Ott 24, 2017 | Focolari nel Mondo
[:de]Rund um den Martinstag bietet die Fokolar-Bewegung im Raum München vom 6. bis 12. November jeden Tag Gelegenheiten zur Begegnung – wenn nicht anders angegeben, jeweils um 19.30 Uhr: Auf dem Programm steht am 6. Hoagascht mit Stubnmusi, am 7. „Flüchtling, Migrant oder Schwester? Leben mit anderen Kulturen“, am 8. das Buch „Die nackten Fragen des Evangeliums“ von Ermes Ronchi, am 9. „Dialog und Leben für den Frieden – Meditationsstunde“ mit Vertretern verschiedener Religionen, am 10. „Über den Umgang mit Schmerz in unserem Leben – das Kreuz bei Martin Luther“; am 11. um 18 Uhr „Ich sehe dich in tausend Bildern – Maria in der modernen Kunst“; am 12. von 14.30 bis 17 Uhr Sankt Martin feiern mit Basteln, Spielen und einem Impuls für Eltern und Kinder, Kaffee und Kuchen sowie einem Martinsfeuer. Fokolar-Bewegung München, 089 132258, ff.muenchen@fokolar.org[:]
Ott 24, 2017 | Cultura, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Spiritualità
I pullman carichi di giovani si inerpicavano con fatica sulle strette vie che salgono da Incisa Valdarno (Firenze) verso Loppiano. Una fila interminabile e inattesa che rischiava di far saltare ogni prevista organizzazione: ma chi si aspettava che arrivassero 10.000 giovani per quella che è poi diventata una grande festa destinata a ripetersi ogni anno e in città diverse del pianeta? Una vera invasione che lasciò a bocca aperta e ad occhi spalancati i pochi abitanti del piccolo paesello toscano. Nasceva, in un giorno di un sole primaverile che spaccava i volti e i cuori (dopo una vigilia di vento e pioggia), il primo Genfest della storia! E io c’ero! Sì, io c’ero! “Vivir para contarlo” (vivere per raccontarla), direbbe García Márquez. Ho davanti a me quell’anfiteatro naturale di Loppiano, gremito da giovani provenienti dall’Italia e alcuni paesi europei (con tante ore di viaggio sulle spalle) e da rappresentanti di tanti paesi del mondo: come me, che arrivavo dall’Argentina.

Don Pasquale Foresi portava un messaggio di Paolo VI
La festa di questa “generazione nuova” (da qui il nome Genfest) che si autoconvocava seguendo l’invito di Chiara Lubich a vivere per costruire un mondo unito, l’abbiamo aperta con una canzone del complesso internazionale Gen Rosso, di cui facevo parte. Canti, danze, testimonianze, interventi … tutto era motivo di festa, mentre si istallava nel cuore la certezza che il mondo un giorno sarà unito, anche grazie al contributo di ognuno di noi. Tra tutti, l’intervento di Don Pasquale Foresi che portava un messaggio di Paolo VI in cui il Papa si diceva compiaciuto del Genfest e manifestava l’augurio che l’evento “contribuisca a formare una sempre più chiara coscienza della responsabilità che il Vangelo comporta nella propria vita”. 
Partecipanti dal Sud Africa
Erano i tempi della contestazione giovanile e don Foresi presentò il Vangelo come la più grande “rivoluzione” sociale. Pensai alle mie cugine che perseguivano anche loro una rivoluzione sociale, sulle orme del Che Guevara, alcuni anni dopo “desaparecidas” (si parla di 30.000 “scomparsi” in Argentina, giovani per lo più). Forse per questo fatto che mi toccava da vicino una canzone mi colpì particolarmente. Era stata composta e cantata nella stessa spianata due anni prima da Paolo Bampi, giovane trentino morto poco dopo per una grave malattia. Pur non avendolo conosciuto di persona, attraverso la sua canzone, era nato un rapporto ideale che mi sembrava mi legasse al Cielo: “Che cosa volete, che cosa cercate … volete un Dio? Io lo sono! Volete un Uomo? Io lo sono!”. Mi sembrava di avere trovato, come lui, in Gesù, la Via. 
