Apr 24, 2014 | Centro internazionale, Chiesa, Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Sociale, Spiritualità
Si è appena concluso il viaggio in Brasile della presidente dei Focolari, Maria Voce, accompagnata dal copresidente
Giancarlo Faletti. Nei 55 anni di presenza del Movimento nel grande paese sudamericano, la spiritualità dell’unità ha permeato i diversi ambiti: quello sociale (con numerose opere di solidarietà), l’Economia con lo sviluppo del progetto dell’Economia di comunione (EdC) nato proprio in Brasile, la politica con il Movimento politico per l’Unità (MPPU), il mondo ecclesiale, l’ecumenismo, il dialogo con altre religioni e con la cultura contemporanea. “Il Brasile vive un momento di veloci trasformazioni non prive di contraddizioni – afferma Klaus Bruschke, direttore dell’Editrice Cidade Nova –. È l’ottava economia mondiale, tuttavia è il dodicesimo Paese più disuguale del mondo, nonostante negli ultimi anni, 40 milioni di brasiliani siano usciti da un livello di miseria. Chiara Lubich già indicava come priorità per questo Paese il sociale, attraverso l’amore ai più diseredati, in sintonia con la Chiesa in America Latina e oggi anche con Papa Francesco”. E aggiunge: “A Recife, proprio al quartiere povero in cui il Movimento dagli inizi svolge un’attività sociale, l‘isola Santa Teresinha, trovandosi davanti un muro che la separa da un shopping center, Maria Voce ha precisato che la ricchezza non era di là, nel shopping center, ma di qua, in quella comunità dell’isola, perché la ricchezza è la comunione”. Dalla cittadella “Ginetta Calliari”, nei pressi di San Paolo, Maria Voce e Giancarlo Faletti si sono collegati in streaming con le numerose comunità dei Focolari sparse nel mondo e hanno sintetizzato il ricco e intenso viaggio nell’immenso Brasile. Un’impressione a caldo su questo viaggio, un titolo per definirlo? Maria Voce: «Mi ha incantato il Brasile e se vogliamo dare un titolo a questo viaggio lo prenderei da un’espressione di Chiara Lubich: “Ricami di luce”, perché ho presente nel cuore tutti i frutti meravigliosi che abbiamo visto operati da questo popolo di Chiara in Brasile. E penso ai frutti, come le tante opere sociali, i progetti fatti dai giovani, le aziende di Economia di Comunione… Ma penso anche a tanti altri gruppi, Movimenti ecclesiali, persone che si sentono ispirate dal carisma di Chiara e che prendendo la Parola di Vita, o l’amore a Gesù abbandonato, o l’appello di Chiara “Dammi tutti i soli”, hanno sviluppato delle opere meravigliose, che abbiamo avuto occasione di incontrare in questi giorni. In esse abbiamo visto i frutti abbondanti della spiritualità dell’unità; e naturalmente la radice si vede nel Movimento dei Focolari, nel popolo di Chiara. Ma la radice gioisce di questi frutti che sono nati anche al di là di essa stessa, ringrazia Dio. E questi frutti a loro volta ringraziano la radice, perché si sentono alimentati da essa e vogliono continuare ad esserlo. Quindi è un grande amore reciproco che fa vedere questi ricami di luce sparsi su tutto il Brasile». L’inaugurazione della cattedra Chiara Lubich a Recife ci conferma che molti possono vivere la spiritualità dell’unità…
Giancarlo Faletti: «In questo periodo [pasquale] in cui sentiamo risuonare particolarmente forti le pagine del testamento di Gesù “Che tutti siano uno” (Gv 15,17), l’impressione forte è stata che la categoria della fraternità, attraverso il carisma dell’unità, penetra in tante discipline anche di una grande università. Quindi un’esperienza molto dinamica, legata al testamento di Gesù». Durante questo viaggio avete ascoltato tante storie, conosciuto e partecipato alla vita di tante comunità locali. Come andare avanti? Maria Voce: «Mi sembra proprio che bisogna continuare a ricamare, questi ricami di luce di cui abbiamo parlato prima. Nell’umiltà dell’attimo presente, facendo quello che Dio ci fa vedere momento per momento, senza mai perdere di vista il disegno totale della fraternità universale, il disegno del mondo unito. Quindi che ognuna di queste opere bellissime che abbiamo conosciuto, si senta parte di questo