Apr 19, 2018 | Cultura
El lector que se adentre en estas páginas comprenderá porque le hemos dado este título, que para algunos podría resultar extraño, a este libro.
«Turbada» por el anuncio del ángel, María personifica el desconcierto inicial que envuelve a quien busca la verdad, y por eso abre sus puertas a la escucha y al descubrimiento de significado. De María se aprende ante todo la certeza de que existe un significado en la vida que hemos de captar. En su ¿cómo es posible? (Lc 1, 34) asume el dato que constituye el núcleo del interrogante propio de cada ciencia. Aquello que «se anuncia» ha de ser acogido y «aceptado». Solo la total e incondicional apertura nos hace capaces de formular preguntas, de dialogar, de «soportar el peso de la novedad», de «perder» y de «permanecer en pie» en silencio. Una apertura hacia lo real que es viable solo en el marco de una dinámica de amor.
Editorial Ciudad Nueva
Apr 19, 2018 | Dialogo Interreligioso, Focolari nel Mondo, Spiritualità
«Siamo nati in due famiglie tradizionali e conservatrici di Tlemcen, città molto antica, culla della cultura arabo-musulmana – racconta Farouk. Siamo sposati da 42 anni, abbiamo tre figli e due nipoti. Durante il primo anno di matrimonio, come molte coppie, abbiamo scoperto che avevamo caratteri diversi e questo causava degli attriti tra noi. L’incontro con il Movimento dei Focolari ci ha fatto capire che dovevamo intraprendere una via di amore vero. Questa esperienza ci ha colmato dell’amore di Dio e ci ha permesso di fare i primi passi l’uno verso l’altra. Avevamo un tale desiderio di conoscere a fondo la spiritualità dell’unità, che la nostra vita ha cominciato a svolgersi tra Orano, dove abitiamo, e Tlemcen, dove si trova il centro del Movimento dei Focolari. Abbiamo cominciato a condividere la nostra fede musulmana e a comprendere come incarnare la spiritualità dell’unità nel nostro credo. A Orano si è formata attorno a noi una piccola comunità e la nostra casa è diventata un luogo di incontro, un “Faro”, come la stessa Chiara Lubich ha voluto chiamarla. Molti musulmani hanno conosciuto il focolare e tra noi abbiamo cominciato a condividere tutto, nutriti e arricchiti di un amore soprannaturale. Agli inizi degli anni ‘90 la guerriglia nel nostro paese ci ricordava le analoghe circostanze della nascita del Movimento, e la scoperta di Dio come unico ideale».
«Con i nostri figli – continua Schéhérazad – durante il periodo dell’adolescenza abbiamo vissuto una fase abbastanza turbolenta. Abbiamo cercato con loro il confronto e il dialogo e, soprattutto, l’amore filiale. Possiamo dire che con i due maggiori siamo riusciti a creare un rapporto basato sulla sincerità. Nella comunità del focolare sentivo delle testimonianze in cui si parlava di Dio Amore. Imparavo piano piano ad abbandonarmi fiduciosa in Dio, nella sua misericordia. Intraprendendo questo cammino spirituale mi sono liberata dal mio io, dalle mie paure nei rapporti con le persone. L’impegno di mettere Dio al primo posto è certamente personale, ma abbiamo scelto di viverlo come famiglia. Riconoscere i propri limiti e quelli dell’altro è una ginnastica senza fine, bisogna ricominciare sempre, chiedersi perdono e ricominciare». «La preghiera nell’Islam – spiega Farouk – è un momento solenne. Le nostre preghiere prima non erano regolari, e ognuno le faceva da solo. Ora cerchiamo di farle insieme, per amore, non come un obbligo. In Algeria vengono a studiare molti giovani sub-sahariani. Tra questi alcuni frequentano il focolare. Cerchiamo di andare incontro alle loro necessità, anche perché spesso non si sentono socialmente integrati. Uno di questi giovani, cristiano, è vissuto con noi per un anno e mezzo, e con lui abbiamo costruito un rapporto così profondo che ci considerava come secondi genitori; spesso gli prestavamo la macchina per andare a messa». «Nella comunità dei Focolari – è nuovamente Schéhérazad – c’è uno scambio sincero, senza ambiguità sulla fede. Abbiamo imparato a conoscere la fede cristiana. Ogni