Movimento dei Focolari
Un segno di speranza per il cammino ecumenico

Un segno di speranza per il cammino ecumenico

Iniziato oggi l’incontro dei Vescovi di diverse Chiese amici dei Focolari. Sabato mattina saranno ricevuti in udienza da Papa Francesco. “Dobbiamo avere il coraggio di rischiare”, “Le testimonianze ci danno il coraggio di essere uno”, “Abbiamo assistito ad una esperienza di ecumenismo vissuto”, ecco alcune tra le impressioni a caldo dei 181 Vescovi di 70 Chiese e 45 Paesi riuniti oggi nel primo giorno del incontro di Vescovi di varie Chiese amici del Movimento dei Focolari. Brendan Leahy, Vescovo cattolico dell’Irlanda, e Matti Repo, Vescovo luterano della Finlandia, moderatori dell’incontro, dopo aver salutato i partecipanti, in maggior parte collegati attraverso un collegamento web, con 15 traduzioni simultanee, hanno dato la parola a Margaret Karram, Presidente dei Focolari che, dopo il benvenuto, ha detto: “Il mio augurio – che è anche una certezza – è che questo incontro conduca a rafforzare fra tutti i convenuti quella meravigliosa realtà di ascolto e accoglienza reciproca, in cui lo Spirito Santo diventa il protagonista dei nostri rapporti. Solo Lui è capace di produrre il rinnovamento nella compagine ecclesiale e sociale, Lui sa spianare la strada e rendere costruttivo ogni processo di riconciliazione. La vostra presenza al Convegno è di per sé un segno dei tempi, rivela la sollecitudine di ciascuno verso l’unità, un orizzonte questo non così lontano perché la comune vita del Vangelo lo rende tangibile fra fratelli”. Il Vescovo Christian Krause, già Presidente della Federazione Luterana Mondiale, dopo aver spiegato la genesi dell’incontro si è agganciato al titolo: “’Dare to be one’ (…) E’ un umile contributo a un dialogo e a un’iniziativa in corso per condividere, per capirsi e per mantenere fra di noi il messaggio di Gesù sulla strada verso la pace”. Ha poi invitato tutti a non guardare al mantenimento del loro potere istituzionale, ma “ad aprire le porte alla condivisione del carisma dell’unità e dell’ospitalità eucaristica dei figli di Dio. Perciò, ancora una volta – per amor del cielo – osate essere uno!”. Dopo un momento di incontro per gruppi linguistici per conoscersi e scambiare le prime impressioni si è approfondita la vita della Parola di Dio nella spiritualità dei Focolari. Un brano di Chiara Lubich letto dalla focolarina anglicana Sarah Finch è stato arricchito poi dagli interventi del Vescovo luterano dr. Matti Repo, della dot.ssa Mervat Kelly, focolarina siro-ortodossa  e della dot.ssa Sandra Ferreira, focolarina cattolica. Poi sono stati i Vescovi stessi a donare a tutti testimonianze che hanno reso visibile quanto detto. Una carrellata di esperienze vissute in prima persona che dimostrano lo sforzo di impegnarsi per costruire l’unità tra le diverse Chiese. Commoventi, concrete nelle diverse situazione pastorali. Risuonano le parole di Chiara Lubich ascoltate prima: “Un frutto è che la Parola ci fa uno: provoca l’unità. Come nelle piante con l’innesto, due rami scorzati, per il contatto vivo delle due parti vive, diventano una sola cosa, così due anime scorzate dell’umano mediante la Parola di Vita vissuta, si consumano meglio in uno”. Quattro ore coinvolgenti dall’Australia agli USA, dal Brasile all’Ucraina, dal Magadascar passando per Paesi europei e asiatici, con la varietà di fusi orari, condizioni politiche e sociali. Domani, 24 settembre 2021, la seconda giornata e sabato 25 settembre saranno ricevuti in Udienza da Papa Francesco.

