Mar 31, 2014 | Chiesa, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Erano 57 i partecipanti appartenenti a 24 realtà ecclesiali laicali, arrivati da diversi luoghi del Brasile. Tema centrale dell’incontro:“come lavorare insieme” per promuovere la fraternità umana. Per prima cosa, è stata svolta una breve relazione introduttiva dell’argomento principale della prossima Assemblea Generale dei Vescovi in Brasile, che si terrà ad Aparecida (SP), in maggio, il cui titolo provvisorio è: “Laici cristiani una vita per la Chiesa in Brasile”. Il tema è stato presentato da mons. Severino Clasen, Vescovo di Caçador (PR) e Presidente della Commissione Episcopale Pastorale per il Laicato (Settore Laici della CNBB), che ha tratteggiato il quadro dell’Organizzazione del Laicato in Brasile, nella dimensione storica e teologica, basata sui Documenti del Concilio Vaticano II. Il prof. Antonio Geraldo Aguiar (Responsabile del Settore Laici della CNBB), ha delineato la storia del Consiglio Nazionale del Laicato del Brasile (CNLB), mentre l’attuale presidente del CNLB, Marilza José Lopes Schuina, ha presentato l’organizzazione e le associazioni dei laici aderenti al Consiglio. Nella relazione conclusiva Maria Rosa Moralla ha comunicato un’esperienza di adesione e appartenenza della sua associazione, l’Istituzione Teresiana (i laici dell’opera di Santa Tereza d’Ávila) alla CNLB. I rappresentanti dei movimenti, associazioni e servizi hanno avviato un fecondo dialogo sul processo storico e attuale dell’attività del laicato nei diversi ambiti e sulle azioni intraprese. Nella preghiera di apertura, la riflessione, incentrata sul Comandamento nuovo di Gesù, è stata presentata dalla delegata del Movimento dei Focolari, Gehilda Cavalcanti, e commentata brevemente con parole piene di sapienza, come una “reazione di comunione”, dal vescovo emerito di Catanduva (SP), mons Celso Queiroz, un assiduo sostenitore e partecipante di questi convegni annuali. “Stiamo preparando gradualmente nella vita del mondo il ‘circuito dell’amore’ – ha spiegato -, riflesso della vita di Dio, uno e trino, il cui amore è stato riversato nei nostri cuori perché così noi potessimo vivere”. Da qui l’esperienza di quei due giorni: vivere insieme come fratelli. Positivamente sorprendente è stato il constatare come i movimenti e associazioni realizzano, seppur timidamente, ma generosamente, azioni congiunte tra due o più, o con pastorali e istituzioni, che vanno dalla CNLB alle ONG e con istituzioni pubbliche e private. Sono iniziative di evangelizzazione, servizio concreto. Riguardano la formazione di giovani, bambini e coppie, di dirigenti della società, in settori che vanno dalla catechesi alla politica. La gioia e la serenità vissuta dai presenti conferma che gli obiettivi della condivisione e della prospettiva di azioni congiunte e programmate tra i movimenti sono stati raggiunti. È sembrato un concreto inizio per muoversi in comunione. E sviluppare la “cultura della fraternità”. Ciascun movimento o associazione si coordinerà con la CNBB e con le altre organizzazioni della società civile in vista in particolare: della Campagna della Fraternità 2014; della Celebrazione della giornata del Laico; ma soprattutto dell’impegno nella campagna per una riforma politica in Brasile, con la raccolta di firme, già in corso, per raggiungere il traguardo del milione e mezzo. Queste saranno inviate alla Camera Federale con un disegno di legge di iniziativa popolare per richiedere ed esigere comportamenti conformi all’etica civica e cristiana dei politici, modalità coerenti sul governo della nazione inteso come un servizio alla comunità. Altra importante decisione: la pubblicazione di un libro con una sintesi storica del processo di formazione in ciascuna di queste realtà ecclesiali. L’opera si propone di evidenziare la comunione tra gli attori stessi di queste realtà, di come ogni associazione o movimento incoraggi i suoi membri, in base al proprio carisma ad evidenziare quel “qualcosa” che hanno in comune, per andare verso le “periferie esistenziali”, come chiede Papa Francesco portando Gesù vivo. Il libro mostrerà al mondo la forma di attuazione di questo progetto di trasformazione della realtà contemporanea, a partire dalla vita e dal modo di relazionarsi nel mondo, secondo la proposta di Gesù, con le relazioni trinitarie.
