Set 13, 2015 | Centro internazionale, Chiesa, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Nel documento che guiderà i lavori del Sinodo della Famiglia in Vaticano dal 4 al 25 ottobre, si legge: «La famiglia resta ancora oggi, e rimarrà sempre, il pilastro fondamentale e irrinunciabile del vivere sociale. In essa infatti convivono differenze molteplici, attraverso le quali si stringono relazioni, si cresce nel confronto e nella mutua accoglienza delle generazioni. Proprio così la famiglia rappresenta un valore fondante e una risorsa insostituibile per lo sviluppo armonico di ogni società umana, secondo quanto afferma il Concilio: “La famiglia è una scuola di umanità più ricca […], è il fondamento della società” ( GS,52 )».
Si evidenzia dunque l’importante ruolo della famiglia e degli sposi. A questo riguardo Igino Giordani così scrive: «Gli sposi possono avere una missione esplosiva, di riforma del mondo, dando al matrimonio il valore originario di generatore di vita – per il sacramento – sia di corpi che di anime: il valore di uno strumento, il più adatto, per ridare un’anima alla società, per ricollegare il mondo alla Chiesa». In un altro punto Giordani ci spiega come la famiglia vive questo ruolo: «La famiglia non si chiude in sé stessa, come dentro un fortilizio, ma si espande come cellula che vive per sé di quanto convive coi fratelli. Da questa comunione, che comporta doveri di apostolato, di carità e di giustizia verso la società, si capisce quanto ampia sia la dimensione dei compiti spirituali e sociali del matrimonio». Giordani continua sottolineando come solo la famiglia nella sua forma e costituzione può generare la società e la Chiesa: «La società nuova nasce, come da fonte sacra naturale, dalla famiglia, di cui il Vangelo, con poche notazioni, delinea le fattezze umano-divine. Dalla famiglia cristianamente organata, derivano la Chiesa e lo Stato, la città di Dio e la città dell’uomo: la doppia cittadinanza, in cui si matura la pienezza di vita dell’umanità redenta». Dunque un vincolo fondamentale unisce la società e la famiglia: «Oggi la società ha bisogno della famiglia per rinascere; altrimenti è avviata proprio alla catastrofe, perché non applica più la massima dell’amore e dell’unità». A cura del Centro Igino Giordani Brani tratti da: Igino Giordani, La rivoluzione cristiana Città Nuova Roma, 1969; Igino Giordani, Famiglia, Società, Città Nuova Roma, 1990; Igino Giordani, Lettera, 1967; Igino Giordani, Discorso Famiglie Nuove 1974. (altro…)
Set 12, 2015 | Cultura, Dialogo Interreligioso, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
È lunedì 31 agosto. In questo periodo non è facile raggiungere Fontem, il villaggio Bangwa che si trova nella foresta camerunese. Siamo infatti in piena stagione delle piogge e la strada è melmosa e in vari punti, quasi impraticabile. Ciononostante, negli ultimi 8 giorni, un’ininterrotta processione ha reso omaggio alla salma di Pia Fatica. Oggi ci sono addirittura più di mille persone, venute da ogni dove per l’ultimo saluto a questa straordinaria donna che 48 anni or sono, dall’Italia ha deciso di stabilirsi qui. Ad officiare il funerale è Mons. Andrew Nkea che esordisce: «Come vescovo e come bangwa posso dire che Pia ha vissuto tutte le beatitudini. Ciò significa che per lei oggi è il giorno della sua nascita al Cielo». Parole autorevoli, queste, che confermano quanto nel 2000 aveva disposto il Capo tradizionale locale insignendo Pia del titolo Mafua Nkong (Regina dell’Amore). Ma chi è questa donna che a 38 anni sceglie di trascorrere il resto della vita in Africa, chiedendo di restarvi anche in sepoltura? Pia nasce a Campobasso (Italia) nel 1929. È ostetrica, professione di prestigio e pure vantaggiosa a quei tempi. Sull’Osservatore Romano legge che sta iniziando una missione in Camerun, che prevede anche la costruzione di un ospedale. Lei si sente provocata in prima persona e, senza neppur conoscere quale sia il Movimento che implementa il progetto, decide di lasciare tutto per correre là a dare una mano. Giunta a Fontem viene a sapere che per una diffusa mortalità infantile, l’ostetricia è la priorità assoluta. Vi si dedica con tutte le sue energie, calandosi pienamente nella tradizione di questo popolo, animista, il quale, angosciato di veder morire i suoi neonati, si era rivolto al vescovo cattolico per chiedere aiuto.

