Mar 5, 2014 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
«La situazione appare relativamente calma a Kiev, le violenze si sono spostate in Crimea, dove la Russia ha enormi interessi economico-militari… C’è grande incertezza a Kiev e in tutta l’Ucraina. Si avverte l’emozione dirompente di un momento storico per l’Europa, anche se non si sa bene che cosa potrà succedere nei prossimi mesi… La gente fatica a mettere assieme quel che serve per sopravvivere. «…Le fazioni presenti nel Paese non sono così uniformi come si potrebbe pensare – russi, cosacchi, tatari, slavi ucraini, polacchi… -, per giunta divisi in culti molteplici e spesso in conflitto tra loro. Non c’è da stupirsi, allora, delle recenti fiammate nazionaliste e filorusse, che trovano la loro origine in brutali repressioni e in violente rappresaglie che si susseguono ogni dieci-venti anni. «Una notte in piazza Maidan. Nonostante il freddo, le migliaia di giovani rivoluzionari non hanno abbandonato le loro tende. Un mausoleo a cielo aperto, ormai. Arrivo alla piazza che la sera è già scesa. Nelle strade si vive in un’atmosfera surreale di silenzio, quasi assenti le macchine, di poliziotti non c’è nemmeno l’ombra… Ecco i luoghi dove sono stati ammazzati i primi giovani, colpiti dai cecchini appostati sui tetti degli edifici del governo più che dalle forze dell’ordine. Ovunque lumini accesi e fiori deposti… Da qui i giovani hanno, con la loro determinazione, portato alla caduta del presidente. Il Paese è comunque spaccato in due, eppure questa folla – fertilizzata dal sangue dei martiri – non sembra decisa a mollare d’un centimetro. Fa freddo, ci si trattiene attorno ai falò, si bevono bevande calde offerte dai Cavalieri di Malta, dalla Croce Rossa, da volontari d’ogni genere… «Maidan vibra per la Crimea. La calma del centro di Kiev viene scosso dalle notizie inquietanti provenienti dalla Crimea. Le opinioni sono diverse, ma la speranza di una Ucraina libera e indipendente non cessano… Con un appello lanciato attraverso i social network, la popolazione s’è messa a ripulire sia il grande parco dinanzi al Parlamento, sia la stessa piazza Maidan e dintorni. Uomini, donne, anziani e bambini si sono impegnati per cancellare le tracce della lunga battaglia di Kiev. Una giornata trascorsa ad inseguire le notizie provenienti dalla Crimea… Ora la diplomazia è al lavoro: si spera nella mediazione dell’Unione europea e dell’Onu.
“Possibile che non si possa immaginare una Ucraina che non sia né russa né americana, ma solamente sé stessa?”, mi dice una delle dottoresse che da una settimana si sta prodigando per curare feriti e malati di piazza Maidan, nell’ospedale da campo improvvisato nell’Hotel Ucraina. «Certo è che la situazione è grave, e si ha la coscienza, forse ancor più di ieri, che in questa piazza-simbolo si sta giocando in qualche modo il futuro dell’Europa… Ma la gente di Maidan resta nel cuore, coi suoi lumini e i suoi fiori. La gente normale, quella che oggi, a centinaia di migliaia, ha voluto vedere i luoghi del martirio di un centinaio dei suoi figli. È per questa gente che l’Europa deve intervenire. Con la diplomazia. Le armi hanno fatto il loro tempo nella soluzione dei conflitti». di Michele Zanzucchi Fonte: Città Nuova online Leggi anche: Diario da Kiev Una notte in piazza Maidan Maidan vibra per la Crimea (altro…)
Dic 17, 2013 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
«Da parecchie settimane la nostra corrispondenza dalla Siria si è interrotta. Giò ha dovuto lasciare la casa di Damasco e trasferirsi sulla costa alla ricerca di una sistemazione più sicura. L’elettricità in tutto il Paese continua il suo andirivieni: tre ore al mattino e poi buio, oppure qualche ora di pomeriggio e poi ci si prepara al giorno dopo. Telefonando nell’appartamento di Damasco, fortuitamente troviamo un’amica della nostra corrispondente che era andata per un sopralluogo. «Sai, anche nella capitale cadono parecchie bombe, ma qui si sta bene». Prova a rassicurarmi e a rassicurare se stessa perché prosegue dichiarando: «Viviamo momento per momento, non sappiamo del nostro domani e quindi è l’oggi che più conta». Non lavora da più di due mesi, perché il suo capo le aveva chiesto di svolgere mansioni disoneste e lei ha rinunciato. Si rifiuta di dirmi la tipologia di lavoro: mantiene la riservatezza per sé e per il suo datore di lavoro. Intanto due giorni fa ha presentato un curriculum, ancora una volta sperando in una svolta. Mi racconta dei suoi genitori: vivono a Talfita, vicino Maaloula, il villaggio da cui sono state rapite le suore ortodosse il 3 dicembre. C’è grande angoscia per la loro sorte. «Una mia amica le chiamava tutti i giorni, ma quel martedì il telefono squillava, squillava e nessuno rispondeva». Intanto, in un videomessaggio su un canale televisivo dei ribelli, le religiose hanno dichiarato di non essere state rapite, ma custodite contro gli attacchi della zona: nessuno però ci crede fino in fondo.
