Movimento dei Focolari

Bouddhistes et chrétiens en dialogue

Le symposium est organisé par la Mahachulalongkorn Rajavidyalaya University of Chiang Mai, en collaboration avec le mouvement des Focolari et du Rissho Kosei-Kai, le mouvement bouddhiste laïc acteur du dialogue interreligieux à l’échelle mondiale depuis plusieurs décennies.

Le thème de la rencontre, “Dharma, compassion et agapè dans le monde d’aujourd’hui”, a un sous-titre particulièrement en phase avec les problématiques du monde d’aujourd’hui: “La réponse des religions aux défis posés par un monde globalisé”. Il est révélateur que ce soient les interlocuteurs bouddhistes qui souhaitent aborder un tel sujet lors du symposium, comme pour confirmer son caractère transversal, qui invite des hommes et des femmes de tous pays à faire abstraction de leurs différences culturelles et religieuses.

Les participants à la rencontre, venus du Japon, de Corée, de Taïwan, de Singapour, des Philippines, du Sri Lanka, du Bangladesh, de l’Inde, d’Angleterre et d’Italie, seront environ cinquante. Une trentaine de moines étudiants en master à l’université bouddhiste de Chiang Mai se joindront à eux en tant qu’observateurs.

Des dignitaires représentant diverses religions assisteront à la cérémonie d’ouverture, qui aura lieu cet après-midi dans le temple de Wat Phrathat Sri Chomthong Voravihara. L’archevêque Mgr. Salvatore Pennacchio, nonce apostolique en Thaïlande, sera l’hôte d’honneur, avec Mgr. Andrew Vissanu Thaya-anan, sous-secrétaire du Conseil pontifical pour le dialogue interreligieux, le nouvel archevêque de Bangkok, Mgr. Francis-Xavier Kriengsak Kovithavanij, Mgr. Chusak Sirisut, évêque de Nakhon Ratchasima, président de la Commission pour le dialogue interreligieux de la Conférence épiscopale thaïlandaise, et l’évêque du diocèse de Chiang Mai, Mgr. Francis Xavier Vira Arpondratana. Le mouvement de la Rissho Kosei Kai sera représenté par son président, Nichiko Niwano, qui adressera un message aux personnes présentes. Du côté du courant bouddhiste therawada, interviendront au cours de la cérémonie: la plus haute autorité de la zone de Chiang Mai – Phra Tepkosol – , ainsi que Phra Thammankalajarn (connu aussi sous le nom d’Ajahn Tohng Sirimankalo), qui a mis à disposition son centre de méditation vipassana pour la rencontre, dans le temple dont il est propriétaire. Est également prévue la présence de représentants de différentes institutions. La participation du directeur du Bureau des relations avec les religions et les cultures auprès du Conseil mondial des Églises de Genève, le Dr. Shanta Premawardhane, est significative.

Le symposium s’inscrit dans la continuité des deux autres qui se sont tenus à Rome, en 2004 et en 2008, et de celui qui a été accueilli par la Rissho Kosei Kai et Tendai-shu à Osaka, en 2006. Il s’est fixé pour objectif de placer à tout moment l’amour chrétien et la compassion bouddhiste au cœur de tous les événements à venir au cours de ces prochains jours. C’est l’esprit qui a caractérisé les symposiums précédents, en invitant chaque participant à rechercher sincèrement ce qui nous unit, afin de nous aider à grandir pour construire la fraternité universelle.

Le 3 février, la présidente du mouvement des Focolari, qui se trouve actuellement en Asie, interviendra elle aussi. Maria Voce est également attendue à la Mahachulalongkorn Rajavidyalaya University of Chiang Mai, où elle s’exprimera devant les moines, le 5 février.