Carlos Mana

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“Il coraggio dell’unità tra le Chiese in un mondo diviso”

Sinodalità, ecumenismo e pace sono i temi che affronteranno 170 Vescovi di 44 Paesi del mondo e di 70 Chiese e comunità ecclesiali che si riuniranno dal 23 al 25 settembre prossimi a Castel Gandolfo (Roma). Papa Francesco li riceverà in udienza il 25 settembre prossimo. “Osare essere uno. Il coraggio dell’unità in un mondo diviso” è il titolo del prossimo convegno internazionale di Vescovi amici dei Focolari, appartenenti a diverse Chiese cristiane. Un titolo che esprime bene l’urgenza che i Vescovi sentono in questi tempi in cui la pandemia ha aggravato spaccature, violenze e forme di solitudine vecchie e nuove in tutto il mondo. “A questo aggiungiamo l’ingiusta distribuzione della ricchezza e della povertà, il drammatico divario tra libertà e oppressione, le crescenti minacce all’ambiente naturale. Tutto ciò ci ha spinto a formulare con passione questo appello: ‘Osate essere uno!’. Lo rivolgiamo a noi stessi e ai nostri confratelli Vescovi perché lo facciano proprio nelle loro rispettive Chiese e comunità”. Con queste parole il Vescovo Christian Krause, già Presidente della Federazione Mondiale Luterana, tra gli ideatori di questo evento, sintetizza il significato del convegno. “Questo appuntamento è promosso dalla rete mondiale di Vescovi di diverse Chiese amici dei Focolari – spiega Mons. Brendan Leahy, Vescovo cattolico di Limerick (Irlanda) che ne è il coordinatore – che si incontrano regolarmente da 38 anni per approfondire la comunione tra loro sulla base della spiritualità dell’unità dei Focolari. L’obiettivo è essere uniti in Cristo e se c’è la presenza di Gesù tra noi, il viaggio verso l’unità è assicurato”. L’incontro si svolgerà in modalità mista: 10 Vescovi saranno fisicamente presenti a Castel Gandolfo (Roma), mentre 170 seguiranno il convegno online, da soli o riuniti in piccoli gruppi, nel rispetto delle regole sanitarie. Il 25 settembre prossimo saranno ricevuti in udienza da Papa Francesco che raggiungerà via streaming anche tutti i partecipanti collegati da lontano. Interverranno ai lavori: Margaret Karram, Presidente del Movimento dei Focolari e Jesús Morán, Copresidente del Movimento; Nelson Luiz Leite Campos, Vescovo emerito della Chiesa Metodista in Brasile; Stefan Tobler, teologo riformato, ordinario di teologia evangelica presso l’Università Lucian Blaga di Sibiu (Romania); Piero Coda, teologo cattolico, membro della Commissione Mista Internazionale per il dialogo teologico tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa, docente presso l’Istituto Universitario Sophia di Loppiano (Italia). Il programma prevede approfondimenti sulla spiritualità dell’unità di Chiara Lubich, testimonianze di vita offerte da Vescovi di diverse Chiese che toccheranno la Parola di Dio, il mistero di Gesù crocifisso abbandonato e risorto, il carisma dell’unità e la sua incarnazione nelle piaghe dell’umanità contemporanea. Momento centrale e sicuramente il più caratteristico dei convegni dei Vescovi amici dei Focolari è il “Patto di amore reciproco”. Si tratta di un impegno solenne ad amarsi a vicenda sulla base dell’invito che Gesù fa nel “comandamento nuovo” (cf. Gv 15,17). I Vescovi si impegneranno quindi a ricevere i doni offerti dalla Chiesa dell’altro e a condividerne i dolori e le gioie, sentendoli propri per rendere sempre più vicino e visibile il processo di unità tra le Chiese. Vescovi amici dei Focolari: dagli anni ’80 ad oggi Nel 1982 Klaus Hemmerle, Vescovo cattolico di Aquisgrana (Germania) iniziò a promuovere incontri di Vescovi appartenenti a Chiese diverse. Già dagli anni ’60 numerosi Vescovi, facendo propria la spiritualità dei Focolari, erano impegnati a camminare insieme verso l’unità e a promuoverla a tutti i livelli. Ma le parole dell’allora Papa Giovanni Paolo II ad un gruppo di Vescovi cattolici amici dei Focolari in occasione di un’udienza, rappresentarono un ulteriore incoraggiamento alla realizzazione di incontri periodici con Vescovi di diverse Chiese. Oggi questi raduni si svolgono periodicamente in luoghi simbolo per il dialogo ecumenico. Un itinerario non soltanto spirituale, ma anche occasione concreta per i Vescovi per conoscersi ed accogliersi gli uni con gli altri offrendo a ciascuno la possibilità di fare esperienza di vita cristiana delle diverse Chiese.

