2 Lug 2016 | Cultura, Ecumenismo, Focolari nel Mondo
La misericordia está presente en nuestras vidas y en la historia de nuestra tierra. Esta virtud hace que nuestras relaciones sean maduras y duraderas; transforma el enamoramiento en amor, la simpatía y la sintonía emocional en proyectos fuertes y grandes; da cumplimiento a los “para siempre” que pronunciamos en la juventud, e impide que la madurez y la vejez se conviertan en una simple y nostálgica narración de sueños rotos. En el presente que nos toca vivir con grandes contradicciones, divisiones que parecen insalvables, heridas del pasado y prejuicios, se hace necesario actualizar el concepto: son necesarios ojos, corazón y manos de misericordia. No podemos avanzar en la construcción de la propia vida y de la historia de las instituciones y la sociedad toda sin “entrañas de misericordia”. Este libro pretende ser un compañero de viaje para ir saboreando cada día las gotas de sabiduría que sus páginas encierran. Un recorrido que va desde un concentrado de las palabras del papa Francisco, que nos invita a vivir el Año Santo de la Misericordia, hasta frases y meditaciones de grandes autores, sin dejar de lado las Sagradas Escrituras y pensadores de las grandes religiones. Textos que pueden ayudarnos a ser siempre más mujeres y hombres de misericordia y perdón. Un abrazo que recibimos y que debemos regalar a los demás.  Grupo Editorial Ciudad Nueva
				
					
			
					
											
								
							
					
															
