3 Dic 2013 | Chiara Lubich, Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Uno slancio considerevole per il movimento ecumenico. Questa è l’impressione del segretario generale del CEC, pastore Rev. Olav Fykse Tveit, al termine dei lavori della 10ª Assemblea Generale del Consiglio Ecumenico delle Chiese, che si tiene ogni 7 anni. 2.760 i partecipanti registrati (delegati di Chiese, consiglieri, organizzazioni partner, visitatori, giornalisti e ospiti), ma in 5.000, di cui molti dalla Corea, si sono presentati per vivere questa esperienza ecumenica unica. Presenti, tra gli altri, Karekin II, Patriarca e Catholicos supremo di tutti gli armeni, l’arcivescovo di Canterbury Welby. Il Patriarca ecumenico Bartolomeo I ha mandato un videomessaggio. La Chiesa cattolica, pur non essendo membro del Consiglio ecumenico delle Chiese, vi collabora attivamente tramite il Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani, presente a Busan con una delegazione qualificata. Il card. Kurt Koch ha letto un messaggio di Papa Francesco. In rappresentanza del Movimento dei Focolari – invitato come consultore insieme ad altri movimenti, gruppi e realtà ecumeniche – erano presenti Joan Back del Centro Uno, segreteria internazionale per il dialogo ecumenico dei Focolari e Peter Dettwiler, pastore riformato svizzero, incaricato per l’ecumenismo della Chiesa riformata del cantone di Zurigo. La collaborazione dei Focolari col CEC risale al 1967. Chiara Lubich fu invitata tre volte nella sede di Ginevra per condividere la spiritualità dell’unità, e ancora oggi viene riconosciuto l’importante contributo che essa può dare, come ha detto il Rev. Tveit, ringraziando la presidente dei Focolari Maria Voce per il messaggio inviato.

Joan Back e Peter Dettwiler (al centro) insieme ad un gruppo di partecipanti
“Una bellissima atmosfera di fraternità tra Chiese – ha sottolineato Joan Back -. Anche se non condividono identiche posizioni in materia di ecclesiologia o morale, possono incontrarsi, pregare e anche lavorare insieme”. È stato presentato, infatti, un documento di grande importanza: “La Chiesa: verso una visione comune” prodotto dal Dipartimento Fede e Costituzione, un testo di convergenza redatto da teologi di Chiese con ecclesiologie molte diverse fra loro. Migrazione, giovani generazioni, mondo multi religioso e crescita della realtà pentecostale, sono le sfide per l’ecumenismo messe in evidenza. Fra queste, alcuni sono temi oggetto di dichiarazioni ufficiali dell’Assemblea. Il messaggio conclusivo ha indicato la priorità per i prossimi 7 anni: “camminare insieme in un pellegrinaggio per la giustizia e la pace” . Esso riflette lo spirito dell’evento e gli impegni presi che “comprendono sempre i tre compiti: servizio, testimonianza missionaria e riflessione teologica”, ha spiegato Walter Altmann, pastore luterano in Brasile e moderatore uscente del Comitato Centrale. Al termine, i 150 componenti del Comitato Centrale appena insediati, hanno eletto all’unanimità l’anglicana Agnes Abuom di Nairobi (Kenia) come moderatrice. (altro…)
22 Nov 2013 | Chiesa, Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo

Gabri Fallacara e Severin Schmid sono accolti nela sede del Movimento ACER-MJO dal presidente
Cyrille Sollogoub.
