Mar 12, 2018 | Focolari nel Mondo
Il Convegno Internazionale“Nature breaks limits” si svolgerà presso la Sala Conferenze “I Gigli della Montagna” (Via Monte Senario, 81 – Roma, Italia). Rifletteremo insieme su come i limiti – geografici, naturali, tecnologici … – possono diventare trampolini di lancio per un futuro sostenibile del genere umano e dell’ambiente terrestre. Per informazioni: EcoOne online (altro…)
Giu 30, 2016 | Focolari nel Mondo, Spiritualità
Appello per la Natura e l’Umanità «Sollecitati dalle prese di posizione dei nostri leader – ricordiamo, ad esempio, l’istituzione della Giornata di Preghiera per la Protezione del Creato (Patriarca Demetrio, 1989), l’Evangelical Climate Initiative (2006) e l’enciclica Laudato si’ (Papa Francesco, 2015); Riconoscendo il debito che noi, popoli di antica tradizione cristiana, abbiamo contratto con i poveri della Terra e le generazioni future a causa dell’inquinamento della Biosfera, frutto innanzitutto del nostro progresso irresponsabile nei recenti secoli passati; Consapevoli che l’allarme per il cambiamento climatico può diventare un’opportunità di nuovo sviluppo integrale per tutti i popoli; Noi cristiani, aperti al contributo di tutte le persone di qualsiasi convinzione, ci impegniamo nella preghiera e nell’azione per evitare la distruzione della natura e una nuova guerra mondiale, aderendo alle seguenti dieci sfide:
- Convertire in progetti di pace le armi disseminate intorno a noi, soprattutto le atomiche
- Incrementare la ricerca nelle scienze della Biosfera e relative applicazioni, affinché possano diventare più sicure
- Differenziare e riciclare i rifiuti domestici e industriali
- Intensificare l’uso di fonti di energia rinnovabile
- Realizzare programmi di riforestazione e politiche forestali a tutti i livelli (dal locale all’internazionale)
- Potenziare trasporti ecologici, come le auto elettriche e a idrogeno, e iniziative di trasporto pubblico locale
- Destinare sempre più gli idrocarburi alla produzione di sostanze e materiali utili all’umanità, piuttosto che usarli per la combustione
- Evitare lo spreco di preziosi beni comuni come l’acqua e il cibo, assicurando una più equa distribuzione
- Rispettare gli altri esseri viventi, riconoscendo che ogni cosa è in relazione con il pianeta
- Trasformare le nostre case, i nostri quartieri e le nostre città, orientandoli a divenire luoghi di bellezza, armonia e fraternità
Come?
- Aderendo alle prese di posizione dei nostri leader e promuovendo leggi in sintonia con esse, come l’Accordo di Parigi;
- Prendendo iniziative secondo la “Regola d’Oro” e andando incontro alle iniziative degli altri, di qualsiasi convinzione;
- Chiedendo consiglio alle nostre comunità e cooperando con esse per promuovere azioni per salvare natura e umanità.
Possiamo raggiungere questi obiettivi se cominciamo ora, prima che sia troppo tardi. In particolare, potremo contribuire a far sì che i gas serra non superino valori pericolosi, come previsto dall’Accordo di Parigi e raccomandato dalla comunità scientifica». EcoOne (www.ecoone.org/) Civiltà dell’amore (www.civiltadellamore.org/) (altro…)
Giu 6, 2016 | Cultura, Focolari nel Mondo
«Un esperimento riuscito, che ha rivolto una parola di speranza: una persona aperta al dono di sé, infatti, può essere la risposta alle sfide ambientali epocali che l’umanità si trova a fronteggiare». A parlare, è Luca Fiorani, coordinatore internazionale di EcoOne, a conclusione del convegno “Relazionalità: tra consapevolezza ambientale e sfide sociali” (Budapest , Ungheria) tenutosi dal 27 al 29 maggio presso la Pázmány Péter Catholic University, con la partecipazione di 80 responsabili di ONG ambientali, docenti universitari, funzionari governativi, professionisti in campo ambientale, studenti delle scuole superiori e universitari di diversi paesi. Presentazioni scientifiche di alto livello hanno convissuto con esperienze pratiche e riflessioni transdisciplinari nel campo dell’economia, l’etica e la politica.