disegno universale, e che insieme possiamo dare al mondo il modello, l’esempio, di un’unità che nasce dall’abbondanza dei doni di Dio, in tutto il Brasile e nel mondo, per non perdere mai di vista il sogno di Dio: fare di tutti i popoli un’unica famiglia». “Questi giorni – conclude Klaus Bruschke – ci hanno dato una forte spinta a cercare di trasmettere con più passione il messaggio dell’unità che supera le disuguaglianze e che contiene le differenze – ricchezza che esprime la ricchezza di Dio”. Approfondimenti sul viaggio di Maria Voce in Brasile su Area Riservata – Notiziario Mariapoli Website: www.focolares.org.br/sitenacional (altro…)
Apr 16, 2014 | Chiesa, Cultura, Focolari nel Mondo
Genevieve Sanzè, rappresentante del continente africano nella Commissione Internazionale dell’Economia di Comunione (EdC), ai primi di febbraio riceve una telefonata di Mons. Joseph Spiteri, Nunzio Apostolico della Costa d’Avorio, in cui le annuncia la nomina a membro del Pontificio consiglio dei Laici. «Non avevo alcun sentore di questa nomina», racconta Geneviève, con la domanda aperta su cosa questo comporti. Geneviève, è originaria della Repubblica Centroafricana, ma vive nel Focolare di Abidjan in Costa d’Avorio. Unico membro africano fra i laici nominati dal Papa, è stata citata proprio per il ruolo che svolge nell’ambito dell’Economia di Comunione. «Sono contenta di questa nomina in particolare per il fatto di essere stata citata, al di là degli altri ruoli che ricopro nell’ambito del Movimento dei Focolari, per Economia di Comunione» – ha spiegato subito dopo l’annuncio, condividendo un sentimento: «È una gioia per me poter lavorare per la Chiesa, perché ho scelto di fare questo nella mia vita, servendo il Movimento dei Focolari e la Chiesa». Nei giorni successivi alla notizia, Geneviève Sanzé si è recata in Kenya dove ha lavorato alla preparazione della prossima Assemblea EdC a Nairobi del 2015. Al suo ritorno ha potuto incontrare il Nunzio: «È stato un momento bello, profondo. Mons. Spiteri mi ha dato il documento della nomina, con il suo consiglio a vivere questo servizio per e nella Chiesa. Anche Maria Voce, la presidente del Movimento dei Focolari mi ha scritto: “Sono felicissima di questa nomina”, assicurando le sue preghiere e il suo accompagnamento. Sento che è veramente insieme, in grande comunione, che possiamo essere in servizio per i nostri fratelli e per la Chiesa». Dalla commissione centrale EdC arrivano a Geneviève «auguri di cuore per questa nuova bellissima sfida che le si pone davanti: per come la conosciamo ha davvero tutte le carte in mano per vincerla! Riassumendo la gioia di tutti Luigino Bruni scrive: «È questa l’Africa che il mondo deve conoscere: sapiente, luminosa, sobriamente gioiosa, sororale, regale, mariana». (altro…)
Apr 9, 2014 | Chiesa, Focolari nel Mondo, Sociale, Spiritualità
Rio Tercero è una graziosa città della provincia di Cordoba, in Argentina. Situata in una zona agricola e di allevamento di bestiame, verso la metà del 900 ha visto un moltiplicarsi di industrie (tra le più importanti la Fabrica Militar Rio Tercero, tristemente famosa per le esplosioni dolose che vi si sono verificate nel 1995) che ha portato con sé un incremento demografico notevole. Non mancano le sfide sociali soprattutto nei quartieri periferici dove la violenza è all’ordine del giorno per mancanza di lavoro e istruzione. Estela, dentista di professione, ha avuto, 6 anni fa, il compito dal suo parroco di occuparsi della Caritas, con la richiesta precisa di far conoscere la spiritualità dell’unità in questa struttura della Chiesa. Ha iniziato chiedendo la collaborazione di persone di buona volontà all’uscita della Chiesa. Se lo faceva lei, che di tempo ne aveva poco, tra lavoro, figli e nipoti…. altre avrebbero potuto farlo. Con l’equipe che si è costituita va a visitare le famiglie dei quartieri più poveri: in genere giovani mamme con figli o mariti alcolizzati o drogati. Si comincia con la “Tienda”, una boutique dove poter prendere capi di vestiario per tutta la famiglia. Arrivato l’inverno, tutte cercavano coperte calde… ma non erano