90 anni fa nasceva Chiara Lubich

90 anni fa nasceva Chiara Lubich

Carissima Eli, oggi Chiara avrebbe compiuto 90 anni. In questo lasso di tempo l’umanità ha percorso un certo cammino. In questa prospettiva, secondo te che le sei stata vicino così a lungo, quale portata storica ha la sua figura? “Mi sembra che Dio nella storia mandi, in ogni epoca, un carisma per particolari bisogni dell’umanità. In quest’epoca c’è una tensione all’unità, politica, commerciale… Ne sono testimonianza l’Europa unita, l’ONU, il dialogo ecumenico che prima non esisteva. Il Concilio Vaticano II ha aperto le porte alle altre chiese e anche alle altre religioni. Per il carisma dell’unità si può dire che c’era un contesto storico preparato. Il carisma di Chiara, che si può riassumere nelle parole di Gesù “che tutti siano Uno”, è proprio l’unità portata alla massima estensione: “tutti Uno”. Il suo carisma si rivolge a tutti i figli di Dio che è Amore, per cui tutti sono fatti per amare. Chiara, puntando su questa natura dell’uomo, non ha avuto limiti nel creare rapporti con tutti. La sua intuizione che è l’amore scambievole che porta all’unità è stata una novità! La scoperta che si può andare a Dio insieme, in comunione, passando di pienezza in pienezza.” E’ stato più volte evidenziato, anche dalle più eminenti personalità della Chiesa, il “dono di profezia” che Chiara possedeva. Potresti fare menzione di qualcuna delle sue intuizioni che, in certo senso, si sono avverate? “Un fatto: si era agli inizi del Movimento, e nella festa di Cristo Re lei ha invitato le sue prime compagne a chiedere ciò che si leggeva nella Scrittura: “…chiedimi e ti darò in eredità le genti…e le terre più lontane”. E lei, ancora in vita, ha visto arrivare questo spirito evangelico in 184 nazioni del mondo, cioè quasi in tutte… Un’altra novità – sulle orme dei Padri della Chiesa –, la presenza di Gesù là “dove due o tre sono riuniti” nel Suo nome. La Sua presenza tra lei e le sue prime compagne che saziava tutte le loro aspirazioni, era un’esperienza nuovissima. Pure la comunione dei beni e l’unità – ne parlavano solo i comunisti – , la Parola del Vangelo – i protestanti -…. L’atteggiamento di apertura e di mettere in rilievo il positivo delle altre chiese, avviando un dialogo ecumenico; anche quello interreligioso, e con tutti gli uomini di buona volontà… tutte cose che hanno poi affermato, prima il Concilio, poi i Papi, e che ora fanno parte della vita della Chiesa. Anche l’esperienza portata avanti con il popolo Bangwa in Africa… – esempio della nuova evangelizzazione -, incominciata già negli anni sessanta. Pure l’importanza dei laici “per fare strada” alla Chiesa istituzionale, nei vari campi umani. E qui si può meglio capire perché Dio abbia scelto una donna, per costruire l’unità fra tutti. “L’Opera di Maria – noi l’abbiamo scritto negli Statuti, voluto da lei e sancito dalla Chiesa – desidera essere – per quanto è possibile – una presenza di Maria sulla terra e quasi una sua continuazione”. C’è una sua forte esperienza spirituale sotto questo desiderio.” Come era il rapporto di Chiara con i giovani e cosa significavano per lei? “Lei aveva un rapporto privilegiato con i giovani, perché sentiva che non avevano bisogno di perdere tante cose come forse gli adulti. Li sentiva più liberi e si trovava benissimo con loro, soprattutto con i giovanissimi. Credeva nella loro natura “incontaminata” e aveva con loro un rapporto diretto, semplice, spontaneo. Era entusiasta di vedere che i giovani sono portati ai grandi ideali, che sembra a loro tutto possibile; e il suo era un ideale grandissimo, positivamente utopico, i giovani ne erano attirati. Lei ha fatto una “rivoluzione” già nel modo semplice di rapportarsi con loro, con i suoi gesti, la normalità della proposta di realizzare sé stessi facendo la volontà di Dio, la santità alla portata di tutti. Riceveva tante lettere dai giovani che volevano imitarla nel seguire Dio, impegnarsi a vivere il Vangelo, a dare tutto… Come quando ha lanciato l’Economia di Comunione: è andata subito dai giovani studenti e li ha sfidati, incoraggiati a prepararsi bene, per portarla avanti. Quando ha iniziato la sua avventura era una giovane e circondata da compagne più giovani ancora di lei. Insomma, ha avuto sempre una grande fiducia nei giovani.” Cosa pensi che ci direbbe Chiara, oggi? “Ci direbbe ancora: amatevi scambievolmente, come Gesù ci ha amato. Questo penso.” (altro…)

