Set 10, 2018 | Dialogo Interreligioso, Focolari nel Mondo
Le comunità ebraiche di tutto il mondo celebrano nei giorni 10 e 11 settembre, con vigilia il 9, la festività di Rosh ha-shanah, il Capodanno ebraico, dell’anno 5779. «La festa – spiega l’UCEI, Unione delle Comunità Ebraiche Italiane – ha un carattere e un’atmosfera assai diversi da quella normalmente vigente nel capo d’anno “civile”. Piuttosto è considerato giorno di riflessione, di introspezione, di auto esame e di rinnovamento spirituale. È il giorno in cui, secondo la tradizione, il Signore esamina tutti gli uomini e tiene conto delle azioni buone o malvagie che hanno compiuto nel corso dell’anno precedente. Nel Talmud infatti è scritto “A Rosh Ha-Shanah tutte le creature sono esaminate davanti al Signore”. Non a caso tale giorno nella tradizione ebraica è chiamato anche “Yom Ha Din”, giorno del giudizio. Il giudizio divino verrà sigillato nel giorno di Kippur, il giorno dell’espiazione. Tra queste due date corrono sette giorni che sommati ai due di Rosh Ha-Shanà e a quello di Kippur vengono detti i “dieci giorni penitenziali”. Rosh Ha-Shanah riguarda il singolo individuo, il rapporto che ha con il suo prossimo e con Dio, le sue intenzioni di miglioramento». (altro…)
Mag 30, 2017 | Focolari nel Mondo
L’anno ebraico è scandito da varie ricorrenze che ricordano gli eventi succedutisi dalla creazione e la storia degli ebrei. Inizia al tramonto di martedì 30 maggio e (al di fuori di Israele) termina al crepuscolo del 1° giugno l’importantissima festività che ricorda il dono della Torah sul monte Sinai, il più grande dei doni fatto da Dio al popolo ebraico, più di tremila anni fa. Il nome “Shavuot” significa “settimane”, in relazione alle settimane di attesa che precedettero l’esperienza del Sinai, iniziando dalla Pasqua, l’uscita dall’Egitto e i miracoli compiuti dal Signore per liberare i figli d’Israele. Senz’altro Shavuot è meno significativa delle tre feste di pellegrinaggio ebraiche (Pasqua, Shavuot e Sukkot (Tabernacoli), ma più importante di Hanukkah o Purim. (altro…)
Nov 22, 2016 | Chiara Lubich, Dialogo Interreligioso, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
«Accompagniamo nella gioia e con immensa gratitudine il ritorno di Aletta alla casa del Padre. Non potremmo avere un modello migliore di chi “dà la vita senza risparmio”, come il passaparola di oggi ci suggerisce». Maria Voce annuncia così ai membri del Movimento la scomparsa di Vittoria Salizzoni, che si è spenta serenamente questa mattina, 22 novembre, pochi giorni prima di compiere 92 anni. Vittoria Salizzoni nasce a Martignano (Trento) il 27 novembre 1924, terza degli otto figli di Maria e Davide Salizzoni. Per 12 anni vive in Francia, dove è emigrata con la famiglia. Nel 1941 ritorna a Trento e, in piena seconda guerra mondiale, il 7 gennaio 1945 conosce Chiara Lubich, restandole accanto per tanti anni.

Aletta Salizzoni, a destra, con alcune delle prime focolarine
Insieme ad altri Aletta porta “l’ideale dell’unità” in Medio Oriente, dove oggi ci sono tante comunità che vivono la spiritualità dell’unità in dialogo e amicizia anche con persone di altre religioni. Una lunga vita “senza risparmio”. Maria Voce, nel suo messaggio, invita a continuare a mettere in pratica il comandamento di Gesù, l’amore reciproco, perché ci sia sempre “Gesù in mezzo/la pace” presente spiritualmente tra tutti, una caratteristica che ha sempre evidenziato Aletta con la sua sola presenza. Il funerale sarà celebrato giovedì 24 novembre, alle ore 15.00 (ora italiana) nel Centro Mariapoli di Castel Gandolfo.
