“Start Here and Now”, ovvero “Inizia qui e ora” è l’ultimo singolo della band internazionale Gen Verde. Un inno di unione, forza, coraggio e gioia che vede la partecipazione di due gruppi musicali giovanili: Banda Unità (Brasile) e AsOne (Italia). “Tutti, con le nostre diversità, siamo invitati ad andare oltre le frontiere per costruire un mondo dove la cura, l’amore, la giustizia e l’inclusione siano la risposta al dolore, all’orrore delle guerre e delle divisioni” spiega la band.
Cosa c’è dietro il brano?
“La nuova canzone è di per sé un’esperienza ‘oltre i confini’ per il modo in cui è stata prodotta – continua la band -. Le voci sono state incise in tre diverse parti del mondo e anche il video è stato girato in tre luoghi diversi: Loppiano e Verona (Italia) e Recife (Brasile)”.
Il progetto include la partecipazione di due gruppi musicali giovanili che condividono i valori del Gen Verde. Banda Unità è un complesso musicale brasiliano ed AsOne è una band di Verona, in Italia. Anche questi stessi gruppi vogliono condividere, attraverso la musica, i valori della pace, del dialogo e della fratellanza universale.
“Start Here and Now” ha un mix intergenerazionale e interculturale – continua il Gen Verde -. Questo singolo spicca per il ritmo molto coinvolgente e un testo potente, cantato in diverse lingue, per far emergere il processo creativo ispirato all’interculturalità e all’impegno per la fraternità universale che si sottolinea nell’evento internazionale Genfest”.
Il Gen Verde ha suonato questo brano per la prima volta ad Aparecida in Brasile insieme ai complessi musicali Banda Unità e AsOne il 20 luglio 2024 durante il Genfest, l’evento globale dei giovani del Movimento dei Focolari. Questa edizione ha avuto come titolo: “Juntos para Cuidar – Together to Care – Insieme per prenderci cura”.
Due intense settimane di tour per il Gen Verde in Portogallo che, da fine luglio a inizio agosto 2023, da nord a sud del Paese, tra laboratori artistici e concerti, con l’aiuto di tantissimi giovani, ha avuto modo di trasformare la musica in strumento di testimonianza e incontro con l’altro. Sono partite da Braga (Portogallo) per poi dirigersi verso il sud del Paese, in Algarve, e concludere il loro percorso a Lisbona, nel clima festoso e inebriante di una Giornata Mondiale della Gioventù di cui ancora si respira il bellissimo ricordo. È questo il percorso che dal 23 luglio al 4 agosto ha portato avanti il Gen Verde international Performing Arts Group, il gruppo musicale al femminile nato nel 1966 da un’ispirazione di Chiara Lubich, Fondatrice del Movimento dei Focolari. Un tour intenso all’insegna dell’incontro e dell’amicizia e in cui, dopo aver seminato in parole e note, si è davvero raccolto molto in termini di esperienza viva. Ne è un esempio lo Start Now Workshop Project, progetto musicale e artistico pensato per educare alla pace e al dialogo portato avanti dal Gen Verde che ha goduto, a Braga, della partecipazione di un bellissimo gruppo di giovani provenienti da Spagna e Portogallo e della speciale collaborazione del Projeto Homem Braga, specializzato nel trattamento, nella prevenzione, nella riduzione danni e nel reinserimento di persone con dipendenze. “Noi di solito abbiamo un po’ di paura quando invitiamo gente da fuori a conoscere gli utenti del nostro centro- dice uno degli educatori della sede del Projeto Homem Braga dopo l’incontro con le artiste- perché non vogliamo disturbare il loro processo di recupero. Oggi vi ringraziamo per aver diffuso tanta gioia in tutti noi”. “Abbiamo scoperto che la musica, la danza, l’arte davvero possono aiutarci a superare tante barriere, come quella linguistica, culturale- dice un ragazzo spagnolo che ha partecipato al workshop. A volte è difficile remare nella stessa direzione, ci vuole pazienza perché non andiamo tutti allo stesso ritmo, ma una cosa che ci portiamo dietro è la gioia che si trasmette, al di là delle difficoltà. L’amore ci fa superare ogni conflitto”. Al suono di Girl On A Mission (Magnificat), il brano composto dal Gen Verde per la Giornata Mondiale della Gioventù di Lisbona, il gruppo si è spostato a Faro (Algarve- Portugal) dove ha partecipato alle Giornate nelle diocesi che hanno preceduto la GMG, concludendo con un concerto nello Stadio Algarve il 31 luglio; il viaggio è continuato verso la capitale portoghese per un’altra edizione dello “Start Now” al quale hanno preso parte