Set 26, 2013 | Chiara Lubich, Chiesa, Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Sociale
http://vimeo.com/75468524 «Caritas Giordania è un organismo affiliato alla Chiesa Cattolica presieduta dal Patriarca di Gerusalemme. È presente in Giordania da 45 anni ed è parte della Caritas internazionale». A parlare è il direttore, Wael Suleiman. E continua: «Caritas Giordania ha risposto all’appello della Chiesa di occuparsi dei rifugiati siriani. Abbiamo registrato 1 milione e 300 mila siriani entrati in Giordania, fra cui 130 mila iscritti alla Caritas; offriamo loro assistenza medica, servizi educativi e aiuti umanitari. Sicuramente per la Giordania è difficile accogliere questo gran numero di profughi con le poche risorse del paese: acqua, petrolio, e tutti i problemi economici. Ma la Giordania non vuole chiudere le porte. Il Re ha ordinato che le frontiere rimangano aperte per servire i nostri fratelli siriani. In questo momento tutti cerchiamo di vivere la solidarietà». Suhad Zarafili, è la responsabile dei progetti per Caritas Giordania: «Uno dei nostri programmi – spiega – è il programma di volontariato: abbiamo circa 30 gruppi con più di mille volontari, cristiani e musulmani. Sono loro che hanno iniziato a visitare i campi per trovare i profughi siriani più bisognosi». Fra i volontari c’è Carole. «Sono molto contenta – racconta – che Dio mi abbia dato la possibilità di lavorare alla Caritas ed aiutare i siriani. Sono siriana anch’io e quindi in certo modo posso comprendere meglio ciò che provano, ed è un capirsi reciproco. Hanno tanti dolori, hanno bisogno di tante cose: l’associazione li abbraccia e cerca di dare loro tutti gli aiuti possibili, finché il nostro Dio risolverà la situazione». «Faccio parte del Movimento dei Focolari – continua il direttore Wael Suleiman – e la sua spiritualità, vissuta da tante persone qui alla Caritas, ci aiuta ad uscire verso il mondo, fuori dal nostro piccolo circolo dove viviamo e dove lavoriamo, per amare di più tutti. Vivendo la spiritualità dell’unità si è formata una “cellula” all’interno della Caritas che ha aiutato tutto questo sviluppo, cosicché quelli che vengono da noi sperimentano non solo l’aiuto ma lo spirito e la vita che c’è dietro questo aiuto». (altro…)
Set 26, 2013 | Chiara Lubich, Chiesa, Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Sociale
http://vimeo.com/75468524 «Caritas Giordania è un organismo affiliato alla Chiesa Cattolica presieduta dal Patriarca di Gerusalemme. È presente in Giordania da 45 anni ed è parte della Caritas internazionale». A parlare è il direttore, Wael Suleiman. E continua: «Caritas Giordania ha risposto all’appello della Chiesa di occuparsi dei rifugiati siriani. Abbiamo registrato 1 milione e 300 mila siriani entrati in Giordania, fra cui 130 mila iscritti alla Caritas; offriamo loro assistenza medica, servizi educativi e aiuti umanitari. Sicuramente per la Giordania è difficile accogliere questo gran numero di profughi con le poche risorse del paese: acqua, petrolio, e tutti i problemi economici. Ma la Giordania non vuole chiudere le porte. Il Re ha ordinato che le frontiere rimangano aperte per servire i nostri fratelli siriani. In questo momento tutti cerchiamo di vivere la solidarietà». Suhad Zarafili, è la responsabile dei progetti per Caritas Giordania: «Uno dei nostri programmi – spiega – è il programma di volontariato: abbiamo circa 30 gruppi con più di mille volontari, cristiani e musulmani. Sono loro che hanno iniziato a visitare i campi per trovare i profughi siriani più bisognosi». Fra i volontari c’è Carole. «Sono molto contenta – racconta – che Dio mi abbia dato la possibilità di lavorare alla Caritas ed aiutare i siriani. Sono siriana anch’io e quindi in certo modo posso comprendere meglio ciò che provano, ed è un