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					9 Giu 2012 | Dialogo Interreligioso, Spiritualità
 «È stato un “pellegrinaggio della Verità”, come Benedetto XVI aveva definito l’evento d’Assisi nel 2011», commenta uno degli organizzatori del quinto simposio promosso a Castel Gandolfo dal Movimento dei focolari. Un centinaio di persone, fra buddhisti e cristiani da provenienze, correnti ed esperienze religiose diverse.  I buddhisti, arrivati dalla Thailandia, Giappone, Taiwan, Sri Lanka, Malesia e Corea, rappresentavano diverse correnti del buddhismo: theravada con un gruppo di monaci Thai, mahayana dal Giappone, oltre la Rissho Kosei-kai, associazione buddista che da più di trent’anni collabora con il Movimento dei focolari. Presenti anche membri di scuole tradizionali quali la Tendai-shu, la Nichiren-shu, e la Hosso-shu e il buddhismo cinese rappresentato dalle monache venute da Taiwan, Sri Lanka e Malaysia appartenenti a due nuove associazioni: il Dharma Drum Mountain e il Fo Guang Shan. Dalla Corea, un rappresentante del Won Buddhism.
«È stato un “pellegrinaggio della Verità”, come Benedetto XVI aveva definito l’evento d’Assisi nel 2011», commenta uno degli organizzatori del quinto simposio promosso a Castel Gandolfo dal Movimento dei focolari. Un centinaio di persone, fra buddhisti e cristiani da provenienze, correnti ed esperienze religiose diverse.  I buddhisti, arrivati dalla Thailandia, Giappone, Taiwan, Sri Lanka, Malesia e Corea, rappresentavano diverse correnti del buddhismo: theravada con un gruppo di monaci Thai, mahayana dal Giappone, oltre la Rissho Kosei-kai, associazione buddista che da più di trent’anni collabora con il Movimento dei focolari. Presenti anche membri di scuole tradizionali quali la Tendai-shu, la Nichiren-shu, e la Hosso-shu e il buddhismo cinese rappresentato dalle monache venute da Taiwan, Sri Lanka e Malaysia appartenenti a due nuove associazioni: il Dharma Drum Mountain e il Fo Guang Shan. Dalla Corea, un rappresentante del Won Buddhism.   I cristiani, in tutto una quarantina, provenivano dalla Thailandia, Giappone, Corea, Taiwan, Stati Uniti, Austria, Svizzera, Inghilterra ed Italia, con la partecipazione del cardinale Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso, e della presidente dei Focolari Maria Voce.  “Non solo trovare i punti comuni, ma costruire insieme un mondo pieno d’amore e di compassione, rimanendo fedeli all’identità di ciascuna religione, è l’aspetto straordinario di questo simposio che difficilmente si trova altrove”, ha scritto nel suo messaggio il Presidente della Rissho Kosei-kai, Nichiko Niwano, riassumendo molto bene il clima di profonda fiducia , costruita negli anni, che si respirava nel simposio e che ha coinvolto i nuovi arrivati.  Il titolo del convegno “Interpretare e vivere le Scritture per costruire l’armonia e la pace universale”, è stato sviscerato da vari studiosi che si sono alternati nelle diverse presentazioni. Già nella fase preparatoria c’è stata una grande collaborazione sia per il contenuto degli interventi sia per la traduzione in quattro lingue. Tutto questo lavoro ha permesso che dopo ogni presentazione ci fosse il tempo sufficiente per il dialogo che si esprimeva piuttosto come comunione personale dei partecipanti.
I cristiani, in tutto una quarantina, provenivano dalla Thailandia, Giappone, Corea, Taiwan, Stati Uniti, Austria, Svizzera, Inghilterra ed Italia, con la partecipazione del cardinale Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso, e della presidente dei Focolari Maria Voce.  “Non solo trovare i punti comuni, ma costruire insieme un mondo pieno d’amore e di compassione, rimanendo fedeli all’identità di ciascuna religione, è l’aspetto straordinario di questo simposio che difficilmente si trova altrove”, ha scritto nel suo messaggio il Presidente della Rissho Kosei-kai, Nichiko Niwano, riassumendo molto bene il clima di profonda fiducia , costruita negli anni, che si respirava nel simposio e che ha coinvolto i nuovi arrivati.  Il titolo del convegno “Interpretare e vivere le Scritture per costruire l’armonia e la pace universale”, è stato sviscerato da vari studiosi che si sono alternati nelle diverse presentazioni. Già nella fase preparatoria c’è stata una grande collaborazione sia per il contenuto degli interventi sia per la traduzione in quattro lingue. Tutto questo lavoro ha permesso che dopo ogni presentazione ci fosse il tempo sufficiente per il dialogo che si esprimeva piuttosto come comunione personale dei partecipanti.   Le differenze, non solo fra cristianesimo e buddhismo ma anche fra le varie correnti buddhiste, in questo speciale ambito di profonda spiritualità, non hanno creato difficoltà o tensioni, anzi, sono diventate un prezioso dono reciproco, rinforzando nello stesso tempo la propria fede. “Ascoltando le Scritture di ciascuna religione ho visto che ci sono i punti in comune e le divergenze, ma il simposio è stato un aumento di sapienza per ognuno di noi reciprocamente”, ha detto Phrakhru Suphan, maestro di meditazione Vipassana e abate del Tempio Wat Ram Poeng a Chiang Mai (Thailandia).  Un dato da segnalare, l’interesse dei monaci delle scuole tradizionali per i movimenti moderni buddisti. E’ stata apprezzata anche la presenza tra i cristiani di un sacerdote anglicano, un pastore riformato e una laica luterana.  Durante l’incontro molti hanno sottolineato “l’atmosfera speciale” che percepivano, tanto da ricordare le profetiche parole di Giovanni Paolo II nel 1986 all’incontro con esponenti delle religioni non cristiane, a Madras (India): “Dio sia presente in mezzo a noi, poiché mentre ci apriamo l’un l’altro nel dialogo, ci apriamo anche a Dio”. (altro…)
Le differenze, non solo fra cristianesimo e buddhismo ma anche fra le varie correnti buddhiste, in questo speciale ambito di profonda spiritualità, non hanno creato difficoltà o tensioni, anzi, sono diventate un prezioso dono reciproco, rinforzando nello stesso tempo la propria fede. “Ascoltando le Scritture di ciascuna religione ho visto che ci sono i punti in comune e le divergenze, ma il simposio è stato un aumento di sapienza per ognuno di noi reciprocamente”, ha detto Phrakhru Suphan, maestro di meditazione Vipassana e abate del Tempio Wat Ram Poeng a Chiang Mai (Thailandia).  Un dato da segnalare, l’interesse dei monaci delle scuole tradizionali per i movimenti moderni buddisti. E’ stata apprezzata anche la presenza tra i cristiani di un sacerdote anglicano, un pastore riformato e una laica luterana.  Durante l’incontro molti hanno sottolineato “l’atmosfera speciale” che percepivano, tanto da ricordare le profetiche parole di Giovanni Paolo II nel 1986 all’incontro con esponenti delle religioni non cristiane, a Madras (India): “Dio sia presente in mezzo a noi, poiché mentre ci apriamo l’un l’altro nel dialogo, ci apriamo anche a Dio”. (altro…)
				