I prossimi impegni urgenti: comunicare questa esperienza di comunione a tutti i membri dei rispettivi movimenti e associazioni per accrescere la coscienza di vivere gli uni per gli altri: “tutti per tutti”, e la necessità di partecipare al Sesto Incontro Nazionale dei Laici promosso dalla CNLB, che si terrà sempre nella Mariapoli Ginetta, durante la festa del Corpus Christi del 2015. Per questa occasione sono previsti circa 500 rappresentanti dei laici, compresi i movimenti e le associazioni, già pronti per allargare la comunione e l’azione dei laici cattolici in Brasile. “Questa comunione può essere sempre più visibile se uniamo le mani. Mani di tutti i cristiani nella loro diversità”, così simbolicamente ha illustrato la preghiera di ringraziamento e di missione al termine della riunione. Mani unite per lavorare al disegno di comunione della famiglia umana, corrispondente al sogno di Gesù che è lo scopo specifico di tutte le comunità presenti e la meta programmatica di tutta la Chiesa di Cristo: “che tutti siano uno” (Gv 17,21) Mons. Severino ha concluso: “Notevole questo nuovo vigore che prorompe, una nuova speranza, una luce. Percepiamo una grande unità. I presenti sembrano “una cosa sola”. Ognuno nel suo carisma, nella sua identità, ma una sola Chiesa”. Di Euclides Lins (traduzione nostra) Pubblicato in sito ufficiale brasiliano (altro…)
Mar 14, 2014 | Chiara Lubich, Chiesa, Dialogo Interreligioso, Ecumenismo, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Un’ampia riflessione sta attraversando l’attuale dibattito sul contributo che la donna può e deve dare alla vita della Chiesa. È a questo proposito che viene spesso chiamata in causa Chiara Lubich, per il suo patrimonio di spiritualità, di pensiero e di opere. Oggi, nel 6° anniversario della sua scomparsa, in molte città del mondo la si ricorda in tanti modi, confrontandosi con la sua eredità.
Sul contributo da lei dato all’incremento del dialogo ecumenico si riflette a Pretoria (Sudafrica) con il Dr Kobus Gerber, Segretario Generale della Dutch Reformed Church, come pure a Melbourne e a Perth (Australia). Il tema della famiglia, una delle passioni di Chiara, è al centro di diverse manifestazioni, come a Lussemburgo e Siviglia (Spagna), in preparazione anche al prossimo Sinodo straordinario di ottobre in Vaticano. A Perugia (Italia), il sindaco Waldimiro Boccali dedicherà una via alla beata Chiara Luce Badano, figlia spirituale della Lubich, e alla stessa Chiara sarà dedicata una strada di Porto Alegre in Brasile, dove – nella sala del Consiglio comunale – si tiene l’esposizione “Chiara Lubich, protagonista di tempi nuovi”. E poi eventi di carattere culturale, presentazioni di libri, concerti… Saranno moltissime le comunità dei Focolari, in piccoli centri come nelle metropoli, che si raccoglieranno a ringraziare Dio per aver dato Chiara Lubich come dono all’umanità; spesso insieme ai vescovi, come a Sidney (Australia) con il cardinale George Pell, a Wellington (Nuova Zelanda) con l’Arcivescovo John Dew, a Olomuc (Cechia) con l’arcivescovo Jan Graubner. Del suo contributo al dialogo interreligioso si parla al Noor Center, Centro Islamico di Toronto (Canada), in città dell’Europa, Medio Oriente e Africa. “Chiara e le Religioni. Insieme verso l’unità della famiglia umana”, sarà invece il tema del convegno di giovedì 20 marzo a Roma, presso l’Aula Magna della Pontificia Università Urbaniana. Un ricordo di Chiara Lubich tracciato da personalità di varie religioni, che hanno avuto un contatto personale con lei. Si terrà a conclusione di un simposio interreligioso, a Castelgandolfo, con la partecipa