capirsi reciproco. Hanno tanti dolori, hanno bisogno di tante cose: l’associazione li abbraccia e cerca di dare loro tutti gli aiuti possibili, finché il nostro Dio risolverà la situazione». «Faccio parte del Movimento dei Focolari – continua il direttore Wael Suleiman – e la sua spiritualità, vissuta da tante persone qui alla Caritas, ci aiuta ad uscire verso il mondo, fuori dal nostro piccolo circolo dove viviamo e dove lavoriamo, per amare di più tutti. Vivendo la spiritualità dell’unità si è formata una “cellula” all’interno della Caritas che ha aiutato tutto questo sviluppo, cosicché quelli che vengono da noi sperimentano non solo l’aiuto ma lo spirito e la vita che c’è dietro questo aiuto». (altro…)
Set 26, 2013 | Chiara Lubich, Chiesa, Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Sociale
http://vimeo.com/75468524 «Caritas Giordania è un organismo affiliato alla Chiesa Cattolica presieduta dal Patriarca di Gerusalemme. È presente in Giordania da 45 anni ed è parte della Caritas internazionale». A parlare è il direttore, Wael Suleiman. E continua: «Caritas Giordania ha risposto all’appello della Chiesa di occuparsi dei rifugiati siriani. Abbiamo registrato 1 milione e 300 mila siriani entrati in Giordania, fra cui 130 mila iscritti alla Caritas; offriamo loro assistenza medica, servizi educativi e aiuti umanitari. Sicuramente per la Giordania è difficile accogliere questo gran numero di profughi con le poche risorse del paese: acqua, petrolio, e tutti i problemi economici. Ma la Giordania non vuole chiudere le porte. Il Re ha ordinato che le frontiere rimangano aperte per servire i nostri fratelli siriani. In questo momento tutti cerchiamo di vivere la solidarietà». Suhad Zarafili, è la responsabile dei progetti per Caritas Giordania: «Uno dei nostri programmi – spiega – è il programma di volontariato: abbiamo circa 30 gruppi con più di mille volontari, cristiani e musulmani. Sono loro che hanno iniziato a visitare i campi per trovare i profughi siriani più bisognosi». Fra i volontari c’è Carole. «Sono molto contenta – racconta – che Dio mi abbia dato la possibilità di lavorare alla Caritas ed aiutare i siriani. Sono siriana anch’io e quindi in certo modo posso comprendere meglio ciò che provano, ed è un capirsi reciproco. Hanno tanti dolori, hanno bisogno di tante cose: l’associazione li abbraccia e cerca di dare loro tutti gli aiuti possibili, finché il nostro Dio risolverà la situazione». «Faccio parte del Movimento dei Focolari – continua il direttore Wael Suleiman – e la sua spiritualità, vissuta da tante persone qui alla Caritas, ci aiuta ad uscire verso il mondo, fuori dal nostro piccolo circolo dove viviamo e dove lavoriamo, per amare di più tutti. Vivendo la spiritualità dell’unità si è formata una “cellula” all’interno della Caritas che ha aiutato tutto questo sviluppo, cosicché quelli che vengono da noi sperimentano non solo l’aiuto ma lo spirito e la vita che c’è dietro questo aiuto». (altro…)
Set 26, 2013 | Chiara Lubich, Chiesa, Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Sociale
http://vimeo.com/75468524 «Caritas Giordania è un organismo affiliato alla Chiesa Cattolica presieduta dal Patriarca di Gerusalemme. È presente in Giordania da 45 anni ed è parte della Caritas internazionale». A parlare è il direttore, Wael Suleiman. E continua: «Caritas Giordania ha risposto all’appello della Chiesa di occuparsi dei rifugiati siriani. Abbiamo registrato 1 milione e 300 mila siriani entrati in Giordania, fra cui 130 mila iscritti alla Caritas; offriamo loro assistenza medica, servizi educativi e aiuti umanitari. Sicuramente per la Giordania è difficile accogliere questo gran numero di profughi con le poche risorse del paese: acqua, petrolio, e tutti i problemi economici. Ma la Giordania non vuole chiudere le