Vari contributi: da un ragazzo di 15 anni fino ad un’anziana dedita alla cura dell’ambiente nella cittadella olandese dei Focolari; tre studenti italiani hanno presentato la loro esperienza a cavallo tra risparmio energetico e “cultura del dare”; uno studente Erasmus a Budapest, uno di Roma e un brasiliano, hanno presentato le proprie esperienze. Il giovane venuto dal Brasile ha sostenuto il viaggio fabbricando e vendendo oggetti e ottenendo un contributo eccezionale dalla sua università. Cinque di loro, ricercatori, hanno ricevuto il “Premio Piero Pasolini” per la qualità della loro presentazione, grazie ai fondi messi a disposizione dall’Economia di comunione. Hanno collaborato, per la preparazione, in grande sinergia alcune agenzie del Movimento dei Focolari: Azione per un Mondo Unito, Economia di Comunione, Umanità Nuova, Giovani per un mondo unito, Movimento politico per l’unità, insieme a New Humanity e all’Istituto universitario Sophia, con “una logistica eccellente da parte del gruppo EcoOne ungherese», afferma Fiorani. Ha introdotto il convegno Zsusa Román, coordinatrice di EcoOne Ungheria, con la domanda: “Che tipo di persona è capace di aver cura dell’ambiente?”. Fiorani, invece, ha illustrato gli obiettivi e caratteristiche di EcoOne: «Un’iniziativa culturale su scala internazionale promossa da docenti, ricercatori e professionisti che operano nel settore delle scienze ambientali. Ci accomuna il desiderio di arricchire la nostra conoscenza scientifica con una lettura umanistica dei problemi ecologici e naturalistici. Insieme ad altri partner, con i quali persegue l’obiettivo della destinazione universale dei beni e della stretta interdipendenza tra i Paesi, EcoOne tenta di calare tali principi a livello sociale, politico, economico quali settori delle tematiche ambientali». Mons. János Székely, vescovo ausiliare di Esztergom-Budapest, ha ricordato l’importanza della “sobrietà e del dono”, in linea con l’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco. Dopo l’intervento del prof. Miguel Panão, centrato su una nuova visione antropologica in cui la persona è colta nella sua donazione agli altri e alla natura, si è aperto un vivace dibattito. Particolarmente apprezzata la tavola rotonda in cui le sfide sociali poste dall’ambiente sono state affrontate dal punto di vista teologico, climatologico, economico e politico, sottolineando quanto la problematica ambientale richieda il contributo di molte discipline, in primo luogo la politica che guida le scelte e l’economia che imposta i paradigmi di sviluppo. «Il convegno non è un punto di arrivo ma di partenza – conclude Fiorani –. Occorre ora prepararsi a nuove sfide. Il prossimo convegno si svolgerà in Asia!». Info: EcoOne. (altro…)
Giu 19, 2015 | Chiara Lubich, Chiesa, Cultura, Focolari nel Mondo, Spiritualità
A partire da Paolo VI, tutti i Papi hanno toccato il tema dell’ambiente, puntando l’attenzione sulla questione ecologica. L’enciclica di papa Francesco sul creato ha fatto parlare di sé ancor prima di essere pubblicata. Quali il significato e la portata di questo testo?

