Dic 21, 2012 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
La realizzazione della prima edizione della “Escuela de Verano”, nella Mariapoli Lia la cittadella dei Focolari argentina, è senza dubbio una tappa molto importante per tutto ciò che riguarda la formazione accademica dei giovani latinoamericani. Non è la prima volta che in questa Cittadella si svolgono programmi di studio intensivo a livello universitario: già si contano vari seminari e corsi specifici, con numerosi partecipanti, nel campo della politica, dell’economia e dell’arte. La “Escuela de Verano” rappresenta la prima proposta formativa organizzata congiuntamente all’Istituto Universitario Sophia (IUS): situato a Loppiano, vicino a Incisa Valdarno (Firenze – Italia), lo IUS è l’istituzione accademica internazionale che accredita ufficialmente la EdeV. Fra i suoi obiettivi, lo IUS si propone come un percorso di vita, di studio e di ricerca che permette di acquisire ed approfondire costantemente una cultura cristiana, ispirata ai fondamenti dettati dalla vita e dall’opera di Chiara Lubich, che ha fondato lo IUS nel 2007. L’ideale della fraternità universale, da lei proposto e sviluppato, si manifesta nell’esperienza e nell’espressione di una cultura capace di illuminare ed interagire con le molteplici dimensioni dello scibile umano, nelle sue diverse discipline, nella ricerca collettiva del bene comune. Il tema che si affronterà in questa prima edizione della EdeV sarà: “Fondamenti epistemologici per una cultura dell’unità dalla prospettiva teologica, scientifica e politica”. Oltre ad affermati docenti latinoamericani, è da sottolineare la presenza del Rettore dello IUS, dottor Piero Coda, professore di Teologia Sistematica, che svolgerà una lezione su “Il Dio Trinitario e lo sviluppo storico della fede cristiana”; sarà presente anche il dottor Sergio Rondinara, professore di epistemologia e cosmologia, che svolgerà le sue lezioni su “La relazione fra l’uomo e il cosmo, razionalità scientifica e la relazione fra le scienze naturali e la fede, e l’ecologia”. La dottoressa Daniela Ropelato, professoressa di scienze politiche, presenterà le sue lezioni su “Forme contemporanee di democrazia, nuovi attori sociali e politici, e la fraternità come categoria della politica”.
La EdeV propone la formazione universitaria di giovani ambosessi attraverso una esperienza intensiva di studio e convivenza, che sia complemento delle loro rispettive carriere e discipline, formando una comunità accademica: una esperienza comunitaria, con un dialogo che possa continuare nel tempo attraverso lo scambio di esperienze, in modo da favorire la crescita personale e comunitaria dei suoi partecipanti. E’ da sottolineare il grande entusiasmo destato da questa prima edizione della EdeV, che inizierà il 28 dicembre prossimo. Si sono canditati più di 100 giovani universitari provenienti dal Messico, Cuba, El Salvador, Guatemala, Colombia, Ecuador, Perù, Bolivia, Cile, Paraguay ed Argentina: fra questi ne sono stati selezionati 61 che parteciperanno ai corsi. (altro…)
Dic 11, 2012 | Chiara Lubich, Cultura, Dialogo Interreligioso, Focolari nel Mondo
Nella sessione di laurea svoltasi il 12 novembre scorso, a discutere la tesi in filosofia politica è stata Preeyanoot Surinkaew, prima studentessa buddista dell’Istituto Universitario Sophia. Ha proposto un lavoro dal titolo: “L’idea di fraternità politica di Buddhadasa Bhikkhu”. Lo studio verteva sull’idea di fraternità presente nel pensiero di uno tra i monaci buddisti tailandesi più influenti del XX secolo (1906-1993), il quale ha saputo elaborare il concetto del “Dhammic Socialism”, una visione delle possibili applicazioni sociali del buddismo, nel quale l’idea di fraternità risulta centrale e innovativa. Il “Dhammic Socialism” non ha a che fare con le forme occidentali del socialismo, ma esprime, invece, l’idea di interdipendenza che lega tra loro tutte le realtà naturali, esseri umani compresi, rimarcando una profonda coerenza con gli insegnamenti del buddismo Theravada. Lo studio condotto dalla candidata, conosciuta da tanti come ‘Metta’ (un termine religioso buddista che significa ‘compassione’), è partito dalla ricchezza del paradigma culturale insito nell’idea di fraternità proposta da Chiara Lubich. Tale visione, da una parte ha aiutato a evidenziare la fraternità presente nel pensiero di Buddhadasa; dall’altra, ha interpretato l’Occidente sulla base della radice sapienziale cristiana, giungendo a mettere in luce aspetti positivi che, nella storia dei rapporti tra Occidente e culture asiatiche, spesso non sono ancora adeguatamente emersi. Ha puntualizzato in modo chiaro il relatore, Antonio M. Baggio: “La tesi costituisce un contributo rilevante alla reciproca conoscenza e comprensione tra cristianesimo e buddismo e, per certi aspetti, costruisce alcuni strumenti utili per un rinnovato rapporto tra Occidente e Oriente”. La misura di quanto sia stato impegnativo e fecondo il percorso tracciato dal lavoro, è parso evidente anche in sede di discussione, laddove più volte si è avuta la netta sensazione di vedere valorizzate pienamente due tradizioni di pensiero nate da radici religiose, improntate a ciò che orienta la storia dei popoli al dialogo e alla pace e impegna ogni persona ad utilizzare la parte migliore di sé per costruire paradigmi di accoglienza ed incontro.
Senza irenismi, né confusioni dottrinarie si è parlato dell’idea di fraternità politica di Buddhadasa Bhikkhu, dei concetti chiave di un pensiero ricavato da scritti finora sottostimati o strumentalizzati e che Metta ha saputo leggere e rivalutare: la sapienza, come vuoto mentale che apre a quanto sta fuori di sé e favorisce la relazione reciproca; la concentrazione, come liberazione dall’egoismo individualistico e perfetto equilibrio tra intelletto, istinti ed emozioni; la moralità, condizione essenziale dell’interrelazione perché fondata sull’equilibrio tra rispetto e gentilezza amorevole. Da queste basi si è impostato il dialogo tra le due tradizioni, descrivendo chiaramente come Chiara Lubich e Buddhadasa hanno avuto un desiderio comune: generare un “Gesù vivo” e un “Buddha vivo” nel cuore dell’umanità di oggi. Se il paradigma della fraternità è vitale nelle persone, genera nuove soluzioni, offre o almeno lascia intravvedere una prospettiva globale che, anche dentro l’ambito politico, illumina le questioni individuali e le armonizza in una visione più ampia. Fonte: Istituto Sophia online (altro…)
Nov 29, 2012 | Cultura
È il dott. Paolo Frizzi, laureato in Storia all’Università di Padova, il primo candidato ad aver portato a termine il Dottorato di ricerca presso l’Istituto Universitario Sophia (IUS) di Loppiano in “Fondamenti e prospettive di una cultura dell’unità”. Cristianesimo e religioni nel ‘900 – un argomento impegnativo -: L’intuizione e la vicenda di Chiara Lubich. Storia, Teologia, Società“. Il dottorato indaga infatti sull’esperienza interreligiosa della fondatrice dei Focolari, offrendo una prima lettura di quanto accaduto grazie al suo carisma di comunione. La giovane istituzione accademica del Movimento dei Focolari ha offerto una novità non solo nell’argomento, ma anche nella natura del lavoro che, fedele allo spirito dello IUS, si è presentato con un approccio interdisciplinare, coniugando teologia, storia e dialogo fra le religioni. Sono queste le tre chiavi di lettura, che il dottorando – trentino come Chiara Lubich – ha usato per leggere un secolo di storia ed accadimenti socio-politici, di riflessione filosofico-teologica, rintracciando al loro interno i rapporti che Chiara, e con lei i Focolari, hanno stabilito nei vari continenti con persone di diverse fedi. «Una tesi – ha affermato mons. Piero Coda, presidente dello IUS e moderatore principale – che nella prassi, nella metodologia e nel risultato onora lo spirito interdisciplinare di Sophia e che dice che tale metodologia di ricerca e di lavoro funziona». Al teologo ha fatto eco lo storico, il prof. Paolo Siniscalco, già ordinario di Storia del Cristianesimo presso l’Università La Sapienza di Roma, secondo moderatore del lavoro di ricerca. Dal lavoro di Paolo Frizzi, spiega, emergono coordinate fondanti