Confidenza spirituale, profondità dello scambio, scoperta di una reale amicizia in Cristo come seme di una coscienza europea cristiana; sono solo alcuni dei frutti della visita che rappresentanti dei Focolari hanno svolto il 6 novembre presso la sede del Movimento Acer-Mjo (Action Chrétienne des Etudiants Russes – Mouvement de Jeunesse Orthodoxe) a Parigi. Nella cornice dell’annuale incontro degli “Amici di Insieme per l’Europa”, svoltosi il 7-9 Novembre nella capitale francese, Gabri Fallacara, Severin Schmid e Maria Wienken a nome dei Focolari sono stati ospiti di Cyrille Sollogoub, presidente dell’associazione ortodossa. Il Movimento Acer è nato nel 1923 da alcuni russi espulsi dal paese durante gli anni tormentati della Rivoluzione. Tra i fondatori annovera personalità importanti come padre Sergio Bulgakov, padre Giorgio Florovsky e Nicolas Berdiaev. Il Presidente accompagnato da suo fratello Igor, incaricato per la sezione giovanile, ha condotto gli ospiti nella Chiesa-cappella, ricavata nel cortile in un’antica rimessa, coperta di vetro. Qui hanno celebratola Divina Liturgia sacerdoti e teologi ortodossi come Florovsky, Bulgakov e anche Alexander Men. “L’icona che più esprime il carisma del Movimento Acer – spiega Cyrille Sollogoub – è la presentazione di Maria al Tempio: lei contiene Gesù e con ciò contiene la Chiesa. Mentre in Russia le Chiese venivano distrutte e gli emigrati russi non avevano i mezzi per costruirne altre, è nata una nuova comprensione su cosa sia la Chiesa: non costruita da mattoni ma da persone vive, portatrici di Cristo e della sua Chiesa”. L’intento di sensibilizzare i laici ad “essere Chiesa” è dunque all’origine della nascita del Movimento Acer che ricevette l’approvazione del Patriarca della Russia, Tikon, poi assassinato e che giuridicamente dipende dal Patriarca di Costantinopoli. “Durante il regime – ricorda ancora il Presidente – un compito fondamentale dell’Acer era quello di stampare la Bibbia, letteratura spirituale e culturale e farla arrivare in Russia; inoltre si sostenevano le famiglie di dissidenti e altri bisognosi”. La stampa è tuttora un’attività importante. Il settore giovanile, molto vivace, coinvolge circa 200 ragazzi. Nonostante la difficoltà delle distanze, vengono organizzati, per loro, campi estivi in montagna, come opportunità di rievangelizzarsi; in tal modo cresce il senso della fede e dell’appartenenza alla Chiesa. Una volta, formati, i giovani si orientano all’impegno nella propria parrocchia. Questa bella occasione di incontro e di conoscenza reciproca lascia nel cuore di tutti gratitudine a Dio che permette di incontrarsi sulle vie dell’oggi con occhi di speranza, aperti ad un futuro di comunione. (altro…)
22 Nov 2013 | Chiesa, Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
125 responsabili di 46 Movimenti e Comunità di diverse Chiese di 13 Paesi europei – dalla Russia al Portogallo, dalla Danimarca alla Slovenia: l’incontro ha costituito un’occasione di scambiare le esperienze fatte insieme e di tracciare prospettive per il futuro. Quest’anno è stato preso di mira uno dei punti programmatici del Messaggio finale di Stoccarda 2007, punti conosciuti come “I sette SÌ”, che, da allora, costituiscono linee guida per l’azione di Insieme per l’Europa: “Sì alla solidarietà con i poveri e gli emarginati vicini e lontani; sono i nostri fratelli e sorelle. Chiediamo ai nostri governi e all’Unione Europea, di impegnarsi con decisione per i poveri e per lo sviluppo dei paesi svantaggiati, in particolare dell’Africa”. Un punto di grande attualità anche per i recenti drammi avvenuti nel Mediterraneo, che hanno mostrato la solidarietà concreta di tanti cittadini e spinto le istituzioni nazionali ed europee a compiere dei passi avanti verso un mondo più fraterno. I vari contributi hanno mostrato quanto le Comunità e i Movimenti siano legati all’impegno verso e con i più bisognosi. Non si tratta solo di atti di solidarietà, ma di amicizia e di fraternità. Jean Vanier, fondatore