Apr 14, 2011 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Dall’1 al 3 aprile, presso la cittadella Pace di Tagaytay, nelle Filippine, si è svolto un corso organizzato dalla “School for Oriental Religions” (SOR), che ha raccolto 250 partecipanti da diverse nazioni dell’Asia. Erano presenti, infatti, dal Pakistan e dall’India, ma anche da Thailandia, Myanmar e Vietnam e, poi, da Hong Kong e Taiwan, fino alla Corea e al Giappone. La maggioranza dei presenti proveniva, tuttavia, da varie isole delle Filippine, in particolare da Manila e Cebu e dai rispettivi dintorni. Fondati nel 1982 da Chiara Lubich, durante il suo primo viaggio in Asia, che aprì il dialogo con i buddhisti mahayana della Rissho Kosei kai, i corsi della SOR dal 2009 si tengono con cadenza biennale e mirano a formare cristiani di vari Paesi dell’Asia ad una mentalità di dialogo con seguaci delle grandi tradizioni religiose di quel continente. Sia nel 2009 che quest’anno si sono rivelati momenti, oltre che formativi, anche di incontro e di scambio di esperienze.
Si tratta di una vera agorà, dove emergono le sfide e le problematiche dei vari contesti – per esempio del Pakistan –, ma anche esperienze profetiche come quella del dialogo con il buddhismo monastico della tradizione theravada della Thailandia. Non si può non menzionare, soprattutto nelle settimane successive al terremoto e alla crisi nucleare del Giappone, come anni di dialogo abbiano permesso al Movimento dei focolari e a quello della Rissho Kosei kai di vivere questi terribili momenti in un clima di profonda amicizia e di supporto reciproco. Promettente anche il dialogo a livello accademico e sociale che si è costruito in India con indù di diverse organizzazioni gandhiane e con istituzioni accademiche. In Asia, le comuni caratteristiche spirituali emergono accanto alle differenze e alle tradizioni specifiche di ogni Paese e area culturale. Si evidenziano anche diverse modalità di rapporto fra cristiani e seguaci di induismo, islam, buddhismo e di culture come il confucianesimo e il taoismo. I Focolari vivono in prima linea le sfide che la Chiesa cattolica avverte in questi mondi.
Nelle presentazioni dei lavori della scuola è emerso chiaramente come dialogo ed evangelizzazione siano aspetti diversi della stessa missione della Chiesa, che prima di tutto deve essere di testimonianza, sia personale che, soprattutto, comunitaria, per garantire una presenza costruttiva e credibile dell’annuncio di Gesù Cristo. D’altra parte, le culture asiatiche colgono spesso aspetti non ancora approfonditi e valorizzati dal cristianesimo occidentale. La “School for Oriental Religions” si è concentrata quest’anno sull’amore nelle diverse tradizioni. Da sottolineare la presenza dell’arcivescovo di Bangkok, mons. Francis Xavier Kriegesak, decano della Scuola, e gli apporti del monaco, prof. Phramaha Sanga Chaiwong, abate di un importante tempio nei dintorni di Chiang Mai nel nord della Thailandia, e del professore filippino Julkipli Wadi, musulmano, ordinario di Islamistica alla University of the Philippines. Tre giorni di dialogo e di confronto che, sui tempi lunghi, ma anche già nel presente, non potranno che produrre – come è stato detto – “adeguati antidoti ai fondamentalismi e alle intemperanze”. di Roberto Catalano Fonte: Città Nuova (altro…)
Apr 13, 2011 | Centro internazionale, Chiara Lubich, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
“Ti mostrerò la via della Sapienza”. E’ il motto che campeggia in vari angoli della De Paul University, università fondata alla fine del XIX secolo dalla Congregazione delle Missioni di San Vincenzo De Paoli, per assicurare un’adeguata formazione ai figli degli emigranti cattolici nella città di Chicago. Oggi, con i suoi venticinquemila studenti, è il primo istituto Universitario dell’Illinois e fra i primi dieci degli USA. Il passo, tratto dal Libro dei Proverbi, sembra assumere un significato particolare in questi giorni in cui l’università ha organizzato l’annuale settimana di riflessione World Catholicism Week dal titolo Catholic Spirituality: a global communion. Nel corso della settimana sono previsti interventi di figure di primo piano. Nella giornata inaugurale, l’11 aprile, caratterizzata da diverse tavole rotonde, alcune in contemporanea, alcuni studiosi del Movimento dei focolari sono stati invitati a presentare diversi aspetti della dimensione comunionale della spiritualità di Chiara Lubich. La prof.ssa Judith Povilus ha presentato l’esperienza interdisciplinare, interetnica ed interculturale dell’Istituto Universitario Sophia di Loppiano (Firenze). Il prof. Donald Mitchell ha proposto l’aspetto dell’ecologia coniugato al dialogo interreligioso, mentre il prof. Paul O’Hara ha affrontato l’aspetto del profilo mariano. Maria Voce ha infine parlato della Spiritualità e teologia trinitaria nella vita e nel pensiero di Chiara Lubich. In una sala stipata di personalità accademiche e di rappresentanti del mondo cattolico, la Presidente dei Focolari ha messo in evidenza quattro punti della spiritualità di comunione – Dio amore, l’amore al fratello, l’amore reciproco e Gesù abbandonato chiave per realizzare l’unità – soffermandosi, in particolare, sul mistero di Gesù Abbandonato, come segreto per guarire tutte le ferite provocate da divisioni e fratture.
