Set 9, 2014 | Chiesa, Focolari nel Mondo, Sociale, Spiritualità
Danielle viene dal Brasile, dal grande Stato di S. Paolo. Per arrivare in Italia, la sua comunità si è organizzata in mille modi per trovare fondi per il biglietto aereo. È qui in rappresentanza di tanti giovani del Brasile che non sono potuti venire ma che, come lei, sono impegnati a servire la Chiesa locale, nel suo caso la parrocchia, con la spiritualità dell’unità. Natalia invece viene dal Portogallo. Ha conosciuto la spiritualità grazie al suo parroco che l’accompagna, assieme ad altri 5 giovani. Sono qui perché da alcuni anni hanno iniziato una esperienza di comunione tra di loro che li ha visti crescere come gruppo e che ora si estende ad altre 3 parrocchie, radunando decine di altri giovani. Anche un gruppo di 7 giovani slovacchi sono qui col parroco: il gruppo è di 50 ma hanno dovuto scegliere chi potesse venire per questa prima esperienza perché non c’erano i fondi per tutti. Gli Sloveni sono a quota 14. Tra di loro, Lucka, un giovanissimo pianista con un futuro promettente che ad un certo punto della sua vita ha capito che la musica non era la cosa più importante. Ha messo Dio al primo posto della vita e da lì tutto è cambiato, i rapporti con colleghi, famiglia, e soprattutto con se stesso: è molto più felice.
L’Italia è rappresentata da Nord a Sud. Vivacissimi quelli di Gaeta che, nati come gruppo una decina di anni fa, hanno esteso la loro rete ad altre città vicine. Non possono mancare quelli di Vallo Torinese, sulla scia della serva di Dio, Maria Orsola Bussone, giovane del Movimento dei Focolari impegnata in parrocchia. Non tutti sono impegnati solo a livello parrocchiale, una grande parte si impegnano a livello diocesano, tessendo una rete di rapporti all’interno della diocesi che la vivifica dal di dentro. Una settimana insieme, nell’agosto scorso, promossa dal Movimento parrocchiale e del Movimento diocesano dei Focolari, al Centro Mariapoli di Benevento, con un programma variegato, di momenti di riflessione, preghiera, momenti di svago, giochi, passeggiate ed anche di impegno sociale nelle attività della Caritas della città di Benevento. La Tv regionale ha fatto un servizio, che ha poi portato diversi cittadini a salire al Centro per saperne di più. A conclusione, una domanda pratica: come fare a declinare l’esperienza vissuta a Benevento nella quotidianità e nella pianificazione delle attività delle parrocchie e diocesi? Molte sono state le proposte: periodici collegamenti telematici, più momenti da vivere insieme, calare l’operato nelle “periferie esistenziali”, aiutare il proprio territorio con iniziative ambientali, l’impegno per la pace e molto altro. La responsabilità è affidata alla creatività di tutti che, insieme alla comunità parrocchiale o diocesana dove sono inseriti, si riconoscono compagni di viaggio per dare vita ad una Chiesa più viva ed ad un’umanità più fraterna. (altro…)
Set 9, 2014 | Focolari nel Mondo, Spiritualità
«Alla fine era capitato anche a noi. In quest’Italia della crisi in cui la stampa registra un aumento dei furti per strada, in auto e nelle case, anche il nostro caso andava a sommarsi a quello di migliaia di persone che si ritrovavano abitazioni o auto scassinate ad arte. Al ritorno da una bella giornata in un parco acquatico con le nostre bambine, ci siamo accorti che qualcuno al parcheggio si era intrufolato nella nostra macchina. Un rapido controllo e la conta dei danni è bell’e fatta: serratura forzata, furto delle chiavi di casa e di tutti i documenti. Inoltre, i ladri – evidentemente dei professionisti – per fare in modo che ci accorgessimo del furto il più tardi possibile, hanno scassinato la portiera di sinistra e hanno lasciato il navigatore nel cassetto del cruscotto, dopo averlo spostato per prendere i documenti che ci stavano sotto. Abbiamo subito provveduto a mettere in atto tutti gli accorgimenti del caso: la denuncia ai carabinieri, in primis; l’avviso ai vicini di tenere gli occhi aperti se avessero notato movimenti anomali attorno a casa nostra e