Feb 16, 2014 | Chiara Lubich, Dialogo Interreligioso, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
I contatti dei Focolari con fedeli musulmani sono iniziati già negli anni ‘60. In Algeria, negli anni ‘70 è sbocciata un’amicizia profonda fra cristiani e musulmani, che si è progressivamente diffusa nella città di Tlemcen, dando vita ad una comunità del Movimento dei Focolari quasi interamente musulmana che ha attraversato non solo le barriere fra Islam e Cristianesimo, ma anche gli anni crudi della guerra civile. Questa esperienza ha costituito la base per 8 convegni internazionali dei “musulmani amici dei Focolari” tra il 1992 e il 2008. Negli Stati Uniti, a fine anni ‘90, si è aperta una nuova pagina delle relazioni tra cristiani e musulmani. Chiara Lubich, donna cristiana, fu invitata dall’Imam W. D. Mohammed, leader carismatico di musulmani afro-americani, a rivolgere il suo messaggio ai fedeli riuniti nella Moschea Malcolm X ad Harlem. Alla conclusione di quella giornata, nel maggio del 1997, l’Imam affermò: “Oggi qui ad Harlem, New York, si è scritta una pagina di storia”. I due leader strinsero un patto di fraternità che si è, poi, esteso ai due movimenti. Da allora, negli USA si svolgono con regolarità incontri di comunità cristiane e musulmane, bianchi e neri, che mirano a costruire la fratellanza universale con una ricaduta sulla città e sul quartiere. Sono coinvolte più di 40 moschee e comunità dei Focolari in varie città.
Il cammino di approfondimento tra la spiritualità dell’unità dei Focolari e l’Islam vede alcune tappe importanti: il convegno per gli amici musulmani svoltosi nel 2008 a Roma, ha avuto come tema d’approfondimento “Amore e Misericordia nella Bibbia e nel Corano”. L’intervento di Adnane Mokrani, professore musulmano, su “Leggere il Corano con l’occhio della Misericordia”, è stato molto apprezzato dai presenti. Nel 2010, a Loppiano, si è tenuto un incontro con la partecipazione di circa 600 fra musulmani e cristiani. Numerosi i Presidenti e Imam di comunità islamiche d’Italia. L’incontro fu, come ha affermato l’Imam Layachi, un punto d’arrivo e di partenza di molte esperienze vissute in diverse parti d’Italia. A Tlemcen (Algeria) – una delle capitali della cultura islamica per il 2011 – nel giugno 2011 si è svolto il convegno dei musulmani del Movimento, dal titolo “Vivere l’Unità”. I partecipanti, un’ottantina, provenivano da una decina di Paesi. La presenza di professori musulmani è stata molto importante perché, sulla base della vita vissuta, hanno cominciato a sviluppare dei temi sulla spiritualità dell’unità dal loro punto di vista.