del pensiero del ‘900 europeo, all’interno delle quali la Lubich si inserisce quasi ignara, ma grazie, probabilmente, all’intuizione regalatale da un carisma che le permette di cogliere il battito del cuore dell’umanità del suo tempo. Ma la natura del percorso attraversato da Chiara nell’arco del ‘900 richiedeva anche un’analisi sociologica, che la tesi presenta – lo ha sottolineato il prof. Benni Callebaut, terzo moderatore – permettendo di entrare nella fitta nebbia dei processi messi in moto dai rapporti fra le diverse religioni negli ultimi decenni. Si tratta, come è spesso affermato da più parti, di un nuovo spirito religioso che porta dimensioni sconosciute all’Occidente degli ultimi secoli e che permette di vedere all’interno di un panorama nebuloso. All’interno di questi processi di trasformazione, la figura di Chiara Lubich emerge proprio come quella di un profeta che sa coniugare pensiero, spiritualità e dialogo. È una proposta tutta da scoprire che il lavoro di Frizzi lascia aperto ad ulteriori approfondimenti specifici. Lo IUS è, quindi, arrivato al suo primo dottore in “Fondamenti e prospettive di una cultura dell’unità”. Una tappa importante. Un giorno, lo scorso 7 novembre, che allo IUS verrà ricordato perché rappresenta un passo avanti nella scommessa accademica ed intellettuale voluta da Chiara Lubich prima di lasciare questa terra. Fonte: Roberto Catalano su Città Nuova online Chiara Lubich maestra di unità (altro…)
Ott 19, 2012 | Centro internazionale, Cultura, Focolari nel Mondo, Spiritualità
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Ci sentiamo chiamati ad essere protagonisti nella costruzione di Sophia, progetto niente affatto margin-right: 10px; border: 0px;concluso, ma che necessita del contributo di ciascuno di noi”. Così Ines Tolentino Da Silva, portoghese e rappresentante nel Consiglio di sede ha portato la voce degli studenti all’inaugurazione del quinto anno accademico dell’Istituto Universitario Sophia, che si è svolta il 18 ottobre a Loppiano. Ad oggi, gli studenti che hanno conseguito la laurea magistrale in “Fondamenti e prospettive di una cultura dell’unità” sono 49; 80 gli iscritti attualmente ai diversi anni, indirizzi e gradi di specializzazioni di 27 nazioni diverse. Puntuale è arrivato il messaggio di saluto della Vice Gran Cancelliere, Maria Voce, presidente dei Focolari, impossibilitata ad essere presente perché impegnata nei lavori del Sinodo dei Vescovi. Indicando la condicio sine qua non dell’esperienza di Sophia, ha affermato che: «Il progetto è ardito ma non per questo meno appassionante: domanda reciproca capacità di ascolto, profonda condivisione di intenti, rinnovata fedeltà all’intuizione originaria, comune sguardo proteso verso un futuro da costruire insieme. In una parola, domanda ancor più decisamente a tutti noi l’amore, di vivere, di essere l’uno per l’altro amore».

Il teologo Piero Coda, preside dello IUS
È toccato poi al neo rieletto preside dello IUS, il teologo Piero Coda, indicare le direttrici d’impegno del prossimo quadriennio. Sono decollate tre nuove specializzazioni in Economia e Management, Ontologia trinitaria e Studi politici; una commissione sta lavorando alla revisione degli Statuti che reggono l’Istituto in vista dell’approvazione definitiva. Inoltre, al fine di concretizzare di più e meglio quell’ “unità di vita e di pensiero” caratteristica, sono state avanzate le proposte di costituzione del Senato accademico quale punto di convergenza dei rappresentanti di tutte le componenti e di un Consiglio per la vita della comunità degli studenti che vada ad affiancare il già collaudato consiglio accademico. 
prof. Pasquale Ferrara
Infine, la prolusione quest’anno è stata affidata al prof. Pasquale Ferrara, docente presso lo IUS, diplomatico di lungo corso e Segretario Generale dell’Istituto Universitario Europeo. Con un ampio excursus storico-politico, Ferrara ha trattato il tema della “pace costituente” che di recente ha ricevuto un’autorevole e più che legittima conferma con il conferimento del Nobel per la Pace assegnato all’Unione Europea.