l’indomani mattina abbiamo provveduto a sostituire tutte le serrature di casa, operazione non proprio indolore dal punto di vista del portafoglio, che però abbiamo potuto affrontare grazie ad un aiuto inaspettato che avevamo ricevuto giusto il giorno prima: il rimborso di una somma inattesa dalla scuola in cui lavorava mia moglie Sonia. La cifra spesa per la sostituzione delle serrature era praticamente la stessa che era stata accreditata sul nostro conto. Naturalmente le bambine avevano vissuto con noi questo scombussolamento familiare e per questo ne abbiamo voluto parlare insieme. Ricordando la frase del Padre Nostro: “Rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori”, il discorso è andato naturalmente sul tema del perdono. Ci siamo detti che questa era la nostra occasione per perdonare non solo a parole, ma con il cuore e senza conservare rancore. Anche la Parola di Vita ci ha aiutato. Abbiamo recitato tutti insieme una preghiera proprio per i “nostri” ladri, lasciando la libertà alle nostre figlie di aderire o meno. Le bimbe hanno subito accettato. Abbiamo chiesto che queste persone si convertissero. È stato un momento di unità familiare forte ed intenso, continuato poi con un bel dialogo sulla giustizia e il senso del perdono. Per noi genitori è stata l’occasione di essere testimoni credibili. Qualche giorno dopo, a mezzogiorno, mentre con le bimbe stavamo pregando per la pace una di loro ci chiede: “Possiamo pregare ancora per i ladri?”». Fonte Città Nuova online (altro…)
Set 8, 2014 | Centro internazionale, Cultura, Dialogo Interreligioso, Ecumenismo, Focolari nel Mondo, Spiritualità
«Alle elezioni della Presidente, del Copresidente e dei componenti eletti del Consiglio generale saranno premessi tre giorni di ritiro spirituale, affinché gli elettori, uniti nel nome di Gesù […] siano docili alla grazia dello Spirito Santo, così che la loro scelta sia per il maggior bene dell’Opera»: sta scritto negli Statuti generali del Movimento dei Focolari. Una sfida notevole, considerata la grande varietà dei partecipanti: focolarini, famiglie, giovani, religiosi e sacerdoti. Sono invitati anche alcuni vescovi, in rappresentanza dei vescovi “amici” dei Focolari. Bella e nutrita la presenza ecumenica con la partecipazione di cristiani di varie Chiese. Inoltre, a nome dei tanti fedeli di altre religioni che fanno parte dei Focolari ci sono anche Metta, buddista e Racim, musulmano. Il gruppo di persone di convinzioni non religiose, giunto negli ultimi giorni, esprime anch’esso l’universalità del Carisma dell’unità.
I tre giorni di ritiro spirituale sono stati definiti da tanti necessari, affinché le scelte in campo siano frutto di un discernimento collettivo. Si è poi presentato un punto della spiritualità dell’unità: “L’Eucarestia mistero di comunione” che verrà offerto alla riflessione di tutti gli appartenenti ai Focolari. Un argomento potenzialmente “scomodo”, se considerato nell’ottica ecumenica o interreligiosa, ma che è divenuto spunto per un dialogo profondo tra tutti. Ha preceduto la presentazione del tema la lettura della preghiera di Gesù per l’unità (Gv 17), fatta da un gruppo di focolarine e focolarini delle varie Chiese presenti. Alcuni di loro hanno poi commentato il tema: «Per Lutero l’Eucarestia è un mistero – spiega Heike, luterana – quindi già dal titolo mi sento ‘a casa’. Rimane ancora qualcosa che ci divide, ma secondo me più del 90% possiamo viverlo insieme». Cathy, della Chiesa anglicana, confidava che: «Il non poter partecipare all’unica mensa mi dà l’occasione di riconoscere ed accettare il dolore della divisione, e quindi di amare di più». Metta, buddista tailandese, si sente parte della famiglia dei Focolari. «Come posso vivere io questo punto della spiritualità? – si chiede – Ho capito che devo purificarmi ogni giorno, essere nulla, per accogliere i fratelli». E c’è anche Racim, giovane musulmano algerino, che racconta che quanto Chiara dice sull’Eucarestia gli ricorda un Hadit del Profeta in cui si dice che Dio entra nel cuore e nel corpo di ciascuno.
