Movimento dei Focolari

Margaret Karram: ritrovare la strada del rispetto dei diritti umani attraverso dialogo e riconciliazione

La dichiarazione della Presidente del Movimento dei Focolari in seguito allo scoppio delle gravi violenze in Terra Santa del 7 ottobre 2023: “Giustizia, il dialogo e la riconciliazione, strumenti indispensabili per costruire la pace”. 

Non ci sono parole per esprimere l’infinito dolore che ho in cuore per le popolazioni di Israele e Palestina; per i morti, le persone ferite, quelle tenute in ostaggio, i dispersi e le loro famiglie che l’ultimo, gravissimo scoppio di violenza ha provocato nella mia terra. E’ con profonda fede che, insieme a tutto il Movimento dei Focolari, mi unisco all’appello di Papa Francesco, a quello del Patriarcato Latino di Gerusalemme, alle parole di pace di  responsabili delle diverse Chiese Cristiane e dei leaders delle Religioni – in particolare della regione israelo-palestinese – nel chiedere che si fermino le armi e si comprenda che, come ha detto Papa Francesco all’Angelus di oggi, “il terrorismo e la guerra non portano a nessuna soluzione, ma ogni guerra è una sconfitta”. Nella preghiera al Dio della Pace e della Giustizia sono unita anche a quanti in tutto il mondo offrono preghiere, sofferenze e azioni, perché la pace vinca sull’odio e il terrore. Il mio grazie particolare va a quanti mi hanno scritto da luoghi di conflitto, come l’Ucraina, esprimendo offerta e vicinanza pur nella tragica situazione in cui vivono da oltre un anno. Impegniamoci a costruire un mondo fraterno e a fare tutto quanto ci è possibile affinché questi popoli e quanti sono nelle stesse condizioni di instabilità e violenza, ritrovino la strada del rispetto dei diritti umani; dove la giustizia, il dialogo e la riconciliazione sono gli strumenti indispensabili per costruire la pace. Roma, 8 ottobre 2023

Margaret Karram Presidente del Movimento dei Focolari

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Sinodo: trasformare il cammino in una realtà permanente

Il Sinodo sulla sinodalità prenderà il via il 4 ottobre prossimo in Vaticano fino alla fine del mese. Tra gli invitati speciali anche Margaret Karram, Presidente del Movimento dei Focolari. Siamo alle porte della tappa universale del Sinodo 2021-2024 sulla Sinodalità. Sabato 30 settembre 2023 Piazza San Pietro a Roma (Italia) raccoglierà migliaia di persone di varie Chiese cristiane per la Veglia Ecumenica, “Together – Raduno del Popolo di Dio”, promossa dalla Comunità di Taizé in collaborazione con la segreteria del Sinodo dei vescovi, il Vicariato di Roma, il Dicastero per la promozione dell’unità dei cristiani e il Dicastero per i laici, la famiglia e la vita. In questo evento protagonisti saranno i giovani. Alla fine di questo momento di preghiera e celebrazione, i 464 partecipanti all’assemblea sinodale si trasferiranno a Sacrofano, vicino a Roma, per un ritiro spirituale fino al 3 ottobre. Torneranno in Vaticano per la solenne inaugurazione del Sinodo con la Messa celebrata da Papa Francesco, mercoledì 4 ottobre. Subito dopo i cardinali, i vescovi, i religiosi, i laici che parteciperanno al Sinodo incominceranno i lavori nell’Aula Paolo VI. Quattro settimane, che vedranno i membri impegnati in assemblee plenarie, circoli minori, un pellegrinaggio e momenti di preghiera e liturgici fino al 29 ottobre. La Presidente dei Focolari, Margaret Karram, che è tra i 9 invitati speciali, ha inviato un messaggio a tutti in membri del Movimento nel mondo, esprimendo i suoi sentimenti per questa tappa storica della Chiesa cattolica: “Non vi nascondo l’emozione che provo, ho soprattutto la grande gioia di poter partecipare di persona a questo momento di grazia, cosciente che porto con me ciascuna e ciascuno di voi del Movimento dei Focolari e questa è anche una grande responsabilità”. “Sono certa – continua – che tanti hanno già vissuto qualche tappa del cammino sinodale nelle proprie chiese locali e hanno già fatto esperienza di alcuni dei frutti del percorso, come nuove occasioni per un dialogo che porta ad una comunione e partecipazione più profonda e allargata. (…) In questa prossima sessione siamo chiamati ancor più a ‘camminare insieme’ come ‘popolo di Dio’, perché questo diventi una realtà permanente e quotidiana nella nostra vita per il bene della Chiesa e dell’umanità”. “Tutto questo mi ha messo in cuore – spiega ancora – un grande desiderio: quello di impegnarci – come Movimento dei Focolari – a migliorare, a fare un passo in più, a rafforzare e raffinare i nostri rapporti di unità, ad essere i costruttori di fraternità in ogni ambiente in cui viviamo o operiamo”. E conclude con l’appello rivolto a tutti ad accompagnare “questa nuova promettente stagione della Chiesa” con la preghiera: “Vi chiedo infine la cosa più importante: pregare! ‘Senza preghiera non ci sarà Sinodo’, ha affermato Papa Francesco. E lo ripete anche il Segretario generale, card. Grech, incoraggiando tutti a pregare con fede e serietà. Si tratta di mettersi in ascolto di Dio, con quel raccoglimento che dà spazio a Lui e permette che i nostri cuori e le nostre menti siano illuminate dalla Sua luce. (…) Anche noi come parte del vasto popolo che in tutto il mondo prega e offre, perché il Sinodo – il cui protagonista è lo Spirito Santo – possa dare il maggior frutto per l’umanità di oggi e del futuro”.

