Movimento dei Focolari

Chiara Lubich, 1973: l’Opera compie 30 anni

http://vimeo.com/80976960 «Mi è stato chiesto di ricordare, oggi, 7 dicembre ’73, il giorno 7 dicembre ’43, che abbiamo sempre considerato data ufficiale dell’inizio del Movimento. Si tratta della mia consacrazione a Dio. Per i più giovani e per i nuovi – penso – sia cosa gradita descrivere quel semplice giorno. Cercherò di farlo guardando al fatto, opera del Signore, e non alla mia persona. Immaginate una ragazza innamorata; innamorata di quell’amore che è il primo, il più puro, quello non ancora dichiarato, ma che incomincia a bruciare l’anima. Con una sola differenza: la ragazza innamorata così, su questa terra, ha negli occhi la figura del suo amato; questa, non lo vede, non lo sente, non lo tocca, non ne avverte il profumo con i sensi di questo corpo, ma con quelli dell’anima, attraverso i quali l’Amore è entrato e l’ha invasa tutta. Di qui una gioia caratteristica, difficile a riprovare nella vita, gioia segreta, serena, esultante. Qualche giorno prima del 7 dicembre mi era stato detto di vegliare la notte precedente accanto al crocifisso per meglio prepararmi allo sposalizio con Dio, sposalizio che doveva avvenire nella maniera più segreta: ne eravamo al corrente Dio, io e il confessore. La sera ho tentato questa veglia, inginocchiata accanto al letto davanti a un crocifisso di metallo che ora ha mia madre. Ho pregato, mi sembra, per circa due ore. Ma giovane e poco convinta di certe pratiche che poi si sono manifestate non conformi alla mia vocazione, mi sono addormentata, dopo aver osservato che il crocifisso era tutto irrorato dall’umidità dell’alito della mia preghiera. Questo fatto m’è sembrato un simbolo: il crocifisso che avrei dovuto seguire non sarebbe stato tanto quello delle piaghe fisiche, che molte spiritualità hanno messo in rilievo, quanto quello dei dolori spirituali […] che Gesù aveva provato». [continua] Leggi il testo integrale in pdf (altro…)

In Colombia si lavora per un Mondo Migliore

In Colombia si lavora per un Mondo Migliore

La Colombia, insieme alle tante ricchezze naturali, è anche un Paese con gravi piaghe sociali fra cui una forte diseguaglianza fra pochi ricchi e molti poveri, numerose famiglie costrette a lasciare le loro case e città a causa della violenza, migliaia di casi di abusi sui minori… La fondazione Mundo Mejor, organizzazione no-profit, nasce a Medellín nel 1996 da un gruppo di persone del Movimento dei Focolari che hanno trovato nel Carisma dell’Unità la forza per affrontare le emergenze sociali intorno a loro. Non si poteva restare indifferenti davanti a queste realtà, anzi, cercando di incarnare la spiritualità di Chiara Lubich, sono nate delle risposte concrete: diversi progetti sociali che integrano azione e riflessione. Il programma di assistenza all’infanzia, ad esempio, offre educazione integrale a bambini in condizione di vulnerabilità, tra i 2 ed i 5   anni. Quello di integrazione sociale che offre assistenza agli indigenti, cercando di costruire alternative e progetti di vita che permettano di reinserirli nel tessuto sociale e nel mondo del lavoro. In questa stessa direzione va il programma di inserimento nel mondo del lavoro, con l’offerta di una formazione professionale e di assistenza nelle località di appartenenza. Un programma sui diritti umani, dove si sviluppano strategie per rafforzare l’esercizio dei principali diritti dei bambini e delle loro famiglie Attualmente la Fondazione conta 155 impiegati, tra nutrizionisti, psicologi, maestri e personale amministrativo, prendendosi cura di circa 2.000 bambini e di 400 senza tetto. Steve Carty e la moglie Sandra – peruviani, due figli – si dedicano a tempo pieno in questo lavoro educativo-sociale. “La nostra sfida trascende l’attivismo – sottolinea Steve –, perché abbiamo compreso che la prima grande rivoluzione sociale nasce nel cuore di ogni persona”. Oggi la fondazione Mundo Mejor è un’istituzione riconosciuta come un valido interlocutore per il mondo politico, artistico, sociale e sportivo; è partner di altre organizzazioni che l’hanno scelta per la sua trasparenza e attenzione all’altro, nello spirito della fraternità. Riconoscimenti importanti sono venuti dal Comune di Medellìn, dalle autorità regionali e dal Senato della Repubblica di Colombia. Da poco, poi, è stato firmato un accordo con il Club UNESCO Heritage, con sede a Valencia in Spagna. (altro…)

