Mar 10, 2015 | Cultura
IL VOLUME Con il sacramento dell’Eucarestia sperimentiamo in noi la presenza di Gesù. Per questo motivo la prima comunione è un punto di inizio e non un punto di arrivo della nostra esperienza di fede. Dietro il pane e il vino ci attende Gesù vivo, desideroso di incontrarci, amarci ed incoraggiarci nella vita di ogni giorno. La comunione intima, riflessiva e spirituale con Cristo ci guida nel mondo come “altri piccoli Gesù”. In questo modo possiamo vivere tutte le nostre esperienze in modo evangelico, testimoniando concretamente ed in prima persona l’amore di Dio per noi. L’esperienza dell’Eucarestia ci rende costruttori della famiglia cristiana che ci ha accolto il giorno del battesimo e promotori della fraternità fra tutti. Il libretto si propone di affiancare i sussidi specifici nella preparazione alla prima comunione, attraverso un dialogo tra alcune delle domande più frequenti dei bambini e le risposte offerte dalle storie tratte dal Vangelo o di “altri Gesù” che hanno saputo portare l’amore di Dio al prossimo. L’AUTORE Mario Iasevoli, laureato in psicologia dello sviluppo e dell’educazione e dottore di ricerca in Scienze Mediche, Cliniche e Sperimentali. Consulente per progetti di formazione e prevenzione nell’infanzia. Ha già collaborato con Città Nuova alla riedizione dei Quaderni Attivi di Sussidio ai primi due cicli del Catechismo Ufficiale CEI ed attualmente è membro della redazione del giornalino BIG – bambini in gamba. Da studioso del fine vita in ambito bioetico ha collaborato, inoltre, alla realizzazione di alcuni libri della collana Bordeline e autore di diverse pubblicazioni scientifiche. LA COLLANA La collana FORMAZIONE CRISTIANA E LITURGIA presenta testi di approfondimento e strumenti per la catechesi, per la preghiera e le celebrazioni liturgiche, che accompagnano il credente nella vita personale e comunitaria. DATI TECNICI f.to 21×14 pp. 32 prezzo: € 3,00
Mar 10, 2015 | Chiara Lubich, Cultura
La prima manifestazione in ordine cronologico è in Italia, a Roma il 12 marzo, nell’Aula del Palazzo dei Gruppi parlamentari a Montecitorio. La mattina 300 giovani dei Focolari di varie parti del mondo, cristiani, appartenenti ad altre religioni e di convinzioni non religiose, presentano testimonianze di singoli e gruppi sulla situazione socio-politica del proprio Paese, e sulla fraternità vissuta quale risposta ai conflitti in atto, in dialogo con la presidente della Camera dei Deputati, on. Laura Boldrini, Pasquale Ferrara, segretario generale dell’Istituto Universitario Europeo e Luigino Bruni, prof. di Economia politica alla LUMSA di Roma. Nel pomeriggio altre 300 persone impegnate nella vita politica e nell’amministrazione pubblica prendono parte al convegno di riflessione, testimonianza e dialogo alla luce delle principali idee forza del pensiero di Chiara Lubich. In Francia, a Strasburgo, un seminario di tre giorni, dal 13 al 15 marzo, riflette sul tema della fraternità come categoria politica, con particolare risalto per le questioni legate alla città: interverranno Jean-Louis Sanchez, delegato generale dell’ODAS (Osservatorio Nazionale dell’Azione Sociale), Jo Spiegel, sindaco di Kingersheim e Antonio Baggio, politologo e docente dell’Istituto Universitario Sophia (Loppiano).
