Movimento dei Focolari

Festa del lavoro

Il 1° Maggio, Festa dei lavoratori, nasce per ricordare la lotta dei lavoratori, senza barriere geografiche o sociali, per vedere affermati i propri diritti e migliorare la propria condizione. “Otto ore di lavoro, otto di svago, otto per dormire” fu la parola d’ordine, coniata in Australia nel 1855, e condivisa da gran parte dei movimenti sindacali del primo Novecento. A sviluppare un grande movimento di lotta sulla questione delle otto ore furono soprattutto le organizzazioni dei lavoratori statunitensi. Lo Stato dell’Illinois, nel 1866, approvò una legge che introduceva tale limite orario per la giornata lavorativa. L’entrata in vigore della legge venne fissata per il 1° maggio 1867 e quel giorno venne organizzata a Chicago una grande manifestazione, con la partecipazione di diecimila lavoratori, il più grande corteo mai visto per le strade della città americana. La manifestazione venne repressa nel sangue. Da allora molto è cambiato, ma in molte parti del mondo ancora oggi i lavoratori non godono degli stessi diritti e dignità. Per i cristiani, il lavoro è legato anche all’identità profonda dell’uomo. Gesù stesso trascorse la maggior parte della sua vita lavorando come falegname nella povera bottega di suo padre. (altro…)

1° maggio, la festa di Loppiano

1° maggio, la festa di Loppiano

Umberto Giannettoni

1° maggio a Loppiano è sinonimo di festa dei giovani. Umberto Giannettoni, vissuto per 40 anni nella cittadella internazionale e scomparso da pochi giorni, è un testimone diretto della nascita e degli sviluppi di un evento che in seguito è diventato un appuntamento imperdibile per migliaia di giovani che, in tutti i continenti, credono e lavorano per portare l’unità e la pace nel mondo. Tra i suoi ricordi, anche quelli legati ai prodromi del Genfest. Il testo che segue è tratto da “In una storia tante storie”, una autobiografia, composta talvolta in terza persona, talvolta in prima, che lo stesso autore ha definito “personale dono e testimonianza”. «“Una testimonianza data come servizio è buona, ci rende buoni..” (Papa Francesco). La storia di ognuno è un armonioso intreccio tra quanto l’uomo riesce a realizzare col lume della sua ragione, le sue forze e quanto gli viene gratuitamente offerto dalla penetrante luce della divina rivelazione, in un continuo divenire». 6207111132_0f401954ef_o1° maggio 1971, prima festa dei giovani a Loppiano. «Chiara Lubich, dopo un incontro col Priore di Taizé, a Rocca di Papa (Roma), parla della cittadella come di una “città dei giovani”. Giorgio Marchetti, stretto collaboratore di Chiara, durante un suo viaggio a Padova, si ferma per pochi momenti a Loppiano. Racconta di quanto Chiara ha detto. Umberto ha come un lampo nell’anima. Bisogna rispondere subito a Chiara. Il week end organizza una gita con i responsabili dei focolari della scuola al Passo del Muraglione, sull’Appennino. La mattina della domenica, due pulmini ed una macchina partono. In un bar del Passo si studia la possibilità di un grande incontro di giovani a Loppiano, per il primo maggio […]. Saranno chiamati a partecipare giovani di varie zone e nazioni. Ognuno sarà invitato a dare un contributo artistico. Quando escono dal bar, li sorprende una scena particolare. La strada è una lastra di ghiaccio. La pioggia, seguita da un abbassamento di temperatura, ha prodotto questa situazione. I pulmini non riescono a tenere la strada, hanno una forte impressione che qualcuno voglia impedire di portare avanti la decisione presa […]». «È presente a Loppiano un bel gruppo di giovani ricchi di talenti. Fra i molti Heleno Oliveira, un giovane brasiliano, cantautore, che molto contribuirà per la parte artistica. Tutti si impegnano al massimo. Il primo maggio 1971 nell’anfiteatro naturale di Campo Giallo, sotto un sole splendido, vediamo arrivare migliaia e migliaia di giovani. La giornata, a cui hanno dato un contributo in molti dell’Italia e dall’Europa, si dimostra di una grande efficacia per i giovani, che la sera partono felici e pieni del divino che hanno sperimentato. Da Trento viene Paolo Bampi, un giovane malato di leucemia che canta una canzone travolgente: “…ma cosa cercate, ma cosa volete…”. Quindi, il Gen Rosso, canta “Dio Amore”. Poi pezzi di teatro, di danza. Ogni singolo numero è premiato con un “primo premio”, che la giuria attribuisce con motivazioni diverse: bellezza, unità, contenuto, impegno. È un crescendo di gioia sincera ed esplosiva che contamina tutti. Sul far della sera, sotto i raggi di un sole che indora, in una calma solenne dopo l’intensa giornata […] la forte impressione della presenza di Maria». Dopo una seconda radunata festosa dei giovani, nel 1972, ancora più frequentata, «Chiara Lubich capisce che sarà uno strumento importante per tutto il movimento giovanile. Decide di coinvolgere i Centri Gen Mondiali che parteciperanno all’organizzazione del “Genfest” del 1973, sempre a Loppiano. In quell’anno, Don Pasquale Foresi (cofondatore del Movimento dei Focolari) è presente e pronuncerà un discorso importante sulla chiamata a seguire Gesù. Nell’anfiteatro all’aperto sono presenti quasi 10 mila giovani». Ormai il Genfest è nato! Fonte: www.loppiano.it Segui la diretta: https://www.primomaggioloppiano.it/live/ (altro…)