					
			
					
											
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					30 Mag 2012 | Dialogo Interreligioso, Spiritualità
 Buddhisti di diverse tradizioni e cristiani animati dalla spiritualità di comunione si stanno incontrando da lunedì presso il Centro Mariapoli di Castelgandolfo. Il convegno (28-31 maggio), organizzato dal Movimento dei focolari in collaborazione con diverse organizzazioni buddhiste della Thailandia e del Giappone, propone una riflessione sulle rispettive Scritture e in particolare sui criteri e le modalità dell’interpretazione dei testi, con un accento particolare sulla messa in pratica nella vita quotidiana.  Il simposio, il quinto in ordine di tempo dopo quelli che si sono tenuti nel 2004 e nel 2008 a Castelgandolfo e nel 2006 e 2010 rispettivamente a Osaka in Giappone e a Chiang Mai in Thailandia, raccoglie partecipanti provenienti da Thailandia, Sri Lanka, Giappone, Corea, Taiwan, Inghilterra, Usa, Svizzera, Austria e Italia. La varietà non sta solo nella provenienza geografica, ma anche in quella delle varie appartenenze. Fra i buddhisti, infatti, sono presenti monaci e laici della tradizione Theravada e di quella Mahayana, e fra i cristiani ci sono rappresentanti della Comunione anglicana e delle Chiese riformate.  Nel corso degli anni, fra i partecipanti a questi convegni è venuta maturando una profonda fiducia reciproca, che permette ora di affrontare l’argomento delle Scritture con apertura e senza fraintendimenti. Si tratta di un esame che non vuole limitarsi al semplice confronto fra studiosi, sebbene gli interventi avranno un indubbio valore accademico. Il titolo stesso, infatti, indica che l’approfondimento dei testi è finalizzato alla loro messa in pratica per contribuire alla pace e all’armonia universale.  Il convegno di Castelgandolfo vede anche la presenza di S.E. il card. Tauran, presidente del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso, e della presidente del Movimento dei focolari, Maria Voce.  di Roberto Catalano  Fonte: Città Nuova online (altro…)
Buddhisti di diverse tradizioni e cristiani animati dalla spiritualità di comunione si stanno incontrando da lunedì presso il Centro Mariapoli di Castelgandolfo. Il convegno (28-31 maggio), organizzato dal Movimento dei focolari in collaborazione con diverse organizzazioni buddhiste della Thailandia e del Giappone, propone una riflessione sulle rispettive Scritture e in particolare sui criteri e le modalità dell’interpretazione dei testi, con un accento particolare sulla messa in pratica nella vita quotidiana.  Il simposio, il quinto in ordine di tempo dopo quelli che si sono tenuti nel 2004 e nel 2008 a Castelgandolfo e nel 2006 e 2010 rispettivamente a Osaka in Giappone e a Chiang Mai in Thailandia, raccoglie partecipanti provenienti da Thailandia, Sri Lanka, Giappone, Corea, Taiwan, Inghilterra, Usa, Svizzera, Austria e Italia. La varietà non sta solo nella provenienza geografica, ma anche in quella delle varie appartenenze. Fra i buddhisti, infatti, sono presenti monaci e laici della tradizione Theravada e di quella Mahayana, e fra i cristiani ci sono rappresentanti della Comunione anglicana e delle Chiese riformate.  Nel corso degli anni, fra i partecipanti a questi convegni è venuta maturando una profonda fiducia reciproca, che permette ora di affrontare l’argomento delle Scritture con apertura e senza fraintendimenti. Si tratta di un esame che non vuole limitarsi al semplice confronto fra studiosi, sebbene gli interventi avranno un indubbio valore accademico. Il titolo stesso, infatti, indica che l’approfondimento dei testi è finalizzato alla loro messa in pratica per contribuire alla pace e all’armonia universale.  Il convegno di Castelgandolfo vede anche la presenza di S.E. il card. Tauran, presidente del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso, e della presidente del Movimento dei focolari, Maria Voce.  di Roberto Catalano  Fonte: Città Nuova online (altro…)
				