In Spagna, a Madrid saranno due gli eventi il 13 e il 14 Marzo. Il primo si svolge nello stesso luogo dove era intervenuta Chiara Lubich il 3 dicembre 2002: la sede del Parlamento Europeo e della Commissione Europea, nell’ambito del Seminario Il ruolo dell’Unione Europea nella pace e nella giustizia mondiale. Il giorno seguente, nella sede del Centro Mariapoli, seguono approfondimenti tematici; fra questi La scelta degli “ultimi”, criterio prioritario di azione politica. In Corea del Sud, il 14 marzo a Seul, un incontro nella sede del Parlamento tra deputati e persone impegnate nell’amministrazione pubblica fa un bilancio del percorso verso una politica di fraternità intrapreso dieci anni fa. Lo stesso giorno a Curitiba, Brasile, deputati, sindaci e semplici cittadini danno vita a un forum di approfondimento su Il pensare e l’agire politico di Chiara Lubich. Interverranno, tra gli altri, il sindaco della città, Gustavo Fruet, il deputato federale Luiz Carlos Hauly; il Segretario di Giustizia e Diritti umani dello Stato di Acre, Nilson Mourão e il Sindaco di Sorocaba (San Paolo), Antônio Carlos Pannunzio. Convegni anche in Canada, Colombia, Honduras, Germania, Portogallo, Repubblica Ceca, Irlanda, Tanzania, Ungheria, USA e altri ancora. Nella pluralità di manifestazioni che, in tutto il mondo, compongono l’evento, è proposto un dialogo che intende mettere l’accento sul valore essenziale dell’unità, che non è omologazione ma frutto del confronto. «Io ho un sogno – affermava Chiara Lubich –. Pensate cosa sarebbe il mondo se, oltre che fra i singoli, anche fra i popoli, le etnie, gli Stati si mettesse in pratica la regola d’oro: amare, ad esempio, la patria altrui come la propria». Le sue parole trovano un riscontro nella vita personale e nell’azione politica di quanti, in tutto il mondo, hanno fatto proprio lo stesso sogno. «La prossima ricorrenza ci darà proprio l’occasione di mettere in luce tante esperienze positive in atto in tutto il mondo – afferma la presidente dei Focolari Maria Voce – dove politici, amministratori e cittadini lavorano insieme al servizio del bene comune». E si augura che «sia i giovani – i quali spesso guardano oggi alla politica con timore o con disinteresse – che gli adulti, riscoprano la politica come una vocazione alta, che allarga il proprio cuore a tutte le persone, le più disagiate, le più sole, quelle più in difficoltà o emarginate, non solo del proprio Paese, ma dell’umanità». «Che la partecipazione a questi eventi – conclude in un suo messaggio – segni per tutti un impegno nuovo e più consapevole per adoperarsi in prima persona a costruire, insieme a tante altre di buona volontà, un mondo migliore, un mondo nuovo». Sul sito ufficiale dell’evento www.politicsforunity.com sarà possibile seguire in diretta alcuni dei convegni. È disponibile una mappa online delle manifestazioni e una sintesi di testi di Chiara Lubich selezionati dal Comitato scientifico. L’hashtag dell’evento è #politics4unity. L’anniversario della morte di Chiara, avvenuta il 14 marzo 2008, è ricordato con varietà di espressioni. Dalla Biennale d’arte Chiara Lubich a Maracaibo, Venezuela, alla lettura del carisma dell’unità attraverso alcuni capolavori dell’arte europea a Cremona, Italia, alla 3ª edizione Chiara Lubich Memorial Lecture a Durban, Repupplica Sudafricana. Molte le celebrazioni eucaristiche di ringraziamento e suffragio per Chiara Lubich, la cui Causa di beatificazione è stata aperta il 27 gennaio scorso. (altro…)
Mar 10, 2015 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
«La strada per un mondo di pace è lunga. Intraprenderla richiede coraggio, senza vacillare di fronte alla sofferenza, al dolore e alla sconfitta». Così si esprime Val Fajardo, un giovane dei Focolari, al termine dei 5 giorni del “Progetto Uniti per la Pace 2015”, a metà febbraio presso la cittadella “Mariapoli Pace”, a Tagaytay City (Filippine). La conferenza, promossa da YSEALI (Young Southeast Asian Leaders Initiative) – che mira a rafforzare nei giovani lo sviluppo della leadership e le reti nel Sud-est asiatico –, con la collaborazione del Movimento dei Focolari, ha riunito 30 giovani leader da Thailandia, Filippine e Indonesia per discutere sui conflitti religiosi e culturali nella regione dell’ASEAN (Associazione delle nazioni dell’Asia sudorientale) e per condividere le migliori pratiche atte a mitigarli. I delegati erano di diversi ambiti e di varia provenienza – blogger di moda, consiglieri presidenziali, insegnanti, giornalisti, studenti, responsabili di ONG e operatori sociali – tutti impegnati a lavorare per la pace. Il gruppo ha cercato di addentrarsi nella comprensione dei conflitti per lasciarsi poi guidare dall’ottica del dialogo interreligioso e interculturale. Da qui è passato all’analisi del paradigma della fraternità, che porta all’unità e alla reciprocità ed evidenzia il potere dell’azione collettiva, che sono componenti essenziali alla costruzione della pace.