Carlos Mana

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Braga, Portogallo: Vescovi all’insegna della “mistica del noi”

Braga, Portogallo: Vescovi all’insegna della “mistica del noi”

Dopo la Giornata Mondiale dei Giovani di Lisbona si è tenuto dall’8 al 10 agosto 2023, a Braga, nel nord del Portogallo, il Convegno internazionale dei Vescovi amici del Movimento dei Focolari Sull’onda della Giornata Mondiale della Gioventù che ha inondato Lisbona, 87 vescovi da 42 Paesi si sono fermati in Portogallo per riflettere su “La mistica dell’incontro – Contemplazione e missione in un cambiamento di epoca”, al convegno organizzato dai Vescovi amici del Movimento dei Focolari. Il 7 agosto, in viaggio per Braga, la prima tappa non poteva che essere il Santuario della Madonna di Fatima, proprio nel giorno della festa dei due santi pastorelli, Francesco e Giacinta. Coscienti dei cambiamenti epocali che esigono una risposta adeguata anche da parte della Chiesa, a partire dall’8 agosto, per tre giorni, i vescovi hanno voluto riflettere, e mettere in pratica, la “mistica del noi” come risposta alla nuova tappa di testimonianza e annuncio del Vangelo a cui lo Spirito Santo oggi chiama la Chiesa. Con questo intento, hanno ripreso quanto Papa Francesco ha detto nella sua visita a Loppiano, cittadella del Movimento, nel maggio del 2018, dove aveva affermato che il carisma dell’unità donato da Dio a Chiara è uno “stimolo provvidenziale e un aiuto potente a vivere questa mistica evangelica del noi”. Margaret Karram, Presidente del Movimento dei Focolari, e Jesús Morán, Co-presidente, presenti a tutto l’incontro, hanno offerto il loro contributo. Margaret ha invitato i Presuli a “Partire dall’unità per essere e parlare oggi”. L’unità è la vita di Dio, ha ricordato, e noi che la vogliamo imitare siamo invitati a viverla con il dovere di annunciarla coraggiosamente. La comunione in sala che ne è seguita, ha sottolineato la rinnovata fede nell’importanza di cercare l’unità, nella Chiesa e nel mondo, e la successiva condivisione in vari gruppi linguistici ha permesso di approfondire l’argomento. Si può dire che ogni giornata, con i suoi contenuti, ha contribuito a sperimentare la “mistica del noi”: lo scambio con un gruppo di giovani che hanno partecipato alla GMG; le testimonianze dei Vescovi sul percorso sinodale; l’incontro con il dolore e l’attualità delle Chiese particolari. Approfondimenti  A pochi mesi dall’Assemblea Sinodale dell’ottobre prossimo, il Card. Mario Grech, Segretario del Sinodo, e il prof.  Piero Coda, membro del gruppo teologico del medesimo, in collegamento video, hanno dato il loro contributo. Il Sinodo ha lo scopo di farci riscoprire l’unità nell’unico battesimo, allenarci a vivere insieme nonostante le differenze ed insegnarci ad abitare le tensioni nelle quali inevitabilmente ci troviamo. Una tavola rotonda con l’intento di presentare alcune risposte alle problematiche vive nella Chiesa e nelle società oggi ha suscitato numerose domande e interesse: Padre Fabio Ciardi, OMI, ha sottolineato la ricchezza dei carismi nella Chiesa di ieri e di oggi; Francesca Di Giovanni, già sottosegretario dello Stato Vaticano, ha parlato del posto della donna nella Chiesa, che non deve essere soltanto valorizzata per il “ruolo” che deve occupare, ma concepita nel “dono” che è per la Chiesa. Rosinha e Amândio Cruz, sposati, impegnati nelle strutture dell’Arcidiocesi di Braga, hanno poi presentato alcune dinamiche per il rinnovamento della Chiesa e dell’evangelizzazione sostenute proprio dalle famiglie. L’ultimo giorno, Padre Fabio Ciardi, ha introdotto un tema sulle “piaghe” della Chiesa oggi, presentando la luce che Chiara Lubich ha trovato nella scoperta-rivelazione di Gesù Abbandonato che prende su di sé ogni divisione e genera la riconciliazione, base della mistica del noi. Non sono mancati anche i momenti ricreativi e di arricchimento culturale, come la visita al vicino Santuario Bom Jesus do Monte, dove il Card. Francis Kriengsak, Arcivescovo di Bangkok, ha presieduto la celebrazione eucaristica. Poi, di fronte ad un suggestivo tramonto, la comunità locale dei Focolari ha offerto una cena dai tipici sapori portoghesi, accompagnata da coinvolgenti danze tradizionali. A conclusione dell’incontro, nella Messa presieduta dal Card. Lazzaro You, Prefetto del Dicastero per il Clero, i Vescovi hanno rinnovato l’impegno di mettere in pratica il comandamento di Gesù: “amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi” (Gv 15,12).

