Movimento dei Focolari
Olanda: con le comunità dell’Europa del nord

Olanda: con le comunità dell’Europa del nord

4 Novembre: la prima giornata di Maria Voce e Giancarlo Faletti nella cittadella Marienkroon comincia con l’incontro con alcuni vescovi cattolici dell’Olanda e dell’Islanda. È un franco scambio di idee e prospettive su come testimoniare la fede nella società secolarizzata di oggi. In Olanda, negli anni dopo il Concilio prese campo la cosiddetta “polarizzazione”, con la crescente incomprensione tra cattolici “conservatori” e “progressisti”. Solo alla fine degli anni ’90 la situazione è migliorata, anche per merito della collaborazione tra giovani di movimenti diversi e animatori giovanili delle diocesi. Per quanto riguarda l’ecumenismo, poi, la situazione è ormai cambiata decisamente in meglio rispetto agli anni ’60 quando cattolici e protestanti non avevano quasi contatti. Oggi è in corso un processo di riavvicinamento che si spera possa presto portare ad una giornata nazionale di riconciliazione. Insieme per l’Europa è partner in questo processo. Nonostante questo, anche a causa degli scandali sugli abusi sessuali, l’apatia e l’indifferenza per il fenomeno religioso sembrano crescere. «È una sfida a collaborare di più tra noi, perché nessun movimento è sufficiente da solo a cambiare le cose – afferma Maria Voce –. Ognuno risponde del dono particolare che ha ricevuto; per noi è l’unità, da portare anche tra i movimenti». Secondo il vescovo De Jong la cittadella potrebbe ospitare una scuola, gestita dai Focolari, fondata sull’amore del prossimo e aperta a tutti, per formare i ragazzi che oggi in Olanda respirano solo cultura secolarizzata. La presidente risponde che più che una singola scuola servirebbero in tutte le scuole tanti maestri che incarnano il Vangelo nella loro vita, ma che comunque la fattibilità della proposta verrà valutata dai responsabili del Movimento in Olanda. Nel pomeriggio l’incontro con i rappresentanti delle  diverse espressioni del Movimento e delle comunità che si sono andate formando in Norvegia, Svezia, Finlandia, Danimarca, Islanda e Olanda, permette a Maria Voce e Giancarlo Faletti di avere un quadro aggiornato della situazione in queste nazioni. Culture e popoli diversi tra loro, eppure «ognuno sente come proprio e gioisce per quello che fanno gli altri. Ogni volta che arrivo in visita ad una nazione e l’aereo inizia la discesa – continua la presidente –, mi prende un groppo alla gola pensando ai fratelli che mi aspettano festosi. Siamo gente fortunata a poter sperimentare il dono di Dio che è la famiglia del Movimento in tutti i paesi del mondo». Infine, dopo cena, un dialogo a tu per tu con 25 gen in vista della ormai imminente “Giornata dei giovani cattolici”, promossa dalla Conferenza episcopale con la collaborazione dei giovani dei Focolari e di altri movimenti. Il futuro del Movimento dei focolari è qui, tra questi ragazzi che vengono chiamati da tutte le parti dell’Olanda per raccontare la storia di Chiara Luce, la prima giovane del Movimento salita agli onori degli altari. Dall’inviato Giulio Meazzini (altro…)

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Chiara Luce Badano: una santità 2.0