Haiti dopo il terremoto

Tutti siamo stati partecipi in questi giorni della dolorosa situazione di Haiti e delle terribili conseguenze del fortissimo terremoto che ha devastato quelle terre. Dal primo momento abbiamo ricevuto messaggi di solidarietà dalla famiglia del Focolare di tutto il mondo, con richieste di notizie e assicurazioni di preghiere per le molte vittime e per la nazione tutta. Sei giorni dopo il devastante terremoto siamo riusciti a parlare telefonicamente con Wilfrid Joachin, coordinatore locale del Focolare, che vive a Mount-Organisé, una città nel nord di Haiti. Joachin fa un punto della situazione di questa parte del Paese: “Due dei nostri amici che studiano a Port-au-Prince sono sopravissuti. Quasi tutte le famiglie hanno perso uno o più dei loro membri nel terremoto, perché molte persone dai villaggi abitano temporaneamente nella capitale per studi o per lavoro. Una famiglia a Carice ha perso sette dei suoi otto figli. In questo momento, come conseguenza della distruzione a Port-au-Prince, tutti cercano di andare via dalla città, verso la campagna”. “Molta gente della capitale è arrivata a Ounaminthe (città del nord-est, situata sulla frontiera con la Repubblica Dominicana), senza niente in mano, perché hanno perso tutto quanto avevano a Port-au-Prince. E non sanno dove andare, senza mangiare da giorni ed elemosinando cibo e alloggio. Lo stesso accade in altre città, come Mount-Organisé, Savanette, Carice. Tutto il Paese è distrutto, rasato al suolo dal grande disastro. Noi siamo venuti con l’idea di costruire un centro per le famiglie povere”. Alcuni anni fa al Movimento dei Focolari in Haiti è stato dato un appezzamento di terra. Joachim e gli altri membri stanno adesso sviluppando un progetto per una costruzione che provvederà alloggio a venti famiglie. Nel frattempo, sarà allestito un centro di distribuzione di abiti, alimenti e di aiuto sanitario. C’è un ospedale vicino a Mount-Organisé e – continua Joachin – “ci prenderemo cura noi di queste famiglie, anche se le nostre risorse sono scarse”. Il gruppo dei Focolari in Haiti dipende molto dall’aiuto dall’esterno per essere in grado di portare a compimento questo progetto. Perciò, si fa appello alla generosità di quanti vorranno aiutare. Si può partecipare da subito. Per informazioni contattare: toronto@focolare.ca (altro…)

90 anni fa nasceva Chiara Lubich

Emergenza Haiti

Seguiamo con trepidazione gli aggiornamenti sul terremoto che ha devastato Haiti, il paese più povero del continente americano, e ridotto la capitale Port-au-Prince in un cumulo di macerie. In tutto il Movimento è scattata una vasta azione di solidarietà per contribuire alla grave emergenza e, non appena possibile, alla ricostruzione. Intanto, possiamo rassicurare i sostenitori del progetto “Sostegno a distanza” che i bambini inseriti nel programma educativo in atto nel nord est di Haiti, a Mont Organisé, stanno bene. “Tutti sono salvi, si è avvertita qualche scossa, ma senza nessun danno. Ma tutti hanno familiari a Port-au-Prince, e di loro è stato impossibile avere notizie”.  È quanto ha fatto sapere la comunità del Movimento dei Focolari in Haiti, dove da quasi trent’anni è sorta e si è sviluppata, grazie agli stretti legami con il Movimento in Canada, anche attraverso il sostegno economico a distanza e altre iniziative. Chi desidera partecipare a questa azione di solidarietà, può versare il proprio contributo a: Giovani per un Mondo Unito (GMU) -Conto corrente intestato a “PAMOM – Fondo Mondo Unito” Intesa San Paolo, Filiale di Grottaferrata Via delle Sorgenti, 128 – 00046 Grottaferrata (Roma) Italia Codice IBAN: IT04  M030  6939  1401  0000  0640  100 Codice BIC: BCITITMM Causale: Terremoto Haiti Associazione “Azione per un Mondo Unito – Onlus” (AMU) -Conto corrente postale n. 81065005 -Banca Etica, Filiale di Roma, Via Parigi, 17 – 00185 Roma, Italia Codice IBAN: IT16G0501803200000000120434 Codice BIC: CCRTIT2184D Causale: Solidarietà per Haiti (I contributi versati sono deducibili dal reddito) AFN Azione per Famiglie Nuove – Onlus Sostegno a distanza via Isonzo,42 00046 Grottaferrata (Roma) – Conto corrente postale n. 48075873 – Conto corrente bancario presso: BANCA PROSSIMA Cod. IBAN IT55K0335901600100000001060 Causale: Solidarietà per Haiti (I contributi versati sono deducibili dal reddito) (altro…)