Spinti dal disperato bisogno di pace nel mondo, i giovani delegati hanno lavorato intensamente anche su proposte di progetti per affrontare la mitigazione e la risoluzione dei conflitti, da attuare simultaneamente nei loro paesi: “Peace Attack” in Indonesia; “Youth Leaders for Peace Camp” in Thailandia; e “Peace for real” nelle Filippine. I vari workshop hanno evidenziato la forza, la creatività e l’impegno di ogni partecipante. In tutti emergeva l’esigenza di coinvolgere giovani e adulti, ciascuno come protagonista di pace. «La costruzione di un mondo unito comporta necessariamente che lasciamo i nostri accampamenti per uscire allo scoperto. Ma non siamo soli nei nostri sforzi. Ci sono altri con cui possiamo condividere questi obiettivi. È arrivato il momento di impegnarci tutti insieme».
Nikko Yumul, dei Focolari, tra i coordinatori del programma afferma: «I giovani sono nella fase della vita in cui l’attrattiva a realizzare progetti, anche grandi, è al culmine. Così la costruzione della pace sarà in loro come una scintilla che diventa incendio. È solo questione di tempo». A conclusione è stato inaugurato un “Parco della Pace”, come simbolo del progetto 2015, e i delegati hanno piantato alberi in una scuola pubblica vicino alla Mariapoli Pace. Al centro del parco il “Dado della pace“, sui lati del quale sono riportati i principi per la costruzione della pace. Presenti all’inaugurazione autorità civili locali, presidi, docenti e studenti. Al Movimento dei Focolari è stato chiesto di essere partner in questo progetto fino a settembre 2015. Si è istituito così un comitato al fine di progettare il contenuto del programma e selezionare adeguate risorse umane, nella convinzione che perseguire l’obiettivo della fraternità universale è la via per risolvere i conflitti. Fonte: New City Press Philippines (altro…)
Mar 9, 2015 | Cultura, Dialogo Interreligioso, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
«In tempi di odio e paura ringrazio Dio perché ci ha scelte per farci conoscere una spiritualità come quella di Chiara Lubich, capace di far gustare all’umanità la pace e la vera gioia dell’unità. Qui a Loppiano stiamo sperimentando un anticipo di come sarà la vita nel regno di Dio». Sono le parole di una delle sei studentesse musulmane iraniane che stanno trascorrendo un mese a Loppiano, partecipando alla vita della cittadella 24 ore su 24. «Un’esperienza nuova per tutti noi – afferma Rita Moussallem, co-responsabile, con Roberto Catalano, del Centro del Dialogo Interreligioso dei Focolari – un segno profetico portatore di speranza che ci dice che è l’amore che vince». Le studentesse provengono dal seminario femminile Jami’at al-Zahra della città di Qum (Iran), a circa 200 Km dalla capitale, Teheran. Si tratta di un centro accademico d’eccellenza per l’Islam sciita ed è il più grande al mondo con circa 6.000 studentesse, un migliaio delle quali proveniente da altri paesi. Per la presenza di importanti santuari, Qum è una delle città sante sciite, meta di decine di migliaia di pellegrini ogni anno e sede di numerose università; si calcola la presenza di circa 100.000 studenti. Questa visita fa seguito al rapporto fraterno e di dialogo iniziato da diversi anni fra il Centro del Dialogo Interreligioso dei Focolari e il dr. Mohammad Ali Shomali, docente presso la sezione internazionale del seminario femminile di Qum e fondatore e direttore dell’Istituto Internazionale di Studi Islamici (sempre a Qum), nonché membro di consigli di varie istituzioni accademiche. Attualmente risiede a Londra ed è alla guida del Centro Islamico della Gran Bretagna. «Nell’aprile scorso con alcuni focolarini siamo andati a Qum, dietro invito del dr. Shomali – spiega Roberto Catalano – per visitare diversi istituti universitari e approfondire la conoscenza reciproca. È stata in quell’occasione che ha iniziato a concretizzarsi la possibilità per un gruppo di studentesse di fare esperienza della spiritualità dell’unità». A Loppiano, il dr. Shomali insieme alla moglie e alle studentesse hanno visitato le diverse Scuole e ambienti di lavoro, conosciuto i suoi abitanti con le loro esperienze e quindi si sono immersi nella vita e nelle attività della cittadella. Rilevante il momento d’incontro del dr. Shomali con i docenti e gli studenti dell’Istituto Universitario Sophia. Facendo riferimento al termine che dà nome all’Istituto, ha sottolineato come il concetto di sapienza significhi molto più che conoscenza: «Possiamo ascoltare parole di conoscenza da tanti, ma la qualità della sapienza può venire solo da Dio». Ora per le studentesse l’esperienza continua, con l’approfondimento della spiritualità dell’unità e dei suoi aspetti concreti. (altro…)
