Feb 5, 2024 | Cultura, Dialogo Interreligioso
Un seminario web, giovedì 8 febbraio 2024, offrirà approfondimenti e riflessioni sul Concilio di Nicea e la sua eredità ancora viva per i cristiani di oggi. Nel 2025 ricorrono 1700 anni dal primo Concilio Ecumenico di Nicea (325 d.C.): un esempio unico di come prendere decisioni comuni in tempi difficili e provenendo da culture diverse. Furono allora gettate le basi del credo cristiano: un patrimonio prezioso, testimoniato nei secoli dalla vita e dalla fede delle Chiese, che ha fermentato il cammino della civiltà umana. A Nicea si decise anche il modo di calcolare la data della Pasqua cristiana: la domenica successiva alla prima luna piena dopo l’inizio della primavera. In seguito, l’uso di calendari diversi differenziò il giorno di Pasqua tra Oriente e Occidente, in modo che solo ogni tanto la data coincide (ad esempio questo anno 2024 ci sono 15 giorni di differenza). Il 2025 è un anno in cui tutte le Chiese celebreranno la Pasqua nella stessa data. Ma oggi questa ricorrenza assume un’importanza più vasta. Viviamo infatti in un’epoca di conflitti e di angoscia. Un tempo che ha bisogno di nuova speranza. Un tempo che deve riscoprire la profezia di una cultura della Risurrezione. Giovedì 8 febbraio 2024 è previsto un seminario web dal titolo: “Da Nicea camminando insieme verso l’unità. L’inizio di un nuovo inizio”. Il webinar intende evidenziare come il Concilio di Nicea sia stato per la Chiesa il potente inizio di questa testimonianza comune con la forza di una nuova Pentecoste che illumina tutta la realtà e dà la forza di spendersi per praticare la fraternità universale. Ne deriva un forte richiamo per tutte le Chiese, in Oriente e in Occidente, a fare un ulteriore sforzo per accordarsi su una data comune della Pasqua, dando vita a un nuovo inizio di testimonianza comune dinanzi al mondo. Testimoniare infatti l’unità e il riconoscimento reciproco di distinte e ricche tradizioni dell’unica fede, sarebbe un decisivo contributo alla faticosa e drammatica ricerca della pace e alla sfidante conciliazione tra una felice convivenza globale dell’umanità e il diritto all’identità propria di ogni popolo. Il webinar, preparato da studiosi di diverse Chiese, vuole diffondere, con un linguaggio a tutti accessibile, l’enorme eredità del Primo Concilio Ecumenico della Chiesa: una un’eredità che, raccolta e vissuta, ha la forza di fare la differenza nel tempo sofferto che viviamo. Nell’apertura interverranno S.S. il Patriarca Ecumenico Bartolomeno, S.E. il Cardinal Kurt Koch, Presidente del Dicstero per l’Unità dei Cristiani, il dr. Jerry Pillay, Segretario Generale del Consiglio Mondiale delle Chiese e il dr. Thomas Schirrmacher, Segretario Generale dell’Alleanza Evangelica Mondiale. E si vedrà poi la partecipazione di esponenti di varie Chiese. Si svolgerà dalle 13:30 alle 16:30. Sarà disponibile la traduzione simultanea in arabo, inglese, francese, tedesco, italiano e spagnolo. Per ricevere il link iscriversi in questo formulario Scaricare il programma completo 20240208-WEBINAR-IT (altro…)
Feb 2, 2024 | Focolari nel Mondo, Testimonianze di Vita
Il 26 gennaio, il Prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, card. Michael Czerny, si è recato in Germania, ad Aquisgrana, per ricevere il Premio Klaus Hemmerle 2024. Si è svolta venerdì 26 gennaio 2024, nella Cattedrale di Aquisgrana (Germania) l’undicesima edizione del premio Klaus Hemmerle, il premio che il Movimento dei Focolari conferisce ogni due anni dal 2004, a persone che, come l’ex Vescovo di Aquisgrana, hanno lavorato per costruire ponti, nella Chiesa e nella società. Quest’anno, a 30 anni dalla morte di Klaus Hemmerle (1929-1994), a ricevere questo importante riconoscimento è stato S.E. il card. Michael Czerny, Prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale.