Negli ultimi decenni in Italia è cresciuta la presenza musulmana a seguito dell’immigrazione. In tante città, dal nord al sud della Penisola, si è sviluppata una vera amicizia con tanti fedeli e comunità islamiche. Come a Brescia, dove il 25 novembre 2012 si sono dati appuntamento circa 1.300 cristiani e musulmani per una giornata dal titolo “Percorsi comuni per la famiglia”, promossa insieme da Movimento dei Focolari e da varie associazioni e comunità islamiche. O a Catania, dove il 23 aprile 2013 si è celebrato il convegno “La famiglia musulmana, la famiglia cristiana: sfide e speranze”, radunando circa 500 persone all’insegna del dialogo. Il 20 marzo 2014, presso l’Università Urbaniana di Roma, si svolgerà un evento dedicato a “Chiara e le religioni: insieme verso l’unità della famiglia umana”. Vorrebbe evidenziare, a sei anni dalla sua scomparsa, il suo impegno per il dialogo interreligioso. La manifestazione coincide con il 50° della dichiarazione conciliare “Nostra Aetate” sulla Chiesa e le religioni non cristiane. Si prevede la partecipazione di personalità religiose del mondo islamico. Vedi video (altro…)
Gen 9, 2014 | Dialogo Interreligioso, Famiglie, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Ali: «Ho perso il lavoro e non sapevamo se saremmo stati in grado di comprare un montone, come esige la tradizione per la festa dell’Aid El Kebir (ricorrenza del sacrificio di Abramo), ormai vicina». Zohour: «Contemporaneamente, abbiamo ricevuto da una famiglia della comunità dei Focolari di Orano (Algeria), una somma per comprare una lavatrice, perché avevano visto che mi stancavo a lavare la biancheria, con due figli ancora piccoli. E proprio un negozio di Tangeri (Marocco) faceva dei buoni prezzi. Pensando alla festa dell’Aid El Kebir, ho proposto ad Ali di usare i soldi ricevuti per la lavatrice per acquistare il montone. Ma abbiamo riflettuto che dovevamo rispettare la destinazione per la quale li avevamo ricevuti. Siamo andati insieme nel negozio dove la vendevano al prezzo migliore e l’abbiamo comperata. Alla cassa ci hanno invitato a partecipare ad un sorteggio fra i clienti che avevano fatto acquisti. Tornati a casa, eravamo contenti di aver preso questa decisione insieme. Per l’animale, poi, ci siamo rimessi nelle mani di Dio». Ali: «Lo stesso pomeriggio ci hanno chiamato dal negozio per dirci che eravamo stati estratti a sorte ed avevamo vinto proprio un montone! Tre giorni dopo alla festa religiosa, abbiamo potuto così sacrificarlo con grande gioia, rispettando la tradizione. Questo fatto è stato per noi un segno della grandezza di Dio; del Suo amore, ogni volta che ci vogliamo bene e siamo uniti nel Suo nome, pronti a dar la vita l’uno per l’altro. In quella stessa settimana ho anche trovato un lavoro!». (altro…)
Gen 2, 2014 | Chiara Lubich, Dialogo Interreligioso, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Spiritualità
Una testimonianza presentata al congresso gen 2013. «Per molto tempo abbiamo pensato che non sarebbe stato possibile rapportarsi con giovani cristiani in un modo così profondo, ma le cose che vengono da Dio non possono essere in disaccordo. Siamo musulmani, di cultura e di convinzione. Veniamo da un Paese, l’Algeria, in cui la quasi totalità è musulmana, dove il contatto con altre religioni è molto raro, o meglio assente. Certo, introdurre nella nostra vita un Movimento con connotazione cristiana diventava una grande sfida. Prima perché le nostre culture sono diverse, diversità coltivate soprattutto da delle dottrine politiche e storiche, e che sono in più infiorate nel quotidiano da molti ostacoli di ordine sociale e culturale. Come potevamo prendere un tale impegno senza che la nostra fede religiosa venisse turbata? Qual era dunque questa idea per la quale noi saremmo pronti a tanti sacrifici? Non erano domande banali. La nostra è un’esperienza ricca e inedita. Entravamo con prudenza in una via che ci attirava piano piano, e scoprivamo che potevamo superare le discordanze.
