Set 3, 2013 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Quando Giovanni Paolo II ha visitato l’isola nel 1988 ha detto: «che Cuba si apra al mondo e che il mondo si apra a Cuba», oggi molti cubani aggiungono: «che Cuba si apra a Cuba»; quasi facendo eco alle parole di José Martí: «per essere grandi, basta cercare la grandezza». Da un po’ di tempo è in marcia un progetto per realizzare aziende con la logica della ESS (Economia Sociale Sostenibile) e dell’EdC (Economia di Comunione) in diverse località di Cuba. Il progetto si chiama «Formazione alla cultura della fraternità, appoggio e assistenza a piccole imprese economiche e iniziative socio-culturali». Patricia Silva e Marisol Cuadrado, argentine, hanno realizzato dei manuali, adatti al contesto cubano, rivolti a formatori ed imprenditori; alla fine dello scorso luglio, Marisol ´andata a Cuba insieme a Carolina Carbonell, della Commissione Nazionale Argentina dell’EdC.
“Sono stati giorni belli ed intensi: non si può tornare uguali a come si è partiti – ci racconta Carolina -. Insieme a Ernesto e a Kike, due economisti cubani con la passione per l’EdC, abbiamo iniziato una serie di workshop a La Habana, Camagűey e Florida. Queste ultime città del centro del Paese”. “Pensavamo che avremmo lavorato con degli imprenditori parlando di affari, ma quando comprendi Cuba ti rendi conto che devi retrocedere di qualche passo per iniziare con i sogni e con la costruzione di rapporti basati sulla fiducia. Per questo motivo gli workshop iniziavano sempre con una dinamica di presentazione a coppie: ognuno aveva a disposizione qualche minuto per conoscere l’altro, ascoltarlo, aprirsi a sua volta e poi presentare il proprio compagno. Le esperienze che ne sono nate sono state bellissime, come se da sempre possedessero l’abitudine alla comunione”. Dopo, si procedeva con il lavoro in gruppo, sull’esperienza dei primi imprenditori dell’Economia di Comunione, come sono stati gli inizi, come si sono decisi a rischiare per organizzare le loro imprese secondo questi principi.
Carolina ci sorprende: “La dinamica del nostro workshop è risultata essere un gioco: la caccia al tesoro. Attraverso diverse tappe li aiutavamo a scoprire i loro sogni, i loro talenti, il loro progetto di vita, il loro tesoro più grande… Un’esperienza forte l’abbiamo vissuta all’workshop di Florida con un meraviglioso gruppo di contadini”. “Abbiamo certamente scoperto il meglio di Cuba: la sua gente, molto più bella delle splendide spiagge che affollano i turisti – afferma Carolina. Abbiamo sperimentato che la cultura, il calore e la generosità di questo popolo non ha prezzo, né limiti. Molte volte un imprenditore rischia la sua impresa per salvare un vicino. Hanno i nostri stessi sogni: libertà, uguaglianza, sviluppo ed hanno il miglior capitale per riuscire. Nel nostro viaggio nell’Isola – continua – non abbiamo trovato amici, abbiamo trovato dei fratelli”. (altro…)
Set 2, 2013 | Centro internazionale, Cultura, Dialogo Interreligioso, Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
1° settembre: accorato “grido” di papa Francesco per la pace in Medio Oriente.
30 e 31 agosto: ad Amman s’incontrano 500 giovani ed adulti, laici e sacerdoti, religiosi e vescovi, che rappresentano il Movimento dei Focolari in questa parte di mondo. Sono arrivati dalla Grecia fino all’Algeria (eccezion fatta per Libia e Tunisia). Presenti anche dal Marocco, dalla Siria, dall’Iraq e da alcuni Paesi del Golfo Persico, dagli Emirati Arabi. Sono momenti tutt’altro che facili in questa terra, e molti hanno fatto l’impossibile per essere presenti alla visita di Maria Voce e Giancarlo Faletti. Dalla Siria è arrivata una lettera accolta da un applauso scrosciante. “Sapete che viviamo un tempo difficile […] in mezzo a questo dolore, continuiamo nonostante tutto a costruire ponti di amore e di unità con gli altri […] seminiamo la speranza nell’umanità sofferente attorno a noi, riempiamo i cuori tristi con la presenza di Dio, facciamo di tutto per portare l’amore agli altri. […] Preghiamo oggi con voi per la Pace tanto minacciata nel mondo e nel Medio oriente, soprattutto in Siria, Egitto, Libano ed Iraq e perché trionfi l’amore di Dio nel mondo”. C’erano cristiani di un mosaico di Chiese (cattolici, copto-ortodossi, greco-ortodossi e greco-cattolici, maroniti, armeni, caldei, siro-ortodossi e siro-cattolici), ed una nutrita rappresentanza di musulmani provenienti dall’Algeria, ma anche da Marocco, Turchia e Giordania. Uno spaccato che fa dire che l’idea dell’unità non è utopia; come ha detto Maria Voce: «Vedendovi, come si fa a dubitare del mondo unito!» Si è respirata per due giorni aria di fratellanza vera. Chiara Lubich era stata in visita ad Amman nel novembre 1999; ma già nel ‘69 aveva affermato che “in tutto il Medio Oriente ci sono i focolai di guerra, per cui la pace è sempre in pericolo: cosa possiamo fare noi che portiamo l’ ideale dell’unità? Dobbiamo fare che questi fratelli si amino, questo corpo deve risanarsi. Qui ci deve essere la salute dell’umanità.”