della Comunità dell’Arche, facendo dono della sua esperienza, inizia con queste parole: «Gesù dice: “Il regno di Dio è come un pranzo di nozze” – ma tutti sono troppo occupati – e il re che ha invitato manda i suoi servi a cercare storpi e zoppi lungo le siepi e ai crocicchi delle strade – è questo che ho cercato di vivere nella mia vita». Jean Vanier si dedica in particolare ai disabili mentali «il popolo più oppresso». «Essi mi hanno cambiato, ho visto che il Regno di Dio è loro». Ora sono 140 le comunità, ecumeniche e interreligiose, in cui «fragili e forti» vivono insieme. Durante l’incontro parigino preghiere dei cattolici, degli evangelici, e dei russi ortodossi con il caratteristico coro, hanno sottolineato la varietà dell’espressione della fede. Gli “Amici” di Insieme per l’Europa ripercorrono il cammino fatto con i grandi eventi di Stoccarda 2004, 2007 e Bruxelles 2012. Eli Folonari del Movimento dei Focolari, afferma: «Ricordando l’espressione di Chiara Lubich “lo spartito è scritto in cielo”, si è colto nell’ascolto reciproco che l’esperienza più preziosa di questo cammino insieme è la comunione profonda che si è creata tra Movimenti di Chiese diverse. Ed è proprio questa testimonianza comune dei cristiani, che ha portato ad iniziative in campo politico e sociale, di cui l’Europa oggi ha bisogno affinché il mondo creda». P
rogetti per il futuro? «Si prevede di dare un proprio contributo nel 2016 – aggiunge Eli Folonari – in forma di un congresso, che si svolgerà probabilmente in una città della Germania, per rendere visibile il cammino di comunione percorso finora». A maggio 2014 il Comitato d’Orientamento si rivedrà in Germania a Dillingen per ritirare il Premio Europeo St. Ulrich edizione 2014, assegnato questa volta a “Insieme per l’Europa”. Variare il luogo degli incontri degli “Amici” di Insieme per l’Europa è anche un’occasione per approfondire la conoscenza reciproca: stavolta la Cappella della stazione metropolitana di Montparnasse, affidata alla Comunità di Sant’Egidio, per pregare insieme e conoscere la loro azione nel cuore di Parigi; la Comunità Emmanuël, e la sede di Acer-Mjo (Azione cristiana studenti russi – Movimento Gioventù Ortodossa), accolti dal giovane Presidente Cyrille Sollogoub. A cura di Gabri Fallacara (altro…)
9 Nov 2013 | Cultura, Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
La città di Liverpool, dove si è aperto il primo centro dei Focolari in Gran Bretagna, ha visto riunite, alla Liverpool Hope University, 400 persone di varie Chiese, Confessioni religiose e non, provenienti da Liverpool, Leeds, Newcastle e Galles, di tutte le età, per ricordare i 50 anni di presenza del Movimento nel Paese. Un po’ di storia: Il Canonico Bernard Pawley, di ritorno dal Concilio Vaticano II a cui aveva partecipato come osservatore, suggerì al Decano della Cattedrale anglicana di Liverpool di invitare la fondatrice del Movimento dei Focolari, Chiara Lubich, a parlare nel Duomo ad un gruppo di sacerdoti anglicani. Lui stesso aveva precedentemente accennato la proposta a Paolo VI, in un’udienza privata, ottenendone l’approvazione. Come ha ricordato ai presenti la reverenda Kirsty Thorpe, Moderatrice della Chiesa Riformata Unita, il contesto ecumenico che accolse Chiara, nel novembre 1965 in una città, nota per le sue differenze settarie, era ben diverso dall’attuale: “È facile per noi, …sottovalutare quanto sia stato radicalmente insolito quell’avvenimento. Che una donna abbia parlato ad un gruppo di uomini era una cosa già piuttosto rara in quei giorni, dovunque. Ma nel 1960 il clero non era abituato a sedersi ad ascoltare una persona laica come relatore principale…”. Quel giorno, 17 novembre, nel suo diario Chiara ha osservato il significato del nome della strada Hope Street, che collega la cattedrale anglicana alla cattedrale cattolica, ed ha espresso una preghiera che le veniva dal cuore: “Che attraverso la fede, le ‘montagne’ di incomprensione tra le chiese possano spostarsi” (Mt 17,20) .