Facendo riferimento all’esperienza di luce vissuta da Chiara Lubich nell’estate del 1949 e delle sue intuizioni sulla spiritualità di comunione, come riflesso della vita trinitaria, ha letto alcuni passi degli appunti della fondatrice dei Focolari, sottolineando come si trattasse di un’esperienza comunitaria. Ha concluso, sottolineando la profonda consonanza fra la spiritualità di comunione ed il pensiero espresso dalla Novo Millennio Ineunte e presentando la sfida dell’Istituto Universitario Sophia, che desidera «fornire fondamenti e prospettive di un sapere globale, di una cultura che scaturisce dal carisma dell’unità, frutto di una spiritualità comunitaria profondamente vissuta come riflesso della vita trinitaria».
A Maria Voce hanno risposto due teologi, il prof. Tom Norris, membro della Commissione Teologica Internazionale, ed il prof. David Schindler, direttore dell’Istituto Giovanni Paolo II per gli studi sul matrimonio e la famiglia presso la Catholic University of America. Entrambi hanno indicato, sia pure da diverse prospettive, l’attualità del pensiero trinitario di Chiara Lubich ed il coraggio della sua proposta alla Chiesa e alla riflessione teologica contemporanea. Norris ricordava, infatti, come un teologo abbia recentemente affermato che la Trinità è la grammatica di ogni teologia. Schindler ha posto l’accento sul profilo mariano della spiritualità comunitaria di Chiara e la sua capacità di rispondere in modo positivo all’Illuminismo. Impossibile al termine della serata non pensare ad un legame fra quella Via della Sapienza che la DePaul si propone di offrire ai suoi studenti ed il carisma di comunione di Chiara Lubich, dono di Dio per camminare su quella strada. Dall’inviato Roberto Catalano
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Gen 31, 2011 | Cultura
Oltre 60 tra docenti universitari, sociologi e studiosi del servizio sociale provenienti da Argentina, Brasile, Austria, Germania, Russia, Belgio, Francia e Italia hanno preso parte al Seminario Internazionale: L’agire agapico come categoria interpretativa per le scienze sociali organizzato dal gruppo scientifico “Social-one, scienze sociali in dialogo”, svoltosi al centro Mariapoli di Castel Gandolfo il 17 e il 18 gennaio 2011. Social-One è un gruppo internazionale di sociologi e studiosi del servizio sociale che vuole portare avanti un’esperienza di vita, di studio e di confronto attraverso una dinamica di ascolto e di reciproca apertura, attingendo al carisma di Chiara Lubich. Da oltre 10 anni Social-One cerca di analizzare alcuni concetti chiave delle scienze sociali attraverso una lettura duplice che, a partire dalla tradizione sociologica, metta in luce le novità rappresentate dal carisma dell’unità.