Ufficio Comunicazione Focolari Stefania Tanesini

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Delegazione della Chiesa luterana in visita al Centro dei Focolari

Delegazione della Chiesa luterana in visita al Centro dei Focolari

L’incontro con la Presidente Margaret Karram e il Copresidente Jesús Moran è stata un’occasione di conoscenza reciproca e profonda comunione nel comune impegno verso l’unità.    Sabato 26 giugno una delegazione della Chiesa luterana tedesca ha visitato il Centro internazionale dei Focolari a Rocca di Papa (Italia). Accolti dalla Presidente dei Focolari Margaret Karram e dal Copresidente Jesús Morán, i membri della delegazione hanno incontrato anche il Centro “Uno” per l’unità dei cristiani e alcuni componenti del Consiglio generale del Movimento. Nella delegazione erano presenti il Vescovo Frank-Otfried July, Presidente della sezione tedesca della Federazione Luterana Mondiale (DKN/FLM), i Vescovi Ralf Meister e Karl-Hinrich Manzke, rispettivamente Presidente e incaricato per i rapporti con la Chiesa cattolica dell’Unione delle Chiese luterane tedesche (VELKD). Un’occasione di conoscenza reciproca e profonda comunione. L’ascolto reciproco ha portato tutti a sentirsi fratelli e sorelle già uniti in Cristo. L’incontro con la Presidente Karram e il co-presidente Morán, in particolare, è stato un momento di scambio su come affrontare le sfide del mondo di oggi. Emergeva dal dialogo una sintonia nella “passione per l’unità in Cristo” che però si deve estendere a tutta l’umanità: l’amore evangelico ci spinge a cercare la sorella e il fratello accanto a noi. La condivisione di esempi concreti di vita evangelica, di riconciliazione anche nel piccolo, di scelta di Dio nel quotidiano, ha offerto ai partecipanti speranza nel cammino di unità che si sta cercando di portare avanti anche a livello teologico e istituzionale. “Cambiare prospettiva – diceva uno dei Vescovi – significa rendere più concreto cosa significa seguire il Messia. Iniziare da se stessi, non chiedersi cosa voglio ricevere? Ma piuttosto cosa voglio dare, cosa posso dare? Chi vive così è ispirato dallo Spirito e chi è ispirato dallo Spirito è speranza per il mondo”. La delegazione era a Roma in occasione della commemorazione del cinquecentesimo anniversario della scomunica di Martin Lutero da parte di Papa Leone X che segnò, a 4 anni dell’inizio della Riforma (1517), la definitiva rottura all’interno della Chiesa d’occidente. Un anniversario celebrato oggi, però, non per sancire la spaccatura, ma piuttosto per evidenziare, approfondire e sviluppare gli oltre “cinquant’anni di costante e fruttuoso dialogo ecumenico tra cattolici e luterani” che, come si legge nel documento scritto in occasione della Commemorazione Congiunta cattolico-luterana della Riforma del 2016, “ci hanno aiutato a superare molte differenze e hanno approfondito la comprensione e la fiducia tra di noi”[1]. Il giorno precedente alla visita ai Focolari, Papa Francesco incontrando i rappresentanti della Federazione Luterana Mondiale nell’anniversario della Confessio augustana (25 giugno 1530),  aveva detto tra l’altro: “Cari fratelli e sorelle, in cammino dal conflitto alla comunione, nel giorno della commemorazione della Confessio Augustana siete venuti a Roma perché cresca l’unità tra di noi. (…) Ho detto ‘in cammino dal conflitto alla comunione’, e questo cammino si fa soltanto in crisi: la crisi che ci aiuta a maturare quello che stiamo cercando. Dal conflitto che abbiamo vissuto durante secoli e secoli, alla comunione che vogliamo, e per fare questo ci mettiamo in crisi. Una crisi che è una benedizione del Signore”[2]. Durante il soggiorno a Roma la delegazione della Chiesa luterana tedesca ha avuto vari incontri in Vaticano, come quello con il Cardinale Kurt Koch, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, nei quali si sono affrontati anche temi scottanti di carattere pastorale come, per esempio, per i matrimoni misti l’ammissione all’eucaristia del partner non cattolico. Tra gli incontri previsti, oltre a quello con il Movimento dei Focolari, anche uno con la Comunità di Sant’Egidio.