					
			
					
											
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					21 Mag 2012 | Cultura, Dialogo Interreligioso, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
 El mundo de Ana  Autor: Casa de Ana Frank
El mundo de Ana  Autor: Casa de Ana Frank 
Ana Frank (1929-1945) se ha convertido, a lo largo de los años, en un símbolo de la esperanza opuesta a la violencia y el odio que causaron una de las mayores tragedias del siglo XX: la shoá perpetrada por el nacionalsocialismo. La voz, los sueños, los temores e interrogantes de Ana se ven reflejados en las páginas de su famoso Diario, que ha recorrido el mundo entero. En esta oportunidad, el Centro Ana Frank Argentina y la editorial Ciudad Nueva presentan El mundo de Ana, un libro a todo color, con fotografías e información que ilustran la vida cotidiana de la familia Frank y los sucesos más importantes de los tiempos de la guerra. Una propuesta para la reflexión sobre los peligros del antisemitismo, la discriminación y el racismo en todas sus manifestaciones.
 
 
 
 
 
 La corta vida de Ana Frank
La corta vida de Ana FrankDocumental en DVD y Sugerencias para el trabajo en el aula
 
 
En el documental “La corta vida de Ana Frank” se cuenta la historia de su vida a través de citas, de fotos únicas de los álbumes de la familia Frank y de extractos de películas históricas. También incluye las únicas secuencias fílmicas de Ana Frank. Esta película está destinada a un público joven y adulto, y no sólo cuenta la historia de Ana Frank, su diario, su familia, los anexos secretos, sino también de la Segunda Guerra Mundial y la persecución a los judíos, lo cual lo convierte en una excelente herramienta en la educación acerca del Holocausto. Acompaña una guía educativa para el trabajo en el aula.
 
 
 
Datos del autor:
  Datos del Autor  La Casa de Ana Frank es una organización independiente encargada de preservar la Casa de Atrás, el lugar donde Ana Frank estuvo escondida durante la Segunda Guerra Mundial y donde escribió su diario. El recuerdo de Ana Frank intenta ser una fuente de inspiración para todas las personas, para motivarlas a reflexionar sobre los peligros del antisemitismo, el racismo y la discriminación, y la importancia de la libertad, la igualdad de derechos y la democracia. La Casa de Ana Frank desarrolla proyectos educativos en más de 50 países del mundo, muchos de ellos en América Latina. El Centro Ana Frank Argentina es el primero en América Latina y abrió sus puertas el 12 de junio de 2009 en oportunidad de la conmemoración del 80° natalicio de Ana Frank.  
 