conoscenza è fatta nel rispetto di ciascuno, con un amore disinteressato, che non vuole convertire l’altro, ma lo aiuta ad essere di più se stesso. Quando incontro un cristiano è per noi naturale vedere in lui un fratello da amare. Non siamo nati per competere, ma per costruire un progetto comune. Costruire l’unità non è una cosa scontata, ma un impegno che va continuamente rinnovato. Insieme, musulmani e cristiani, possiamo avanzare verso l’”Uno che unifica”. Nella nostra vita, grazie a Chiara Lubich, abbiamo capito che questo Uno unificatore si realizza se due fratelli, due sorelle, si amano, pronti anche a dare la via l’uno per l’altro». (altro…)
Apr 18, 2018 | Centro internazionale, Chiara Lubich, Dialogo Interreligioso, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Se ne parlerà sabato 21 aprile dalle ore 16 alle ore 19 nel corso dell’evento “Insieme per dare speranza. Cristiani e Musulmani in cammino nel carisma dell’unità”, promosso dal Movimento dei Focolari, che vedrà la partecipazione di circa 600 persone da 23 nazioni, di fede cristiana e musulmana, presenti al Centro Mariapoli di Castel Gandolfo (Roma) dal 19 al 22 aprile. In un contesto sociale segnato, soprattutto in Occidente, dalla paura del diverso, dal pregiudizio e dalla diffidenza che erige muri e da una narrativa che alimenta lo scontro e la separazione, la testimonianza di un impegno condiviso fra cristiani e musulmani uniti per la pace, la solidarietà, lo sviluppo, l’armonia fra persone di fedi, culture e tradizioni diverse, lancia un messaggio controcorrente e getta semi di speranza. Vivere insieme nella concordia, nel rispetto, nella solidarietà e nella pace si può. E anche lavorare insieme è possibile, condividere obiettivi comuni e cooperare per raggiungerli, senza indebolire la propria identità e il proprio patrimonio di valori, ma nel confronto leale e schietto rafforzando la conoscenza reciproca e il rispetto, privilegiando ciò che unisce rispetto a ciò che divide. Un cammino che viene sollecitato dal carisma dell’unità di Chiara Lubich e che in esso trova la sua spinta propulsiva. Nel suo discorso nella Moschea Malcolm X di Harlem (New York), il 18 maggio 1997, Chiara, che stringeva con l’Imam Wallace Deen Mohammed e con la comunità mussulmana presente un patto per lavorare insieme per la pace e l’unità, disse:“Ho sperimentato qui una profonda fraternità. È qualcosa di straordinariamente bello che non può essere che opera di Dio. Egli ci ha fatto veramente una sola famiglia per i suoi piani”. E sui fondamenti di questo cammino di comunione spiegò: “È comune a quasi tutte [le religioni], anche se con versioni diverse, la cosiddetta Regola d’oro: “Non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te”. Basta questa Regola d’oro per garantire il nostro legame d’amore con ogni prossimo, e basterebbe quest’amore per comporre l’umanità in una sola famiglia”. Nel solco di quella esperienza e delle iniziative per il dialogo islamo-cristiano che nacquero in vari Paesi, l’incontro prossimo a Castel Gandolfo vuole essere un nuovo passo nel cammino verso la fraternità universale, un segno di speranza per l’umanità. “L’educazione religiosa è attenzione alla pace”, afferma Adnane Mokrani, docente alla Pontificia Università Gregoriana e al Pontificio Istituto di studi arabi e d’islamistica (PISAI) e presidente del Cipax, che sarà presente al convegno. “In questa prospettiva non ci deve essere separazione ma solidarietà, collaborazione, unità tra gli uomini di diverse fedi che sono chiamati a lavorare insieme per il bene comune dell’umanità, a servire tutti senza distinzione”. In questo spazio aperto interverranno tra gli altri Maria Voce, Presidente del Movimento dei Focolari, il Cardinal Jean-Louis Pierre Tauran, Presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso, Abdullah el Radwan, Responsabile del Centro Islamico Culturale d’Italia, Izzedin Elzir, Imam di Firenze e presidente UCOII, Piero Coda, Preside dell’Istituto Universitario Sophia, Mohammad Shomali, direttore del Centro islamico di Londra. Numerose le esperienze di dialogo e collaborazione feconda che saranno raccontate in questo spazio, come frammenti di unità da moltiplicare. (altro…)