Heike Vesper

[1] Dichiarazione Congiunta in occasione della Commemorazione Congiunta cattolico-luterana della Riforma, Lund (Svezia), 31 ottobre 2016 in https://www.vatican.va/content/francesco/it/events/event.dir.html/content/vaticanevents/it/2016/10/31/dichiarazione-congiunta.html [2] Discorso di Papa Francesco ai rappresentanti della Federazione Luterana Mondiale, Roma (Italia), 25 giugno 2021 in https://www.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2021/june/documents/20210625-federazione-luterana.html (altro…)

“Amatevi come io ho amato voi”

“Amatevi come io ho amato voi”

Un convegno internazionale on line, con traduzioni in 20 lingue, promosso dai Focolari ha messo in luce il contributo della spiritualità di Chiara Lubich per accrescere l’unità tra i cristiani. “La volontà di Dio è l’amore scambievole, perciò per suturare questa rottura è necessario amarsi”. Con queste parole Chiara Lubich il 26 maggio 1961 dava avvio al Centro “Uno” per l’unità dei cristiani, quale contributo in ambito ecumenico per “suturare” la “rottura” della divisione tra cristiani di varie Chiese. Chi, da tutto il globo, più di 13.000 persone, ha partecipato all’incontro internazionale per l’unità dei cristiani promosso dai Focolari e tenutosi online il 28-29 maggio scorso dal titolo “Amatevi come io ho amato voi” (Gv 15,12), ha potuto costatare che quella indicata allora dalla fondatrice continui ad essere la linea del Movimento in ambito ecumenico.  Due, in particolare, le direttrici emerse nel cammino verso l’unità dei cristiani: “il dialogo della vita” e “la condivisione di doni spirituali”. Alla base di esse, per i membri dei Focolari, due punti della spiritualità dell’unità: la presenza di Gesù in mezzo ai cristiani uniti nel Suo amore (cf Mt 18,20) e l’amore portato all’estremo nel grido di Gesù sulla croce (cf Mc 15,34). “Il grido dell’umanità di oggi – ha detto Margaret Karram, Presidente dei Focolari nel suo intervento – sembra un’eco del suo grido: ‘Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? (Mc 15,34). Ma Gesù con un atto supremo si è riconsegnato completamente al Padre colmando così ogni spacco, ogni possibile disunità”.  “In Lui – ha continuato – troviamo la misura dell’amore. Quando riconosciamo Lui in tutto ciò che ci fa male, nei limiti nostri e in quelli degli altri, quando è difficile ‘incontrarci’ senza ferirci, è ancora Lui che ci chiama ad amare la Chiesa dell’altro come la propria”. Ai “due poli del carisma dell’unita”, l’unità e Gesù abbandonato, ha fatto riferimento anche il card. Kurt Koch, Presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell’ l’unità dei cristiani indicandoli come il contributo della spiritualità ecumenica di Chiara Lubich per accrescere l’unità tra i cristiani. Ha anche affermato di aver “ricevuto molta ispirazione per il mio compito attuale” da essa. Egli ha trasmesso il saluto di Papa Francesco che “auspica che la riflessione sul dialogo e lo scambio di doni spirituali, come pure la condivisione dell’esperienza di comunione vissuta in questi anni, sia di incoraggiamento a realizzare quotidianamente la preghiera di Gesù al Padre ‘Perché tutti