					
					2 Lug 2016 | Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Quali sono le sfide dell’Europa oggi? Qual’è la responsabilità sociale, politica nei confronti degli altri continenti? Quale contributo possono portare i movimenti cristiani? Molte le domande che hanno aperto la seconda giornata di Congresso, il 1° luglio, con focus sull’oggi del continente europeo con le sue sfide locali e mondiali.  “Occorre passare dall’Europa dei padri e fare quella dei figli – ha esordito Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di S. Egidio – i cristiani devono riscegliere l’Europa, insieme, non possiamo farla da soli. Non può vivere per se stessa, deve vivere un cristianesimo per gli altri e con gli altri. E’ ora il tempo di un ‘umanesimo spirituale’, la vita delle Chiese e delle comunità deve emergere e portare il proprio contributo”.  Gérard Testard di Efesia (Parigi) pone l’accento della necessità dell’azione cristiana nello spazio pubblico. Non ci può essere da una parte la cittadinanza celeste e dall’altra quella terrestre. Occorre vivere insieme.  Michael Hochschild, sociologo e docente di pensiero post-moderno al Time-Lab di Parigi, ha sottolineato l’importanza sociopolitica dei Movimenti e delle Comunità spirituali in Europa. Ma perche’ cio’ sia, afferma “dovete considerarvi e dimostrare con maggiore decisione di essere forze “plasmanti” del panorama culturale. Dovete diventare ‘Movimenti socio-civili‘”. Ha inoltre affermato che in un tempo di incertezza e povertà di visioni, le Comunità come quelle impegnate in Insieme per l’Europa offrono modelli di vita alternativi.  “Può essere proprio la paura del futuro che ci costringe a fare di tutto affinché esso sia migliore”, ha affermato Herbert Lauenroth, esperto in intercultura presso il Centro ecumenico di Ottmaring (Augsburg). Nella sua analisi l’attuale situazione in Europa nasce come reazione alla paura e all’insicurezza causata da un senso di soffocamento esistenziale. Situazione che, al contempo, rappresenta una sfida: La paura potrebbe diventare un’esperienza di apprendimento. “Si tratta di preferire ciò che è sconosciuto, estraneo, ciò che sta all’estremità come luogo in cui imparare la fede.” Attraverso il confronto con gli abissi che la società sta incontrando comprendiamo che un nuovo orientamento sulla base della fede è possibile.  “L’Europa sta attraversando la notte dei suoi principi, la notte del suo ruolo nel mondo, la notte dei suoi sogni”, ha affermato la presidente dei Focolari Maria Voce nel suo intervento. “L’Insieme per l’Europa ci sembra proprio il soggetto capace di ispirare persone singole o associate nel loro impegno per una Europa libera, riconciliata, democratica, solidale e fraterna e che può essere dono per il resto dell’umanità”.  Steffen Kern della Federazione evangelica di Wuerttemberg prosegue la riflessione su Europa e speranza: “Dove riponiamo la speranza noi cristiani? Occorre senso di responsabilità e prenderci su i dolori e le oscurità delle nostre città. Abbiamo fondato a Stoccarda la Casa della Speranza che accoglie donne e persone sole per testimoniare con il nostro impegno che Dio non abbandona nessuno”. Thomas Roemer (YMCA, Monaco) chiarisce che se non sostituiamo l’Europa della paura con quella della speranza, quest’ultima rischia la morte. Anche l’Europa, come i discepoli un tempo, è sulla barca con Gesù. “Gesù c’è anche nelle tempeste, bisogna avere fede. Lui è salito sulla barca per salvarci”.  Nel pomeriggio “Insieme per l’Europa” ha aperto i propri luoghi di dialogo, confronto e progettualità a quanti desideravano incontrare i protagonisti e le tematiche di queste giornate.  Alla tavola rotonda su “Cristiani e musulmani in dialogo” è emersa la necessità di conoscersi, incontrarsi e lavorare insieme attorno alle sfide sociali e culturali. Pasquale Ferrara, neo ambasciatore italiano ad Algeri ha sottolineato che il dialogo non lo fanno le culture o le religioni, ma le persone. E’ necessario un bagno di concretezza e realtà. E l’imam Baztami ha invitato ad incontrare l’altro, a conoscerlo. Molte le idee e i progetti emersi dal dibattito tra la filosofa delle Religioni Beate Beckmann-Zoeller, il dr. Thomas Amberg della Chiesa Evangelica, il vescovo francese M. Dubost.  Alla tavola rotonda “Verso una sostenibilità in Europa” il card. Turkson, l’ingegnere ambientale Daniele Renzi, Hans-Hermann Böhm, e altri esperti hanno seguito l’invito di Papa Francesco per un dibattito serio e aperto sui cambiamenti climatici e le sfide ecologiche. “Scienze e religioni dovrebbero dialogare – ha affermato il card. Turkson – per dare un contributo comune alla società”.  “La mistica dell’incontro” ha messo in dialogo esponenti della sinistra europea con teologi e filosofi di movimenti cristiani. “Riguardo alle domande ultime del senso: siamo più vicini tra noi di quanto pensiamo”, ha affermato Walter Baier, membro del partito comunista austriaco e coordinatore della rete europea “transform! Europe”. Jesús Moran, copresidente del Movimento dei Focolari si è espresso a favore di nuove ed inclusive forme dell’integrazione di persone di diverse convinzioni. E ha concluso: “L’armonia tra noi quest’oggi è motivo di grande speranza”.  Il cardinal Kurt Koch, presidente del Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani parla di Incontro, riconciliazione, futuro (le tre parole che danno il titolo della manifestazione). “E’ Dio che viene incontro e fa il primo passo”. “E si può perdonare solo quando si riconosce il male, il negativo per questo è un lavoro duro dei cuori”. I movimenti cristiani sono così “chiamati a essere missionari della riconciliazione a cominciare dalla preghiera, poi, tradotta in vita quotidiana”.  Fonte: www.together4europe.org (altro…)
				
					
			
					
											
								
							
					
															
