Feb 22, 2010 | Dialogo Interreligioso, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
60 cristiani e musulmani provenienti dai differenti cantoni della Svizzera si sono incontrati il 14 febbraio a Baar presso il centro del Movimento dei Focolari per una giornata di incontro e dialogo. Il programma si è articolato attorno all’esperienza molto profonda di una coppia venuta espressamente dall’Algeria. Sono Mohammed e Shahrazade. Il loro entusiasmo e il racconto molto semplice della vita vissuta con la comunità musulmana del movimento dei Focolari in Algeria sono stati per i partecipanti un tuffo di speranza, fondata sulla certezza che un cammino insieme è già realtà vissuta. In effetti, il Movimento dei focolari è presente in Algeria fin dagli anni ’60 ed è oggi composto per il 90% da musulmani, appartenenti alle diverse correnti dell’Islam. Il dialogo portato avanti dai Focolari è soprattutto condivisione di vita. “Questa esperienza – ha detto Mohammed, che di professione fa il medico – mi ha aiutato ad andare all’essenziale, ha purificato la mia fede. La scoperta di Dio Amore manifestandosi a me, non era più teoria”. E Shahrazade ha aggiunto: “Ciò che abbiamo imparato è l’umiltà e che l’amore ci conduce a migliorarci sempre, perché l’amore di Dio è senza misura”. All’incontro di Baar ha partecipato anche Paul Lemarié che per il centro per il dialogo interreligioso del movimento dei Focolari segue il dialogo islamo-cristiano. L’incontro ha avuto eco anche sulla stampa locale. Così scrive Martin Hoegger: “Ricca giornata centrata sulla condivisione delle radici comuni tra cristiani e musulmani: la fede nell’amore di Dio. E sull’aspirazione di viverla nelle relazioni, gli uni con gli altri, in un dialogo della vita”. E in un altro articolo si legge: “Cristiani e musulmani, siamo stati tutti arricchiti da questa giornata di condivisione intensa, centrata sulla scoperta di Dio Amore al punto che possiamo dire che un’altra stella ha cominciato a brillare su tutta la Svizzera”. (altro…)
Feb 15, 2010 | Centro internazionale, Chiesa, Dialogo Interreligioso, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
“La sensazione di aver trovato qui in Asia un campo già arato, con semi germogliati”: l’immagine che Maria Voce, presidente dei Focolari, dà del movimento nel continente asiatico, è di un’organizzazione matura, pronta a raccogliere i frutti del proprio lavoro. In un’intervista a “MissiOnLines”, la Voce racconta il viaggio intrapreso il 6 gennaio che l’ha portata in Corea del Sud, Giappone, Filippine e Thailandia; tra giorni volerà in Pakistan, l’ultima tappa del suo tour. A spingerla verso l’Asia è stato “il desiderio di conoscere le comunità dei Focolari nei vari Paesi ma anche la sensazione che questo viaggio mi desse la possibilità di raccogliere pienamente l’eredità di Chiara Lubich. La mia presenza qui – spiega – vuole anche essere un sostegno per la nostra opera e far sentire alle persone del movimento che per noi sono centrali”. In Thailandia Maria Voce ha prima partecipato al quarto Simposio internazionale buddista-cristiano, svoltosi a Chiang Mai, al quale sono intervenuti duecento rappresentanti provenienti da venti nazioni dell’Estremo Oriente, da Italia e Gran Bretagna, poi, a Bangkok, il 7 e 8 febbraio, al raduno di ottocento focolarini di diversi Paesi asiatici. Questo incontro – sottolinea la presidente – “è stato un evento eccezionale, organizzato con difficoltà notevoli, ma tutti si sono impegnati perché sentivano che fosse necessario un momento di unità da cui riprendere slancio”. Dal 9 al 12 febbraio il presidente ha incontrato i vescovi dell’Estremo Oriente simpatizzanti del movimento, riunitisi a Sampran per il convegno su “Comunicare Dio Amore. La nuova evangelizzazione oggi”. Tra essi l’arcivescovo di Bangkok, Francis Xavier Kriengsak Kovithavanij, il nunzio apostolico in Thailandia, Singapore e Cambogia, arcivescovo Salvatore Pennacchio, e il vescovo coadiutore di Islamabad-Rawalpindi, Rufin Anthony. I presuli, una trentina, hanno approfondito in modo particolare due ambiti: da un lato la sfida dell’enciclica Caritas in veritate e la necessità della comunicazione nell’epoca della globalizzazione; dall’altro il dialogo interreligioso alla luce di Dio Amore. Il viaggio di Maria Voce prosegue, all’insegna della condivisione, dello scambio reciproco, della scoperta: “In Asia – racconta – ciò che ti colpisce è soprattutto il senso del sacro nelle popolazioni, che ci obbliga a essere all’altezza”. (altro…)