Le esperienze dei diversi Paesi hanno sottolineato come i passi fatti dai Focolari siano mirati a questa finalità: portare il dialogo come via alla pace. Si è partiti dall’Algeria e Turchia, a raccontare come si è sviluppato il dialogo con i musulmani e quello ecumenico con gli ortodossi. Non è stato un cammino facile: tutt’altro! Chi partecipa a questa esperienza non ha reticenze nell’evidenziarne le criticità, ma anche la decisione di andare avanti. Fino al febbraio del 2012, quando nella sua visita a Tlemcen, Maria Voce ha confermato che in Algeria c’è la presenza di musulmani dei Focolari. Non meno profetiche sono le piccole grandi storie di come il Movimento è iniziato in Turchia, Grecia, Cipro, Libano, Terra Santa, Giordania, Siria, Iraq e Egitto. Si tratta di Paesi, dilaniati in un momento o nell’altro, dalla guerra, dove, nonostante le difficoltà, questo spirito ha trovato le strade per svilupparsi anche con attività di assistenza sociale, oltre che di impegni nel quotidiano per guarire ferite dolorose. E come ha fatto notare Mons. Giorgio Lingua, nunzio per la Giordania e l’Iraq, il dialogo è un rischio, ma costruisce rapporti di fiducia reciproca che si cementano nel tempo. Dal canto suo il Prof. Amer Al Hafi, musulmano, vice-direttore del prestigioso Royal Institute for Inter-faith Study di Amman, ha affermato: “Il dialogo è una grazia di Dio per noi. Attraverso il dialogo, io capisco quanto è grande Dio che ci permette di gustare la diversità”.
L’incontro con Maria Voce e Giancarlo Faletti ha affrontato le problematiche attuali di questa parte di mondo… che toccano tutti da vicino, come difficoltà quotidiane e la morte, per arrivare ai problemi che la guerra crea a famiglie e al loro futuro. Sono emerse anche le barriere esistenti fra i vari Paesi della regione e si è approfondito il rapporto fra musulmani e cristiani ed il ruolo dei musulmani all’interno dei Focolari. Alla conclusione, Maria Voce ha invitato tutti ad un momento di silenzio per chiedere il dono della pace: “mettendoci di fronte a Dio per porci al suo servizio, dicendogli di usarci come strumenti di pace […] in tutti questi Paesi”. Dall’inviato Roberto Catalano Foto: Claude Gamble (altro…)
Ago 30, 2013 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Senza categoria
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L’aggravarsi della situazione siriana richiede una valutazione approfondita degli strumenti politici e diplomatici di cui la comunità internazionale dispone per la risoluzione di tale conflitto. In primo luogo riteniamo che vadano urgentemente esplorate tutte le possibilità ancora esistenti per soluzioni negoziali della crisi, sul solco delle iniziative che avevano preso avvio a Ginevra; tale percorso avrebbe, infatti, effetti di maggiore stabilizzazione all’interno e tra i Paesi dell’area medio orientale. In secondo luogo l’accertamento delle responsabilità sull’uso di armi chimiche deve avvenire con il rigore richiesto dalla gravità della violazione secondo modalità trasparenti e da parte di organi indipendenti sotto mandato dell’ONU, in condizioni di piena operatività. Nessun intervento deve, comunque, essere mai compiuto senza uno specifico mandato dell’ONU. Al di fuori di tale contesto nessuna iniziativa può considerarsi legittima. Leggi tutto (altro…)
Ago 29, 2013 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Senza categoria