Pia Fatica
Dotata di concretezza, di apertura, e di una grande capacità di dialogo con la cultura locale, Pia sa stringere rapporti significativi con singoli e famiglie, con le autorità, cui parla con rispetto e amore ma, quando occorre, anche con estrema verità e libertà interiore. Da ostetrica infaticabile fa nascere più di 11.000 bambini, accompagnandoli poi nel loro cammino anche spirituale. Un episodio fra i tanti: una ragazza, diventata cristiana convinta, le confida di non volersi sposare in chiesa per non voltare le spalle ai valori tradizionali della sua gente. Pia l’ascolta con grande apertura: sa che non sono scelte facili. Lì per lì non le dà consigli. In un momento successivo, però, riprende l’argomento. Le ripete che è lei a dover decidere liberamente, ma le ricorda anche che col Battesimo che aveva chiesto di ricevere, aveva accolto una nuova tradizione, quella di Gesù, che non si contrappone alla cultura del suo popolo. Dopo un mese la ragazza chiede a Pia di accompagnarla dal sacerdote per un colloquio a tre. Risultato: matrimonio felice, splendida famiglia testimone della fede. Pia continua a dare il suo contributo in diversi settori dell’Ospedale, fino all’ultimo servizio creato apposta per lei, denominato “Ufficio per tutti i problemi”, un titolo che da solo dice l’ampiezza e l’apertura del suo cuore. Lei conosce profondamente la realtà del popolo Bangwa ed ha una sensibilità particolare per gli ultimi: i malati, i carcerati, le persone in difficoltà economiche, e trova sempre il modo di aiutare anche con denaro che, per la sua grande fede, ottiene dalla Provvidenza. La concretezza che l’ha sempre caratterizzata l’accompagna anche nelle ultime settimane, quando decide di scrivere alla presidente dei Focolari, Maria Voce, per annunciarle che presto lascerà questo mondo: «Sono contenta di andare da Gesù – scrive fra l’altro – e di consegnare nelle sue braccia il mondo per il quale ho vissuto». Al cimitero, sotto una pioggia torrenziale, si avvicendano le danze della celebrazione in segno di profonda gratitudine per questa grande donna, nella convinzione di tutti che Pia, da Gesù, ci è proprio andata. (altro…)
Set 11, 2015 | Focolari nel Mondo
https://www.youtube.com/watch?v=gcAv0Lr34bw (altro…)
Set 11, 2015 | Chiesa, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Sociale
«Un dolore che incontriamo, sotto volti diversi, davanti alle nostre case e porte, ogni giorno», scrivono Viktória Bakacsi e László Vizsolyi, responsabili del Movimento dei Focolari in Ungheria, per esprimere quanto vivono in questo periodo. «Abbiamo ascoltato le parole di Papa Francesco, ed ora proveremo a capire come metterle in pratica ancora di più». «Ormai da mesi – scrivono – il flusso di immigrati è continuo, tutti i giorni arrivano in Ungheria circa 2000 persone: famiglie con bambini, stanchissimi, disperati, anche ammalati, senza niente e spesso senza documenti e con la ferma volontà di proseguire verso la Germania o altra destinazione. Nonostante la confusione, tantissime persone si muovono e aiutano: organizzazioni ecclesiali così come associazioni civili». In questa situazione drammatica anche il Movimento dei Focolari in Ungheria si dà da fare: «Abbiamo messo in comune esperienze ed idee anche col Nunzio – continuano Viktória e László – e ci siamo impegnati ad unire le forze e ad agire in modo coordinato per essere più efficaci. Stiamo iniziando a metterci in rete coi Gesuiti che hanno già un programma elaborato, e a gruppi come la Comunità di Sant’Egidio, che ha non solo l’organizzazione e l’esperienza, ma anche esperti giuristi. Il lavoro comune intrapreso mira anche alla formazione delle coscienze all’accoglienza, che abbiamo già cominciato durante il campo estivo con 230 giovani».