È passato un anno dalla sua beatificazione, vissuta da più di ventimila giovani presenti a Roma per l’occasione, e da molti altri che l’hanno seguita in diretta da tutte le parti del mondo. Oggi sono tanti che vogliono conoscerla e imitarla. La forte testimonianza di Chiara Luce Badano,  la gen di Genova (Italia) che la Chiesa ha riconosciuto beata, sembra aver fatto tornare di moda la santità. I suoi “diciannove anni pieni di vita, di amore, di fede”[2 ( Papa Benedetto XVI),  risveglia in tanti giovani – e non solo – il desiderio di spendere la vita per cose grandi. Scoprono che la santità può essere vissuta nel quotidiano. “Chiara Luce ci ha insegnato che anche noi possiamo amare sempre e incondizionatamente”. Questa è una delle impressioni raccolta in Brasile, in una delle tante serate che, anche attraverso il Musical “Life Love Light”,  si sono moltiplicate nel mondo:  dall’Italia alla Spagna – durante la GMG – e ad altri paesi europei;  dal medio Oriente all’Asia; arrivando poi, alle Americhe,  all’Australia e a diverse nazioni dell’Africa. Innumerevoli le richieste ai genitori, Maria Teresa e Ruggero Badano, di raccontarne la storia.  Ognuno la sente viva, una persona con la quale si può stabilire un rapporto. Ma, come bene si esprime una giovane: “Chiara Luce mi ha insegnato una cosa molto forte: non posso farmi santa da sola, dobbiamo essere santi insieme.” E Chiara Lubich, la fondatrice dei Focolari così si esprimeva presentando la splendida figura di questa giovane beata: “Il fine del Movimento dei focolari è quello di cooperare con la Chiesa a realizzare il testamento di Gesù ‘che tutti siano uno’. Chiara Luce aveva scoperto già da piccolina che i dolori erano perle preziose che andavano colte con predilezione lungo le giornate…. Per cui con Gesù ha vissuto, con Lui ha trasformato la sua passione in un canto nuziale. Sì, Chiara Luce è una gen  realizzata, testimone coerente del nostro ideale già maturo in lei a 18 anni.” La sua storia viaggia usando tutti i mezzi: oltre 30.000 copie del libro “Io ho tutto” e oltre 15.000 di “Dai tetti in giù” editi in varie lingue. Sono migliaia, poi, le copie di DVD e CD musicali sulla sua vita e sulla  festa di beatificazione. Ma è soprattutto su internet che si manifestano quanti la conoscono, oppure la scoprono nelle circostanze più impensate, e vogliono vivere come lei. La sua pagina su Facebook conta numerosi fans che interagiscono, inserendo posts, commenti, foto, condivisioni. Il sito “Life Love Light” è  diventato un punto di riferimento per tanti che vogliono comunicare la propria scoperta del perché della vita di Chiara Luce e della sua felicità come lei stessa lo ha espresso nelle ultime parole: “Mamma, ciao. Sii felice perché io lo sono”.  


Ulteriori informazioni e foto gallery: Area Stampa Canale ufficiale su You Tube: http://www.youtube.com/user/ChannelChiaraLuce


[2] Benedetto XVI, Discorso all’Incontro con i giovani, Palermo, 3 ottobre 2010.

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Chiara Luce alla GMG

All’interno del vasto programma culturale predisposto per questa Giornata Mondiale della Gioventù, un evento che, secondo alcuni mezzi di comunicazione, è “essenziale”: il musical “Life, love, light” sulla vita della Beata Chiara Luce Badano. 50 giovani dei Focolari si sono proposti un obiettivo molto ambizioso: offrire questo musical – che era stato presentato solo nella Sala Paolo VI in coincidenza con la beatificazione della giovane italiana –  come risposta alle parole di Papa Benedetto XVI: “Vi invito a conoscerla : la sua vita è stata breve, ma il messaggio è grande… Diciannove anni pieni di vita, d’amore, di fede. I suoi ultimi due anni, pieni di dolore, ma sempre con amore e luce, una luce che irradiava attorno a lei, nata dal suo intimo: dal suo cuore pieno di Dio!” Mesi di preparazione, impegno, insieme ad una forte, profonda, esperienza di Dio… e quello che sembrava una sfida raggiungibile solo con un “miracolo” ieri sera, presso l’Auditorium “Pilar García Peña” (Madrid), era una splendida realtà. Dilettanti fino a pochi mesi fa, ieri sera sul palco sono stati dei veri professionisti. Prima dello spettacolo una gen del gruppo della coreografia si è espressa in questi termini: “Vogliamo comunicare che tutti noi possiamo fare il suo stesso cammino. Era una di noi”. L’auditorium, con una capienza di 5000 persone, era completamente pieno e molte persone hanno seguito il musical seduti sul pavimento o in piedi. Life, love, light presenta, con un agile intreccio di coreografie, canzoni e testi, le tappe principali della vita di Chiara Badano: l’infanzia con i genitori, i suoi rapporti con gli amici e con la fondatrice del Movimento dei Focolari, Chiara Lubich, le speranze, le conquiste ed i fallimenti di questa ragazza, fino al momento cruciale della malattia. “Perché, Gesù?” Si domanda davanti a questo dolore immenso e la risposta: “Se lo vuoi Tu, lo voglio anch’io” Un momento speciale, profondo ed emotivo, la testimonianza dal vivo di Maria Teresa e Ruggero Badano, genitori di Chiara e poi Chicca Coriasco, la sua migliore amica. Inoltre, la parola è stata data anche a dei giovani presenti che hanno condiviso le loro esperienze, il loro impegno nel vivere ogni giorno il Vangelo, come Chiara Luce. Il pubblico ha avuto una forte commozione quando si sono letti dei brani di sue lettere rivolte a Chiara Lubich: “Ho scoperto che Gesù abbandonato è la chiave per l’unità con Dio, l’ho scelto come mio primo Sposo e voglio prepararmi per quando arriva. Preferirlo”. Molti hanno sottolineato la bellezza del musical, la magnifica messa in scena, il linguaggio coinvolgente, attuale e moderno. Alcuni giovani presenti che si sono dichiarati non credenti, si sono detti d’accordo con il messaggio “d’amore e di unità” che si voleva trasmettere. “Non posso correre più, e vorrei passarvi la torcia, come alle Olimpiadi … Perché abbiamo una vita sola, e vale la pena spenderla bene.” Queste sono alcune delle ultime frasi di Chiara Luce che rispecchiano quanto vissuto durante la serata di ieri sera: adesso tocca ad ognuno di noi portare questa torcia. Video Clip su YouTube [nggallery id=61] (altro…)

