Gen 22, 2014 | Chiara Lubich, Spiritualità
«Oggi compio 46 anni. Il doppio di quando ho iniziato a vivere l’Ideale [la spiritualità che emana dal carisma dell’unità, ndr]. Sono contenta perché d’ora in poi sarà più il tempo vissuto con l’Ideale che quello senza. Ma ho bisogno, o mio Dio, di ributtare la mia vita nel tuo cuore. Ho bisogno di incenerire il mio essere nelle fiamme ardenti dello Spirito Santo che, per tutta l’eternità e fin d’ora, dobbiamo ringraziare per averci indicato questa via dell’amore: amare, amare sempre, amare tutti. Alla fine di ogni giornata poter dire: ho sempre amato». (Diario del 22 gennaio 1966) «Parlando di Gesù, san Paolo scrive: «e ha dato se stesso per me» (Gal 2, 20). Ognuno di noi può ripetere quanto dice l’Apostolo: per me. Mio Gesù, se sei morto per me, per me, come posso dubitare della tua misericordia? E se a quella posso credere con la fede che m’insegna che un Dio è morto per me, come posso non rischiare ogni cosa per contraccambiare questo amore? Per me. Ecco la formula che annulla la solitudine dei più soli, che india ogni povero uomo svalutato dal mondo intero, che riempie ogni cuore fino al limite e lo fa traboccare su chi non sa o non rammenta il lieto Annunzio. Per me. Per me, Gesù, tutti quei dolori? Per me quel grido? Oh! Tu certo non lascerai perdere la mia e tante povere anime, ma tutto farai se non altro… perché troppo ti siamo costati. Tu mi hai generato al Cielo come mia madre alla terra. Tu pensi sempre e solo a me come a ciascun altro. Tu mi dai il coraggio della mia vita cristiana più che se avessi l’universo intero alle spalle che mi spinge. Per me. Sì, per me. Ed allora, Signore, lascia che ti dica anch’io, soprattutto per gli anni che mi rimangono: per Te». (Chiara Lubich, L’essenziale di oggi. Scritti spirituali/2, Città Nuova, Roma 1997, p. 11). _ (altro…)
Gen 21, 2014 | Chiara Lubich, Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
«Sono cresciuta vicino a Liverpool nel nord-ovest dell’Inghilterra. Ricordo quando ero ragazza che la domenica c’erano delle processioni, o dei cattolici o dei protestanti, e io andavo con altri ragazzi a buttare i sassi addosso ai cattolici. A 18 anni ho cominciato a lavorare nel nascente mondo dell’ ecumenismo che, in Inghilterra, iniziava fra le varie Chiese. Non era facile perché tanti adulti temevano l’apertura verso i cattolici, per cui ci mettevano degli ostacoli. In un momento di scoraggiamento, ho lanciato una sfida a Dio: “Fammi conoscere delle persone entusiaste dell’unità”. Il giorno dopo vado in chiesa ad una funzione per i giovani. Il predicatore ci racconta una storia: “Erano i tempi di guerra e tutto crollava …”. È la storia di Chiara Lubich e della nascita del Movimento dei Focolari. Mentre parla mi brucia il cuore. Interrompo il suo discorso: “Dove sono adesso quelle ragazze? Sono forse morte?”. “No – risponde – Non lo sai? Sono qui a Liverpool”. Sono andata di corsa a cercarle. Più che tre giovani straniere, in focolare ho trovato il Vangelo vivo. Mi sembrava di nascere di nuovo e di iniziare da capo la mia vita. Volevo cominciare anch’io a vivere il Vangelo, a mettere Dio al primo posto. Ma c’erano tanti pregiudizi da superare! Intanto, cominciavo a sperimentare che l’amore supera le barriere. In quel lontano 1965 cattolici e persone di varie Chiese, desiderose di vivere la spiritualità dell’unità, si sono raccolte a formare una famiglia.

Londra, 11 novembre 1996: Chiara Lubich con le focolarine e i focolarini anglicani, il vescovo anglicano Robin Smith, e l’Arcivescovo George Carey – allora Primate della Chiesa d’Inghilterra.