Mar 8, 2015 | Centro internazionale, Cultura
In questo giorno, ciascuno non mancherà di evocare in cuor suo le innumerevoli figure di donne che ne hanno caratterizzato il vissuto, a partire da colei che l’ha chiamato alla vita per passare subito dopo a moglie, fidanzata, sorelle, nonne, zie, baby-sitter, maestre, suore, catechiste, compagne di scuola, professoresse, infermiere, cassiere, domestiche, ed ora anche astronaute. Oggi vogliamo celebrare la donna riflettendo insieme con alcuni pensieri di Maria Voce, presidente dei Focolari, raccolti in due interviste da lei rilasciate alla rete brasiliana TV Nazaré e alla rivista Cidade Nova, nell’aprile 2014, in occasione del suo viaggio in Brasile. «Il ruolo della donna nella Chiesa è cominciato con Maria nella prima comunità di Gerusalemme, dove aveva un ruolo del tutto particolare fra gli Apostoli. Nel ripercorrere la storia della Chiesa abbiamo poi visto una prevalenza del sesso maschile, soprattutto nei ruoli di governo, anche per l’esclusività del ministero sacerdotale agli uomini. Questo ha fatto sì che i sacerdoti si identificassero particolarmente con la gerarchia della Chiesa e che la donna rappresentasse, in certo modo, una presenza meno importante nella Chiesa. Da allora c’è stata un’evoluzione, non solamente nella Chiesa, ma nell’umanità, nella società, dove le donne pian piano hanno conquistato dei ruoli importanti. Forse in alcuni contesti e culture le erano già riconosciuti, ma nella cultura occidentale la donna ha dovuto farsi strada da sola». «Dio creando l’uomo a sua immagine l’ha creato uomo e donna, il che significa che non ha creato una sola creatura, unica, ma due creature diverse. Le ha create in questa diversità perché fossero complementari l’una all’altra e testimoniassero, pur nella diversità delle funzioni, nella diversità dei ruoli, la figliolanza dell’uomo da parte di Dio, quindi con la stessa dignità. Mi sembra che questo pian piano stia emergendo nella politica, nella società. Mai come in questo periodo assistiamo all’emergere di figure importanti che assumono la presidenza di Stati e di Paesi importanti. La presenza della donna nella Chiesa deve crescere soprattutto nel testimoniare il suo carisma specifico, che è quello di dimostrare che l’amore è più importante del governo; che non si può governare senza l’amore». «Una maggiore incidenza della presenza femminile potrebbe portare effetti positivi non soltanto nella Chiesa, ma anche nella società. In un’azienda, per esempio, in uno Stato, in un governo, la presenza femminile, quando c’è, si vede, proprio perché mette a confronto e costruisce nella complementarietà fra il dono che è l’uomo e il dono che è la donna. Papa Francesco è un po’ l’esempio di chi sa apprezzare il contributo femminile. La dolcezza, la tenerezza a cui fa sempre riferimento, sono delle caratteristiche più femminili che maschili». «La capacità di sopportare, di accogliere, di donare, sono tipiche della madre, che mette al mondo un figlio e poi quando è il momento lo lascia andare. E questa capacità, sia di attaccamento che di distacco, influisce positivamente anche nel governare. Qualcuno mi ha domandato: “Come fai a conciliare l’amore e il governo?“. Ho risposto che non si può governare senza amore. Non si può. Quando si esercita il potere senza amore, non è governo, è oppressione». (altro…)
Mar 7, 2015 | Chiara Lubich, Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
https://www.youtube.com/watch?v=F2M980TOZQA (altro…)
Mar 7, 2015 | Chiara Lubich, Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
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Mar 6, 2015 | Chiesa, Focolari nel Mondo, Spiritualità