Lungo gli anni, con nostra grande sorpresa l’accoglienza reciproca si faceva in modo spontaneo e naturale, e prendevamo coscienza che stavamo approfondendo anche la nostra religione. Infatti, condividendo gli stessi principi si allargava in noi all’infinito la dimensione dell’umanità. Ben oltre le parole è con gli atti che noi ci siamo impegnati, andando continuamente oltre le limitazioni proprie di un ambiente che necessita ancora di molto amore e apertura. Ogni difficoltà rappresenta per noi un nuovo motivo per continuare. Oggi, ci incontriamo in varie città d’Algeria, distanti anche qualche centinaio di chilometri. Il rapporto tra di noi, musulmani e cristiani, sembra arricchirsi con l’esperienza di ciascuno, aiutati dai gen di tutto il mondo. Pensiamo che la più grande missione affidata oggi all’uomo sia quella di lavorare perché possiamo vivere tutti insieme, oltre le convinzioni religiose, di cultura, perché l’amore oltrepassa ogni diversità». (altro…)
Ott 10, 2013 | Dialogo Interreligioso, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni
Nasce dai giovani della Giordania l’idea di ‘A Shout for Peace’: una settimana per la pace, a partire dal 7 settembre e, come conclusione, una serata alla quale invitare tutti i propri amici. Idea presto condivisa con i Giovani per un Mondo Unito del Medio Oriente, alcuni dei quali si trovavano proprio in Giordania per partecipare ad un incontro con la presidente e il copresidente dei Focolari, Maria Voce e Giancarlo Faletti. Si è deciso così di fare tutti qualcosa per la pace, nello stesso giorno, ognuno nel proprio Paese; e poi di ritrovarsi, grazie ad una conferenza telefonica, e pregare insieme per la PACE. Ed ecco il panorama di quanto accaduto in contemporanea nei vari Paesi: Giordania – 35 giovani musulmani e cristiani, danno il via ad un collegamento telefonico con i giovani di Fortaleza, in Brasile: “Ci hanno assicurato – spiegano – che pregano per la pace assieme a noi, insieme a tanti giovani di altri movimenti cattolici”. In linea c’è poi l’Iraq: “Un’occasione speciale per assicurarci vicendevolmente che siamo sempre uniti e che lavoriamo per lo stesso scopo”. Poi meditazioni dai rispettivi testi sacri, Bibbia e Corano, e pensieri spirituali di Chiara Lubich, Igino Giordani, Madre Teresa ed altri. La serata si conclude con una preghiera per la Siria e per tutto il Medio Oriente, tramite una conferenza telefonica con il Libano, la Terra Santa e l’Algeria. “Che momento speciale! La dimostrazione viva che l’unità cresce, nonostante la guerra nei nostri Paesi”. Terra Santa – “Mostrare ai nostri amici che non siamo soli a voler vivere per la pace”, questo il senso della serata in Terra Santa, col collegamento telefonico in diretta. La mattina successiva: un approfondimento sul “mettere Dio al primo posto” e una passeggiata distensiva.
Egitto – Il coprifuoco impedisce che i giovani si incontrino di sera per il collegamento. Ma il sentimento di essere uniti con gli altri non viene meno. Così lo esprime Sally, appena rientrata dalla Giordania: “Sono tornata in Egitto portando con me quell’unità. Sento che tra noi, nonostante le distanze che ci separano, c’è questa forte unità che mi ha aiuta ad avere la pace negli avvenimenti di ogni giorno; e anche a diffonderla ovunque”. Iraq – Grande emozione per il collegamento telefonico con la Giordania. Anmar, siriana, riferisce: “Ero davvero commossa dalla forza e dall’efficacia della preghiera. In queste ultime settimane riceviamo tante brutte notizie riguardo al mio Paese ed l’attacco sembrava imminente. Ma poi, grazie anche alla forza delle nostre preghiere, ho notato che i politici hanno cominciato i negoziati… è davvero un miracolo. Continuiamo a pregare!”. Algeria – Per la prima volta collegati con i giovani degli altri Paesi arabi, i Giovani per un Mondo Unito algerini sono felici. “Abbiamo sentito veramente l’atmosfera della presenza di Dio tra di noi”. Libano – Sono 40 i GMU, del Libano e dalla Siria (alcuni giovani siriani vivono in Libano) a ritrovarsi in una chiesa a Beirut: “La pace è il nostro scopo, ma a volte sentiamo che è così difficile da realizzare. Vedere questi giovani da tutto il MO, riuniti per pregare per la pace, ci dà la certezza e la forza per continuare a costruirla attorno a noi”. Comune a tutti l’impegno del Time Out, alle ore 12: un momento di silenzio o di preghiera per la pace.
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Set 25, 2013 | Centro internazionale, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
[:it] [:zh] http://vimeo.com/75092270[:ot]
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