sufficienti. Si decide di fabbricarle. È iniziato così un laboratorio con 28 giovani mamme. I rapporti sono cresciuti, le donne si sentivano valorizzate e stimate. Estela ha proposto a tutte di cominciare a meditare e vivere ogni mese una parola del Vangelo. Finito l’inverno, nessuno voleva andare via. Che fare? «È venuta l’idea di fare del pane, racconta Estela. Abbiamo iniziato con un forno domestico. Ognuna portava la farina, il lievito e si faceva insieme il pane per la propria famiglia, con alcuni pezzi da vendere, il cui ricavato andava a ciascuna di loro. Ma era troppo poco. Ho informato dell’attività il consiglio pastorale della parrocchia e mi hanno incoraggiata, non solo con le parole, ma con una somma di denaro per comperare un forno più grande. L’iniziativa è stata comunicata a tutti i parrocchiani e la gente ha cominciato a portare la farina. Si è costruito così un ponte di unità tra la gente della parrocchia che sta al centro della città e le donne che vengono dai rioni periferici con i figli perché non avevano dove lasciarli». Ma andare a vendere il pane con i figli dietro non era possibile.
Sono nate così attività per i bambini, con programma di appoggio extra curriculare e con attività ricreative svolte dai giovani della parrocchia. «Con il tempo, il rapporto tra mamme e figli è cambiato. Cercavamo di fare apprezzare ai figli il lavoro delle mamme e d’altro canto, anche i figli erano spronati a studiare meglio vedendo lo sforzo della mamma per guadagnare qualcosa». Col tempo l’attività è diventata pubblica: il pane si vende a vari negozi in città e il comune si è interessato, volendo partecipare con un progetto di sviluppo. Risultato: un vero panificio, con 4 grandi forni, le attrezzatture necessarie e una grande quantità di farina. Si dà il via a una micro azienda, dove le stesse lavoratrici ne diventano imprenditrici. Attualmente ce ne sono 4 con la responsabilità del panificio, che serve regolarmente scuole, pizzerie e altri panifici. «Anche se si tratta di una piccola attività – commenta Estela – è comunque una fonte di lavoro; ma la cosa più importante è la formazione integrale fatta con ciascuno e con le loro famiglie». Un lavoro che continua a contagiare altri. (altro…)
Apr 4, 2014 | Centro internazionale, Chiesa, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Sociale, Spiritualità
Ultima tappa del viaggio nel nord est del Brasile, per la presidente e il copresidente dei Focolari, prima di proseguire per Belem: è il CEU, Condominio Espiritual Uirapuru, nel cuore di Fortaleza, capitale del Cearà. Nella hall dell’hotel che sorge nel Ceu, gestito dalle Suore dorotee, ad accogliere Maria Voce e Giancarlo Faletti, ci sono Moises di Shalom, Nelson fondatore – insieme a Frei Hans – della Fazenda da Esperança, don Renato Chiera, della Casa do Menor, la superiora del convento delle Carmelitane e la priora delle Benedettine. Per citare solo alcuni dei fondatori e responsabili delle comunità che hanno costruito loro case su una vasta area che ha il nome di Fazenda Uirapuru. È il nome della proprietà donata dall’imprenditore Benedito Macedo, che sognava di contribuire alla soluzione delle piaghe sociali della regione. Noto per le sue bellezze naturali, il Cearà non è dissimile da tanti altri Stati del Brasile per il grave squilibrio sociale, che significa povertà, servizi carenti per sanità e istruzione. Fattori che favoriscono spaccio di droga, prostituzione, violenza, abbandono. Al Ceu ha sede il “Cammino” che apre prospettive di integrazione agli ex detenuti; i malati di Aids scoprono una possibilità di futuro col “Sole Nascente”; bambine e adolescenti vittime di violenza riacquistano dignità nella “casa di Santa Monica”. Giovani scoprono il fascino della contemplazione nella via aperta dal Carmelo o dal Monastero benedettino. L’elenco sarebbe lungo. “Tutti noi siamo qui in risposta ad una doppia chiamata – ci dice la superiora del Carmelo, Madre Bernadete – la chiamata del nostro carisma e ad essere una immagine viva della Chiesa dell’unità, per testimoniare la fecondità e ricchezza della comunione tra i vari carismi”.

