Mag 29, 2013 | Centro internazionale, Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
L’impegno all’interno dell’Assemblea Costituente che avrebbe deciso le sorti dell’Italia del dopoguerra, l’impegno per la pace e il sostegno ai più bisognosi, l’impegno per l’ecumenismo: sono alcune delle affinità tra due figure profondamente legate da sintonia e amicizia, quelle di Giordani e La Pira, evidenziate nel convegno “Igino Giordani e Giorgio La Pira: le virtù e la politica” lo scorso 25 maggio a Firenze. Erano presenti circa 250 persone, tra cui alcuni familiari di Giordani e numerosi giovani studenti di provenienza internazionale del Centro La Pira, dedicato al sindaco che governò Firenze dal 1951 al 1964. Il centro affidato dalla sua fondazione per opera del Card. Benelli ai Focolari, è diventato un punto importante per il dialogo e la fraternità nel capoluogo toscano. Giordani è stato uno tra i più importanti politici e intellettuali del dopoguerra italiano, ma anche “cofondatore” del Movimento dei Focolari, al suo interno conosciuto anche con il nome di “Foco”. Si è prodigato a promuovere una politica fondata sul servizio alla collettività e del dialogo fraterno. «Un’iniziativa che oggi può apparire senz’altro azzardata» ha affermato nel suo intervento Alberto Lo Presti, presidente del Centro Igino Giordani. «Certo però – ha proseguito – non lo era in misura minore durante l’esperienza parlamentare di Giordani, in piena guerra fredda. A spingerlo ad un simile azzardo, è stato l’incontro con l’Ideale dell’unità di Chiara Lubich il 17 settembre 1948. Ideale che la Lubich ha dato al mondo e Giordani ha saputo trasmettere anche in politica».
Promozione della pace e dell’integrazione europea sono tra i cardini della carriera parlamentare di Giordani, analizzati dalla prof.ssa Bagnato, docente di storia delle relazioni internazionali all’Università di Firenze: «L’essenza del suo pacifismo – ricorda – sta nella sua vocazione al dialogo sul piano internazionale, così come in quello interno e relazionale». Una vocazione che ha portato l’on. Giordani a farsi promotore di numerose iniziative (quali la prima proposta di legge per l’obiezione di coscienza e di un’intesa parlamentare per la difesa della pace), collaborando sia con esponenti del suo partito, che con quelli ad esso allora frontalmente contrapposti. L’appuntamento – con l’Adesione del Presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano – si è aperto con i saluti dell’Arcivescovo di Firenze, card. Betori, ha visto il susseguirsi di varie voci di studiosi – dal prof. Luppi, docente di storia contemporanea all’Istituto Universitario Sophia, al prof. Monticone, storico e già presidente nazionale dell’Azione Cattolica – e ha ospitato le note dell’Orchestra del maggio musicale fiorentino. In conclusione una delle giovani studenti presenti confida: «Trovo del tutto attuale e necessario, ora come non mai, l’auspicio che ha contraddistinto il modo d’intendere la politica di Giordani: ‘c’è bisogno di santi in Parlamento!’». (altro…)
Mag 27, 2013 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
«Sono diventato monaco per immergermi nell’infinito, ma mi sono perso». Sono le parole con le quali si apre il diario di un monaco del XXI secolo. Ex fisico poi entrato in monastero, l’Autore racconta in prima persona la sua nuova vita che trascorre nella contemplazione dell’infinito amore di Dio. Ma il mondo della ricerca scientifica – quel mondo che credeva di aver abbandonato per sempre entrando in convento – continua a bussare alla sua porta. Il testo diventa un viaggio interiore che procede su due binari: il percorso della fede si intreccia con quello delle più avanzate conoscenze di fisica fondamentale e astrofisica. Senza conflitto, però, anzi «col sogno di riuscire a spiegare un giorno perché il cammino della scienza è un percorso che accompagna verso Dio». Con stile avvincente e taglio divulgativo, il volume affronta in modo originale la questione sempre attuale del complesso rapporto tra scienza e fede. Andrea Carobene, laureato in Fisica all’Università Statale di Catania e diplomato in filosofia, è giornalista professionista di scienza, salute, ambiente, finanza e politica. Direttore di Prometeus dal 2004, collabora in particolare con le pagine scientifiche de Il Sole 24 Ore, oltre a riviste di informatica, scienza, medicina e scuola. La collana Borderline affronta argomenti attuali e di frontiera (scienza e fede, new media e società, biotecnologie e umanità, innovazione e buon senso, cultura e bene comune…), trattati con serenità e linguaggio non specialistico, con l’obiettivo di far dialogare punti di vista e competenze diverse. Fonte: Città Nuova editrice (altro…)
