1 Lug 2016 | Centro internazionale, Chiesa, Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
«È paradossale che la nuova Europa, nata con l’abbattimento del muro di Berlino, sia tentata, preda della paura, di rinchiudersi entro nuovi recinti, costruendo altri muri, nell’illusione di poter fermare la storia che bussa ancora una volta alle sue porte», afferma la presidente dei Focolari, Maria Voce, nel corso del congresso con 1700 rappresentanti di Movimenti e Comunità, che precede la grande manifestazione pubblica del 2 luglio al centro di Monaco. E porta due esempi che mostrano quanto gli ideali di unione politica, identità, solidarietà e condivisione siano lontani: «da una parte i gravi ritardi e i dibattiti accesi che hanno fatto seguito alla crisi del debito in Grecia e che hanno fortemente minato le basi della solidarietà tra i Paesi membri dell’Unione, arrivando persino a ipotizzare l’uscita della Grecia dall’Euro; dall’altra la questione del Brexit e simili tendenze separatiste che pure mettono in crisi la solidarietà, perché l’uscita dall’Unione non è come lasciare un club, ma equivale, ben più radicalmente, ad abbandonare dei partner con cui non si condivide più la stessa motivazione dell’essere insieme, il patto fondativo». «L’Europa attraversa la notte dei suoi principi, la notte del suo ruolo nel mondo, la notte dei suoi sogni», afferma, nel disorientamento legato al manifestarsi contemporaneo della crisi migratoria, economica e demografica. Quali le ragioni più profonde della situazione di debolezza dell’Europa di oggi? Maria Voce le ravvisa «nella negazione di Dio e del trascendente, frutto del progressivo affermarsi e diffondersi della cultura laicista che vuole prescindere da ogni legame con il soprannaturale. L’Europa, nella ricerca di una totale libertà, dimentica che la propria cultura si è formata attraverso 2000 anni di tradizione cristiana; rinnegarlo significa tagliare le proprie radici e ritrovarsi come un albero senza vita». «Tutto crolla dunque? Il sogno di unità del continente si sta frantumando?» si chiede, ma la speranza viene proprio dall’essere «qui insieme, movimenti e comunità cristiane d’Europa, perché crediamo che c’è qualcosa che non crolla. È l’Amore. È Dio Amore». «Tutti noi – continua – possiamo testimoniare, insieme, che un giorno abbiamo incontrato Cristo e ci siamo lasciati affascinare e coinvolgere dal suo Vangelo. Vivere le sue parole ci ha spinti a cambiare noi stessi e ad andare verso gli altri, costruendo rapporti di amore evangelico e dando vita così a comunità che diventano lievito in qualsiasi punto operano. Abbiamo riscoperto una nuova disponibilità all’apertura verso tutti, oltrepassando i confini fra le Chiese, fra le religioni, fra le razze e le culture, in un dialogo a 360 gradi fino a riscoprire tutti fratelli. Abbiamo così ritrovato la radice della nostra cultura europea e, su questa base, abbiamo provato ad interpretare il tempo presente che riguarda, come mai prima, l’intero pianeta e l’intera umanità, in una prospettiva che tenda al mondo unito. Infatti, attualizzare oggi gli ideali di pace, di giustizia, di libertà, di uguaglianza, significa avere una dimensione universale che rende possibile la fraternità. Occorre coltivare la visione consapevole e responsabile di un futuro di integrazione creativa, in cui le identità non si cancellano ma insieme crescono, si arricchiscono, agiscono per un mondo più giusto e più equo. Occorre oltrepassare il paradigma della sicurezza intesa come arroccamento e rifiuto, di una sicurezza solo illusoria, per entrare in quello più ampio della “sicurezza umana”, vale a dire una sicurezza che considera prioritarie le persone e il loro destino, la preservazione della vita, la prospettiva della speranza». Un’integrazione creativa, conclude, che «può essere anche vista nella rete dei nostri Movimenti, come in un bozzetto: tutti figli di Dio, uniti e distinti, legati dall’amore reciproco che genera la presenza di Dio fra noi (“Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro” Mt 18, 20). È Lui il dono più grande che questa rete di movimenti e comunità può fare all’Europa. È questa la nostra risposta: il Risorto tra noi che, attraverso i nostri carismi, consola, rianima, rinnova. L’Insieme per l’Europa ci sembra proprio il soggetto capace di ispirare persone singole o associate nel loro impegno per una Europa libera, riconciliata, democratica, solidale e fraterna: non un “vecchio” continente, ma un continente vivo e vivace, che scopre di avere un progetto da realizzare e che può essere dono per il resto dell’umanità». Congresso Insieme per l’Europa – Monaco di Baviera, 1º luglio 2016 Intervento di Maria Voce (testo integrale) (altro…)