Il premio è stato consegnato dal Rettore dell’Università di Filosofia di Monaco, prof. dr. Johannes Wallacher il quale ha sottolineato, nel suo discorso d’onore, i servizi resi da Czerny allo sviluppo teologico e il suo impegno nell’attuazione socio-politica della Dottrina Sociale della Chiesa, nel contesto dei vari compiti e delle fasi della sua vita. Ha inoltre parlato della “visione della fraternità globale come segno dei tempi e chiave centrale per trovare risposte ai bisogni attuali”, una visione per la quale Czerny si è impegnato ed è, non da ultimo, un modello motivante.
Nella sua decisione, la giuria presente ha sottolineato l’instancabile impegno del card. Czerny a favore della dignità umana e dei diritti umani, il suo invito ad “accettare le differenze e imparare dalle altre culture” per costruire “un mondo più giusto”, dedizione per cui anche il nunzio apostolico in Germania, Sua Eccelnza Mons. Nikola Eterović, ha mostrato la sua gratitudine. “La fraternità di tutti gli uomini è il tema guida di Papa Francesco – ha affermato il vescovo di Aquisgrana, Helmut Dieser – definendo il cardinale Czerny, “un sostenitore e un pioniere di questo impegno”. Anche la Presidente dei Focolari, Margaret Karram, si è congratulata con il card. Czerny attraverso un messaggio che è stato letto durante la cerimonia, sottolineando il suo significativo impegno nella costruzione di una cultura di unità e di dialogo, riconoscendolo come alleato nello sforzo di mediare nei conflitti e di promuovere la solidarietà reciproca.
Nel suo discorso, il cardinale Czerny si è soffermato sul magistero sociale di Papa Francesco per una trasformazione socio-ecologica, ha fatto riferimento a diversi testi della Dottrina, che considera oggi all’avanguardia e si è detto d’accordo con il Papa, che nella sua enciclica “Fratelli tutti”, ha chiesto di sostituire la “cultura dell’usa e getta” con una cultura dell’incontro. “Dobbiamo spostare la nostra attenzione dal profitto alla prosperità, dalla crescita economica alla sostenibilità e dalla materialità alla dignità umana” ha affermato, sottolineando l’importanza di “ripensare il concetto di progresso e di ripristinare un senso di comunità”, un cammino che porta dall’io al “noi”. In conclusione, ha ringraziato i presenti per il loro “ruolo cruciale nel dare forma a nuove logiche che possono proteggere il nostro fragile ambiente e dare potere alle nostre comunità frammentate”. Ricevere questo premio è per lui un incoraggiamento a “continuare a concentrare tutte le forze di bene esistenti nel senso di uno sviluppo olistico, a servizio e beneficio dell’intera famiglia umana”.
Andrea Fleming Foto di Martin Felder
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Gen 31, 2024 | Testimonianze di Vita
Dio ci ha creati per renderci partecipi della sua vita, per amarlo e per sentire il suo amore. In particolare, nel metterci accanto dei fratelli, ci invita ad uscire da noi, a riconoscere i bisogni del prossimo e usare quello stesso Amore per sostenere e incoraggiare tutti. Dal Benin Negli otto mesi trascorsi in Benin, con l’aiuto di amici dall’Europa abbiamo potuto provvedere alle necessità più impellenti dei nostri vicini di casa: fornito generi alimentari, pagato l’iscrizione a scuola di qualche bambino, comprese le forniture scolastiche, procurato medicinali… Ci siamo adoperati per migliorare la sorte di chi era senza lavoro e che viveva in situazioni limite, convinti che solo l’amore sa operare ogni promozione umana. In un fine settimana del novembre scorso abbiamo incontrato la comunità, circa cento persone arrivate anche da più lontano, con sacrificio. Sono occasioni importanti, nella quali è possibile realizzare fra tutti un bozzetto di società nuova. In precedenza, chi aveva provveduto a fare copie della Parola di vita per distribuirle agli altri insieme agli inviti, chi si era reso disponibile per i pasti comuni. Sono arrivate per lo più famiglie con un gran desiderio di approfondire la vita del Vangelo, una vita che ha come Maestro Gesù presente fra noi. (Una coppia di Parigi – Benin) In treno In piedi nel treno affollato, ad un tratto m’accorgo che un anziano davanti a me si sente male, sorretto da