					
					1 Lug 2016 | Centro internazionale, Chiesa, Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
«È paradossale che la nuova Europa, nata con l’abbattimento del muro di Berlino, sia tentata, preda della paura, di rinchiudersi entro nuovi recinti, costruendo altri muri, nell’illusione di poter fermare la storia che bussa ancora una volta alle sue porte», afferma la presidente dei Focolari, Maria Voce, nel corso del congresso con 1700 rappresentanti di Movimenti e Comunità, che precede la grande manifestazione pubblica del 2 luglio al centro di Monaco.  E porta due esempi che mostrano quanto gli ideali di unione politica, identità, solidarietà e condivisione siano lontani: «da una parte i gravi ritardi e i dibattiti accesi che hanno fatto seguito alla crisi del debito in Grecia e che hanno fortemente minato le basi della solidarietà tra i Paesi membri dell’Unione, arrivando persino a ipotizzare l’uscita della Grecia dall’Euro; dall’altra la questione del Brexit e simili tendenze separatiste che pure mettono in crisi la solidarietà, perché l’uscita dall’Unione non è come lasciare un club, ma equivale, ben più radicalmente, ad abbandonare dei partner con cui non si condivide più la stessa motivazione dell’essere insieme, il patto fondativo».  «L’Europa attraversa la notte dei suoi principi, la notte del suo ruolo nel mondo, la notte dei suoi sogni», afferma, nel disorientamento legato al manifestarsi contemporaneo della crisi migratoria, economica e demografica.  Quali le ragioni più profonde della situazione di debolezza dell’Europa di oggi? Maria Voce le ravvisa «nella negazione di Dio e del trascendente, frutto del progressivo affermarsi e diffondersi della cultura laicista che vuole prescindere da ogni legame con il soprannaturale. L’Europa, nella ricerca di una totale libertà, dimentica che la propria cultura si è formata attraverso 2000 anni di tradizione cristiana; rinnegarlo significa tagliare le proprie radici e ritrovarsi come un albero senza vita».  «Tutto crolla dunque? Il sogno di unità del continente si sta frantumando?» si chiede, ma la speranza viene proprio dall’essere «qui insieme, movimenti e comunità cristiane d’Europa, perché crediamo che c’è qualcosa che non crolla. È l’Amore. È Dio Amore». «Tutti noi – continua – possiamo testimoniare, insieme, che un giorno abbiamo incontrato Cristo e ci siamo lasciati affascinare e coinvolgere dal suo Vangelo. Vivere le sue parole ci ha spinti a cambiare noi stessi e ad andare verso gli altri, costruendo rapporti di amore evangelico e dando vita così a comunità che diventano lievito in qualsiasi punto operano. Abbiamo riscoperto una nuova disponibilità all’apertura verso tutti, oltrepassando i confini fra le Chiese, fra le religioni, fra le razze e le culture, in un dialogo a 360 gradi fino a riscoprire tutti fratelli.  Abbiamo così ritrovato la radice della nostra cultura europea e, su questa base, abbiamo provato ad interpretare il tempo presente che riguarda, come mai prima, l’intero pianeta e l’intera umanità, in una prospettiva che tenda al mondo unito.  Infatti, attualizzare oggi gli ideali di pace, di giustizia, di libertà, di uguaglianza, significa avere una dimensione universale che rende possibile la fraternità.  Occorre coltivare la visione consapevole e responsabile di un futuro di integrazione creativa, in cui le identità non si cancellano ma insieme crescono, si arricchiscono, agiscono per un mondo più giusto e più equo. Occorre oltrepassare il paradigma della sicurezza intesa come arroccamento e rifiuto, di una sicurezza solo illusoria, per entrare in quello più ampio della “sicurezza umana”, vale a dire una sicurezza che considera prioritarie le persone e il loro destino, la preservazione della vita, la prospettiva della speranza».  Un’integrazione creativa, conclude, che «può essere anche vista nella rete dei nostri Movimenti, come in un bozzetto: tutti figli di Dio, uniti e distinti, legati dall’amore reciproco che genera la presenza di Dio fra noi (“Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro” Mt 18, 20). È Lui il dono più grande che questa rete di movimenti e comunità può fare all’Europa. È questa la nostra risposta: il Risorto tra noi che, attraverso i nostri carismi, consola, rianima, rinnova.  L’Insieme per l’Europa ci sembra proprio il soggetto capace di ispirare persone singole o associate nel loro impegno per una Europa libera, riconciliata, democratica, solidale e fraterna: non un “vecchio” continente, ma un continente vivo e vivace, che scopre di avere un progetto da realizzare e che può essere dono per il resto dell’umanità».  Congresso Insieme per l’Europa – Monaco di Baviera, 1º luglio 2016  Intervento di Maria Voce (testo integrale)  (altro…)
				
					
			
					
											
								
							
					
															