1 Lug 2016 | Chiara Lubich, Chiesa, Focolari nel Mondo, Spiritualità
https://vimeo.com/41479144
1 Lug 2016 | Chiesa, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità

Martin Wagner, CVJM München (l) e Gabriele Deutschmann, CVJM Esslingen intervistano il Vescovo evangelico luterano Heinrich Bedford-Strohm, e il Card.Reinhard Marx, presidente della Conferenza Episcopale Tedesca (C) IPE, Foto: Haaf
«Movimenti e Comunità cristiane possono ricomporre l’Europa che si sta polarizzando sempre più. Queste le parole del Vescovo evangelico-luterano Heinrich Bedford-Strohm nella prima mattinata del Congresso per partecipanti impegnati nella rete ecumenica di Insieme per l’Europa a Monaco», si legge nella nota stampa di Insieme per l’Europa a conclusione della prima giornata di lavori. Sono 1700 le persone da 200 Movimenti e Comunità di 40 Paesi riunite a questo scopo nel Circus Krone il 30 giugno e 1° luglio. «“Se non chiariamo le questioni urgenti dell’Europa, esse ci travolgeranno” – ha dichiarato in apertura Gerhard Pross del Comitato d’Orientamento internazionale – “l’Europa deve imparare a condividere!”. L’esperienza quindicennale delle Comunità e dei Movimenti nel “processo profondo della riconciliazione verso una comunione, in cui la diversità è sperimentata come arricchimento” rende le Comunità capaci di contrapporre alle forze centrifughe in Europa un cammino verso un nuovo Insieme», dichiara ancora Insieme per l’Europa. «Una comunione a servizio», l’ha definita la presidente dei Focolari Maria Voce nella conferenza stampa di apertura della manifestazione, il 30 giugno a Monaco. «E per questo», ha ribadito ricordando i 7 Sì del 2007, «si prendono degli impegni concreti», a sostegno della vita, della famiglia, del creato, per un’economia solidale, la pace, la responsabilità personale e collettiva. «In questo periodo ci siamo esercitati», spiega Maria Voce «e abbiamo scoperto che c’è più forza e incisività se queste cose le facciamo insieme. Superando le nostre differenze, superando i confini, superando qualsiasi ostacolo. E abbiamo scoperto che anche le istituzioni ne hanno bisogno, perché troppo spesso si trovano da sole ad affrontare problemi gravi». 
Conferenza stampa del 30 giugno
Il Cardinale Reinhard Marx e il Vescovo Heinrich Bedford-Strohm, riportano gli organizzatori, «hanno dato un esempio convincente della loro amicizia e del loro cammino insieme. L’ecumenismo del cuore promette molto più per il futuro delle Chiese di quanto si pensi, ha detto il presidente del consiglio della Chiesa Evangelica in Germania. La meta dell’unità si raggiunge solo se ci si riconcilia fino in fondo, ha sottolineato il Card. Marx. La forza per fare ciò, proviene dall’incontro: “l’altro ci fa forte e ci aiuta sul cammino della riconciliazione”». 19 i Forum con tematiche diverse che si sono svolti nel pomeriggio: l’occasione per i partecipanti di entrare in dialogo. Progetti e iniziative di singole Comunità, ma anche personali testimonianze di fede. Molto partecipato il forum su “Gli ostacoli all’ecumenismo”, presente il Cardinale Kasper, presidente emerito del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani. “In quanto ad esperienze d’apprendimento ed esperienze sulla riconciliazione siete una postazione avanzata importante!” ha detto l’esperto di ecumenismo. E ha lasciato intravedere che nel prossimo futuro potrebbe esserci una dichiarazione congiunta sulle dottrine concordanti tra la Chiesa evangelica-luterana e la Chiesa cattolica su Chiesa, ministero ed Eucarestia. Sulla questione, infine, delle tendenze che sembrano disgregare il continente, argomento emerso durante la conferenza stampa, interviene ancora Maria Voce, affermando che le «tendenze nazionaliste, separatiste, che percorrono l’Europa, sono il frutto del fatto che l’Europa ha dimenticato i suoi valori. Non bastano le dichiarazioni dei rappresentanti delle chiese, ci vuole la vita dei cristiani, ed è in questo che ci sentiamo particolarmente impegnati a dare il nostro contributo». Comunicato stampa di Insieme per l’Europa Leggi anche: L’Europa nel presente – 2ª giornata del Congresso di Insieme per l’Europa Intervista al card. Kasper (da Città Nuova online) (altro…)
