Ago 14, 2013 | Cultura, Focolari nel Mondo
Fervono i preparativi per la preparazione del convegno “Learning Fraternity”, dal 6 all’8 settembre 2013 a Castelgandolfo (Roma), in risposta a due delle principali sfide educative del nostro tempo: “Educazione e Globalizzazione” ed “Educazione e Relazione”. Promosso da New Humanity, si tratta di un convegno-laboratorio rivolto a tutti coloro che sono protagonisti dell’educazione a vario titolo: la famiglia, tutto il comparto, scuola, i catechisti, gli animatori di gruppi, gli studiosi del settore, gli stessi ragazzi, provenienti da diversi Paesi di Asia, Africa, America ed Europa. Il convegno ha il patrocinio della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO “in considerazione dell’alto valore dell’iniziativa” ed in quanto fortemente in relazione alle attività di promozione educativa, culturale e scientifica che tale istituzione svolge in Italia ed a livello internazionale. Learning Fraternity è un progetto educativo vero e proprio e già in questi giorni ha iniziato a raccogliere da tutto il mondo tante “buone pratiche”, volte a diffondere un’educazione basata sul principio di fraternità. È avvenuto così ad esempio in Slovenia dove presso l’asilo Raggio di Sole (Sončni žarek) un gruppo di giovani esperti in comunicazione ha promosso un progetto di educazione ai media per i piccoli alunni (leggi).
In Messico, invece, il Collegio Santa Maria vede studiare nelle stesse aule ragazzi e ragazze di diversa estrazione sociale e di diverse condizioni economiche in un clima di amore fraterno. In Irlanda del Nord poi, dove la convivenza etnico religiosa vede da decenni una situazione di altissima precarietà, da oltre 20 anni due scuole cattoliche ed una riformata hanno formato un “circolo delle scuole” per promuovere la fraternità tra i propri alunni. Per ulteriori informazioni, aggiornamenti costanti sulle numerose “buone pratiche” che stanno giungendo in questi giorni da tutto il mondo in vista dell’evento e dei “contenuti” dal quale esso prende spunto, rinviamo al sito ufficiale di Learning Fraternity ed alle sue reti sociali. I principi alla base del convegno scaturiscono dall’ideale di fraternità promosso dal Movimento dei Focolari, da anni impegnato nella diffusione della fraternità anche in ambito educativo. Nel corso degli anni ne sono sorte svariate iniziative e progetti e con questo evento si vogliono osservare i frutti maturati nel loro insieme, a partire dal mondo dei ragazzi, dell’impegno sociale e del risvolto culturale. A promuovere tale analisi vi sarà New Humanity (Ong partner ufficiale dell’UNESCO), insieme alle sue associate, espressione del Movimento dei Focolari in vari ambiti sociali e culturali: il Movimento internazionale Umanità Nuova, l’Associazione Educazione e Unità, l’Ong Azione Mondo Unito (AMU) ed il Movimento Teens4Unity. Scarica programma dell’evento: https://www.focolare.org/wp-content/uploads/2013/05/invito_meeting_educazione_2013.pdf Informazioni: http://www.new-humanity.org/it/informazioni-pratiche-programma-e-iscrizioni.html Fonte: New Humanity online (altro…)
Ago 12, 2013 | Cultura
Attraverso le Scritture e i testi di grandi testimoni della Tradizione della Chiesa il significato teologico e mistico dell’abbandono e della morte di Gesù. La nostra epoca è caratterizzata dal “dilagare del nulla”. Il non senso è avvertito come un negativo, un galleggiare sul vuoto. Dove trovare la luce? Partendo da tale invocazione di senso, nella consapevolezza che l’esperienza e la teologia mistica riconoscono nel nulla di Cristo la rivelazione dell’essere di Dio che è Amore, il volume traccia un percorso di riflessione sull’abbandono e la morte di Gesù come via di conoscenza di Dio. I contributi interrogano la Scrittura ela grande Tradizionedella Chiesa nei testi di San Paolo, Bonaventura, Giovanni della Croce, Teresa di Lisieux. La questione del nulla viene inoltre affrontata nella sua valenza speculativa entro la