					
					27 Giu 2016 | Chiesa, Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
     L’esito del recente referendum britannico è uno dei molti sintomi della frammentazione dell’Europa, ulteriore conferma che non bastano misure funzionali a dare senso e convinzione ad una comune appartenenza. Tempo di crisi che richiama nuove riflessioni e proposte coraggiose. Momento propizio per Insieme per l’Europa, chiaro segno pubblico di rinnovamento del continente, con la tappa a Monaco di Baviera dal 30 giugno al 2 luglio 2016.  Chi conosce Insieme per l’Europa sa che non è un evento, ma un cammino di unità nella diversità che, iniziato nel 1999, coinvolge un numero sempre crescente – ad oggi oltre 300 – di Movimenti e Comunità di varie Chiese di diverse paesi d’Europa, consapevoli di far parte di una minoranza fiduciosa. Un processo che, attraverso l’incontro e la riconciliazione, ha prodotto i suoi effetti: Comunità e Movimenti provano il gusto dell’incontrarsi, si scoprono complementari, la reciproca fiducia cambia le persone.  Programma. Il 30 giugno e il 1º luglio un Congresso al Circus-Krone-Bau per 1.500 responsabili e collaboratori, articolato in 36 forum e tavole rotonde. Tra le partecipazioni qualificate, quella del cardinale Peter Turkson.  Il 2 luglio una manifestazione alla centrale Karlsplatz (Stachus) di Monaco, aperta alla cittadinanza. Sono previsti, tra gli altri, gli interventi del Segretario generale del Consiglio ecumenico delle Chiese Olav Fykse Tveit, dei cardinali cattolici Kurt Koch e Reinhard Marx, dei vescovi evangelici Frank Otfried July e Heinrich Bedford-Strohm, del metropolita ortodosso Serafim Joanta, in rappresentanza delle varie Chiese. Per i Movimenti e Comunità intervengono Maria Voce (Movimento dei Focolari), Gerhard Pross (YMCA Esslingen), Andrea Riccardi (Sant’Egidio), Michelle Moran (ICCRS), Walter Heidenreich (FCJG Lüdenscheid), P. Heinrich Walter (Movimento Schoenstatt). Attiva, convinta e creativa la partecipazione dei giovani fin dalla preparazione.  Papa Francesco e il Patriarca ecumenico Bartolomeo I saranno presenti attraverso videomessaggi personali.  Una diretta internet in 7 lingue permetterà di seguire il programma (www.together4europe.org).  Nelle tematiche che si affronteranno, fra cui integrazione e riconciliazione, solidarietà con i più deboli, sostenibilità e tutela ambientale, cristiani e musulmani in dialogo, matrimonio e famiglia, economia, si vuole mettere a fuoco una responsabilità che va oltre l’Europa, perché essa, per dirla con Maria Voce, «ha da donare al mondo l’esperienza di questi duemila anni di cristianesimo, che ha fatto maturare idee, cultura, vita, azioni che servono per il mondo di oggi e che, purtroppo, finora non sono venute tanto in rilievo».  L’edizione di Monaco poggia su un consistente percorso di riflessione, dibattito e condivisione di approcci e esperienze. Di rilievo la tavola rotonda a Ginevra il 21 aprile scorso, organizzata dal Consiglio Ecumenico delle Chiese e dal Movimento dei Focolari, dal titolo: «Europa, quale identità, quali valori». In quell’occasione, Pasquale Ferrara, diplomatico e docente universitario, ha sostenuto come oggi in Europa, più che parlare di riferimenti alle proprie radici cristiane, occorra produrre insieme «frutti cristiani». E presentare come parte della soluzione «la “regola d’oro”, che ci invita a fare agli altri ciò che vorremmo fosse fatto a noi stessi». Tale regola – ha affermato Ferrara – «non è solo un valore etico, ma assume una dimensione politica, in quanto si tratta di ripensare la natura ed il carattere della comunità politica».  Insieme per l’Europa appare uno dei soggetti capaci di interpretare questa dimensione, ispirando e motivando persone di diverse generazioni e comunità, appartenenti in maniera trasversale ai popoli dell’Europa, ad incarnare nel quotidiano i valori di giustizia, accoglienza, riconciliazione, pace. Un tassello per mettere in piedi quella «Europa protagonista» che, nelle parole di papa Francesco al Parlamento europeo del novembre 2014, «contempla il cielo e persegue degli ideali, guarda e difende e tutela l’uomo, cammina sulla terra sicura e salda, prezioso punto di riferimento per tutta l’umanità».  La manifestazione a Monaco ha il patrocinio dell’Unesco, del Consiglio d’Europa, del Parlamento Europeo e della Commissione Europea.  Comunicato stampa SIF (altro…)
				
					
			
					
				
															
					
					19 Giu 2016 | Ecumenismo, Focolari nel Mondo
				
					
			
					
											
								
							
					
															