Il gruppo argentino
Ricordo ad un certo punto una donna con un sorriso mesto, quasi tremante davanti al microfono. Il suo silenzio si diffuse a macchia d’olio sul prato e i 10.000 giovani sembravano diventati una sola persona. Cominciò a parlare con una forza incredibile: “Dio è Amore e ci ama immensamente”. Era Renata Borlone, tra le prime a seguire la strada del focolare, oggi serva di Dio. Con Antonio, anche lui argentino, abbiamo cantato Humanidad: “Una nuova aurora s’annuncia …, sveglia Umanità, saluta il nuovo sole che si alza …”. Finivamo rivolti a Dio con un “gridaci ben forte: credete nell’Amore”. I volti arrossati dal sole, nonostante i cappellini cinesi che avevamo improvvisato a tempo di record, rendevano visibile il fortissimo “marchio” che aveva segnato le nostre anime. Siamo partiti con la certezza che “s’annunciava una nuova aurora”, che un mondo unito era possibile perché l’avevamo sperimentato già tra noi in quello storico 1° maggio 1973.
Gustavo Clariá
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Ott 23, 2017 | Focolari nel Mondo
Jesús Morán, copresidente del Movimiento de los Focolares visitará Argentina y en la única actividad pública que realizará, presentará en Buenos Aires su libro “Tomar el pulso del tiempo”, editado por Editorial Ciudad Nueva.
El autor El padre Jesús Morán Cepedano nació el 25 de diciembre de 1957 en Navalperales de Pinares, Ávila (España), de una familia de comerciantes que pronto se trasladó a Cercedilla, en la Sierra de Madrid. Cuando comenzó sus estudios universitarios, conoció el mensaje del Evangelio propuesto por el Movimiento de los Focolares a través del testimonio de algunos compañeros. Se encontró así con las demandas nuevas y revolucionarias que la vida del Evangelio comporta. Decide entregarse a Dios en la comunidad del focolar en 1977. Después de un período de formación, de 1979 a 1981, en la ciudadela de Loppiano (Italia), cruza el océano hacia América Latina. De 1996 a 2004 es el delegado de los Focolares para Chile y Bolivia. Allí fue ordenado sacerdote el 21 de diciembre de 2002. De 2004 a 2008 es corresponsable del Movimiento en México y Cuba. En la Asamblea general de los Focolares de 2008 fue elegido consejero general y encargado del aspecto de la formación cultural de los miembros del Movimiento. En 2009 comienza a formar parte de la “Escuela Abba“, centro de estudios interdisciplinarios de los Focolares, por su preparación en Antropología teológica y teología moral. Es Licenciado en filosofía por la Universidad Autónoma de Madrid y Licenciado en teología dogmática en la Pontificia Universidad Católica de Santiago de Chile. Actualmente está terminando su doctorado en teología en la Pontificia Universidad Lateranense, Roma. Ha publicado varios artículos sobre temas de Antropología Filosófica y Teológica. Fue elegido copresidente del Movimiento de los Focolares el 13 de septiembre de 2014, por la Asamblea general reunida en el Centro Mariápolis de Castel Gandolfo, Roma.