Potere e denaro (la giustizia sociale secondo Bergoglio)

Potere e denaro (la giustizia sociale secondo Bergoglio)

«Spero che questa sintesi del mio pensiero, nella quale ritrovo pienamente quanto da me scritto e detto in questi anni, possa coscientizzare quanta più gente possibile e accelerare così il processo di giustizia ed equità nel mondo», scrive Papa Francesco nell’ampia prefazione del libro. Nel volume Zanzucchi propone una raccolta ragionata e fluida di quanto papa Bergoglio ha detto e scritto su ricchezza e povertà, giustizia e ingiustizia sociale. Una denuncia forte e decisa della speculazione finanziaria e delle rendite che accentuano la distanza tra ricchi e poveri. Collana Prismi Saggi Editrice Città Nuova

Metti in moto l’amore

Metti in moto l’amore

Com’è cominciata quest’avventura dell’unità? Carissimi, è cominciata quando non io, ma un Altro lo ha voluto. Non so se sapete che sulla terra arrivano, di tempo in tempo, dei doni: il loro nome è carismi. Arrivano da Colui che regge la storia, la conduce verso un obiettivo ben preciso: il bene, facendo convogliare ad esso anche tutto ciò che di triste noi, uomini e donne, possiamo combinare in questo mondo. È Dio, Dio che è Amore, al quale molti di noi credono fortissimamente. Ebbene, un giorno, tanti anni fa, uno di questi carismi è arrivato anche qui. Per esso abbiamo capito che su di noi, giovani di allora, vi era un disegno meraviglioso, un compito, quasi una missione: lavorare nella vita, che ci era data, perché tutti siano una sola cosa, mettendo in moto, nel nostro e nell’altrui cuore, l’amore. Fantasie? Utopia? No, certamente, se Gesù un giorno ha pregato il suo Padre in Cielo proprio così: “Che tutti siano uno”. Poteva il Padre-Dio d’un Figlio-Dio, col quale è un solo Dio, non ascoltare la sua voce? Partimmo sicuri verso quella mèta ed ora nel mondo, fra ragazzi, giovani e persone adulte, siamo milioni e milioni di quasi tutte le nazioni esistenti. Non possiamo contare quanti siamo; è impresa impossibile. Naturalmente fra noi c’è chi non ha la nostra fede, ma magari un’altra, o non l’ha per niente. Anch’essi tuttavia possiedono la cosiddetta benevolenza, che in ogni cuore umano non può mancare. Così si cammina, anche assieme, verso l’obiettivo della famiglia universale, verso l’edificazione di un mondo unito. E, se Dio è con noi, chi sarà contro di noi? […] A voi ora brandire la bandiera del nostro ideale: una faccia dice: unità, amarsi a vicenda fino ad essere pronti a morire l’uno per l’altro; l’altra suggerisce il mezzo: lo sforzo, la fatica, l’essere pronti anche a soffrire, perché nel mondo fiorisca una sola famiglia. Siete giovani. Il coraggio non può mancarvi. Se noi l’abbiamo potuto fare, perché non voi? Chiara Lubich   (Dall’archivio del Centro Chiara Lubich) (altro…)