					
					16 Giu 2016 | Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
“Cristiani in festa” è il titolo di un grande incontro ecumenico a Nizza (Francia), dove Martin Hoegger, pastore riformato svizzero, è stato invitato a dare la sua testimonianza su “Cristo, luce nella mia vita”, e su come essa lo ha condotto dall’ateismo alla fede. Ne riportiamo una sintesi, mentre l’intervento integrale si può leggere in francese sul suo blog.  «All’età di 18 anni mi facevo molte domande sul senso della vita. Mi chiedevo quali studi intraprendere. Ero molto ferrato in filosofia e letteratura, ma ciò che cercavo non era solo la sapienza. Volevo anche conoscere Dio. Mi sono iscritto alla facoltà di teologia a Losanna. Ero attirato dallo studio della religione e pensavo che avrei trovato la mia via nella teologia. Ma più andavo avanti, più aumentavano le domande. Dopo 10 mesi sono diventato ateo. Un giorno sono entrato in una chiesa e ho scritto la mia ribellione sul leggio: “Dio non esiste!”. Ho deciso allora di smettere di studiare, ma le domande le avevo ancora. Qualche tempo dopo ho incontrato un amico che mi ha invitato a partecipare ad un incontro a Aix-en-Provence, in una facoltà di teologia protestante. Era lì che Dio mi attendeva. Ero toccato dall’atmosfera di fraternità che si viveva in questo incontro. La sera mi sono inginocchiato nella mia stanza e una sola parola è uscita dalla bocca: “perdono”. Ero sorpreso: a chi avevo rivolto questa parola? In fondo sapevo perché l’avevo pronunciata: a quel tempo ero in conflitto con molte persone e ne avevo ferite parecchie.  Di ritorno a casa sono andato da loro a chiedere “perdono”. Ogni volta è stata una nuova esperienza di luce: sperimentavo che Cristo mi attendeva negli altri, soprattutto nei più svantaggiati.  Quindi ho cercato un contatto con altri cristiani. Fino a quel giorno avevo vissuto per conto mio. Ora scoprivo la luce di Gesù Risorto che illumina coloro che si radunano nel suo nome.  Condivido con voi tre esperienze sulla Parola che hanno una forte dimensione ecumenica.  La scuola della Parola: quando ero direttore della Società Biblica Svizzera sono entrato in contatto con il card. Martini, allora arcivescovo di Milano. Lui radunava migliaia di giovani proponendo la lectio divina. Alcuni responsabili dei giovani delle chiese cattolica, riformata ed evangelica in Svizzera si sono interessati a questa esperienza. Il cardinale ci ha incoraggiato a lanciare una scuola ecumenica della Parola. Abbiamo sperimentato che metterci insieme all’ascolto di Cristo ci unisce profondamente.  La Parola di Vita, come “luce sul mio cammino” (Salmi 119,105). La Parola di Vita è pubblicata dal Movimento dei Focolari, con il quale sono in contatto da una ventina d’anni. Si tratta di prendere un versetto della Bibbia, meditarlo e approfondirlo durante tutto il mese, ma soprattutto cercare di viverlo nella vita quotidiana e condividerne i frutti con altri. Nelle parrocchie in cui ho esercitato il mio ministero ho proposto di viverla: rinnova la parrocchia.  La celebrazione della Parola nella cattedrale di Losanna, la prima domenica sera di ogni mese. La Comunità delle Chiese cristiane del cantone di Vaud, ha invitato le 20 chiese che ne fanno parte. Dal 2004, oltre 100 celebrazioni ci hanno radunato in questo luogo. Sono un bell’apprendistato ecumenico in cui scopriamo le nostre diversità e ne gioiamo. Ci incoraggia a non aver paura di ciò che è diverso e a rendere grazie per i doni accordati agli altri, che non smettono di arricchirci. Questa iniziativa è preziosa per aiutarci come cristiani a camminare insieme verso l’unità. Ritrovarci insieme alla presenza di Dio nell’ascolto della sua Parola, è già anticipare una piena comunione. Attraverso la preghiera lo Spirito Santo già ci unisce. Ecco perché Cristo è luce nella mia vita».  Maria Chiara De Lorenzo   Blog di Martin Hoegger  Discorso di papa Francesco al Direttivo della Comunione mondiale delle Chiese Riformate (altro…)