Dopo una serie di studi sulla relazione sociale, sul conflitto, su rapporti sociali e fraternità, da circa tre anni, grazie alla lettura di un’opera di Boltanski, sociologo francese moderno tra i più importanti, si è lanciata la prospettiva di una nuova categoria concettuale, legata all’agire agapico, ossia ad un amore che vada al di là dell’incertezza, del caos, del consumismo tipico delle società contemporanee. «In questi ultimi due anni – sottolinea Vera Araujo, coordinatrice di Social-One – abbiamo avuto modo di colloquiare con vari sociologi italiani e di altre nazioni su questo argomento, arricchendoci e sentendoci incoraggiati a proseguire».
E così il seminario – patrocinato da sette Università ed Istituti Scientifici – aveva proprio l’obiettivo di presentare alla comunità scientifica alcune piste di lavoro sull’agire agapico, definito come “un’azione, relazione o interazione sociale, nella quale i soggetti offrono più di quanto la situazione richieda” – spiega Gennaro Iorio, sociologo, professore associato dell’università degli studi di Salerno. “Non è un’agire utilitaristico, di scambio di mercato. L’atteggiamento agapico, per attivarsi, non parte dal presupposto che l’altro ricambi il gesto”. Hanno arricchito il seminario oltre 20 relazioni scientifiche offrendo nuove piste di ricerca. (altro…)
Nov 14, 2010 | Chiesa, Cultura, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Marcin Zygmunt viene dalla Polonia, è un matematico specializzato in teoria dei giochi, e insegna all’Università di Cracovia: “Noi matematici siamo abituati a ragionare solo nel nostro settore. Qui viene in rilievo l’interdisciplinarietà”. Maria Do Socorro Malatesta, docente di psicologia e sociologia, ha appena ricevuto un premio dall’Università di Cabo Frio (Rio de Janeiro), per una ricerca condotta su un’area povera della regione, per studiare i fattori socio-antropologici che incidono sull’uso di psico-farmaci. Padre Gennaro Cicchese, 7 mesi all’anno in Italia, 5 in Senegal, da oltre 5 anni fa spola fra i due continenti e insegna antropologia filosofica a Roma e a Dakar. Yukiko Yamada, 31 anni, giapponese, vive in Spagna e si occupa di cooperazione internazionale. Sono alcuni dei volti e delle voci dei trecento partecipanti provenienti da ben 26 Paesi (compresa Africa, Medio Oriente, Australia) che, rappresentanti di discipline diverse, si sono radunati dal 10 al 14 novembre a Castelgandolfo, attorno al centro studi interdisciplinare dei Focolari, fondato da Chiara Lubich nel 1990 e che porta il nome di Scuola Abbà.
Obiettivo di questo centro studi è approfondire, a livello scientifico, le intuizioni originarie del carisma dell’unità, legate all’esperienza mistica vissuta da Chiara Lubich nell’estate del 1949. Con una metodologia propria: l’“immersione” completa nel pensiero l’uno dell’altro, per arrivare a penetrare le ragioni e i patrimoni culturali di ognuno e così “pensare” illuminati dalla presenza di Gesù in mezzo a coloro che sono uniti nel suo nome (Mt 18, 20). È dunque a partire da questo “metodo” che si fonda l’originale esperienza culturale dei 300 convenuti dal background assai diverso, essendo cristiani di diverse Chiese e di 22 aree disciplinari: letteratura e arti figurative, architettura e diritto, medicina e politica, psicologia e scienze della comunicazione, economia, pedagogia e scienze della natura, senza nominare tutte le discipline legate all’area filosofica e teologica, e ai dialoghi ecumenico e interreligioso. Il programma ha visto un susseguirsi delle “lezioni” tenute dalla stessa Chiara Lubich ai membri della Scuola Abbà negli anni dal 2002 al 2004, centrate in particolare sull’aspetto antropologico, alternate con panel in cui vari studiosi hanno presentato approfondimenti legati alle rispettive discipline. Dalla filosofa Anna Pelli, con “Spunti di riflessione sul nucleo ontologico della persona”, al teologo irlandese Brendan Leahy sull’”Antropologia ecclesiale nel pensiero di Chiara Lubich nel 1949”, al massmediologo Michele Zanzucchi sul tema “La persona comunica col silenzio e con la parola”, o ancora Simonetta Magari che ha indagato su “La persona come relazione in prospettiva psicologica”. Altre originali riflessioni hanno toccato l’aspetto linguistico, con Maria Caterina Atzori “Dal linguaggio all’antropologia di Chiara Lubich”, quello economico, con Luigino Bruni e i suoi “Spunti su idea di soggetto agente di relazione in economia”, e quello artistico con la compositrice Thérèse Henderson: “La creatività della persona, eco della creatività di Dio”. Giusto per citarne alcune. Ai panel si sono intervallati momenti di riflessione di gruppo, sia interdisciplinari che per aree tematiche.
