Mag 25, 2010 | Chiesa, Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
“C’è bisogno di politici autenticamente cristiani, ma prima ancora di fedeli laici che siano testimoni di Cristo e del Vangelo nella comunità civile e politica”. Lo ha detto Benedetto XVI parlando il 21 maggio scorso alla XXIV Assemblea plenaria del Pontificio Consiglio per i Laici che ha dedicato le discussioni al tema “Testimoni di Cristo nelle comunità politica”. Nominata il 2 dicembre consultore del dicastero vaticano, anche Maria Voce, presidente del Movimento dei Focolari, ha partecipato alla Assemblea. Il tema è stato scelto per rispondere ad un desiderio del Papa: far nascere “una nuova generazione di cristiani che davvero sappiano impegnarsi in politica. Ne è nato – racconta Maria Voce – un dibattito serrato. La cosa che emergeva molto forte è che non è la Chiesa a “fare” nuovi politici. A lei spetta il compito di formare i cristiani. E se i cristiani sono formati, allora potranno essere anche dei buoni politici. Quindi ripartire dalla testimonianza cristiana: essere testimoni di Cristo nella comunità politica”.
“Da più parti – prosegue la presidente del Movimento dei focolari – veniva fuori come uno dei posti privilegiati in cui oggi si formano i cristiani sono i movimenti”. Lo ha sottolineato anche papa Benedetto XVI nel suo discorso ai membri e ai consultori dell’assemblea. “L’appartenenza dei cristiani alle associazioni dei fedeli, ai movimenti ecclesiali e alle nuove comunità – ha detto il Santo Padre -, può essere una buona scuola per questi discepoli e testimoni, sostenuti dalla ricchezza carismatica, comunitaria, educativa e missionaria propria di queste realtà”. Maria Voce è intervenuta in assemblea portando alcune esperienze sostenute dal Movimento dei Focolari in campo politico. “Non si può pensare che il Movimento dei Focolari non si interessi alla politica – ha detto Voce -, se si pensa che il primo focolarino sposato era un politico, Igino Giordani, che è avviato alla beatificazione. E poi Chiara Lubich ci ha insegnato a guardare ad un Solo Padre, e che siamo tutti fratelli, quindi anche i politici sono nostri fratelli a cui portare sostegno”. Tra le esperienze citate in assemblea, Maria Voce ha parlato del “Forum permanente politico per l’unità” che si è costituito nel 2008 nella Corea del Sud ed è composto da un attivo gruppo di parlamentari che aderisce al Movimento politico dell’Unità. Il Forum nasce con l’intento di offrire un luogo stabile di dialogo e di progettazione politica. Nel suo recente viaggio in Asia, Maria Voce aveva incontrato i membri del Forum e li aveva incoraggiati nell’impegno a sostegno di una politica che abbia come riferimento la fraternità. Ed è proprio per questa finalità che il 26 febbraio scorso, l’iniziativa ha ricevuto dal Presidente dell’Assemblea nazionale un riconoscimento pubblico quale migliore gruppo di ricerca – fra i 60 concorrenti – nell’attività parlamentare e nell’attuazione della Costituzione. La somma in denaro che accompagna il trofeo è stata immediatamente destinata per l’avvio di una “Scuola di formazione sociale e politica” che il Mppu in Corea ha in programma di inaugurare nel prossimo autunno. (altro…)
Mag 23, 2010 | Chiesa, Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Ci può raccontare l’esperienza vissuta alla giornata di “Insieme per l’Europa” a Monaco? «E’ stata un’esperienza costruttiva perché ha dato ai membri dei diversi movimenti e carismi la possibilità di incontrarsi di nuovo ed anche in un certo senso di partecipare alle varie espressioni che i movimenti hanno. Questa partecipazione alla vita e al carisma dell’altro è un arricchimento perché apre alle ricchezze dell’altro. E’ sempre interessante verificare come alla fine, nonostante tutta questa varietà di carismi, c’è un fondamento comune tra questi movimenti: è la fede in Dio, in Gesù Cristo, mandato dal Padre per la salvezza del mondo. Sì, mi sembra di poter dire che le espressioni dei Movimenti sono come tanti fiori diversi posti su un unico albero. Un albero che a Monaco si vedeva molto bene. Si vedeva solido, molto solido». Quale oggi il ruolo di questi movimenti nella Chiesa e in Europa? «Testimoniare la possibilità della comunione. Essere un laicato impegnato e qualificato. Non un laicato in cui ciascuno va per la sua strada, ma che decide di condividere con altri una stessa meta: l’unità. L‘unità delle chiese, l’unità dell’Europa, l’unità fra tutti. Magari si cammina con modalità diverse, ma tutti verso la stessa direzione e tutti insieme. Mi