Membri dei Focolari attivi in parrocchia sono presenti alla Stazione Keleti. Una di loro scrive: «Sono in mezzo ai profughi quasi da due mesi. Siamo in molti ad aiutarli. Ci sono tanti bambini, persone disperate… Cerco di vedere in ciascuno un volto di Gesù, e questo mi dà forza. Loro sono molto grati per ogni aiuto, i bambini gioiscono per ogni piccolo regalo». E una psicologa: «Cerco di mettere in comunione la mia professione per sostenere i tanti volontari». Un sacerdote focolarino scrive: «Giovedì scorso avevamo un incontro per sacerdoti. Dopo aver letto la Parola di Vita del mese, siamo andati in 6 alla Stazione dai profughi ad aiutarli». Una giovane: «Dopo il campo dei Giovani per un Mondo Unito siamo andati dai profughi per occuparci soprattutto dei bambini. Eravamo una ventina, di cui due vestiti da Gibì e Doppiaw. Attorno a noi si sono aggiunte una 70ina di giovani, bambini e famiglie, afgani e siriani. Abbiamo giocato, disegnato e, via via che l’atmosfera si scioglieva, anche gli altri si sono esibiti in varie danze. Abbiamo comunicato in tutti i modi – non tutti parlano l’inglese – e tanti di loro si dilettavano ad insegnarci qualche parola araba. Abbiamo deciso di andare una volta a settimana».
«Ci siamo accorti della difficoltà nel comunicare e la mancanza di informazione. Una focolarina in collaborazione coi volontari di soccorso dell’Ordine di Malta si è impegnata a trovare persone che conoscano l’arabo per preparare dei cartelli esplicativi e per fare da interpreti. Anche a Szeged continuiamo ad aiutare i profughi che arrivano continuamente. Oltre le raccolte ormai regolari, hanno portato casse extra di frutta per i profughi. Una di noi che fa la poliziotta, tutti i giorni dopo il lavoro si reca nel campo ad aiutare donne e bambini». «Siamo consapevoli – concludono – che tutto quello che possiamo fare è solo una goccia nell’oceano … ma non vogliamo che manchi». (altro…)
Set 9, 2015 | Chiesa, Focolari nel Mondo, Senza categoria
Vivere un’esperienza di formazione attraverso un approfondimento biblico, teologico-carismatico ed ecclesiologico sulla vita consacrata; avere uno spazio di condivisione della propria realtà, dei desideri e delle aspettative formative, celebrare e testimoniare la bellezza della propria vocazione. È questo l’obiettivo degli oltre quattromila giovani consacrati e consacrate provenienti da ogni parte del mondo (tra cui Iran, Filippine, Costa d’Avorio, Zimbabwe) che arriveranno a Roma dal 15 al 19 settembre per partecipare all’Incontro Mondiale dei Giovani religiosi e religiose. Un evento organizzato dalla Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica con il quale si avvia a conclusione l’Anno della Vita consacrata. Intenso e variegato il calendario degli appuntamenti. Ogni mattina i giovani si incontreranno nell’Aula Paolo VI in Vaticano per ascoltare e riflettere sui temi della vocazione, della vita fraterna e della missione; il pomeriggio si riuniranno in diverse parti di Roma per momenti di dialogo e condivisione e la sera potranno prendere parte agli itinerari proposti: il cammino dell’annuncio (notte missionaria al centro di Roma), il cammino dell’incontro (itinerari con alcune organizzazioni socio-ecclesiali: Caritas, Comunità di S. Egidio, Talitha Kum), il cammino della bellezza (visite guidate ai Musei Vaticani e alla Cappella Sistina). Alcuni eventi sono aperti a tutti: la veglia di preghiera in Piazza S. Pietro (15 settembre ore 20.30) presieduta dall’Arcivescovo Segretario della Congregazione per gli Istituti di Vita consacrata, S.E.R. Mons. José Rodríguez Carballo, la messa nella Basilica di S. Pietro (19 settembre ore 11.30) presieduta dal Prefetto della Congregazione, S.E.R. il Cardinale João Braz de Aviz, la serata di musica e testimonianza in Piazza S. Pietro (18 settembre ore 20.30). Non mancherà