26 Lug 2012 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Idealità e azione. Approfondimento culturale. Elementi da sempre presenti nel progetto di Economia di Comunione (EdC), una realtà viva, che ha futuro, perché ci sono loro: “Quando una realtà non ha giovani, non ha niente, perché senza di loro manca l’entusiasmo, la creatività, l’ottimismo, la gratuità. I giovani devono essere i protagonisti”. A parlare è l’economista Luigino Bruni, coordinatore internazionale EdC, tra i docenti intervenuti alla scuola di Recife, l’ultima in ordine di tempo. Le “scuole EdC” si svolgono ormai da anni, nelle varie latitudini, e si moltiplicano: Italia, Francia, Argentina, Brasile, nel 2011 una scuola panafricana in Kenya e prossimamente in Portogallo. Nelle scorse settimane è stata la volta di Cile e Brasile. Sapore di una nuova strada aperta, a Santiago. Entusiasmo del consolidamento di un progetto a Recife. Ma il DNA è lo stesso.
“A scuola conclusa, possiamo immaginare che davvero essa possa aver costituito un punto di partenza per la nascita di aziende Edc in Cile” ha affermato il prof. Benedetto Gui, rappresentante dell’Istituto Universitario Sophia, partner della scuola EdC cilena, la prima nel paese andino. Una scuola fortemente voluta dai decani delle due Università Cilene (Università Cattolica Silva Henriquez di Santiago e De La Santisima Concepcion di Concepcion) che, per rispondere concretamente alle “provocazioni” di Papa Benedetto XVI nella Caritas in Veritate hanno pensato di far conoscere ai propri studenti il modello economico dell’Economia di Comunione. Questi giovani, riuniti dal 5 all’8 luglio, sentivano parlare di EdC per la prima volta. Lo scetticismo iniziale ha ceduto il passo all’adesione al progetto, se così si rivolgono ai ragazzi di Recife: “Vi invitiamo a vivere un’esperienza dove i valori giocano un ruolo importante. Questa economia non è una cosa folle, è una cosa bella che si può vivere, che rompe con gli schemi tradizionali dell’impresa e del consumismo”. E a convincere questi futuri ingegneri commerciali e revisori contabili, più di ogni altra cosa, sono state le testimonianze degli imprenditori, come quella di Bernardo Ramirez, dirigente industriale, e presidente della Società Foco, nata come una cooperativa di risparmio, unica impresa EdC del Cile. E di Bettina Gonzalez, titolare di un’agenzia di viaggio EdC di Buenos Aires. Attingendo alla sua esperienza, ha comunicato un modo di fare impresa decisamente controcorrente: clienti a cui ha suggerito di rinviare un viaggio ad un momento più tranquillo per la loro famiglia; lucrosi pacchetti di visita alle cascate nei fine settimana a cui hanno rinunciato perché hanno saputo che un eccessivo affollamento di turisti nello stesso momento rischia di allontanare la fauna, ecc….
Di “nuova primavera” dell’EdC si parla alla scuola di Recife, dove, fra i 200 partecipanti, dal 12 al 15 luglio, la gran parte sono giovani. E si annunciano novità: la creazione di un gruppo di consulenza gratuita per la pianificazione di nuove aziende EdC; l’apertura di una falegnameria, per formare al lavoro giovani a rischio, che si va ad aggiungere alle 3 imprese EdC già presenti al polo imprenditoriale Ginetta, a Igarassu, nella regione metropolitana di Recife, e altro. Il tema dei ‘poli’ di Economia di Comunione è stato oggetto di studio in uno dei giorni della scuola, così come la lotta alla povertà, alla quale anche l’EdC contribuisce. “Quello che fa la grande differenza tra l’EdC e le altre proposte economiche – spiega uno dei giovani a conclusione – è che l’impenditore si mette allo stesso livello del lavoratore, che è suo fratello. Lui rinuncia a tante cose. È una scelta radicale. Vedo un’orizzonte molto ampio, un lavoro duro davanti, ma per me non è un problema”. Parafrasando Bruni, economia per vocazione. (altro…)
20 Lug 2012 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Sociale, Spiritualità