 
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					10 Mag 2012 | Chiara Lubich, Dialogo Interreligioso, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità

Serenella Silvi accanto a Chiara Lubich all’uscita della moschea il 18 maggio 1997
 Lasciando la stanza, ho tentato di accompagnare Chiara al piccolo ascensore che poteva portarci all’uscita dal terzo piano della moschea dove ci trovavamo. Ma Chiara ha rifiutato. “Lasciami camminare tra queste persone”, ha detto. Già amava i sostenitori dell’Imam W.D.  Alcuni di noi, con lei in macchina, commentavano quell’evento quando, d’un tratto, Chiara ha chiesto carta e penna. Voleva scrivere al Movimento dei Focolari nel mondo, che quel giorno era successo qualcosa di importante. Stava cercando le parole adatte, quando le vennero in mente alcune espressioni dei Gen 3, i giovani del Movimento, usate per descrivere il loro recente congresso: “È stato super… è stato mega!”.  Imam Pasha aveva preparato l’ambiente con tanta cura e, in seguito, ha continuato a mantenere viva nella sua comunità la realtà vissuta.  Da quel giorno in poi, ogni volta che visitavo la Moschea, avevo l’impressione che chiunque incontrassi per la strada sapesse di Chiara, cosa era successo e ci riconoscesse come suoi seguaci. Ci chiedevano sempre come stava, cosa stava facendo, dove viaggiava.  Un momento di Dio! Anzi, un grande momento di Dio! Non capita tutti i giorni, e sento che dobbiamo far di tutto perché continui attraverso la nostra vita, per portare avanti i frutti di unità che questo incontro ha generato».  Di Serenella Silvi  Già editore della rivista americana Living City, Serenella Silvi nel 1997 era co-responsabile del Movimento dei Focolari della regione della Costa Orientale degli Stati Uniti .    (altro…)
Lasciando la stanza, ho tentato di accompagnare Chiara al piccolo ascensore che poteva portarci all’uscita dal terzo piano della moschea dove ci trovavamo. Ma Chiara ha rifiutato. “Lasciami camminare tra queste persone”, ha detto. Già amava i sostenitori dell’Imam W.D.  Alcuni di noi, con lei in macchina, commentavano quell’evento quando, d’un tratto, Chiara ha chiesto carta e penna. Voleva scrivere al Movimento dei Focolari nel mondo, che quel giorno era successo qualcosa di importante. Stava cercando le parole adatte, quando le vennero in mente alcune espressioni dei Gen 3, i giovani del Movimento, usate per descrivere il loro recente congresso: “È stato super… è stato mega!”.  Imam Pasha aveva preparato l’ambiente con tanta cura e, in seguito, ha continuato a mantenere viva nella sua comunità la realtà vissuta.  Da quel giorno in poi, ogni volta che visitavo la Moschea, avevo l’impressione che chiunque incontrassi per la strada sapesse di Chiara, cosa era successo e ci riconoscesse come suoi seguaci. Ci chiedevano sempre come stava, cosa stava facendo, dove viaggiava.  Un momento di Dio! Anzi, un grande momento di Dio! Non capita tutti i giorni, e sento che dobbiamo far di tutto perché continui attraverso la nostra vita, per portare avanti i frutti di unità che questo incontro ha generato».  Di Serenella Silvi  Già editore della rivista americana Living City, Serenella Silvi nel 1997 era co-responsabile del Movimento dei Focolari della regione della Costa Orientale degli Stati Uniti .    (altro…)
				
					
			
					
											
