Nov 28, 2015 | Chiesa, Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Il 27 novembre si è conclusa la prima parte del Convegno ecumenico dei vescovi amici dei Focolari, nel Monastero della S.S. Trinità nell’isola di Halki. Il card. Francis Kriengsak ha messo in evidenza come l’unità tra le diverse chiese cristiane è al servizio dell’intera famiglia umana. «La diversità è un dono e un arricchimento reciproco, – sono parole del cardinale – ma ciò è possibile soltanto con un ascolto senza giudizio, con il dialogo della vita, con la condivisione delle esperienze, con una accoglienza che armonizza i vari carismi». Nella conoscenza reciproca sono emerse le sfide e le particolarità di ogni chiesa su problematiche scottanti.

Jesús Morán
In mattinata, Jesús Morán, copresidente dei Focolari, ha identificato alcune grandi sfide dell’umanità di oggi, tra cui: la globalizzazione, la ultra-contemporaneità, l’avvento di una terza guerra mondiale a pezzi; e ha evidenziato le risposte che la cultura dell’unità offre. Citando il vescovo Klaus Hemmerle, pioniere di questi convegni, ha indicato la necessità di un atteggiamento di ascolto del mondo, «Insegnami il tuo pensare – diceva Hemmerle – perché io possa imparare di nuovo il mio annunciare», solo in questo modo, – continua Morán – è possibile compiere una «inescusabile operazione di purificazione dalle “incrostazioni religiose” presenti nelle nostre chiese. Sono queste che ci dividono, il mondo non ci permette più non solo di essere disuniti ma nemmeno di annunciare il messaggio di Cristo come lo abbiamo fatto finora. Del resto i primi cristiani non hanno annunciato una nuova religione ma una vita piena, la vita che avevano trovato in Gesù». Nel dialogo successivo si è evidenziato quanto queste parole siano entrate in profondità, e si è sentito forte il desiderio di appianare la strada verso la piena e visibile comunione. Anche se il panorama mondiale sembra indicare il contrario, il copresidente invita alla speranza: «Questo mondo così come è oggi – conclude Jesús Morán – mi porta ad essere più cristiano, per questa identificazione con Gesù crocifisso che mi permette di vivere con gli altri fratelli la comunione trinitaria più profonda». I vescovi hanno potuto conoscere la storia del Monastero della S.S. Trinità, durante una breve visita. Dal 1844 qui funzionava il seminario per la formazione del clero greco-ortodosso, fino a quando, nel 1971, la Corte costituzionale turca ha deciso che tutti gli istituti privati di alta formazione fossero inglobati nell’offerta universitaria pubblica. Il Consiglio del seminario si era opposto e di conseguenza fu ordinata la chiusura della celebre Scuola teologica dove avevano studiato teologi di tante parti del mondo, anche di altre Chiese. In 127 anni di attività, 950 studenti si sono laureati in questa scuola, 330 sono diventati vescovi, 12 sono stati scelti come Patriarchi Ecumenici, 2 eletti Patriarchi di Alessandria, 3 di Antiochia, 1 Esarca dei Bulgari, 4 arcivescovi di Atene, 1 arcivescovo dell’Albania e 318 sono stati ordinati sacerdoti. L’attuale abate del monastero, il metropolita Elpidophoros Lambriniadis, ha tenuto una relazione dal titolo “L’amore di misericordia e la comunione tra i cristiani”; una interessante lettura storica sul cammino di dialogo fatto tra la Chiesa d’Oriente e quella d’Occidente, con un particolare accenno al ruolo svolto da Chiara Lubich, fondatrice dei Focolari, nell’avvicinamento delle due chiese.
Alla chiusura di questa prima parte del convegno, i vescovi hanno fatto proprio l’appello del Patriarca Bartolomeo I, di pregare perché il seminario teologico venga riaperto. Hanno inoltre invocato la liberazione dei due vescovi rapiti in Siria nell’aprile del 2013: l’arcivescovo greco-ortodosso di Aleppo, Paul Yazigi, e l’arcivescovo siro ortodosso Gregorios Yohanna Ibrahim, vescovo amico dei Focolari e assiduo partecipante ai loro appuntamenti. Ora è venuta la sera e anche la pioggia cade soavemente sull’isola. Le carrozze scendono dalla collina portando un carico molto più leggero: vescovi fratelli impegnati a vivere l’amore reciproco perché Gesù Risorto possa ridonare nuova luce sul mondo. Dall’inviata Adriana Avellaneda (altro…)
Nov 27, 2015 | Centro internazionale, Chiesa, Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Nel contesto attuale parlare di unità può sembrare assurdo, anacronistico. Eppure la spinta che anima i vescovi presenti al Convegno ecumenico nell’isola di Heybeliada (Halki) è tutt’altro che un’utopia. L’impegno a vivere l’amore scambievole tra di loro e con le loro chiese è già una testimonianza vitale per chi ha perso la speranza nel dialogo e nella pace. Il 25 novembre Maria Voce, nel suo discorso programmatico, ha parlato ai vescovi di unità. Una realtà che oltre ad essere un dono dall’alto, diventa anche un impegno impellente che – assicura – ci permette di “inserirci in questa storia sacra dell’umanità”. Una storia sacra in cui i cristiani hanno un ruolo imprescindibile. L’unità diventa una risposta alle sfide di oggi. “Di fronte all’impotenza, che talvolta anche oggi ci assale, – continua Maria Voce – forse dobbiamo fare un unico primo passo: ridonarci a Dio come strumenti nelle Sue mani, perché Lui, sul nostro nulla, operi l’unità. Questo è il nostro primo impegno, il primo passo che occorre fare singolarmente e insieme”. Oggi con una realtà sociale così drammatica molti, soprattutto i giovani, sentono la spinta ad essere presenti e visibili accanto a chi soffre. Ma il compito dei Focolari non si esaurisce qui. È necessario comprendere che l’unità è un traguardo verso il mondo unito, quindi “siamo chiamati all’unità con tutti – sottolinea ancora Maria Voce – nessuno escluso”. E citando dei brani di Chiara Lubich, svela ai vescovi la strada scoperta dalla fondatrice dei Focolari. “La porta che ci apre all’unità è per noi Gesù Crocifisso e Abbandonato” che “ha operato la riunificazione del genere umano col Padre e degli uomini fra loro ed è Lui crocifisso e abbandonato causa, chiave dell’unità, che la opererà anche oggi”.