«La mia azienda, la Tecnodoor sas, progetta e realizza serramenti automatici e manuali per usi industriali e civili a Isera (TN). Già dal 1994 aderisce all’Economia di Comunione, improntando l’attività ad un nuovo modo di fare impresa: rapporti rinnovati, massima collaborazione a tutti i livelli, sia all’interno con le maestranze e tra i soci, che all’esterno con la clientela. La crisi dell’attuale fase economica ci ha toccati proprio nell’aspetto che rappresenta la vita e la salute di un’azienda: i crediti. Dopo un’attenta valutazione delle inadempienze, decidiamo di prendere delle contromisure per riportarci nei bilanci, cercando strategie nuove per il recupero dei crediti. Ma come? Negli anni si è lavorato onestamente, ma soprattutto abbiamo costruito rapporti di fiducia con la clientela: come fare ora per non guastarli pur dovendo chiedere di saldare i debiti? Una notte proprio non riuscivo a dormire e rimuginavo tanti pensieri. La domanda di fondo era questa: come deve comportarsi un imprenditore che desidera essere coerente al “Progetto EdC” per recuperare i suoi legittimi crediti? Penso a quali sono i punti fondamentali da tenere fermi per non uscire dai “paracarri” e lucidamente via via mi si chiariscono alcune modalità operative: a) gestire “il recupero del credito” non come una cosa mia, ma come un incarico ricevuto; b) non rompere le relazioni, ma piuttosto cercare di rinforzarle; c) ascoltare tutte le sofferenze che anche l’altra azienda o l’altro cliente sta vivendo; d) esporre oggettivamente la “sofferenza” della nostra azienda e le conseguenze.
Dopo quella notte insonne, ho voluto sperimentare sul campo il frutto delle mie riflessioni. Con animo il più possibile “distaccato” dal non facile compito e con la convinzione che ogni prossimo – sia che fosse un creditore, oppure un dipendente o un fornitore – era un “fratello”, mi sono messo ad ascoltare fino in fondo ognuno per telefono oppure incontrandolo di persona. Il risultato? Abbiamo cominciato a ricevere i pagamenti per intero o in modo dilazionato. Tuttavia la cosa più importante è che non si è rotto o incrinato nessun rapporto, ma anzi con tutti i clienti si è rafforzata la fiducia e la stima». (Pietro Comper) Fonte: Inserto EdC allegato a Città Nuova n.13/14 – 2013 (altro…)
Ago 28, 2013 | Chiesa, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Senza categoria, Spiritualità
“L’incontro con altri carismi è qualche cosa che mi affascina, e realizzarlo nei luoghi dove Chiara Luce Badano ha vissuto con radicalità il Vangelo, gli ha dato una sfumatura di novità e giovinezza”. Così scrive Alessandro, giovane religioso degli Oblati di Maria Immacolata, uno dei 22 giovani, che si sono dati appuntamento a Sassello, paese natale della giovane beata, dal 19 al 23 agosto. Il meeting “Di Luce in Luce – Chiara Luce per i giovani consacrati” è stato uno spazio per giovani religiosi e religiose di diversi carismi; un laboratorio in cui i partecipanti hanno scoperto ciò che li accomuna e si sono interrogati sulla loro vocazione, di volto giovane, della vita consacrata. Presenti da 7 congregazioni: Frati Minori, Oblati di Maria Immacolata, Suore Francescane dei Poveri, Missionarie di Santa Paola Frassinetti, Fratelli e Sorelle Francescane Missionarie, Piccoli Fratelli di Gesù Risorto di Nuovi Orizzonti e i Missionari della Gioia. “È stata un’esperienza forte – scrive Fra Andrea –; ci siamo lasciati ‘travolgere dallo Spirito’ che ci spingeva a far comunione tra i nostri carismi per far risplendere di nuova bellezza il volto giovane della Chiesa”. “Una splendida occasione di scambio, come giovane consacrata vicina alla spiritualità dei Focolari – commenta Suor Cinzia, delle Francescane dei Poveri –. Una ricchissima esperienza di comunione e un’ottima formazione, un’occasione per riflettere sulla santità del quotidiano cui tutti siamo chiamati. Ho veramente sperimentato che se tra diversi carismi si vive in relazione di amore e conoscenza reciproci, ci si avvicina a Dio”. L’incontro si è strutturato sulle tre parole che hanno costituito lo slogan della beatificazione di Chiara Luce: life, love, light.