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					12 Apr 2012 | Dialogo Interreligioso, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
 Con l’incontro di ieri sera con un folto gruppo di appartenenti a varie comunità ebraiche dell’Argentina e dell’Uruguay è iniziata una serie di impegni che in questi giorni metteranno la presidente dei Focolari, Maria Voce, a contatto con varie espressioni del Movimento nel Cono Sud.  L’appuntamento era presso la fastosa Sala Dorata del Palazzo San Martin, sede del Ministero degli Esteri argentino, dove le autorità della Segreteria di Culto hanno dato il benvenuto a Maria Voce. Il contesto farebbe pensare ad una riunione formale, ma immediatamente la lunga amicizia stabilita con vari membri della comunità ebraica in Argentina ha trasformato la serata in un momento di famiglia e di dialogo fraterno. Il sottosegretario, ambasciatore Juan Landaburu, ha concluso il suo saluto sottolineando come l’Argentina abbia fatto del dialogo interreligioso una vera e propria politica di Stato. È seguita una serie di interventi che hanno ripercorso le tappe dell’amicizia e del dialogo dei Focolari con membri di varie comunità ebraiche di queste terre.  “Qui i tuoi fratelli ebrei si presentano davanti a te, con i nostri volti, le nostre storie, le nostre volontà”, ha esordito la rabbina Silvina Chemen. Paul Varsawsky, ha invece segnalato la necessità di ritrovarsi attorno al messaggio biblico ed ha accennato al ruolo che la “Regola d’oro” (‘non fare agli altri ciò che non vuoi sia fatto a te‘) assume per le tre grandi religioni monoteiste. Altri interventi hanno sottolineato l’importanza dei quattro simposi ebreo-cristiani celebrati in questi anni, l’ultimo dei quali si è svolto nell’agosto scorso proprio in Argentina; le Giornate per la Pace, che da dodici anni si tengono presso la Mariapoli Lia, a 250 km da Buenos Aires; la figura di Lia Brunet, una delle prime compagne di Chiara Lubich, che ha dato un forte impulso a questo dialogo dei Focolari.  Un momento che varie volte è stato citato come essenziale nella storia di questa amicizia: la visita, nel 1998, di Chiara Lubich alla B’nai B’rith, in occasione del suo viaggio in Argentina, quando dopo aver acceso le candele della Menorah, invitò i presenti a formulare un patto di amore reciproco. Un paio di domande a Maria Voce le hanno dato occasione per approfondire alcuni temi. Come si andrà avanti nel Movimento senza Chiara e con Maria Voce? “Chiara era portatrice di una spiritualità collettiva e comunitaria… per viverla bisogna essere almeno in due, perche richiede un amore reciproco che va e che viene.  Non mi sono sentita da sola nel succedere a Chiara, perché sentivo che tutto il Movimento era con me. Ed in questo impegno ci siete anche tutti voi e sento che insieme possiamo camminare lungo la strada che Chiara ha aperto”.  Come possiamo evitare che il dialogo tra noi rimanga limitato all’ambito degli specialisti? “Bisogna guardare al prossimo che ho a fianco, come ad un fratello. Così inneschiamo una catena che non finisce. In questo modo possiamo arrivare a tutti e superare i pregiudizi e le difficoltà sorte nella storia. Aver ritrovato la possibilità di avere fiducia tra noi, abolire il sospetto, volerci bene sinceramente… questo ci aiuterà ad arrivare a tutta la società”.  “Siamo parte della stessa famiglia perché siamo figli di Dio e dobbiamo arrivare a Lui, ma dobbiamo arrivarci uniti”, ha poi concluso tra gli applausi dei presenti.  La riunione volge al termine. Insieme, abbracciati, si canta: “Hine ma tov umanaim, Shevet ajim gam iajad (quanto é bello e giocondo che i fratelli vivano insieme), tratta dal salmo 133. C’é poca voglia di congedarsi… come spesso succede tra fratelli.  di Alberto Barlocci (altro…)