Luoghi privilegiati per un confronto a tutto campo su temi e sfide presenti e future sono i gruppi di lavoro – oltre una trentina – composti da partecipanti diversi per provenienza, età e vocazione. Sono vere e proprie sessioni di dialogo e confronto quotidiano, che danno voce al popolo dei Focolari. Molto partecipati anche i momenti di dialogo in plenaria: si condividono storie, testimonianze e sfide nei diversi contesti nazionali e culturali. Jean Paul, burundese, studia in Algeria e racconta la sfida quotidiana che comporta il suo essere minoranza cristiana in un Paese al 90% musulmano. Esprime la sua soddisfazione per l’attenzione che Maria Voce ha rivolto anche a loro, i giovani presenti all’Assemblea.
Momento centrale della prima settimana è stata la relazione della Presidenza. In essa Maria Voce e Giancarlo Faletti hanno tracciato un bilancio del percorso fatto dal 2008 ad oggi. Tanti gli aspetti toccati: dalla diffusione del pensiero di Chiara Lubich in vari campi, fino alla richiesta alla Chiesa cattolica di aprirne il processo di beatificazione; la distribuzione degli appartenenti ai Focolari per aree geografiche; i dolori vissuti, eco dei mali che affliggono l’intera società; i dialoghi con le chiese, le religioni, la cultura; i giovani; le prospettive per il sessennio che segue e che sono al vaglio dell’Assemblea. Una plenaria è stata dedicata ad una riflessione sul panorama culturale attuale, guidato dalla “Scuola Abba”, centro di studi interdisciplinare dei Focolari. Si è parlato di mondializzazione, tecnologia e ambiente, relazioni umane, della questione di Dio, tematiche presenti nelle oltre 3.000 istanze giunte dai membri del Movimento nel mondo. Molti gli interventi che sono seguiti, come quello di Eddie di Hong Kong sulla ricerca di strade per portare Dio in Oriente, evidenziando la necessità di associare alle parole, più fatti e maggior concretezza di vita. In questa settimana proseguono i lavori di gruppo su sfide culturali e apertura sociale, formazione, vita delle comunità dei Focolari in contesti diversi, famiglia e nuove generazioni, dialogo interreligioso, con la cultura, i rapporti con la Chiesa cattolica e con le altre Chiese. Questa sarà la settimana dell’elezione della Presidente e del Copresidente. (altro…)
Set 7, 2014 | Focolari nel Mondo, Spiritualità
«E’ stato molto importante partecipare alla Mariapoli qui in Scozia (appuntamento annuale caratteristico del Movimento dei Focolari), prima del referendum sull’indipendenza – ha scritto un partecipante – Ho potuto ascoltare i diversi punti di vista. Spero e prego che possiamo restare uniti nell’amore». Se ne parla ancora poco, ma per quanto riguarda la Gran Bretagna l’appuntamento del 18 settembre è di quelli davvero importanti: il referendum sull’indipendenza della Scozia è infatti al centro delle attenzioni dell’opinione pubblica degli oltre 63 milioni di abitanti del Regno Unito. Il livello di guardia si sta alzando, col rischio di una seria spaccatura sociale. Per questo il tema dell’amore reciproco è risuonato per i 500 partecipanti alla Mariapoli di Perthshire (Scozia) dell’agosto scorso come una risposta e una speranza non solo per la vita di ciascuno, ma anche per le sfide sociali e politiche che il popolo si sta preparando ad affrontare prossimamente. E il mix di culture, popoli e condizioni tipico delle nostre società attuali, era più che mai rappresentato in Mariapoli: in coda verso il self-service dei pasti ci si poteva imbattere in un magistrato del Cheshire, in un rifugiato Copto Egiziano, un eco-attivista agnostico o un vescovo scozzese… Gli spunti di riflessione quotidiani sull’amore evangelico e le numerose storie e testimonianze condivise con apertura e sincerità hanno dato vita ad un dialogo ininterrotto tra i partecipanti di tutte le età e condizioni: giovani e famiglie, bambini e adulti, persone provenienti da diversi Paesi del mondo. «E’ questo poter stare con ogni tipo di persona, indipendentemente dall’età, una delle cose migliori della Mariapoli» – racconta Sam, 21 anni. Importante anche la presenza ecumenica grazie a quattro vescovi cattolici e un vescovo della vicina Chiesa Episcopaliana.
