Lug 31, 2018 | Chiara Lubich, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni
«Viviamo in un mondo che davvero è diventato un villaggio: complesso e nuovo, ma un villaggio. L’umanità vive oggi come fosse un piccolo gruppo. E, se è così, potrebbe vivere, veramente, nella fraternità. Ma come farla fiorire?» Chiara Lubich Conosci il nuovo sito web: www.unitedworldproject.org Con nuovi i contenuti: Watch, Workshop, Network «UWP, promosso da New Humanity, vuole contribuire a realizzare il mondo unito mappando, promuovendo e mettendo in rete le buone pratiche, i processi, le iniziative personali e collettive, le azioni piccole o grandi, quotidiane o straordinarie che contribuiscono a rendere il mondo un luogo di pace, più fraterno e unito» recita nei suoi obiettivi. Entra nella rete del United World Project! (altro…)
Lug 30, 2018 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Spiritualità
Improntato sul “cosa faccio nella mia vita?”, uno dei sette workshop che si sono svolti a seguito del Genfest ha affrontato il tema delle scelte per la vita, della propria “Life direction”. «La costruzione di questo workshop – raccontano gli organizzatori, adulti insieme a un gruppo di giovani di varie parti del mondo – era già iniziata dallo scorso febbraio con incontri via Skype: un’esperienza davvero edificante, assunta da tutti con serietà, responsabilità e creatività». «Arrivando a Tagaytay e conoscendoci di persona, ci siamo resi conto quanto era alta in tutti l’aspettativa. Anche i numeri attesi al workshop erano alti: dei 1000 iscritti ai sette laboratori, 250 giovani avevano scelto Life Directions. Provenienti da vari paesi del mondo, si parlava in 16 lingue diverse». La conduzione del programma, snella e graduale verso contenuti sempre più “profondi” e in cui le esperienze erano il fattore principale, è stata preparata e portata avanti dagli stessi giovani della cittadella asiatica, e il filo conduttore era il “motto quotidiano”: un pensiero da mettere in pratica durante la giornata.
«Il primo giorno è stato aperto con “Open your heart”: un invito ad aprire il cuore alla vera felicità, cercando di togliere quanto poteva essere di impedimento per vivere con intensità l’attimo presente. Si sono presentate quattro esperienze in modi e situazioni diverse sul tema della felicità trovata grazie all’amore vissuto, o scoperta dopo la ripresa in seguito alla caduta o, ancora, in situazioni dolorose e difficili. Lo scambio in piccolo gruppi ha permesso di verificare quanto erano calate in profondità e quante domande e aspettative ciascuno portava con sè». «Il secondo giorno – continuano –, il motto era “What is the call” (cos’è la chiamata) in cui era richiesta la nostra partecipazione in modo più attivo nel presentare il senso della “chiamata” con un linguaggio comprensibile per poter essere accolta, associandola a tre parole chiave: capire, ascoltare, scegliere. Quindi, la storia con Dio di cinque personaggi biblici: Samuele, il giovane ricco, il figlio prodigo, Maria e Pietro. Una coppia di sposati, un religioso, un’impegnata nel mondo professionale e una focolarina sono stati intervistati sulle tre parole chiave. «In gruppi più piccoli si è potuto approfondire il senso di ciascuna di queste chiamate, interagendo anche con domande e risposte».
«Il terzo giorno si puntava in alto con il motto: “Aim high”. Abbiamo lasciato la parola a Chiara Lubich che racconta della sua chiamata ai giovani a Barcellona nel 2002. Le domande, stavolta scritte, poco a poco affollavano la cassetta messa a disposizione e che sono state la materia con cui si è animato il pomeriggio, con interviste ancora ai nostri invitati: ognuno sottolineava la bellezza della propria vocazione nell’ottica dell’unica chiamata all’amore. Un’ora e mezza che è volata!» «In questi quattro giorni – scrivono gli adulti – abbiamo visto giovani con la sete di un rapporto con Dio, in profonda ricerca, apertura e ascolto. Anche pieni di sofferenza, di dubbi e paure, tutto in un clima di grande semplicità e serenità. Abbiamo avvertito che qualcosa di nuovo è avvenuto: un’esperienza di luce che ha aperto una nuova strada di dialogo con i giovani sulla chiamata ad una vocazione radicale». Qualche impressione dei presenti: «Era proprio quello di cui avevo bisogno a questo punto della mia vita. Vivere il momento presente, aprire le mie porte, fare passi radicali oltre noi stessi, è quello che mi porto via». «I giovani che hanno raccontato della loro scelta di seguire Gesù in modo totale mi dà il coraggio di fare scelte solo per amore». «Per me era importante capire come rispondere alla chiamata: capire (che Dio mi ama), ascoltare (la voce dentro) e decidere (di seguire Gesù). Sono tanto felice per questa esperienza. Grazie!» (altro…)
Lug 29, 2018 | Focolari nel Mondo