Ott 23, 2017 | Cultura
Storia e sociologia di un carisma (1943-1965) I Focolari nascono nel 1943 a Trento, città di ricca e solida tradizione cattolica, e oggi sono presenti nei cinque continenti, ma la loro storia è ancora relativamente poco conosciuta. L’Autore del presente saggio, riprendendo un’espressione del sociologo Émile Poulat, qualifica così il loro percorso: i Focolari sono apparsi «come una “improvvisa invenzione” su un terreno lungamente e pazientemente preparato…per altro». Preparazione e invenzione, tradizione e innovazione: la presente ricerca, edita in Francia nel 2010 e ora rivisitata e ampliata nella versione italiana, per la prima volta costruisce e istruisce questo dossier storico (dal 1943 fino all’approvazione definitiva della Chiesa nel 1965) con un taglio prettamente sociologico. Una ricostruzione storica accurata e puntuale, corredata da un corposo apparato di fonti, una storia ragionata che mette in luce una leadership carismatica contemporanea e un “popolo” che cresce e che dopo il 1965 svilupperà una ricca stagione di indirizzi provvidenziali e di molteplici concretizzazioni, già in nuce presente nei “primi tempi” dei Focolari qui evocati. L’AUTORE: Bernhard Callebaut (Bruges, 1953) ha conseguito la laurea in Scienze Politiche e Sociali e frequentato i corsi di diritto e filosofia all’Università Cattolica di Lovanio; ha ottenuto il dottorato in Scienze Sociali alla Pontificia Università S. Tommaso d’Aquino in Urbe a Roma. Belga di lingua fiamminga, ha lavorato presso vari istituti internazionali di formazione in Svizzera e in Italia. Attualmente tiene la cattedra di Fondamenti di Sociologia presso l’Istituto Universitario Sophia (IUS) a Loppiano (FI) di cui è Program Director del Gruppo di ricerca Religions in a Global Word. LA COLLANA: Per-corsi di Sophia. Ricerche e lezioni d’impianto interdisciplinare, programmaticamente svolte nel dialogo tra i docenti e gli studenti, in sintonia col progetto accademico dell’Istituto Universitario Sophia. Ed.Città Nuova
Ott 23, 2017 | Focolari nel Mondo, Spiritualità
Ritorno «Papà è morto quando avevo 14 anni. La mamma, molto più giovane di lui, faceva soffrire tanto noi figli: usciva con gli amici, beveva… finché ci ha abbandonati, per unirsi a una persona che si divideva tra lei e un’altra famiglia. Quando i miei fratelli si sono sposati, mi sono trovata a vivere da sola e attribuivo la colpa di tutte le mie sofferenze a mia madre. Non riuscivo a perdonarla. Eppure mi dicevo cristiana. Quando ho focalizzato che lei non poteva darmi quello che a sua volta non aveva ricevuto, mi è stato chiaro che toccava a me, che avevo ricevuto la grazia del Vangelo, prendere l’iniziativa. È stato un processo lento. Ho cominciato a farle telefonate ogni tanto, a visitarla portandole qualche regalino, a pregare per lei. Se prima mi sentivo vittima delle circostanze, ora scoprivo che la vera felicità è amare senza aspettare niente in cambio. Anche col suo compagno il rapporto si è fatto man mano più sereno e cerco di non condannarlo. Ora faccio da ponte tra i miei fratelli e la mamma, nella certezza che un po’ alla volta anche loro ritorneranno a lei». (Alenne – Brasile) Una tazza di tè «Ero in un bar quando ho notato che una signora anziana stava chiedendo una tazza di tè. Era molto povera e il barista, immaginando che non avrebbe potuto pagare, ha rifiutato di dargliela. In tasca avevo pochi spiccioli, ma sarebbero bastati: così avrebbe fatto Gesù, ho pensato. Allora ho detto al barista: «Dai pure il tè alla