In Colombia si lavora per un Mondo Migliore

Vangelo vissuto/1

Provvidenza Mio marito ha un’impresa edile e, poiché le banche hanno bloccato i finanziamenti, per due anni è rimasto senza lavoro. Tra ristrettezze economiche sempre più grandi e momenti di scoraggiamento, speravamo nella provvidenza di Dio. All’inizio dell’anno scolastico le bambine avevano bisogno dei libri e non sapevamo come fare. Una mattina arriva una nostra amica a dirci che, avendo ricevuto dei soldi inattesi, ha pensato che forse potevano esserci d’aiuto, sapendo il momento che stavamo attraversando: «Ce li ridarete quando potrete». Un mese fa sono stati sbloccati i mutui, ma la grave situazione economica ci impediva di pagare regolarmente i dipendenti. Un amico ha parlato con loro, a nostra insaputa, ed ha esposto il problema chiedendo se erano pronti a lavorare senza percepire la paga. Tutti hanno accettato. Si avvicinava Natale e ci è arrivato un pagamento arretrato del tutto inaspettato. Con grande gioia lo abbiamo diviso tra i dipendenti. Attraverso un parente, poi, la provvidenza non ci ha abbandonati. (E.M. – Italia) La lampada Avevo sempre cercato un buon rapporto con mia suocera, persona molto difficile. Mio marito me lo aveva sempre detto, e se il rapporto con la madre era difficile per lui, figurarsi per me. Volevo ignorarla. Non ero in pace però: il Vangelo dice di “amare tutti”, e in quel “tutti” è compresa anche la suocera. E allora, una telefonata per sentire come stava, portarla in giro in macchina, invitarla a pranzo una volta la settimana… Un po’ alla volta sono cadute le barriere e sono diventata la sua confidente e accompagnatrice alle visite mediche, dove mi presentava come il suo angelo custode. A quasi ottant’anni ha cominciato ad interessarsi a una vicina sola che aveva bisogno di compagnia, e a preparare regolarmente dolci per la parrocchia. Mi diceva: «Da te ho capito quanto fa bene sentirsi ricordati». Un giorno mi ha confidato: «Questa lampada mi è molto cara perché me l’ha lasciata mio nonno. È uno dei pochi ricordi di famiglia: quando sarò morta sono contenta che resti a te…». Ora questa lampada è in casa nostra e ci ricorda che solo l’amore resta. (I.B. – Svizzera) Fonte: Il Vangelo del giorno, dicembre 2013, Città Nuova Editrice. (altro…)

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Riportare Gesù al centro del Natale

“S’avvicina Natale e le vie della città s’ammantano di luci…”. Inizia così lo scritto di Chiara LubichHanno sloggiato Gesù” che un giorno, in prossimità delle festività natalizie, attraversando in macchina le strade di una metropoli, fu colpita dall’esteriorità che si coglieva ad ogni angolo: “Una fila interminabile di negozi, una ricchezza senza fine, ma esorbitante”. Notando la graziosità ed il garbo estetico dell’atmosfera che circonda il Natale, Chiara era stupefatta dalla mancanza del suo significato vero e profondo: “Nel mio cuore l’incredulità e poi quasi la ribellione – scriveva – : questo mondo ricco si è “accalappiato” il Natale e tutto il suo contorno, e ha sloggiato Gesù! Ama del Natale la poesia, l’ambiente, l’amicizia che suscita, i regali che suggerisce, le luci, le stelle, i canti. Punta sul Natale per il guadagno migliore dell’anno. Ma a Gesù non pensa. ‘Venne fra i suoi e non lo ricevettero…’. ‘Non c’era posto per lui nell’albergo’… nemmeno a Natale. Stanotte non ho dormito . Questo pensiero mi ha tenuta sveglia”. Chiara confidava che avrebbe voluto far di tutto pur di dare rilievo e trasmettere a chiunque il “mistero d’amore” del Natale. “Che almeno in tutte le nostre case – si augurava – si gridi Chi è nato, facendoGli festa come non mai”. Da diversi anni ormai, i bambini che aderiscono all’ideale dell’unità hanno fatto proprio il sogno di Chiara: riportare Gesù bambino al centro del Natale; per questo si adoperano con canzoni, statuette e piccole rappresentazioni, raccogliendo anche offerte per alleviare disagi e sofferenze in altri bambini. Quest’anno daranno priorità a coetanei di Filippine e Siria. Chi vuole partecipare all’azione può scaricare dal sito: gen4.focolare.org un poster che illustra l’attività. (altro…)