Movimento dei Focolari
Un clima di gioiosa attesa

Un clima di gioiosa attesa

«Che cosa facevi quando avevi la mia età? Quali giochi mi consigli?». È la domanda che Luis Francisco, 10 anni, messicano, rivolge a Papa Francesco, mentre attende la sua venuta. Come lui, tutti gli abitanti della cittadella internazionale hanno fatto il conto alla rovescia dei giorni. Una attesa cominciata all’inizio di febbraio, quando era arrivato dalla segreteria di Papa Francesco l’annuncio di una sua visita, il 10 maggio, alle cittadelle di Nomadelfia e di Loppiano. Nella prima delle 24 cittadelle dei Focolari, sorte nel tempo in varie zone del mondo, Papa Francesco verrà a vedere di persona come si vive “alla scuola dell’unico Maestro”, come lui stesso l’ha definita. “Sorpresa e gioia profonda”, aveva esclamato Maria Voce, presidente dei Focolari, alla notizia del tutto inaspettata di questa visita. Loppiano in questi giorni brulica di persone. Facce sorridenti, felici, e tantissimi giovani. Si è da poco concluso l’evento del Genfest, che da tutta Italia, e non solo, ne ha richiamati a centinaia a fine aprile, e a migliaia la mattina del 1° maggio, radiosi nonostante la minaccia di pioggia. L’aria di festa è continuata, in un’attesa piena di fermento e speranza, come è naturale nell’imminenza di un evento che verrà ricordato a lungo. Siamo andati, telecamera alla mano, a realizzare delle brevi interviste agli abitanti di Loppiano, intenti al lavoro o nelle normali attività, e per sondare l’aria che tira. Benedetta si trova nella cittadella per un periodo di formazione alla scuola delle focolarine. Per lei la visita del Papa è anche un regalo di Dio, perché cade nello stesso giorno del suo compleanno: «Anche se si fermerà poco tempo, spero possa trovare una famiglia, quella che cerchiamo di costruire ogni giorno». Dal 1966 a Loppiano ha sede il gruppo musicale Gen Rosso, nato su desiderio di Chiara Lubich per diffondere con la musica il messaggio di un mondo più giusto, pacifico e solidale. I componenti vivono in prima persona questo spirito, con uno stile di vita improntato alla comunione e alla fratellanza. Da qualche anno ne fa parte anche Michele Sole, che sul sagrato antistante il santuario dedicato alla Madre di Dio (Theotokos), dove è tutto è pronto per questo storico incontro, intonerà “Madre dolcissima”. Al Papa invia un messaggio di ringraziamento «per aver avuto il coraggio di chiamarsi Francesco. Penso non sia stato facile scegliere un nome che significa scelta preferenziale per i poveri, per gli ultimi». Dalla sala prove, intanto, escono le note di “Accendi la pace”, che i componenti del Gen Rosso stanno provando insieme all’altra band internazionale di Loppiano, il Gen Verde, un gruppo multidisciplinare, formato da artiste e musiciste, che si distingue per il suo profilo spiccatamente internazionale. Roberto Cipollone, in arte Ciro, a Loppiano dal 1977, ha il dono di saper usare l’immaginazione e l’abilità per trasformare oggetti non più in uso o materiali da discarica in opere che toccano il cuore e lo riempiono di meraviglia. È l’”artista che dà loro nuova vita”. Con la sua arte ha fatto nascere una “Bottega”, espressione di originalità e amore per la natura attraverso la scultura, la pittura, l’artigianato. «Mi aspetto che il Papa possa trovare qui i suoi desideri più reconditi realizzati». Aranza, che viene dal Messico, sta partecipando con la sua famiglia alla “Scuola Loreto”, dove famiglie di Paesi e lingue diversi approfondiscono la spiritualità dell’unità. L’internazionalità e l’immersione “full time” ai corsi, che cominciano ogni anno a settembre e terminano a giugno, ne fanno un’esperienza unica di scambio e arricchimento tra culture. Dal Papa vorrebbe una risposta a una domanda, breve ma impegnativa: «Cosa possiamo fare, noi giovani, per vincere le imposizioni e gli stereotipi del mondo?». Natalia, invece, è una studentessa brasiliana che frequenta a Loppiano l’Istituto Universitario Sophia. Dal Papa si aspetta di conoscere il ruolo dei giovani sposati nella Chiesa. Tante domande, interrogativi e aspettative. Ma la stessa, gioiosa attesa. Chiara Favotti