è sembrato in questo senso importante anche la presenza dei vescovi e il riconoscimento che davano dell’utilità del cammino fatto finora insieme in vista di un’Europa più cristiana, non solo più unita, ma più cristiana perché fondata sui principi del cristianesimo». Ma i cristiani in Europa sono divisi. Quanto pesa questa divisione? «E’ la sofferenza di vivere insieme per un’unità ancora non piena. Quando c’è l’amore reciproco e i dolori dell’uno diventano i dolori dell’altro, allora è possibile essere sinceri. E’ possibile cioè rendersi conto delle difficoltà che ancora ci sono ma anche della possibilità che abbiamo di farle sciogliere un po’ alla volta. Si tratta anche di capire che cosa possiamo fare noi in attesa che i responsabili dei dialoghi teologici trovino le parole e le modalità giuste per arrivare ad espressioni di verità su cui tutti possono essere d’accordo. Perché sicuramente la verità è una, non è molteplice. Solo che bisogna arrivare ad una verità che sia espressa in una maniera in cui veramente tutti si ritrovino. Questo è logicamente un’azione dello Spirito Santo, ma pensiamo e constatiamo che quanto più amore reciproco c’è tra i cristiani, tanto più è facile incontrarsi su alcuni punti magari controversi e trovare il modo di capirsi e di andare avanti insieme. E’ come quando si cammina in una scalata: ci si ferma un momentino per fare un passo più in alto. Mi sembra poi importante questa testimonianza in un momento in cui ci sono tante ombre sulla Chiesa. Far vedere cosa Gesù dice di se stesso: le mie parole non passeranno. Anche le parole di accusa che pesano oggi sulla Chiesa cadranno se mostriamo la Chiesa come deve essere, se mostriamo cioè questa realtà di comunione tra noi e la nostra decisione di essere radicali nel vivere il Vangelo». E’ questa la risposta che i movimenti possono dare in questa situazione della Chiesa? «Convertiamoci a vivere di più il Vangelo e di più in comunione. La cosa principale è proprio quello di portare tutti a credere all’Amore di Dio e a vivere nel momento presente quello che Dio ci chiede con generosità, con radicalità». Il tema del Kirchentag era la speranza. Anche la giornata di “Insieme per l’Europa” è stata un segno di speranza? «Sicuramente. Si vedeva nella gioia di tutti. In qualsiasi momento si entrava, si aveva l’impressione di una iniezione di fiducia. Fiducia in Dio, fiducia negli uomini, fiducia nella Chiesa».
a cura di Maria Kuschel
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Mag 16, 2010 | Chiesa, Cultura, Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Dal 12 al 16 Maggio a Monaco di Baviera, si è svolta la seconda edizione del Kirchentag ecumenico. Oltre 3.000 eventi in 500 luoghi diversi sparsi in tutta la città hanno caratterizzato questo incontro ecumenico, che sul motto “Affinché abbiate speranza” ha visto la partecipazione di 133.000 visitatori fissi a cui si devono aggiungere circa 11.000 partecipanti giornalieri. Tra i temi affrontati nei forum e nelle tavole rotonde, la crisi economico-finanziaria, la pace, la guerra in Afghanistan, la situazione delle Chiese e dell’ecumenismo, nonché il dialogo interreligioso con gli ebrei e i musulmani. A promuovere ed organizzare l’evento è stato un gruppo di lavoro a cui fanno parte 17 chiese cristiane radunate nella ACK della Germania. La novità di questa edizione è stata la notevole ed importante collaborazione delle Chiese ortodosse in Germania, visibile soprattutto nella celebrazione dei vespri e nella liturgia del pane benedetto con 20.000 partecipanti sulla spianata della Theresienwiese di Monaco venerdì 14 maggio.
Il Movimento dei Focolari è stato presente in varie manifestazioni e stand informativi. La presidente, Maria Voce, è intervenuta nell’ambito del Forum dei movimenti e comunità cristiane “Insieme per l’Europa” che sullo slogan “Segni di speranza” si è svolto presso lo Stadio Olimpico del ghiaccio, portando l’esperienza di comunione ormai decennale vissuta a livello europeo dai membri dei movimenti e dei carismi. Oltre a Maria Voce sono intervenuti anche Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, Ulrich Parzany, di ProChrist, Gerhardt Pross dell’Ymca, il Vecovo della Repubblica Ceca Frantiŝek Radkovsky,e il vescovo luterano Johannes Friedrich. I Focolari sono stati presenti alla manifestazione animando programmi per i giovani – dall’iniziativa “Sports 4 Peace” alla partecipazione del Gen Rosso – dando testimonianze sulla vita della famiglia e presentando l’esperienza di vita del Centro ecumenico di Ottmaring.