Ora è normale per noi trovare persone di diverse Chiese in tutte le vocazioni del Movimento. Ma allora l’idea di una protestante in una comunità di cattolici era inaudita. I tempi non erano ancora maturi per andare ad abitare insieme in focolare, come avevo sognato. Mi è parso, allora, che il mio mondo stesse crollando. Avevo scelto Dio e lui mi rifiutava. Avevo scelto il focolare e la sua porta mi si chiudeva. La mia vita divenne assurda, grigia, senza motivo. Ma in quel momento di buio, ho avvertito come una voce che parlava al mio cuore: “Tu non hai scelto me, io ho scelto te. Ma ti voglio intera, come io mi sto dando a te, intero. Non dare il tuo cuore al focolare, alla tua vocazione. Dallo a me. Sono io il tuo unico Bene”. In un lampo ho intravisto il fascino della vita di ogni persona che vuole portare l’unità. Una vita di aderenza totale a Gesù. Mi sono resa conto, pur tra le lacrime, che volevo scegliere, più di tutto, Lui, specie nel momento del suo abbandono. Quell’ombra, allora, si è sciolta in una grande luce. “Sì – mi sono detta – torno a casa mia, ma vado con Te”. La mattina dopo, però, vengo a sapere che a Londra mi aspetta una delle prime compagne di Chiara che mi propone di andare ad abitare con lei nel focolare! E così è stato. Gli anni successivi sono un capitolo a parte. La nascita del focolare anglicano dove abito con altre focolarine anglicane, altrettanto. Alla base della mia vita, però, rimane la scelta ogni giorno di Dio come l’unico mio Bene». (altro…)
Gen 20, 2014 | Cultura
Gen Verde Music Made To Be Played La prima novità del 2014: il 66° album. 14 canzoni e un pezzo strumentale. Fa da protagonista la contemporaneità e le sue grandi sfide, descritte e raccolte con uno sguardo lucido e positivo. Al centro rapporti umani, integrazione, dolore e paura del diverso, speranza in un futuro di dignità e pace. In poche parole: la nostra quotidianità. (altro…)
Gen 20, 2014 | Cultura, Focolari nel Mondo
“Music Made To Be Played – racconta Nancy, dall’USA –, ha iniziato a prender forma durante le serate trascorse con le migliaia di persone, soprattutto giovani, che in questi ultimi 2 anni sono passati nella nostra sala prove presso il centro internazionale di Loppiano (Italia), dove abitiamo”. “Ogni pezzo – aggiunge Alessandra, italiana – parla di noi della voglia di rialzarsi e sollevare il mondo, delle domande e della forza dell’amore che c’è in ciascuno, capace di cambiare l’oggi della nostra vita come di quella dei popoli e della storia”. “Il nuovo album – spiega Colomba, della Corea – raccoglie l’esperienza del concerto che stiamo portando in tour, assieme alla ricchezza degli incontri e dei volti che sono la materia prima dei nuovi pezzi che presenta, come pure dei successi già noti ma interamente ri-arrangiati”. “Fa da protagonista la contemporaneità – incalza Adriana, brasiliana –e le sue grandi sfide, descritte e raccolte con uno sguardo lucido e positivo. Al centro rapporti umani, integrazione, dolore e paura del diverso, speranza in un futuro di dignità e pace. In poche parole: la nostra quotidianità”.
Il complesso Gen Verde: 21 artiste e professioniste provenienti da 13 Paesi del mondo, ognuna portatrice di una diversità culturale che sostanzia e rende unico il messaggio della band. In 47 anni di attività hanno al loro attivo oltre 1400 spettacoli tra concerti, eventi, workshop didattici realizzati in centinaia di tour in Europa, Asia, Sud e Nord America. Qual è il vostro scopo? Lo sintetizza Raiveth, del Panama, in una frase: “Contribuire alla diffusione di una cultura globale di pace, dialogo e unità, attraverso l’arte”. (altro…)
