Movimento dei Focolari
Terremoto Italia: un fiume di solidarietà

Terremoto Italia: un fiume di solidarietà

“La paura è il sentimento più forte che emerge in tanti e che si fa più fatica a colmare. Siamo tutti molto scossi.  La vicinanza e la condivisione sono gli aiuti più desiderati”. A parlare sono Maria Palladini e Franco Monaco, i responsabili delle comunità del movimento dei Focolari della regione italiana (l’Emilia) colpita nel giro di una settimana da una serie di terremoti che ha provocato diciassette morti, più di 350 feriti e 15.000 sfollati. La situazione è in continua evoluzione, per le scosse anche di forte entità che ancora si susseguono. La fascia territoriale più colpita è stata quella tra la provincia di Modena e quella di Ferrara. I terremoti hanno provocato gravi danni agli edifici storici, alle fabbriche; tante chiese sono state distrutte e tante sono inagibili. Si susseguono in questi giorni tante storie. Come quella di chi non è riuscito ad uscire di casa ma è stato provvidenziale perché un cornicione caduto fuori dalla sua porta avrebbe potuto colpirlo. O di chi ha dovuto per lavoro condividere il dolore degli operai morti nei capannoni. E ancora chi è stato evacuato dell’ospedale. Tutti stanno sperimentando “con forza quanto in un attimo possa cambiare tutto” e subito dopo la prima scossa “è partita una rete di telefonate per sapere l’uno dell’ altro”. A fare il punto della situazione sugli aiuti umanitari sono Adriana Magnani e Stefano Masini del Movimento “Umanità Nuova”. “La Protezione Civile – dicono –  si sta prodigando ormai in tutti i paesi e frazioni colpiti ed ha attivato l’accoglienza  in modo diversificato (campi di accoglienza, strutture al coperto, qualche albergo) prevedendo circa 9.000 posti”. Sono arrivati volontari della Protezione civile praticamente da tutta Italia. Adriana e Stefano hanno potuto cogliere le  esigenze più forti: la necessità di un supporto psicologico, perché tutti sono duramente provati; la possibilità di avere camper o roulotte  per rendere meno disagevole il passare le notti fuori casa, per questo ci stiamo attivando in tutta la regione; l’urgenza di verificare l’agibilità delle aziende grandi e piccole per accelerare la ripresa del lavoro, si parla di 15.000 persone che rischiano di rimanere senza lavoro…”. La priorità – aggiungono i due referenti di Umanità Nuova –  è quella di poter avere tecnici per i rilievi. Per le strutture complesse, come, per esempio, condomini e locali pubblici, gli unici che possono fare i rilievi sono ingegneri strutturali  che siano accreditati presso la Protezione Civile. Ma, per quanto riguarda verifiche sugli immobili privati e aziende, bastano ingegneri strutturali iscritti all’albo. Stiamo perciò cercando di diffondere questa notizia  per verificare chi ha questa competenza e può rendersi disponibile”. Dunque psicologi, medici e ingegneri: ma per tutti coloro che volessero recarsi in quelle zone, l’indicazione è quella di mettersi d’accordo con la Protezione Civile locale delle città perché è la Protezione Civile a coordinare tutti i tipi di intervento da mettere in atto. Insieme ad una piccola squadra, sono Adriana e Stefano a fare da punto di riferimento per raccogliere le richieste e le disponibilità di aiuto “in modo che alle necessità corrispondano il più possibile aiuti appropriati e coordinati;  aggiornare periodicamente  degli aiuti arrivati e  delle nuove necessità di intervento e sensibilizzare chi, a livello politico, sociale, può contribuire alla risoluzione di problemi burocratici che potrebbero bloccare la ripresa delle attività e promuovere il ritorno alla normalità”. A fianco però alla devastazione che ha messo a dura prova la popolazione emiliana, scorre in queste terre ferite dal terremoto, un fiume di solidarietà. Lo confermano Maria Palladini e Franco Monaco: “In tanti hanno aperto le loro case per ospitare gli sfollati. Nei paesi c’è una gara di fraternità e solidarietà che si allarga a macchia d’olio. È molto viva l’esperienza di Chiara Lubich e delle prime focolarine nella distruzione della seconda guerra mondiale: tutto crolla, solo Dio resta, solo l’Amore“. Per contribuire: INTESTATARIO: Associazione Solidarietà BANCA: Cariparma Crédit Agricole CODICE IBAN: IT34F0623012717000056512688 CAUSALE: Terremoto in Emilia Romagna Con Carte di Credito: Versamenti tramite PAYPAL ai Link presenti sul sito con la Causale: Terremoto in Emilia Romagna. Sito: www.solidarietaonlus.org (altro…)