Video di presentazione del CEU (C – CEU)
È quanto viene in luce dalle testimonianze che si susseguono nell’auditorium, gremito dagli abitanti del Ceu, presente l’arcivescovo di Fortaleza, José Antônio Aparecido Tosi Marques. Un incontro tanto atteso, contrassegnato da un dolore: due giorni prima Frei Hans, primo a dar vita a questa esperienza di comunione, e tra i primi promotori dell’invito a Maria Voce, è stato colpito da un infarto. Ha voluto ugualmente dare il suo benvenuto ai due ospiti, con un breve messaggio video. Subito dopo Moises, nel suo intervento ha definito il Ceu “frutto di un piano di Dio”, “un polmone spirituale” per la città di Fortaleza. “Qui ho visto qualcosa di grande”, ha detto commossa, Maria Voce. Anche lei, come già aveva fatto Frei Hans nel suo messaggio, ha richiamato un fatto storico che aveva dato inizio al cammino di comunione tra movimenti: il loro incontro in piazza s. Pietro a Roma, nel 1998. La presidente dei Focolari ha riconosciuto nel Ceu “un’attuazione di quell’invito all’unità lanciato da Papa Giovanni Paolo II e della promessa di impegno di Chiara Lubich“. E qui ha evidenziato un altro aspetto della novità che presenta il CEU: il fatto che tante comunità, ciascuna col proprio carisma, trovano nello spirito di unità del Movimento dei Focolari alimento per la propria comunità e desiderano attingervi anche e soprattutto per vivere il cammino non facile di comunione tra i diversi carismi. questo il motivo dell’invito. “In questa esperienza – ha aggiunto Giancarlo Faletti – c’è una forza particolare, la forza dell’unità” e ha definito l’esperienza del Ceu “un modello per la Chiesa”. L’ultima parola all’arcivescovo di Fortaleza: “Questo è un cammino di unità che Dio vuole per il bene della nostra Chiesa e della società”, ha detto. E ha invocato da Dio “tanta forza per quanto state operando”. Approfondimenti su varie tappe del viaggio su Area Riservata – Notiziario Mariapoli Website: www.focolares.org.br/sitenacional (altro…)
Apr 2, 2014 | Chiara Lubich, Chiesa, Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo

Il Patriarca Zakka I Iwas. Incontro ecumenico Vescovi 2008
«Ho avuto la grande fortuna di salutare questo grande Patriarca varie volte, sopratutto ultimamente quando ero in Libano. Andavo alla Divina Liturgia ad Atsciane dove si trovava in quel tempo Sua Santità. Sempre ci dava la sua benedizione e varie volte ci ha detto: «Chiara Lubich è una grande donna, un grande dono di Dio». Era una gioia per lui poter salutare tutti i partecipanti alla Divina Liturgia e ci accoglieva nel salone della Chiesa.