27 Giu 2016 | Chiesa, Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
L’esito del recente referendum britannico è uno dei molti sintomi della frammentazione dell’Europa, ulteriore conferma che non bastano misure funzionali a dare senso e convinzione ad una comune appartenenza. Tempo di crisi che richiama nuove riflessioni e proposte coraggiose. Momento propizio per Insieme per l’Europa, chiaro segno pubblico di rinnovamento del continente, con la tappa a Monaco di Baviera dal 30 giugno al 2 luglio 2016. Chi conosce Insieme per l’Europa sa che non è un evento, ma un cammino di unità nella diversità che, iniziato nel 1999, coinvolge un numero sempre crescente – ad oggi oltre 300 – di Movimenti e Comunità di varie Chiese di diverse paesi d’Europa, consapevoli di far parte di una minoranza fiduciosa. Un processo che, attraverso l’incontro e la riconciliazione, ha prodotto i suoi effetti: Comunità e Movimenti provano il gusto dell’incontrarsi, si scoprono complementari, la reciproca fiducia cambia le persone. Programma. Il 30 giugno e il 1º luglio un Congresso al Circus-Krone-Bau per 1.500 responsabili e collaboratori, articolato in 36 forum e tavole rotonde. Tra le partecipazioni qualificate, quella del cardinale Peter Turkson. Il 2 luglio una manifestazione alla centrale Karlsplatz (Stachus) di Monaco, aperta alla cittadinanza. Sono previsti, tra gli altri, gli interventi del Segretario generale del Consiglio ecumenico delle Chiese Olav Fykse Tveit, dei cardinali cattolici Kurt Koch e Reinhard Marx, dei vescovi evangelici Frank Otfried July e Heinrich Bedford-Strohm, del metropolita ortodosso Serafim Joanta, in rappresentanza delle varie Chiese. Per i Movimenti e Comunità intervengono Maria Voce (Movimento dei Focolari), Gerhard Pross (YMCA Esslingen), Andrea Riccardi (Sant’Egidio), Michelle Moran (ICCRS), Walter Heidenreich (FCJG Lüdenscheid), P. Heinrich Walter (Movimento Schoenstatt). Attiva, convinta e creativa la partecipazione dei giovani fin dalla preparazione. Papa Francesco e il Patriarca ecumenico Bartolomeo I saranno presenti attraverso videomessaggi personali. Una diretta internet in 7 lingue permetterà di seguire il programma (www.together4europe.org). Nelle tematiche che si affronteranno, fra cui integrazione e riconciliazione, solidarietà con i più deboli, sostenibilità e tutela ambientale, cristiani e musulmani in dialogo, matrimonio e famiglia, economia, si vuole mettere a fuoco una responsabilità che va oltre l’Europa, perché essa, per dirla con Maria Voce, «ha da donare al mondo l’esperienza di questi duemila anni di cristianesimo, che ha fatto maturare idee, cultura, vita, azioni che servono per il mondo di oggi e che, purtroppo, finora non sono venute tanto in rilievo». L’edizione di Monaco poggia su un consistente percorso di riflessione, dibattito e condivisione di approcci e esperienze. Di rilievo la tavola rotonda a Ginevra il 21 aprile scorso, organizzata dal Consiglio Ecumenico delle Chiese e dal Movimento dei Focolari, dal titolo: «Europa, quale identità, quali valori». In quell’occasione, Pasquale Ferrara, diplomatico e docente universitario, ha sostenuto come oggi in Europa, più che parlare di riferimenti alle proprie radici cristiane, occorra produrre insieme «frutti cristiani». E presentare come parte della soluzione «la “regola d’oro”, che ci invita a fare agli altri ciò che vorremmo fosse fatto a noi stessi». Tale regola – ha affermato Ferrara – «non è solo un valore etico, ma assume una dimensione politica, in quanto si tratta di ripensare la natura ed il carattere della comunità politica». Insieme per l’Europa appare uno dei soggetti capaci di interpretare questa dimensione, ispirando e motivando persone di diverse generazioni e comunità, appartenenti in maniera trasversale ai popoli dell’Europa, ad incarnare nel quotidiano i valori di giustizia, accoglienza, riconciliazione, pace. Un tassello per mettere in piedi quella «Europa protagonista» che, nelle parole di papa Francesco al Parlamento europeo del novembre 2014, «contempla il cielo e persegue degli ideali, guarda e difende e tutela l’uomo, cammina sulla terra sicura e salda, prezioso punto di riferimento per tutta l’umanità». La manifestazione a Monaco ha il patrocinio dell’Unesco, del Consiglio d’Europa, del Parlamento Europeo e della Commissione Europea. Comunicato stampa SIF (altro…)
