Nov 24, 2018 | Spiritualità
Nei giorni nei quali la Chiesa cattolica celebra la solennità di Cristo Re, proponiamo un testo di Chiara Lubich nel quale lei racconta quale importanza e quale significato abbia avuto questa festa nella storia del Movimento dei Focolari fin dalle sue origini durante la seconda guerra mondiale. “Loro sanno l’episodio di quei primi tempi sotto la guerra, quando noi prime focolarine ci siamo trovate in una cantina per ripararci dalle bombe, e lì avevamo il Vangelo in mano e lo abbiamo aperto; era tutto scuro e al lume di candela abbiamo letto il testamento di Gesù. L’abbiamo aperto per caso e l’abbiamo letto da principio a fondo, per noi era un testo difficile, perché eravamo giovani, preparate sì, fino a un certo punto; però abbiamo avuto l’impressione che quelle parole si illuminassero, come, ad una ad una. Adesso capiamo che era effetto del carisma che era venuto, che porta una luce nuova nell’anima che lo riceve, a vantaggio, però, di tutti gli altri fin dove arriva. Quello che abbiamo capito, soprattutto, è che Gesù aveva chiesto l’unità: “Che siano uno come io e te, Padre”. Che siano uno. E abbiamo capito con forza che quella pagina del Vangelo: il testamento di Gesù era la magna charta del Movimento che stava per nascere. Naturalmente ci siamo rese conto subito che non era facile fare l’unità; non sapevamo come fare. E ci siamo messe noi, sette, otto prime focolarine, intorno ad un altare, ricordo che era la festa di Cristo Re – nel nostro messalino c’era quella festa, adesso è cambiata un po’ la liturgia – e lì abbiamo chiesto a Gesù: “Noi ci sentiamo chiamati a realizzare quello che tu lì hai pregato: l’unità, ma noi non sappiamo come fare. Se tu credi facci strumenti di unità.” E poi, sapendo che era la festa di Cristo Re, ricordavamo che stava scritto nella Messa: “Chiedete e vi darò in eredità le genti fino agli ultimi confini della terra.” E ricordo che noi ragazze, ma piene di fede, credendo a tutto quello che Dio poteva fare, abbiamo chiesto, se è possibile, di servirlo fino agli ultimi confini della terra. Ora dopo 58 anni di vita vediamo che lui questo l’ha esaudito, perché, come loro sanno, il nostro Movimento, che è cattolico, ecumenico, abbiamo rapporto con fedeli di 350 Chiese e con tantissimi capi delle Chiese. (…) Adesso vediamo che quella preghiera di noi ragazzine, insomma, il Signore l’ha esaudita portandoci così a sviluppare questo Movimento fra Chiese, anche altre religioni, anche, persino, persone di altre fedi, fino agli ultimi confini della terra; in pratica in tutte le nazioni del mondo”. (Chiara Lubich – Vienna/Austria, 5 novembre 2001) Fonte: Centro Chiara Lubich (altro…)
Nov 24, 2018 | Chiara Lubich, Spiritualità
«Se un giorno gli uomini, ma non come singoli bensì come popoli […] sapranno posporre loro stessi, l’idea che essi hanno della loro patria, […] e questo lo faranno per quell’amore reciproco fra gli Stati, che Dio domanda, come domanda l’amore reciproco tra i fratelli, quel giorno sarà l’inizio di una nuova era, perché quel giorno […] sarà vivo e presente Gesù fra i popoli […]. Sono questi i tempi […] in cui ogni popolo deve oltrepassare il proprio confine e guardare al di là; è arrivato il momento in cui la patria altrui va amata come la propria, in cui il nostro occhio ha da acquistare una nuova purezza. Non basta il distacco da noi stessi per essere cristiani. Oggi i tempi domandano al seguace di Cristo qualcosa di più: una coscienza sociale del cristianesimo […]. […] noi speriamo che il Signore abbia pietà di questo mondo diviso e sbandato, di questi popoli rinchiusi nel proprio guscio, a contemplare la propria bellezza – per loro unica – limitata ed insoddisfacente, a tenersi coi denti stretti i propri tesori – anche quei beni che potrebbero servire ad altri popoli presso i quali si muore di fame -, e faccia crollare le barriere e correre con flusso ininterrotto la carità tra terra e terra, torrente di beni spirituali e materiali. Speriamo che il Signore componga un ordine nuovo nel mondo, Egli, il solo capace di fare dell’umanità una famiglia e di coltivare quelle distinzioni fra i popoli, perché nello splendore di ciascuno, messo a servizio dell’altro, riluca l’unica luce di vita che, abbellendo la patria terrena, fa di essa un’anticamera della Patria eterna». Dallo scritto di Chiara Lubich “Maria, vincolo di unità tra i popoli”, estate 1959, pubblicato in “La dottrina spirituale”, Città Nuova, Roma 2006, pp. 327-329. (altro…)