«Ascoltare le forti testimonianze di alcuni cristiani in Siria, o nella Repubblica Centro Africana, – racconta un’altra partecipante – ci hanno unito e dato la certezza che l’amore reciproco è la carta vincente anche nelle situazioni più dure. Per questo, nessuno di noi dimenticherà facilmente quell’acceso scambio di vedute sul prossimo referendum, attorno ad un tavolo da pranzo. Ci siamo lasciati con un proposito che aveva il sapore di un patto solenne: l’impegno condiviso di essere costruttori di pace e unità nelle nostre città perché Dio possa usare di noi per costruire una società nuova qui, in terra». (altro…)
Set 6, 2014 | Chiesa, Ecumenismo, Focolari nel Mondo, Spiritualità
«Poco dopo la mia elezione a Vescovo della Diocesi di Skara (Svezia), nel 2012, abbiamo deciso di tenere un incontro ecumenico nella sede vescovile in occasione della Pentecoste di quest’anno, giorno in cui ricorrono i 1000 anni della fondazione della diocesi. L’idea, ispirata da Papa Giovanni Paolo II e sollecitata diverse volte anche dal vescovo cattolico Mons. Anders, aveva come scopo di riunire i rappresentanti delle varie chiese e movimenti cristiani, presenti nella diocesi, sull’esempio di ciò che era stato realizzato nel passato nella diocesi cattolica, proprio durante la Pentecoste. Quando ho avanzato la proposta, sono rimasto piacevolmente sorpreso di come nessuno, nel mio nuovo team, si esprimesse negativamente; al contrario – tutti i dirigenti sentivano che questa esperienza sarebbe stata un complemento indispensabile alla nostra celebrazione del millenario. Le reazioni dei membri delle diverse Chiese mostravano, tuttavia, una strada tutta in salita. Molti erano occupati, magari fuori città, inoltre la celebrazione sarebbe coincisa con la Giornata Nazionale Svedese. Una scoperta, per me, è stata che il giorno di Pentecoste riveste un ruolo importante nella tradizione ortodossa, una sorta di “All Souls Day“. Ciò significava che solo un singolo ortodosso avrebbe avuto modo di rappresentare tutta la famiglia della sua chiesa. Abbiamo spedito gli inviti con largo anticipo e richiamato l´attenzione a questo avvenimento diverse volte. Lo sforzo fatto ha prodotto risultati decisamente buoni. L´incontro che ha avuto luogo quest´anno, ha riunito più di 300 cristiani di diverse chiese e diversi Movimenti tra i quali il Movimento dei Focolari. Il tema è stato “Lasciate che parlino mille lingue” (alludendo al libro degli Atti cap. 2 e al nostro 1000° anniversario). Due degli interventi principali sono stati tenuti da teologi svedesi come Ylva Eggehorn e Magnus Malm. La mattina di Pentecoste, quando sono arrivato nella cattedrale in anticipo rispetto all’inizio del programma, c´era già molta gente in chiesa. Con mia grande gioia ho avuto così l’opportunità di salutare conoscenti e persone nuove, compagni di fede. Dopo una breve spiegazione sulla mattinata, ci siamo suddivisi in diversi gruppi, misti, per discutere e riflettere circa l’importanza della preghiera. Così nel pomeriggio, questa volta in base alla città di provenienza. La giornata si è conclusa con una celebrazione nella cattedrale di Skara. Molti sono stati colpiti dalla opportunità di incontrarsi oltre i confini confessionali e constatare che abbiamo veramente tanto in comune. Si può tranquillamente dire che abbiamo bisogno di comunicare di più gli uni con gli altri. Le comunità rappresentate erano: la chiesa