colei che dev’essere la moglie. Mi avvicino per tastargli il polso: è aritmico. Chiedo ai viaggiatori intorno di allontanarsi per dargli aria, gli sbottono il collo della camicia e lo faccio distendere. C’è agitazione nei passeggeri, interessati allo stato di salute dell’anziano. Arriva anche il capotreno, che invito a chiamare un’autoambulanza, e presentandomi come medico, tranquillizzo sia il signore che sua moglie: «Era solo uno svenimento, un collasso». Alla prima fermata, con l’autoambulanza già fuori stazione, il signore ha riacquistato il suo colorito. Rassicuro l’infermiere e il medico sopraggiunti nel frattempo, li accompagno poi, con l’anziano disteso sulla barella, fino all’autoambulanza, tra il ringraziamento “corale” di viaggiatori e capotreno. Ripreso il viaggio, costato con gioia quanta partecipazione umana abbia innescato il mio semplice intervento in tanti sconosciuti, diventati – anche se per breve tempo – “prossimi” di quell’uomo. (C.F. – Italia) La conferenza Attraversavo un brutto periodo sia per il lavoro sia in famiglia. Mi sentivo demotivato e senza forze. Per accontentare mia moglie l’ho accompagnata ad una conferenza che non rientrava affatto nei miei interessi. Ma ascoltando il relatore che parlava di un teologo russo, mi ha colpito la sua affermazione che tutto ciò che è mosso dall’amore per qualcuno è creativo. Ho riflettuto così sulla mia vita, sul lavoro in banca diventato ripetitivo, sui rapporti con colleghi malati di arrivismo e sospetto. Cosa significava per me essere creativo in un ambiente del genere? Il giorno dopo, nel modo di trattare i clienti, ho cercato di mettere una parola, una cortesia, un sorriso in più; e quanto ai colleghi, di interessarmi a loro, chiedendo notizie dei figli, di un parente che sapevo malato… e dove tutto mi sembrava grigio, è tornato lentamente il sole. Naturalmente ho voluto saperne di più anche di quel teologo, Solov’ëv, che, come un fratello maggiore, mi aveva “svegliato”, aiutandomi ad andare verso gli altri con la creatività dell’amore. (Z.W. – Polonia)
A cura di Maria Grazia Berretta (tratto da Il Vangelo del Giorno, Città Nuova, anno X– n.1° gennaio-febbraio 2024)
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Gen 31, 2024 | Centro internazionale, Nuove Generazioni
Il 18 gennaio 2024 alcuni giovani di vari Paesi, del Centro Internazionale del Movimento dei Focolari, accompagnati dai loro responsabili, hanno fatto visita all’Ufficio Giovani del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, per presentare il prossimo Genfest.
Un incontro di grande arricchimento quello che il 18 gennaio ha visto partecipi alcuni giovani di varie nazionalità del Centro Internazionale del Movimento dei Focolari presso l’Ufficio Giovani del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita. Ad accoglierli padre João Chagas, responsabile dell’Ufficio, Gleison De Paula Souza, segretario del Dicastero, e tutto il team. Obiettivo di questo incontro presentare il prossimo Genfest, l’evento mondiale promosso dai giovani del Movimento dei Focolari, che si terrà nel luglio 2024 in Brasile e coinvolgerà, nella prima fase, anche altri Paesi dell’America Latina.
“Durante questo incontro abbiamo avuto l’opportunità di condividere le nostre esperienze personali più importanti in vista del Genfest 2024 – ci racconta Mariane (Brasile). Inoltre – continua – ho percepito che ci trovavamo in un ambiente accogliente che rifletteva la diversità e l’interculturalità che caratterizzano anche noi del Centro internazionale dei Focolari”. “Era la prima volta che partecipavo ad un incontro in Vaticano” dice Sole, in rappresentanza di tutti i giovani dell’Asia. “Prima pensavo che la Chiesa fosse seria e autorevole. Mi ha colpito invece questo desiderio di ascoltare le voci dei giovani”. I ragazzi, dopo le presentazioni e i primi momenti di scambio, hanno avuto modo di confrontarsi su vari temi insieme ai presenti. “I membri dell’Ufficio, insieme a P. Chagas, ci hanno parlato del lavoro svolto in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù (GMG) tenutasi nel 2023 a Lisbona (Portogallo) – racconta Maria José (Venezuela) – e ci hanno invitato a raccontare come è stata