Gen 31, 2010 | Cultura, Dialogo Interreligioso, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Il Simposio è organizzato dalla Mahachulalongkorn Rajavidyalaya University of Chiang Mai, in collaborazione con Movimento dei Focolari e la Rissho Kosei-Kai, il movimento laico buddhista protagonista da vari decenni di dialogo interreligioso a livello mondiale. Il tema del convegno “Dharma, Compassione ed Agape nel mondo contemporaneo” ha un sottotitolo particolarmente intonato alle problematiche del mondo d’oggi: “La risposta delle religioni alle sfide del mondo globalizzato”. E’ significativo che sono stati proprio gli interlocutori buddhisti a voler affrontare una tale tematica nel corso del simposio, a conferma della sua trasversalità, che va a toccare uomini e donne di qualsiasi Paese a prescindere dalle culture e dalle religioni. Saranno circa cento cinquanta i partecipanti al convegno, provenienti dal Giappone, Corea, Taiwan, Singapore, Filippine, Sri Lanka, Bangladesh, India, Inghilterra e Italia. Fra loro, come osservatori, una trentina di monaci studenti in master presso l’università buddhista di Chiang Mai. Alla cerimonia di apertura che si terrà oggi pomeriggio presso il tempio di Wat Phrathat Sri Chomthong Voravihara saranno presenti autorità di varie religioni. L’Arcivescovo Salvatore Pennacchio, Nunzio Apostolico in Thailandia, sarà l’ospite d’onore, insieme a Msgr. Andrew Vissanu Thaya-anan, Sottosegretario del Pontifico Consiglio per il Dialogo Interreligioso, al nuovo arcivescovo di Bangkok, Mons. Francis-Xavier Kriengsak Kovithavanij, Mons. Chusak Sirisut, vescovo di Nakhon Ratchasima, presidente della Commissione per il Dialogo Interreligioso della Conferenza Episcopale Thailandese, e al vescovo della diocesi di Chiang Mai, Msgr. Francis Xavier Vira Arpondratana. Il Movimento della Rissho Kosei Kai sarà rappresentato dal suo presidente, Nichiko Niwano, che rivolgerà un messaggio ai presenti. Da parte buddhista therawada, interverranno alla cerimonia la più alta autorità della zona di Chiang Mai – Phra Tepkosol – e Phra Thammankalajarn (conosciuto anche come Ajahn Tohng Sirimankalo), che ha offerto il suo centro di meditazione vipassana, presso il tempio di cui è titolare, per lo svolgimento del convegno. E’ prevista anche la presenza di rappresentanti istituzionali. Significativa la partecipazione del Direttore dell’Ufficio per le Relazioni con religioni e culture del Consiglio Mondiale delle Chiese di Ginevra, il Dr. Shanta Premawardhane. Il Simposio si pone in continuità con altri due tenutisi a Roma, nel 2004 e 2008, ed uno ospitato dalla Rissho Kosei Kai e Tendai-shu ad Osaka nel 2006, e desidera svolgersi, ponendo in ogni momento l’amore cristiano e la compassione buddhista come base di tutto quanto si svolgerà nei prossimi giorni. E’ stato questo lo spirito che ha caratterizzato i precedenti simposi, impegnando ogni partecipante ad una sincera ricerca di ciò che unisce per contribuire a crescere verso la fratellanza universale. Il 3 febbraio interverrà anche la presidente del Movimento dei Focolari, attualmente in Asia. Maria Voce, inoltre, è attesa presso la Mahachulalongkorn Rajavidyalaya University of Chiang Mai, dove il 5 febbraio parlerà ai monaci. Roberto Catalano (altro…)
Ott 19, 2009 | Chiara Lubich, Cultura, Dialogo Interreligioso, Spiritualità