Nella giornata Life, P. Theo Jansen, ha illustrato come la vita di Cristo, che anima la Chiesa, sia fiorita nei vari carismi e come li spinga ora alla comunione e all’amore reciproco. Nei laboratori ci si è interrogati su come i carismi rispondano alla missione di Gesù: «Sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza» (Gv. 10,10). Di fronte al disagio giovanile e alla crisi economica, due esperienze illuminanti: Matteo Zini (Nuovi Orizzonti), ha mostrato come il carisma della gioia, come vita in pienezza, porti la risurrezione negli inferi della strada (droga, alcool, prostituzione, delinquenza…); e Livio Bertola, imprenditore di EdC, come la vita del Vangelo rinnovi anche il mondo dell’economia. Alla sera, sfogo ai talenti: un simpaticissimo talent show, fatto di giochi, canzoni e cabaret. Nella giornata Love, Fra Andrea Patanè, ha parlato della scoperta dell’amore e delle sue implicazioni, così come intuito e vissuto da Chiara Lubich e dalle sue compagne; P. Jacopo Papi, ha cercato di attualizzare l’esperienza di Chiara Luce nella vita di giovani consacrati; e P. Donato Cauzzo, segretario del Prefetto della Congregazione dei Religiosi, ha evidenziato la forza dello Spirito che spinge i carismi alla comunione per far risplendere ancora di più il volto di Cristo.
Nella giornata Light, la testimonianza di Silvia, che ha vissuto l’esperienza gen con Chiaretta; di Lorenza, del gruppo delle famiglie nuove; e di Giuliano, barista, grande suo amico. Un momento forte: la visita a Sassello guidati da Simona, compagna di scuola di Chiara, e l’intenso momento di preghiera davanti alla tomba della giovane beata. Fra Andrea, dei Fratelli Francescani Missionari, riassume gli intensi 5 giorni vissuti insieme: “Un momento di Cielo, al di là di ogni aspettativa. Come ci hanno trasformati il Signore e Chiara Luce in questi giorni! E come era viva la comunione fra noi, pur nella diversità delle nostre chiamate!”. Sono partiti con questo desiderio di comunione, per portare a tanti la “fiaccola” che Chiara Luce ha voluto passare ai giovani. Prossimo appuntamento: Loppiano 2014. (altro…)
Ago 27, 2013 | Dialogo Interreligioso, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Nella cittadella argentina dei Focolari, dal 18 al 19 agosto, 70 ebrei e cristiani hanno vissuto due intense giornate di studio e di dialogo, in occasione della XVII Giornata della Pace. Il tema di quest’anno: “L’amore al prossimo nella tradizione ebrea e nella tradizione cristiana”. Hanno aperto i lavori le testimonianze presentate da 6 ebrei e 3 cristiani, i quali erano stati ad un incontro interreligioso organizzato dai Focolari a Castelgandolfo (Roma), nel maggio scorso. Le loro esperienze hanno evidenziato gli importanti passi in avanti nella reciproca comprensione.
Qual è il segreto del successo e della continuità di queste Giornate della Pace? A dire dagli stessi partecipanti: “lo spazio di scambio sincero che si crea, dove regnano l’affetto ed il reciproco rispetto, dove si è certi della fiducia, dell’ascolto e dell’accoglienza degli altri”. I momenti salienti sono stati tanti. Primo tra tutti il ricordare l’incontro avuto con Papa Francesco che ha suscitato grande emozione. Lidia Erbetta, focolarina teologa, e la rabbina Silvina Chemen della comunità Bet El, hanno proposto, poi, lo studio del testo tratto dal capitolo 4 del Libro della Genesi. Si tratta del noto racconto di Caino e Abele, e della fatidica domanda: “Dov’è tuo fratello?”. Erbetta e Chemen hanno proposto una dinamica di gruppo sullo stile della “hevruta”, cioè lo studio fra uguali, secondo la tradizione della scuola talmudica per l’analisi dei testi biblici. Una hevruta che – questa volta – non si è svolta fra due, bensì fra sei membri: uno studio di gruppo e di comunione, con una riflessione finale molto interessante degli espositori.
Lo schema si è ripetuto il giorno seguente: questa volta con Francesco Canzani, dei Focolari, ed il rabbino Ernesto Yattah, sul testo del vangelo di Marco 12, 28-33; il brano evangelico dove Gesù ricorda che ciò che più conta è amare Dio ed il prossimo. La Giornata si è conclusa con la benedizione attorno all’olivo, tratto da Nazareth 15 anni fa da un amico ebreo, Ignazio Salzberg. Quest’albero è diventato un simbolo del dialogo ebreo-cristiano nell’ambito della cittadella Mariapoli Lia. Anche quest’anno, a detta di molti, si è creato quell’entusiasmo, frutto di un dialogo rispettoso, che porta come conseguenza il proposito di riviverlo nel contesto sociale dove ciascuno opera quotidianamente. (altro…)