vicenda del pensiero occidentale (contributo del filosofo Massimo Donà). I curatori: Piero Coda, teologo, preside dell’Istituto Universitario Sophia di Loppiano. Per Città Nuova è direttore della collana Universitas e autore di numerose pubblicazioni, tra le quali: Dalla Trinità, l’avvento di Dio tra storia e profezia (2011). Julie Tremblay insegna Cristologia e Teologia trinitaria nella sezione inglese dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Mater Ecclesiae” della Facoltà Teologica della Pontificia Università S. Tommaso d’Aquino “Angelicum” di Roma e Introduzione alla Teologia presso l’Istituto Universitario Sophia di Loppiano. Alessandro Clemenzia ha conseguito la licenza in Teologia sistematica presso la Pontificia Università Gregoriana e il dottorato alla Pontificia Università Lateranense. Dal 2011 è docente incaricato presso il dipartimento di ontologia trinitaria del suddetto Istituto e presso la Facoltà Teologica dell’Italia Centrale. Per Città Nuova ha pubblicato: Nella Trinità come Chiesa, in dialogo con Heribert Mühlen. Città Nuova Editrice (altro…)
Ago 11, 2013 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni
«Sono tornata a casa ricca, con ciascuno di voi dentro di me», scrive una giovane della Sicilia ai coetanei con cui ha costruito il Meeting di Caserta 2013 (29 luglio – 2 agosto). «Lavorare fianco a fianco, spendersi insieme, capire l’altro, lottare, sognare, fare le ore piccole, stancarsi, scoraggiarsi e sempre ricominciare, crederci. Tutto questo fatto INSIEME ci ha uniti profondamente per l’Italia. Impossibile tornare indietro!». Il Meeting “LEGALITA’ – Protagonisti della nostra terra”, si è rivelato uno spartiacque per consapevolezza e impegno. A distanza di molti chilometri, sono riecheggiate le parole di papa Francesco a Rio: «Attraverso di voi giovani entra il futuro nel mondo. Non state alla finestra della vita!». Questa la convinzione: «per innescare un cambiamento occorre cominciare da noi». Per i 500 giovani dal Trentino e Lombardia fino a Calabria e Sicilia, Caserta è stata occasione d’incontrare la piaga dell’illegalità diffusa che attraversa l’Italia, di scontrarsi con essa in un territorio che ne sembra paradigma, di imparare a penetrarla e ad amarla. Invito e provocazione emersi dal dialogo con il giornalista siciliano Roberto Mazzarella.
I tre forum pomeridiani, Legalità e ambiente, Legalità e Accoglienza Legalità e Lavoro, hanno visto un dialogo serrato tra giovani e relatori, testimoni in prima fila nella lotta per la Legalità. Tra questi Enrico Fontana, responsabile rapporto ecomafia di Legambiente; don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano e estremo difensore della legalità nella “terra dei fuochi”; il dott. Antonio Marfella, oncologo; Ivan Vitali, economista e direttore dell’Associazione “conVoi”. «La legalità non è l’obiettivo. Non è neppure un valore, ma un prerequisito, uno strumento per raggiungere il fine che è la giustizia». Parole di don Luigi Ciotti, presidente nazionale di Libera, accolte quasi con un fremito dai presenti. Come coniugare amore e legalità?, chiedono i giovani. Scandisce parole forti: «non c’è legalità senza uguaglianza», «se le persone non sono rispettate nei loro diritti e dignità, la legalità diventa strumento di potere e di esclusione». Ancora: «La denuncia, se fondata, è anche annuncio di salvezza», ma «il peccato di oggi si chiama delega»; ciascuno invece «deve assumersi la propria responsabilità», terza gamba della democrazia. «Quanto siamo disposti a pagare per le nostre scelte, per essere coerenti con i nostri ideali?» si sono chiesti i giovani a voce alta. La risposta si è misurata con le realtà vissute nelle mattine negli 11 campi di lavoro in terreni confiscati alla camorra: occorre fare comunità, essere il noi che costruisce legalità. Un noi testimoniato da Giuseppe Gatti (Sostituto Procuratore DDA di Bari) e Gianni Bianco (Giornalista RAI) coautori di La legalità del NOI.