circa 100 giovani che, a conclusione, il 2 agosto, si sono esibiti con le artiste sul palco dell’Auditório da Faculdade de Medicina Dentária di Lisbona gremito di pubblico: “È stato molto gratificante partecipare ad un’attività come questa- dice una ragazza portoghese- perché possiamo imparare e conoscere altri. Abbiamo capito che è importante sia dire la nostra opinione sia, quando necessario, sapere perdere quella idea nel lavoro in squadra. La parola che sintetizza tutto quello che abbiamo imparato è umiltà, per dare all’altro la possibilità di esprimersi”. Imparare a superare le sfide come- dice un’altra ragazza- “quella di saper ascoltare, cogliere le idee degli altri, imparare ad interagire; lasciare andare la timidezza e creare qualcosa di bello, ma insieme”. Marita Alvarez (Argentina), cantante del Gen Verde, ci racconta: “abbiamo trovato tanti giovani che in tanti Paesi hanno partecipato ai nostri laboratori artistici in questi anni, e così abbiamo capito quanto questi rapporti siano stati profondi, veri e duraturi. Dalla Slovacchia, Polonia, Ucraina, alla Spagna, Austria, Germania e Italia, per nominarne alcuni, abbiamo visto questi giovani come leader delle loro comunità, impegnati e pronti a moltiplicare la gioia attraverso il “Magnificat anima mea” che Dio ha fatto nella loro vita”. Nel vivo della GMG, Lisbona si colora di giovani e si fa occasione unica per testimoniare e, allo stesso tempo, sperimentare la vivacità di una Chiesa pellegrina che, da tutte le parti del globo, chiama per nome. Ed è in questo spirito di famiglia che il Gen Verde, ha preso parte al secondo giorno delle catechesi Rise Up organizzato dal Movimento dei Focolari, dove ha cantato e animato la messa insieme ad oltre 7000 ragazzi, per poi concludere il suo viaggio in Portogallo con un concerto, il 4 agosto, ad Alameda Dom Afonso Henriques, in chiusura del Festival Halleluya: “ Mi ha colpito molto l’unità tra di loro – ha detto Jesús Morán, Copresidente del Movimento dei Focolari – e i giovani erano strafelici, erano tutti coinvolti nel ritmo, nella musica, ma anche nei momenti di profondità, che non mancano nelle canzoni, e i ragazzi sapevano anche raccogliersi. Pensando alla Via Crucis è stato come la ‘quindicesima stazione’, che non esiste però che, come tutti dicono e immaginano, è il segno della Resurrezione. È stato un canto alla Resurrezione, alla gioia. Credo che questa è la strada giusta per comunicare il Vangelo con linguaggio musicale che tanto piace ai giovani”.
«Si sente l’urgenza dell’ evangelizzazione e si capisce come la musica può avere in essa un grande impatto», afferma Nancy Uelmen, compositrice e cantante del Gen Verde International Performing Arts Group, partecipante al convegno per conto del gruppo musicale del Movimento dei Focolari. Il convegno di tre giorni promosso dal Pontificio Consiglio della Cultura, guidato dal Cardinal Gianfranco Ravasi, aveva come titolo “Chiesa e Compositori: Parola e Suoni”. Oltre i vari relatori, erano presenti circa 110 iscritti in rappresentanza di diverse conferenze episcopali e istituti accademici di tanti paesi, tra cui alcuni compositori. La riflessione ha avuto inizio con “Musica e Parola”, mettendo l’accento sulle questioni della memoria, della intelligibilità e del significato; quindi “Musica e Vangelo”, che ha permesso di presentare alcune esperienze di vita personali e comunitarie e l’impatto dei differenti stili musicali e compositivi; infine “Musica e Strumenti”, di carattere più tecnico e incentrato sui diversi suoni, culminando con la voce umana.
Foto: Pontificio Consiglio della Cultura
«Si è anche parlato del grande bisogno che c’è di evangelizzare con la musica, al di fuori dell’ambito liturgico», ricorda Uelmen. “È l’ora del coraggio espressivo”, diceva il compositore mons. Marco Frisina, direttore del Coro della Diocesi di Roma. «A me – racconta Nancy – è stato affidato un workshop nel secondo giorno che ho intitolato “Spiritualità e Composizione nella Nuova Evangelizzazione”. Ho voluto dare uno sguardo sulla situazione dei giovani oggi e la chiamata che sentiamo di “uscire alle periferie” attraverso i nostri progetti “Start Now”, per raggiungere in particolare i più svantaggiati. Ho anche dato alcuni spunti su come la spiritualità dell’unità mi (e ci) aiuta a passare dall’IO al NOI nel processo di composizione, illustrando questo processo con alcuni dei nostri brani più recenti».