Apr 18, 2018 | Centro internazionale, Spiritualità
20 aprile 1979 – Come ogni cristiano, il mio amore torna ogni istante al Signore e lo contempla con amore e timore. Talvolta però si prende delle confidenze: non reprime la sua vocazione allo scherzo. E stamane, alla Messa, mi è venuto di colpo al pensiero un invocazione: «Tu sei l’Onnipotente». E subito dopo la mia debolezza versaiola ha cercato una rima: «Io sono l’onniniente». Ma poi ho subito ricordato che, se sono niente, ricevendo Dio in me assumo un valore divino. 5 novembre 1979 – Mi viene spesso al pensiero la prossima fine della vita. Ma non viene nel buio e nella tristezza. Viene come una luce che mostra la grandezza e bellezza della vita e quindi del suo Autore, che non poteva essere padre più benevolo, più grande di così. Guardata in certi periodi l’esistenza è stata dura, cruda, desolata: la miseria, i lutti, le guerre, i tradimenti, le vanità…; ma contemplata nel suo insieme m’appare un prodigio – quasi una dimostrazione – della paternità di Dio: 86 anni di vita, pur con le ferite sempre presenti della guerra, e le lotte politiche, le difficoltà economiche, le incomprensioni subite e operate, le debolezze fisiche, ecc. Nel complesso mi appare come una sconfitta della morte, un’operazione utile e gioiosa, in cui mi è stato concesso di fare più bene che male e dove ho sperimentato commozioni straordinarie di successi, di amicizie, di viaggi, di elevazioni mistiche, di lezioni di sapienza e di fede. Non finisco di ringraziare l’elargitore di tanti beni, gratuitamente donatimi. Insomma, pur con le ombre e i lutti, la vita per me è stata bella, un dono degno del Creatore: e questa constatazione ragionata e verificata quotidianamente mi dimostra la verità della fede religiosa, da cui fu sempre illuminata e per cui ho voluto – o ho cercato – sempre di viverla. Davvero, la vita è bella, e la sua bellezza comprova l’assurdità della politica e della condotta personale di chi ha lavorato per farla brutta (guerre, concussioni, terrore, sfruttamento, edonismo, avarizia, lussuria) e tutte le deformazioni e lacerazioni inventate dalla stupidità, che è l’intelligenza del Nemico dell’uomo. Fonte: Igino Giordani, Diario di fuoco, Città Nuova, Roma, 2005 (1980), pp.238-240. Brochure: nella ricorrenza della sua morte, il Centro a lui intitolato ha pubblicato una brochure per diffondere e approfondire la conoscenza di Igino Giordani e del suo percorso storico e spirituale. Per informazioni: info@iginogiordani.info Giordani su Facebook (altro…)
Apr 17, 2018 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
“Leadership for Peace” è il tema della XII edizione del World Peace Forum, dal 19 al 22 aprile. Il Forum internazionale collega e raccoglie ogni anno centinaia di giovani attivisti e promotori, nei rispettivi paesi, di iniziative per la pace. Dopo le recenti edizioni a Il Cairo (Egitto), Florianapolis (Brasile) e Madaba (Giordania), quest’anno sarà Toronto (Canada) ad ospitare l’evento, con un ricco programma di dibattiti, ricerche e analisi per lo sviluppo, scambio di buone pratiche, modelli di risoluzione dei conflitti, individuazione di valori e strategie comuni per creare una rete di leader motivati nel costruire la pace nel mondo. Il Forum 2018 è rivolto in particolare a dirigenti, amministratori pubblici e privati, insegnanti, formatori, presidenti di ong, leader religiosi e di agenzie governative, attivisti e membri di movimenti che operano in favore del dialogo, della pace e del disarmo. Per informazioni: www.worldpeaceforum.org (altro…)
Apr 17, 2018 | Focolari nel Mondo