Portare la ricchezza dell’unità in ogni angolo della terra, è il compito che si pone il Movimento dei Focolari, suscitare cellule vive ovunque. “Nei campi profughi, – continua Maria Voce – negli ospedali dei feriti di guerra, nelle manifestazioni in piazza, nelle file di chi cerca lavoro e non lo trova, nei porti affollati di immigrati… dappertutto, dappertutto, Dio ci chiede di accendere fuochi sempre più vasti”. Nel dialogo successivo alcuni vescovi raccontano delle loro azioni in contesti difficili, la vicinanza dei fedeli delle diverse chiese là dove c’è la guerra e la sofferenza. In loro è forte la certezza che è la croce ad accomunare tutti e a far fiorire nei posti più impensati comunità vive. Il programma apre poi uno sguardo particolare sulla realtà delle chiese locali nel Medio Oriente, il ruolo dei cristiani e le loro difficoltà. Il vescovo Sahak Maşalyan nonostante la complessa situazione della Chiesa Armena in Turchia, trasmette ottimismo, e asserisce: “Quando i cristiani perdono il senso dell’ottimismo, alla fine emigrano da qualche altra parte”. Un appello arriva anche dal vescovo Simon Atallah della chiesa maronita del Libano. Chiede di pregare con fervore per sconfiggere la guerra, per far sì che i cristiani non abbandonino le loro terre e possano ritornare a vivere in pace e armonia. A conclusione della giornata Angela Caliaro e Carmine Donnici, rappresentanti del Movimento, raccontano dello sviluppo e dell’influsso dei Focolari in tutta l’area mediorientale; un seme di speranza che coinvolge cristiani, musulmani ed ebrei a continuare sul cammino della riconciliazione e della pace. Dall’inviata Adriana Avellaneda (altro…)
Nov 26, 2015 | Centro internazionale, Chiesa, Ecumenismo, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Sono le ore 9 del 25 novembre. Una lieve brezza passa sopra l’isola: Heybeliada (Halki), una piccola oasi di pace nel Mar di Marmara, a poche miglia da Istanbul. Sulla sommità della collina sopra il porto si erge il Monastero ortodosso Aya Triada (SS. Trinità), che ospita quest’anno il 34° Convegno di vescovi di varie chiese, promosso dal Movimento dei Focolari. Fondato nel IX secolo, è stato più volte devastato da incendi e terremoti. L’edificio attuale risale alla fine del XIX secolo e fu già sede della prestigiosa Accademia teologica greco-ortodossa. Ospita una biblioteca che conserva preziosi manoscritti antichi e un totale di 120 mila volumi. All’ingresso del Monastero un insolito scenario: 35 vescovi di 16 Chiese e provenienti da 19 nazioni conversano fraternamente. Sono con loro anche Maria Voce e Jesús Morán, presidente e copresidente dei Focolari, e altri partecipanti al Convegno. Giunge dal porto il Patriarca ecumenico Bartolomeo I: «Sono contento di stare insieme a voi», afferma con semplicità e si dirige assieme a tutti verso l’interno. Sarà lui, infatti, a tenere la conversazione d’apertura dell’incontro: «Insieme per la casa comune: l’unità dei discepoli di Cristo nella diversità dei doni».