siano una sola cosa’”. Il Rev Ioan Sauca, Segretario ad interim del Consiglio ecumenico delle Chiese ha affermato come l’amore sia “il cuore della spiritualità dell’unità di cui Chiara ha sempre parlato; siamo tutti abbracciati dall’amore di Dio in Cristo nella potenza dello Spirito Santo”. Il teologo cattolico Piero Coda riferendosi alla presenza di Gesù in mezzo ai suoi ha affermato: “E allora sarà Lui, nella luce e nella forza dello Spirito, che ci guiderà sulla via dell’unità”. “Gesù in mezzo” è una espressione coniata dalla Lubich che, come ha ricordato la prof. Mervat Kelly della Chiesa siro-ortodossa “non si è mai sentita prima” anche se vari Padri della Chiesa ne hanno parlato. Mentre il teologo evangelico luterano Stefan Tobler ha osservato che “il Movimento, volendo sostenere il cammino delle Chiese, può ricondurre ad una esperienza che è il fondamento, il nutrimento di ogni percorso ecumenico”. Il convegno è stato seguito in molti Paesi del mondo: con 20 lingue in traduzione simultanea, il primo giorno la diretta web ha avuto oltre 13.000 visualizzazioni singole ed il secondo giorno 8500. Le esperienze dal vivo da Cuba, Messico, Perù, Venezuela, Hong Kong, le Filippine, Congo, USA, Libano, Romania, Gran Bretagna, Irlanda, Italia e del progetto “Insieme per l’Europa” hanno confermato come il “dialogo della vita” sia una via percorribile nel cammino verso l’unità. Un’altra dimensione emersa nel convegno è stata il “receptive ecumenism”, ossia lo scambio di doni spirituali, la scoperta dei doni che ciascuna Chiesa può offrire e condividere. Mons Juan Usma Gómez del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani, esperto nel dialogo con la realtà carismatica-pentecostale ha delineato le tensioni che esistono all’interno della cristianità. “Vorrei che tentassimo insieme – ha detto – di sognare un percorso possibile tra i membri del Movimento dei Focolari e quelli che appartengono al Movimento Pentecostale/Carismatico, identificando alcuni elementi imprescindibili per metterlo in atto”. Hanno arricchito questa sessione, il Pastore Giovanni Traettino, fondatore della Chiesa evangelica della riconciliazione in Italia e il Pastore Joe Tosini, fondatore del Movimento John 17 negli Stati Uniti, mentre le testimonianze dall’Italia di pentecostali e cattolici membri dei Focolari impegnati insieme in progetti di solidarietà per le loro città, hanno convalidato la fecondità del “dialogo della vita”. Jesùs Morán, Copresidente del Movimento dei Focolari, a conclusione dell’incontro ha osservato: “L’amore vicendevole tra di noi cristiani è la testimonianza più forte e credibile verso il mondo che ci circonda” e “nell’attuale momento che vive l’umanità, l’unità dei cristiani è un imperativo etico improrogabile”.  Affermando che “non vogliamo eludere quella “fatica dell’unità” a cui si riferiva il card. K. Koch nella sua relazione ha concluso: “Vogliamo solo dare priorità a ciò che la priorità c’è l’ha, e questa è l’esperienza di Dio che fonda ogni logica, ogni discorso predicativo su Dio. Mi sembra che in questi giorni questa esperienza l’abbiamo fatta, ancora una volta, come dono immenso di Dio”.