questa esperienza per quelli di noi che sono riusciti a partecipare. Infine, abbiamo raccontato del nostro lavoro per il Genfest nelle sue diverse fasi. Quello che mi ha colpito di più è stato sentire l’atmosfera di famiglia. Hanno manifestato la loro grande fiducia nel progetto che stiamo portando avanti. Siamo consapevoli che ci sono delle sfide, ma anche questa è una ricchezza che ci invita ad andare avanti”. “Juntos para cuidar” (Insieme per prendersi cura) è il tema scelto per il prossimo Genfest, e proprio il concetto di “insieme”, di “sinodalità”, è divenuto spunto di grande riflessione durante questo incontro. “Nel corso di questo dialogo – racconta David (Venezuela) – il segretario Gleison De Paula Souza ha menzionato il Vangelo di Marco (cfr. Mc 10,46-52), in cui si parla del cieco Bartimeo. Ha utilizzato questo passo biblico per parlare della sinodalità, dell’andare verso coloro che sono rifiutati per accoglierli e farli sentire amati. Avevo la sensazione che Dio mi stesse dicendo: ‘Questo è il cammino che dobbiamo seguire. Inoltre, penso che, ogni giorno, possiamo incontrare persone ispirate dallo Spirito Santo e, come Chiesa, dobbiamo essere aperti ad ascoltare tutto ciò che viene anche da fuori. Questa è per me la sinodalità”. Per la sua esperienza, invece, Masha (Russia) che appartiene alla Chiesa ortodossa russa, la sinodalità è camminare insieme nella diversità senza paura: “E’ andare incontro all’altro, trovare un linguaggio comune, quello che viene direttamente dal cuore di ogni persona; è andare incontro a un fratello o una sorella di una diversa confessione, un non credente, ma senza sforzi. Solo con il desiderio di testimoniare e andare. Non ci sarà futuro se non facciamo questo cammino insieme”. A conclusione di questo momento, padre João Chagas, responsabile dell’Ufficio ha espresso la sua gioia per questo momento di scambio così partecipato e vivo, un momento che lo ha personalmente arricchito. Condividiamo nel seguente video alcune impressioni in merito e il suo augurio per il prossimo Genfest.
Maria Grazia Berretta
Vedere il video (attivare i sottotitoli in italiano) https://youtu.be/ul4JF7f8Zg8 (altro…)
Gen 25, 2024 | Cultura, Ecologia, Ecumenismo
Da Città del Messico il racconto di un appuntamento tra cristiani di varie Chiese al quale ha partecipato anche la comunità locale dei Focolari “Il silenzio è essenziale nel cammino di unità dei cristiani. É fondamentale infatti per la preghiera, da cui l’ecumenismo comincia e senza la quale è sterile”[1] si esprimeva così Papa Francesco il 30 settembre 2023 quando, in piazza San Pietro, era attorniato dai fratelli cristiani di varie confessioni, giunti per la veglia ecumenica che ha preceduto il Sinodo. Ed è questo lo spirito che anima anche la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani dal 18 al 25 gennaio 2024, celebrata in tutto il mondo, invocando unità tra tutte le Chiese e comunità ecclesiali. Ma l’unità non va cercata solo questa settimana: è un impegno da vivere tutto l’anno.
Lo sanno bene gli amici della comunità del Movimento dei Focolari di Città del Messico che, alcuni mesi fa, hanno organizzato una giornata di dialogo tra cristiani di varie Chiese legata alla giornata mondiale di preghiera per la Cura del Creato in collaborazione con la Commissione di Ecologia Integrale dell’Arcidiocesi di Città del Messico. Dopo un primo momento di preghiera nella bella cappella del Seminario Minore dell’Arcidiocesi, i partecipanti hanno fatto una passeggiata ecologica guidata da alcune donne di diverse comunità indigene. Queste comunità hanno infatti una profonda relazione con il Creato, che manifestano con simboli, canti e preghiere nelle loro lingue. In particolare, è venuto in evidenza come l’acqua sia un elemento essenziale per la vita di tutti gli esseri viventi senza distinzione. E il simbolo dell’acqua che scorre – immagine ecologica, vivificante e sinodale – è stato ripreso quando, assetati dopo la camminata, i leader delle Chiese presenti – vescovi anglicani del Messico e sacerdoti della Chiesa ortodossa d’America – hanno preso brocche di terracotta per servire da bere a ciascuno dei presenti, anche in piccole tazze di terracotta.
