vertige sulla migrazione.
Nei giorni scorsi (11-12 novembre) Malta ha ospitato il vertice internazionale, chiamato Valletta Summit, sulla migrazione promosso dal Consiglio Europeo, in cui i 28 Paesi UE si sono incontrati con 35 Paesi africani e rappresentanti dell’Onu. Lo scopo, si legge nel sito del Consiglio, era quello di “affrontare le cause profonde della questione adoperandosi per contribuire alla creazione di pace, stabilità e sviluppo economico, migliorare il lavoro di promozione e organizzazione dei canali di migrazione legale, rafforzare la protezione dei migranti e dei richiedenti asilo, in particolare dei gruppi vulnerabili, contrastare in maniera più efficace lo sfruttamento e il traffico di migranti, collaborare più strettamente per migliorare la cooperazione in materia di rimpatrio e riammissione”. Intanto, però, sono i maltesi stessi a muoversi per far fronte al problema, intervenendo anche nell’accoglienza dei rifugiati. Una volontaria del Movimento dei Focolari, Anna Caruana Colombo, ha raccontato alla rivista “New City” di come insieme ad altri compagni abbia coinvolto una trentina di persone in un percorso che li ha portati prima ad informarsi sulla condizioni e necessità dei migranti – grazie al servizio per i rifugiati dei Gesuiti – e poi a visitare i centri di accoglienza “aperti”, dove trovano alloggio coloro che già hanno ottenuto lo status di rifugiati.
In uno di questi hanno tenuto corsi di inglese, dato informazioni utili su Malta, e semplicemente passato del tempo con i migranti; mentre in un altro, che ospitava anche famiglie, si sono presi cura anche dei bambini, e procurato materiali di prima necessità utili ai più piccoli. Più tardi, quando sono arrivati i permessi necessari, i volontari sono entrati anche nei centri “chiusi”, racconta Anna: «I rifugiati erano in stanze con letti a castello, anche dodici per stanza, e non c’era spazio per tutti. All’inizio erano spaventati, ma vedendo che volevamo solo essere loro amici hanno superato la diffidenza. Dalle lezioni di inglese si è così passati anche alla condivisione di momenti di gioia, tra la musica e la danza, tanto che le guardie hanno ammesso di non averli mai visti così felici». Anche i giovani del Movimento dei Focolari si sono attivati su questo fronte, invitando i migranti ad iniziative rivolte ai ragazzi come Run4Unity, alla Mariapoli – un raduno di più giorni dei Focolari, amici e simpatizzanti. «Il nostro progetto sta gradualmente guadagnando visibilità – ha concluso Anna – tanto che siamo stati invitati dalla diocesi a condividere l’esperienza con gli altri Movimenti ecclesiali». (altro…)