Carlos Mana

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“Non abbiate paura, fatevi coraggio!”

“Non abbiate paura, fatevi coraggio!”

Queste le ultime parole con le quali Papa Francesco ha salutato i giovani e tutti i partecipanti alla S. Messa conclusiva della GMG 2023.

È difficile descrivere ciò che abbiamo vissuto in questi indimenticabili giorni di grazia. So bene che è un luogo comune dire, in questi casi, che bisogna viverlo per capirlo. Ma è vero! È certamente vero in questa occasione. Ho partecipato a quattro GMG, le prime due e le ultime due, e posso testimoniare che c’è qualcosa che circonda questi giorni che non si può spiegare. Un noto personaggio pubblico portoghese, agnostico e amante del cinema, ha scritto in un articolo di giornale che quello che ha contemplato per le strade di Lisbona in questa rovente estate è stato il più bel film che abbia mai visto. Era impossibile non essere contagiati dall’allegria e dalla vivacità che i giovani giunti nella “città della luce” – e che l’hanno riempita con l’altra luce che portavano dentro di sé – riversavano a torrenti: nei quartieri, nei centri commerciali, nella metropolitana, sugli autobus, nei bar, nelle aree verdi o sul cemento, in piccoli gruppi o in grandi piene umane multicolori, sonore, loquaci, multi-carismatiche, con una simpatia che scaldava il cuore.

Camminando in mezzo a loro, vedevo gli abitanti della città, tra il perplesso e il curioso. Se Lisbona, con la sua magica e indescrivibile bellezza, è stata un dono per questi giovani, essi non sono stati di meno per questa città, che sarà orgogliosa di aver visto un milione e mezzo di giovani riunirsi per celebrare la fede in Cristo, cosa assolutamente inedita.

Straordinario il lavoro fatto dalla Chiesa portoghese così come dal Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, organizzatore dell’evento”. Così come la città, appunto, e le sue autorità civili. Ma non c’è dubbio che la corona d’alloro sia andata ai giovani. Ma chi avrebbe potuto immaginarlo dopo tre anni di grave pandemia e nel bel mezzo di una crisi istituzionale, come quella che sta attraversando la Chiesa cattolica a causa degli abusi di vario genere! Se oggi la stampa spagnola ha dato risalto al caso di una ragazza con il 5% di capacità visiva che sostiene di aver recuperato la vista nei giorni scorsi, per me il vero miracolo è stata la fede viva di questi giovani, espressa con il loro tipico linguaggio e con un’infinità di gesti audaci e sconcertanti. Infatti, se da un lato hanno mostrato un entusiasmo straripante cantando e ballando, il momento più emblematico ­– tra l’altro il vero centro di questa giornata – è stata ancora una volta l’adorazione eucaristica della veglia: più di un milione di persone si sono inginocchiate senza che nessuno lo abbia indicato per adorare in un silenzio “assordante” Colui che considerano il “cuore del mondo”!