Joan Patricia Back

  Ecco i link per rivedere le dirette del 28 e del 29 maggio in diverse lingue: https://www.youtube.com/playlist?list=PLKhiBjTNojHo9Zx4JZmSokKOePyBL4Prp     (altro…)

Unita’ dei cristiani oggi: “amatevi come io ho amato voi”

Convegno internazionale online 28-29 maggio 2021 – ore 13,30 -17 (ora italiana)  60 anni di dialogo tra fedeli di molte Chiese: un contributo, quello del Movimento dei Focolari per l’unità dei cristiani che genera accoglienza, giustizia e pace tra comunità e popoli. Al convegno si approfondirà il “dialogo della vita” che viene dalla prossimità e dalla condivisione tra cristiani di Chiese diverse. Interverranno: Card. Kurt Koch, Presidente Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani (Vaticano) Margaret Karram, Presidente del Movimento dei Focolari Rev. Prof. Dr. Ioan Sauca, Segretario generale ad interim Consiglio Ecumenico delle Chiese (Svizzera); Prof. Dr. Piero Coda, Istituto Universitario Sophia (Italia) Prof. Dr. Stefan Tobler, Università Sibiu (Romania); Prof. Dr. Mervat Kelly, Pontificia Università Lateranense (Italia) Mons. Juan Usma, Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani (Vaticano) Pastore Giovanni Traettino, Fondatore della chiesa evangelica della riconciliazione (Italia) Pastore Joe Tosini, Fondatore del Movimento John 17 (USA) Rev. Dr. Jesùs Moran, Copresidente del Movimento dei Focolari “Concentrandosi sulla spiritualità dell’unità, Chiara Lubich ebbe un profondo impatto sul movimento ecumenico e diede un significativo contributo per alimentare autentici rapporti tra Chiese e tradizioni cristiane diverse”. Si esprime così Olaf Fykse Tveit, già Segretario Generale del Consiglio ecumenico delle Chiese. Sono migliaia i cristiani che si riconoscono nel carisma di Chiara Lubich e nel primato della parola evangelica in cui Gesù prega il Padre: “Che tutti siano uno” (cf Gv 17,21). “Unità” è la parola chiave del Carisma dei Focolari ed anche del percorso di dialogo in atto; una strada che non annulla le diversità, ma che sa riconoscere proprio lì una ricchezza. Il convegno promosso dai Focolari, dal titolo “Amatevi come io ho amato voi” (cf. Gv 15,13) che si svolgerà online il 28 e 29 maggio prossimi non poteva arrivare in un tempo più propizio, in cui il riaccendersi di guerre e conflitti – oltre alla piaga della disuguaglianza sociale aggravata dalla pandemia – richiedono un contributo personale e globale per curare le fratture e le ferite che l’umanità sta affrontando oggi. Sarà duplice il focus del convegno: si approfondiranno il “dialogo della vita” – lo straordinario punto di vista in base al quale Chiara Lubich iniziò nel 1961 a percorrere con cristiani di Chiese diverse un cammino di comunione – e lo scambio di “doni spirituali”. Il “dialogo della vita” o “dialogo del popolo” come altresì lo definì Chiara Lubich, non si contrappone a quello dei responsabili delle Chiese, bensì lo accompagna e lo testimonia. Sono i cristiani stessi che vivono, operano e lavorano insieme nella quotidianità e, immersi nelle sfide della storia, alimentano un clima di fiducia reciproca, di stima e rispetto vicendevole che fa cadere barriere e pregiudizi di secoli. Molte le testimonianze di questo dialogo che arricchiranno il convegno, come quella di Lina, cattolica, e Roberto della chiesa Pentecostale, entrambi di Agrigento (Italia), impegnati in un progetto di solidarietà comune nei confronti della loro città, basato sul Vangelo, valorizzando quello che unisce e non quello che divide. Oppure quelle dalle Filippine, dove cristiani di molte Chiese collaborano per sollevare insieme situazioni di emergenza scoprendo come siano occasioni fruttuose per camminare, lavorare e pregare insieme. Nicole invece è della Chiesa greco-cattolica mentre Garo è armeno ortodosso; sono libanesi e collaborano con la Federazione Mondiale degli Studenti Cristiani (WSCF) presente in tutti i Paesi del Medio Oriente. Dalla loro partecipazione sta nascendo una rete di rapporti che crea comunione: “e di questa – spiegano Nicole e Garo – abbiamo tanto bisogno nei nostri Paesi”. Il Convegno internazionale si colloca nel 60° anniversario del Centro “Uno” per l’unità dei cristiani la segreteria per il dialogo tra cristiani di diverse Chiese fondato da Chiara Lubich il 26 maggio 1961. Si svolgerà dalle ore 13.30 alle ore 17.00 (ora italiana), verrà trasmesso dal Centro Mariapoli di Castel Gandolfo (Roma, Italia) e tradotto in 20 lingue. Per seguire l’evento: http://live.focolare.org l’Invito in PDF

