Nov 9, 2016 | Chiesa, Cultura, Dialogo Interreligioso, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Senza categoria
La città di Como è salita alla ribalta delle cronache per il notevole afflusso di profughi che, costretti da muri e filo spinato a deviare da altre rotte, tentano di attraversare la Svizzera per raggiungere i Paesi del nord Europa alla ricerca di fortuna o del ricongiungimento con familiari che li hanno preceduti. Il tragitto da percorrere, a piedi o con i mezzi, è assai breve, ma al confine i controlli sono rigorosi ed i respingimenti la regola. Cresce così il numero di persone accampate, in attesa dell’occasione propizia per eludere i controlli: sono uomini e donne, famiglie con bambini piccoli, minori non accompagnati. Il vescovo, mons. Coletti, in un appello rivolto alla città ha chiesto a tutti di raccogliere la sfida dell’accoglienza e, in particolare, si è rivolto alla comunità ecclesiale perché metta in pratica le opere di misericordia, nel Giubileo della Misericordia. Un’occasione di condivisione e di crescita. «Abbiamo sentito rivolto anche a noi questo invito – raccontano i membri della comunità locale dei Focolari – e ci siamo subito mobilitati, mettendoci a disposizione della Caritas diocesana in prima linea nell’organizzazione degli aiuti. Attraverso la rete della nostra comunità è emersa una risposta a cascata che coinvolge persone a noi vicine: familiari, amici, conoscenti. Si tratta di raccogliere alimenti, coperte ed altri generi di prima necessità, di coprire i turni di servizio dedicati all’accoglienza dei migranti, all’accompagnamento alle docce ed alla mensa, alla distribuzione delle vivande, alla cucina, alle pulizie. Di sera si servono fino a cinquecento pasti. Si incrociano sguardi spaesati, spaventati, riconoscenti, a volte ancora diffidenti. Difficile comunicare con chi parla idiomi sconosciuti. Ma anche il solo essere lì, stanchi e sudati come tutti, a porgere un piatto col sorriso, cercando di capire a gesti se è gradito, gomito a gomito con altri volontari che come noi si sono messi in gioco per i fratelli profughi, ci fa sentire parte di una grande famiglia». Una persona della comunità al servizio mensa, scrive: «Mi ha colpito la fede, l’intensità dei cristiani copti nella preghiera di ringraziamento prima e dopo il pasto». E poi: «Nel fratello profugo che accompagniamo alle docce e che serviamo a tavola, guardandolo negli occhi, riconosciamo Gesù che ci ricambia: “Sono Io…!». E ancora: «Dopo una serata trascorsa a servire, condividendo l’esperienza con altri volontari delle più varie estrazioni, si esce con il cuore gonfio di sentimenti e di propositi». Nella festività del santo patrono della città di Como si è vissuto un pomeriggio speciale in una basilica affollata, alla presenza del vescovo e delle autorità cittadine, con la partecipazione dei migranti cristiani eritrei, etiopi, somali ed una rappresentanza degli oltre 500 volontari. «La lettura del brano evangelico del giudizio universale, in italiano, inglese e tigrino, ha suscitato una grande emozione – raccontano –. Padre Claudio, missionario comboniano della nostra comunità, che ha trascorso più di 30 anni in quei Paesi e ne conosce lingue e dialetti, da settimane si prodiga per assistere le persone accampate nei pressi della stazione. A lui il vescovo ha affidato l’incarico di accompagnarli spiritualmente, mettendo a disposizione la stessa Basilica. Gesù è venuto oggi a visitarci in questi fratelli migranti e vorremmo, non solo accoglierlo, ma rispondere in modo concreto e con una progettualità». Fonte: Movimento dei Focolari Italia (altro…)
Nov 8, 2016 | Chiesa, Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Senza categoria, Spiritualità

Foto: Ursel Haaf