Era impossibile non commuoversi. E in quel momento, il fado regalatoci dalla cantante Carminho ci ha fatto venire la pelle d’oca: “Tu sei la stella che guida il mio cuore/ Tu sei la stella che ha illuminato il mio cammino/ Tu sei il segno che io guido il destino/ Tu sei la stella e io sono il pellegrino”. E ci si chiede: ma quale forza di attrazione può esercitare un piccolo pezzo di ostia su una così grande folla di giovani sparsi su un campo di oltre 3 km di lunghezza (100 campi di calcio).

Si potrebbe pensare che i giovani che si sono riuniti a Lisbona siano brave persone, con una vita in ordine, giovani educati, che non si sporcano con i problemi degli altri. Niente di più sbagliato. Un gruppo internazionale di loro ha faticato per anni per elaborare un quadro artistico di straordinaria bellezza ed efficacia visiva, attraverso un palcoscenico monumentale, una sorta di impalcatura gigante su cui hanno sfilato quali mimi eterei, lasciandosi cadere legati a delle corde e portando la croce da una parte all’altra, su e giù.  La sensazione di vertigine era continua, e la scelta di questo gesto non era casuale: in ogni stazione, con poche note di riflessione orale e molta visualità, veniva espressa con crudezza la vertigine che informa la vita dei giovani d’oggi: dipendenze, mancanza di senso, futuro incerto, disprezzo per la vita, relazioni tossiche. Tutti motivi che la croce portava, o meglio, il crocifisso portava sulle spalle, per essere poi trasfigurati in nuova vita.

Certamente i momenti chiave di questa GMG, come delle precedenti, sono stati gli incontri con il Papa. Un altro elemento sconcertante e tipico di questo evento: perché i giovani amano così tanto i papi, indipendentemente dal loro carattere (dei papi), sia esso tradizionale, intellettuale o riformista?

Ma al di là di questi punti salienti, il programma di questi giorni è stato costellato da molti altri eventi, minori ma non per questo meno significativi, come i concerti musicali nei centri nevralgici della città, gli incontri per nazionalità, la condivisione con persone impegnate nella Chiesa a livello parrocchiale o associativo, e soprattutto le varie catechesi guidate dai giovani stessi e che hanno avuto come relatori principali i Vescovi di diverse parti del mondo. Tutte occasioni per approfondire il motto della GMG: Rise up.

“Non abbiate paura, fatevi coraggio! Papa Francesco sembrava rivolgersi con queste parole a tutta la Chiesa. Perché non c’è dubbio che ci sia bisogno di coraggio. E in questo i giovani sono chiamati a essere protagonisti.

Sono il presente e il futuro di una Chiesa rinnovata dallo Spirito. Una Chiesa che, come Francesco ha ripetuto più volte, vuole essere una casa per tutti, senza esclusioni, e recuperare l’impulso profetico che la impregna. Una Chiesa che cammina con nuova fiducia, quella che trova in se stessa e oltre se stessa: in Gesù Cristo. Una Chiesa che vuole dare ospitalità a tutta l’umanità nell’umanità risorta di Gesù di Nazareth, come dice un noto teologo.

Forse sono un po’ ottimista, ma in questi giorni ho visto una Chiesa giovane che è un po’ al di là della prova, o almeno è fiduciosa di superarla. Me lo hanno insegnato le migliaia e migliaia di giovani che ho incontrato a Lisbona. Non problematizzano, non si fossilizzano nella critica, anzi, qualcosa (la loro purezza, forse, affinata nel dolore e nell’incertezza) li porta a concentrarsi sul centro della fede con il cuore dei semplici. E, come dice il Maestro, di loro è il Regno dei Cieli (cf. Mt 5, 1-12).