Gen 19, 2014 | Chiara Lubich, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Si considera il 7 dicembre 1943 l’anno di nascita del Movimento dei Focolari perché quel giorno, con un voto perpetuo di castità, Chiara Lubich ha “sposato Dio”. Ma la Fondatrice dei Focolari ha anche affermato che una data d’inizio potrebbe essere il suo viaggio, nell’ottobre del 1939, a Loreto, dove è custodita secondo la tradizione, la casa di Nazareth. L’atmosfera della famiglia che viveva in quella casetta fu, per Chiara, una “chiamata”: ripetere nel silenzio, come la famiglia di Nazareth, il più grande mistero della storia, la vita di Dio tra gli uomini. Da quel momento tutto è stato sempre una stupenda scoperta. Ma lei non è stata sola a stupirsi: con lei Natalia Dallapiccola, Giosi Guella, Marilen Holzhauser, Graziella De Luca, Vale e Angelella Ronchetti, Dori Zamboni, Gis e Ginetta Calliari, Silvana Veronesi, Lia Brunet, Palmira Frizzera, Bruna Tomasi… e, qualche anno dopo, Marco Tecilla, Aldo Stedile, Antonio Petrilli, Enzo M. Fondi, Pasquale Foresi, Giulio Marchesi, Piero Pasolini, Oreste Basso, Vittorio Sabbione… primi tra molti che comporranno la schiera che Chiara, a Loreto, per profetica previsione, seppe che l’avrebbe seguita. Le strade che hanno condotto le prime e i primi a imboccare la strada aperta da Chiara, oggi che il Movimento è definito in tutte le sue strutture,
manifestano che ognuno di loro era necessario al progetto di Dio, al carisma che stava prendendo “carne”. Non poteva essere che così per un carisma il cui carattere è l’unità, espressione della vita trinitaria. Persone delle più varie professioni guidate da una stessa voce che, nella carità, mettevano a servizio degli altri i loro talenti risvegliati dalla stessa carità. Dopo settant’anni, lo sviluppo del Movimento dei Focolari sembra spiegare l’affermazione di Gregorio Magno che la Scrittura “cresce con chi la legge” e «Come il mondo, la Scrittura non è creata una volta per tutte: lo Spirito la “crea” ancora, si può dire, ogni giorno, via via che la “apre”. Per una meravigliosa corrispondenza Egli la “dilata” nella misura in cui dilata l’intelligenza di colui che l’accoglie»(*). E nel caso del Movimento è stata la comunicazione di come ciascuno viveva il Vangelo a nutrire la comprensione delle stesse parole di Gesù. Parola vissuta e comunione, una pratica che traccerà una linea ascetica collettiva.
La vita compiuta di Chiara e di molti che con lei hanno accolto e accolgono la Parola, in questo tempo di epocali trasformazioni culturali, dimostrano quale sia il loro compito: “… fatti partecipi dei disegni di Dio sull’umanità, segnare sulla folla ricami di luce e, nel contempo, dividere col prossimo l’onta, la fame, le percosse, le brevi gioie”. Perché oggi, più che mai, la vera attrattiva è vivere “la più alta contemplazione e rimanere mescolati fra tutti, uomo accanto a uomo”. I primi compagni di Chiara hanno sperimentato ciò che il Concilio Vaticano II esprimerà così riguardo alla Chiesa: “[Lo Spirito] Con la forza del Vangelo la fa ringiovanire, continuamente la rinnova e la conduce alla perfetta unione col suo Sposo” (LG,4). * Guido I. Gargano, Il libro, la parola e la vita, L’esegesi biblica di Gregorio Magno, San Paolo edizioni, 2013 (altro…)
Gen 18, 2014 | Ecumenismo, Focolari nel Mondo, Spiritualità

Vancouver. Preghiera nella Chiesa anglicana
A Vancouver, in un contesto ricco di comunità cristiane di diverse Chiese, la Settimana di preghiera per l’unità si costruisce insieme. Avviare rapporti di reciproca conoscenza e collaborare in azioni concrete, vedendo in ogni esponente di un’altra Chiesa un fratello o una sorella da amare: nasce da questa esigenza il percorso di Marjeta Bobnar, incaricata dal 2012 di coordinare le relazioni ecumeniche e interreligiose dell’Arcidiocesi di Vancouver, Canada. Il territorio affidatole è costellato dalla presenza di comunità cristiane di numerose Chiese: anglicani, pentecostali, luterani, mennoniti e non solo. “I primi passi – racconta – si sono diretti sia nell’allacciare rapporti nuovi con le diverse comunità, sia nella sensibilizzazione ecumenica tra i cattolici”. In questo cammino determinante e costante è stato il sostegno dell’Arcivescovo J. Michael Miller e della comunità dei Focolari cui Marjeta appartiene. Già durante la preparazione della Settimana Ecumenica dello scorso anno, si sono colti alcuni frutti di questo rinnovato slancio: “La maggioranza delle parrocchie cattoliche – prosegue – non aveva contatti con le altre chiese ma hanno comunque mostrato il desiderio di raggiungere ed invitare i membri delle altre comunità cristiane presenti nei loro quartieri. Così ad esempio si è stabilito il contatto con un pastore luterano molto aperto al dialogo ecumenico”. 