Saluto di Aletta ail Congresso Gen, 17 novembre 2016 https://vimeo.com/192919547 (altro…)
Apr 11, 2016 | Chiesa, Dialogo Interreligioso, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità

Foto: Roman Catholic Archdiocese of Manila
“Amore, misericordia e compassione come sorgenti di pace e di speranza”. È questo il tema centrale della Settimana mondiale dell’Armonia tra le religioni 2016 (1- 7 febbraio), che nelle Filippine ha avuto particolare rilievo per l’appoggio del card. Tagle, arcivescovo di Manila. È stato lui, infatti, a dare il via alle manifestazioni, ospitando una colazione di lavoro con diversi leader religiosi, alti funzionari del governo, membri del corpo diplomatico. Un momento per ritrovarsi insieme tra religioni diverse. Per conoscersi e dialogare
In quest’ottica di condivisione, attraverso forum e tavole rotonde, nel corso della settimana si sono affrontati vari argomenti, fra cui il surriscaldamento del pianeta. Per molti dei partecipanti a questo programma – ai Focolari era stato chiesto di coordinare la progettazione dell’aspetto interreligioso – è stato scoprire le numerose angolazioni e le forti sfide che questa problematica presenta, esprimendo grande interesse per le proposte su come i governi, ma anche ciascuno di noi, possiamo tutelare l’ambiente.
Molto interessante anche il simposio sulla figura di Maria di Nazaret presentata sia nella Bibbia che nel Corano. Unanime la conclusione: Maria, donna d’amore, di misericordia e compassione, è madre dei cristiani e dei musulmani. Significativo anche l’evento cui hanno partecipato 80 pazienti affetti o già guariti dal cancro, il cui discorso introduttivo attingeva alla spiritualità di Chiara Lubich. Nel Tempio buddista Fo Guang Shan Mabuhay ha avuto luogo la premiazione di un concorso, organizzato in collaborazione con l’Associazione buddista di Manila, per la produzione di cartelloni digitali sul tema “Creare la pace e la speranza attraverso atti di bontà”.

Al villaggio Sulyap ng Pag-asa
È stata pure organizzata un’attività a Quezon City, in Metro Manila, dove da alcuni anni sorge il Sulyap ng Pag-asa (Barlume di Speranza), un villaggio costruito a cura dei Focolari per dare casa a famiglie senzatetto. Qui una novantina di bambini, cristiani e musulmani, hanno offerto uno show di canzoni, danze, giochi su come costruire ponti di fraternità nonostante la diversità delle culture e religioni. Momento culmine della Settimana è stato il Festival dell’Armonia presso un grande centro commerciale a Mandaluyong, Metro Manila. Qui la partecipazione è stata davvero straordinaria: al card. Tagle e ai partecipanti alla colazione inaugurale, si sono aggiunte altre personalità istituzionali, persone che nel corso della settimana avevano partecipato alle varie manifestazioni, gente comune. Dopo aver evidenziato l’impegno del Governo, delle Istituzioni e dei leader religiosi per raggiungere una sempre più ampia cooperazione nel promuovere la libertà religiosa, il dialogo e la pace, il programma è proseguito con numeri musicali di giovani e bambini. Un giovane dei Focolari, nell’introdurre una coreografia, ha sottolineato che “per raggiungere l’amore, la misericordia e la compassione come sorgenti della pace, occorre superare le diversità e tendere all’unità fra tutti”. Una ragazza scelta per parlare, insieme a coetanei di altre religioni, a nome della chiesa cattolica, ha detto: “Per me la pace è l’armonia e l’amore. Quando Dio ha creato il mondo tutto andava bene. Fra piante e animali c’era equilibrio e armonia. Quando è venuto l’uomo, è andata bene solo per un po’. Infatti lui è diventato avido ed ha tagliato alberi, appiattito montagne, e ora il cemento è ovunque. Gli animali si sono estinti. Non c’è più equilibrio né armonia. Io sogno l’armonia della natura e un mondo senza guerre”. Toccante il discorso conclusivo del card. Tagle, nel quale, con evidente emozione e nella gratitudine verso i ragazzi che avevano parlato, ha ripreso tutti questi argomenti facendoli propri.