La diretta sarà anche trasmessa in lingua italiana da Loppiano – Incisa Valdarno, FI (Italia) 10 Maggio 2018 – 10:00 – 12:00 (CEST) http://live.focolare.org Vatican Media live: dalle ore 8.00 alle 12.00 RAI: Speciale diretta TG1 dalle 10 alle 11.45 (digitale terrestre, satellite, web) TV 2000: Speciale Diario di Francesco dalle ore 7.30. Dalle 10 in poi seguirà la diretta da Loppiano (digitale terrestre, web).


http://vimeo.com/268775577 (altro…)

Festa dell’Europa

Festa dell’Europa

Il 9 maggio si celebra in Europa la pace e l’unità. La data ricorda la storica “Dichiarazione Schuman”, con la quale, il 9 maggio 1950, l’allora ministro degli esteri francese propose la creazione di un primo nucleo economico, finalizzato alla graduale costruzione di una federazione di Stati europei, indispensabile al mantenimento di pacifiche relazioni. Come prima tappa, Robert Schuman indicava la gestione comune, per Francia e Germania Ovest, del carbone e dell’acciaio, ma nel quadro di un’organizzazione alla quale avrebbero potuto aderire in seguito anche altri Paesi. Si ponevano così le premesse per un’integrazione ben più vasta e comprensiva, al punto che la Dichiarazione è considerata, simbolicamente, la data di nascita del lungo processo di pace e stabilità che ha dato origine all’Unione Europea. La festa è l’occasione per avvicinare le istituzioni ai cittadini e i popoli fra loro, accrescendo la consapevolezza che i valori della pace, dell’integrazione e della solidarietà devono essere posti a base della convivenza umana. “Insieme per l’Europa si sente “artigiano di rapporti di fraternità”. Sono questi, infatti, che cerca di tessere nel processo quotidiano tra le persone del Continente.” Per vedere il sito ‘Insieme per Europa’ (altro…)

Torino – Contro le mafie la forza del Noi

Torino – Contro le mafie la forza del Noi

Salone Off Salone Internazionale del Libro di Torino 2018 c/o Binaria Book, Centro Commensale del Gruppo Abele, via Sestriere, 34. Serena Cerchiè dialoga con Gianni Bianco, giornalista TG3 Rai, e don Maurizio Patriciello, parroco a Parco Verde in Caivano (NA), difensore della gente della Terra dei Fuochi. Finito il tempo degli eroi solitari e dei grandi maestri, è giunto il tempo del noi, quell’energia vitale che attiva processi di riscatto e di emancipazione prima impensabili. La carta da giocare per sperare – anche in questi tempi di crisi – di costruire un Paese migliore, senza più mafie. Insieme.  In occasione della presentazione dei libri: Gianni Bianco e Giuseppe Gatti ALLE MAFIE DICIAMO NOI Postfazione di Luigi Ciotti Gianni Bianco, vice caporedattore della redazione cronaca del Tg3, e Giuseppe Gatti, sostituto procuratore della Repubblica presso la DDA di Bari, raccontano le vite di chi fa della legalità uno strumento di bene comune, lavoro, studio, sviluppo sociale ed economico. Protagonisti di queste pagine sono i tanti cittadini comuni che, nel gioco di squadra, hanno trovato la forza di ribellarsi ai boss. Da Scampia alla Locride, da Vieste all’Emilia. Storie di legalità al plurale.     Aurelio Molè e Maurizio Patriciello MERAVIGLIOSO Storia d’amore nella Terra dei Fuochi Una storia d’amore, di dolore e di speranza ambientata nella Terra dei Fuochi. Una storia vera. Da un racconto del sacerdote che da anni, si batte per la salute della sua gente, contro l’illegalità. INFO: ufficiostampa@cittanuova.it – cell.347.4554043 – www.cittanuova.it

El castillo exterior

El castillo exterior

  El castillo exterior Lo nuevo en la espiritualidad de Chiara Lubich Jesús Castellano reflexionó largamente sobre el «castillo interior» de Teresa de Jesús como imagen de la relación entre Jesús y el alma, y la utilizó para describir la experiencia de la espiritualidad de Chiara Lubich y el Movimiento de los Focolares, que él mismo vivió. El «castillo exterior» es, para él, la comunidad que camina unida hacia la santidad, o sea, la unidad en Jesús. Los escritos e intervenciones reunidos en estas páginas son ejemplos emblemáticos de la reflexión de Jesús Castellano, un estímulo para crecer en la vida personal y comunitaria. Ciudad Nueva