Talk by sociologist Vera Araujo
Vera Araujo, sociologa, del Movimento dei Focolari ha coniato un’espressione comprensiva dei contenuti e delle esperienze del Meeting: la cultura della relazione, che presuppone e supera la legalità stessa, ma esige azione e interazione per costruire comunità laddove si trovano le “periferie dell’esistenza”. Un manifesto in cinque punti, firmato dai 500 partecipanti, ha riassunto gli impegni presi. Prossimo appuntamento “LoppianoLab 2013” (20-22 settembre) “Custodire l’Italia, generare insieme il futuro” e l’adesione all’iniziativa “Slot-machine” per premiare le virtù civili di quei locali che hanno rinunciato al gioco d’azzardo, che da fine settembre attraverserà molte città dell’Italia. A Caserta è rimasto un segno della vitalità di questo Meeting: un murales di 120 mq. dove 160 giovani a turno, in 90 ore, hanno raffigurato l’esplosione di colori a partire da un semplice tubetto. Di Victoria Gómez Vedi video riassuntivo su YouTube Foto galleria di Flickr: http://www.flickr.com/photos/99423333@N08/ (altro…)
Ago 7, 2013 | Cultura, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Sociale
“Fin dal momento in cui abbiamo cominciato a organizzare questo viaggio eravamo coscienti che sarebbe stato qualcosa di forte. Eppure non ci aspettavamo l’accoglienza che la gente ( e i ragazzi in particolare) ci ha offerto. Arriviamo dopo un viaggio durato più di 12 ore. La campana della scuola suona per noi. Un grande cartello dice: “Grazie per essere venuti, grazie perché siete qui, vi vogliamo bene: BENVENUTI”. Appena il nostro pulmino si è fermato, hanno cominciato a salutare e subito ci hanno aiutato a scaricare i nostri bagagli. Subito dopo abbiamo improvvisato giochi con i bambini e cantato canzoni con loro”.
Così registrano nel loro diario di viaggio i 19 Ragazzi per l’unità, accompagnati da 4 adulti, che durante il mese di luglio (approfittando delle vacanze invernali dell’emisfero sud), sono partiti da Buenos Aires per condividere alcuni giorni con i ragazzi della “Escuela km. 25”, nella provincia di Santiago dell’Estero, una delle tante “frontiere esistenziali” di cui parla Papa Francesco. È a mille chilometri da Buenos Aires, nel mezzo della selva, la scuola con due aule, una cucina, tre bagni ed un cortile con il pozzo, il quale fornisce l’acqua alle 22 famiglie della comunità che vivono in casette di fango, con il pavimento in terra battuta. 35 bambini, fino ai 13 anni, la frequentano. L’unico maestro arriva ogni lunedì e riparte ogni venerdì. Gli uomini vanno a lavorare nei campi e restano fuori casa anche per tre mesi. Ci sono voluti 4 mesi per preparare il viaggio, con l’aiuto degli adulti e dei giovani del Movimento dei Focolari, preparando insieme una serata per raccogliere fondi. C’era da affrontare il costo del viaggio, della permanenza, e tutti i problemi logistici. Abbiamo portato con noi del materiale scolastico, medicine, scarpe, e tutto quello che potevamo infilare nelle nostre borse. “Uno degli obiettivi che ci siamo proposti, è non solo portare i giochi e le attività che abbiamo preparato per i bambini, ma andare con l’atteggiamento d’imparare e ricevere anche noi qualcosa da loro: come vivono, il loro mondo, i loro valori, quello che fanno… Ed è stato davvero uno scambio molto arricchente”.