signora, pagherò io». Con mia grande sorpresa ha risposto: «Non sarebbe giusto. La tua generosità mi ha fatto capire che è molto più semplice per me, che sono il proprietario del locale, offrirglielo». Bastava iniziare!». (John Paul – Pakistan) Amore centuplicato «Da diversi anni lavoro in un centro per tossicodipendenti, per lo più giovani, che nonostante le loro fragilità e sofferenze, lottano per reinserirsi in una vita normale. Lavoriamo insieme in cucina, ogni giovedì, per preparare il pranzo. Pensavo di essere io utile a loro. Invece sperimento che l’amore donato mi viene restituito centuplicato. Ho capito che se ci sforziamo di accogliere il fratello così com’è, con le sue debolezze e i suoi trascorsi dolorosi, come farebbe Gesù, con l’occhio della misericordia, possiamo sperimentare la speranza in un futuro più sereno». (Graziella – Italia) Il mio limite «Quando parlo in pubblico mi tremano le mani e mi si annebbia la mente. Ho provato ad accettarlo e cercare, invece, di fare qualcosa di concreto per gli altri. Ho cominciato con piccoli gesti: aiutare mia madre nelle faccende di casa, o i miei fratelli a fare i compiti, oppure chiamo mia nonna che vive sola e vado a trovarla portandole qualche fiore o un dolcino. All’università cerco di interessarmi a chi ha meno successo negli esami. Così facendo la mia vita non solo è cambiata ma mi sono quasi dimenticata del mio limite».(J. M. – Germania) (altro…)
Ott 21, 2017 | Centro internazionale, Dialogo Interreligioso, Spiritualità
«Tra le religioni serve uno sforzo comune di collaborazione anche per promuovere l’ecologia integrale, dispongono di risorse per far progredire insieme un’alleanza morale che promuova il rispetto della dignità della persona umana e la cura del creato». Con queste parole, prima di affacciarsi in piazza san Pietro in occasione dell’udienza generale del mercoledì, Papa Francesco ha salutato gli 80 delegati di Religions for Peace (RfP), accompagnati dal Cardinale Jean-Louis Pierre Tauran, presidente del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso. Il Papa ha espresso la sua «stima e gratitudine per l’operato di Religions for Peace; voi rendete un servizio prezioso sia alla religione sia alla pace, perché le religioni sono destinate per loro natura a promuovere la pace, tramite la giustizia, la fratellanza, il disarmo, la cura del creato».

Maria Voce con il rev. Kosho Niwano, Presidente Designata del movimento buddista Rissho Kosei-kai
Sul tema di una ‘”ecologia integrale”, tra gli altri, sono intervenuti: il Rev. Kosho Niwano, Presidente Designata del movimento buddista Rissho Kosei-kai; il Prof. Anantanand Rambachan, induista; l’Em. Shaykh Abdallah Bin Bayyah, presidente del “Forum for Promoting Peace in Muslim Societies; il Rabbino David Rosen, Direttore del Interreligious Affairs, American Jewish Committe e Maria Voce, Presidente del Movimento dei Focolari e Copresidente di Religions for Peace,«Rappresento un Movimento che pone una forte spiritualità alla radice del suo impegno su molteplici fronti del vivere umano – ha detto -. Questa spiritualità si fonda sulla coscienza che Dio è padre di ogni uomo e di ogni donna della terra e, dunque, essendo tutti gli uomini fratelli e sorelle, appartengono tutti alla stessa famiglia umana. Tale uguaglianza di base tra tutti gli uomini ci spinge a fare quanto possiamo per costruire il più possibile una vera fraternità là dove ci troviamo». 
Con la dott.ssa Vinu Aram, direttore del Shanti Ashram e co-Moderatore, RfP International.