Terremoto Italia: un fiume di solidarietà

Spagna, terra d’incontro di popoli e culture

La Spagna ha una lunga storia. Nel 218 a.C. l’Impero Romano mette le basi per un’unità culturale e territoriale tra le popolazioni celtiche e iberiche, insediatesi già da alcuni secoli. Il popolo Basco, però, nella zona nord-occidentale del Paese, non subisce questo influsso. La lingua latina evolve al castigliano – lingua ufficiale –, al catalano e al galiziano, che insieme al basco costituiscono le tre altre lingue co-ufficiali. Nei secoli successivi, l’Islam arriverà a conquistare quasi tutta la Penisola. La convivenza delle culture musulmana, cristiana ed ebraica (anche loro presenti) ha determinato le condizioni necessarie per la trasmissione del patrimonio scientifico e culturale dell’antichità e della scienza araba all’Occidente cristiano. Oggi la Spagna si presenta come una società che vuol tenere conto della diversità di queste culture, raccolta nella Costituzione, ma che ha ancora tante sfide da risolvere, come le forti tensioni tra le comunità autonome e lo Stato. Una società che ha avuto negli ultimi anni un grande sviluppo economico e sociale, ma che subisce ora le conseguenze dell’attuale crisi economica e sociale.

Una delle prime Mariapoli a Seo d’Urgell

Il Movimento dei Focolari arriva a Barcellona nel 1959, attraverso Piero Pasolini, focolarino italiano. “C’è tanto di Dio in questa nazione – dirà – e mi pare che Egli l’ami d’un amore tutto particolare”. In seguito, molte persone di tutte le età, in tutta Spagna, sono attratte dalla spiritualità dell’unità: si susseguono le Mariapoli a Solsona, Seo d’Urgell, Ávila… Alcuni pionieri lasciano una profonda impronta col loro passaggio in queste terre. Per citarne soltanto alcuni, ricordiamo gli italiani Nunziatina Cilento e Gino Bonadimani, e gli argentini Margarita Bavosi e Carlos Clariá. La vita evangelica dei Focolari s’incarna, negli anni, in molti ambiti sociali e culturali, dando origine al Movimento Politico per l’Unità e ad imprese che aderiscono all’Economia di Comunione. Dalla pubblicazione nel 1964 del primo libro di Chiara Lubich, “Meditazioni”, si sviluppa l’attività editoriale con due riviste: Ciutat Nova (in catalano) e Ciudad Nueva (in castigliano), oltre a numerose collane di libri in diversi settori della spiritualità, teologia, patristica, testimonianza. Attualmente sono 25.000 circa le persone, in Spagna, che a diverso titolo fanno propria la spiritualità dell’unità. Tappe fondamentali per la vita e lo sviluppo del Movimento dei Focolari in Spagna, sono le due visite di Chiara Lubich nel 1989 e nel 2002: la prima a Santiago de Compostela in occasione della GMG, dove tiene una delle catechesi davanti a migliaia di giovani; la seconda, con visita ad alcune città dove hanno vissuto dei grandi mistici che tanta influenza hanno avuto in lei: Teresa d’Avila, Giovanni della Croce (Segovia) e Ignazio di Loyola (Manresa). Al Monastero di Montserrat, afferma: “I movimenti possono offrire l’esempio della freschezza evangelica e carismatica… Da parte loro, i movimenti possono imparare molto dalla testimonianza della vita consacrata, che custodisce molteplici tesori di sapienza e di esperienza”. Sempre durante quel viaggio, Chiara lancia una sfida a tutte le persone dei Focolari: “Per la Spagna bisogna calcare sull’Unità, perché c’è già la distinzione (appunto, per la varietà di popoli, culture e lingue). Sorgono così le cittadelle “Loreto” a Castell d’Aro (Girona) e “Castello Esteriore” a Madrid. Cresce il desiderio e la disponibilità per conoscersi e vivere gli uni per gli altri, così come il senso di appartenere alla stessa famiglia. “Castello Esteriore” diventa ben presto uno spazio d’incontro di tutti, dove si rende visibile la testimonianza di unità nella diversità e molteplicità tipica della spiritualità dell’unità. Nel 2011, durante la visita di Maria Voce, presidente dei Focolari, e del copresidente Giancarlo Faletti, lei ricalcherà come “ognuno di questi popoli che formano la Spagna, ha qualcosa da dare a tutti gli altri”, incoraggiando tutti ad essere dono gli uni per gli altri, proprio grazie alla peculiare identità di ciascuno. Visita la pagina della Spagna in Focolare Worldwide! (sotto) Foto della visita di Maria Voce in Spagna nel gennaio 2011 (altro…)