La grande crisi finanziaria ed economica scoppiata nel 2008, ha avuto conseguenze molto serie per imprese, famiglie, associazioni, ancora oggi sotto gli occhi di tutti. Se la situazione non presenta molte vie d’uscita, come ogni crisi, anche quella in atto scuote le coscienze, e insieme alla disperazione e all’attesa, muove anche le idee creando nuove possibilità. Se ne sono accorti un gruppo di operatori del mondo bancario e finanziario di Roma: Daria, Domenico, Paola, Rosapina, Sandro, Gabriele, Assunta. Tutti insieme condividono una lunga amicizia, la professionalità, ma soprattutto credono che i valori del Vangelo possono essere vissuti in banca, in posta, nelle assicurazioni e nei servizi al credito, insomma nei loro ambiti di lavoro. Con lo scoppio della crisi a ognuno di loro è arrivata una richiesta di aiuto, per rinegoziare un mutuo, per leggere un documento bancario, per operare un investimento più oculato. Nel tempo, il gruppo si è dato un nome, “Commissione Finanza”, legandosi al Movimento Umanità Nuova dei Focolari, presente a Roma: le riunioni sono diventate un’occasione di condivisione delle varie esperienze, con la possibilità di un confronto sulle problematiche e sulle crisi di coscienza che quotidianamente ogni membro del gruppo era chiamato ad affrontare, dando nuovo senso all’impegno professionale di ciascuno in un ambiente a volte un po’ difficile. Da questo dialogo è nato già da alcuni anni un frutto significativo: è la Newsletter “Risparmio&Finanza”, il cui scopo è proprio quello di mettere a disposizione dei cittadini la “professionalità” in campo economico e finanziario come un patrimonio da far circolare soprattutto per aiutare chi è meno competente nell’affrontare queste problematiche. Ogni newsletter offre uno sguardo sull’attualità finanziaria senza tecnicismi; propone un approfondimento sulla Dottrina Sociale della Chiesa; annuncia le novità sui mercati e quelle in materia di prodotti finanziari; «Ma prima di tutto la newsletter è un’occasione di dialogo attraverso un indirizzo di posta elettronica. Da questo lavoro ci accorgiamo che la condivisione dei problemi o delle scelte da compiere è fondamentale, perché spesso nel nostro lavoro si smarrisce il senso del “bene comune” su quello che ci è chiesto di fare». L’ampia diffusione di ogni numero attraverso internet e le reti sociali ha consentito di allargare questa esperienza condividendola anche con altri operatori del settore presenti in varie regioni d’Italia: «Stiamo creando una rete da cui emerge sempre più forte l’esigenza di sperimentare una relazione vera, dove la comunione è un metodo di lavoro concreto, che accoglie l’altro con tutte le sue problematiche, facendoci trovare poi le soluzioni più appropriate». Ne è un esempio quanto raccontano Giovanna e Carlo di Roma: «Grazie a questa rete abbiamo aiutato in questi anni varie persone che avevano bisogno, con tanti piccoli prestiti senza interessi che puntualmente ci sono stati sempre restituiti. La cosa bella è che quando ne abbiamo avuto bisogno noi, ci è offerta la somma che ci mancava: si trattava di 20.000 euro che abbiamo restituito in tutta tranquillità e risparmiando tempo e burocrazia che comporta il dover rivolgersi ad una banca. Nel nostro piccolo, possiamo assicurarvi che il “date e vi sarà dato” che dice il Vangelo è proprio vero e che la provvidenza non si fa mai attendere».
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16 Giu 2012 | Chiara Lubich, Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
«Quando nel 1993 – racconta María Elena González del Paraguay – ascoltai per la prima volta Chiara Lubich parlare sull’Economia di Comunione (EdC), restai molto sorpresa dal fatto che lei invitava a dividere gli utili aziendali in tre parti: per i più bisognosi, per lo sviluppo dell’azienda e per la formazione dei giovani ai valori del progetto basato sulla “cultura del dare” in contrapposizione a quella del solo “possedere”. È stato per me come un maremoto che ha cambiato la mia vita. In quel tempo lavoravo in una banca dove gli utili – come si sa – finiscono nelle mani degli azionisti. Pensai alle mie qualità manageriali delle quali avrei dovuto un giorno rendere conto a Dio e ai fratelli. Allora decisi di partecipare al progetto EdC come il mio modo di dire un “sì” a Dio, mettendo a disposizione le mie capacità in favore di chi mi stava attorno. Ne parlai con i miei quattro figli, ancora adolescenti, e loro mi incoraggiarono ad andare avanti. Non avevo idea da dove cominciare, ma la risposta non si è fatta attendere. Infatti, vedevo attorno a me gli impiegati delle pulizie pagati male, consigliati peggio, non valorizzati… Decisi di iniziare con alcuni di loro un’azienda per le pulizie e trovammo un primo cliente col quale lavoriamo ancora oggi. Il nostro preventivo iniziale non era fatto bene e non bastava per pagare tutti i lavoratori. Ricordo che per tener fede ai contratti assunti, quando concludevo il lavoro in banca, indossavo la tuta e completavo io le pulizie. Per quanto fosse un grande sforzo sentivo dentro la certezza di essere sulla strada giusta.