Con l’incontro di ieri sera con un folto gruppo di appartenenti a varie comunità ebraiche dell’Argentina e dell’Uruguay è iniziata una serie di impegni che in questi giorni metteranno la presidente dei Focolari, Maria Voce, a contatto con varie espressioni del Movimento nel Cono Sud.  L’appuntamento era presso la fastosa Sala Dorata del Palazzo San Martin, sede del Ministero degli Esteri argentino, dove le autorità della Segreteria di Culto hanno dato il benvenuto a Maria Voce. Il contesto farebbe pensare ad una riunione formale, ma immediatamente la lunga amicizia stabilita con vari membri della comunità ebraica in Argentina ha trasformato la serata in un momento di famiglia e di dialogo fraterno. Il sottosegretario, ambasciatore Juan Landaburu, ha concluso il suo saluto sottolineando come l’Argentina abbia fatto del dialogo interreligioso una vera e propria politica di Stato. È seguita una serie di interventi che hanno ripercorso le tappe dell’amicizia e del dialogo dei Focolari con membri di varie comunità ebraiche di queste terre.  “Qui i tuoi fratelli ebrei si presentano davanti a te, con i nostri volti, le nostre storie, le nostre volontà”, ha esordito la rabbina Silvina Chemen. Paul Varsawsky, ha invece segnalato la necessità di ritrovarsi attorno al messaggio biblico ed ha accennato al ruolo che la “Regola d’oro” (‘non fare agli altri ciò che non vuoi sia fatto a te‘) assume per le tre grandi religioni monoteiste. Altri interventi hanno sottolineato l’importanza dei quattro simposi ebreo-cristiani celebrati in questi anni, l’ultimo dei quali si è svolto nell’agosto scorso proprio in Argentina; le Giornate per la Pace, che da dodici anni si tengono presso la Mariapoli Lia, a 250 km da Buenos Aires; la figura di Lia Brunet, una delle prime compagne di Chiara Lubich, che ha dato un forte impulso a questo dialogo dei Focolari.  Un momento che varie volte è stato citato come essenziale nella storia di questa amicizia: la visita, nel 1998, di Chiara Lubich alla B’nai B’rith, in occasione del suo viaggio in Argentina, quando dopo aver acceso le candele della Menorah, invitò i presenti a formulare un patto di amore reciproco. Un paio di domande a Maria Voce le hanno dato occasione per approfondire alcuni temi. Come si andrà avanti nel Movimento senza Chiara e con Maria Voce? “Chiara era portatrice di una spiritualità collettiva e comunitaria… per viverla bisogna essere almeno in due, perche richiede un amore reciproco che va e che viene.  Non mi sono sentita da sola nel succedere a Chiara, perché sentivo che tutto il Movimento era con me. Ed in questo impegno ci siete anche tutti voi e sento che insieme possiamo camminare lungo la strada che Chiara ha aperto”.  Come possiamo evitare che il dialogo tra noi rimanga limitato all’ambito degli specialisti? “Bisogna guardare al prossimo che ho a fianco, come ad un fratello. Così inneschiamo una catena che non finisce. In questo modo possiamo arrivare a tutti e superare i pregiudizi e le difficoltà sorte nella storia. Aver ritrovato la possibilità di avere fiducia tra noi, abolire il sospetto, volerci bene sinceramente… questo ci aiuterà ad arrivare a tutta la società”.  “Siamo parte della stessa famiglia perché siamo figli di Dio e dobbiamo arrivare a Lui, ma dobbiamo arrivarci uniti”, ha poi concluso tra gli applausi dei presenti.  La riunione volge al termine. Insieme, abbracciati, si canta: “Hine ma tov umanaim, Shevet ajim gam iajad (quanto é bello e giocondo che i fratelli vivano insieme), tratta dal salmo 133. C’é poca voglia di congedarsi… come spesso succede tra fratelli.  di Alberto Barlocci (altro…)
				
