Movimento dei Focolari
Dedicato a Chiara

Dedicato a Chiara

Undici canzoni dedicate a Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari, alla sua storia, alle sue meditazioni e al vissuto di chi accoglie nella propria quotidianità la luce del suo carisma. Un percorso in musica dallo slancio delle origini fino all’esplosione di gioia di chi scopre qual è il più grande valore della vita: amarsi scambievolmente così da meritare la presenza di “Gesù in mezzo”, presenza che Lui ha promesso laddove due o più sono uniti nel Suo nome, cuore della spiritualità della Lubich.
Dedicato a Chiara. Segui l’intervista a Daniele Ricci, cliccando qui.
Dedicato a Chiara

Igino Giordani: da Montecitorio al mondo


Vedi tutti gli interventi su video (WebTV Camera Deputati)

Servizio fotografico: T. Arzuffi

«La politica è fatta per il popolo e non il popolo per la politica. Essa è un mezzo, non è un fine. Prima la morale, prima l’uomo, prima la collettività, poi il partito, poi le tavole del programma, poi le teorie di governo». Esordisce con questa citazione di Giordani, Gianfranco Fini, presidente della Camera del Parlamento italiano, aprendo l’incontro dedicato al deputato popolare, che ha ben conosciuto i tempi difficili delle persecuzioni fasciste, le atrocità della guerra, l’incertezza della ricostruzione. Siamo nella Sala della Lupa, il 14 giugno 2011, affollata da 200 persone. Davanti a questo pubblico Fini ha poi individuato tre capisaldi nell’agire di Giordani: dignità dell’uomo, libertà, lavoro. Battaglie da lui condotte talvolta in anticipo sui tempi e a rischio incomprensioni come per la legge sull’obiezione di coscienza. Il presidente della camera ricorda anche una sua battaglia personale andata a vuoto: la richiesta al Parlamento europeo di non disconoscere il ruolo del cristianesimo nelle radici dell’Europa. La sconfitta politica, le incomprensioni hanno un gusto amaro, certo, ma Giordani, in momenti critici della storia parlamentare pur tra urla e contrasti ideologi fortissimi riesce a far primeggiare ragionevolezza, umanesimo, spirito cristiano che convince anche i marxisti.  Lo ricorda in vari passaggi, Alberto Lo Presti, direttore del Centro Giordani che ne tratteggia la figura, lasciandogli in più momenti la parola attraverso filmati di suoi interventi.  Da Montecitorio al mondo era il titolo scelto per il momento commemorativo ad indicare l’universalità del messaggio di Giordani, ma al contempo la particolarità di un incontro che svoltosi proprio a Montecitorio, capovolse letteralmente la sua vita, rendendolo irriconoscibile agli stessi compagni di partito.  I particolari di questo incontro con Chiara Lubich fondatrice del Movimento dei focolari, che trasmise a Giordani la passione per l’unità e per un vangelo che entra nella storia e può risolvere anche per le problematiche sociali più complesse, li racconta Maria Voce, attuale presidente del movimento. «(Chiara) avvicinava Dio: lo faceva sentire Padre, fratello, amico, presente all’umanità» cita Maria Voce che esplicita la visione politica di Chiara Lubich, centrata sul principio di fraternità che «consente di comprendere e far proprio il punto di vista dell’altro così che nessun interesse e nessuna esigenza rimangano estranei».«Ci vuole un patto di fraternità per l’Italia – è l’auspicio della presidente dei Focolari, perché il bene del Paese ha bisogno dell’opera di tutti». L’eredità della Lubich e di Giordani, raccolte dall’Mppu (Movimento politico per l’unità), propone a parlamentari e politici, amministratori e funzionari, studiosi in tutto il mondo,di declinare il principio di fraternità, all’interno dell’agire politico. Come si applica praticamente lo spiegano appunto due parlamentari italiani, di opposte parti politiche che hanno accolto questa sfida. Giacomo Santini, senatore del Popolo delle libertà, ammette la difficoltà nel «considerare fratello chi dall’altra parte dell’emiciclo ti ha insultato pochi minuti prima, come provocatoriamente la Lubich invita a fare» eppure è possibile e Giordani lo ha dimostrato restando nella trincea politica, nelle contrapposizioni ideologiche, ma nel rispetto della diversità. Letizia De Torre, deputato del Partito democratico ricorda un Giordani «sicuro delle proprie convinzioni, ma non arroccato, capace di vedere il positivo, capace di dialogo». Ora raccogliere la sua eredità significa per la De Torre «ricostruire una democrazia della comunità e non del 50 per cento più uno, una democrazia della reciprocità nel Parlamento e nel Paese». La parola passa poi agli studenti delle scuole di partecipazione animate in tutto il mondo dal movimento politico, che aprono gli orizzonti della speranza e del rinnovamento, partendo magari da situazioni di crisi estrema come ad esempio in Argentina. Carlos, in Italia per conseguire una specializzazione in diritto del lavoro racconta che durante la crisi del 2000, quando il suo paese era sul lastrico, la scelta di investire in formazione politica poteva sembrare utopica e non certamente risolutiva dei drammi quotidiani: oggi ha fruttato 200 amministratori locali che nell’ottica della fraternità provano a dare risposta ai problemi del Paese, mentre le scuole si sono moltiplicate fino alla Terra del fuoco. Anche in Brasile, la denuncia delle diseguaglianze sociali e dell’opprimente povertà non è stata ritenuta sufficiente da Daniel, giornalista che sta frequentando un master di Scienza politica all’Università Sophia di Loppiano. Ritornare alla logica del servizio, di una coscienza formata al bene comune, di un chinarsi fino in fondo sui problemi del proprio paese sono state le linee guida della sua scelta di impegno mutuate proprio dall’esperienza del movimento politico e dal pensiero di Giordani, che dalla piccola aula di Montecitorio, in modo magari da lui stesso mai immaginato, è ora un maestro di vita e di impegno in tutto il mondo. (altro…)