«Un grave incidente e mi ritrovo in ospedale. Era la prima volta che provavo un dolore così». Racconta Sr. Felicitas, che viene dalle Filippine. Malata con gli altri. Tuttavia proprio in ospedale ha «sperimentato l’amore di Dio attraverso le persone che sono venute a trovarmi. Qualcuno che mi ha portato l’Eucarestia, che in quel momento era “tutto” per me. Il cappellano che mi ha manifestato la sua accoglienza e disponibilità. Circondata dall’amore di tutti ho risposto con il mio amore: era una catena di reciprocità». L’esperienza di Sr. Felicitas sottolinea l’impatto della spiritualità di comunione come possibile risposta alle esigenze di vita di comunità e di apostolato in mezzo al mondo: «C’è una straordinaria coincidenza tra ciò che la Chiesa e il mondo chiedono alla vita consacrata», afferma Sr. Antonia Moioli, responsabile delle consacrate del Movimento dei Focolari. «Il seme che Chiara ha piantato dentro di noi germoglia, talvolta fiorisce e diventa voce profetica che indica la via all’umanità smarrita e diventa “castello esteriore” irradiante l’amore». «Crescere nella spiritualità dell’unità e viverla – chiede il prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica cardinale João Braz de Aviz, alle religiose e ai religiosi aderenti dei Focolari – perché quando i carismi si incontrano prendono vita e l’Opera di Maria [Movimento dei Focolari] fa brillare i carismi, li illumina. Non occorrono parole – continua – basta essere testimoni del Vangelo vissuto; è questa la strada del cambiamento. La vocazione specifica dei consacrati e delle consacrate è quella di aprire strade profetiche mentre testimoniano i valori del Regno. Questo si attende la Chiesa e l’umanità di oggi, e per questo occorre tornare al carisma proprio e vivificarlo». Giuseppe Zanghì (Peppuccio), studioso e filosofo vede in Chiara Lubich come portatrice di una luce, che ha creato le condizioni di una nuova cultura, sgorgata da Gesù Abbandonato: è Lui il Dio dell’uomo contemporaneo. «La sua riflessione – spiega ancora Sr. Antonia – ci spinge ad essere fari nella notte, sentinelle che annunciano il mattino. Sarà possibile realizzare la vocazione profetica tipica della vita consacrata? Monasteri e comunità in passato sono stati centri prestigiosi di cultura e spiritualità; è possibile guardare anche oggi a questa realtà antica e nuova come ad una sfida?». «Qui troviamo addirittura “uno scrigno” di doni – afferma Maria Voce, presidente dei Focolari -. Insieme, poi, possiamo donare questi tesori a tutta la Chiesa e al mondo intero, che ha bisogno di vedere come i cristiani si amano per credere in Cristo. Questa ricchezza che Dio ci dà, facendoci famiglia sua, è per l’umanità. Questo è il senso dell’uscire che Papa Francesco continua a sottolinearci». «La fraternità universale dell’umanità comincia dalla fraternità fra di noi, in ogni convento, in ogni comunità, in ogni congregazione, in ogni ordine e poi in tutta la Chiesa». Il Congresso delle consacrate si apre ad un futuro da costruire, non da sole, ma insieme a tanti, per essere testimoni di un amore che sfida le differenze. (altro…)
Mar 5, 2015 | Chiesa, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità

Intensificando la preghiera per la pace
«Non cessano, purtroppo, di giungere notizie drammatiche dalla Siria e dall’Iraq, relative a violenze, sequestri di persona e soprusi a danno di cristiani e di altri gruppi. Vogliamo assicurare a quanti sono coinvolti in queste situazioni che non li dimentichiamo, ma siamo loro vicini e preghiamo insistentemente perché al più presto si ponga fine all’intollerabile brutalità di cui sono vittime». Così l’ultimo accorato appello di Papa Francesco, nell’udienza generale di domenica 1° marzo. La moltitudine che colmava Piazza S. Pietro si è raccolta per un minuto in profonda preghiera, ricordando questi due martoriati Paesi del Medio Oriente. Dalla Siria ci scrivono: «Ormai tanti si sono arresi all’idea che la guerra sia un dato di fatto e non fanno più notizia le centinaia di persone che muoiono ogni giorno. La gente è al limite della sopportazione e l’inverno è freddo e lungo, senza gasolio né elettricità e senza acqua. I colpi di mortaio continuano a seminare morte nelle grandi città; mentre le battaglie si perpetrano nelle periferie e nei villaggi. L’economia è a terra e tante famiglie non hanno più lavoro; e le vie legali di uscita dal Paese sono quasi chiuse. Un vescovo siriano ha detto che il nostro popolo è umiliato e colpito nella sua dignità».