Il professore Gerard Pillay
Anche oggi, la parola “speranza” (hope) continua a collegare i Focolari a Liverpool. Nel suo discorso durante la celebrazione, il professore Gerard Pillay, Vice-cancelliere della Liverpool Hope University, ha ricordato che l’ultimo dottorato onorario è stato conferito a Chiara due mesi prima della sua morte, nel marzo 2008, dalla sua Università, in Teologia come riconoscimento per il suo lavoro nel campo del dialogo ecumenico, interreligioso e con la cultura contemporanea. Ha affermato, tra l’altro, che il Movimento: “non è una istituzione che lavora per la costruzione di un impero, ma che fa parte della diffusione del bene in tutto il mondo. Chiara Lubich, sin dall’inizio, ha sempre guardato fuori”. Ha ricordato anche le parole del Patriarca ecumenico Bartolomeo: “Ci sono alcune persone la cui vita tocca così universalmente la vita degli altri, che alla loro scomparsa rimangono una ispirazione indelebile di grazia. Una tale vita, una vita degna di essere emulata e che vale la pena ricordare, è quella di Chiara Lubich”. Ha poi tracciato i forti legami tra la Hope University e il carisma dei Focolari individuati nel: “nostro impegno ecumenico… È una caratteristica dell’università per la quale siamo tutti grati … Chiara Lubich ha creduto che il dialogo sia la via privilegiata per promuovere l’unità della Chiesa, tra le religioni e le persone senza riferimento religioso, senza sincretismo. Non vuol dire fare una mescolanza per rendere la cosa appetibile. È un’apertura verso tutte le persone rimanendo fedeli alla propria identità. Questa è la profonda saggezza della sua visione”. (altro…)
31 Ott 2013 | Chiesa, Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Il 31 Ottobre 1517 a Wittenberg, città universitaria della Germania, il professore di teologia Martin Lutero espone 95 tesi sulle indulgenze “per amore alla verità e con la premura di esaminarla, di approfondirla”. Questa data segna l’inizio della “Riforma protestante”, e la conseguente divisione all’interno della chiesa d’occidente. Da allora sono passati quasi 500 anni, e quel momento della storia non è più considerato semplicemente come un momento buio. Anzi, si celebra l’anniversario con l’esperienza di 50 anni di dialogo teologico fra i cattolici e luterani. Lo scorso 21 ottobre una delegazione della Federazione Luterana Mondiale è stata ricevuta da Papa Francesco, al quale è stato consegnato l’ultimo frutto del dialogo teologico, dal significativo titolo: “Dal conflitto alla comunione. L’interpretazione luterano-cattolica della Riforma nel 2017”. Egli ha sottolineato soprattutto l’impegno a progredire nell’ecumenismo spirituale che costituisce “l’anima del nostro cammino verso la piena comunione”, e “ci permette di pregustarne già da ora qualche frutto, anche se imperfetto”. Come possiamo trasmettere quel qualcosa di necessario per una vita con Dio, per cui vale la pena lottare? Come trasmettere ai nostri contemporanei le tradizioni perché siano sostegno ad un’intensa vita cristiana senza scavare nuove trincee? Sono le domande poste dal documento “Dal conflitto alla comunione”. Ne parliamo con Heike Vesper, focolarina luterana tedesca, attualmente in Italia, dove collabora con il Centro Uno, segreteria del Movimento dei Focolari per l’ecumenismo.
«Da 35 anni vivo la spiritualità dell’unità insieme ai miei amici cattolici, ortodossi, anglicani e riformati. In questo modo ho conosciuto persone di altre Chiese e la loro vita con Dio. È un arricchimento straordinario. Mi sorprende la grandezza di Dio e l’agire dello Spirito Santo che la mia chiesa, da sola, non potrebbe esprimere. Avevo circa vent’anni, conoscevo da alcuni anni il Movimento dei Focolari, quando ho capito che Dio mi chiamava a dare una testimonianza di unità possibile, proprio con la diversità che portavo nella comunità. Nonostante le paure e le differenze che vedevo rispetto ai cattolici, ho sentito il coraggio di aderire alla chiamata di Dio e sono entrata in una comunità dei Focolari a Lipsia. L’esperienza di questi anni è stata proprio quello che il Papa ha sottolineato il 21 ottobre nell’incontro con i luterani: “Nella misura in cui ci avviciniamo con umiltà di spirito al Signore Nostro Gesù Cristo siamo sicuri di avvicinarci anche tra di noi e nella misura in cui invocheremo dal Signore il dono dell’unità, stiamo certi che Lui ci prenderà per mano e Lui sarà la nostra guida”. Non sono mancate le difficoltà, le perplessità per alcune forme di tradizione cattolica a me sconosciute. Nel ricominciare ho sempre sentito di dover guardare a quello