Ott 11, 2012 | Centro internazionale, Chiesa, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Il Movimento dei Focolari accoglie l’invito lanciato oggi da papa Benedetto XVI, alla solenne celebrazione che ha aperto l’Anno della fede e che celebra il 50° anniversario dell’inizio del Concilio Vaticano II: far risplendere la bellezza della fede nell’oggi del nostro tempo con quella stessa “tensione commovente” dei padri conciliari. Chiesa-comunione, applicazione del Vangelo nel quotidiano, dialoghi, comunione fra laici e sacerdoti, ruolo della donna, importanza del sociale, sono alcuni dei principi sviluppati dal Vaticano II, già in qualche modo presenti nella vita del Movimento dei Focolari dal suo nascere. “Le sfide tuttora aperte – afferma Maria Voce, presidente del Movimento dei Focolari – sono quelle di attuare quello che il Concilio ha voluto indicare e di far diventare più capillare la conoscenza dei contenuti e delle novità presenti nei documenti conciliari. La maturazione del laicato dovrebbe contribuire in modo considerevole nella preziosa opera di trasferimento dei principi del Vaticano II nella popolazione credente”. Maria Voce sta partecipando in qualità di uditrice alla sessione del Sinodo dei Vescovi su “La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana”. “L’umanità – afferma ancora Maria Voce – ha bisogno di incontrare Dio attraverso l’amore dei fratelli. È questa la via di evangelizzazione intuita da Chiara Lubich e fatta propria dai membri dei Focolari: un impegno vissuto nel quotidiano, a fianco delle persone, teso a realizzare sempre e ovunque la preghiera di Gesù al Padre, ‘Che tutti siano una cosa sola’, a fare cioè già in questo tempo, dell’umanità, un’unica famiglia”. (altro…)
Ott 6, 2012 | Cultura, Focolari nel Mondo

Papa GIOVANNI XXIII firma l’indizione del Concilio Vaticano II 11 Ottobre 1962
L’anno 2012 porta con sé un anniversario del tutto particolare: il giorno 11 ottobre 1962 fu aperto da Giovanni XXIII il Concilio Vaticano II. La stessa data fu scelta, trent’anni più tardi, per la pubblicazione, da parte di Giovanni Paolo II, del Catechismo della Chiesa cattolica (11 ottobre 1992) . E sempre l’11 ottobre avrà inizio l’Anno della Fede, indetto da Benedetto XVI con la Lettera apostolica Porta fidei: «Quest’anno – spiega la Congregazione per la dottrina della fede – sarà un’occasione propizia perché tutti i fedeli comprendano più profondamente che il fondamento della fede cristiana è “l’incontro con un avvenimento, con una Persona che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva”. Fondata sull’incontro con Gesù Cristo risorto, la fede potrà essere riscoperta nella sua integrità e in tutto il suo splendore. “Anche ai nostri giorni la fede è un dono da riscoprire, da coltivare e da testimoniare”, perché il Signore “conceda a ciascuno di noi di vivere la bellezza e la gioia dell’essere cristiani”». Per la Chiesa cattolica questo tema ha un’importanza centrale, come testimonia la decisione da parte di Benedetto XVI di erigere, il 20 settembre 2010, un nuovo Dicastero: il Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione. Si tratta di un intreccio di avvenimenti e di tematiche che si incontrano nel primo rilevante avvenimento dell’Anno della Fede, costituito dalla XIII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, che avrà luogo dal 7 al 28 ottobre 2012 sul tema La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana. Abbiamo chiesto a tre teologi una riflessione sulla tematica del Sinodo. Piero Coda, nel suo testo Vaticano II e nuova evangelizzazione – Un unico Kairós, riporta il tema della nuova evangelizzazione alle sue radici, nelle scelte operate dal Concilio Vaticano II. La riflessione di Julie Tremblay, La qualità della nostra fede, sottolinea la condizione essenziale della nuova evangelizzazione posta a tema del Sinodo: vivere il Vangelo in modo nuovo. Il teologo anglicano Callan Slipper, nel suo intervento La “nuova evangelizzazione” in una prospettiva anglicana, sottolinea come l’impegno intrapreso dalla Chiesa cattolica costituisca uno sguardo convincente ed utile anche alle altre Chiese, che condividono il medesimo orizzonte problematico. In questo contesto, appare molto opportuno uno “scambio dei doni” tra le Chiese. Per approfondimenti continua su: Nuova Umanità online Editoriale a cura di Antonio Maria Baggio, tratto dal trimestrale di cultura Nuova Umanità (altro…)