Vancouver. Preghiera nella Chiesa cattolica
Durante i momenti di preghiera proposti molti testimoniavano la gioia di essere insieme, ed il desiderio di dialogare e conoscersi di più. Tanti hanno voluto mantenere i contatti per approfondire i rapporti e coinvolgere più persone per i successivi incontri. “Per la Settimana di preghiera che è ormai alle porte – continua Marjeta –, insieme alla diocesi anglicana abbiamo programmato alcuni incontri che daranno la possibilità di riunire anglicani e cattolici per condividere le esperienze ma anche per porsi interrogativi. Dall’inizio del 2013 si è formato un gruppo misto di preparazione composto da 3 anglicani e 3 cattolici: è stata una bellissima esperienza costruire i rapporti del gruppo, ascoltandoci fino in fondo. Inoltre, siamo in contatto costante con i responsabili delle Chiese e comunità ecclesiali luterana, United Church of Canada, mennonita, pentecostale e Chiesa apostolica armena. Nel collaborare a costruire i vari momenti di preghiera o di approfondimento, riceviamo risposte molto entusiaste ed anche gratitudine per l’unità sperimentata”. (altro…)
Gen 17, 2014 | Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Sociale, Spiritualità
«Vivere insieme per qualcosa che possa rafforzare il bene nel mondo ci unisce e ci dà la forza, e ci spinge ad andare avanti verso il mondo unito». Sono parole di Igor dei Giovani per un Mondo Unito del Nordest del Brasile. Ma cos’è “Desafio” (Sfida)?

Scuola Santa Maria
«“Desafio” è una tre giorni – spiega Igor – di incontro, festa e condivisione delle tante iniziative che noi Giovani per un Mondo Unito di questa regione (che coinvolge sette stati brasiliani) portiamo avanti nelle nostre città. Ogni anno, siamo circa 350 giovani che ci diamo appuntamento nella cittadella “Santa Maria”, in Igarassu (Stato di Pernambuco). Il programma si svolge con temi d’interesse e di approfondimento, comunicazione delle attività svolte nelle varie città, vari workshop e dei forum specifici. Molto costruttivi sono i momenti dedicati a conoscere alcune opere sociali portate avanti dai Focolari e l’aiuto concreto che possiamo svolgere in quei giorni, come un nostro segno di amore concreto verso le persone del posto». Un programma impegnativo… «Certo – continua Igor –, anche se non mancano le serate ricreative e i giochi insieme. Una delle serate è dedicata alla preghiera ecumenica per la Pace. È sempre uno dei momenti più profondi e di grande accettazione da parte dei presenti. Si sente che siamo tutti connessi e che basta fermarsi e dare spazio a questa dimensione, che si crea subito come un ponte spirituale che ci unisce a Dio e fra di noi».
Quest’anno avete svolto la 4° edizione che aveva lo slogan “Andate verso l’altro”. Quali le conclusioni? «Sono venuti molto in evidenza l’importanza dei rapporti: nella famiglia, nella società, nel mondo virtuale, nelle varie azioni che portiamo avanti e nei progetti sociali. La novità, sentita fortemente da tutti, è stato un progetto, lanciato qualche tempo fa, che abbiamo chiamato “Prima gli ultimi”. Si trattava di capire, da parte di ogni gruppo di giovani nelle proprie città, chi sono questi ultimi, per poi vivere per loro. Sono nate, così, tante iniziative concrete in tanti punti del Nord-Est brasiliano in favore dei più bisognosi, che abbiamo condiviso con tutti! Il “Desafio”, è il momento in cui – conclude Igor – coinvolgere il maggior numero possibile di giovani per costruire insieme un mondo più unito e fraterno». (altro…)
Gen 16, 2014 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Sociale
Man, Costa d’Avorio: la “città delle 18 montagne” conta circa 100mila abitanti di diverse etnie, dediti per lo più all’agricoltura; è prostrata da grande povertà sia materiale che umana, aggravatasi in conseguenza dello stato di guerra che ha attraversato il Paese nel 2002 e che l’ha pienamente coinvolta. È in questo contesto sociale che si trova la “Mariapoli Victoria”, cittadella del Movimento dei Focolari nell’Africa dell’Ovest. Oltre 3000 i rifugiati nei momenti caldi della guerra; oltre 100.000 i pazienti curati nel suo “Centro medico-sociale”. Importante, inoltre, il programma per ridurre la malnutrizione infantile che opera con successo in città e nei villaggi vicini. Anche il Natale – raccontano alcuni abitanti della cittadella –, è stato vissuto in funzione dei più soli, emarginati, specialmente quelli più bisognosi di amore: “Una giornata di festa con i bambini cristiani e musulmani dei dintorni, nella parrocchia vicina. Un momento di allegria con canti, danze e scenette e poi il pranzo per tutti!”. Ogni bambino – circa 1000 – con il proprio piatto e bicchiere in mano, era in fila per ricevere il pasto. “Era bello poter guardare negli occhi ciascuno di loro – prosegue il racconto –, augurargli buon appetito e ringraziare per la paziente attesa!”. Un gruppo di giovani ragazze invece, ha deciso di trascorrere le festività a Blolequin, villaggio a 175 km da Man, insieme ai bambini orfani e alle suore della Consolata che li accudiscono.