porte. Il Re ha ordinato che le frontiere rimangano aperte per servire i nostri fratelli siriani. In questo momento tutti cerchiamo di vivere la solidarietà». Suhad Zarafili, è la responsabile dei progetti per Caritas Giordania: «Uno dei nostri programmi – spiega – è il programma di volontariato: abbiamo circa 30 gruppi con più di mille volontari, cristiani e musulmani. Sono loro che hanno iniziato a visitare i campi per trovare i profughi siriani più bisognosi». Fra i volontari c’è Carole. «Sono molto contenta – racconta – che Dio mi abbia dato la possibilità di lavorare alla Caritas ed aiutare i siriani. Sono siriana anch’io e quindi in certo modo posso comprendere meglio ciò che provano, ed è un capirsi reciproco. Hanno tanti dolori, hanno bisogno di tante cose: l’associazione li abbraccia e cerca di dare loro tutti gli aiuti possibili, finché il nostro Dio risolverà la situazione». «Faccio parte del Movimento dei Focolari – continua il direttore Wael Suleiman – e la sua spiritualità, vissuta da tante persone qui alla Caritas, ci aiuta ad uscire verso il mondo, fuori dal nostro piccolo circolo dove viviamo e dove lavoriamo, per amare di più tutti. Vivendo la spiritualità dell’unità si è formata una “cellula” all’interno della Caritas che ha aiutato tutto questo sviluppo, cosicché quelli che vengono da noi sperimentano non solo l’aiuto ma lo spirito e la vita che c’è dietro questo aiuto». (altro…)
Set 24, 2013 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni
«Lavoro in una scuola elementare come insegnante di sostegno. Nella mia classe c’è F., un bimbo con l’apparecchio acustico. Ha problemi di comportamento e difficoltà nel rapportarsi con i compagni, i quali a loro volta gli fanno dispetti e lo escludono nei giochi. In generale, nella classe c’è rivalità tra i bambini, che fanno a gara per sottolineare l’errore o il difetto di chi si mostra più debole. Così ho pensato di coinvolgerli in un’attività che li gratificasse, aiutandoli a vedere il buono che c’è in ognuno di loro, e sperando che vedessero il buono anche in F. Nasce così la “Posta dell’Amicizia”: una mattina sulla cattedra è comparsa una scatola colorata dotata di fessura come la buchetta della posta. Sul coperchio della scatola ho incollato una vignetta di Gibi e DoppiaW che si dicevano sorridendo “Ho una sorpresa per te!”. Ho proposto ai bambini di utilizzare la scatola durante la settimana per dirsi l’un l’altro le cose buone che avevano vissuto o gli aspetti positivi che avevano osservato nell’uno o nell’altro durante la giornata. Le lettere potevano essere anonime o firmate, indirizzate a chiunque. Potevano mandarsi disegni, poesie, piccoli regalini. Abbiamo deciso di partecipare anche noi maestre per scrivere a quei bambini che, quasi sicuramente, non avrebbero ricevuto niente. La posta sarebbe stata letta insieme alla fine di ogni settimana. I bambini hanno accettato la proposta con entusiasmo e si sono lanciati nella scrittura di lettere, bigliettini e poesie. Alla fine della prima settimana tutta la classe fremeva d’impazienza. L’apertura della posta è stato un momento di condivisione in cui finalmente tutti si sono concentrati sul positivo e non sul negativo. Ogni bambino ha ricevuto una lettera e si è dichiarato pronto a rispondere al mittente. Noi insegnanti, avendo controllato in precedenza chi aveva ricevuto qualcosa e chi no, abbiamo scritto a qualcuno brevi pensieri e ad altri abbiamo consegnato, piegata a bigliettino, una striscia di Gibi e DoppiaW. I destinatari delle strisce hanno chiesto su questi simpatici personaggi ed ho potuto spiegare sul significato delle strisce. Ne è nato un dialogo bello e profondo. Da quel momento, ricevere la striscia a fumetti sarebbe diventato un privilegio, un dono speciale che tutti conservavano gelosamente.