					
			
					
											
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					9 Apr 2012 | Chiara Lubich, Chiesa, Cultura, Dialogo Interreligioso, Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Sociale
 Con una superficie di 2.800.000 kmq l’Argentina ha una grande varietà di clima, dal caldo tropicale al freddo antartico. Tra la Cordigliera delle Ande e le coste dell’Oceano Atlantico, un’immensa pianura fertile: la pampa, il famoso “granaio del mondo”. La varietà dei suoi paesaggi attirano un continuo flusso di turisti. Una nazione aperta ai moltissimi immigranti che hanno fatto propria questa terra, dando impulso al suo sviluppo. 40 milioni di abitanti, concentrati nelle metropoli, con una grande diversità di origine, in  prevalenza italiana e spagnola.  La storia dell’Argentina è segnata da una serie di conflitti che hanno lasciato tracce profonde nel presente: dalla lotta tra le province ed il governo centrale di Buenos Aires, ai colpi di stato (l’ultima dittatura – 1976-1983 –  è stata la più dura, ed ha lasciato un vuoto di 30.000 “desaparecidos”), alla sconfitta nella guerra l’Inghilterra per le Isole Malvinas-Falkland, 30 anni or sono.  Il 30% della popolazione  ancora vive nella povertà estrema.  La popolazione si dichiara in maggioranza cattolica, ma consistente è la presenza di cristiani di altre denominazioni. Seguono gruppi di ebrei e di  musulmani,  una minoranza di seguaci di altre religioni e persone senza una convinzione religiosa. Personalità riconosciute in tutto il mondo testimoniano la vivacità della cultura nelle sue più diverse espressioni, dalle arti allo sport.  Quando Chiara Lubich nel 1998 visita l’Argentina in occasione di vari incontri e riconoscimenti accademici,  costata la ricchezza culturale, religiosa, sociale e politica di questo popolo.  Quando si trova davanti 8000 membri del Movimento dei Focolari, dà loro una consegna: “aprire il dialogo a 360°, con un amore che non fa preclusione alcuna.
  Con una superficie di 2.800.000 kmq l’Argentina ha una grande varietà di clima, dal caldo tropicale al freddo antartico. Tra la Cordigliera delle Ande e le coste dell’Oceano Atlantico, un’immensa pianura fertile: la pampa, il famoso “granaio del mondo”. La varietà dei suoi paesaggi attirano un continuo flusso di turisti. Una nazione aperta ai moltissimi immigranti che hanno fatto propria questa terra, dando impulso al suo sviluppo. 40 milioni di abitanti, concentrati nelle metropoli, con una grande diversità di origine, in  prevalenza italiana e spagnola.  La storia dell’Argentina è segnata da una serie di conflitti che hanno lasciato tracce profonde nel presente: dalla lotta tra le province ed il governo centrale di Buenos Aires, ai colpi di stato (l’ultima dittatura – 1976-1983 –  è stata la più dura, ed ha lasciato un vuoto di 30.000 “desaparecidos”), alla sconfitta nella guerra l’Inghilterra per le Isole Malvinas-Falkland, 30 anni or sono.  Il 30% della popolazione  ancora vive nella povertà estrema.  La popolazione si dichiara in maggioranza cattolica, ma consistente è la presenza di cristiani di altre denominazioni. Seguono gruppi di ebrei e di  musulmani,  una minoranza di seguaci di altre religioni e persone senza una convinzione religiosa. Personalità riconosciute in tutto il mondo testimoniano la vivacità della cultura nelle sue più diverse espressioni, dalle arti allo sport.  Quando Chiara Lubich nel 1998 visita l’Argentina in occasione di vari incontri e riconoscimenti accademici,  costata la ricchezza culturale, religiosa, sociale e politica di questo popolo.  Quando si trova davanti 8000 membri del Movimento dei Focolari, dà loro una consegna: “aprire il dialogo a 360°, con un amore che non fa preclusione alcuna.   Il primo seme del Movimento dei focolari viene gettato in Argentina nel 1957, attraverso un sacerdote che aveva partecipato alla  Mariapoli nelle Dolomiti (Italia). Nasce così la prima comunità: a Santa María de Catamarca, piccolo paese nel nordest argentino, ma ricco della cultura degli aborigeni. Verso la fine del 1958, tre tra i primi focolarini: Lia Brunet, Marco Tecilla e Ada Ungaro compiono il primo viaggio oltreoceano:  dall’Italia approdano nell’America del Sud, con un itinerario che tocca Brasile, Argentina, Uruguay e Cile. Nell’ottobre 1961 e nel febbraio 1962 con Lia e Vittorio Sabbione, nascono a Buenos Aires i primi focolari per animare le comunità che crescevano di giorno in giorno.  La spiritualità dell’unità infatti è accolta come una via nuova che si apre per questo giovane popolo.  Si  moltiplicano le Mariapoli, i tipici convegni estivi dei Focolari; nel 1963 si inaugura la Casa Editrice “Ciudad Nueva”. Gli anni successivi sono fondamentali: Chiara Lubich visita questa terra per tre anni consecutivi (1964, ’65 e ’66). Nel ‘66 pone la prima pietra del Centro Mariapoli a José C. Paz, nei pressi di Buenos Aires.  Come un faro per l’Argentina e i Paesi limitrofi, nel 1968 nasce la cittadella a O’Higgins, nella provincia di Buenos Aires (oggi “Mariapoli Lia”). In breve diventa un importante centro di formazione per i membri del Movimento e di irradiazione: migliaia sono i visitatori ogni anno. Ad oggi più di 4.000 i giovani di tutto il mondo hanno trascorso un periodo nella cittadella, che si presenta come un bozzetto di società rinnovata dal Vangelo,  per diventare testimoni di questo stile di vita nei loro luoghi di origine.