Le comunità dei Focolari in Siria, nonostante tutto il male che dilaga, continuano a credere «che un futuro migliore qui ci può essere; continuiamo a trovare forza dalla vita del Vangelo, anche con testimonianze coraggiose». Sanno di non essere da soli, ma che fanno parte di una grande famiglia nel mondo che prega per loro e opera per la pace. «Eppure la stanchezza, dopo 4 anni di guerra, e la prospettiva di un futuro oscuro per il Paese, pesano molto. E sono tanti ormai quelli che cercano di emigrare per mettere fine a questo circolo infernale». In questo contesto, il 23 febbraio scorso, sono rientrati i focolarini ad Aleppo. Scrivono: «Dopo 3 mesi di assenza, siamo tornati a comporre il nostro focolare ad Aleppo, con Sami il nostro focolarino sposato che abita sul litorale con la sua famiglia, ne fa parte e viene a stare con noi una volta al mese. stare qui è una sfida, perché siamo consapevoli che solo Gesù presente in mezzo a noi, per l’amore reciproco, è fonte di speranza e di sollievo per la comunità e per la gente che ci sta intorno». «Nel corso del nostro viaggio – concludono – ci siamo fermati una settimana a Damasco, dalle focolarine, che hanno sostenuto la comunità nella nostra assenza; e un’altra settimana nella comunità di Kfarbo al centro del Paese. C’è una grande gioia per il nostro rientro: ora la famiglia è completa! Siamo tutti molto riconoscenti per le preghiere di tanti nel mondo che ci sostengono in questa dura prova». (altro…)
Mar 4, 2015 | Chiesa, Focolari nel Mondo, Spiritualità
https://www.youtube.com/watch?v=G4_LozKslxk Il vescovo non raduna il popolo intorno alla propria persona o alle proprie idee ma intorno a Cristo: è quanto ha detto Papa Francesco incontrando stamani i Vescovi amici dei Focolari. Il carisma dell’unità proprio del Movimento dei Focolari – ha detto il Papa – “è fortemente ancorato all’Eucaristia, che gli conferisce il suo carattere cristiano ed ecclesiale”: “Senza l’Eucaristia l’unità perderebbe il suo polo di attrazione divina e si ridurrebbe a un sentimento e ad una dinamica solamente umana, psicologica, sociologica. Invece l’Eucaristia garantisce che al centro ci sia Cristo, e che sia il suo Spirito, lo Spirito Santo a muovere i nostri passi e le nostre iniziative di incontro e di comunione”. Il servizio fondamentale dei vescovi – ha aggiunto Papa Francesco – è quello di radunare “le comunità intorno all’Eucaristia, alla duplice mensa della Parola e del Pane di vita”: “Il Vescovo è principio di unità nella Chiesa, ma questo non avviene senza l’Eucaristia: il Vescovo non raduna il popolo intorno alla propria persona, o alle proprie idee, ma intorno a Cristo presente nella sua Parola e nel Sacramento del suo Corpo e Sangue”. “Così il Vescovo, conformato a Cristo – ha affermato il Papa – diventa Vangelo vivo, diventa Pane spezzato per la vita di molti con la sua predicazione e la sua testimonianza. Chi si nutre con fede di Cristo Pane vivo viene spinto dal suo amore a dare la vita per i fratelli, ad uscire, ad andare incontro a chi è emarginato e disprezzato”.