Nov 23, 2018 | Cultura
Un trimestrale rivolto a quanti operano a più livelli in ambito ecclesiale, in sinergia fra l’Opera di Maria e il Gruppo editoriale Città Nuova. Di cosa parlerà? «Sentieri di comunione e dialogo» è il sottotitolo che indica lo stile che caratterizza i contenuti L’obiettivo è ardito: dar vita ad una nuova rivista che possa esprimere e servire l’impegno ecclesiale non più di qualche branca, ma di tutto il Movimento. Si chiamerà Ekklesía. Sentieri di comunione e dialogo e vedrà la luce alla fine di quest’anno. Questa nuova testata del Gruppo editoriale Città Nuova punta ad essere «fonte d’ispirazione, strumento di formazione e sussidio d’azione» non solo per quanti conoscono il Carisma dell’Unità, ma anche per tante altre persone impegnate per una Chiesa in uscita, in sintonia con il Concilio Vaticano II, con le linee-guida del pontificato di Papa Francesco e con l’esperienza ecumenica. Carlos García Andrade, Hubertus Blaumeiser (altro…)
Nov 23, 2018 | Focolari nel Mondo
La “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, istituita dall’ONU nel 1999, viene celebrata ogni anno il 25 novembre, come invito ai governi, alle organizzazioni internazionali e alle ONG ad impegnarsi per sensibilizzare l’opinione pubblica. Molto si è fatto, ma purtroppo molto c’è ancora da fare. E non occorre andare in paesi lontani per riscontrare una crudele violenza che ancora si accanisce sulle donne, anche accanto a noi e nel più sordido silenzio. Risuonano con forza la parole di S. Giovanni Paolo II, nella lettera apostolica Mulieris dignitatem (MD, 15/08/1988), dove sottolinea che «Dio ha creato l’uomo e la donna a sua immagine, non solo come singoli, ma, nella loro comune umanità, come “unità dei due”. La donna e l’uomo, dunque, essenzialmente uguali, sono ambedue persone, chiamati come tali a partecipare alla vita intima di Dio e a vivere in reciproca comunione tra loro, nell’amore, sul modello di Dio che è Amore, che è unità nella Trinità, e a rispecchiare nel mondo la comunione d’amore che è in Dio (MD 7)». Un traguardo sul quale confrontarsi, ogni giorno, come singoli e come società. (altro…)
Nov 23, 2018 | Cultura, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Novità in vista per i lettori di focolare.org. Prossimamente il sito dei Focolari vi accoglierà con una veste rinnovata e ulteriori opportunità di navigazione. Si tratta di un progetto, maturato dopo quasi due anni di lavoro nel Centro Internazionale dei Focolari di Rocca di Papa (Roma), che ha tenuto conto degli sviluppi avvenuti nel panorama comunicativo mondiale e dello stesso Movimento dei Focolari. Questo progetto punta ad integrare il lavoro di comunicazione finora svolto da quattro redazioni distinte (Sito Web, Servizio Informazione, Notiziario Mariapoli e Collegamento CH) dando vita a un unico “Ufficio comunicazione”. Operativo già dal febbraio scorso, questo Ufficio raccoglie le notizie della vita del Movimento in tutto il mondo e le trasmette attraverso diversi media. Tra i suoi obiettivi vi è quello di promuovere le attività, far conoscere ad un pubblico vasto la vita del Movimento dei Focolari e contribuire ad una sempre maggiore comunione di vita e di notizie tra le varie comunità nel mondo. Lo sviluppo di nuove tecnologie e modalità di comunicazione hanno reso necessario un restyling del sito web che, oltre ad una nuova veste grafica, si presenterà notevolmente semplificato nella struttura e con una nuova impostazione nella logica di navigazione. L’uso di nuove applicazioni permetterà una maggiore integrazione anche con i social media e potenzierà l’offerta di contenuti ai quali gli utenti potranno accedere in maniera diversificata e personalizzata. La nuova struttura sarà infatti mobile-friendly, terrà conto cioè dell’uso sempre maggiore degli smartphone nella nostra vita