Movimento dei Focolari

Parola di vita – Luglio 2018

Nella sua seconda lettera alla comunità di Corinto, l’apostolo Paolo si confronta con alcuni che mettono in discussione la legittimità della sua attività apostolica, ma non si difende elencando i propri meriti e successi. Al contrario, mette in evidenza l’opera che Dio ha compiuto, in lui e tramite lui. Paolo accenna ad una sua esperienza mistica, di profondo rapporto con Dio (1), ma per condividere subito dopo la sua sofferenza per una “spina” che lo tormenta. Non spiega di cosa si tratti esattamente, ma si capisce che è una difficoltà grande, che potrebbe limitarlo nel suo impegno di evangelizzatore. Per questo, confida di aver chiesto a Dio di liberarlo da questo impedimento, ma la risposta che riceve da Dio stesso è sconvolgente: “Ti basta la mia grazia; la forza infatti si manifesta pienamente nella debolezza”. Tutti facciamo continuamente esperienza delle nostre e altrui fragilità fisiche, psicologiche e spirituali, e vediamo intorno un’umanità spesso sofferente e smarrita. Ci sentiamo deboli e incapaci di risolvere tali difficoltà, persino di affrontarle, limitandoci al massimo a non fare male a nessuno. Questa esperienza di Paolo, invece, ci apre un orizzonte nuovo: riconoscendo ed accettando la nostra debolezza, possiamo abbandonarci pienamente nelle braccia del Padre, che ci ama come siamo e vuole sostenerci nel nostro cammino. Proseguendo questa lettera, infatti afferma ancora: “È quando sono debole che sono forte” (2) . A questo proposito, Chiara Lubich ha scritto: “[…] La nostra ragione si ribella ad una simile affermazione, perché vi vede una lampante contraddizione o semplicemente un ardito paradosso. Invece essa esprime una delle più alte verità della fede cristiana. Gesù ce la spiega con la sua vita e soprattutto con la sua morte. Quando ha compiuto l’Opera che il Padre gli ha affidato? Quando ha redento l’umanità? Quando ha vinto sul peccato? Quando è morto in croce, annientato, dopo aver gridato: ‘Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato’. Gesù è stato più forte proprio quando è stato più debole. Gesù avrebbe potuto dare origine al nuovo popolo di Dio con la sua sola predicazione o con qualche miracolo in più o qualche gesto straordinario. Invece no. No, perché la Chiesa è opera di Dio ed è nel dolore e solo nel dolore che fioriscono le opere di Dio. Dunque nella nostra debolezza, nell’esperienza della nostra fragilità si cela un’occasione unica: quella di sperimentare la forza del Cristo morto e risorto […]” (3) “Ti basta la mia grazia; la forza infatti si manifesta pienamente nella debolezza”. È il paradosso del Vangelo: ai miti è promessa in eredità la terra (4) ; Maria, nel Magnificat (5) , esalta la potenza del Signore, che può esprimersi totalmente e definitivamente, nella storia personale e nella storia dell’umanità, proprio nello spazio della piccolezza e della totale fiducia nell’azione di Dio. Commentando questa esperienza di Paolo, Chiara così suggeriva ancora: “[…] la scelta che noi cristiani dobbiamo fare è assolutamente in senso contrario a quella che si fa ordinariamente. Qui si va, veramente, controcorrente. L’ideale di vita del mondo in genere consiste nel successo, nel potere, nel prestigio… Paolo al contrario ci dice che occorre gloriarsi delle debolezze […] Fidiamoci di Dio. Egli opererà sulla nostra debolezza, sul nostro nulla. E quando è Lui che agisce, possiamo star certi che compie opere che valgono, irradiano un bene durevole e vanno incontro alle vere necessità dei singoli e della collettività”.(6) Letizia Magri ________________________________________ 1 Cfr. 2 Cor 11, 1-7° 2 Cfr. 2 Cor 12, 10 3 Cfr. C. Lubich, La forza del dolore, Città Nuova, 44, [2000], 12, p.7. 4 Cfr. Mt 5,5 5 Cfr. Lc 1, 46-55 6 Cfr. C. Lubich, Dio opera sulla nostra debolezza, Città Nuova, 26, [1982], 11/12, p.59. (altro…)