Dopo il suo secondo viaggio a Fontem (Camerun) del 1969, incontrando i giovani focolarini della Scuola internazionale di formazione a Loppiano, il 15 maggio 1970, così Chiara Lubich risponde ad una domanda sulle difficoltà incontrate nella convivenza tra giovani di ambienti, culture e mentalità dei diversi continenti, in particolare da parte dei giovani dell’Asia, Africa, e America, nei confronti dei focolarini europei: Noi occidentali siamo assolutamente arretrati e non più adatti a vivere i tempi di oggi se non ci spogliamo della mentalità occidentale, perché è mezza mentalità, un terzo, un quarto di mentalità rispetto al mondo. C’è in Africa, per esempio, una cultura così unica, così splendida, così profonda! Bisognerebbe arrivare ad un incontro di culture. Non siamo completi se non “siamo umanità”. “Siamo umanità” se “abbiamo dentro” tutte le culture. Come? Dell’inculturazione Chiara Lubich parla vari anni dopo, nel 1992, in occasione di un altro viaggio nel continente Africano, a Nairobi: Prima di tutto l’’arma’ potente è il ‘farsi uno’. Farsi uno, sai che cosa significa? Significa accostare l’altro completamente vuoti di noi stessi, per entrare nella sua cultura e capirlo e lasciar che si esprima, finchè l’hai compreso dentro di te e quando l’hai compreso allora sì che potrai iniziare il dialogo… Qui approfondisce l’inculturazione del Vangelo nelle altre culture: … Allora sì, potrai iniziare il dialogo con lui e passare anche il messaggio evangelico attraverso le ricchezze che lui già possiede. Il farsi uno che richiede l’inculturazione è entrare nell’anima, è entrare nella cultura, è entrare nella mentalità, nella tradizione, nelle consuetudini, capirle e far emergere i semi del Verbo”.
Ott 11, 2008 | Dialogo Interreligioso, Spiritualità
9-12 ottobre Convegno Islamo-Cristiano
servizio del Tg2
album fotografico
«Amore e misericordia nella Bibbia e nel Corano» In concomitanza con il Sinodo dei Vescovi sulla Parola, oltre 200 cristiani e musulmani da vari Paesi si incontrano per approfondire il dialogo della vita basato sull’Amore e sulla Misericordia centrali nella spiritualità dell’unità
La città luogo della fraternità – SESSIONE APERTA DEL SABATO 11 OTTOBRE (ore 16-18) Iniziative e testimonianze di cristiani e musulmani insieme, a livello politico, educativo, e sociale, realizzate in varie città d’Italia, Stati Uniti, Maghreb, Libano e Macedonia
comunicato stampa n. 1 – 7.10.2008
comunicato stampa n. 2 – 10.10.2008
comunicato stampa n. 3 – 11.10.2008
Interventi Sessione aperta
Intervento Vera Araujo
Intervento Educazione Annalisa Gasparini – Croazia
Intervento Educazione Aziz Shehu – Macedonia
Intervento Dialogo Città Layachi e Inglese – Veneto
Intervento Politica Marco Fatuzzo – Sicilia
Intervento Diversi… ma uno Baztami Fazzini – Teramo
Interventi del convegno
Amore e misericordia nel Corano e nella Sunna – Imam Kamel Layachi, Comunità islamica del Veneto
Amore e misericordia nella Bibbia – Padre Fabio Ciardi
La Regola d’oro nella spiritualità dell’unità – Michele Zanzucchi
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Ott 10, 2008 | Dialogo Interreligioso, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
“Ci impegniamo più che mai a percorrere insieme il cammino che ci hanno aperto le nostre due grandi guide”, scrive la presidente dei Focolari, Emmaus Maria Voce ai famigliari e ai seguaci “dell’amatissimo Imam W.D. Mohammed che ha offerto la sua vita per la pace e la fraternità universale”. Una profonda amicizia spirituale legava da oltre un decennio Chiara Lubich e l’Imam, riconosciuto, per la sua autorità morale, il maggiore leader dei musulmani afro-americani, deceduto nella sua casa a Markham, nell’Illinois, il 9 settembre scorso, all’età di 74 anni. “Le migliaia di persone accorse da tutti gli Stati Uniti per i suoi funerali, rendono omaggio – come si legge sulla stampa americana – al maggiore leader musulmano degli Stati Uniti”. E annota: “Gruppi di musulmani un tempo feriti da divisioni interne, si sono trovati uniti davanti ad un uomo che ha speso la sua vita per portare l’unità”. Tra le impressioni raccolte tra i presenti: “L’11 settembre 2001 aveva segnato un giorno triste