“Camminare insieme, servendo la giustizia e la pace”. Con questo obiettivo, il Consiglio ecumenico delle Chiese, l’organo che si occupa del dialogo tra le differenti Chiese cristiane, si appresta a celebrare il 70° anniversario della sua costituzione, avvenuta nel 1948. Durante tutto l’anno vi saranno diverse opportunità per guardare ai risultati del lavoro svolto per l’unità dei cristiani, e al tempo stesso per rinnovare l’impegno in vista delle sfide future di una piena comunione, per meglio rispondere alla chiamata di Dio all’unità della famiglia umana, alla giustizia e alla pace nel mondo. Tra gli eventi, il 18 aprile 2018 a Ginevra (Svizzera) il Movimento dei Focolari ha organizzato una manifestazione per ricordare la ricca collaborazione e amicizia tra Chiara Lubich e il Movimento dei Focolari e il Consiglio ecumenico delle Chiese. In programma, tra gli altri interventi, la relazione del Pastore Olav Fykse Tveit, Segretario generale del Consiglio, e di Jesús Morán, copresidente del Movimento dei Focolari. Segui l’evento con streaming (dalle ore 14 alle ore 17) Segui l’evento su Facebook (altro…)
Apr 17, 2018 | Chiesa, Focolari nel Mondo

Marc St. Hilaire. Movimento dei Focolari
“La dimensione istituzionale e la dimensione carismatica, di cui i Movimenti sono un’espressione significativa (…) sono coessenziali alla costituzione divina della Chiesa fondata da Gesù, perché concorrono insieme a rendere presente il mistero di Cristo e la sua opera salvifica nel mondo”. Vent’anni fa – era la Pentecoste del ‘98 – parlando ai 250 mila membri di 50 movimenti e comunità giunti a Roma per il Congresso Mondiale dei Movimenti Ecclesiali, Giovanni Paolo II chiariva per la prima volta qual fosse il posto nella Chiesa delle numerose realtà nate dai carismi. Da allora migliaia di iniziative nel mondo hanno nutrito il cammino di comunione fra i movimenti. All’incontro di Castel Gandolfo (5 all’8 aprile), dal titolo “Comunione – Una promessa che compie vent’anni”, hanno partecipato membri del Movimento dei Focolari di varia provenienza geografica, che collaborano con diverse realtà ecclesiali e che hanno evidenziato i frutti di questo percorso, dando nuovo slancio all’impegno per l’unità. «La parola coessenziale richiama la natura della Chiesa – sottolinea Marc St-Hilaire dei Focolari, consigliere, insieme a Margaret Karram, per la comunione nella Chiesa cattolica –. Significa che non ci può essere Chiesa se non c’è istituzione, e non ci può essere Chiesa se non ci sono i carismi”. 
Salvatore Martinez, Aurelio Molè, P. Marmann, D. Angelo Romano
Il pomeriggio del 7 aprile si apre un momento di riflessione con rappresentanti di altre realtà carismatiche. “È lo Spirito che ce lo chiede” afferma Salvatore Martinez, presidente del Rinnovamento nello Spirito in Italia. Per lui “la comunione è una grande sfida all’interno delle realtà carismatiche, all’interno della Chiesa” e l’amicizia spirituale “nasce nello Spirito ed è un dono meraviglioso”. “Chiara Lubich ha dato alcune indicazioni per coltivare la comunione – racconta Margaret Karram –. Innanzitutto costruire rapporti personali, non con i movimenti in sé ma con le persone che ne fanno parte. Poi pregare gli uni per gli altri, offrire le nostre case per incontri e attività, collaborare a varie iniziative a livello sociale ed ecclesiale e darne spazio sui propri organi di stampa”. Per sviluppare un dialogo fruttuoso – spiega P. Michael J. Marmann, già presidente generale del Movimento di Schoenstatt – “non serve la tecnica; questo dialogo deve essere ispirato da dentro, ossia dall’amore”, nella consapevolezza che la diversità è una ricchezza e la comunione e la corresponsabilità opzioni irrinunciabili. Nascono da qui le iniziative fiorite nel mondo. Partita da un piccolo gruppo, l’esperienza di Insieme per il Messico è arrivata a coinvolgere, nel 2015, 5mila persone di 60 movimenti desiderose di fare qualcosa per il loro Paese. “Ora stanno preparando l’evento del 2019 con 80 movimenti – racconta Margaret Karram. In altri Paesi si portano avanti delle attività ecologiche e in favore del disarmo, in Medio Oriente si prega e opera per la pace, mentre in Italia sono stati fatti concerti per raccogliere fondi per i Paesi poveri o in guerra”.