Riassumo in tre immagini tutto ciò che ho voluto esprimere in questo articolo: giovani che camminano, che camminano per tutta Lisbona (simbolo del mondo), a volte stremati dal caldo e dalla fatica accumulata dopo notti di poco sonno. Giovani con la vertigine della croce sulle spalle, su cui sono scritte tutte le loro sofferenze. Giovani inginocchiati in adorazione, consapevoli che in un pezzo di pane c’è tutta la vita, una vita che non passa. La Chiesa viva, quella di sempre, quella di oggi, quella del futuro.

Jesús Morán

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Nel cuore della GMG

Nel cuore della GMG

I giovani attendono i prossimi appuntamenti con il Papa a cui si sono preparati da tempo e, in queste prime giornate a Lisbona (Portogallo), hanno partecipato agli incontri “Rise Up”. Scopriamo cosa sono.

Mentre scriviamo, la XXXVIII Giornata Mondiale della Gioventù ha appena fatto il suo giro di boa e le prime 4 intensissime giornate sono ormai parte della vita di oltre mezzo milione di giovani che il 3 agosto 2023 ha accolto Papa Francesco nel cuore di Lisbona (Portogallo), al Parque Eduardo VII, ribattezzato “Collina dell’incontro”, ad indicare la dimensione fondante di questa GMG: la relazione con Dio, con sé stessi e poi con gli altri, per costruire un mondo in pace, sostenibile e fraterno.

Al grido di “Dio ama tutti”, in una Chiesa in cui c’è spazio per tutti, Francesco ha inaugurato ufficialmente la GMG portoghese la cui cronaca quotidiana possiamo leggere nei media. Ciò che invece rischia di passare in secondo piano è il grande lavoro di attualizzazione che la Chiesa, nel senso più universale del termine – fatta dai giovani insieme ai loro educatori, ai sacerdoti e ai Vescovi, alle varie realtà ecclesiali – ha fatto, affinché questa Giornata Mondiale fosse un luogo in cui i ragazzi “si ritrovassero” nelle loro domande, nella ricerca consapevole o meno di Dio per averlo come compagno di vita; nella realizzazione di spazi di condivisione, ispirazione ed ascolto reciproco.

   

“Rise Up” Meetings: spazi per pensare, condividere, farsi ispirare

Senz’altro una delle novità più grosse di questa edizione sono gli incontri “Rise Up”, il nuovo modello di catechesi della Gmg che invita i giovani a riflettere sui grandi temi affrontati durante il pontificato di Papa Francesco: l’ecologia integrale, l’amicizia sociale e la fratellanza universale, la misericordia.Sono 270 incontri svolti in 30 lingue che si ricollegano tutti al tema generale della GMG: ““Maria si alzò e andò in fretta” (Lc 1,39).

Anche il Movimento dei Focolari è stato coinvolto negli incontri Rise Up – 3 appuntamenti di mezza giornata l’unoper i pellegrini di lingua inglese, incontrando in media 5000 giovani al giorno. “Mi sono sentita fin da subito protagonista – racconta Eunice, una gen del team organizzatore – e il tema di questa GMG mi ispira molto: anch’io mi sento spinta ad alzarmi ed andare in fretta, come Maria; sento una forte motivazione a dare di più, a superare limiti, stanchezza e difficoltà, come ha fatto lei quando è andata da Elisabetta. Non si è fermata, ma ha amato”. Agli incontri hanno preso la parola Margaret Karram e Jesús Morán, Presidente e Copresidente dei Focolari, insieme al Card. Patrick O’Malley di Boston (Usa), all’Arcivescovo Anthony Fisher di Sydney (Australia) e al Vescovo Robert Barron di Winona-Rochester nel Minnesota (Usa).

 

I ragazzi della GMG di Lisbona

Fare esperienza dell’amore di Dio e portarlo ovunque ci si trova o ci si sente chiamati è stato il filo conduttore degli incontri scanditi da dinamiche, musica, preghiera e tanta condivisione. “Sentivo che dopo un anno e mezzo di ‘isolamento’ dopo il Covid qualcosa in me era cambiato” – racconta Pete, degli Stati Uniti, alla sua prima GMG. “Ho deciso di venire con i ragazzi della mia Diocesi per mettermi in gioco. Volevo uscire dalla mia zona di confort, conoscere ragazzi di altri Paesi, vedere come loro affrontano i problemi. Ho ancora tante domande, a qualcuna qui ho trovato risposte”.