L’agape fraterna finale è stata un momento di scambio e di vicinanza, di condivisione di sogni e possibili progetti futuri. Fra i presenti anche il Primate anglicano del Messico, il Vescovo cattolico di Città del Messico, una diaconessa anglicana, alcuni membri della Chiesa ortodossa antiochena, i sacerdoti cattolici degli uffici diocesani per l’Ecumenismo, della Pastorale Giovanile e della Cura del Creato un gruppo della Comunità di Sant’Egidio, alcuni membri della Commissione per lo Sviluppo Integrale della Conferenza dei Vescovi Cattolici del Messico, dell’Istituto Messicano di Dottrina Sociale, della Pastorale degli Indigeni. È stato un momento di grande unità in cui ognuno ha potuto constatare che vale la pena non lesinare sforzi per contribuire a generare un dialogo della vita in Messico e ovunque.
Lorenzo Russo
[1] Papa Francesco, Veglia ecumenica per la pace, Piazza San Pietro, 30 settembre 2023. https://www.vatican.va/content/francesco/it/homilies/2023/documents/20230930-vegliaecumenica.html (altro…)
Gen 24, 2024 | Chiara Lubich
Era il 24 gennaio 1944 quando Chiara Lubich scopre quello che diventerà un punto chiave della spiritualità dell’unità: Gesù che sperimenta l’abbandono del Padre sulla croce, espressione massima dell’amore. A 80 anni da quel giorno condividiamo alcune parole di Chiara sul significato di “Gesù Abbandonato”. https://youtu.be/XFeLRl-gAPQ (altro…)
Gen 23, 2024 | Centro internazionale, Cultura, Dialogo Interreligioso, Ecumenismo
Il Movimento dei Focolari ha appena pubblicato il suo secondo bilancio di missione definito “Bilancio di Comunione”. Tema: Il dialogo. Per saperne di più, abbiamo intervistato i Consiglieri per l’aspetto dell’Economia e Lavoro del Centro Internazionale del Movimento, Ruperto Battiston e Geneviève Sanze.
Un anno fa, nel gennaio 2023, a Roma (Italia) presso il “Focolare meeting point”, è stato presentato il primo “Bilancio di Comunione” del Movimento dei Focolari, una panoramica delle attività e delle iniziative promosse dal Movimento nel mondo nel biennio 2020 -2021. Quest’anno il Movimento presenta un nuovo Bilancio di Comunione relativo all’anno 2022 incentrato sul tema del dialogo che pubblichiamo su questo sito. Il documento nasce come una vera e propria narrazione, non solo della condivisione spontanea di beni, ma di esperienze ed esigenze ispirate dall’amore evangelico che si fa cammino di vita. Ce ne parlano Ruperto Battiston e Geneviève Sanze, consiglieri per l’aspetto dell’Economia e Lavoro del Centro Internazionale del Movimento dei Focolari.
Ruperto. quali gli obiettivi che questo testo di propone di raggiungere? Esiste una continuità tra il precedente bilancio e questo?
Questi bilanci di missione sono nati dall’esigenza di rendere tutti più partecipi e far conoscere quanto si realizza concretamente con la comunione dei beni tra tutti i membri dei Focolari e con contributi che persone o istituzioni desiderano condividere con noi.
Esso è indirizzato in primo luogo a tutti i membri dei Focolari, con gratitudine per i frutti che la vita e il lavoro insieme di tante persone in tutto il mondo continua a generare; e con gratitudine a Dio per quanto opera e continua ad operare. È anche rivolto a quanti sono contenti di conoscerci e di collaborare attivamente per un mondo più fraterno e più in pace. Abbiamo per questo scelto il nome tipico e forse un po’ insolito di ‘Bilancio di Comunione’ perché è quello che ci sembrava esprimere meglio la nostra esperienza di camminare insieme verso un mondo unito. Questo è il secondo ‘Bilancio di Comunione’ e si riferisce alle attività sostenute dalla comunione dei beni, condivisa a livello internazionale, e ai dati contabili del 2022 del Centro internazionale del Movimento dei Focolari, cioè della parte della comunione dei beni arrivata al Centro del Movimento a Rocca di Papa (Italia). Questo Bilancio segue quello del 2021 nel quale erano venute in evidenza le molteplici attività che le comunità del Movimento dei Focolari svolgono nel mondo in tutti i campi e aspetti. Per il 2022 ci siamo concentrati su un documento più tematico nell’ottica specifica del dialogo, offrendo uno spaccato di quanto si cerca di portare nella società, nel cammino verso la fraternità, verso quell’unità nella quale le diversità possono arricchirsi, creando delle collaborazioni in armonia.
Questo Bilancio quindi si pone come uno strumento di comunione aperto e partecipativo a cui ciascuno potrà aggiungere una pagina, una storia, un suggerimento, “In Dialogo” con l’umanità e con il nostro pianeta.