E continua: «In oltre settant’anni abbiamo sperimentato che ogni persona di buona volontà può condividere questo impegno e questa sensibilità, perché in ogni cultura e religione esiste quella Regola d’Oro che ci invita a ‘fare agli altri quanto desideriamo che facciano a noi’ e a ‘non fare agli altri quanto non vorremmo facciano a noi’». Questo significa «trattare le persone di un’altra etnia come vorremmo essere trattati noi, guardare quelli di un’altra religione come vorremmo essere guardati noi, valorizzare e apprezzare altri Paesi come vorremmo fosse valorizzato ed apprezzato il nostro e lavorare per la salvaguardia dell’ambiente nel nostro contesto e in altri come se quel posto fosse veramente la nostra casa dovunque, nel mondo. Questi atteggiamenti possono permeare la nostra vita come individui e come comunità, sia a livello locale che internazionale, generando una corrente positiva in un mondo percorso da tensioni e divisioni di ogni tipo. Infatti vediamo che la pratica profonda della fede porta anche i giovani di varie religioni, che vivono la comprensione reciproca, a scoprire la fraternità, a condividere i propri beni, a lavorare per lo sviluppo delle aree più povere, a rispettare la natura e a non sprecare le risorse». «Come membri del Movimento dei Focolari – conclude Maria Voce – desideriamo continuare a lavorare con altri gruppi, organizzazioni, movimenti e comunità, in modo nuovo, secondo le esigenze dei tempi, ma sempre con lo stesso spirito, cioè quello dell’amore, della misericordia e della compassione, che ispira tutte le nostre fedi». Leggi il messaggio del Papa Intervento di Maria Voce (altro…)
Ott 20, 2017 | Cultura, Spiritualità
Maria está no centro da aventura espiritual vivida por Chiara Lubich. Apresentando-se sempre com novas tonalidades, é um exemplo para todos. De tal modo, que o pensamento de Chiara sobre a Mãe do Senhor é bem recebido, não só na Igreja Católica, mas também nas outras Igrejas cristãs, porque se baseia no Evangelho. Há membros de outras religiões que também encontram na vida de Maria, dona de casa e sede da Sabedoria, muitos pontos comuns com o caminho espiritual de cada pessoa. Recentemente, com o despontar do «perfil mariano» da Igreja, a experiência de Chiara abriu importantes pistas para aprofundar esse tema, referindo-se também a questões atuais, como a do papel da mulher na sociedade. Acima de tudo, é-nos revelada Maria, desolada aos pés da Cruz, como “mãe da unidade”, que, com o seu exemplo, ensina todos a contribuir, pessoal e socialmente, para o advento de um mundo renovado. O livro reúne reflexões, em parte inéditas, tiradas de apontamentos, cartas, discursos e páginas de diário, escritos pela Fundadora do Movimento dos Focolares ao longo da sua vida. Título: Maria Autora: Chiara Lubich ISBN 978-989-99392-7-1 172 pág. • 13×20 • € 6,00 Para encomendas, por favor contate com a Editora Cidade Nova: Tel.: 00351 263 799 090 E-mail: editora@cidadenova.org
Ott 20, 2017 | Focolari nel Mondo
Si fa di ora in ora sempre più drammatico il bilancio del doppio attacco suicida avvenuto sabato scorso a Mogadiscio, in Somalia. Le ultime notizie riferiscono di almeno 300 morti e centinaia di feriti. Tra le vittime anche una ventina di scolari che si trovavano a bordo di uno scuolabus. L’attentato del 14 ottobre è il più grave degli ultimi anni, in cui si è assistito ad una vera e propria escalation di terrore. «Desidero esprimere il mio dolore per la strage avvenuta», ha detto papa Francesco all’Udienza generale del 18 ottobre in piazza S. Pietro. «Questo atto terroristico merita la più ferma deplorazione, anche perché si accanisce su una popolazione già tanto provata». E conclude: «Prego per i defunti e per i feriti, per i loro familiari e per tutto il popolo della Somalia. Imploro la conversione dei violenti e incoraggio quanti, con enormi difficoltà, lavorano per la pace in quella terra martoriata». (altro…)
Ott 20, 2017 | Cultura, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Un mese all’insegna del dialogo, dell’incontro e della riscoperta del valore dell’”altro”. In un Paese dalla forte connotazione multietnica, il ritmo e la musica hanno avuto un potere coagulante. Il 9 settembre, nella cittadina di Stadthagen, regione della Bassa Sassonia, in occasione dei festeggiamenti per il giubileo della Riforma, il Gen Verde (22 le componenti, provenienti da 14 diversi paesi) ha portato una nota di internazionalità con lo spettacolo On the Other Side. Un viaggio da una parte all’altra del pianeta attraverso il racconto di storie personali o di un intero popolo, per mettere in luce la ricchezza della diversità e il potenziale di chiunque si trovi “dall’altra parte”. Il 15 settembre, a Boppard, nella locale Fazenda da Esperança, comunità che sfida la tossicodipendenza nella prospettiva di una rinascita, il concerto La vita LIVE è diventato occasione di incontro personale tra le componenti della band e le esperienze dei giovani. L’opportunità per capire che ciascuno può fare un piccolo ma grandissimo passo per cambiare qualcosa e per scoprirsi tutti fratelli.