quotidiana. Si punterà su contenuti più brevi e vari con diverse forme di presentazione (testi, info-grafiche, schede-video …). I contenuti del sito attuale, però, non andranno persi. I testi delle pagine fisse saranno raccolti in alcuni e-book e le notizie saranno in futuro ricercabili in archivio. Uno spazio privilegiato sarà dedicato alla comunicazione dei molteplici aspetti della vita del Movimento dei Focolari. Sarà questa la sezione “Mariapoli”, che porterà lo stesso nome dei tradizionali incontri estivi dei Focolari in tutto il mondo e del periodico che sarà pubblicato in forma cartacea fino a dicembre 2018. Un’area “community”, aperta a chiunque voglia visitarla. Un sistema di notifiche permetterà agli utenti di scegliere quando, su quali argomenti e su quale canale (computer, tablet o smartphone) vorranno essere informati. Ogni due mesi un notiziario “Mariapoli” in formato pdf offrirà una raccolta delle news principali. Buona navigazione! Joachim Schwind (altro…)
Nov 22, 2018 | Chiesa, Ecumenismo, Focolari nel Mondo

Beatriz Lauenroth
Beatriz Lauenroth, giornalista, è una delle animatrici di “Insieme per l’Europa”, libero convergere di comunità e movimenti cristiani – oltre 300 – di diverse Chiese che, in rete, agiscono con obiettivi condivisi per il Vecchio Continente, promuovendo una cultura della reciprocità attraverso la quale i singoli e i popoli possono accogliersi, conoscersi, riconciliarsi e sostenersi vicendevolmente. Beatriz è vera cittadina d’Europa: tedesca di nascita, ha trascorso gli ultimi dieci anni in Olanda e i precedenti venti in Russia: «Lì, ho perso il mio cuore. Mi sono innamorata di quel paese e dei rapporti che ho potuto costruire con le persone». A lei chiediamo di spiegarci com’è nato il percorso di “Insieme per l’Europa”. «Penso che tutto abbia avuto inizio il 30 maggio del 1998 ˗ racconta ˗ quando Giovanni Paolo II invitò in Piazza San Pietro tutti i movimenti e le nuove comunità ecclesiali. Lì, Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari, sentì di impegnarsi con il Pontefice per promuovere l’unità tra i movimenti cattolici. Poi, un ulteriore passo in avanti, nel 1999, per la precisione il 31 ottobre, avvenna ad Augsburg, in Germania, con la firma della Dichiarazione congiunta sulla Dottrina della Giustificazione, da parte della Federazione Luterana Mondiale e dalla Chiesa cattolica romana». Un evento storico per il cammino ecumenico: «In molti, quella stessa sera, si ritrovarono nella vicina Ottmaring, sede della cittadella ecumenica dei Focolari. C’era Chiara Lubich ed altri rappresentanti dei movimenti come Andrea Riccardi, di Sant’Egidio, e anche protestanti, come Helmut Nicklas, responsabile dell’YMCA di Monaco (Associazione ecumenica di giovani cristiani). Si dissero: troviamoci, conosciamoci e iniziamo a lavorare insieme!».
Quel primo tratto di cammino portò in seguito alle grandi manifestazioni di “Insieme per l’Europa” del 2004 e del 2007, che si svolsero a Stoccarda; più tardi, nel 2012, in 152 città contemporaneamente, con fulcro a Bruxelles e, nel 2016, in una piazza centrale di Monaco di Baviera. Da allora, il cammino non si è mai interrotto e, nel 2016, “Insieme per l’Europa” si è svolto a Monaco, in Germania, con 36 tavole rotonde e forum per condividere esperienze, buone pratiche e prospettive riguardanti l’Europa. Nel novembre 2017, l’incontro degli amici di Insieme per l’Europa è giunto a Vienna, città ponte tra Est e Ovest.
In questi giorni, questo libero consesso di movimenti e comunità cristiane si è ritrovato a Praga, in occasione dell’anniversario dell’inizio della cosiddetta “Rivoluzione di velluto”, la rivoluzione non violenta che, nel 1989, rovesciò il regime comunista cecoslovacco: «È una coincidenza che interpella fortemente gli amici di Insieme per l’Europa, per rinnovare il nostro comune impegno, quello di portare nella cultura post-secolare lo spirito dell’umanesimo cristiano, offrendo così il nostro contributo nel dare vita e forma ad un’Europa più unita». Al di là delle paure e dei pregiudizi, si vuole testimoniare che il cammino verso un’Europa “casa delle nazioni e famiglia di popoli” non è un’utopia.