per i Musulmani. Oggi invece è per noi un giorno che ci riempie di orgoglio” afferma un seguace dell’Imam. Nel 1975, sul letto di morte, suo padre, Elijah Mohammed, gli aveva affidato la guida della Comunità afro-americana “Nation of Islam” da lui fondata per il riscatto morale e sociale degli afro-americani. W.D. ha lavorato per avviare i suoi seguaci a un Islam più fedele alle radici, mettendo in rilievo la tolleranza razziale e l’universalità dell’Islam. Si è fatto costruttore di ponti fra i musulmani afro-americani e i musulmani emigrati negli USA dal Medio Oriente e dall’Asia, con i cristiani, fra bianchi e neri. Per il suo straordinario lavoro nel campo interreligioso, nel 1994 è stato nominato tra i Presidenti Internazionali del “World Council for Religions and Peace” (Consiglio mondiale delle religioni per la pace). Il viaggio percorso insieme dai seguaci dell’Imam Mohammed e Chiara Lubichè iniziato in quello storico 18 Maggio 1997 nella Moschea Malcolm Shabazz (conosciuto anche come Malcolm X) in Harlem a New York. Era la prima volta che una donna cristiana, bianca, prendeva la parola in quella moschea. Erano presenti tremila musulmani ed una buona rappresentanza di membri del Focolare. Poco dopo, in un’incontro privato, WD Mohammed e Chiara avevano stretto un patto nel nome del Dio unico: lavorare senza sosta per la pace e l’unità. La fedeltà a questo patto ha portato innumerevoli frutti di unità tra le comunità del Focolare e i suoi seguaci: il dialogo che si è sviluppato è diventato segno di speranza, luce per tanti. Si è rivelato particolarmente importante dopo gli attentati dell’11 settembre. Sono seguiti vari viaggi dell’Imam Mohammed e dei suoi seguaci a Roma, per partecipare ad incontri interreligiosi organizzati dal Focolare. Nel 1999, in rappresentanza di tutto il mondo musulmano è stato invitato ad intervenire al grande incontro interreligioso n preparazione del Giubileo, in Piazza S. Pietro, alla presenza di Papa Giovanni Paolo II. In quell’occasione il Papa aveva incoraggiato e benedetto il dialogo iniziato con il Focolare. Nel 2000 ha invitato nuovamente Chiara a parlare a 7.000 musulmani e cristiani radunati a Washington per due giorni dal titolo: “Faith Communities Together” (Comunita’ Religiose Insieme), perché, diceva, “l’America ha bisogno di ascoltare il tuo messaggio, di vedere questa unità che ci lega”. Da quel momento sono nati e continuano a svolgersi in molte citta’ degli USA (da Washington a Los Angeles, Miami, Chicago, New York, ecc) “Encounters in the Spirit of Universal Brotherhood” (Incontri nello spirito della fratellanza universale), incontri di dialogo in cui si approfondisce un punto della spiritualita’ dell’unita’ sia dal punto di vista cristiano che musulmano, con scambi di esperienze concrete di vita. Risalgono a pochi giorni fa gli ultimi contatti dei responsabili dei Focolari a Chicago con l’Imam Mohammed. Aveva infatti programmato la sua presenza, insieme ad un gruppo di suoi seguaci, al prossimo convegno internazionale di dialogo islamo-cristiano che si svolgerà a Castelgandolfo dal 9 al 12 ottobre prossimo. Ma il medico gli aveva proibito lunghi viaggi a motivo di disturbi cardiaci. Quando era stato chiesto a Chiara sul suo rapporto con l’Imam Mohammed, aveva risposto: “Mi sento a mio agio con lui, perché mi sembra che il Signore lo abbia messo accanto a noi, come ha messo noi accanto a lui, per un Suo piano d’amore che capiremo man mano che andremo avanti nella nostra comunione e lavorando insieme”. E l’Imam Mohammed, in un’intervista aveva dichiarato: “Secondo me è possibile liberarci dal veleno dei pregiudizi se siamo risanati spiritualmente. Questo è quanto noi possiamo mostrare, come persone di religioni diverse si riconoscono parte di un’unica umanità. Credo che stiamo facendo un gran lavoro, che rendiamo possibile a persone che si odiavano, di liberarsi dall’odio, di trovare una vita nuova, una felicità nuova, perché il peso dei pregiudizi è stato levato dai loro cuori”. (altro…)