Mag 24, 2013 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Si chiama SEC, Scuola di economia civile; tra i suoi soggetti fondatori troviamo alcune importanti realtà della società italiana: Acli, Banca Popolare Etica, Cooperazione Trentina, Economia di Comunione (EdC), Federcasse (la Federazione delle Banche di credito cooperativo), che insieme all’Istituto Universitario Sophia e al Polo Lionello Bonfanti, l’hanno ufficialmente costituita lo scorso 19 maggio a Loppiano. Silvia Vacca, giovane imprenditrice torinese che in questi mesi ha rivestito un ruolo di primo piano nella realizzazione esecutiva di SEC e si prepara ad esserne presidente del Consiglio di Amministrazione, in un’intervista sul sito EdC, ne definisce così le prospettive: «Si tratta di una scuola che è anche un progetto di ricerca che intende promuovere la realizzazione di un mercato civile e civilizzante che ponga al centro dell’agire economico la persona, i suoi bisogni, le sue aspirazioni e la sua fioritura; un mercato in cui gli agenti interagiscono per mutuo vantaggio e nell’interesse del bene comune, in contrapposizione con le logiche utilitaristiche e di sola massimizzazione del profitto che si sono andate affermando su scala mondiale e che ci hanno condotto a questi tempi di crisi». Un centro di studi dunque, dove si dà corpo alla ricerca di una strada innovativa, ridefinendo il rapporto dell’uomo con il mercato, sulle ceneri del capitalismo individualista i cui segnali di crisi sono usciti dagli ambiti universitari per farsi vissuto quotidiano di tanti. L’indirizzo culturale è affidato a Stefano Zamagni, Luigino Bruni e Renato Ruffini, che dell’Economia Civile sono da anni promotori, coadiuvati da una Comunità docente che accoglie nomi noti nelle maggiori università italiane: Alessandra Smerilli, Pierluigi Porta, Leonardo Becchetti, Mauro Magatti, Stefano Bartolini, Vera Negri, Vittorio Pelligra e Nicolò Bellanca.
La proposta della SEC nasce dalla necessità di creare una consapevolezza su alcuni principi economici – in particolare quelli riferiti alla centralità della persona e al bene comune – in quegli ambienti che per loro forma giuridica o per loro sensibilità a questi principi sono affini, promuovendo una formazione destinata innanzitutto alla classe dirigente di istituzioni, associazioni, imprese che già ricoprono questi ruoli o che ambiscono a ricoprirli; SEC punterà anche al mondo delle scuole, pensando a corsi che vadano a formare dirigenti scolastici e professori. I corsi partiranno nell’autunno del 2013, dopo il lancio ufficiale di SEC che avverrà il prossimo 20 settembre nell’ambito di LoppianoLab e si terranno a Loppiano presso il Polo Lionello, dove verrà costituita la sede della Scuola. Leggi anche: articolo su Avvenire del 17 maggio 2013 Entra nel sito del Scuola di Economia Civile (altro…)
Mag 23, 2013 | Chiara Lubich, Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
«Prima di iniziare la lunga tournée (16 maggio-27 luglio) in Brasile – scrivono gli amici del Gen Rosso – c’è stato l’atteso incontro con i fondatori della Fazenda da Esperança, comunità in cui vivono giovani in difficoltà fondata su uno stile di vita evangelico: il francescano tedesco Frate Hans Stapel e il brasiliano Nelson Giovaneli, nella loro sede centrale di Guaratinguetá, nei pressi di San Paolo. Avevamo, infatti, la percezione che per questo impegnativo viaggio, ci volesse un momento di “intimità” con Dio e con chi, insieme a noi, ha deciso di intraprendere un’avventura così radicata nel Vangelo». La visita alla “Fazenda” inizia dalla piccola cappella dove si ricorda Chiara Lubich; la sua spiritualità, infatti, ha ispirato la vita della “Fazenda da Esperança” sin dalla nascita. Quando nel 2010 c’è stato il riconoscimento ufficiale da parte del Pontificio Consiglio per i Laici, Frei Hans e i suoi si sono voluti recare presso la sede internazionale dei Focolari, per “ringraziare” Chiara, rendendole omaggio nella cappella dove riposa. Gli amici del Gen Rosso chiedono a Frate Hans cosa ha in cuore, come augurio per questi mesi in Brasile: «Guardiamo gli inizi del Movimento dei Focolari a Trento – risponde: attorno al tavolo del primo focolare c’erano una focolarina e un povero, una focolarina e un povero… C’era la realtà spirituale congiunta alla realtà sociale. Questa è la nostra sfida, soprattutto qui in America del Sud, ma penso anche in tutto il mondo. Quando c’è la dimensione spirituale senza l’incarnazione nel sociale, manca qualcosa. Quando, viceversa, c’è l’impegno sociale ma senza le radici in Dio, lo sforzo è vano. La sfida sta nell’unità delle due dimensioni».