A 500 anni dalla Riforma di Lutero, nella cittadella ecumenica di Ottmaring (Augsburg), si è tenuto il 35° incontro internazionale di 25 vescovi di varie chiese che si ispirano alla spiritualità del Movimento dei Focolari. La riflessione sui punti della spiritualità del Carisma dell’unità, la preghiera comune e la celebrazione delle varie liturgie hanno posto le basi per incontri e dialoghi profondi che hanno lasciato un’impressione indelebile nei partecipanti. Il tema del raduno, “Gesù crocifisso ed abbandonato-fondamento di una spiritualità di comunione”, ha guidato l’intero convegno che i vescovi hanno voluto concludere insieme alla comunità del Carmelo, che si trova accanto al Campo di concentramento di Dachau, per un confronto con una delle tappe più dolorose della storia dell’umanità. Si è aperta una prospettiva che ha dato speranza: «Per me andare a Dachau è stato visitare un santuario di Gesù Abbandonato. Ho incontrato Dio lì, Dio nel suo abbandono», ha descritto la sua esperienza Jesús Morán, copresidente del Movimento dei Focolari. E il vescovo maronita Simon Atallah del Libano ha aggiunto: «Accanto ad un luogo di dolore e di odio abbiamo trovato un luogo di amore». Uno dei momenti culmine dell’incontro è stata la liturgia ecumenica nella chiesa evangelica di Sant’Anna ad Augsburg, presente il vescovo emerito Christian Krause, uno dei principali firmatari della “Dichiarazione congiunta sulla dottrina della giustificazione”, avvenuta il 31 ottobre 1999 nello stesso luogo. Il gruppo dei vescovi ha colto questa occasione per formulare un messaggio per la celebrazione dell’apertura dei 500 anni della Riforma, che si è tenuta nella città svedese di Lund. Hanno anche inviato una loro delegazione. Il sindaco della città della “pace augustana”, Kurt Gribl, ricevendo i vescovi ha sottolineato come «il Movimento dei Focolari e, in particolare, il gruppo di vescovi, rappresentino confessioni che non negano le differenze». E vedendo uno stretto legame tra la città di Augsburg e l’impegno della comunità ecumenica dei vescovi, ha aggiunto: «Voi ci dimostrate, col vostro esempio, che è possibile una convivenza pacifica e spirituale e questo ci incoraggia ad andare avanti nella collaborazione, in quanto città della pace». Per sigillare questa profonda amicizia ed il legame spirituale, il gruppo si è raccolto, poi, nella chiesa evangelica di Sant’Ulrich. È ormai tradizione in questi incontri ecumenici che i vescovi partecipanti formulino una solenne promessa, quella di sostenersi a vicenda nella preghiera e nella vita, condividendo preoccupazioni e dolori, gioie e conquiste dei fratelli. «Che la croce dell’uno diventi la croce dell’altro e l’anelito dell’uno l’anelito dell’altro», come recita il testo del “Patto dell’amore scambievole” che tutti hanno sottoscritto. Il prossimo raduno ecumenico dei vescovi, promosso dal Movimento del Focolari, avverrà nel 2017 in Polonia. (altro…)
Nov 6, 2016 | Centro internazionale, Chiara Lubich, Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Senza categoria, Spiritualità
«Poiché le guerre hanno origine nello spirito degli uomini, è nello spirito degli uomini che si debbono innalzare le difese della pace». Così recita il preambolo dell’atto costitutivo dell’Unesco, presso la cui sede, a Parigi, il prossimo 15 novembre, si ricorda Chiara Lubich e l’impegno del Movimento dei Focolari per la pace. Proponiamo dagli scritti di Igino Giordani (protagonista di due guerre) alcuni pensieri sulla pace: «Le ferite sociali si chiamano guerre, dissidi; e lacerano il tessuto sociale con piaghe che a volte sembrano non marginabili. L’anima antica, nelle ore migliori, sospirava la pace. “si vis pacem, para bellum” [se vuoi la pace prepara la guerra], dicevano i romani; ma nello spirito evangelico è vera pace non quella procurata dalla guerra, ma quella germinata da una disposizione pacifica, da una concordia d’animi. Non si fa male per avere bene. “Se vuoi la pace, prepara