Anche per i ragazzi della Slovacchia non è stato facile decidere di partire e aprirsi a persone di altre culture e modi di fare. C’è grande attesa per quanto il papa dirà nei prossimi giorni. “Siamo sicuri che le sue parole rimeranno nei nostri cuori per sempre e ci aiuteranno nelle diverse situazioni della vita”.

Questo incontrarsi, riconoscersi fratelli e sorelle è forse il tratto più caratteristico di questo evento; perciò, le testimonianze sono centrali negli incontri Rise Up.

   

La vita vera al centro

Come quella di Lucas, che vive nell’Amazzonia brasiliana. Alla GMG di Panama è rimasto affascinato dalla figura di Gesù e, tornato a casa, si è impegnato in un progetto di aiuto alle comunità indigene della sua terra. Per 15 giorni, con un team di medici, infermieri e psicologi, insieme ad una ventina di giovani portano aiuti, cure e supporto a molte persone lontane dai centri di cura. “Un’esperienza incredibile: quella di donarmi dalla mattina alla sera, senza sosta” racconta Lucas. “Il Progetto Amazzonia mi ha fatto crescere molto come persona. Il primo frutto di tutto questo sono io: sono cambiato, non sono più lo stesso”.

Sofia, argentina, racconta del suo percorso esistenziale di forte ricerca di senso. Ad un certo punto ha conosciuto la figura della beata Chiara Luce Badano il cui sì a Dio, anche nel dolore, le ha dato la forza di donare la propria vita nella strada di consacrazione nel Movimento dei Focolari. E potremmo andare avanti ancora perché le testimonianze raccontate sono molte, come pure le domande che i giovani hanno rivolto ai vescovi e ai leader che hanno parlato.

“Sono venuta con il mio gruppo di amici a questa GMG – racconta Pat, 19 anni, di Sydney – e questo per me è importante perché credo che per riuscire a fare la differenza nel mondo, ma anche per prendere decisioni personali abbiamo bisogno degli altri. La solitudine è un problema di tanti ragazzi della mia età e io voglio fare qualcosa per questo, cominciando con il voler bene ai miei amici e qui ho capito che questa è la strada giusta”.

Sono tante le domande e anche le paure di questi ragazzi, ma non c’è solo questo: questi ragazzi hanno voglia di aprirsi, conoscere; vengono da storie ed esistenze diverse, spesso opposte eppure sono qui incontrare Papa Francesco e per trovare Dio nella propria vita e incontrare amici con cui condividerlo. La GMG di Lisbona è entrata nel vivo del suo viaggio.

Stefania Tanesini

Per leggere gli interventi integrali:

Margaret Karram, Intervento del 2 agosto 2023, Incontro Rise Up, GMG Lisbona (Portogallo) Jesús Morán, Intervento del 2 agosto 2023, Incontro Rise Up, GMG Lisbona (Portogallo)   Margaret Karram, Intervento del 3 agosto 2023, Incontro Rise Up, GMG Lisbona (Portogallo) Jesús Morán, Intervento del 3 agosto 2023, Incontro Rise Up, GMG Lisbona (Portogallo)   (altro…)

In preghiera per la salute di Papa Francesco

Come è noto all’opinione pubblica, ieri, 7 giugno, Papa Francesco è stato operato al Policlinico Gemelli di Roma. Il Pontefice è “in buone condizioni generali” ed è sereno. Ringrazia dei messaggi di vicinanza che gli arrivano da tutto il mondo e chiede di continuare a pregare per lui. Anche Margaret Karram gli ha fatto arrivare le preghiere e l’affetto suo e di tutto il Movimento dei Focolari.  

Rocca di Papa, 08 giugno 2023

Santità, carissimo Papa Francesco,

stiamo seguendo con trepidazione gli aggiornamenti sull’intervento che ha subìto ieri e gioiamo delle recenti confortanti notizie sul suo stato di salute. Uniti a tutta la Chiesa, l’accompagniamo con la nostra preghiera e con l’offerta anche da parte delle comunità del Movimento nel mondo. Le assicuriamo che continueremo a sostenerla, chiedendo al Padre il suo pieno ristabilimento, perché possa proseguire il suo così prezioso ministero.

Le giunga il mio saluto più affettuoso e quello del Movimento dei Focolari!

Filialmente,

Margaret Karram

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