Così è pensato anche il tour del Gen Rosso, che si è aperto il 16 maggio con il Musical Streetlight insieme ai 200 ragazzi della Fazenda da Esperança e si concluderà con la partecipazione alla Giornata Mondiale della Gioventù a Rio de Janeiro il 27 luglio. Nei primi 3 spettacoli sono già 5.000 le persone raggiunte. «Cerchiamo di affondare ogni giorno le radici in Dio – scrivono ancora dal Gen Rosso – attraverso la riflessione e la vita della Parola e dell’amore scambievole fra tutti, che genera la presenza spirituale di Gesù in mezzo a noi (Mt 18,20). Con questa sua forza cercheremo di amare tutti ragazzi e le ragazze con i quali porteremo avanti il progetto “Forti senza violenza”». Ragazzi che spesso vengono da esperienze di abbandono e dolori indicibili, che trovano nella droga un rifugio: «Vorremmo dare loro una gioia che non passa – scrivono – perché Gesù apre le porte all’Eterno, pur in mezzo ai tanti dolori nostri e del mondo». E ancora: «Questo è il messaggio che vogliamo gridare alla società qui in Brasile, attraverso gli spettacoli e i moltiplicatori dei media: Esiste qualcosa che non passa, Dio, che ci ama immensamente. È Lui che ci può rendere “forti senza violenza”!».
“Forti Senza Violenza” – Video su YouTube Durata: 11’30” http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=xz6N7Wznj58
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Mag 22, 2013 | Cultura
Misteriosa, fugidia, fascinante: eis como muitos veem a santidade. Ainda mais para quem – como o autor destas páginas – se interroga sobre a existência de Deus, sem encontrar respostas convincentes. Chiara Luce Badano era a melhor amiga da sua irmã: daqui a ideia de a descrever ao vivo, mas à margem, como «um qualquer centurião no Calvário, um maqueiro em Waterloo, o porteiro das Twin Towers». O autor observa, recorda, escuta, e conta-nos a nós, um acontecimento extraordinário que continua a envolver – e a desconcertar… – muitos: uma história de santidade construída dia após dia. Franz Coriasco é autor radiotelevisivo, musical e teatral. Na qualidade de crítico musical, colabora no semanário “Famiglia Cristiana”, no quinzenário “Città Nuova” e no mensário “Dimensioni Nuove”. Também foi autor e coordenador artístico de grandes eventos para a RAI Uno e conselheiro artístico da syndication Radio InBlu. (altro…)
Mag 20, 2013 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo

Il dott. Gianni Caso (a destra) riceve l’onorificenza
Comunione e Diritto, ovvero cogliere aspetti della spiritualità dell’unità scaturita dal carisma di Chiara Lubich che abbiano attinenza con il mondo della giurisprudenza e farne scaturire piste di riflessione e nuovi paradigmi; il dott. Caso, presidente aggiunto onorario della Corte di Cassazione italiana, che attualmente opera in questo ambito del Movimento dei Focolari, ha di recente concluso un viaggio in Guatemala e Colombia che gli ha permesso di approfondire la conoscenza di questi paesi. In questa occasione gli è stata anche consegnata un’onorificenza – attribuita dal parlamento colombiano al Movimento dei Focolari. Gli chiediamo di condividere le sue riflessioni. Quale apporto può dare l’esperienza di Comunione e diritto in società portatrici di così gravi problematiche sul piano della legalità? «Il compito di Comunione e Diritto in relazione alla realtà sociale, economica e politica di quei Paesi si sviluppa in duplice direzione: nel senso di come operare per la trasformazione di tale realtà, e nel senso della considerazione della cultura dominante e del reciproco rapporto di tale cultura con l’ordinamento economico, politico e giuridico della società. Il primo dei predetti due aspetti è venuto in evidenza in Guatemala: qui ci chiedevano idee su come operare per la creazione di uno Stato di diritto per mezzo del quale trasformare la realtà sociale assolutamente ingiusta e senza nessuna garanzia di tutela dei cittadini e delle comunità. Il secondo aspetto è venuto in evidenza in Colombia, dove è evidente lo stretto rapporto tra l’instaurarsi nella società di una cultura individualistica e l’organizzazione economica, politica e giuridica, nel senso che la cultura individualistica serve all’affermarsi di una struttura economica basata sul profitto privato e dall’altro lato tale struttura economica fomenta la suddetta cultura individualistica. La conseguenza è il prodursi di una grande divisione e disuguaglianza sociale, con la formazione di una classe di ricchi e l’esclusione di una larga parte della popolazione dai posti direttivi economici, politici e culturali». In un panorama così difficile e aspro, si colgono segnali positivi e potenzialità di riscatto? «L’impressione più forte l’ho avuta mettendo a confronto la situazione sociale e culturale di quei Paesi dell’America Latina e la situazione esistente in Italia, ed in genere in Europa. Lì è fortissima la “cultura della vita”. Pur in presenza di situazioni sociali difficilissime per le grandi disuguaglianze sociali, che generano povertà ed esclusione per larghe parti della popolazione, tuttavia la gente è animata da voglia e gioia di vivere, dovute alla presenza di tanti bambini e giovani – (in genere i genitori, anche se poveri, hanno grande amore e cura dei loro figli). Qui in Europa sembra imperare una “cultura della morte”: pochi figli, scarsa gioventù, società invecchiata, tante persone “singole”, ripiegamento su se stessi, depressione e mancanza di slancio vitale. Tutto ciò si presenta chiaramente a chi visita quei Paesi e poi torna qui». (altro…)