l’incontro con papa Francesco durante l’udienza generale, mercoledì 16 settembre. In questa occasione sarà donato a tutti i presenti il volume Amare è dare tutto. Testimonianze, edito in sette lingue. Il libro, pubblicato dall’Association la Vie Consacrée e in italiano da Città Nuova, è stato presentato in occasione della sua uscita al Santo Padre che ha avuto parole di grande apprezzamento per la visione nuova, fresca e attraente della consacrazione e ne ha incoraggiato la più ampia diffusione possibile. Per conoscere il programma della manifestazione clicca qui Fonte: Città Nuova online (altro…)
Set 9, 2015 | Focolari nel Mondo
Provenienti da ogni parte del mondo (tra cui Iran, Filippine, Costa d’Avorio, Zimbabwe) giovani consacrati e consacrate arriveranno a Roma per partecipare all’Incontro Mondiale dei Giovani religiosi e religiose. Un evento organizzato dalla Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica nell’ambito dell’Anno della Vita consacrata. Tra gli eventi aperti a tutti: • Veglia di preghiera in Piazza S. Pietro (15 settembre ore 20.30) • Incontro con papa Francesco durante l’udienza generale, mercoledì 16 settembre. • Messa nella Basilica di S. Pietro (19 settembre ore 11.30) (altro…)
Set 9, 2015 | Cultura, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Spiritualità
Ridurre i finanziamenti pubblici destinati agli armamenti; operare alla radice delle diseguaglianze per contrastare la miseria; rivedere i modelli di governance attuali; adottare un modello di legalità organizzata in opposizione ai fenomeni criminali; garantire un livello di istruzione primaria universale. Sono questi i 5 punti principali dell’appello dei Giovani per un Mondo Unito (GMU) dei Focolari, rivolto ai Parlamenti nazionali, a quello Europeo, alle commissioni nazionali dell’Unesco e alle Nazioni Unite. Era il 12 marzo di quest’anno, quando 350 giovani rappresentanti di 39 Paesi, riuniti nella Camera dei Deputati del Parlamento italiano, lanciavano questo pressante appello. Parole che risuonano in questi giorni più attuali che mai, di fronte al dramma umanitario che non può più attendere le riflessioni politiche o i tempi delle burocrazie nazionali e internazionali: «Siamo consapevoli dello scenario globale attuale costellato da numerosi conflitti da cui scaturiscono fenomeni come le migrazioni dei popoli che tentano di fuggire dalla violenza, dalla estrema indigenza, dalla fame e dalle ingiustizie sociali di cui sono vittime nei loro Paesi. Queste profonde ferite ci coinvolgono direttamente e ci spingono a cercare soluzioni concrete, a cui volgiamo il nostro impegno personale». «Per realizzare la fraternità universale – aggiungono tra l’altro – non basta la buona volontà del singolo: siamo convinti, infatti, che sia necessaria un’azione della politica, diretta ad intervenire sulle cause dei conflitti e sulle condizioni che generano diseguaglianza». Nell’appello, i giovani non solo denunciano queste cause ma fanno delle richieste chiare ed esplicite. Oggi, tutti immersi nell’urgenza del dramma umanitario, anche i GMU alzano la voce per dire “Vogliamo la Pace e l’Unità fra i popoli”. Invitano a diffondere l’appello, presentandolo il prima possibile alle istituzioni internazionali, nazionali, locali (ONU, UNESCO, Capi di stato, Parlamenti, sindaci, ecc.) e anche ai leader religiosi. Scelgono l’11 settembre come data per «invadere i social media con l’Hashtag #OPENYOURBORDERS», e lanciano delle iniziative concrete che porteranno avanti insieme e che si uniscono alle tante già in atto, raccolte nello United World Project Sulla pagina Facebook ‘Dialogue to unlock’ o attraverso l’indirizzo info@unitedworldproject.org si possono pubblicare foto, testimonianze, iniziative, video, in favore dell’accoglienza e della pace. Leggi anche: I giovani dei Focolari in Parlamento Quanto verrà raccolto può essere inviato alla Caritas locale o al conto della Segreteria dei Giovani per un Mondo Unito Vedi video: #OpenYourBorders #DialogueToUnlock (altro…)