La vita è molto difficile nel Nord del Paese dove i ribelli si mostrano efferati tanto quanto l’esercito. Fa freddo e la mancanza di elettricità non consente una vita normale. Si supplisce con generatori a gasolio, ma il combustibile serve più a scaldarsi che ad illuminare. «Il nostro villaggio è stato quasi per intero bruciato. La gente non esce di casa neppure per acquistare i beni di prima necessità. Dio comunque continua ad intervenire e a salvare la nostra vita, ma non vediamo spiragli di pace, anzi tutto ci appare senza senso, senza una finalità. Quando potremo dire basta a questa violenza?». A cura di Maddalena Maltese fonte: Città Nuova (altro…)
Nov 27, 2013 | Cultura
Agostino, LE CONFESSIONI LEGGE ALESSANDRO PREZIOSI LIBRO + COMPACT DISC Il libro più letto e amato della letteratura cristiana antica dalla voce di Alessandro Preziosi. IL LIBRO+CD «Le Confessioni: un testo che mi ha letteralmente folgorato. È una presa di coscienza sempre nuova e attuale di valori universali; una grande riflessione sul mistero della nostra vita». Nelle parole di Alessandro Preziosi, attore di cinema, teatro e televisione, tra i protagonisti dello spettacolo italiano, risuona il fascino del capolavoro di Agostino. Le Confessioni contano solo in Italia più di quaranta edizioni. Un numero impressionante che conferma il successo dell’opera. Testo immortale, diario di un’anima, storia di una conversione, il testo più amato e letto dopo la Bibbia, che ha affascinato e continua ad affascinare giovani e adulti, intellettuali, uomini e donne di tutte le latitudini, di diverse culture e convinzioni religiose. Alessandro Preziosi legge e re-interpreta il libro in una traduzione attuale che, pur mantenendosi fedele all’originale, avvicina al lettore di oggi questa figura tra le più affascinanti della storia e della cultura occidentali. LA VOCE – Alessandro Preziosi (1973), diplomato all’Accademia dei Filodrammatici di Milano, ha all’attivo una carriera artistica di successo: dai classici di Eschilo e Shakespeare al musical “Datemi tre caravelle!” di Pennisi e Durante, a teatro; alle interpretazioni nelle soap televisive Vivere, Elisa di Rivombrosa, Il Capitano e il tv movie “S. Agostino” della Lux Vide; alle produzioni cinematografiche de I Viceré di Roberto Faenza, La masseria delle allodole diretto dai Taviani, Mine vaganti di di Ferzan Ozpetek. È direttore artistico della Link Academy, dipartimento di Performing art della Link Campus University. Prodotto da: Khoral.teatro è una compagnia di produzione teatrale riconosciuta dal Ministero per i Beni Culturali, Dipartimento per lo spettacolo dal Vivo, in contatto con i principali distributori circuiti di distribuzione teatrale sul territorio nazionale e con diverse Istituzioni culturali. L’intento è di perseguire una linea editoriale molto forte e coerente nel campo dello spettacolo dal vivo e nelle sue applicazioni multimediali facendo della collaborazione tra le diverse specificità artistiche il suo punto di forza. DATI TECNICI – ISBN 978-88-311-7510-4 – LIBRO+COMPACT DISC f.to 14×19 – pp. 400 – prezzo: € 14.00 (altro…)
Nov 14, 2013 | Focolari nel Mondo, Spiritualità
Insieme è possibile Alcuni dei miei compagni di liceo venivano dalle borgate, da uno stato di emarginazione, avevano fatto le peggiori esperienze. Ho vissuto un primo anno difficile, da isolato. Dopo aver fatto amicizia con ragazzo che, come me, voleva vivere da cristiano, ci siamo messi d’accordo per rivolgerci soprattutto ai compagni più poveri o sommersi da gravi problemi. Davanti alla nostra scuola c’era una comunità di handicappati. Abbiamo sentito la spinta ad andare anche da loro per aiutarli e farli sentire meno soli e disgraziati, e abbiamo coinvolto in questa esperienza alcuni nostri compagni. Gli ultimi due anni di liceo sono stati veramente ricchi di esperienze belle per tutti. (G.Z. – Italia) La foto più bella