Ott 1, 2012 | Chiesa, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
“La spiritualità dell’unità o di comunione mi ha dato la possibilità di comprendere e vivere con maggiore donazione la sublime vocazione del battesimo, della consacrazione religiosa, del sacerdozio e dell’episcopato”. A queste parole, contenute nel suo testamento spirituale, Mons. Lucas Donnelly – vescovo di Deán Funes (Argentina), scomparso lo scorso 31 agosto all’età di 91 anni – aveva affidato la sintesi meravigliosa del suo apostolato e del contributo spirituale venutogli dalla conoscenza del Movimento dei Focolari. Da dodici anni viveva stabilmente nella cittadella del Movimento situata ad O’Higgins (a 250 km da Buenos Aires). Amante della musica classica – su tutti Chopin –, è stato per molti un testimone autentico dell’amore a Cristo anche in quegli ultimi frangenti di vita: “Sto perdendo la memoria – aveva confidato –, ma trovo grande conforto nella preghiera e nella meditazione “. Nato nel 1921 da genitori di origine irlandese, ultimo di sei figli, già da ragazzo coltiva il desiderio profondo di donarsi totalmente a Dio. Sceglie di consacrarsi nell’Ordine Mercedario dalla specifica vocazione di liberare l’uomo da tutte le attuali forme di schiavitù, e diviene maestro e guida della sua comunità negli anni duri della dittatura argentina. Donnelly si dimostra un pastore rispettoso delle libertà di spirito di ciascuno ed anche un uomo di grande acume intellettuale. Intuisce “che si stava preparando un cambiamento importante nella Chiesa…quello che avrebbe poi preso forma e sarebbe stato siglato dal Concilio Vaticano II … Mi è sempre piaciuto provare cose nuove, senza trascurare la cosa più importante”, l’amore per Dio. Alla fine degli anni Cinquanta avviene il suo incontro con i Focolari e, quello personale, con la fondatrice Chiara Lubich. Si prodigherà attivamente per far conoscere il Carisma dell’unità a tanti e allo sviluppo della branca dei vescovi amici “dell’Opera di Maria”. Nel 1980 viene nominato vescovo di Deán Funes e riceve l’ordinazione episcopale da Giovanni Paolo II. Dirà di papa Wojtyla: “Ho avuto un profondo rapporto con lui. Ogni volta che andavo a Roma lo incontravo personalmente. Venti volte ho presenziato alle sue udienze”. Dopo un anno trascorso al Centro internazionale “Claritas” per i religiosi a Loppiano, diventa nel 2000 il primo cittadino-vescovo della cittadella Lia in Argentina, dove vive per 12 anni. In quell’occasione è la stessa Chiara Lubich a scrivergli: “Benvenuto nella prima cittadella che ha la gioia e l’onore di accogliere tra i suoi abitanti un successore degli apostoli, un Vescovo che tanto ha dato alla Chiesa”. In un passaggio del suo testamento spirituale Mons. Donnely racconta così quest’esperienza: «In questo centro, ho potuto sperimentare ciò che significhi l’amore come esperienza vitale, ciò che significhi vivere con “Gesù in mezzo” in tutti i momenti e circostanze della vita quotidiana. In questo modo sono riuscito a comprendere meglio il mistero di “Gesù Abbandonato”, chiave dell’unità con Dio e fra gli uomini ed ho scoperto il fratello come strada sicura per l’unione con Dio». Oggi sono in molti a ricordarlo. Nella cittadella è stato una presenza operosa e, al tempo stesso, silenziosa di apostolato alla sequela di Cristo, realizzando pienamente quanto Chiara Lubich gli aveva scritto dodici anni addietro: “Con la sua presenza e la sua sapienza, Gesù in mezzo nella cittadella crescerà e sarà più splendente”. (altro…)