Il giorno in cui Signora Aria partì

Il giorno in cui Signora Aria partì

Alberto Calabrese è un uomo di quarant’anni che vive di espedienti, insieme ai figli Luca e Matilde. La moglie se n’è andata anni prima, abbandonandoli all’improvviso. Un giorno, pur di farsi pagare per alcuni lavoretti da un certo Attilio Furnari, proprietario di una tipografia, si mette d’accordo con questi per farsi stampare 1000 copie di un romanzo scritto tempo prima. Aiutato dal figlio Luca, carica le copie sul cassone di un’Ape, e comincia a venderle porta a porta. Per Luca, è più di un’avventura, ed è in quell’estate del 1983 che matura l’idea di diventare scrittore. Sennonché, il ragazzo scopre che la piccola Matilde ha dato vita a un’amica immaginaria di nome Signora Aria, che viene a trovarla soprattutto di notte o quando lei rimane da sola in casa. Un breve romanzo di formazione, che parla della scrittura e dell’importanza della fantasia; dei valori e dei sentimenti inerenti la famiglia che devono unire le persone; dell’importanza di andare sempre incontro alla vita. Collana Narratori – Città Nuova Città Nuova Ed.

Le vie per un mondo unito

Le vie per un mondo unito

L’unità del mondo. Carissimi giovani, siamo noi così disattenti agli avvenimenti in cui ci troviamo immersi giorno dopo giorno, da non vedere come la nostra epoca è segnata da tensioni, da guerre, da guerriglie, dal pericolo addirittura d’una conflagrazione nucleare, da disunità di tutti i generi, da fenomeni di terrorismo, da rapimenti, dai mali più diversi, generati proprio dalla mancanza di amore e concordia fra gli uomini, da non vedere che parlare oggi d’unità è quasi un’utopia? […] Ma, grazie a Dio, non è solo questo che caratterizza la nostra epoca, non sta tutto qui quello che può essere sottoposto alla nostra attenta osservazione […] Il mondo tende senz’altro all’unità: è il suo destino o meglio: è il disegno di Dio su di esso. […] Alle vostre domande daremo le risposte non solo a voce, ma con la vita dopo questo Genfest, incamminandoci decisamente per le diverse vie che portano rimedio al mondo diviso unificandolo. Esse – solo per esemplificarne alcune – sono: la via dell’unità tra le generazioni, le razze, i gruppi etnici, fra i diversi popoli, fra l’est e l’ovest, fra il nord e il sud; fra i cristiani delle varie denominazioni, fra i fedeli delle religioni più diverse; la via dell’unità tra i ricchi e poveri per una comunione di beni; fra Paesi in guerra per la pace; la via dell’unità anche tra l’uomo e la natura; la via dell’unità con gli indifferenti, i soli, con chi soffre in qualsiasi modo; la via dello sviluppo, del progresso; la via dell’unità fra i vari Movimenti spirituali, fra le associazioni laiche; fra persone di diverse ideologie, di varie culture, ecc. E, come potete costatare, alcune fra queste sono vie che i giovani già battono, perché a loro congeniali. […] Essi vogliono camminare per le vie più diverse, ma ponendosi nella Via per eccellenza […] quella Via che è Cristo. Egli ha detto di sé: “Io sono la via” (Gv 14,6). E cosa dobbiamo fare per essere ben inseriti in questa Via e camminare così con frutto in tutte le altre vie? Essere Lui, altri Lui. Vivendo la Parola tutta la vita cristiana seminata in noi dal battesimo, rifiorirà pienamente. E a questa Parola potranno agganciarsi i giovani di tutte le Chiese o comunità cristiane. Essa – in molte sue espressioni – è accettata anche dai giovani di altre religioni e da chi in buona fede si pensa ateo. La Parola farà un blocco di tutti voi, rendendovi forti e infrangibili […] E allora – se sarete fedeli, se vi spargerete nel mondo come altrettanti Gesù – il programma: “Che tutti siano uno” non sarà una chimera, ma una realtà, che si avvicinerà sempre di più, anche per opera vostra. Fiorirà una primavera nel mondo. Vedremo miracoli. Potrà adempiersi nei vostri riguardi l’affermazione di Cristo: “Chi crede in me, farà a sua volta le opere che faccio io; anzi ne farà di più grandi” (Gv 14,12). (Brani dell’intervento di Chiara Lubich al Genfest. Roma (Palaeur), 29 maggio 1985) (altro…)