Tommaso Sorgi ci ha lasciato

Tommaso Sorgi ci ha lasciato

Tommaso Sorgi con Igino Giordani

Lo scorso 24 aprile Tommaso Sorgi «si è spento serenamente, dopo una lunga vita, tutta donata alla Chiesa, all’Opera di Maria e per il bene dell’umanità» –. Così comunica il Movimento dei Focolari la scomparsa dell’uomo politico più volte eletto come deputato al Parlamento italiano, tra i primi focolarini sposati e stretto collaboratore di Chiara Lubich. Sorgi è stato l’iniziatore e direttore per lunghi anni del Centro Igino Giordani. Ieri, 26 aprile, i funerali a Teramo, sua città natale. A breve un suo profilo. (altro…)

Parola di vita – Maggio 2018

L’apostolo Paolo scrive ai cristiani della regione della Galazia, che avevano accolto da lui l’annuncio del Vangelo, ma ai quali ora rimprovera di non aver compreso il significato della libertà cristiana. Per il popolo di Israele la libertà è stata un dono di Dio: Egli lo ha strappato alla schiavitù in Egitto, lo ha condotto verso una nuova terra ed ha stipulato con lui un patto di reciproca fedeltà. Allo stesso modo, Paolo afferma con forza che la libertà cristiana è un dono di Gesù. Egli, infatti, ci dona la possibilità di diventare in Lui e come Lui figli di Dio, che è Amore. Anche noi, imitando il Padre come Gesù ci ha insegnato (1) e mostrato (2) con la sua vita, possiamo imparare lo stesso atteggiamento di misericordia verso tutti, mettendoci al servizio degli altri. Per Paolo, questo apparente non-senso della “libertà di servire” è possibile per il dono dello Spirito, che Gesù ha fatto all’umanità con la sua morte in croce. È lo Spirito infatti che ci dà la forza di uscire dalla prigione del nostro egoismo – con il suo carico di divisioni, ingiustizie, tradimenti, violenza – e ci guida verso la vera libertà. Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé. La libertà cristiana, oltre ad essere un dono, è anche un impegno. L’impegno prima di tutto ad accogliere lo Spirito nel nostro cuore, facendogli spazio e riconoscendo la sua voce in noi. Scriveva Chiara Lubich: […] “Dobbiamo anzitutto renderci sempre più coscienti della presenza dello Spirito Santo in noi: portiamo nel nostro intimo un tesoro immenso; ma non ce ne rendiamo abbastanza conto. […] Poi, affinché la sua voce sia da noi sentita e seguita, dobbiamo dire di no […] alle tentazioni, tagliando corto con le relative suggestioni; sì ai compiti che Dio ci ha affidato; sì all’amore verso tutti i prossimi; sì alle prove e alle difficoltà che incontriamo… Se così faremo lo Spirito Santo ci guiderà dando alla nostra vita cristiana quel sapore, quel vigore, quel mordente, quella luminosità, che non può non avere se è autentica. Allora anche chi è vicino a noi s’accorgerà che non siamo solo figli della nostra famiglia umana, ma figli di Dio”. (3) Lo Spirito, infatti, ci richiama a spostare noi stessi dal centro delle nostre preoccupazioni per accogliere, ascoltare, condividere i beni materiali e spirituali, perdonare o prenderci cura delle più varie persone nelle diverse situazioni che viviamo quotidianamente. E questo atteggiamento ci permette di sperimentare il tipico frutto dello Spirito: la crescita della nostra stessa umanità verso la vera libertà. Infatti fa emergere e fiorire in noi capacità e risorse che, vivendo ripiegati su noi stessi, rimarrebbero per sempre sepolte e sconosciute. Ogni nostra azione è dunque un’occasione da non perdere per dire no alla schiavitù dell’egoismo e sì alla libertà dell’amore. Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé. Chi accoglie nel cuore l’azione dello Spirito, contribuisce anche alla costruzione di relazioni umane positive, attraverso tutte le sue attività quotidiane, familiari e sociali. Imprenditore, marito e padre, Carlo Colombino ha un’azienda nel nord Italia.(4) Su sessanta dipendenti, circa un quarto non sono italiani ed alcuni di loro hanno esperienze drammatiche alle spalle. Al giornalista che lo ha intervistato, ha raccontato: “Anche il posto di lavoro può e deve favorire l’integrazione. Mi occupo di attività estrattiva, di riciclo dei materiali edili, ho delle responsabilità verso l’ambiente, il territorio in cui vivo. Qualche anno fa, la crisi ha colpito duramente: salvare l’impresa o le persone? Abbiamo messo in mobilità alcune persone, abbiamo parlato con loro, cercato le soluzioni meno dolorose, ma è stato drammatico, da non dormire di notte. Questo lavoro posso farlo bene o meno bene; provo a farlo al meglio. Credo nel contagio positivo delle idee. L’impresa che pensa solo al fatturato, ai numeri, ha un futuro con il fiato corto: al centro di ogni attività c’è l’uomo. Sono credente e convinto che la sintesi tra impresa e solidarietà non sia un’utopia” (5). Mettiamo dunque in moto con coraggio la nostra personale chiamata alla libertà, nell’ambiente in cui viviamo e lavoriamo. Permetteremo così allo Spirito di raggiungere e rinnovare anche la vita di tante altre persone intorno a noi, spingendo la storia verso orizzonti di “gioia, pace, magnanimità, benevolenza …”.

Letizia Magri

1 Mt 5,43-48; Lc 6,36
2 Mc 10,45
3 Cfr. C. Lubich, Possediamo un Tesoro, Città Nuova, 44, [2000], 10, p. 7.
4 L’azienda fa parte di Aipec, associazione italiana di imprenditori che aderiscono all’Economia di Comunione, un modello economico fondato sui valori della condivisione e della reciprocità. Vedi anche http://www.edc-online.org
5 Cfr. C. Colombino, Nella mia azienda economia ed etica vanno a braccetto, in Credere, periodici san Paolo, 26 novembre 2017, n° 48, pp.24-28

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Run4Unity

Run4Unity

La Manifestazione si inserisce nella settimana mondo unito.  Un’iniziativa per :

  • costruire relazioni di convivenza pacifica.
  • Uno spirito di reciprocità tra i popoli e le diverse culture.
  • Rispetto per la dignità umana e l’identità di ogni comunità e popolo.

Il tema scelto per la settimana Mondo Unito e per Run4Unity è #ZeroHungerGeneration, per questo si percorreranno i sentieri colorati verso un mondo unito. Il 6 Maggio con “Radio Immaginaria”, fatta solo da ragazzi che trasmette via web da vari paesi europei, sarà possibile comunicare esperienze e notizie. Su www.run4unity.net  e su www.unitedworldproject.org si troveranno tutte le indicazioni.