Geneviève, in che modo il tema del dialogo, cuore di questo testo, si inserisce all’interno di questo strumento informativo?
Ci sembra interessante riprendere quanto trovate nell’introduzione: “Essere in dialogo è la caratteristica di ogni persona e di ogni progetto che si riconosce nel Movimento dei Focolari e si ispira alla sua spiritualità di comunione. Non solo un fare, quindi, ma un vivere sostenuto e sostanziato dall’ascolto, dall’accoglienza, dalla compassione, dalla carità, dalla misericordia, come viene sintetizzato nel principio cardine di ogni cultura e religione: la cosiddetta Regola d’oro ‘fai agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te’.” Il Bilancio di Comunione vuole raccontare come si è contribuito, con molti nel mondo, a sanare le ferite delle divisioni e delle polarizzazioni e ad avanzare nel cammino della fraternità evangelica, ed esprimiamo il dialogo in 5 grandi direttive: nella Chiesa cattolica, tra le Chiese cristiane, nel campo del dialogo interreligioso, con persone senza un riferimento religioso, nei diversi ambiti culturali. Queste direttive sono per noi delle vie maestre per la fraternità. Chiara Lubich definiva i dialoghi come ‘le autostrade per il mondo unito’. Non è stato facile raccogliere e scegliere tra le tantissime iniziative, piccole e grandi ma tutte, comunque, importanti perché seme del futuro e portatrici di un concreto cambiamento nelle relazioni tra le persone e che migliorano l’atmosfera del mondo. Noi stessi siamo rimasti sorpresi dalla quantità di iniziative e dal fiorire capillare di questa vita, che forse non fa rumore, ma sostiene il mondo e costruisce rapporti nuovi tra le persone. L’essere “In Dialogo” con l’altro valorizza le diversità, mette in evidenza le caratteristiche di ciascuno, chiede un profondo ascolto reciproco, costruisce la pace. Il dialogo è quanto mai attuale. Per leggere il Bilancio di Comunione in italiano clicca qui.
Maria Grazia Berretta
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Gen 22, 2024 | Cultura
Udienza da Francesco, mercoledì 10 gennaio e poi tre giorni di riflessione nella Conferenza sull’Ecologia integrale all’Istituto universitario Sophia a Loppiano. Due tappe fondamentali per il cammino di dialogo tra cattolici e marxisti sui grandi temi, ad incominciare dalla pace.

Foto Giulio Meazzini
Se anche fossero solo indizi, sono così significativi da far ritenere il cammino di Dialop come una sorta di apprezzato osservato speciale da parte della Chiesa cattolica. L’iniziativa – sorta nel 2014 per favorire il dialogo tra cristiani e marxisti – ha vissuto una tappa fondamentale nell’udienza privata con Papa Francesco, mercoledì 10 gennaio. Doveva trattarsi di un saluto di una decina di minuti. Sarebbe stato già un prezioso risultato. Ma Bergoglio è stato con la delegazione (otto cattolici e sette marxisti) per 40 minuti. «In un mondo diviso da guerre e polarizzazioni – ha esordito il Papa –, non tiratevi indietro, non arrendetevi, non smettete di sognare un mondo migliore», perché «sono stati proprio dei grandi sogni di libertà e uguaglianza a produrre svolte e progressi». E ha raccomandato «tre atteggiamenti». Per primo, «Avere il coraggio di rompere gli schemi per aprirsi, nel dialogo, a vie nuove. Coltiviamo con cuore aperto il confronto e l’ascolto, non escludendo nessuno a livello politico, sociale e religioso». Poi, «L’attenzione ai deboli. La misura di una civiltà si vede da come vengono trattati i più vulnerabili. Una politica veramente al servizio dell’uomo non può lasciarsi dettar legge dalla finanza e dai meccanismi di mercato». Infine, «La legalità. Quanto abbiamo detto finora implica l’impegno a contrastare la piaga della corruzione, degli abusi di potere e dell’illegalità». E nel saluto finale: «Vi auguro saggezza e coraggio». 