Nelle settimane successive l’atmosfera in classe è notevolmente cambiata: i bambini erano più gentili fra loro, un po’ per il desiderio di ricevere lettere, un po’ per i legami positivi nati dai complimenti ricevuti dai compagni. F., invece, ha faticato più degli altri a trarre giovamento dalla “posta dell’amicizia”: rifiutava di scrivere lettere agli altri, dicendo che sicuramente non ne avrebbe ricevute da nessuno, tranne che dalle maestre. E così è stato per le prime due settimane. Nella terza, però, una bambina gli ha scritto un biglietto dicendogli che lui era suo amico perché le prestava le cose. F. è scoppiato a piangere e ha strappato il biglietto con rabbia. La settimana successiva però mi ha chiesto aiuto per scrivere alcune lettere; e in quella seguente ha ricevuto altri biglietti pieni di complimenti che l’hanno riempito di stupore. Allora, ha deciso di scrivere a tutti un biglietto di saluto. Per lui, così selettivo nei suoi rapporti, è stato un grande passo che l’ha riempito di emozione. La “posta dell’amicizia” ha continuato ad essere utilizzata fino alla fine dell’anno, diventando parte integrante della nostra vita scolastica, veicolo di affetto e di reciprocità per tutti». (M. T. – Italia) (altro…)
Set 23, 2013 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Sono 2000 le persone – tra imprenditori, giovani, famiglie, docenti, istituzioni – che, dal 20 al 22 settembre, hanno affollato la cittadella internazionale di Loppiano (FI), oltre ai 3000 circa che hanno seguito la manifestazione sui social media. LoppianoLab 2013 non offre conclusioni, bensì azioni e progetti in partenza o in continuità perché frutto di quattro anni di lavoro in rete in tutto il Paese. Ai lavoratori sardi il Papa ha detto che all’Italia «serve nuovo slancio per ripartire» e «una nuova generazione di laici cristiani impegnati, capaci di cercare con competenza e rigore morale soluzioni di sviluppo sostenibile». Gli fanno eco i partecipanti di LoppianoLabche hanno provato a progettare un’Italia nuova, in dialogo con una trentina di docenti universitari, due ministri, un sottosegretario, tre magistrati, una cinquantina di giornalisti, gli studenti dell’Istituto Universitario Sophia.
Sono una ventina, le iniziative presentate. Come l’azione di Famiglie Nuove Onlus che ogni anno raccoglie oltre 6 milioni di euro per i progetti di adozioni a distanza; la rete di giovani film makers a cui sta a cuore la formazione sociale; il lavoro di tanti religiosi che scendono per strada verso immigrati e disagiati; i comunicatori al servizio della legalità e del bene comune; la costituzione di sinergie tra cittadini e istituzioni a livello territoriale e nazionale per progetti formativi e buone prassi in risposta all’emergenza immigrazione. Dal mondo dell’economia e del lavoro, la proposta della Scuola di Economia Civile, rafforzata dall’esistenza di oltre 200 aziende che in Italia hanno abbracciato il progetto di Economia di Comunione: emerge la proposta di un diverso stile imprenditoriale, capace di contribuire al rinnovamento dell’economia italiana.
Sul fronte dell’emergenza legalità: un progetto di legge per la regolamentazione del gioco d’azzardo associato alla campagna Slotmob (campagna di mobilitazione dei cittadini “per il buon gioco” e “contro le nuove povertà e la dipendenza dal gioco d’azzardo”); la promozione di scelte di acquisto e consumo critico; l’attuazione di reti e spazi di cooperazione sono la risposta “al plurale” a racket, usura, illegalità diffusa. Istituzioni e cittadini, associazioni e imprenditori stanno intessendo – insieme – un percorso comune verso una cultura diffusa della legalità. In apertura di LoppianoLab, la presidente dei Focolari, Maria Voce, nel riconoscere la portata nazionale dell’evento, “laboratorio per eccellenza” perché costruito da tante forze vitali del Paese, ne aveva sottolineato le finalità: “dare risposte alla complessa e difficile situazione dell’Italia”. Con l’augurio – condiviso – che da esso possano emergere sempre più proposte e azioni che abbiano in sé la forza innovativa del “pensare, agire, vivere nella e per la ‘terra promessa’: la fraternità universale”. Leggi anche: Insieme è un verbo – di Michele Zanzucchi, su Città Nuova online La città senza periferie – di Giulio Meazzini, su Città Nuova online Speciale Slot Mob – dossier sulla campagna di mobilitazione dei cittadini “per il buon gioco” e “contro le nuove povertà e la dipendenza dal gioco d’azzardo” (altro…)