A Glolé, un villaggio a 30 km da Man, un altro gruppo della comunità dei Focolari ha partecipato alla preparazione della festa di Natale. Per l’occasione sono giunte persone dai 12 villaggi seguiti da anni dal Centro nutrizionale della cittadella. Erano presenti i capi e notabili dei villaggi, oltre a responsabili di varie Chiese. Nel clima di reciprocità creatosi, un capo-villaggio ha affermato: “Se, quando presenterò il mio programma di lavoro ai miei collaboratori, loro non fossero d’accordo, sento che non lo posso portare comunque avanti da solo, ma cercherò di cogliere quello che potremo fare insieme”. Un contributo importante della serata è stato il noto scritto di Chiara Lubich “Una città non basta”(1). In esso Chiara incoraggiava a cercare i più poveri, gli abbandonati, gli orfani, i carcerati, quelli che sono messi ai margini… e a dare, dare sempre: una parola, un sorriso, il proprio tempo, i propri beni… amore concreto capace di trasformare una città e non solo. È, poi, seguito uno scambio di testimonianze, in particolare riguardo alle attività che si portano avanti in favore dei bambini che soffrono la fame e carenze di affetto familiare. Passi concreti per trasformare le proprie città. (1) Chiara Lubich, Meditazioni, Città Nuova Editrice, Roma 2000, pagg. 100-03 (altro…)
Gen 15, 2014 | Cultura
Michele Zanzucchi
“Il silenzio e la parola. La luce. Ascolto, comunicazione e mass media” Editrice: Città Nuova Viviamo in un’epoca dominata dalla comunicazione. Si comunica sempre. Comunque e dovunque. Una babele di parole, immagini, suoni. Un frastuono che spesso perde di vista la persona umana come centro del processo comunicativo. È questo il filo conduttore dello studio di Zanzucchi che, partendo dall’analisi del contesto massmediologico attuale, traccia un percorso di riflessione sul binomio “silenzio e parola”, e giunge alla proposta di una “nuova comunicazione”, dell’uomo e per l’uomo Michele Zanzucchi presenta il suo libro sabato 18 gennaio 2014, a Taranto,, nell’ambito dell’evento “Cercando l’oro nella città dell’acciaio. Storie e volti nella città di Taranto”. (altro…)
Gen 15, 2014 | Chiara Lubich, Ecumenismo, Spiritualità
Hai avuto contatti con molti cristiani non cattolici. Come li vedevi prima questi fratelli e come li consideri ora? «Ecco: di fronte ad una bottiglia riempita per tre quarti si possono avere le due note reazioni: Ah! ne manca ancora un quarto! Oppure: È già riempita per tre quarti! La prima espressione dice come vedevo io una volta i miei fratelli non cattolici, e cioè quindici anni fa, prima che iniziassi a lavorare, con tutto il Movimento dei Focolari, per l’ecumenismo. La seconda reazione è quella che ho in cuore in questi ultimi anni. Non so infatti come ringraziare Dio d’avermi portata in contatto con cristiani delle denominazioni più varie e importanti. Il vivere con loro, il trattare con loro, soprattutto il conoscerli, da quando essi si sono aperti perché hanno accettato di stabilire con noi un rapporto di carità reciproca in Cristo, mi ha messo nel cuore un grande senso di stupore e di gratitudine verso la Provvidenza per aver vegliato in queste Chiese o comunità ecclesiali su le tante ricchezze di fede, di speranza a volte, delle liturgia altre, sul valore della parola di Dio… (leggi tutto) (altro…)