Stefania Tanesini 

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Tre “visionari” dell’unità

Tre “visionari” dell’unità

Nel suo messaggio ai partecipanti alla Cattedra Ecumenica Internazionale Patriarca Athenagoras-Chiara Lubich, il Patriarca Ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I definisce così Papa Paolo VI, Patriarca Athenagoras e Chiara Lubich, protagonisti di questa terza edizione, organizzata in sinergia tra l’Istituto Universitario Sophia e il Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli il 25 e 26 maggio. “Papa Paolo VI, Patriarca Athenagoras, Chiara Lubich – Profezia di unità tra le Chiese sorelle”. È questo il titolo della terza cattedra ecumenica internazionale istituita dall’Istituto Universitario Sophia in sinergia con il Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli, intitolata a due giganti del dialogo tra le “Chiese sorelle”, come il Patriarca ecumenico di Costantinopoli Athenagoras I e la fondatrice dei Focolari, Chiara Lubich. Molti i relatori che intervengono, tra cui Sua Eminenza il Metropolita Policarpo, Arcivescovo Ortodosso d’Italia ed Esarca dell’Europa Meridionale, Sua Eminenza il Metropolita Maximos di Selvyria, Co-titolare della Cattedra col Prof. Mons. Piero Coda, teologo, il Prof. Giuseppe Argiolas, rettore IUS, Don Giuliano Savina Direttore dell’Ufficio Nazionale per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso della CEI, il prof. Augustinos Bairactaris, docente di Dialogo Ecumenico e di Teologia Ortodossa presso l’Accademia Ecclesiastica Universitaria Patriarcale di Creta, il prof. Dimitrios Keramidas, docente presso la facoltà di Missiologia dell’Università Gregoriana, la dott.ssa Sandra Ferreira, co-responsabile del Centro “Uno” per l’unità dei cristiani del Movimento dei Focolari. Proponendo lo studio di tre personalità di altissimo profilo ecumenico come Papa Paolo VI, il Patriarca Athenagoras I e Chiara Lubich, i promotori hanno scelto di presentare un percorso profondo e lungimirante, sebbene forse ancora troppo poco esplorato, come quello che mette insieme il dialogo teologico e il “dialogo della vita” che la fondatrice dei Focolari ha promosso e incoraggiato. Il 25 luglio 1967 quando, durante una delle storiche visite di Paolo VI ad Istambul, al Fanar – storica residenza dei Patriarchi di Costantinopoli – il Patriarca Athenagoras I sottolineò che il loro obiettivo principale, come capi delle rispettive Chiese, era “di unire ciò che è diviso, con mutue azioni ecclesiastiche, ovunque ciò sia possibile, affermando i punti comuni di fede e di governo, orientando così il dialogo teologico verso l’inizio di una comunità sana, sulle fondamenta della fede e della libertà di pensiero teologico ispirate dai nostri Padri comuni e presenti nelle diverse tradizioni locali”[1]. Furono incontri di portata epocale che segnarono un cambio di passo nella storia moderna del dialogo tra le due “Chiese sorelle”. Il primo incontro tra Paolo VI e Athenagoras I avvenne nel 1964; incontro definito “profetico” dall’attuale Patriarca Ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I nel suo messaggio: “I due Primati hanno percepito che Occidente e Oriente non potevano vivere isolati e con autosufficienza, in quanto ciò era un danno per l’unità e per la cattolicità del Corpo di Cristo e che un dialogo d’amore e di verità avrebbe potuto condurre all’unità, fondata sul solido terreno del primo