Abbiamo visitato le loro case, condividendo con loro la merenda. “Ci davamo appuntamento per le 10:30 ed alle 9:30 erano già tutti lì ad aspettarci”. Un giorno il maestro ha raccontato ai ragazzi che per venire a giocare con noi, i bambini indossavano i migliori vestiti che avevano. “Magari era l’unico paio di scarpe che avevano, e per andare a scuola andavano scalzi. Ma l’incontro con noi lo vedevano come una festa e perciò volevano vestirsi alla meglio”.
Prima di ripartire, abbiamo lasciato tutti i nostri soldi per la scuola e perché i bambini possano realizzare il sogno di andare insieme fino alla città più vicina a prendere un gelato! Al ritorno nella grande città, ci siamo resi conto della straordinaria esperienza vissuta: “Ho potuto capire che per essere solidali, per servire, non importa nulla, né il luogo dove vivi , né alcuna altra cosa, perché tutti siamo uguali”. È stato aperto un nuovo cammino di amicizia e non vogliamo mancare all’appuntamento che hanno lasciato scritto nel messaggio di saluto: “Arrivederci all’anno prossimo”. (altro…)
Ago 5, 2013 | Chiara Lubich, Cultura, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Spiritualità
“Popetti” li chiamava Chiara, ossia “bambini” nel natio dialetto trentino: erano i ragazzi che, venuti in contatto agli inizi degli anni ’50 con il nascente Movimento dei Focolari, entrarono nell’orbita della prima comunità, ne seguirono da vicino le vicende, ne condivisero da protagonisti gioie e sofferenze ed anche momenti salienti come le Mariapoli, nel periodo estivo sulle Dolomiti intorno al primo gruppo di focolarine e focolarini. Luigi Liberati, romano, conobbe la spiritualità dell’unità alla fine del ’53. «Ognuno che ha avuto il dono di trovarsi vicino a Chiara, porta dentro la certezza che lei gli o le ha voluto bene in esclusiva; porto sempre nella mente e nell’anima l’esperienza forte di sentirmi sempre amato e messo al primo posto», esordisce. La sua narrazione offre un quadro inedito e vivace, quanto intenso e profondo: «Nell’agosto del’54 partecipai alla mia prima Mariapoli. Poiché non eravamo tanti avevamo molta facilità a stare a contatto con Chiara». Luigi ricorda un piccolo aneddoto: «Nel Vangelo della messa si era letto “…chi accoglie uno di questi piccoli…”, e subito, all’uscita Chiara dice: “popetti, tutti in macchina, si va alla malga a prendere le fragole con la panna”. Immediatamente tutti entravamo, pigiati, nella Fiat 103. I più piccoli Chiara addirittura li teneva sulle ginocchia e poi, via, una bella scorpacciata di panna e fragole».
Durante quelle prime Mariapoli Chiara affidò il gruppo di ragazzi costantemente in aumento alla guida di Vincenzo Folonari, familiarmente detto Eletto: «Lì venne fuori tutta la sua statura spirituale. Con lui ho sperimentato grazie mai prima vissute: ha aperto con noi un dialogo che faceva da tramite con Chiara, lei ci amava, ammaestrava ed insegnava, ed Eletto ci aiutava a tradurre in vita tutto ciò». Con il passare del tempo il gruppo dei ragazzi aumentava e Chiara pensò di tenerli collegati creando un piccolo centro: «quasi ogni giorno alcuni di noi dopo la scuola, si incontravano lì; mantenevamo la corrispondenza con altri sparsi in varie parti d’Italia, Chiara veniva spesso, ci dava consigli e ci incoraggiava». Il rapporto con lei era diretto e filiale: «Quando nel ’57 ebbe l’incidente d’auto e si ruppe la spalla, Paolo Carta ed io andavamo quasi tutti i giorni alla clinica dove era ricoverata e lasciavamo un biglietto sulla sua auto parcheggiata per farle arrivare tutto il nostro amore». Ad un certo momento abbiamo sentito l’esigenza di organizzare un incontro nazionale, talmente eravamo cresciuti; quel giorno avvertimmo una responsabilità che ci faceva sentire del tutto alla pari degli adulti, e vivemmo il tutto con sacralità. Si gettavano così le basi della diffusione della spiritualità dell’Unità nelle nuove generazioni: «Con tutto ciò – conclude Luigi – Dio ci stava preparando per quello che sarebbe poi venuto fuori in maniera esplosiva con i “Gen” nel decennio successivo». Ma questo è un altro capitolo.