“Il Kirchentag – commenta Joachim Schwind, Caporedattore di Neue Stadt, mensile del Movimento dei Focolari in lingua tedesca – si è svolto in un momento segnato da molteplici crisi: la crisi economico-finaziaria; la crisi dell’Euro e cioè dell’integrazione europea; la crisi della Chiesa cattolica riguardo al coinvolgimento di sacerdoti e vescovi nell’abuso sessuale di minorenni. Per queste ragioni il motto scelto per la manifestazione di quest’anno “Affinché abbiate speranza” ha acquistato un’importanza nuova e soprattutto attuale. La Chiesa cattolica si è presentata – soprattutto nei suoi rappresentanti – in una maniera molto sobria e questa umiltà – così hanno osservato tanti commentatori – aiuta l’ecumenismo, ad un incontro alla stessa altezza del precedente”.
Particolarmente apprezzata nell’edizione di quest’anno la presenza degli ortodossi alla manifestazione. “L’ecumenismo – prosegue Schwind – è diventato, nel senso più positivo, ‘normale’. Non c’è più il fascino dell’altro come ‘straniero’ che si debba conoscere. In tanti campi la cooperazione e la collaborazione sono una realtà, in altri lo stanno diventando. Penso che tocca ora ai movimenti offrire una solida base spirituale a questa ‘normalità’ dell’insieme”. “Il Kirchentag – conclude Schwind – ha dato speranza in un triplice senso: verso l’interno delle chiese, incoraggiando i cristiani facendo vedere chi sono per il mondo di oggi; in senso ecumenico, facendo vedere quanto di comune c’è già e che una forte e profonda comunione sia non solo possibile ma già esistente; verso la società: dimostrando che i cristiani sono pronti ad impegnarsi per questo paese, soprattutto in un momento in cui tutti stanno cercando punti di orientamento”. (altro…)
Mag 14, 2010 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
A 35 kilometri da Parigi sorge l’incipiente cittadella dei Focolari in Francia, immersa nel verde, nel Parco d’Arny (Bruyères-le-Châtel). Una popolazione molto varia composta da poco più di un milione di persone, su un territorio rurale, ma dotato d’industrie di alta tecnologia. La presenza della cattedrale, di una grande moschea e un importante pagoda, danno l’idea delle diversità religiose degli abitanti. Mons. Dubost, vescovo del posto, aveva avuto l’occasione di incontrare personalmente Chiara Lubich a Roma durante il Sinodo; ora accoglie calorosamente Maria Voce e Giancarlo Faletti. Per il presule, la cittadella è una “chance” per la diocesi e si augura che si moltiplichino questi “luoghi di vita” che testimoniano l’amore di Dio. Si sottolinea l’importanza culturale della presenza sul territorio dell’Editrice Nouvelle Cité. La giornata prosegue con la visita, a Parigi, della magnifica cattedrale Notre Dame, centro spirituale della capitale. A sera, l’incontro con i giovani in un clima di famiglia. Piovono le domande: come vivere in una società dove il tempo diventa una cosa rara? Maria Voce risponde: “Avere la libertà di colui che si sa amato da Dio e agisce di conseguenza”. E, dopo sottolineando l’importanza del rispetto verso tutti, al di là delle proprie convinzioni, ha incoraggiato i giovani a vivere nella libertà di figli di Dio che spinge a osare e a rischiare, aperti sul futuro.