millennio”. Parole estremamente attuali, che offrono una chiara indicazione e un orizzonte anche per quello che l’umanità sta vivendo in questo tempo diviso da una pandemia mondiale e dal riaccendersi di conflitti in molti punti del globo: solo il dialogo e un cammino comune in cui tutto è condiviso salverà l’umanità. Bartolomeo I osa molto nel suo intervento e riprende un’espressione del teologo Florovsky che definisce le due Chiese d’Occidente e d’Oriente ‘sorelle siamesi’ che non possono separarsi l’una dall’altra”. “Questo Congresso di due giorni – continua Bartolomeo I nel suo messaggio – è un rammentare e un rinnovare la chiamata a questo benedetto cammino, tracciato da Papa Paolo VI e dal Patriarca Athenagoras. Chiara Lubich ha sostenuto questo cammino con la sua sensibilità, la immediatezza nella comunicazione e la certezza che non si dovrebbe indebolire il dinamismo nelle relazioni tra le due Chiese, creato dall’abbraccio dei due Primati a Gerusalemme, che aveva abbattuto il muro millenario tra Roma e Costantinopoli.”. Gli fa eco Margaret Karram, presidente dei Focolari, che nel suo saluto d’apertura definisce Chiara Lubich “un ponte evangelico tra due giganti nella profezia dell’unità”. “L’augurio che formulo è che la Cattedra Ecumenica possa continuare, con tutta l’Opera di Maria, a far da ponte con l’amore, attraverso la reciproca conoscenza e lo studio, fra le due nostre Chiese sorelle, camminando insieme nella luce di Gesù, Via, Verità e Vita (cf. Gv 14,6). Il prof. Piero Coda, spiega l’alto significato e la necessità di mantenere ancora oggi l’espressione “Chiese sorelle” perché – chiarisce – “Significa riconoscere la dignità eguale di due grandi tradizioni di famiglie ecclesiali”. E, richiamando l’espressione di papa Francesco che concorda che “L’unità è un cammino”2 offre un orizzonte di dialogo tra le chiese cristiane che riscopre nell’amore, il motore dell’unità: “Non basta scoprire il tesoro prezioso che può giacere sepolto nel campo conflittuale delle interpretazioni. Né più è sufficiente puntare semplicemente a una “diversità riconciliata” come al riconoscimento reciproco delle diversità accostate l’una all’altra. No: occorre cogliere – là dov’essa è presente – la linfa dello Spirito Santo che scorre e fiorisce e fruttifica nei tralci diversi dell’unica vite che è Cristo, e di cui il vignaiuolo solerte e ricco di misericordia è il Padre (cfr. Gv 15). Camminare insieme, dunque, come Popolo del Risorto: là dove c’è la divisione c’è ancora la morte; dove c’è l’amore, tra i discepoli di Gesù, c’è il Risorto e, in Lui, c’è già l’unità con e in Dio, a servizio di tutti”.

Stefania Tanesini

  Il testo del messaggio del Patriarca Ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I in PDF Il messaggio della Presidente del Movimento dei Focolari Margaret Karram in PDF Il programma del convegno in PDF   ————————————————- Che cos’è la Cattedra Ecumenica Internazionale Patriarca Athenagoras-Chiara Lubich [1] Dall’ intervento di S.S. Bartolomeo I, Patriarca Ecumenico di Costantinopoli “Unire ciò che è diviso” – 24 luglio 1917 http://www.vatican.va/content/osservatore-romano/it/comments/2017/documents/piccoli-passi-ma-balzi-da-gigante.html 2 Preghiera ecumenica comune nella cattedrale luterana di Lund (Svezia), Omelia del Santo Padre Francesco https://www.vatican.va/content/francesco/it/homilies/2016/documents/papa-francesco_20161031_omelia-svezia-lund.html   (altro…)