Il Card. di Bangkok Francis Kriengsak, a nome di tutti, saluta il Patriarca e lo ringrazia per aver voluto ospitare il Convegno. «Siamo qui nel cuore dell’Ortodossia, composta da Chiese antichissime e non di rado martiri» afferma, e introduce i partecipanti. Si fa presente al Convegno anche il Primate della Comunione anglicana, l’Arcivescovo di Canterbury Justin Welby, con un suo messaggio. «Continuo a considerare il Movimento dei Focolari – scrive – come uno dei fari di speranza nel nostro mondo diviso. Col suo impegno per l’unità attraverso il rispetto mutuo e il dialogo offre un caratteristico cammino verso la riconciliazione oltre le differenze e le inimicizie». Bartolomeo I ricorda la sua recente visita a Loppiano per il dottorato honoris causa conferitogli dall’Istituto Universitario Sophia. Un incontro – dice – in cui abbiamo sperimentato l’amore sincero, senza “se” e senza “ma”. Passa quindi a parlare del Convegno. «Come possiamo giungere ad armonizzare le diversità dei carismi delle nostre Chiese oggi, con l’unità dei discepoli di Cristo ed essere “typos” (modello) per l’unità del mondo?», si chiede e osserva: «Troppe volte le diversità appaiono come elemento fondante e non come carisma e questo lo assaporiamo ogni giorno di fronte alle difficoltà,che il genere umano vive come esclusività e conflittualità».
Nel panorama mondiale in cui dominano lo scoraggiamento, l’incertezza e la diffidenza, accentuati dagli avvenimenti degli ultimi giorni, lo sguardo del Patriarca è rivolto alla speranza.«Sono salito qui ancor più felice perché ho trovato voi ad accogliermi… come una famiglia». Come cristiani – sottolinea – «dobbiamo recuperare velocemente il senso dell’unità come ricapitolazione dei doni», la «ricchezza delle diversità … da offrire e ricevere in cambio». «L’unità del mondo, il rispetto del Creato di Dio, dono del suo amore – spiega –, sarà dato dalla capacità di accogliere l’esperienza altrui come ricchezza per tutti, come un cammino di unità, di rispetto e di reciprocità», «libero da ogni tipo di condizionamento ideologico, politico ed economico». Infine lancia un appello ai vescovi presenti e al popolo loro affidato: se come cristiani faremo questa esperienza, «saremo veramente il “sale del mondo” ed il mondo comincerà a vivere una profonda metamorfosi». Dall’inviata Adriana Avellaneda (altro…)
Nov 26, 2015 | Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
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Nov 24, 2015 | Centro internazionale, Chiesa, Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Sull’isola di Heybeliada (Halki), nel mare di Marmara davanti a Istanbul, inizia il 25 novembre il 34º Convegno di vescovi di varie Chiese promosso dal Movimento dei Focolari, nel Monastero che fu già sede della prestigiosa Accademia teologica greco-ortodossa. Il gruppo di 50 partecipanti provenienti da 19 Paesi, è atteso da Sua Santità Bartolomeo I, che in una recente intervista, a margine della consegna del dottorato h.c. in Cultura dell’Unità dall’Istituto universitario Sophia, affermava: «Ad Halki avremo l’occasione di ricordare tutti insieme Chiara Lubich e pregare per il riposo della sua anima. Potremo esprimere la nostra volontà di lavorare per l’unità delle Chiese. Noi come Chiesa di Costantinopoli siamo felici e pronti ad accogliere questi cardinali e vescovi, a scambiare le nostre esperienze e ricambiare il bacio della pace tra Oriente e Occidente». «Insieme per la casa comune» è il tema del Convegno, incentrato sull’unità a servizio della famiglia umana nella diversità dei doni. Le relazioni fondamentali affidate al Patriarca Bartolomeo I e a Maria Voce, presidente del Movimento dei Focolari. Moderatore del Convegno il cardinale Francis Kriengsak, arcivescovo di Bangkok. Nel corso del programma riflessioni di alcuni vescovi di varie Chiese. Il copresidente dei Focolari Jesús Morán offrirà una riflessione su «Il carisma dell’unità davanti alle sfide dell’umanità di oggi». Interverrà anche Gerhard Pross, evangelico dell’YMCA Germania, a nome della rete ecumenica di movimenti e comunità «Insieme per l’Europa». Il cardinale Kurt Koch, presente a Istanbul quale capo della delegazione della Santa Sede al Fanar per la festa di S. Andrea, rifletterà su: «Papa Francesco e la causa dell’unità dei cristiani». In una chiesa di tradizione armeno apostolica dell’antica Calcedonia, luogo dell’omonimo Concilio ecumenico del 451, i vescovi formuleranno un patto di amore reciproco al di sopra delle divisioni, secondo l’invito di Gesù: «Che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi» (Gv 15,12), nell’impegno di «amare la Chiesa dell’altro come la propria». Il 29 e 30 novembre, su invito del Patriarca Bartolomeo, i vescovi parteciperanno al Fanar alle celebrazioni in occasione della solennità di S. Andrea, patrono del Patriarcato di Costantinopoli. Questi convegni di vescovi di varie Chiese promossi dai Focolari si svolgono annualmente dal 1982, quando Giovanni Paolo II invitò un gruppo di vescovi cattolici amici del Movimento a rendere partecipi della loro esperienza di comunione «effettiva e affettiva» anche a vescovi di altre Chiese. Essi hanno l’obiettivo di offrire spazi di comunione e condivisione fraterna alla luce della spiritualità dell’unità. La sede di questi Convegni è itinerante in luoghi significativi per le diverse confessioni cristiane. Il prossimo Convegno nel 2016 avrà luogo a Ottmaring (Augsburg – Germania). (altro…)