Secondo Don Angelo Romano, Rettore della Basilica di S. Bartolomeo a Roma, e dell’ufficio relazioni internazionali della Comunità di Sant’Egidio, “ci sono alcuni settori in cui il cammino comune deve crescere: come cristiani non possiamo non interrogarci sul fenomeno delle migrazioni e prendere iniziative comuni. Un altro tema da approfondire è quello dei conflitti, generatori di povertà e sofferenza e di un messaggio contrario al Vangelo per cui se si è diversi non si può vivere insieme, mentre noi crediamo che il Vangelo sia fermento di unità e pace e i cristiani siano chiamati a dare prospettive nuove”. Del resto, l’opera dei movimenti è un’incarnazione del Vangelo: “Noi siamo la risposta – afferma Martinez – a quella dicotomia che molti vorrebbero porre tra dottrina e misericordia, perché la teologia dello spirito si fa con la vita”. E la proposta di una Chiesa povera e missionaria non è in antitesi con la dottrina ma parte da essa: “È quel dialogo con il mondo e la modernità che il Vaticano II aveva profetizzato – conclude Martinez –, che Paolo VI per primo cercò di incarnare e con cui tutti i pontefici hanno, poi, accompagnato la nostra storia. È questa sintesi originale che il Papa ci chiede di testimoniare: una dottrina che si incarna nella storia”. In questa prospettiva, a vent’anni dallo storico incontro del ’98, i movimenti ecclesiali si mostrano sempre più come “la risposta provvidenziale ai bisogni del nostro tempo”. Una risposta che implica un lavoro costante per l’unità, per portare il volto di Cristo nelle periferie dell’umano. (altro…)
Apr 16, 2018 | Focolari nel Mondo
SESSÃO ESPECIAL DA CÂMARA MUNICIPAL DE SALVADOR EM MEMÓRIA DE CHIARA LUBICH O Movimento dos Focolares convida para: Sessão Especial da Câmara Municipal de Salvador que fará memória de Chiara Lubich, por ocasião do 10º aniversário de seu falecimento, e se realizará dia 19 de abril, às 19h, no Plenário Cosme de Farias, Paço da Câmara Municipal de Salvador.
No ano em que a Igreja Católica no Brasil celebra o Ano Nacional do Laicato, recordar a vida e obra de Chiara Lubich é afirmar a missão do cristão leigo e leiga de serem sal da terra, luz e fermento, na Igreja e na sociedade. Chiara, em primeira pessoa, seguida de sua família espiritual (centenas de milhares de pessoas que em todo o mundo fizeram própria a espiritualidade da unidade), empenhou a vida em viver pela unidade da família humana, pela fraternidade universal, a partir daquela que denominou de “revolução do amor”, profundamente enraizada no evangelho. Celebrar a vida de Chiara, para nós, membros do Movimento dos Focolares, é celebrar e se alegrar pelo carisma da unidade, imenso dom de Deus para a humanidade; e sua presença entre nós será o maior testemunho desta realidade.
Apr 16, 2018 | Cultura
En este libro Ricardo Latorre aborda un asunto actual: no hay verdadera evangelización sin la mediación de la comunicación.
Inmersos como estamos en un mundo digital del que aún no imaginamos ni de lejos cuánto ha de cambiar nuestra cultura y nuestras sociedades, el autor trata de descubrir cuáles son las mejores coordenadas que la Iglesia tiene a su disposición para anunciar la buena noticia, buscando sin descanso el cobalto de la comunicación, es decir, la fórmula, el tono, el modo de comunicar el Evangelio que responda a la novedad permanente del lenguaje de la fe y al no menos cambiante código de esta cultura global. Editorial Ciudad Nueva
Apr 16, 2018 | Cultura
Gianni Caso (1930 – 2017) è stato un giurista e magistrato. Negli anni Ottanta è stato giudice relatore ed estensore della sentenza d’appello nel primo processo Moro. Ha ricoperto la carica di Presidente onorario della Corte di Cassazione. In questo libro di memorie, Caso ripercorre, insieme alla sua storia professionale, i momenti salienti della sua esperienza di focolarino e alcuni suoi incontri con Chiara Lubich. “Una vita semplice e schiva la sua, eppure ricca e intensa”, scrive Maria Voce nella Prefazione. “Spetterà ora al lettore penetrare nelle pagine e cogliere l’impegno profuso da Gianni nella scoperta della propria chiamata e vedere a mano a mano emergere una scelta volta a ricercare e a realizzare – nella vita personale, comunitaria e come magistrato – il disegno di Dio, unica motivazione di ogni suo agire”. Editrice Città Nuova