
A proposito delle recenti stragi avvenute a Parigi, in Nigeria e in Pakistan, la presidente dei Focolari ha rilasciato una dichiarazione e il 19 gennaio è intervenuta a “Uno mattina” sul tema del terrorismo, e a seguire ha rilasciato un’intervista per il Tg1 delle 8.
«Il dialogo tra le religioni è la vera risposta vincente contro la violenza», ha detto rispondendo a Letizia Cioffarelli. «E non solo il dialogo con l’Islam, ma pensiamo il dialogo con qualsiasi uomo che ci viene incontro al di là della sua convinzione religiosa, di qualsiasi ideologia possa essere la propria. Pensiamo che bisogna diffondere una cultura dell’incontro, del rispettare l’altro come fratello, perché è nostro fratello, perché siamo figli di Dio in quanto uomini. Se si diffonde questa cultura si può contrastare validamente il terrorismo, altrimenti è una pianta che ormai abbiamo lasciato crescere troppo, proprio con una cultura della diffidenza, dello scontro, della sfiducia l’uno nell’altro».
La questione delle vignette ha riproposto il tema della libertà di espressione. Come va difesa veramente? Chiede ancora la giornalista del Tg1. «Non esiste una libertà che si permetta di offendere gli altri, questa non è vera libertà. La libertà è quella che permette di amare l’altro donandosi completamente. Quindi se noi vediamo nel limite la possibilità di un amore più grande, lasciamo gli altri liberi e siamo liberi anche noi».

Ribadisce così un concetto già espresso nell’intervento a Uno Mattina, quando il conduttore fa riferimento all’espressione del Papa “se insulti mia madre devi aspettarti un mio pugno”: «La forma un po’ estrema con cui il Papa si è espresso dice bene una cosa fondamentale – afferma Maria Voce – cioè che non si può pensare di avere una libertà senza limiti, perché la libertà della persona ha valore in quanto serve al bene comune». «Nessuno di noi – continua – vuole essere limitato nella libertà, ma se questo limite è un esercizio di un amore più grande, perché per amore dell’altro io limito quello che potrei fare (nessuno me lo impedisce, però io lo limito per amore), sono veramente libera».
Sono d’accordo, la libertà è un concetto che nasce solo se c’è la volontà di riconoscere i suoi limiti. Una libertà assoluta è qualcosa privo di senso.
Non mi ritrovo pienamente nelle parole di Emmaus. Non esiste la satira rispettosa. Non sarebbe satira. Inoltre, quanto afferma Emmaus porta a concludere che gli umoristi uccisi a Parigi sono causa della loro stessa morte. Ma non è così. Il loro sacrificio non è frutto della loro provocazione, ma di fondamentalisti accecati da una ideologia della morte, che pensando di poter rispondere con le pallottole a vignette tratteggiate con una matita. Ammiro il coraggio di chi non si fa intimidire.
Mi ritrovo pienamente nelle illuminanti affermazioni di Maria Voce proprio perché chiariscono in modo saggio come leggere queste dolorose vicende e anche perché indicano a tutti noi come attuare sul piano pratico un dialogo davvero fraterno. GRAZIE!!!
E’ molto bene che Maria Voce sottolinea che la libertà ha un limite nel riguardo del nostro prossimo. Nella stampa viene molto esaltata la grande unità che ha provocato la strage a Parigi, tra tutti in Francia, con tanto di representanza di capi di stato, e va bene. Quello che viene del tutto omessa è una valutazione del contenunto delle vignette che offendono le persone musulmane. Noi, nel ‘occidente’ ,dovremmo finalmente imparare il significato molto semplice del detto qui sopra del Papa.
Sono pienamente d’accordo con Maria Voce. Dopo il momento di sdegno dei francesi e penso di tutti nel mondo contro la violenza, adesso più della metà dei francesi dicono chiaramente il loro pensiero: La satira deve rispettare i sentimenti religiosi degli altri come noi credenti rispettiamo i sentimenti dei non credenti. Senza questo mutuo rispetto non nascerà mai un vero dialogo di pace.