la pace”. Anche qui si rinnova, costruendo alla pace, per piattaforma, non le armi, fatte per uccidere, ma la carità, fatta per vivificare. La carità, movendosi, genera fraternità, eguaglianza, unità, ed elimina invidie, superbie e discordie, tenendo a raccogliere gli uomini in una famiglia di una sola mente. La vita umana è sacra. Non uccidere! Non vendicarti ! Ama il nemico. Niente taglione… L’umanità che ha seguito Cristo ha inteso nel Vangelo il messaggio angelico cantato nella notte della sua nascita: “Pace in terra”. Basta che ci sia uno che ami la pace. Condizione prima delle relazioni. Gesù opponeva a generali ed eroi insanguinati gli eroi pacifici, vittoriosi su sé stessi, suscitatori di pace con sé, coi cittadini, coi forestieri; creava un eroismo nuovo e più arduo; quello di evitare la guerra sotto tutte le sue forme, spezzandone continuamente la dialettica con il perdono e la remissione. Questa pace è frutto di carità, quella per cui ci è imposto di amare anche i nemici, anche i calunniatori: essa impedisce le rotture, o le ripara. In regime d’amore la discordia è un assurdo, un rinnegamento; e chi lo provoca, si mette senz’altro fuori dello spirito di Cristo, e fuori resta sino a che non restaura la concordia». Igino Giordani, Il messaggio sociale del cristianesimo, Editrice Città Nuova, Roma (1935) 1966 pp. 360-368 (altro…)
Nov 5, 2016 | Chiara Lubich, Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Senza categoria, Spiritualità
Nel 1956 l’Ungheria veniva invasa dall’esercito sovietico in seguito alla rivolta poi repressa nel sangue e Chiara Lubich, rispondendo all’appello lanciato da Pio XII, scrive una lettera che diventerà la “magna carta” della nuova vocazione che sboccerà all’interno del Movimento dei Focolari: “i volontari e le volontarie di Dio”, uomini e donne formati dalla spiritualità dell’unità, che s’impegnano a portare Dio nella società con la propria testimonianza, nei vari ambiti in cui agiscono. Dal 28 al 30 ottobre si sono incontrati a Castel Gandolfo (Roma) 1840 volontarie e volontari provenienti da tutta Italia. «C’è una grande voglia di mettersi in gioco per il nostro Paese e si sente una grande necessità, non più rimandabile, di superare la frammentazione e mettersi concretamente e definitivamente in rete, perché le buone pratiche possano diventare stimolo, aiuto e sostegno reciproco; è quanto mai forte l’esigenza di impegno intergenerazionale per essere una risposta comune, concreta e replicabile alle sfide e alle sofferenze della nostra società». Il commento a caldo di una giovane partecipante che riassume le tre giornate vissute intensamente. Il messaggio di Maria Voce, presidente dei Focolari, sigla l’apertura del Convegno, incoraggiando tutti a testimoniare il carisma dell’unità nelle sue espressioni più concrete e con lo sguardo fisso alla preghiera di Gesù “che tutti siano uno”. Si entra nel vivo del convegno con alcune riflessioni e testimonianze puntate ad approfondire il nuovo tema proposto quest’anno a tutto il Movimento: “Gesù Abbandonato, finestra di Dio, finestra dell’umanità”.
Toccante la testimonianza, narrata quasi a fil di voce per l’emozione, di Pina e Tanina, due volontarie di Lampedusa, che con forza e semplicità, raccontano veri e propri atti di eroismo quotidiano nell’affrontare l’accoglienza di migliaia di profughi sbarcati nella piccola isola in questi ultimi anni: «Li sentiamo nostri questi fratelli africani prima di consegnarli all’umanità; e quando partono da qui per disperdersi nel mondo ci invade una grande commozione per il futuro incerto che li attende». Riccardo Balaarm, giornalista, racconta come dalla sofferta esperienza di disabilità di un figlio, nasce l’impegno con i giovani della nazionale paralimpica di nuoto, presentando la testimonianza di Arjola Trimi, argento nei 50 stile libero a Rio (Brasile).