https://www.youtube.com/watch?v=teamVMfAoKw (altro…)
Apr 7, 2016 | Chiesa, Dialogo Interreligioso, Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Nasri ha studiato a Milano per poi specializzarsi in urbanistica a Venezia. Tornato nella sua terra, ha conosciuto 20 anni fa il Movimento dei Focolari. Quest’incontro, a suo dire, gli ha cambiato la vita. Ha 3 figlie di 17, 15 e 13 anni. Lo incontriamo a margine di OnCity, convegno internazionale sul bene comune (Castel Gandolfo 1-3 aprile). Quali sfide incontri ogni giorno nella tua terra? «Lavoro nel settore edilizio. Per motivi politici abbiamo difficoltà nel rinnovo del piano regolatore, che risale agli anni ’70. Per aprire una nuova strada o modificare un percorso occorrono i permessi, ma l’autorità militare israeliana li nega». È davvero possibile “amare il nemico”? «Non è facile essere un cristiano vero in Palestina. In questo campo il nostro nemico è l’autorità israeliana militare, non gli ebrei! Rispetto la religione ebraica perché siamo tutti fratelli, figli di Dio. Ma come posso amare un soldato israeliano che mi uccide? Che distrugge le nostre città? Che occupa il nostro territorio? Come faccio a vivere il cristianesimo? Ho provato a confrontarmi su questo con altri cristiani. Ho capito che se non sono capace di amare, almeno posso cominciare a non odiare, e piano piano forse l’amore verrà. Queste due parole, “non odiare”, le ho messe nella mente e nel cuore e ho cominciato a viverle nel mio mondo. Mi hanno aiutato spesso, ad esempio nel sorridere ad un soldato. Specialmente al check point, perché purtroppo noi palestinesi non possiamo muoverci liberamente. Siamo circondati, siamo in prigione. Una volta un capitano mi ha chiesto come mai io, arabo palestinese, gli avessi sorriso. Ho risposto: Gesù ci ha detto “bisogna amare tutti”, e io ti amo. È rimasto colpito, non sapeva cosa dire. Mi ha lasciato passare senza farmi troppi controlli! L’amore esiste, anche nel cuore degli occupanti israeliani come di ogni uomo sulla terra. Non do colpa a loro, perché sono soldati e devono obbedire agli ordini. Lasciamo il conflitto ai governi, noi come popoli possiamo vivere insieme. Ma per i giovani questo è più difficile da accettare, soprattutto adesso che con internet vedono com’è il mondo fuori dalla Palestina».
Cosa fate con il Movimento dei Focolari in Terra Santa? «Sono un volontario e impegnato in Famiglie Nuove. Promuoviamo attività nelle diverse chiese con la comunità cristiana a Betlemme. Io sono greco ortodosso, mia moglie è cattolica. Andiamo da chi ha bisogno: anziani, bambini abbandonati, o persone malate mentalmente che hanno bisogno di essere amate. Cerchiamo di fare il possibile…». Ci sono ebrei tra le persone che hanno contatto con il Movimento? «Molte famiglie ebree sono amiche nostre. Facciamo degli incontri insieme. Una delle mie figlie gioca a calcio. Attraverso il Centro Peres per la Pace la sua squadra, insieme a una squadra israeliana, è stata invitata dal Real Madrid. Per lei, per la prima volta in contatto con coetanei ebrei, era una nuova esperienza. Al ritorno mi ha detto: «Tutti i giocatori ebrei sono amici miei». Siamo in contatto anche con tante famiglie musulmane: in Palestina i musulmani sono il 99%, l’1% siamo cristiani. Come Movimento dei Focolari abbiamo un rapporto molto buono con i musulmani, e anche con gli ebrei. Questo ci dimostra che vivere insieme si può». Se tu potessi dare un messaggio a tutto il mondo, cosa ti sta più a cuore per la tua terra? «Ricordateci. Ci sono palestinesi cristiani che stanno soffrendo. Eravamo più del 10%, ma l’emigrazione delle famiglie cristiane è aumentata moltissimo. Ho paura che un giorno non si troverà neanche un cristiano. Aiutateci a risolvere il problema palestinese. Se si crea la pace nel Medio Oriente, verrà la pace per tutto il mondo. La volontà di Dio c’è, ma abbiamo bisogno della volontà degli esseri umani. È un posto strategico, ricco di spiritualità. Ci manca solo l’unità. Se esiste l’unità tra queste tre religioni, il Medio Oriente sarà in pace e sarà un modello. Questo è l’unico messaggio che posso dare: vivere le parole di Gesù, per creare la pace e l’amore, perché ne abbiamo bisogno veramente». Maria Chiara De Lorenzo (altro…)