Terremoto Italia: un fiume di solidarietà

Filippine: le tenere note dei bambini di Plas

Tacloban City si trova sull’Isola di Leyte, nel Nord Est delle Filippine. In questa città abita Placido Magada tutti conosciuto con il nome di “Plas”, che fin dal 1991 vive l’ideale dell’unità, cercando di rendere concreto questo suo impegno nella vita di tutti i giorni. Nel 1996 Placido ha iniziato a lavorare come chitarrista, insegnando a suonare ai bambini di diverse scuole elementari. L’insegnamento diventa così per lui un’opportunità di amare e servire il prossimo. Camminando per le strade di Ormoc, una delle città della sua provincia, Placido scorge alcuni bambini sdraiati sulla strada che utilizzano i cartoni e i giornali come tappeti e riparo. Alcuni non hanno alcun indumento per proteggersi dal freddo. Non hanno niente da mangiare, e dormono quasi sempre a stomaco vuoto. Impressionato dalla situazione, compra un po’ di cibo e decide di tornare: loro, i più dimenticati ma anche i più indifesi della città, stanno trovando un nuovo amico. Gli torna in mente una frase di Chiara Lubich«Quando diamo qualcosa di noi, mettendo amore in ogni azione, la vita cresce dentro di noi». E la felicità di quella sera, per l’incontro con quei bambini, ne è la prova. Placido mantiene la promessa. Ma sente di dover fare qualcosa di più, di prendersi cura di loro, cercando una sistemazione dignitosa e confortevole. Quell’Ideale ricevuto anni prima, ha ora una possibilità immensa di rendersi attuale, concreto: prendendosi carico delle situazioni ai margini della società, di coloro a cui nessuno pensa. Presenta la questione al Municipio, contatta le Organizzazioni non Governative sul posto. Senza timore di essere deriso o incompreso, continua a cercare una soluzione. Riesce così a coinvolgere nel suo progetto altre persone, e si rende conto che quando l’amore evangelico diventa “regola” della nostra vita, diventiamo tutti più creativi, più coraggiosi e talvolta eroici. Come mettere poi i bambini in condizione di poter dare anch’essi qualcosa? Insegnando a suonare una piccola chitarra, l’Ukelele, e creando così un piccolo repertorio che i bambini presentano in due spettacoli. Oggi i bambini vivono al Centro Lingap, una ex casa di riabilitazione convertita in dormitorio dal Dipartimento della Salute Sociale. Placido continua a visitare i piccoli, insegnando loro non solo a suonare, ma anche a pregare, stando loro vicino. Tratto dal sito: www.umanitanuova.org (altro…)

Terremoto Italia: un fiume di solidarietà

I Principi del Belgio, applaudono il musical “Streetlight”