Il convegno di Praga si è aperto con l’intervento del teologo-filosofo ceco Tomáš Halík (Templeton-Preis 2014), amico personale di Vaclav Havel, primo presidente della neo-costituitasi Repubblica Ceca dal 1993 al 2003, e poi di Jaroslav Šebek, membro dell’Istituto Storico dell’Accademia delle Scienze della Repubblica Ceca, e di Pavel Fischer, senatore ceco. I responsabili e i rappresentanti di diversi Movimenti, Comunità e Associazioni sono intervenuti per ricordare insieme un’altra Europa, quella delle grandi speranze e promesse che sorgono dal ricco patrimonio di una molteplicità etnica, sociale, culturale, che tende alla comunione e al dialogo. L’avvenimento di Praga è diventato così una tappa importante nella storia di Insieme per l’Europa, che continua ad impegnarsi per un’Europa più unita e più fraterna. «Si parla spesso ˗ conclude Beatriz ˗ dei Padri Fondatori d’Europa, Schuman, De Gasperi e Adenauer. I giovani ci dicono: fateci lavorare con voi, così l’Europa dei padri diventerà anche l’Europa dei figli e delle figlie». Fonte: UnitedWorldProject (altro…)
Nov 21, 2018 | Chiara Lubich, Cultura
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Um dem Menschen unserer Tage das Wesen der Eucharistie aufzuschlüsseln, geht Chiara Lubich von einem Ansatz aus, dem in einer Welt der Zerrissenheit und Spaltung eine besondere Bedeutung zukommt: die Einheit unter den Menschen. Im Rückgriff auf grundlegende Texte aus der Heiligen Schrift, der kirchlichen Überlieferung, der Theologie und der Mystik schafft die Autorin eine prägnante Synthese. Die Eucharistie gibt dem Menschen eine unendlich große Würde: Sie vereinigt ihn mit Gott, damit in Christus alle ein Leib und ein Geist seien. Die Ausführungen von Chiara Lubich sind mehr als bloße Reflexion, sie sind Erfahrung aus einem gemeinschaftlich gelebten Christentum. Dort liegt der Schlüssel für einen ursprünglichen Zugang zu diesem Geheimnis, das in unserer Zeit der Ökumene besondere Aktualität besitzt. Autor: Chiara Lubich (1920-2008), bekannt als eine der spirituellen Leitgestalten unserer Zeit und Gründerin der Fokolar-Bewegung, hat vielfältige Anstöße für den Prozess wachsender Einheit unter den Christen gegeben. Sie hatte zahlreiche persönliche Begegnungen mit hochrangigen Vertretern der großen Kirchen und bekam für ihr jahrzehntelanges ökumenisches und interreligiöses Engagement u. a. den Preis zum Augsburger Friedensfest, den „Templeton-Preis für den Fortschritt der Religion“ und den UNESCO-Preis für Friedenserziehung. „Chiara Lubich gehört zu den wenigen ganz großen spirituellen Stimmen unserer Zeit“ (Kardinal Karl Lehmann). Die im Verlag Neue Stadt veröffentlichten Bücher von Chiara Lubich haben eine Auflage von 500.000 Exemplaren erreicht. Ihre Werke sind weltweit in über 20 Sprachen übersetzt worden.
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Nov 21, 2018 | Chiara Lubich, Cultura
Preparado por Hubertus Blaumeiser y Brendan Leahy Un “jardín” en el que florecen las palabras de Jesús: es la perspectiva desde la que Chiara Lubich describe lo que es la Iglesia en los planes de Dios. Por eso la ve, como primera cosa, en su dimensión carismática, como “Evangelio encarnado”, y en esa clave lee también su dimensión jerárquica. En profunda sintonía con el Concilio Vaticano II, la fundadora de los Focolares devela, en los escritos reunidos en este volumen, la experiencia de la Iglesia como Pueblo de Dios, unido por una corriente de amor que nace del corazón de Dios y es capaz de renovar todos los ámbitos de la vida humana. A partir de Jesús crucificado y resucitado que vive en medio de sus seguidores, se puede renovar hoy el milagro de Pentecostés: muchos que se convierten en un corazón solo y un alma sola y se abren a un diálogo sin fronteras. Primera edición: Octubre 2018 Primera edición, primera reimpresión: Noviembre 2018 Ciudad Nueva Editorial – Buenos Aires
Nov 21, 2018 | Chiara Lubich, Cultura