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Lug 31, 2013 | Chiesa, Cultura, Focolari nel Mondo, Spiritualità
«Lo spazio dei workshop ci ha fatto sperimentare uno scambio molto arricchente… Ho avuto una visione generale con tanti aspetti pratici di formazione sacerdotale illuminati dalla spiritualità dell’unità. Ho trovato una visione integrale della persona alla luce del mistero trinitario… Il luogo ha molto favorito la convivenza in uno stile di comunione e di dialogo… Ho apprezzato tanto i momenti di preghiera e di meditazione comune. I testi sono stati molto belli come anche lo scambio sia di esperienza che di vita». Così si esprimono alcuni dei partecipanti all’ottava edizione del Corso di formazione per educatori nei seminari, promosso dal Centro di spiritualità di comunione per sacerdoti e seminaristi diocesani di Loppiano (FI), in collaborazione con l’Istituto Universitario Sophia (IUS), Loppiano (Firenze) e con il Movimento Sacerdotale del Movimento dei Focolari. Sono una ventina i formatori provenienti da 11 nazioni: Argentina, Austria, Brasile, Germania, Italia, Malta, Polonia, Portogallo, Ucraina, Ungheria e Venezuela. Le loro impressioni mostrano l’importanza di questo servizio a uno tra i compiti più impegnativi della Chiesa, quale è la formazione dei futuri ministri. Il corso è rivolto a rettori, direttori spirituali e formatori che lavorano a tempo pieno in seminario ed è nato dalla necessità di trovare “percorsi e paradigmi per il discernimento e la formazione delle vocazioni al ministero presbiterale, adeguati a rispondere alle sfide dei mutamenti socio-culturali e della loro incidenza nella condizione giovanile”. E si articola in un percorso biennale: due settimane per ciascun anno, con relazioni di esperti, gruppi di lavoro e plenarie di condivisione, unite alla celebrazione eucaristica e alla preghiera liturgica quotidiana. La prima parte vuole dare fondamenti teologici, antropologici, ecclesiologici e pedagogici, applicandoli alle tappe della formazione presbiterale; la seconda, alla luce delle quattro dimensioni fondamentali della Pastores dabo vobis (umana, spirituale, intellettuale e pastorale), approfondisce aree specifiche per una formazione integrale dei presbiteri in un’ottica di comunione: Dono di sé e comunione; Apertura all’altro: dialogo e testimonianza; Unione con Dio: interiorità e santificazione; Vita a corpo mistico e corporeità; Armonia della persona e edificazione della comunità; Sapienza, studio e cultura; Comunicazione e media al servizio della comunione.
Dopo la prima parte del corso l’anno scorso presso l’abbazia di Vallombrosa (Firenze), la seconda parte dal 15 luglio al 27 luglio 2013, si è svolta per la prima volta negli ambienti ristrutturati del Centro di spiritualità di comunione a Loppiano. Al percorso di studio, che ha il beneplacito della Congregazione per l’Educazione Cattolica, sono legati dei crediti formativi conferiti dall’Istituto Universitario Sophia. All’apertura del Corso erano presenti Mons. Piero Coda, preside dello IUS e Mons. Vincenzo Zani, a nome della Congregazione per l’Educazione cattolica. Evento particolarmente significativo, quello avvenuto negli scorsi mesi di aprile-maggio, quando il corso si è svolto a Bangkok per 60 formatori dei paesi dell’Asia. (altro…)