Il primo seme del Movimento dei focolari viene gettato in Argentina nel 1957, attraverso un sacerdote che aveva partecipato alla  Mariapoli nelle Dolomiti (Italia). Nasce così la prima comunità: a Santa María de Catamarca, piccolo paese nel nordest argentino, ma ricco della cultura degli aborigeni. Verso la fine del 1958, tre tra i primi focolarini: Lia Brunet, Marco Tecilla e Ada Ungaro compiono il primo viaggio oltreoceano:  dall’Italia approdano nell’America del Sud, con un itinerario che tocca Brasile, Argentina, Uruguay e Cile. Nell’ottobre 1961 e nel febbraio 1962 con Lia e Vittorio Sabbione, nascono a Buenos Aires i primi focolari per animare le comunità che crescevano di giorno in giorno.  La spiritualità dell’unità infatti è accolta come una via nuova che si apre per questo giovane popolo.  Si  moltiplicano le Mariapoli, i tipici convegni estivi dei Focolari; nel 1963 si inaugura la Casa Editrice “Ciudad Nueva”. Gli anni successivi sono fondamentali: Chiara Lubich visita questa terra per tre anni consecutivi (1964, ’65 e ’66). Nel ‘66 pone la prima pietra del Centro Mariapoli a José C. Paz, nei pressi di Buenos Aires.  Come un faro per l’Argentina e i Paesi limitrofi, nel 1968 nasce la cittadella a O’Higgins, nella provincia di Buenos Aires (oggi “Mariapoli Lia”). In breve diventa un importante centro di formazione per i membri del Movimento e di irradiazione: migliaia sono i visitatori ogni anno. Ad oggi più di 4.000 i giovani di tutto il mondo hanno trascorso un periodo nella cittadella, che si presenta come un bozzetto di società rinnovata dal Vangelo,  per diventare testimoni di questo stile di vita nei loro luoghi di origine.   La proposta di Chiara di sostenere un dialogo a 360º sta mettendo radici. Il dialogo con i diversi Movimenti e realtà ecclesiali produce nella Chiesa abbondanti frutti di comunione. Nasce la Scuola di Formazione Ecumenica dei membri di Focolari in vista del dialogo fra le diverse chiese cristiane. Molti di loro oggi partecipano nelle commissioni diocesane di ecumenismo. Con le grandi religioni – ebrei, musulmani, induisti ed altri – si stabilisce un dialogo profondo di reciproca conoscenza, amicizia e collaborazione. Nel 2011 la Mariapoli ha ospitato un Simposio internazionale di dialogo Ebraico-Cristiano. Diversi gruppi di persone con convinzioni non religiose aderiscono allo spirito dei Focolari. Con loro si portano avanti tante azioni locali.  Negli anni ’80 nasce la Scuola di Studi Sociali per approfondire la Dottrina Sociale della Chiesa e la sua concretizzazione negli ambiti politici e sociali.  Nel 1991 nasce anche in Argentina l’Economia di Comunione e sorge il Polo industriale “Solidaridad” nella Mariapoli di O’Higgins. Oggi 56 aziende ed iniziative economiche aderiscono al progetto.  Nel 2001, segnato da una profonda crisi politica e economica, nasce il Movimento Politico per l’Unità, che promuove varie iniziative di formazione, riflessione ed azione. Nascono gruppi di dialogo politico e la Scuola di Formazione Politica e Sociale per giovani, con 12 sedi sparse nel Paese. Come conseguenza dell’impegno sociale e formativo, nasce la cattedra libera Società Politica e Fraternità, nella Università Nazionale di La Plata. E’ l’origine della RUEF (Rete Universitaria per lo Studio della Fraternità).  Il Movimento dei focolari in Argentina conta con più di 7.000 membri impegnati, 42.000 aderenti, migliaia di simpatizzanti, una cittadella con 200 abitanti, l’Editrice Ciudad Nueva, 3 Centri Mariapoli per corsi di formazione, centri focolari nelle principali città della nazione, comunità sparse in tutto il territorio, opere sociali e la partecipazione in diversi ambiti della attività politica, sociale, culturale ed ecclesiale.   Visita la pagina dell’Argentina in Worldwide! (altro…)
  La proposta di Chiara di sostenere un dialogo a 360º sta mettendo radici. Il dialogo con i diversi Movimenti e realtà ecclesiali produce nella Chiesa abbondanti frutti di comunione. Nasce la Scuola di Formazione Ecumenica dei membri di Focolari in vista del dialogo fra le diverse chiese cristiane. Molti di loro oggi partecipano nelle commissioni diocesane di ecumenismo. Con le grandi religioni – ebrei, musulmani, induisti ed altri – si stabilisce un dialogo profondo di reciproca conoscenza, amicizia e collaborazione. Nel 2011 la Mariapoli ha ospitato un Simposio internazionale di dialogo Ebraico-Cristiano. Diversi gruppi di persone con convinzioni non religiose aderiscono allo spirito dei Focolari. Con loro si portano avanti tante azioni locali.  Negli anni ’80 nasce la Scuola di Studi Sociali per approfondire la Dottrina Sociale della Chiesa e la sua concretizzazione negli ambiti politici e sociali.  Nel 1991 nasce anche in Argentina l’Economia di Comunione e sorge il Polo industriale “Solidaridad” nella Mariapoli di O’Higgins. Oggi 56 aziende ed iniziative economiche aderiscono al progetto.  Nel 2001, segnato da una profonda crisi politica e economica, nasce il Movimento Politico per l’Unità, che promuove varie iniziative di formazione, riflessione ed azione. Nascono gruppi di dialogo politico e la Scuola di Formazione Politica e Sociale per giovani, con 12 sedi sparse nel Paese. Come conseguenza dell’impegno sociale e formativo, nasce la cattedra libera Società Politica e Fraternità, nella Università Nazionale di La Plata. E’ l’origine della RUEF (Rete Universitaria per lo Studio della Fraternità).  Il Movimento dei focolari in Argentina conta con più di 7.000 membri impegnati, 42.000 aderenti, migliaia di simpatizzanti, una cittadella con 200 abitanti, l’Editrice Ciudad Nueva, 3 Centri Mariapoli per corsi di formazione, centri focolari nelle principali città della nazione, comunità sparse in tutto il territorio, opere sociali e la partecipazione in diversi ambiti della attività politica, sociale, culturale ed ecclesiale.   Visita la pagina dell’Argentina in Worldwide! (altro…)