Set 9, 2015 | Chiesa, Cultura, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Spiritualità
Il Book Concert è un progetto sostenuto dalla Conferenza Episcopale Coreana. È nato tre anni fa con lo scopo di diffondere la fede attraverso la cultura e da allora, una volta al mese, a Seoul ci si ritrova attorno a scrittori e artisti conosciuti o esordienti. Ad agosto il Book Concert si è presentato con un’edizione speciale per i giovani: “Tu, io, noi, svegliamoci”, per ravvivare il messaggio di Francesco per la società coreana di oggi. Trasmessa interamente da una TV cattolica coreana, si è svolta all’inizio del mese nella storica Cattedrale di Myungdong, dove il Papa nel 2014 aveva celebrato la Messa per la pace e la riconciliazione del Paese. Ospiti principali tre scrittori: Kong Ji-young, scrittrice molto amata dai giovani; don Jin Seul-ki, un giovane sacerdote autore, e Cho Seung-yeon, un giovane esperto della cultura mondiale. “Wake up” era il cuore del messaggio del Papa ai giovani asiatici riuniti in
Corea l’anno scorso ed è stato anche il messaggio di quest’anno: svegliarsi e alzarsi, cioè mettersi in moto verso la società e i prossimi, soprattutto verso i sofferenti. Gli scrittori hanno parlato delle loro esperienze sul “wake up” [risveglio] personale, rispondendo alle domande dei giovani su come affrontare e superare le difficoltà di vita e di fede che si incontrano nella quotidianità. Un concerto dei ‘Third Chair’, e poi esperienze e dialogo. Non poteva mancare la preghiera per la pace con le parole di san Francesco, in un momento di profondo raccoglimento. 20 bandiere di diversi Paesi asiatici hanno costruito una coreografia per esprimere la fraternità, superando antichi rancori e ostilità tra nazioni. «Ho lavorato in due “equipe”, quella della sceneggiatura e quella della parte artistica» – racconta uno dei giovani dei Focolari -. «Abbiamo presentato la performance preparata in occasione dell’Asian Youth Day dell’anno scorso e che concludeva il Book Concert. Non sono mancate difficoltà e tensioni nella preparazione, ma abbiamo puntato ad un clima di reciproca comprensione anche tra generazioni, sapendo che solo così questo evento sarebbe diventato un dono per tutti i giovani invitati». «Anche col nostro servizio, a volte nascosto, – commenta un altro dei giovani volontari – abbiamo potuto rivivere la visita del Papa dell’anno scorso e trasmettere questa esperienza a tanti altri giovani». (altro…)
Set 8, 2015 | Focolari nel Mondo
La presentazione di questo volume redatto in co-participazione tra l’Istituto Paolo VI e il Centro Chiara Lubich e pubblicato dall”Edizioni Studium, si terrà al Centro Mariapoli di Castel Gandolfo Via S.Giovanni Battista De La Salle il prossimo 27 settembre. La data è stata scelta perché vicina alla prima memoria del beato Paolo VI (che si celebra il 26 settembre)

Depliant con il programma
Il programma si articolerà in due momenti. Dopo il saluto di Maria Voce – Presidente del Movimento dei Focolari – e di don Angelo Maffeis – Presidente dell’Istituto Paolo VI – ci sarà una tavola rotonda con Mons. Vincenzo Zani, segretario della congregazione per l’Educazione Cattolica, la dott.ssa Giulia Paola Di Nicola e Mons. Marcello Semeraro, vescovo di Albano Laziale. Moderatore Alessando De Carolis. Seguirà un concerto su musiche di Frederic Chopin interpretato al pianoforte da don Carlo José Seno, dal titolo “Aperto sul mondo”. Meditazione in musica sulla vita del beato Paolo VI. (altro…)
Set 8, 2015 | Focolari nel Mondo

Ulteriori informazioni: Sito Web (Gran Britagna):
Gen Verde UK Tour Facebook:
GenVerdeScotland2015 https://www.youtube.com/watch?v=llkkHKzywrM