Foto Paolo Lòriga (2)
Altro peculiare indizio è stato la presenza del card. José Tolentino de Mendonça, prefetto del Dicastero per la cultura e l’educazione, all’apertura della Conferenza sull’Ecologia integrale, tenutasi all’Istituto universitario Sophia dall’11 al 13 gennaio. L’evento è stato un’altra tappa del progetto DialogUE, finanziato dall’Unione Europea, e aveva come tema “Per una trasformazione sociale ed ecologica”. L’intervento del cardinale Tolentino è stato incentrato su “L’ecologia integrale in Papa Francesco”. I tre giorni della conferenza all’Istituto Sophia, con oltre 40 interventi tra accademici e ricercatori di varie discipline, hanno consentito di mettere in luce gli aspetti economici e politici, filosofici e teologici, scientifici e umanistici provenienti da diverse visioni culturali in un esemplare esercizio di dialogo. La rilettura del documento di Papa Francesco “Laudato si’” ha permesso di evidenziare, come è emerso nella riflessione, «le troppo deboli contromisure alla crisi climatica finora intraprese e il chiaro fallimento di importanti sforzi economico-politici volti a evitare il collasso climatico globale». «È urgente fare presto», è stato ripetuto, ma è indispensabile «ripartire dalla presa di coscienza di un handicap sulla visione dell’uomo ancor prima di quella ecologica».
Un ulteriore indizio circa l’importanza attribuita all’esperienza di Dialop sta nella presenza per tutti e tre giorni del segretario generale della Commissione delle Conferenze episcopali dell’Unione Europea, il sacerdote spagnolo Manuel Barrios Prieto, intervenuto nella fase conclusiva dei lavori. Grande attenzione, pertanto, a questo impegno di Dialop per formulare un’etica sociale trasversale, quale frutto del dialogo tra il Pensiero sociale della Chiesa cattolica e la Critica sociale marxista. Un’etica illuminata dalla visione dell’ecologia integrale proposta da Papa Bergoglio. Dieci anni fa non avrebbero potuto immaginare i risultati di questa tappa del 2024 i due iniziatori di Dialop, Walter Baier, politico marxista, attuale presidente della Sinistra Europea, e Franz Kronreif, architetto e membro dei Focolari, entrambi austriaci. «L’incontro con Papa Francesco – commenta Baier – apre un nuovo capitolo tra la Sinistra in Europa e la Chiesa cattolica. E quanto maturato a Sophia segna uno sviluppo del dialogo, perché ha dimostrato quanto sia ricco il sapere che riusciamo a mobilitare». Per Kronreif si è aperta anche una particolare prospettiva: «Sulla base del cammino che siamo riusciti a compiere e dell’esperienza in corso, possiamo allargarci ad altri dialoghi o integrare altri soggetti nel nostro dialogo per salvaguardare la persona, la natura, la giustizia e la pace».
Paolo Lòriga
Leggi l’intervista completa con Walter Baier e Franz Kronreif Per approfondimenti su Dialop: https://www.focolare.org/2023/04/17/dialop-dialogo-tra-cristiani-e-sinistra-europea-in-cerca-di-un-vero-cambiamento/ https://www.focolare.org/2023/08/04/la-comunicazione-in-tempo-di-guerra-un-dialogo-trasversale-per-unetica-comune/ (altro…)
Gen 22, 2024 | Cultura, Sociale
Oltre 10 anni fa Walter Baier e Franz Kronreif hanno iniziato a Vienna un cammino tra marxisti e cattolici nella prospettiva – ardita allora e ardita oggi – di elaborare un’etica sociale condivisa sulla base di un progetto di dialogo trasversale, denominato Dialop, varato nel 2014. Baier, politico, è attualmente presidente della Sinistra Europea, Kronreif è un architetto, membro dei Focolari. Quali risultati sono stati raggiunti con la Conferenza dei giorni scorsi nel cammino di Dialop? Baier: «Mi è difficile dare già una risposta perché dobbiamo ancora valutare le cose tra noi. Ho letto varie volte il discorso che ci ha fatto Papa Francesco e ho scoperto aspetti nuovi. Questo vuol dire che dobbiamo far calare questo discorso per rifletterci attentamente. Di sicuro, comunque, l’incontro con il Papa apre un nuovo capitolo tra la Sinistra in Europa e la Chiesa cattolica. Il Papa ha parlato proprio delle cose che muovono anche noi, e cioè l’opzione preferenziale per i poveri, la difesa di Madre Terra, i diritti dei migranti, il diritto alla vita». Kronreif: «La cosa che mi ha più impressionato è che il Papa ha proprio voluto questo incontro con una rappresentanza di Dialop. Fin dall’inizio abbiamo visto che si sentiva molto bene con il nostro gruppo, per metà cattolici, per metà marxisti. Ha parlato molto liberamente e ha costruito rapporti anche accogliendo le domande. Ci ha incitati a proseguire il dialogo, perché il dialogo oggi è fondamentale. Ha sottolineato anche la lotta alla corruzione. E poi ci ha invitati a sognare un futuro migliore, perché con i sogni possiamo riuscire a rompere gli schemi».