L’Economia di Comunione mette al centro la persona secondo il principio di fare agli altri quello che ciascuno vorrebbe fosse fatto a sé, cercando – come direbbe Chiara Lubich – che l’amore superi la creatività personale ed il prodotto ottenuto. Certo, non è qualcosa di magico, richiede uno sforzo quotidiano; una ricerca incessante della qualità sotto tutti gli aspetti: amministrativo, operativo, relazionale, della scelta di lavoratori disposti ad aderire a questa visione solidaria dell’economia, ecc. Durante tutti questi anni, nonostante le innumerevoli difficoltà legate alla situazione sociale ed economica del nostro Paese e di tutta la regione, ogni lavoratore ha messo il suo granellino di sabbia e così siamo riusciti a superare ogni momento di crisi. È stato in particolare nei momenti di “tempesta” che ci siamo sentiti sostenuti da Dio, il nostro “socio occulto” – come ci piace chiamarlo – “l’azionista maggioritario dell’azienda”, il quale ci ha indicato passo dopo passo la strada da percorrere, attraverso quella voce interiore, che se uno la vuole ascoltare, è sempre forte e chiara. “Ringrazio tanto la possibilità che mi è stata data di lavorare. Anche mia figlia ha cominciato in Todo Brillo ed ora è stata assunta dalla banca”, racconta Benita S., da 12 anni nell’azienda di pulizie. “Qui mi sento importante – aggiunge M. E. L. Ho avuto tante difficoltà e sempre ho trovato il sostegno dell’azienda e tanta comprensione. I problemi continuo ad averli, ma ora riesco a gestirli. Mi sento cresciuta, vedo e valorizzo il frutto del mio lavoro. Mi sento parte di questa grande famiglia che è Todo Brillo”. Oggi nell’azienda “Todo Brillo” lavorano 600 impiegati e siamo presenti in tutte le città di una certa rilevanza del Paraguay». (altro…)
9 Mag 2012 | Cultura

Siamo lieti di presentarvi Formy, dall’italiano “Formica“, la mascotte del sito Edc. Formy nasce dalla preziosa collaborazione con Vittorio Sedini che da molti anni allieta i lettori di Città Nuova con le sue strisce, da sempre simpatiche, argute e piene di semplice saggezza. Formy da oggi costituirà una rubrica fissa del sito dell’Economia di Comunione, destinata a ragazzi, insegnanti ed educatori, che seguirà la cadenza della newsletter EdC. Formy costituisce una ulteriore iniziativa del Progetto Giovani ed Edc, destinato a far conoscere Economia di Comunione alle giovani generazioni. Tramite Formy si cercherà attraverso il fumetto di raccontare Edc in maniera semplice e diretta ai ragazzi e non solo… Rilanciamo la proposta del sito EdC di far conoscere Formy e diffonderla negli ambienti in cui ciascuno opera. (altro…)
20 Apr 2012 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Sociale
Sabato 24 marzo a Melbourne, presso un centro del Movimento dei Focolari, si è tenuto un concerto promosso in collaborazione con la Kadhampa Buddhist Society. Vi hanno preso parte un centinaio di persone, con un incasso di $840.00 destinato al progetto AMU (Azione per un mondo unito) sul confine fra Thailandia e Birmania: un programma scolastico e alimentare per i figli dei rifugiati birmani. Una famiglia di sudanesi presenti al concerto, giunti in Australia loro stessi come rifugiati, hanno espresso la loro gioia nel partecipare alla raccolta fondi e poter così aiutare altri rifugiati. Il concerto si è svolto in concomitanza con il “Giorno dell’Armonia” (Harmony Day), un’iniziativa del governo australiano per celebrare la ricchezza delle diverse culture presenti in Australia e condividere ciò che gli australiani hanno in comune. Insieme al gruppo della Kadhampa Buddhist Society, erano presenti amici di diverse comunità musulmane ed ebraiche. I giovani del Movimento dei focolari hanno contribuito al concerto invitando i loro amici ad esibirsi e, nel corso della serata, hanno servito stuzzichini a tutti, facendo sentire ciascuno a casa. Hanno raffigurato il tema del Mondo Unito con uno sfondo in cui la terra è circondata da persone che si tengono per mano.
I presenti hanno seguito con attenzione una presentazione in power point che ha illustrato il progetto di raccolta fondi ed ha messo in evidenza la collaborazione fra Focolare e Kadampha nel corso dell’ultimo anno. Al termine del concerto, una delle ospiti musulmane ha detto di apprezzare molto l’aria di famiglia che ha caratterizzato la serata, mentre una coppia di religione ebraica, colpita dall’accoglienza ricevuta al loro arrivo, è stata felicemente sorpresa nel vedere tanti giovani mettere a disposizione i loro talenti per una buona causa. La loro bella conversazione con un giovane palestinese che si era esibito durante il concerto, riassume meglio di ogni cosa lo spirito di unità costruito durante la serata. (altro…)