Durante i pomeriggi, 150 gruppi affrontano 35 tematiche: dalla formazione, all’impegno nel sociale e in politica; dall’economia alla salute e l’ecologia, all’arte, ecc. Tutti campi con i quali i volontari fanno i conti nella loro quotidianità, e attraverso i quali cercano di realizzare la vocazione dei “primi cristiani del XX secolo”, come la chiamava Chiara Lubich: laici che vivono il Vangelo con lo stesso ardore dei primi cristiani, decisi a spendersi per costruire un mondo unito. Un momento solenne è stato la firma dell’atto costitutivo, alla presenza di don Andrea De Matteis, vicario del vescovo e cancelliere della diocesi di Albano, attraverso il quale i volontari assumono l’impegno di essere promotori del processo di canonizzazione di un “primo cristiano” dei nostri tempi, Domenico Mangano, volontario di Viterbo scomparso nel 2001. https://youtu.be/SKn_JlYryxU https://youtu.be/EDCfdVUGa6s (altro…)
Ott 31, 2016 | Chiara Lubich, Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Senza categoria

Dot.ssa Chantal Grevin
In che modo un’organizzazione come l’UNESCO serve la pace? Innanzitutto occorre ricordare che l’UNESCO fa parte delle Nazioni Unite. E la pace è l’elemento che sta alla base della nascita delle Nazioni Unite. Scopo dell’UNESCO è il coordinamento della cooperazione internazionale in materia di istruzione, scienza, cultura e comunicazione ed è in qualche modo la sua istanza etica. La sua funzione fondamentale è dunque la pace, soprattutto attraverso il dialogo tra le culture. Il suo programma scientifico intergovernativo, dedicato alle trasformazioni sociali (MOST), evidenzia che nessun cambiamento può essere fatto se non è integrato nelle diverse culture. Di fatto, l’UNESCO è conosciuto per la sviluppo del pluralismo culturale. Ma qual è il legame con la ricerca dell’unità e come far sentire la voce di New Humanity tra tutti i promotori di pace? Se la ricchezza della diversità delle culture deve essere protetta, così come la biodiversità dove è, allora, l’unità, cui aspira l’umanità? Non abbiamo ancora superato questo stadio. La dichiarazione universale dei diritti dell’uomo è, a questo proposito, un fondamento comune, anche se a volte è contestata, ma restano da trovare quei valori comuni, universali, indispensabili per il nostro contratto sociale globale. L’evento del 15 novembre permetterà di riflettere su questo. Questa manifestazione di New Humanity nella sede dell’UNESCO è un contributo ai lavori dell’UNESCO con quello che noi possiamo offrire: delle buone pratiche unite ad una riflessione di fondo. La nostra ONG può far comprendere come l’unità sia la fonte e il traguardo della vita dell’umanità. In un mondo lacerato da conflitti, non è utopico credere alle possibilità di un evento? È vero che il mondo va male, ma abbiamo ragioni per credere nella pace. L’evento renderà visibili coloro che la rendono possibile. La promozione di una cultura di pace non si potrà mai realmente misurare, ma la via è aperta. Personalmente credo nelle organizzazioni internazionali. Possono sembrare impotenti ma non è poca cosa che 195 paesi possano discutere insieme e che paesi belligeranti tra loro si incontrino nella stessa stanza. Nel momento in cui ci si pone su un piano culturale piuttosto che politico, gli scambi sono più liberi. Un esempio: quando la Palestina non poteva entrare nelle Nazioni Unite, l’UNESCO l’ha reso possibile ponendosi sul piano del suo patrimonio culturale da tutelare. Ci auguriamo che il nostro evento abbia un’incidenza attraverso ciò che è stato inviato agli ambasciatori presenti all’UNESCO. Gli atti dell’evento possono diventare un punto di riferimento, un patrimonio culturale interessante per ricercatori e per persone di tutto il mondo. E questo per molti anni. Intervista di Chantal Joly Comunicato stampa (altro…)