La visita della “Cittadella”, in ogni suo particolare, si svolge il giorno dopo, 12 maggio. Dopo aver visitato il villaggio di Bruyères-le-Chatêl e ammirato la magnifica chiesa di St Didier del XI secolo, Maria Voce e Giancarlo iniziano il giro, con un caffè caldo, dalla così detta “casa del guardiano”, dove ci sono due appartamenti ristrutturati che permettono di accogliere persone di passaggio. Si continua dalla “grande casa”, che accoglie il focolare femminile e una famiglia che si è trasferita nella cittadella nascente. Si prosegue dai locali dell’Editrice Nouvelle Cité: la tipografia, la redazione, i locali dell’amministrazione e spedizione, ecc. Maria Voce parla benissimo il francese per cui il contatto diretto con gli impiegati è semplice e immediato. Alla conclusione della visita, la presidente dei Focolari afferma con forza la sua certezza: la “Cittadella d’Arny” deve essere una vetrina, un “expo” di Dio, non tanto per le costruzioni, ma per la testimonianza dell’amore reciproco che si vive, e che deve risplendere anche oltre la Francia. Al di là della giornata cupa, ora risplende un altro sole su Arny, in particolare per tutti quelli impegnati nel promettente progetto della cittadella nascente. (altro…)
Mag 12, 2010 | Centro internazionale, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Parigi, 10 maggio 2010 Giornata incominciata sotto la protezione di Maria al santuario della Medaglia Miracolosa (rue du Bac). Nel 1830, Maria appare a Catherine Labouré, novizia delle Suore della Carità, e le affida il compito di realizzare una medaglia promettendole di dare abbondanti grazie a quelli che gliele domanderanno. Qualche anno dopo un’epidemia di colera si abbatte sulla capitale e per via dei miracoli che avvengono in merito a questa medaglia, essa è riconosciuta nel mondo intero sotto il nome della Medaglia Miracolosa. La cappella che le è consacrata diventa un luogo di pellegrinaggio popolare nella capitale (più di 2 milioni di visitatori all’anno). Giancarlo Faletti e Jean-Louis Hôte celebrano la messa in questo santuario per proseguire questo “accompagnamento” di Maria iniziato a Lourdes e continuato a Notre-Dame de Fourvière. Centro d’Accoglienza della Stampa Straniera Un’ora più tardi, cambio di scena, con l’accoglienza ufficiale al Centro d’Accoglienza della Stampa Straniera” (CAPE) vicino ai Champs-Elysées. Maria Voce racconta il suo percorso in un modo molto vivo e in un francese … impeccabile. Poi risponde alle domande. Anche se non sono numerosi i giornalisti, questo momento è molto importante perché è una riconoscenza nel mondo dei media. La conferenza stampa è disponibile in audio sul sito del CAPE. (Seguiranno un’intervista su Radio Notre Dame e un articolo sulla “Vie”). Episcopato di Francia e Nunziatura All’inizio del pomeriggio una tinta più ecclesiale con la visita al Cardinale Vingt-Trois, arcivescovo di Parigi e Presidente della Conferenza Episcopale Francese. Maria Voce è molto soddisfatta di questo incontro, breve ma molto diretto nel rapporto. (è stata solo un quarto d’ora perché i vescovi erano riuniti per il Consiglio permanente). Ha aggiornato il cardinale della sua ultima visita al Papa. Durante la visita della casa della Conferenza dei vescovi francesi c’è l’occasione di salutare, nei corridoi e nel giardino, Mons. Hippolyte Simon (vescovo di Clermont e Delegato della Conferenza dei vescovi di Francia alla COMETE (Commissione dei vescovadi della Comunità europea), Mons. Grallet (arcivescovo di Strasburgo) e ancora Xavier Monmarché (Pax Christi) con il quale si sono già tessuti legami per via di Insieme per l’Europa. Poi la visita alla Nunziatura con la calorosa accoglienza del nunzio, Mon. Luigi Ventura che conosce bene il movimento : un “cafè all’italiana” offerto in segno di benvenuta. Incontro con sacerdoti, volontari e Consigli zona In fine pomeriggio, Maria Voce e Giancarlo incontrano il gruppo dei sacerdoti venuti da varie regioni. Poco numerosi ma dinamici, riconosciuti ed apprezzati nelle loro diocesi, a loro sono affidati a volte dei compiti importanti. Si sono poi aggiunti i centri dei volontari /e partecipando ad un profondo dialogo e scambio reciproco. La sera incontro con i membri del Consiglio di zona (una quarantina di persone) che danno un panorama del lavoro nell’insieme della zona. Panorama ricco e diversificato. Maria Voce coglie l’occasione per insistere sull’importanza del Consiglio di zona “cuore d’un territorio da dove tutto deve partire”. Il Consiglio di zona dunque non è un organo amministrativo che organizza per il meglio un calendario ma un centro che, grazie all’amore reciproco fra i membri, è all’ascolto dello Spirito Santo per comprendere le azioni necessarie al territorio affidato. Un ultimo regalo : Maria Voce ha portato nei suoi bagagli il video di qualche minuto realizzato in occasione della sua visita a Benedetto XVI in seguito al suo viaggio in Asia.
Jean Michel Merlin
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