L’ultima volta ho accompagnato il vescovo Armando Bortolaso dal Patriarca per invitarlo al convegno dei Vescovi amici del Movimento dei Focolari del Medio Oriente. Il Patriarca stava molto male, ma ha voluto accoglierci ugualmente. Con fatica ha aperto gli occhi e ha detto: «Salutami tanto il Santo Padre, prego per lui». Ci è tornato alla mente quel settembre 2008, quando 30 vescovi di 13 Chiese, amici del Movimento, si erano radunati per il loro 27° convegno ecumenico in Libano. Erano andati a visitarlo, e lui li aveva accolti con squisita ospitalità. Aveva espresso il suo amore per il Focolare e per Chiara Lubich dicendo: «Noi diciamo beata questa donna. Vediamo che il suo lavoro è proprio benedetto dallo stesso Spirito Santo».

Il Patriarca Zakka I Iwas nel focolare di Córdoba (Argentina)
Nei suoi viaggi nel mondo, il Patriarca Zakka I Iwas si è incontrato varie volte con persone del Movimento dei Focolari. Nel 1984 quando è venuto per firmare la Dichiarazione comune con Giovanni Paolo II l’ha salutato anche i componenti del “Centro Uno”, la segreteria dei Focolari per il dialogo ecumenico. Nel 1992, durante un viaggio in Argentina, ha desiderato visitare il focolare di Córdoba .
Tra i fedeli della nostra Chiesa era molto amato e stimato, conosciuto per la sua sapienza. Con la sua mitezza e amore ha lavorato instancabilmente per costruire la Chiesa nel vero senso della parola. Ha scritto più di 30 libri sui Padri della Chiesa, sui dogmi della Chiesa e sulla liturgia. In 8 tomi sono raccolti i suoi più celebri insegnamenti e omelie dette in varie occasioni. Era davvero un grande apostolo e maestro.
Nato a Mussul nel 1933 è entrato nel 1946 nel convento di Mar Afram, per poi diventare sacerdote nel 1954. Con un’anima accesa per l’ecumenismo ha partecipato al Concilio Vaticano II nel 1962 come osservatore.
È stato eletto Patriarca all’unanimità dal Santo Sinodo nel 1980. Aveva tanto a cuore la Chiesa. Quando ha incontro Papa Giovanni Paolo II nel 1984, sono stati fatti passi storici, in particolare sulla cristologia.
Il suo corpo è stato accompagnato per l’ultimo saluto il 28 marzo 2014 a Damasco.
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Mar 31, 2014 | Chiesa, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Erano 57 i partecipanti appartenenti a 24 realtà ecclesiali laicali, arrivati da diversi luoghi del Brasile. Tema centrale dell’incontro:“come lavorare insieme” per promuovere la fraternità umana. Per prima cosa, è stata svolta una breve relazione introduttiva dell’argomento principale della prossima Assemblea Generale dei Vescovi in Brasile, che si terrà ad Aparecida (SP), in maggio, il cui titolo provvisorio è: “Laici cristiani una vita per la Chiesa in Brasile”. Il tema è stato presentato da mons. Severino Clasen, Vescovo di Caçador (PR) e Presidente della Commissione Episcopale Pastorale per il Laicato (Settore Laici della CNBB), che ha tratteggiato il quadro dell’Organizzazione del Laicato in Brasile, nella dimensione storica e teologica, basata sui Documenti del Concilio Vaticano II. Il prof. Antonio Geraldo Aguiar (Responsabile del Settore Laici della CNBB), ha delineato la storia del Consiglio Nazionale del Laicato del Brasile (CNLB), mentre l’attuale presidente del CNLB, Marilza José Lopes Schuina, ha presentato l’organizzazione e le associazioni dei laici aderenti al Consiglio. Nella relazione conclusiva Maria Rosa Moralla ha comunicato un’esperienza di adesione e appartenenza della sua associazione, l’Istituzione Teresiana (i laici dell’opera di Santa Tereza d’Ávila) alla CNLB. I rappresentanti dei movimenti, associazioni e servizi hanno avviato un fecondo dialogo sul processo storico e attuale dell’attività del laicato nei diversi ambiti e sulle azioni intraprese. Nella preghiera di apertura, la riflessione, incentrata sul Comandamento nuovo di Gesù, è stata presentata dalla delegata del Movimento dei Focolari, Gehilda Cavalcanti, e commentata