zione di cristiani e fedeli di altre tradizioni religiose, quali ebraismo, islam, induismo, buddhismo, shintoismo, sikhismo. Questo 6° anniversario porta in filigrana lo svolgersi delle fasi preliminari alla causa di beatificazione per Chiara Lubich, dopo che il 7 dicembre 2013, Maria Voce, attuale Presidente dei Focolari, ha firmato la richiesta formale di avvio al vescovo di Frascati, mons. Raffaello Martinelli. Un atto – aveva detto allora Maria Voce rivolgendosi al Movimento – che «invita tutti noi a una santità ancora più grande, a costruirla giorno per giorno nella nostra vita, per contribuire a far emergere quella “santità di popolo” a cui Chiara tendeva». (altro…)
Mar 13, 2014 | Chiesa, Focolari nel Mondo
Ad un anno dalla nomina di papa Francesco come vescovo di Roma, alcuni suoi testi e discorsi si presentano come un vero e proprio programma del pontificato: il messaggio per la Giornata della pace, la conversazione con i Superiori religiosi e, in particolare, la sua esortazione apostolica Evangelii Gaudium. L’impronta di papa Francesco è fortemente pastorale, eppure sorretta da una cultura solida e provata; il suo fine è di arrivare a tutti, in particolare alle periferie esistenziali; il suo linguaggio semplice, il suo guardare in faccia le persone, il suo accarezzare bambini e malati sono sostanziali; la sua proposta è non giudicare ma servire. Per Francesco è responsabilità della Chiesa lavorare per la pace nel mondo. Di pari passo con le sue sempre brevi e affettuose omelie lavora senza sosta alla riforma della Curia e per la trasparenza economica della banca vaticana. Preferisce una Chiesa ferita, perché è uscita con audacia, ad una Chiesa chiusa e sulla difensiva, per la paura di sbagliare. Scarica il pdf con l’articolo completo su Nuova Umanità n. 212 (altro…)
Mar 13, 2014 | Chiesa, Spiritualità
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Papa Francesco: la freschezza dello Spirito Santo 14 marzo 2013 Il mondo accoglie l’argentino Jorge Mario Bergoglio, il nuovo papa che viene “quasi dalla fine del mondo”. Dichiarazione di Maria Voce, presidente dei Focolari. |
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Papa Francesco: “Siamo custodi gli uni degli altri” 19 marzo 2013 Pubblichiamo alcuni passaggi dell’omelia di Papa Francesco, pronunciata nella S. Messa di inizio del suo pontificato. Il testo integrale nel sito del Vaticano. |
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Servizio e regalità 20 marzo 2013 Intervista a Maria Voce dopo la messa d’inizio del ministero pietrino di papa Francesco. |
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19 maggio 2013
200mila cristiani di vari movimenti, associazioni e aggregazioni laicali in dialogo con Papa Francesco. Il coraggio e la speranza della fede. Il saluto di Maria Voce: impegno dei Focolari a testimoniare il cristianesimo in modo coraggioso e gioioso.
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Congresso gen 3: un cuore in azione 25 maggio 2013 A Castelgandolfo 1200 ragazzi dei Focolari di varie nazionalità si ritrovano per fare il punto del loro progetto verso chi ha più bisogno ed affrontare i problemi tipici della loro età. A conclusione, l’incontro con Papa Francesco. |
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29 luglio 2013
A conclusione del “chiasso di Rio” impressioni e propositi di alcuni giovani dei Focolari e di Maria Teresa e Ruggero Badano, genitori di Chiara Luce, tra gli intercessori della GMG.
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8 agosto 2013
Intervista esclusiva a Susana Nuin Núñez, Consulente del Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali, sulle sue impressioni riguardo agli interventi del Papa alla GMG di Rio e al successivo incontro del CELAM. Prima parte.
9 agosto 2013
Intervista esclusiva a Susana Nuin Núñez, Consulente del Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali, sulle sue impressioni riguardo agli interventi del Papa alla GMG di Rio e al successivo incontro del CELAM. Seconda parte.