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A Soul on Fire: a profile of Igino Giordani (1894-1980)

“Igino Giordani was a giant among 20th century Italian religious and civic writers, with over 100 books and some 4000 published articles. The eminent Dominican theologian, Garrigou-Lagrange OP, acclaimed Giordani as “a master among Italian writers”. Important as his theological writings are, even more important is the story of Giordani’s personal journey to God. Giordani’s true genius is that he imbibed the words of Scripture and the reflections of the patristic writers, treasured their words in his heart, and endeavoured to live them heroically in the ordinary occurrences of daily life: as a soldier on the front line; as a journalist in Fascist Italy; as a parliamentarian; as a husband and father; and in his work with the Focolare Movement building unity especially in ecumenical and inter-religious dialogue. Giordani witnessed to the fact that, by loving in each present moment, any lay person can transform their day into a liturgy and their human existence into a divine activity. I see Christ in my neighbour; I unite myself with him in the name of Christ, and Christ sits in our midst.” With the process of Giordani’s beatification underway it is most timely that this biography is made available in English. A valuable addition to this translation are expanded footnotes which give the historical context to persons or events which, whilst well known in continental Europe, are largely unknown in the Anglo-Celtic world. The author of the book, Tommaso Sorgi, is the foremost expert on the thought and life of Igino Giordani having published, aside from a number of essays and articles about him, the biography “Giordani, Segno di Tempi Nuovi” (1994) and “Un’anima di Fuoco” (2003) of which this volume is its English translation.”

— Keith Linard, MTheol (JPII Inst, Melbourne)


Paperback: 144 pages Language: English (translation by Margaret Linard) Publisher: Focolare Movement ISBN-13: 978-0975025215 Copies available from the Focolare Movement’s Igino Giordani Centre Email: info@iginogiordani.info