luterana svedese, la chiesa cattolica, la chiesa ortodossa, e alcune chiese libere. Ma a quale chiesa appartenessimo non era importante, l´importante era incontrarsi, stare insieme e condividere le nostre esperienze sulla preghiera e non solo. È stato fondamentale trascorrere questa giornata come fratelli e sorelle e, a prescindere da tutto, con Gesù in mezzo a noi. La giornata ha generato in me nuovi impulsi per il futuro e si può dire che abbiamo fatto un passo, nel cammino verso l’unità e che possiamo continuare a camminare con il Signore crocifisso e risorto! Ribadisco il motto di questa giornata, per raggiungere l´unità della Chiesa, unità nella diversità: “Lasciate che parlino mille lingue”». (altro…)
Set 4, 2014 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Sociale, Spiritualità
Che i giovani siano «cittadini del mondo», o che quantomeno lo dovrebbero essere dato che oggi nessun popolo vive più da solo, è diventato ormai quasi un luogo comune; ma appunto per questo è importante che i ragazzi siano formati in tal senso, così da essere «capaci di uno sguardo, di un sentire e di un operare che abbracci chi ci passa accanto e chi ci è sconosciuto perché lontano, ma mai anonimo. Perciò, cittadini della propria città, del proprio paese e allo stesso tempo cittadini del mondo, capaci di “Amare la patria altrui come la propria”». Così definisce l’essere «cittadini del mondo» l’AMU-Azione Mondo Unito, che anche quest’anno e per la sesta volta propone alle scuole secondarie italiane di 1° e 2° grado il Campus di cittadinanza planetaria, in primavera 2015.
L’iniziativa si svolgerà nella cittadella internazionale di Loppiano di Incisa Valdarno (Firenze) nel corso di una giornata tra aprile e maggio 2015, ed è rivolta a tutti gli studenti accompagnati dai loro insegnanti. L’obiettivo è quello di far acquisire ai giovani la consapevolezza dei significati e dell’importanza della cittadinanza attiva, dell’essere costruttori di una società civile, e di contribuire ad un’educazione multietnica ed interculturale, grazie anche al contesto in cui il campus si svolge: Loppiano ospita infatti gente di ogni età e di ogni continente, giunta per vivere nella vita di ogni giorno quell’ideale di fraternità universale proposto dal Movimento dei Focolari. Si tratta infatti di una città come tutte le altre, con scuole, uffici, aziende e quant’altro. Un luogo, dunque, in cui sperimentare la diversità come ricchezza, e l’incontro con il «diverso» non come minaccia ma come momento di scambio e condivisione. Filo conduttore della giornata sarà il tema della globalizzazione: attraverso giochi di simulazione, laboratori e momenti di dialogo i ragazzi conosceranno luci ed ombre di questo processo, le dinamiche dei rapporti tra i vari Paesi del mondo, buone pratiche per uno stile di vita sostenibile e solidale, ed esperienze portate direttamente da chi le ha vissute. Da lì si partirà per elaborare e proporre azioni concrete da portare avanti nel quotidiano nelle proprie città. Le scuole interessate sono pregate di contattare contattare l’ufficio Educazione allo Sviluppo (EaS) dell’AMU entro il 31 dicembre per concordare il percorso didattico conoscitivo e il programma, così da renderlo il più possibile coerente con il percorso realizzato durante l’anno scolastico. Segreteria Organizzativa: Via Frascati, 342 – Rocca di Papa (RM) Tel. 06 94792170 Email: eas@amu-it.eu (altro…)