Sono più di 50 i Paesi che hanno deciso di far propria la “Giornata internazionale dell’amicizia”, istituita dall’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) nel 2011 e celebrata il 30 luglio di ogni anno, o in alcuni Paesi, tra cui India, Nepal e Bangladesh, nei giorni immediatamente successivi. L’obiettivo della Giornata è quello di incoraggiare i governi, le associazioni e i gruppi a favorire, secondo la cultura e le abitudini locali, ogni forma di amicizia, solidarietà, fiducia, comprensione reciproca e riconciliazione, nella convinzione che tali sentimenti possano contribuire fattivamente alla pace tra popoli e nazioni. In particolare, le Nazioni Unite incoraggiano i giovani, in quanto futuri leader, ad impegnarsi in attività comunitarie che includano culture diverse per promuovere la comprensione internazionale e il rispetto delle diversità. Non è un incoraggiamento lanciato a vuoto, a giudicare dall’adesione entusiasta di migliaia di giovani al messaggio di amicizia e unità “oltre ogni frontiera” lanciato recentemente nei Genfest di Manila e di tanti altri paesi del mondo. (altro…)
Lug 29, 2018 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Sociale
https://vimeo.com/279278664 (altro…)
Lug 26, 2018 | Chiesa, Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
«Abbiamo vissuto qui a Loppiano – scrivono gli organizzatori – giorni speciali nella prima scuola per operatori pastorali. Siamo in 75, provenienti da varie regioni italiane, e una rappresentanza dall’America Latina e dal Ruanda». Chiesa locale: comunione e missione – Percorsi pastorali alla luce della Evangelii Gaudium, è stato il titolo scelto per il corso che si è svolto, dal 15 al 21 luglio nella cittadella internazionale di Loppiano (Italia), promossa dal Movimento dei Focolari insieme al Centro Evangelii Gaudium (CEG), laboratorio di formazione, studio e ricerca, dell’Istituto universitario Sophia (IUS). «Ci siamo stupiti dall’effetto che questa proposta ha prodotto sui partecipanti: sia per la condivisione profonda e matura delle esperienze ecclesiali di ciascuno, sia per le risposte che la spiritualità dell’unità offre per i loro bisogni, sia per la presenza spirituale di “Gesù Maestro” che ha illuminato l’esperienza pastorale». «Di qualità e spessore – continuano – gli interventi dei relatori, frutto di una elaborazione comune e in sintonia gli uni con gli altri. I laboratori interattivi pomeridiani, poi, ci hanno messo a disposizione dei metodi adatti per concretizzare i contenuti che ci sono stati offerti».
La scuola aveva come obiettivo quello di proporre strumenti teorici e pratici a quanti sono impegnati a rendere la spiritualità dei Focolari “visibile e sperimentabile” nelle articolazioni della Chiesa italiana, consci che “si tratta di un dono che lo Spirito ha dato a Chiara Lubich per l’intera Chiesa del nostro tempo”. In apertura, c’è stata una ricca introduzione al “metodo trinitario” dell’ateneo di Loppiano, a carico di Mons. Piero Coda, direttore dell’Istituto, e un tema programmatico di S.E. Card. Giuseppe Petrocchi, Presidente del CEG, dal titolo Protagonisti nella vita della diocesi e delle parrocchie. Il commento di uno dei presenti: “Bellissima l’analisi del neo cardinale. Ogni concetto suscitava volti, emozioni… Credo di avere assorbito una certa mentalità umana, soprattutto per quanto riguarda l’annuncio a parole. Con la scusa di rispettare la libertà altrui, mi nascondo e privo gli altri del grande dono ricevuto. Il Card. Petrocchi ci ha parlato con forza e nella sua analisi si sentiva tutta la passione per la Chiesa, per l’umanità, e il segreto per contribuire a rinnovarla”. Altri importanti interventi sono stati svolti da Mons. Vincenzo Zani, segretario della Congregazione dell’Educazione cristiana e dal Prof. Vincenzo Buonomo, rettore magnifico dell’Università Lateranense. “La relazione di Mons. Zani – commenta un giovane – mi ha molto illuminato. Ci vuole un progetto: la Parola, mettersi alla scuola di “Gesù Maestro”, vivere relazioni nuove, esprimere la dimensione comunitaria della Chiesa, la dimensione del dialogo che genera fraternità universale”. Altri commenti:“Interessante questa scuola per riscoprire il valore della Parola incarnata e rinnovare le strutture umane della Chiesa”. “La nostra via missionaria passa attraverso la carità vissuta, e quindi, vedendola, altri desiderino parteciparvi”. “Bella ed esauriente la parte teorica di questa scuola. Oggi, terzo giorno, sono andata in crisi, dopo un esame di coscienza per ciò che mi sono spesso proposta e non riesco a fare. Quindi crisi costruttiva”. “Sento la necessità che tutti possiamo avere questa formazione perché il nostro agire sia supportato da questo tipo di conoscenza”. Il corso proseguirà con una seconda parte che si svolgerà nella prima metà di ottobre presso alcune chiese particolari, là dove sono in atto esperienze significative. Gustavo Clariá (altro…)
Lug 26, 2018 | Chiesa, Focolari nel Mondo
«Cinquant’anni dopo la pubblicazione, l’enciclica Humanae vitae di Paolo VI si presenta agli occhi degli uomini di oggi in modo completamente diverso: nel 1968 era un documento coraggioso — e quindi controverso — che andava contro l’aria del tempo, quella della rivoluzione sessuale, per realizzare la quale erano fondamentali un contraccettivo sicuro e anche la possibilità di aborto. Era anche il tempo in cui gli economisti parlavano di “bomba umana”, cioè del pericolo di sovrappopolazione che minacciava i paesi ricchi e poteva diminuire la loro prosperità», scrive su “Avvenire” Lucetta Scaraffia. Ma oggi il mondo è cambiato, conclude, perciò bisognerebbe rileggerla con uno sguardo diverso e come un “evento profetico”. L’enciclica è stata pubblicata il 25 luglio 1968, nel sesto anno di pontificato di Paolo VI, suscitando tante reazioni contrastanti. (altro…)