Baier: «È molto importante anche quanto successo all’Istituto universitario Sophia a Loppiano. Penso sia una nuova tappa del dialogo. Dimostra quanto sia ricco il sapere che riusciamo a mobilitare, La precondizione di questo è che siamo riusciti a creare uno spazio in cui tutti i partecipanti sono riusciti ad esprimersi. Da parte marxista, tutti i contributi sono stati non ortodossi. Se avessimo detto queste cose decenni fa nei nostri partiti socialisti o comunisti, ci avrebbero estromessi». Ad esempio? Baier: «Come ci siamo mossi come marxisti con il vertice della Chiesa cattolica è una cosa inedita. E poi l’autocritica che abbiamo incominciato a fare riguardo alle nostre contraddizioni. Questo è possibile solo in questo tipo di dialogo che abbiamo creato a Sophia. E sottolineo che in questa esperienza di dialogo, l’altra parte riesce ad attivare la parte migliore di noi». Quali prospettive si sono aperte con questa tappa d’inizio 2024? Baier: «Per me, come politico, è importante che riusciamo a mobilitare la società e l’opinione pubblica sui temi della giustizia, dell’ecologia integrale, soprattutto della pace. Anche se non dobbiamo farci illusioni. Non si tratta tanto di discorsi quanto di un confronto con poteri forti. Questo richiede decisioni democratiche e servono maggioranze su tali temi. Io penso che dobbiamo sviluppare il nostro dialogo in questa direzione». Kronreif: «La prospettiva emersa è che abbiamo constatato che nel nostro dialogo riusciamo a dar vita ad un’esperienza di vero incontro che si può allargare ad altri dialoghi o integrare altre soggetti nel nostro dialogo. Ormai abbiamo un metodo e un’esperienza così radicata e vissuta, che siamo più aperti ad integrare altre componenti. E può risultare un metodo democratico utile per come trattare e affrontare certi temi nei parlamenti, nella società e nell’opinione pubblica, dove adesso prevale una scissione molto forte e una radicalizzazione su posizioni estreme».
Paolo Lòriga
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Gen 18, 2024 | Centro internazionale, Ecumenismo
Dal 18 al 25 gennaio 2024 tutte le chiese nell’emisfero nord celebrano, la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. Nell’emisfero sud si svolgerà in occasione della festa di Pentecoste. Quest’anno il motto scelto è del Vangelo di Luca: “Amerai il Signore Dio tuo… e il tuo prossimo come te stesso” (Lc 10,27). Localmente, in ogni Paese, città, diocesi, comunità ecclesiali si sono organizzati momenti di preghiera, conferenze, tavole rotonde, incontri ecumenici. A Roma, papa Francesco concluderà la settimana, giovedì 25 gennaio, insieme a rappresentanti di varie Chiese cristiane con la recita dei Vespri nella Basilica di San Paolo fuori le mura. In quest’occasione proponiamo un breve video-documentario sull’incontro di persone del Movimento dei Focolari appartenenti a varie Chiese tenutosi il 13 e il 14 ottobre 2023. Vi hanno partecipato 150 persone appartenenti al Movimento di 15 Chiese cristiane: Chiese ortodosse e ortodosse orientali, Chiesa anglicana, Chiese luterane e riformate, Chiesa pentecostale e Chiesa cattolica. È stato un incontro tra persone che da anni vivono la spiritualità dell’unità e hanno risposto alla chiamata di Dio nelle varie vocazioni del Movimento. È stato un momento di comunione profonda in uno scambio di testimonianze di vita nella propria Chiesa e nel Movimento, ognuno con forme ed espressioni diverse mettendo in gioco talenti, cultura, conoscenze, nell’orizzonte di un impegno costante per l‘unità a tutti i livelli. Un incontro segnato da una grande gioia di ritrovarsi con forti legami d’unità, come in una famiglia nella quale le differenze sono valorizzate come ricchezza che possono essere conosciute e condivise per diventare dono per tutti. https://www.youtube.com/watch?v=kZKR04tZqKs (altro…)