Vangelo vissuto: operatori di pace

A tu per tu con Gesù Come sindaco, non c’è giorno senza che venga fermato per strada anche solo per un saluto. Perfino in chiesa, durante la messa, non riesco a trovare il modo per stare “a tu per tu” con Gesù. Una domenica sono andato a messa nella città vicina, sperando di passare inosservato. Ma ho trovato la chiesa gremita, per una liturgia lunghissima presieduta dal vescovo. Fuori dalla chiesa c’era una donna, a cui ho fatto l’elemosina. Solo pochi passi e un altro povero, con il volto sfigurato. Sono andato avanti. Poi un pensiero: “Mi cercavi? Eccomi, in quella povera donna e in quell’uomo dal volto sfigurato”. Sono tornato indietro. L’uomo era ancora lì, grato perché ero tornato a cercarlo. G. – Italia Superstizione Salgo sul taxi e noto che la macchina è piena di “ninnoli”, segno che il tassista doveva avere delle credenze superstiziose. Durante il tragitto, mi sono fatta coraggio e gli ho detto: “Io credo in Dio, la mia fiducia poggia solo in lui”. Guidando mi ascoltava in silenzio. Passa qualche tempo e di nuovo chiamo un taxi. Con grande sorpresa ritrovo lo stesso tassista nella stessa macchina. Ma con sorpresa noto che quegli oggetti erano spariti e una corona del rosario era appesa allo specchietto. N. – Svizzera In “equipe” Siamo una infermiera, un tecnico di laboratorio e un medico. Lavoriamo in reparti diversi dello stesso ospedale. Siamo convinti che il Vangelo vissuto non si limiti a trasformare l’uomo, ma possa rinnovare anche le strutture, i quartieri, gli ambienti di lavoro. Per questo quasi sempre, la mattina, prima di iniziare il lavoro, troviamo un momento per condividere fatiche e gioie. È una scoperta continua capire che possiamo trasferire nel nostro posto di lavoro questa carica di amore concreto verso tutti, vivendo quotidianamente il nostro compito professionale. E., L. e B. – Italia I soldi nel cuscino Uscendo di chiesa con mio figlio, ci ha avvicinati una donna, chiedendo l’elemosina. Ho aperto il portafoglio e le ho dato tutto quello che avevo con me: 20 euro. Mio figlio si è meravigliato, a suo dire era troppo, ma io l’ho rassicurato, dicendogli che in ogni povero c’è Gesù e mi ero sentita di dare a quella donna tutto quello che avevo con me. Arrivati a casa, mi sono messa a riordinare la stanza dove avevamo accolto una coppia venuta in città per trovare un parente malato. Mio figlio è venuto ad aiutarmi. Cambiando la federa al cuscino, sono caduti fuori 200 euro. Noi avevamo dato a quelle persone la possibilità di essere vicini a una persona che soffriva, e loro avevano voluto ricambiare così. M. G. – Italia Hockey sul ghiaccio Da patito di hockey sul ghiaccio, aspettavo con ansia, subito dopo scuola, di assistere in tv alla finale di un’importante partita. Allo squillo della campanella, sono partito a tutto gas sul mio motorino. Ma dopo qualche metro ho forato una ruota. In fretta ho cercato di rigonfiarla con la pompa. Ma dopo qualche centinaio di metri ero di nuovo a terra. Per di più si è messo a piovere. Mentre procedevo a piedi, spingendo a mano il motorino, cresceva in me l’irritazione. D’un tratto mi è balenato in mente un pensiero: Gesù ha sofferto così tanto sulla croce, e tu non sei capace di accettare questa piccola contrarietà? Questo pensiero mi ha ridato la pace. G. – Olanda (altro…)

NetOne – Incontro per registi

NetOne – Incontro per registi

L’associazione internazionale di giornalisti e operatori della comunicazione dei Focolari, Net-One, promuove il convegno.  “Media per un mondo unito” è  una rete internazionale di professionisti, studenti e operatori dei media, nata in Italia nel giugno del 2000 come risultato della “Comunicazione e unità” del Congresso promossa dal Movimento dei Focolari. Info NetOne

Seminario de posgrado con Piero Coda: “Trinidad y Lenguajes de la forma estética: figuras y senderos”

Seminario de posgrado con Piero Coda: “Trinidad y Lenguajes de la forma estética: figuras y senderos”

Dada la relevancia del invitado principal, Dr. Piero Coda, la actividad está dirigida a docentes y doctorandos, así como  también al público en general interesado en estos temas. La inscripción de alumnos y oyentes debe realizarse a través haciendo click aquí Se entregarán certificados de asistencia a quienes participen en calidad de oyentes. Ante cualquier consulta, comunicarse con la Oficina de Extensión y Posgrado de la Facultad de Filosofía y Letras a través de la siguiente dirección electrónica: filosofía_eyp@uca.edu.ar, o bien telefónicamente al 4349-0200 (int. 2789/2844).

Le Parole sono importanti

Le Parole sono importanti

Come evitare che la preghiera per eccellenza, quella che Gesù ci ha insegnato, rimanga una semplice formula stereotipata?  È possibile vivere un rapporto profondo, fecondo, signifi­cante con Dio semplicemente ripetendo delle parole apprese nell’in­fanzia? Siamo cresciuti, maturati, abbiamo studiato, ci siamo sposati, abbia­mo generato e cresciuto dei figli, ma la nostra preghiera si è fermata lì, non è cambiata seguendo il procedere del nostro percorso umano. Il significato del Padre Nostro infatti non è immediatamente chiaro. Attraverso un autorevole approfondimento biblico l’autore re­stituisce pienezza alla madre di tutte le preghiere dei cristiani, aprendo le porte ad una preghiera in grado di favorire un incontro personale, intimo e vitale con Dio. Il Padre Nostro, ridiventa così lo strumento migliore per ricevere questa comunicazione di vita, non più semplici parole da recitare, ma come un programma da interio­rizzare e vivere. L’AUTORE- Santi Grasso è professore di esegesi del Nuovo Testamento presso la Facoltà Teologica del Triveneto, presso lo Studio Teologico Interdio­cesano di Gorizia-Trieste-Udine, presso l’Istituto di Scienze Religiose di Udine e Gorizia. È rappresen­tante per la CEI e per l’Associazione Biblica Italiana alla Federazione Biblica Cattolica Mondiale. Tra le sue numerose pubblicazioni: Il Vangelo di Giovanni. Commento esegetico e teologico (Roma 2008), Il Vangelo di Matteo. Commento esegetico e teologi­co (Roma 2014), Gesù racconta la misericordia. Le parabole della misericordia nei Vangeli di Matteo e Luca (Bologna 2015), Se non si rinasce. Studio sulle frasi condizionali nel Quarto Vangelo (Padova 2016). Dirige la collana Attualità della Bibbia. NUOVA COLLANA: Attualità della Bibbia Temi teologico-esistenziali che hanno un forte richiamo all’attualità. Basato su una riflessione biblica, con uno stile mai accademico, ma rapido, essenziale, diretto. Il contenuto di ciascun volume pur conservando tutto il valore scientifico che gli argomenti trattati richiedono è il risultato di un lavoro di divulgazione da parte di specialisti di esegesi biblica presso le più importanti Facoltà teologiche italiane. Città Nuova Ed.