che abbiamo in comune e spesso l’ho trovato lì dove non me l’aspettavo. Questo mi ha incoraggiata a lasciarmi guidare da Gesù, da Gesù in mezzo a noi. La prima delle 95 tesi di Lutero sulle indulgenze dice: “Il Signore e maestro nostro Gesù Cristo, dicendo «Fate penitenza», volle che tutta la vita dei fedeli fosse una penitenza”. Vuol dire essere capaci di perdonare. Dio mi dà continuamente una nuova chance, perché Gesù sulla croce prende anche tutti miei fallimenti, quelli di ogni uomo. Ecco la mia “penitenza”: essere capace di dimenticare, di riconciliarmi! Il documento “Dal conflitto alla comunione” termina con 5 imperativi ecumenici che invitano cattolici e luterani a riflettere su prospettive di unità, per dare visibilità al Corpo di Cristo. Ciò conferma la mia esperienza nel Movimento dei Focolari:
- “partire dalla prospettiva dell’unità e non dal punto di vista della divisione, al fine di rafforzare ciò che hanno in comune, anche se è più facile scorgere e sperimentare le differenze”
- “lasciarsi continuamente trasformare dall’incontro con l’altro e dalla reciproca testimonianza di fede”
- “impegnarsi a ricercare l’unità visibile, a elaborare e sviluppare insieme ciò che questo comporta”
- “riscoprire congiuntamente la potenza del Vangelo di Gesù Cristo per il nostro tempo”
- “rendere insieme testimonianza della misericordia di Dio nell’annuncio del Vangelo e nel servizio al mondo”
Avvicinandomi alla Parola di Dio vorrei poter sperimentare e affermare con Lutero: «Allora mi sentii letteralmente rinato e introdotto attraverso porte spalancate nel paradiso stesso. L’intera Scrittura acquistò per me all’improvviso un nuovo volto. Più tardi lessi Lo Spirito e la lettera, di Agostino, dove, contro ogni speranza, scoprii che anch’egli interpretava la giustizia di Dio in maniera simile, come la giustizia di cui Dio ci riveste quando ci giustifica». (altro…)
30 Ott 2013 | Chiesa, Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità

Padre Kentenich
18 ottobre 1914. Padre Kentenich – sacerdote tedesco poi imprigionato nel campo di concentramento di Dachau – è protagonista, insieme a un gruppo di studenti, di una profonda esperienza spirituale: una “alleanza” d’amore con Maria, la madre di Gesù, a servizio di tutta l’umanità. Il fatto è accaduto a Schönstatt – da qui il nome del Movimento – vicino a Koblenz sul Reno (Germania), presso un santuario, definito “originario”, e poi ricostruito a somiglianza del primo in diverse nazioni. Lo scorso 18 ottobre, il Movimento di Schönstatt ha dato il via, nel luogo di fondazione, all’anno commemorativo dei 100 anni dalla nascita. Alla festa che si è protratta fino al 20 ottobre, hanno partecipato oltre 3000 appartenenti al Movimento dalla Germania. La commemorazione si è svolta contemporaneamente in altri santuari mariani: in Portogallo, in Paraguay e altri ancora.
“Schönstatt in dialogo” era il titolo di una delle sessioni, con lo scopo di indicare la strada da percorrere verso il futuro, ricordando altresì l’obiettivo primario: ravvivare la gioia missionaria per l’evangelizzazione e l’Alleanza a beneficio degli uomini nel Paese. Si è dato grande spazio alle testimonianze di vari Movimenti di diverse Chiese ed in particolare della rete “Insieme per l’Europa”, a cui Schönstatt partecipa fin dall’inizio.
In questo percorso si è ricordata la visita a Schönstatt nel 1999 di Chiara Lubich e di Andrea Riccardi con alcuni dirigenti dei Focolari e della Comunità di Sant’Egidio. In quell’occasione i due fondatori insieme a Padre Michael Marmann e Suor Doria da parte di Schönstatt, hanno stretto un patto a nome dei rispettivi Movimenti, con l’impegno a stimarsi e amarsi reciprocamente.
Quella tra i Focolari e Schönstatt è un’amicizia di lunga data. Uno dei momenti più intensi è stato quando nel2001, in Svizzera, a Mollens, un gruppo di sacerdoti insieme a P. Marmann, successore di P. Kentenich, pose una serie di domande a Chiara Lubich, sia su uno dei punti centrali della spiritualità di comunione, che è la figura di Gesù Abbandonato, sia sul ruolo dei sacerdoti, di fronte “alla crisi del ministero ordinato”. Come uscire dalla crisi? «Bisogna che il sacerdote migliori il suo essere cristiano – suggerisce Chiara – perché il suo essere cristiano significa vivere il Vangelo, perché questa è la via dello Spirito Santo…. Col Vangelo risveglia la Chiesa. E risveglia la Chiesa sia nei laici, sia nei sacerdoti, nei vescovi e nei Papi. Quindi, la linea dello Spirito Santo per uscire dalla crisi è quella di rimettere il Vangelo in moto perfettamente, autenticamente». (altro…)