Nei giorni successivi, la tipica “cifra” artistica del Gen Verde ha trovato espressione nel laboratorio Start Now: un workshop intenso, della durata di cinque giorni in ciascuna delle tre tappe, lavorando fianco a fianco con gruppi di ragazzi e giovani. Durante il processo creativo, che si rinnova ogni volta in maniera nuova e imprevedibile, i ragazzi lavorano in squadra sviluppando i propri talenti e potenzialità, coprotagonisti di una avvincente esperienza creativa basata sull’ascolto reciproco e la trasparenza. Dopo due giorni di intenso lavoro, sorretti dalla fiducia e dal rispetto del gruppo, i ragazzi si esibiscono insieme alla band durante lo spettacolo finale, in un crescendo di emozioni.
Tre le tappe del laboratorio-spettacolo: a Dortmund, dove il gruppo ha lavorato insieme a 170 ragazzi, a Duderstadt, con gli studenti di tre scuole, tra cui un folto numero di immigrati, e infine a Mannheim, con donne e uomini ospiti di un enorme campo profughi. In ogni città, durante lo spettacolo finale, si è ripetuto, con caratteristiche diverse, lo stesso miracolo: cambiamenti di vita, atmosfera di profonda fraternità, coinvolgimento anche di chi era inizialmente restio. «È incredibile quello che si può fare in due giorni!» ha esclamato ancora incredula una ragazza. E un giovane: «Gli errori non ci hanno bloccato, anzi siamo stati incoraggiati ad andare avanti». In particolare nella tappa di Mannheim, il Gen Verde ha incontrato persone che hanno patito dolori strazianti, subito atrocità, perso tutto. Raccontano le componenti del gruppo: «Siamo andate a trovarli dove vivono, ci hanno fatto dono delle loro storie. Durante la serata, nella canzone “Chi piange per te”, in tanti hanno ritrovato squarci di tragedie vissute». E le parole “No one is a stranger to me” (nessuno è straniero) non sono mai risuonate così vere. Fotogallery
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Ott 19, 2017 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Si ripetono gli scontri e si rinnovano le tensioni. Il 22 settembre e il 1° ottobre l’esercito ha stroncato manifestazioni pacifiche, causando morti e feriti tra i manifestanti che chiedevano l’indipendenza delle regioni anglofone. Nello stesso giorno, nelle regioni del Nord-Ovest e del Sud-Ovest (abitate dalla minoranza inglese, il 20 % della popolazione del Camerun) è stata nuovamente oscurata la connessione internet. Il “problema anglofono” ha radici antiche. A ottobre 2016, la popolazione di lingua inglese aveva dato il via a proteste organizzate contro la sua progressiva marginalizzazione. Dopo mesi di tensione e accuse di discriminazioni, erano seguite dure repressioni e atti di vera e propria guerriglia. Scrive da Fontem Padre Antonio Mascia: «Stiamo vivendo un momento delicato e incerto dal punto di vista socio politico, e non sappiamo dove potrà sfociare. In varie città, soldati dell’esercito hanno sparato sulla folla che manifestava pacificamente e tante persone sono state arrestate. Contiamo molto sulla vostra preghiera». (altro…)