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Tra banchi di scuola e gare sportive: una bugia non detta

  «Eravamo più o meno a metà dello scorso anno scolastico, nel pieno delle attività extra-curriculari che la scuola organizza di pomeriggio, ma, per me che pratico l’atletica, anche nel pieno della preparazione per una stagione di gare che stava per cominciare. Da tempo la professoressa di italiano aveva organizzato un incontro con l’autrice di un libro che avevamo letto. A pochi giorni dall’appuntamento il mio allenatore mi propose delle gare da tenersi proprio nello stesso giorno dell’incontro letterario. Cominciò il dilemma tra le due scelte, tra cosa preferivo fare e cosa era giusto fare. Ho cercato di porre la mia attenzione, oltre che sulle mie sensazioni anche su di loro, di basare il mio comportamento sulle conseguenze che avrebbe avuto su queste due persone. Poiché nell’incontro con l’autrice non ero coinvolta attivamente in nessun ruolo oltre a quello di uditrice, decisi di andare alle gare. Fu, però, nel comunicare alla professoressa la mia futura assenza che la mia scelta di “cercare di amare” si sarebbe ripresentata più fortemente. Temevo, infatti, che potesse dispiacersi poiché teneva molto all’appuntamento, quindi, anche su suggerimento di alcune amiche, mi si presentò la proposta di inventare una scusa, una visita medica o un qualunque altro malore, per congedarmi dall’evento evitando rischi. Ma, forse grazie al modo in cui avevo impostato la vicenda sin dall’inizio, oltre a sentire chiaramente che quella scelta sarebbe stata sbagliata, ritrovai il coraggio per affrontare questa, seppur piccola, sfida. Con grande sorpresa mia e dell’intera classe, la professoressa non ebbe alcuna reazione negativa, anzi, mi raccontò del suo passato sportivo incoraggiandomi per la competizione. Le gare che seguirono furono le più belle che abbia mai fatto, per la gioia sperimentata e perché quella vicenda mi ha dimostrato quanto è importante che ogni piccola scelta sia nell’amore, scelta che Dio raccoglie e moltiplica nella felicità che ci dona. Una piccola attenzione a rispettare il prossimo e una piccola bugia non detta per far trionfare la sincerità, la lealtà – e di seguito anche la libertà –   mi fecero sentire, in quel giorno, una vera gen3!» Chi sono i gen3 per Elena? «Ragazzi che cercano di vivere il Vangelo e portare l’unità con le loro azioni. La vita gen3 è vita quotidiana, normale, ma di una quotidianità che fissa ogni attimo nell’eternità, di una normalità in cui ogni gesto è reso eccezionale perché rivolto a Dio e teso alla conquista del Paradiso». (altro…)