Discorso del Preside, prof. Piero Coda Messaggio della Presidente dei Focolari, Vice Gran Cancelliere dello IUS, Maria Voce Discorso dell’Arcivescovo di Firenze, Gran Cancelliere dello IUS, Mons. Betori
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Ott 18, 2012 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Senza categoria
«Numerose rivoluzioni nella storia hanno avuto inizio in modo inatteso. I giovani si sono spesso trovati al centro. Immerso come tanti nei problemi delle mega-città dei nostri Paesi, anch’io mi sono chiesto: quando verrà il cambiamento? Ne discutevo con altri amici, studiavo i percorsi dei grandi protagonisti della storia, mi ponevo tante domande. Quando ho cominciato a lavorare come giornalista presso la sede dell’ANSA a Sâo Paulo, non perdevo occasione per far emergere nei miei articoli i segnali della crisi, cercando la verità. Mi sentivo carico di grandi aspirazioni. Eppure mano a mano che facevo esperienza, sentivo che la spinta dell’idealismo non bastava… La complessità del mondo contemporaneo mi metteva di fronte ad una domanda di competenza e di esperienza a cui non mi sentivo in grado di rispondere. Tanto più in una situazione di crisi galoppante come quella delle nostre società interdipendenti, con i problemi del lavoro, della finanza internazionale, i conflitti, con meccanismi istituzionali obsoleti. Ho avvertito che il rischio era quello di lavorare… fuori rotta, mentre la storia corre verso scenari che non sapevo decifrare. La decisione di iscrivermi all’Istituto Universitario Sophia (IUS), si è innestata su questa riflessione. Ho deciso di investire nel biglietto aereo e nei preparativi tutto quello che avevo e di dedicare due anni della mia vita a percorrere una strada che mette insieme teoria e azione quotidiana, per approfondire una nuova cultura, quella dell’unità. Mi sono iscritto all’indirizzo politico e sono entrato in un laboratorio di vita in cui, giorno dopo giorno, con studenti e docenti di diverse provenienze, affrontiamo un intenso programma di studio che declina la cultura dell’unità in numerosi ambiti delle scienze e dell’azione umana. Allo IUS facciamo esperienza che un obiettivo alto di cambiamento sociale si può, anzi si deve accompagnare ad una preparazione approfondita: serve formarsi professionalmente, servono conoscenze multidimensionali, apprendere un metodo di dialogo a 360 gradi, per rapportarsi con persone e popoli vicini e lontani e saper gestire la rete delle interdipendenze che caratterizza il nostro tempo. Il fitto confronto tra le discipline, illuminato dal carisma di Chiara Lubich, è sostenuto dallo sforzo quotidiano di tradurre in pratica le intuizioni e i risultati accademici che raggiungiamo in aula. Tutto ciò mi ha coinvolto e mi ha dato prospettive assai diverse e strumenti nuovi. Giunto alla fine del percorso posso dire di aver acquisito alcune competenze specialistiche che mi aiuteranno nel mio lavoro di giornalista, non solo a scrivere pezzi più elaborati tecnicamente, ma soprattutto a cogliere elementi di quei fatti che prima probabilmente mi sarebbero sfuggiti. Ho capito che il “nuovo” che cerco si costruisce nel rapporto con le persone, con i colleghi di lavoro, con quanti intervisto, con il pubblico che mi legge: verrà solo da una intensa vita di dialogo, di condivisione e di verifica comunitaria. E valorizzando i segni di quella tensione all’unità, viva e operante nella storia, che trovo ovunque nelle storie che racconto. Aspirare ad un mondo migliore è qualcosa di molto importante, ma cercare gli strumenti adeguati è altrettanto fondamentale. Allo IUS ho capito che non si può improvvisare, che dobbiamo dedicare tempo e risorse per mettere le condizioni necessarie». (Fonte: Istituto universitario Sophia online) (altro…)