Ott 30, 2016 | Chiara Lubich, Chiesa, Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Senza categoria, Spiritualità
Papa Francesco, il vescovo Munib Younan e il pastore Martin Junge (in rappresentanza della Comunione delle 145 Chiese che compongono la Federazione Luterana Mondiale): sono queste le tre personalità che con un gesto altamente significativo, dopo 500 anni, sottoscrivono insieme l’invito alla cerimonia di apertura del V Centenario della Riforma. Come altrettanto significativo è il titolo dell’evento: “Dal conflitto alla comunione – uniti nella speranza”, che avrà luogo il 31 ottobre con un culto ecumenico nella cui seguirà una cerimonia pubblica nello stadio di Malmö, in Svezia. Già nel ‘99, con la “Dichiarazione Congiunta sulla Dottrina della Giustificazione”, si era messa una pietra miliare nella relazione ecumenica cattolico-luterana. Un’importante storico documento che nella commemorazione di quest’anno viene posto come fondamento teologico, nella ricerca della possibile, piena unità dell’unica Chiesa di Cristo. Tra i luterani e il Movimento dei Focolari c’è un lungo percorso di amicizia. Saranno, infatti, i contatti con loro che faranno capire a Chiara Lubich che la spiritualità che Dio le aveva affidato non è solo per i cattolici.
Un po’ di storia. Il 14 gennaio 1961, Chiara è invitata a parlare della spiritualità dell’unità alle suore di Darmstadt (Marienschwestern). In quell’occasione conosce alcuni pastori luterani, tra cui Klaus Hess e la moglie Amalie, cofondatori della “Bruderschaft vom gemeinsamen Leben” in Germania. Pochi mesi dopo i coniugi Hess vengono a Roma per conoscere meglio il Movimento e la Chiesa cattolica. Il 24 maggio 1961, Chiara fonda a Roma il “Centro Uno” per l’unità dei cristiani e nel giugno del ‘68 s’inaugura il Centro Ecumenico nella cittadella dei Focolari di Ottmaring (Augsburg). Nel frattempo, nelle allora due Germanie, lo spirito dei Focolari è accolto sia dai vescovi cattolici, che da quelli evangelici e luterani. Anche in Scandinavia la spiritualità dell’unità si diffonde in ambito ecumenico e nelle Mariapoli in Svezia circa la metà dei partecipanti sono luterani. A partire dal 1982, agli incontri dei vescovi cattolici amici del Movimento si aggiungono incontri ecumenici con vescovi di varie Chiese. Nel 2015, sono 6 i vescovi luterani, di tre paesi, presenti all’incontro ecumenico di vescovi tenutosi a Costantinopoli. Nell’88 viene conferito a Chiara Lubich il premio “Festa della pace di Augsburg”. Nel ‘99 è invitata allo storico evento della firma della “Dichiarazione congiunta sulla Dottrina della giustificazione” ad Augsburg. Durante la solenne celebrazione le viene affidato di comporre e recitare una preghiera. Nel 2003, l’allora vescovo luterano di Monaco, Johannes Friedrich, si reca al Centro del Movimento con una delegazione. Qui Chiara parla di Gesù Abbandonato: «Egli si è presentato (…) come modello da imitare in tutte le prove e in modo speciale nei dolori delle disunità; (…) egli abbandonato è luce pure per ricomporre la piena comunione visibile». Nel 2009, l’attuale presidente dei Focolari, Maria Voce, è invitata alle celebrazioni in occasione del 10° anniversario della “Dichiarazione congiunta”. Per l’apertura del V Centenario della Riforma, non potendo la presidente esserci di persona, a rappresentare il Movimento dei Focolari saranno i delegati centrali Friederike Koller e Ángel Bartol.
Messaggio dal 35° Incontro ecumenico di vescovi Amici del Movimento dei Focolari all’assemblea di Lund (altro…)