Quindi, il Papa ringrazia in modo particolare i vescovi giunti “dalle terre insanguinate della Siria e dell’Iraq, come pure dell’Ucraina”: “Nella sofferenza che state vivendo con la vostra gente, voi sperimentate la forza che viene da Gesù Eucaristia, forza di andare avanti uniti nella fede e nella speranza. Nella celebrazione quotidiana della Messa noi siamo uniti a voi, preghiamo per voi offrendo il Sacrificio di Cristo; e da lì prendono forza e significato anche le molteplici iniziative di solidarietà in favore delle vostre Chiese”. Papa Francesco, infine, incoraggia i vescovi amici dei Focolari a portare avanti l’impegno “in favore del cammino ecumenico e del dialogo interreligioso” e li ringrazia per il contributo dato “ad una maggiore comunione tra i vari movimenti ecclesiali”. (Radio Vaticana) Il neocardinale Francis Xavier Kriengsak Kovithavanij, arcivescovo di Bangkok, moderatore del convegno si era rivolto a papa Francesco a nome del gruppo dicendo tra l’altro: «Nell’odierna situazione del mondo sentiamo che sia noi sia le nostre chiese particolari debbono essere capaci di ascolto e di dialogo. Sentiamo che non a caso Dio ci ha posti in contatto con una umanità ferita da molteplici mali. Portiamo in cuore anche oggi davanti a Lei i segni di tante lacrime, grida di disperazione, segnali di ricerca». E ancora: «Di fronte alle enormi sfide di oggi ci sentiamo piccoli e a volte impotenti. Ma siamo fiduciosi in un amore più grande che ci ha chiamati e che ci ha amati talmente che ci ha dato la misura divina dell’amore, quella di essere pronti a dare la vita e, se occorre, di morire per gli altri. Questo passo lo sta vivendo il nostri fratello, vescovo amico della Libia, Mons. Martinelli che non è tra noi perché vuole restare lì nonostante un reale pericolo di morte. Questo passo l’hanno fatto anche i due Vescovi amici della Siria, Mor Gregorios Yohanna Ibrahim, Siro-ortodosso, e il Metropolita Boulos Yazigi, Greco-ortodosso del Patriarcato di Antiochia, sequestrati cerca due anni fa e quasi dimenticati dall’opinione pubblica». Un saluto particolare papa Francesco l’ha voluto rivolgere a Maria Voce, presidente dei Focolari, presente all’Aula Paolo VI insieme ai vescovi. Di ritorno da un incontro in Germania con 150 rappresentanti di movimenti evangelici, Maria Voce ha portato al papa il loro saluto e la speranza nel comune impegno verso l’unità. Il Papa ha ringraziato: «Bene. Molto importante il lavoro ecumenico che portate avanti». Papa Francesco aveva davanti a sé vescovi da 35 Paesi, dall’Asia (Thailandia, Myanmar, India) ai Paesi del Medio Oriente (Libano, Siria, Iraq, Algeria) all’Africa (Camerun, Etiopia, Uganda, Madagascar, Tanzania, Sud Africa), alle Americhe (USA, Haiti, Panama, Ecuador, Brasile, Uruguay) all’Europa (Germania, Spagna, Francia, Italia, Lussemburgo, Olanda, Austria, Svizzera, Rep. Ceca, Rep. Moldova, Romania, Slovenia, Slovacchia, Ucraina). In programma al Convegno (3-6 marzo 2015) gli interventi della presidente del Movimento dei Focolari, Maria Voce, e del copresidente Jesús Morán, così come esperienze e progetti di una pastorale più attenta ai rapporti tra i vescovi e i fedeli, all’impegno per l’unità dei vari movimenti esistenti sia nella Chiesa cattolica che in altre Chiese, ai dialoghi con gli altri cristiani e con le varie religioni. (altro…)