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Perdono, dialogo, riconciliazione. Le parole della pace 9 settembre 2013 Papa Francesco prega con centomila persone in Piazza San Pietro e il mondo si unisce in una catena di fede e digiuno, affinché si trovi la via della pace. All’Angelus di domenica 8 settembre un nuovo appello del Papa: “preghiere e opere di pace”. |
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Nella mattina di oggi Papa Francesco ha ricevuto in udienza privata la presidente dei Focolari, Maria Voce, accompagnata dal copresidente Giancarlo Faletti.
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23 settembre 2013
Ridare dignità con il lavoro ai disoccupati e ai giovani emarginati, al centro della visita di papa Francesco in Sardegna. Tra le coraggiose testimonianze presentate, anche quella di “Primavera 83” che aderisce ai principi dell’Economia di Comunione.
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29 ottobre 2013
A chiusura dell’Anno della Fede le famiglie del mondo incontrano Papa Francesco il 26 e 27 ottobre. Una festa, tra preghiere, musica, forti testimonianze e la parola del Papa.
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15 novembre 2013
Il Papa è stato accolto, il 14 novembre, dal Presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano. Incontro segnato dall’amicizia e da valori condivisi, pur nella specificità delle due istituzioni.
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19 dicembre 2013
La presidente dei Focolari si sofferma sui punti 98-101 dell’esortazione apostolica Evangelii Gaudium – No alla guerra tra di noi – e sottolinea la testimonianza della comunione e la gioia vissute nelle varie comunità.
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28 febbraio 2014
La società ha bisogno di testimonianza di fraternità. Così papa Francesco ai vescovi amici dei Focolari ricevuti in udienza, il 27 febbraio nella Sala Clementina del Vaticano.
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Mar 10, 2014 | Chiara Lubich, Chiesa, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Senza categoria, Spiritualità
Anche quest’anno l’anniversario della serva di Dio Renata Borlone (Civitavecchia 30/5/1930 – Loppiano 27/2/1990) è stato un momento di riflessione sulla vita cristiana e sullo slancio di portare la pace e la gioia di Cristo ovunque. Appuntamento centrale, la S. Messa celebrata nel Santuario Maria Theotókos, a Loppiano (Italia). «La gioia del Vangelo – come afferma Papa Francesco nell’Evangelii gaudium – riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù», e così è stato dell’esperienza di Renata. Una gioia che scaturisce da un’anima che fin dall’adolescenza si è messa alla ricerca di Dio e delle bellezze della sua creazione e che, conosciuto il Movimento dei Focolari, non ha lesinato energie ed entusiasmo nel testimoniare quotidianamente l’amore e nel contribuire a costruire quell’unità della famiglia umana richiesta da Gesù al Padre nella sua preghiera prima della passione. «La gioia – scriveva Renata nel suo diario – coincide con Dio… possederla sempre vuol dire possedere Dio»; e ancora: «Gioia nel vivere per gli altri», una gioia che «non può essere condizionata da niente, da nessuno» perché «Dio mi ama, anche se sono incapace, se ho fatto tanti pasticci nella vita e continuo a farne», ma anche quella gioia che, paradossalmente, è «spremuta dalla sofferenza» e «cavata dal dolore».
Nei ventitré anni quale corresponsabile della cittadella di Loppiano che ora porta il suo nome, Renata Borlone ha testimoniato con coerenza e umiltà alle migliaia di persone che vi passano per un percorso di formazione o anche solo per brevi momenti, la gioia della vita evangelica, dando il suo essenziale contributo alla socialità nuova che la cittadella si impegna a generare, mettendosi sempre al servizio, e vivendo con eccezionale fede la grave malattia che la porterà alla morte. «Sono felice, sono troppo felice – ripeteva negli ultimi istanti della sua esistenza terrena –. Voglio testimoniare che la morte è Vita». E continuando ad intrecciare le parole del Papa e quelle di Renata, colpisce quanto la gioia possa essere non solo frutto ma anche causa del mutamento del mondo e del superamento delle difficoltà. Diceva recentemente Papa Francesco in un’omelia a Santa Marta: «Non si può camminare senza gioia, anche nei problemi, anche nelle difficoltà, anche nei propri sbagli e peccati c’è la gioia di Gesù che sempre perdona e aiuta».