Sono fotografo di professione ed ho sempre guardato tutto e tutti con l’occhio del mestiere. Ho sempre guardato persone e cose attorno come se mi appartenessero. Cosa c’entrano Dio e l’amore con la fotografia? Eppure qualcosa non mi soddisfa più del mio lavoro. Un giorno a un congresso sto per scattare la foto più bella della mia vita (pensiamo sempre così noi fotografi!), quando qualcuno mi tocca sulla spalla chiamandomi per nome. È quasi un aut-aut: scatto o rispondo a chi può avere bisogno di me in questo momento? Un attimo di sospensione e lascio l’obiettivo. Una gioia profonda mi invade. (M. T.- Argentina) Due borse Per strada abbiamo incontrato una ragazza disperata: la madre era andata via lasciandole i soldi solo per tre giorni, mentre ormai era passata più di una settimana e non era ancora ritornata. Abbiamo deciso di aiutarla, dandole tutto quanto in quel momento avevamo con noi. Lei è rimasta stupita e felice di questo gesto, perché così ha potuto dare da mangiare ai suoi due fratelli. Arrivati a casa, sono venute a trovarci delle suore con due borse piene di alimenti per noi: molto più di quanto avevamo dato. Abbiamo visto realizzata la frase del Vangelo: «Date e vi sarà dato». (O. M. F.-Bolivia) Fonte: Il Vangelo del giorno, novembre 2013, Città Nuova Editrice. (altro…)
Set 23, 2013 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Sono 2000 le persone – tra imprenditori, giovani, famiglie, docenti, istituzioni – che, dal 20 al 22 settembre, hanno affollato la cittadella internazionale di Loppiano (FI), oltre ai 3000 circa che hanno seguito la manifestazione sui social media. LoppianoLab 2013 non offre conclusioni, bensì azioni e progetti in partenza o in continuità perché frutto di quattro anni di lavoro in rete in tutto il Paese. Ai lavoratori sardi il Papa ha detto che all’Italia «serve nuovo slancio per ripartire» e «una nuova generazione di laici cristiani impegnati, capaci di cercare con competenza e rigore morale soluzioni di sviluppo sostenibile». Gli fanno eco i partecipanti di LoppianoLabche hanno provato a progettare un’Italia nuova, in dialogo con una trentina di docenti universitari, due ministri, un sottosegretario, tre magistrati, una cinquantina di giornalisti, gli studenti dell’Istituto Universitario Sophia.
Sono una ventina, le iniziative presentate. Come l’azione di Famiglie Nuove Onlus che ogni anno raccoglie oltre 6 milioni di euro per i progetti di adozioni a distanza; la rete di giovani film makers a cui sta a cuore la formazione sociale; il lavoro di tanti religiosi che scendono per strada verso immigrati e disagiati; i comunicatori al servizio della legalità e del bene comune; la costituzione di sinergie tra cittadini e istituzioni a livello territoriale e nazionale per progetti formativi e buone prassi in risposta all’emergenza immigrazione. Dal mondo dell’economia e del lavoro, la proposta della Scuola di Economia Civile, rafforzata dall’esistenza di oltre 200 aziende che in Italia hanno abbracciato il progetto di Economia di Comunione: emerge la proposta di un diverso stile imprenditoriale, capace di contribuire al rinnovamento dell’economia italiana.
Sul fronte dell’emergenza legalità: un progetto di legge per la regolamentazione del gioco d’azzardo associato alla campagna Slotmob (campagna di mobilitazione dei cittadini “per il buon gioco” e “contro le nuove povertà e la dipendenza dal gioco d’azzardo”); la promozione di scelte di acquisto e consumo critico; l’attuazione di reti e spazi di cooperazione sono la risposta “al plurale” a racket, usura, illegalità diffusa. Istituzioni e cittadini, associazioni e imprenditori stanno intessendo – insieme – un percorso comune verso una cultura diffusa della legalità. In apertura di LoppianoLab, la presidente dei Focolari, Maria Voce, nel riconoscere la portata nazionale dell’evento, “laboratorio per eccellenza” perché costruito da tante forze vitali del Paese, ne aveva sottolineato le finalità: “dare risposte alla complessa e difficile situazione dell’Italia”. Con l’augurio – condiviso – che da esso possano emergere sempre più proposte e azioni che abbiano in sé la forza innovativa del “pensare, agire, vivere nella e per la ‘terra promessa’: la fraternità universale”. Leggi anche: Insieme è un verbo – di Michele Zanzucchi, su Città Nuova online La città senza periferie – di Giulio Meazzini, su Città Nuova online Speciale Slot Mob – dossier sulla campagna di mobilitazione dei cittadini “per il buon gioco” e “contro le nuove povertà e la dipendenza dal gioco d’azzardo” (altro…)