Conferenza stampa di presentazione dell’enciclica Laudato si’
«Nella presentazione della Lettera Enciclica di Papa Francesco “Laudato si’” a cui ho partecipato il 18 giugno è venuta in rilievo la straordinarietà di questo documento. Un’enciclica che è frutto di un lavoro di squadra. Un documento che, come ha detto il Prof. Shellnhuber , fondatore e direttore dell’Istituto di Potsdam per le Ricerche sull’impatto climatico, mette insieme fede e ragione, e, il cui contenuto è tutto in linea con le prove scientifiche. Un’enciclica concreta, come l’ha definita la Dr. Carolyn Woo , economista, in cui il papa sostiene, tra il resto, che è importante tutelare l’ambiente anche dal punto di vista economico perché questo porterà frutti e ridurrà i costi. Il metropolita Jhon Zizioulas, ringraziando più volte papa Francesco, ha sottolineato come nell’enciclica venga in rilievo la relazione dell’uomo con la terra, oltre a quella con Dio e con il prossimo. Una relazione spesso dimenticata. Infine il Card. Turkson, Presidente del Pontificio Consiglio di Giustizia e Pace, ha sottolineato come papa Francesco metta al centro dell’Enciclica il concetto di ecologia integrale, affermando che “quando parliamo di ambiente facciamo riferimento anche ad una particolare relazione: quella tra la natura e la società che la abita. Questo ci impedisce di considerare la natura come qualcosa di separato da noi o come una mera cornice della nostra vita. Siamo inclusi in essa, siamo parte di essa e ne siamo compenetrati.” Come EcoOne, quali iniziative si portano avanti per la salvaguardia del Creato? «C’è, prima di tutto, un contributo a livello di pensiero e di confronto in convegni internazionali per elaborare un “pensiero ecologico” fondato sul quadrinomio custodia, responsabilità-coscienza ambientale, nuovo rapporto persona-natura e sostenibilità dello sviluppo. In questi anni poi, ci sono state tante iniziative a livello di studio, di ricerca personale e di insieme. Cito solo, in modo sintetico, l’ultimo contributo di EcoOne alla riflessione ecologica pubblicato come “Focus sull’ecologia” su Nuova Umanità (XXXIV, 2012/1, 199), in cui si propone:
- un saggio sul dibattito mediatico sui cambiamenti climatici, frutto del dialogo con il climatologo Antonello Pasini. Questo saggio si ricollega ai risultati raggiunti nell’ultima parte del libro “Il pianeta che scotta”, in cui troviamo le idee forza di EcoOne, scritto a 4 mani da Luca Fiorani presidente della Commissione EcoOne e lo stesso Pasini;
- un altro saggio dal titolo “Un’etica ecologica basata su una ecologia di comunione” scritto da Miguel Olivera Panao. È una visione filosofica di sintesi fra tre livelli ecologici di comprensione: naturale, umano e spirituale.
Ma ci sono anche altre iniziative di tipo didattico-educativo che possono sostenere chi vuole cambiare il proprio stile di vita come l’iniziativa del “Dado della Terra” che invita tutti a vivere la tutela dell’ambiente con una delle frasi riportate nelle sei facce o come il progetto scolastico “Dare per Salvaguardare l’ambiente” che invita alla stipulazione di un “patto di risparmio energetico” che trasforma atti di risparmio energetico in borse di studio per ragazzi svantaggiati. Chiara Lubich nel ’49 ha vissuto un’esperienza mistica in cui la natura, che faceva da cornice nello splendido panorama delle Dolomiti, ha avuto un ruolo importante. Quali spunti offre la visione del cosmo nella spiritualità e nella mistica di Chiara? «Nella cultura che nasce dal carisma dell’unità esistono i fondamenti per una nuova comprensione del concetto di sviluppo sostenibile, il quale non è ancora pienamente sviluppato. Dalle intuizioni di Chiara Lubich abbiamo imparato che guardando la natura con lo sguardo di Dio cogliamo la presenza di Dio sotto le cose. La natura viene vista come un dono di Dio, come espressione del suo amore. In quel “tutto è sostanziato d’amore”, di cui lei parla, vediamo l’unità nella biodiversità come nella diversità non biologica. Inoltre cogliamo che Dio crea per amore. “Quando Dio creò, creò dal nulla per amore tutte le cose perché le creò da Sé … Le cavò però da Sé perché creandole morì (d’amore), morì in amore, amò e perciò creò”. Per Chiara, la logica con cui Dio crea è sempre quella dello svuotamento di se stesso, affinché emerga la creazione. Chiara vede la creazione come un’azione di Dio che non è estranea alla sua dinamica interna, quella del darsi tutto; quindi, Dio non solo ha creato il cosmo ma lo mantiene in vita e lo sostiene in continuazione, attimo per attimo accompagnandolo col suo amore provvidente. Infine, cogliamo il filo d’oro che lega gli esseri. “Sulla terra tutto era dunque in rapporto d’amore con tutto: ogni cosa con ogni cosa … ma bisogna essere l’Amore per tessere il filo d’oro fra gli esseri”. La relazionalità nella natura ci parla del Creatore che è relazione, è l’essere relazionale per eccellenza. Dio si relaziona in un rapporto trinitario e tutte le cose da Lui create portano una impronta trinitaria». (altro…)
Dic 13, 2011 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Due settimane di conferenza ONU sui cambiamenti climatici. Quale valutazione?