brevemente con parole piene di sapienza, come una “reazione di comunione”, dal vescovo emerito di Catanduva (SP), mons Celso Queiroz, un assiduo sostenitore e partecipante di questi convegni annuali. “Stiamo preparando gradualmente nella vita del mondo il ‘circuito dell’amore’ – ha spiegato -, riflesso della vita di Dio, uno e trino, il cui amore è stato riversato nei nostri cuori perché così noi potessimo vivere”. Da qui l’esperienza di quei due giorni: vivere insieme come fratelli. Positivamente sorprendente è stato il constatare come i movimenti e associazioni realizzano, seppur timidamente, ma generosamente, azioni congiunte tra due o più, o con pastorali e istituzioni, che vanno dalla CNLB alle ONG e con istituzioni pubbliche e private. Sono iniziative di evangelizzazione, servizio concreto. Riguardano la formazione di giovani, bambini e coppie, di dirigenti della società, in settori che vanno dalla catechesi alla politica. La gioia e la serenità vissuta dai presenti conferma che gli obiettivi della condivisione e della prospettiva di azioni congiunte e programmate tra i movimenti sono stati raggiunti. È sembrato un concreto inizio per muoversi in comunione. E sviluppare la “cultura della fraternità”. Ciascun movimento o associazione si coordinerà con la CNBB e con le altre organizzazioni della società civile in vista in particolare: della Campagna della Fraternità 2014; della Celebrazione della giornata del Laico; ma soprattutto dell’impegno nella campagna per una riforma politica in Brasile, con la raccolta di firme, già in corso, per raggiungere il traguardo del milione e mezzo. Queste saranno inviate alla Camera Federale con un disegno di legge di iniziativa popolare per richiedere ed esigere comportamenti conformi all’etica civica e cristiana dei politici, modalità coerenti sul governo della nazione inteso come un servizio alla comunità. Altra importante decisione: la pubblicazione di un libro con una sintesi storica del processo di formazione in ciascuna di queste realtà ecclesiali. L’opera si propone di evidenziare la comunione tra gli attori stessi di queste realtà, di come ogni associazione o movimento incoraggi i suoi membri, in base al proprio carisma ad evidenziare quel “qualcosa” che hanno in comune, per andare verso le “periferie esistenziali”, come chiede Papa Francesco portando Gesù vivo. Il libro mostrerà al mondo la forma di attuazione di questo progetto di trasformazione della realtà contemporanea, a partire dalla vita e dal modo di relazionarsi nel mondo, secondo la proposta di Gesù, con le relazioni trinitarie.
I prossimi impegni urgenti: comunicare questa esperienza di comunione a tutti i membri dei rispettivi movimenti e associazioni per accrescere la coscienza di vivere gli uni per gli altri: “tutti per tutti”, e la necessità di partecipare al Sesto Incontro Nazionale dei Laici promosso dalla CNLB, che si terrà sempre nella Mariapoli Ginetta, durante la festa del Corpus Christi del 2015. Per questa occasione sono previsti circa 500 rappresentanti dei laici, compresi i movimenti e le associazioni, già pronti per allargare la comunione e l’azione dei laici cattolici in Brasile. “Questa comunione può essere sempre più visibile se uniamo le mani. Mani di tutti i cristiani nella loro diversità”, così simbolicamente ha illustrato la preghiera di ringraziamento e di missione al termine della riunione. Mani unite per lavorare al disegno di comunione della famiglia umana, corrispondente al sogno di Gesù che è lo scopo specifico di tutte le comunità presenti e la meta programmatica di tutta la Chiesa di Cristo: “che tutti siano uno” (Gv 17,21) Mons. Severino ha concluso: “Notevole questo nuovo vigore che prorompe, una nuova speranza, una luce. Percepiamo una grande unità. I presenti sembrano “una cosa sola”. Ognuno nel suo carisma, nella sua identità, ma una sola Chiesa”. Di Euclides Lins (traduzione nostra) Pubblicato in sito ufficiale brasiliano (altro…)