E Renata scriveva: «Se io dovessi parlare, metterei in evidenza che la gioia che c’è a Loppiano nasce dalla decisione che ognuno prende di voler morire a se stesso. Direi anche che in questa maniera l’unità dei popoli è già fatta, perché l’olio che esce dall’oliva spremuta è olio, e non si distingue più un’oliva dall’altra…». Dolore e gioia, quindi, sfida e conquista sempre da rinnovarsi e mai ripiegata su sé: «Fa che gli altri siano felici, che il nostro Cielo quaggiù sia la gioia degli altri», «Io non mi donavo a Gesù per essere io felice, ma perché la mia donazione avesse un senso per la gioia, per la felicità di tutti gli altri, di tutti quelli che Dio mi avesse messo vicini». Di Francesco Châtel (altro…)
Mar 8, 2014 | Chiesa, Cultura, Focolari nel Mondo, Sociale, Spiritualità
“Desde la vida de la Palabra la urgencia de comunicar. Hacia una verdadera cultura del encuentro”. Con este lema, del 17 al 23 de febrero se desarrolló en la diócesis de Anse à Veau- et Miragoane, Haití, el Seminario Interdiocesano de Comunicación, organizado por el Departamento de Comunicación del CELAM (Consejo Episcopal Latinoamericano). Los participantes, 79 en total, llegaron de ocho de las diez diócesis haitianas: Les Cayes, Gonaïves, Cap-Haitien, Jeremie, Hinche, Port-aut-Prince, Port-de-Paix y de la diócesis sede. El Seminario, que había sido pedido por Mons. Pierre A. Dumas, obispo de Anse à Veau et Miragoane, fue desarrollado por un equipo de 5 comunicadores de distintos países de América Latina y el Caribe (Argentina, Perú y Cuba) pertenecientes a Netone de América Latina. Los profesores, después de un año de trabajo a distancia para preparar juntos el programa y cada uno de los temas, llegaron a Haití con algunos días de anticipación, lo que les permitió sumergirse en la realidad del pueblo y la Iglesia local.
“Visitamos Radio-Tele Soleil -cuentan- que está funcionando en una sede provisoria en Puerto Príncipe ya que el edificio del Arzobispado donde tenía sus estudios, fue destruído durante el terremoto y murieron varios de sus colaboradores. Es la más importante emisora de la Iglesia católica con cobertura nacional. También pudimos recorrer el centro de Puerto Príncipe, con la Catedral destruida por el terremoto del 2010, casi como un símbolo del dolor de este pueblo”.
El seminario superó todas las expectativas: en 5 jornadas intensas se partió desde la visión trinitaria de la comunicación con la propuesta de la vida de la Palabra, aún antes del hecho comunicativo. Así cada mañana se iniciaba con intercambio de experiencias sobre cómo cada uno había tratado de vivir la frase del Evangelio propuesta el día anterior y la meditación de una nueva frase para ese día. Cada día eran muchos los que contaban a todos cómo habían tratado de poner en práctica el Evangelio. Después se fueron afrontando los distintos medios de comunicación con exposiciones teóricas y talleres: radio, prensa escrita, teatro, televisión e internet. El diálogo, las preguntas, los talleres contaban con muchísima participación e integración de todos. El idioma (se exponía en castellano, las diapositivas y los temas escritos estaban en francés y la traducción era en créole) no significó una barrera para nadie. La Eucaristía final, presidida por Mons. Pierre Dumas, fue un momento de mucha alegría y emoción. Se había construido entre todos un espacio de humanidad renovada.
“Para nosotros –dice el equipo de Netone– fue la posibilidad de cambiar la mirada sobre este pueblo maravilloso, que muchas veces no es reflejado así en los medios de comunicación de nuestros países. Nos hemos enamorado de la sencillez, la alegría, el entusiasmo y la esperanza de los haitianos. Constatamos ser una misma Iglesia, que comparte como hermanos la reciprocidad entre América Latina y el Caribe. Nos llevamos de Haití mucho más de lo que fuimos a dar”.
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