A Durban è stato raggiunto in extremis un compromesso modesto: la conferenza è durata un giorno più del previsto e non ha prodotto un nuovo accordo vincolante, rimandandone la stesura al 2015 e l’entrata in vigore al 2020. Questo risultato conferma la tendenza generale delle ultime negoziazioni internazionali sul clima: una situazione di stallo. Assistiamo su scala globale a una scenetta tipica di una lite fra fratelli: tutti si chiedono chi deve fare il primo passo per risolverla. Il protocollo di Kyoto per la riduzione dei gas serra, che è stato prorogato fino al 2015, è insufficiente, sia perché si propone obiettivi limitati, sia perché Paesi molto inquinanti non vi aderiscono. Alcuni grandi inquinatori “storici” vorrebbero che a ridurre le emissioni fossero i Paesi cosiddetti emergenti. Nonostante tutto rimango ottimista: credo che l’umanità troverà una soluzione. Alcuni Paesi hanno già compreso l’importanza strategica delle fonti di energia rinnovabili. In questo contesto si inserisce positivamente l’Unione Europea, col piano “20 20 20” (entro il 2020 riduzione dei gas ad effetto serra del 20%, dei consumi energetici del 20% e del 20% del nostro fabbisogno energetico mediante l’utilizzo delle energie rinnovabili). Non c’è il rischio che queste decisioni vadano a svantaggio dei Paesi emergenti? Il rischio c’è, infatti alcuni appoggiano giustamente la riduzione delle emissioni di gas serra, ma ponendosi anche dal lato dei Paesi emergenti, dove gran parte della popolazione è ancora senza luce elettrica e acqua. Si dovrebbe sostenere lo sviluppo di energie pulite e ci si chiede: perché i Paesi ricchi non cedono i brevetti relativi? Perché esportano industrie inquinanti? Fra chi sostiene questa posizione c’è anche la Chiesa Cattolica. A Durban erano presenti negoziatori da 190 Paesi che cercano i grandi accordi tra gli Stati. E a livello micro, c’è qualcosa che possiamo fare? Sì, certo. L’impegno a livello personale, le scelte di consumo e di voto, uno stile di vita più sobrio, sono tutte azioni importanti. Inoltre EcoOne cerca di elaborare una riflessione anche sul piano di un nuovo rapporto tra persona e natura… Può spiegare meglio? Quali sono le proposte di EcoOne per uno stile di vita più sostenibile? La proposta di EcoOne trova radice nel pensiero di Chiara Lubich. Cosa ci ha insegnato Chiara? Non tanto le tecniche più moderne per risparmiare energia, ma ad avere uno sguardo verso la natura che è nuovo. Ci ha fatto cogliere la presenza di Dio sotto le cose. Ci ha fatto capire la fraternità universale, che vuol dire fraternità intragenerazionale, cioè con gli altri popoli all’interno della nostra generazione, e tra le generazioni, per rispondere alle domande “Che pianeta lasceremo ai nostri figli? Che aria respireranno?”.
In questa riflessione su un rapporto uomo-natura rinnovato, troviamo il superamento di un antropocentrismo eccessivo, quella che potremmo definire scherzando la “filosofia di Paperone”, cioè quella dell’uomo dominatore assoluto che distrugge la natura pur di far soldi, ma anche il superamento di un fisiocentrismo estremo, in cui la natura è al centro, al punto tale da considerare la persona umana come un “disturbo” del cosmo. Noi crediamo che la risposta stia piuttosto nel dono di sé. Per usare una parolona, nell’«antropocentrismo oblativo»: in una persona che vive il dono di sé con i suoi simili e con la natura, di cui si sente non il padrone ma l’amministratore e il custode, perché gli è affidata da Dio. Luca Fiorani, ricercatore all’ENEA e docente di Ecologia ed Educazione Ambientale alla LUMSA, è il coordinatore internazionale di “EcoOne”, un’iniziativa culturale promossa e sostenuta da docenti, ricercatori e professionisti che operano nel settore delle scienze ambientali, accomunati dal desiderio di arricchire la propria conoscenza scientifica con una lettura umanistica e sapienziale dei problemi ambientali. Nel 2010 ha pubblicato per Città Nuova, assieme ad Antonello Pasini, “Il pianeta che scotta, capire il dibattito sui cambiamenti climatici”. Su Città Nuova leggi anche:
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