Movimento dei Focolari
Argentina: il dialogo a 360º

Fidanzati, prepararsi al matrimonio

Marco e Maria sono della provincia di Milano, fidanzati da 5 anni, entrambi lavorano. Hanno in previsione il matrimonio nel 2013. Prima però desiderano conoscersi meglio, dedicarsi del tempo di qualità e soprattutto approfondire la scelta del ‘per sempre’. Giuseppe e Paola si sposeranno a inizio luglio. “Le cose da fare sono tante – commentano – ma il desiderio che abbiamo innanzitutto è quello di rodarci come coppia”. 120 coppie provenienti da tutta Europa, si sono trovate con tante e diverse aspettative a Castelgandolfo per il corso di preparazione al matrimonio (15-18 marzo 2012), organizzato da Famiglie Nuove. Il corso, quest’anno, è alla 36 edizione, vuole far sperimentare che ‘E’ uno solo l’amore”, come dice il titolo: l’amore per Dio, in cui è racchiuso l’amore umano, come sottolineava Chiara Lubich alla sorella fidanzata in una lettera del ‘44. “All’inizio mi dava fastidio che lui ragionasse troppo – racconta Maria –, notavo le differenze anche di cultura, ma ora sento che queste differenze mi arricchiscono. Vedo dove posso migliorarmi…”. Le coppie si esprimono raccontando se stessi, sogni e progetti; si confrontano al loro interno e insieme alle altre coppie, pronte a giocarsi tutto per scoprire e vivere “un amore bello, puro, – come diceva Chiara Lubich in un congresso nel ‘91 – un amore così forte da spingerli a lasciare la loro famiglia per sposarsi e congiungersi fra di loro”. Don Paolo Gentili, direttore dell’Ufficio famiglia della Conferenza episcopale italiana, è intervenuto mettendo a fuoco il significato del sacramento matrimoniale: “In un mondo che vive di relazioni umane usa e getta, – ha detto – dire un sì per sempre fa intravedere un amore dinanzi al quale tutti gli altri sono come cocci di vetro di fronte ad un diamante.” “Dinanzi alla frammentarietà e alla fragilità che vivono oggi i legami di coppia – ha sottolineato ancora don Gentili –, progettare il matrimonio, avendo come fondamenta la roccia che è Cristo, permette di rialzarsi dalle piccole e grandi cadute che certamente capiteranno, conservandosi fedeli all’orizzonte dell’Amore.” (altro…)

Argentina: il dialogo a 360º

Slovenia, la società dice di sì alla famiglia

Vogliamo condividere con voi la nostra gioia per il risultato del recente referendum”: scrivono Anča e Vine Povirk di Famiglie Nuove dei Focolari, di Domzale in Slovenia. “È stato il risultato della forte collaborazione fra diversi movimenti civili e religiosi, numerose  famiglie, uniti in una lotta pacifica in favore della famiglia.” La stragrande maggioranza dei media e influenti personaggi politici, dava tutto l’appoggio alla nuova legge che prevedeva, fra l’altro, l’ampliamento di alcuni diritti per le coppie dello stesso sesso. Come, ad esempio, quello all’adozione limitata, ovvero il diritto di un componente della coppia di adottare il figlio naturale dell’altro partner, insieme a  tutta una serie di provvedimenti riguardanti le unioni di fatto. Il tutto sostenuto da grandi mezzi finanziari (si parla di oltre 2 milioni di euro), mentre i promotori del referendum e sostenitori del “no” si sono autofinanziati. Pareva un confronto assolutamente impari. L’iniziativa, promossa all’inizio dai cattolici, ha coinvolto presto altri cristiani, persone di altre religioni e tanti che, senza riconoscersi in alcuna fede, sostengono i valori dell’uomo. Insieme, sono riusciti a raccogliere le 40.000 firme necessarie per indire il referendum che si è svolto lo scorso 25 marzo raggiungendo un’affluenza alle urne del 30% dell’elettorato e ottenendo, contro ogni aspettativa, il 55%  dei “no”. “Per due anni e mezzo siamo andati oltre le nostre capacità, oltre le nostre forze per difendere i valori fondamentali della famiglia“. Ci raccontano Marjana e Pavel di Lubiana, responsabili del Movimento Umanità Nuova, in Slovenia.  “Abbiamo parlato in Parlamento, manifestato prima della votazione, organizzato un Family day, raccolto firme… abbiamo scritto ai parlamentari, alla Corte Costituzionale, parlato in decine e decine di tavole rotonde in diversi canali TV, alla radio nazionale, nelle radio locali… e così sono nati molti rapporti d’amicizia con appartenenti ad altri movimenti ecclesiali, con personalità della vita civile e politici di vari schieramenti… Ora, però, comincia una fase ancora più importante: lavorare per dare il nostro contributo ad una nuova legge sulla famiglia, secondo quei valori in cui noi fortemente crediamo debba poggiarsi la società, e che hanno radice nel Vangelo”. In una nota diffusa da mons. Anton Stres, arcivescovo metropolita di Lubiana e presidente della Conferenza Episcopale Slovena, si ringraziano “tutti coloro che si sono impegnati per raggiungere tale scopo e per rendere coscienti gli elettori del ruolo insostituibile che ha la famiglia nella nostra vita” .  Tuttavia, prosegue la nota, “i valori della famiglia con il risultato del referendum non sono ancora assicurati, infatti, bisogna viverli quotidianamente nelle relazioni interpersonali”. Leggi: “Referendum in Slovenia: respinto il nuovo Codice di famiglia” – di Radio Vaticana (altro…)