Per la prima volta in Belgio, il musical Streetlight manda in scena 120 giovani tra i 14 ai 25 anni, di culture diverse (francofoni, fiamminghi, germanofoni e quelli di Bruxelles con una gran varietà di culture). Per diversi mesi precedenti i giovani artisti si sono ritrovati intorno al progetto Togheter 4 Peace (Insieme-per-la-Pace). Questo progetto ha avuto come scopo iniziale quello di superare i muri dell’indifferenza, dell’odio o della paura e di rispettare l’altro nella sua specificità.  In questa dinamica, i giovani hanno potuto sperimentare che possono essere «tranquilli» senza rincorrere alla violenza. Gli slogan vissuti in tutto il periodo di preparazione hanno rafforzato ciò per cui i giovani hanno lavorato insieme:  4All,  BetheFirst, 4OneAnother,  Don’t Stop, (vivo per tutti,   essere il primo  verso tutti,  viviamo uno per l’altro e  non fermarti!). Nella fase finale, con l’aiuto del Gen Rosso, i giovani in soli 3 giorni, con entusiasmo si sono lanciati nell’avventura di arte e vita, apprendendo canzoni, danze, scene teatrali e brani musicali e di percussioni, mentre altri ancora si sono presi carico della scenografia. Risultato finale: una sfida riuscita e la gioia straordinaria di aver potuto partecipare alla costruzione e alla rappresentazione del musical «Streetlight» davanti a un pubblico di 1200 persone nelle serate del 12 e 13 maggio 2012 a Bruxelles, nella sala «Tour et Taxi»! Gioia, entusiasmo, foto, lacrime e soprattutto la voglia di vivere e di continuare a incontrarsi per non perdere ciò che abbiamo vissuto: una possibilità di vivere per la fraternità universale e la pace che si può costruire con grandi e piccoli gesti. E per riuscirci i giovani si sono promessi di esercitarsi in questo nuovo «stile di vita» tutti i giorni: nelle loro città, quartieri, scuole, famiglie, forti del loro progetto «Together4peace». Una tematica di grande attualità! Il prossimo appuntamento è già a luglio… Poi il viaggio comune per il Genfest a Budapest… A questa prima rappresentazione dello spettacolo in Belgio hanno assistito il principe Philippe e la principessa Mathilde. «La  loro presenza ha segnato la portata socio-pedagogica del progetto che avrebbe voluto costruire una risposta alle sfide della violenza e delle problematiche d’integrazione nelle città belghe». – hanno scritto i giornali. Si sono trattenuti entrambi a dialogare sia con noi, sia coi giovani, curiosi dei particolari di questo progetto. Tante altre personalità erano presenti tra cui Maria Voce, presidente del Movimento dei Focolari,  Jean Kockerols, vescovo ausiliare per la Diocesi di Furba-Bruxelles,  il Sig. Steven Vanackere, il Vice-Primo Ministro e anche numerosi rappresentanti di varie religioni radunati per l’occasione di una grande manifestazione “Insieme per l’Europa“, svoltasi in questi giorni a Bruxelles… «Together4peace» il progetto socio-educativo, promosso in co-produzione con il Gen Rosso e in collaborazione con l’associazione tedesca «Starkmacher», ha già dato molti frutti, con le varie realizzazioni, sia in Europa che oltre. Il Movimento dei Focolari in Belgio, promotore del progetto in questa nazione, ha proposto ai giovani di parteciparvi insieme ai compagni di scuola, o al gruppo  Scout o del club sportivo in modo che tutta la scuola o il gruppo del quale fanno parte, divengano automaticamente sostenitori del progetto.  Una bellissima idea… Qualche impressione al caldo: Veramente incredibile quello che abbiamo combinato alla Tour&Taxis, semplicemente stupendo!!! Streetlight era assolutamente TOP! Soprattutto i giovani partecipanti l’hanno reso speciale!  Il nostro fine settimana di show è stato fantastico! Grazie genrosso, e 120 altri del Together4peace! Il musical è fantastico!!! Grazie a questo progetto ho capito che vivere insieme nella pace è possibile!

Together4peace a Bruxelles è cofinanziato dalla Commissione europea, (http://eacea.ec.europa.eu/culture/index_en.php) come sotto progetto del grande progetto europeo « Arts and Culture reshaping urban life » (www.reshape.eu). Quest’ultimo ha come fine quello di favorire le relazioni tra le persone attraverso l’arte, nel contesto urbano. Incontri artistici hanno già avuto luogo in diverse città, in Germania (Schwerte), Italia (Udine, Venezia) e Repubblica Ceca (Sternberk, Olomouc), con la collaborazione del Gen Rosso. Questi appuntamenti includono tavole rotonde, conferenze e scambi internazionali. Together4peace è un’iniziativa dei Giovani per un Mondo Unito del Movimento dei Focolari in Belgio (focolare.be), in stretta collaborazione col gruppo Gen Rosso (www.genrosso.com) e il Movimento dei Focolari a Solingen (fokolar-bewegung.de).

(altro…)