9 Mag 2016 | Centro internazionale, Chiesa, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
«Rassegnazione e stanchezza non appartengono all’anima dell’Europa; le difficoltà possono diventare promotrici potenti di unità», ha affermato papa Francesco alla consegna del Premio Carlo Magno avvenuta lo scorso 6 maggio. Se per buona parte degli europei il 9 maggio significa celebrare l’integrazione, l’unità e la pace in Europa nella ricorrenza della dichiarazione di Schuman del 9 maggio 1950, all’origine dell’Unione europea, per altri invece segna l’avvio del periodo di privazione di diritti sotto l’Unione Sovietica, iniziato con la dichiarazione di vittoria di Stalin sulla Germania il 9 maggio 1945. Questa la storia con cui il processo innovatore di integrazione osato dall’Europa deve confrontarsi ancora oggi, dopo sessant’anni. Ed è sulle contraddizioni insite in questi paradigmi culturali e sociali che attraversano i popoli dell’Europa, che nell’attuale contesto di crisi si pone la domanda: è ancora valida e attuale l’esperienza europea? Gli europei vogliono ancora stare insieme? Per Pasquale Ferrara, diplomatico, studioso e docente di Relazioni Internazionali e di Diplomazia, «la visione europea dell’integrazione, cioè mettere insieme non tanto le sovranità ma le volontà politiche di diversi paesi per governare congiuntamente fenomeni che sfuggono al controllo dei singoli stati, rimane una grande intuizione». Attraverso l’integrazione «l’Europa dimostra che il multilateralismo può avere ancora oggi un valore aggiunto se non è più lo stato il centro dell’attenzione, ma la funzione politica che esso svolge, vale a dire rispondere ai bisogni dei cittadini in un mondo globale e transnazionale».
«Un’Europa capace di stare insieme e di riscoprire in questo modo cosa può fare di più e di meglio per il mondo». Così Maria Voce riassume la prospettiva del Movimento dei Focolari nel prendere parte ai processi in corso in Europa. Un esempio di questo impegno è “Insieme per l’Europa”, nel quale convergono oltre 300 Comunità e Movimenti di chiese cristiane, una rete che agisce con obiettivi condivisi in funzione del continente, promuovendo una cultura di reciprocità attraverso cui singoli e popoli possono accogliersi, conoscersi, riconciliarsi, sostenersi vicendevolmente. «“Insieme per l’Europa” non è fine a sé stessa, ma ha una natura squisitamente politica, nel senso più nobile del termine: si adopera per il bene di questo pezzo di umanità che è l’Europa, allo scopo di ravvivarne le radici e consapevole di dare anche un contributo al resto del mondo».
Dal 30 giugno al 2 luglio 2016 “Insieme per l’Europa” promuove a Monaco, Germania, un evento europeo di riflessione e di azione. Per due giorni, 36 tavole rotonde e forum permetteranno lo scambio di esperienze e di prospettive su altrettante tematiche riguardanti l’Europa. L’evento avrà la sua conclusione con una manifestazione pubblica in piazza il terzo giorno. Papa Francesco e il Patriarca ecumenico Bartolomeo I saranno presenti attraverso videomessaggi personali. Jean-Claude Junker, presidente della Commissione europea, e Thorbjørn Jagland, segretario generale del Consiglio d’Europa, hanno accordato il loro patrocinio (http://www.together4europe.org/). «Nel momento in cui c’è più bisogno di Europa, meno l’Europa si mostra all’altezza di queste sfide», sostiene Ferrara in riferimento alla mancanza oggi di figure politiche con una visione di ampio respiro. E conclude: «Ma forse guardiamo nella direzione sbagliata? Forse pensiamo che ci vogliano uno o più leader politici e invece dobbiamo fare più calcolo della società civile, puntando di più sui giovani e sulla loro creatività sociale e politica, sulla loro capacità di immaginare il “Vecchio” continente come un continente “nuovo”». Fonte: Comunicato stampa Servizio Informazione Focolari (altro…)