Preparado por Raúl Silva y Florence Gillet “Envía tu aliento y renueva la faz de la tierra”. En este tiempo dramático que vivimos, ¿a quién invocar sino al Espíritu para que suscite la fraternidad? Pero es de justicia darle también las gracias por los innumerables dones que ha enviado en el último siglo. Como el “carisma de la unidad”, que prodigó a Chiara Lubich: un don de luz y de amor capaz de santificar al Pueblo de Dios y de renovar la sociedad en todos los ámbitos. Chiara Lubich no dedicó ningún libro específicamente al Espíritu Santo. ¿Cómo es posible que fuese reacia a hablar de Él, al menos en ciertos momentos? Ella, que dio charlas sobre cada punto de su espiritualidad, pareció echarse atrás ante el Espíritu, considerando que el tema era «demasiado arduo y comprometido » y que hablar de Él «corresponde a la Iglesia». Las páginas de esta selección quisieran ser un himno póstumo de Chiara a Aquel que fue el gran director de su vida y el arquitecto de su Obra; quisieran llenar al lector de sus dones, su alegría, su fuerza y su consuelo. Y encender el ardor de estar al lado de este Dios desconocido en su acción de renovar la faz de la tierra. Primera edición: Octubre 2018 Primera edición, primera reimpresión: Noviembre 2018 Ciudad Nueva Editorial – Buenos Aires
Nov 21, 2018 | Focolari nel Mondo, Spiritualità
Una figlia disabile Una genitore non si aspetta mai di avere un figlio con delle disabilità. Quando è accaduto a noi, mia moglie, già fragile psicologicamente, è caduta in depressione. Mi sono trovato a condurre la famiglia in modo imprevedibilmente nuovo. I primi mesi, carichi di domande, mi stavo isolando da amici e parenti. Un giorno ho incontrata sulla scala del condominio una coppia che, pur con una bambina con la sindrome di Down, appariva molto serena. Alla mia domanda, come facessero ad essere così, la loro risposta è stata spiazzante: “Nostra figlia è il dono più grande che potevamo ricevere. Lei ci ha ricondotti alla realtà e tutta la famiglia ne è beneficiata”. Mia moglie e io siamo andati spesso a trovarli. Abbiamo conosciuto la lro fede e, giorno dopo giorno, abbiamo riscoperto anche a noi, grazie a loro, dei valori che prima avevamo trascurato. (A. e G.F. – Italia) Un dono insperato Alcuni parenti che si erano allontanati da noi, per motivi di eredità, hanno accolto il nostro invito a venire da noi qualche giorno. Quando però ci hanno comunicato la data di arrivo, non era il momento migliore: eravamo in difficoltà economiche e mi mancava il tempo per preparare bene la casa, come avrei voluto. Poi ho pensato che la pace ritrovata era il dono più grande e abbiamo deciso, con tutta la famiglia, di fare del nostro meglio per rendere felice il loro soggiorno. Avremmo anche voluto far loro un regalo, ma in mancanza d’altro il figlio più piccolo ha preparato un disegno e la più grande una poesia di benvenuto. Il giorno precedente il loro arrivo, nella ditta in cui lavora mio marito, gli impiegati hanno ricevuto un regalo premio. Quando l’abbiamo aperto, c’erano due orologi, uno da donna e uno da uomo: il dono insperato per i nostri parenti. (R.H. – Germania) Un’altra opportunità Una delle mie cognate ci aveva chiesto il favore di ospitarla a casa nostra per un periodo e di firmare la garanzia per un prestito bancario di cui aveva bisogno. La casa in cui viviamo è piccola, ma l’abbiamo accolta volentieri. Per il prestito, vedevo mio marito molto preoccupato, considerando che qualche anno fa le avevamo prestato una somma che lei non ci aveva mai restituito. Gli dissi che qualunque decisione avesse preso l’avrei accettata, aggiungendo però che ogni persona merita sempre un’opportunità per riscattarsi. Dio forse non fa così con noi? Abbiamo firmato la garanzia per il prestito, che mia cognata sta pagando, anche se alcuni ritardi. Quanto a me, sento che devo continuare ad aiutarla, e a volte facciamo delle lunghe conversazioni nelle quali sei si apre come se io fossi una sorella, superando le barriere che ci dividevano. (M.D. – Paraguay) A totale disposizione Dopo la morte della nostra prima bambina, a soli 14 mesi, anche gli altri due figli che sono arrivati dopo hanno cominciato a presentare gli stessi sintomi. Mia moglie ed io eravamo col fiato sospeso, e la casa era diventata come un piccolo ospedale. Tuttavia, cercando di amarci tra di noi, i figli crescevano colmi di pace. Quante volte, guardandoli, mi sono convertito! Entrando in casa dopo il lavoro, cercavo di lasciare fuori tutte le preoccupazioni e i problemi per essere completamente a loro disposizione. Solo così poteva funzionare. Diversamente avremmo potuto essere travolti dall’angoscia e dalle preoccupazioni per il futuro. Abbiamo toccato con mano che Dio può tutto, e farci gustare un po’ di paradiso anche in un contesto impegnativo. (G.M.B. – Italia) (altro…)