Foto: Pontificio Consiglio della Cultura
«Nel pomeriggio – è sempre Nancy Uelmen che parla – c’era uno spazio dedicato ai Movimenti ecclesiali, con una tavola rotonda aperta a tutti i partecipanti del convegno. Eravamo in tre a parlare: Luciana Leone, del Rinnovamento nello Spirito, il compositore Pippo Molino di Comunione e Liberazione ed io, rappresentando i Focolari. Abbiamo potuto parlare dei nostri approcci e prospettive sulla vita musicale nella Chiesa; quella liturgica, ma anche in altri campi. Ho fatto un breve intervento sul ruolo della musica nel Movimento, e poi ho raccontato più specificamente l’esperienza che portiamo avanti come Gen Verde, facendo musica per e con i giovani».«Oltre le importanti esposizioni di personalità internazionali della musica nella Chiesa, ci sono state tante occasioni di scambi e di dialogo con i vari partecipanti. In particolare con alcuni rappresentanti dei movimenti e associazioni, con i quali si condivideva il desiderio di collaborare di più tra di noi. Si avvertiva, infatti, il bisogno di “uscire” insieme per andare verso quelli che non si avvicinano alla chiesa e, attraverso la musica, crediamo che si può fare molto». Il convegno si è concluso ad Assisi con un Concerto nella Basilica superiore, nel contesto del Premio «Francesco Siciliani», concorso internazionale per una composizione di musica sacra, eseguito dal St. Jacob’s Chamber Choir, Stoccolma, diretto da Gary Graden. E’ prevista la pubblicazione degli Atti del Convegno. di Gustavo Clariá Il programmaIntervento di Nancy Uelmen (altro…)
Trentaquattro giorni, cinque città, tredici appuntamenti ufficiali: alcuni, come i workshop, spalmati su più giorni per un coinvolgimento fattivo e concreto dei giovani nel preparare gli spettacoli: e poi, conoscendo il Gen Rosso, a questi si aggiungeranno certamente momenti che non rientrano mai nei programmi ufficiali ma costruiscono quei rapporti che fanno di ogni tour un evento: la visita a qualche realtà particolare, l’incontro a carattere familiare con gli amici e i fans di sempre, uno sguardo, un colloquio… Dal 19 Marzo al 22 Aprile il Gen Rosso è in tournée tra Spagna e Portogallo: e i primi numeri fanno ben sperare, anche se pensare alla musica rock e associarla ai messaggi di pace, solidarietà, fraternità o speranza a volte può sembrare complicato. Ma gli stereotipi spesso muoiono da soli e il Gen Rosso ne ha avuto prova proprio il 19 Marzo all’auditorium “El Batel“, inaugurato la settimana precedente dalla Regina Sofia. Ci scrive Tomek Mikusinski, del Gen Rosso: «È la prima volta che portiamo il nostro concerto Dimensione Indelebile a Cartagena, nel sud della Spagna. È uno spettacolo con cui, attraverso la musica rock, stiamo tentando di trasmettere valori quali la pace, la giustizia sociale, l’amore, la solidarietà e la pacifica convivenza tra etnie e culture». Tra le 900 persone presenti c’è anche José Manuel Lorca Planes non è solo un grande fan del Gen Rosso da tanti anni, ma è anche il vescovo della diocesi di Cartagena: «Avete coniugato il linguaggio moderno con l’inconfondibile messaggio cristiano» – ha dichiarato, facendo capire di conoscere molto bene il repertorio artistico del gruppo. E poi, l’immancabile appuntamento con i più giovani e il progetto “Forti senza violenza”, che ha fatto tappa nella città con un workshop e due spettacoli Streetlight, con oltre 1000 partecipanti. Tra le tante impressioni, quella del giornalista Alvaro Prian racconta bene ciò che è successo in questi primi quattro giorni a Cartagena: «Lo spettacolo esprime l’esistenza di un altro linguaggio su cui fonda l’amore, l’amicizia e tutte le esperienze positive. I componenti del gruppo, pur essendo di provenienze diverse, si intendono perfettamente con gli studenti attraverso il linguaggio dello sguardo, del sorriso e soprattutto del cuore. Lo si scopre man mano, lavorando gomito a gomito durante i quattro giorni dei “laboratori“, i workshops, con entusiasmo e interesse. In qualche modo l’intera Cartagena ha vissuto questo fatto (…) tutti siamo diventati fratelli. Sono bastati pochi giorni per capire dove siamo capitati: In uno spettacolo della vita!».Albacete, Tomares, Braga e Sevilla sono le prossime città che aspettano il Gen Rosso, con alcuni appuntamenti da non perdere: nelle scuole, nel carcere minorile, con l’immancabile contributo dei giovani…. di oggi e di ieri. (altro…)