Da Maria Voce, presidente dei Focolari, e per anni membro della Scuola Abbà per la disciplina del diritto – Maria Voce è avvocato – l’invito ai 300 studiosi a lavorare per estrarre delle linee dottrinali che emergono da questo carisma, “senza la pretesa di finire, ma di cominciare, coscienti di avere tra le mani un dono per il bene dell’umanità”. “Un impegno serio di lavoro” i cui risultati si vedranno perché frutto anche della vita vissuta in tutto il Movimento dei Focolari. Un legame tra vita e pensiero dal quale non si può prescindere. Una proposta accessibile davvero da tutte le culture? Philippe Hu, cinese di Hong Kong, docente di linguistica generale alla Fu-Jen University di Taiwan, negli ultimi mesi si è dedicato alla traduzione di alcuni testi di Chiara Lubich del 1949. “È accessibile, ma ci vuole un metodo. Il metodo è quello praticato in questa comunità di studiosi. Così il miracolo di capirsi arriva. Questo i cinesi lo capiscono e lo apprezzano”. La composizione internazionale e multiculturale della platea lo conferma. (altro…)
Ott 21, 2010 | Cultura
A Loppiano lo scorso 18 ottobre si è inaugurato l’anno accademico 2010-2011 dell’Istituto Universitario Sophia (IUS), l’originale istituzione accademica ispirata alla spiritualità di Chiara Lubich che coniuga formazione e ricerca, con un percorso di vita coerente con l’ideale dell’unità nella diversità. La cerimonia ha visto la partecipazione di numerose personalità del mondo culturale, politico ed ecclesiale italiano. Mons. Betori, Gran Cancelliere dello IUS, nel suo intervento afferma che: “oggi più che mai è necessario ricercare con passione la verità, la quale, per essere accolta e comunicata non necessita solo di onestà intellettuale, bensì esige un coinvolgimento di tutta quanta la persona.” Le parole del preside Piero Coda sottolineano come a Loppiano le intenzioni sono seguite dai fatti, i 54 studenti che frequentano la Laurea Magistrale e i 7 iscritti al ciclo dottorale, provengono da ben 26 paesi diversi. Confermando l’apertura interculturale e interreligiosa, oltre che interdisciplinare, da quest’anno tra gli studenti ci saranno anche una studentessa della Chiesa Ortodossa Bulgara e un’altra di religione buddista.
Numerosi accordi con altri atenei, in Italia e all’estero, sono stati siglati lo scorso anno. Inoltre, hanno terminato la loro formazione i primi studenti con il titolo di Laurea Magistrale in “Fondamenti e prospettive di una cultura dell’unità” nei due rispettivi indirizzi: filosofico-teologico e politico-economico. La presidente del Movimento dei Focolari, Maria Voce , nel felicitarsi con i neolaureati, evidenziava
come loro si fossero “impegnati, personalmente e insieme, a penetrare i fondamenti e a delineare le prospettive di una cultura dell’unità declinata nella molteplicità dei saperi”. Con le sue parole metteva in risalto un’altra caratteristica dello IUS: tutti, docenti, studenti e l’intero personale, in un intenso clima di dialogo, concorrono al progetto formativo di Sophia, pur nel rispetto delle rispettive competenze e responsabilità. Nel corso dell’inaugurazione è stata presentata la fondazione “Per Sophia” nata con lo scopo di sostenere la crescita e lo sviluppo dell’istituto, questo avverrà anche con la concessione di premi, borse di studio e di finanziamenti per i progetti culturali e didattici. L’Istituto Universitario Sophia sta poi progettando di ampliare la propria offerta formativa includendo percorsi nell’ambito della pedagogia e della musicologia. Infine, un’ulteriore sfida riguarda l’attività editoriale dello IUS, da quest’anno alla collana “Universitas” e alla rivista “Sophia” si accompagnano le collane “Per-corsi” e “Biblioteca di Sophia”, quest’ultima dedicata alla pubblicazione dei classici della cultura dell’unità. (altro…)