Mar 16, 2012 | Chiara Lubich, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Spiritualità
URL. Stavolta non è la Unique Resource Location, che ti permette di individuare in modo univoco l’indirizzo di un sito internet, ma è United in the Revolution of Love, uniti nella rivoluzione d’amore, quello ispirato al Vangelo, quello che migliaia di giovani in tutto il mondo hanno appreso dagli insegnamenti e dalla vita di Chiara Lubich, di cui in questi giorni ricorre il 4° anniversario della partenza da questa terra. Ed è il titolo dato dai giovani filippini per la manifestazione dello scorso sabato 10 marzo, giorno scelto per il loro tributo alla persona di Chiara e all’impatto del suo carisma sui giovani, di oggi e di ieri. Il luogo è anche simbolico: il padiglione antico 400 anni dell’Università di San Tommaso, la pontificia università reale che ha conferito il dottorato in Teologia a Chiara nel 1997, a Manila. Fr. Rolando De La Rosa, il 95° rettore dell’università, nel benvenuto, ha condiviso il suo personale incontro con Chiara in quell’anno, presentandola come una persona che vale la pena imitare, perché propone la santità come meta a portata di tutti. I gen – giovani impegnati dei Focolari – fianco a fianco con la parte adulta del Movimento, davano testimonianza della ‘costellazione di stelle’ che Chiara aveva intuito sarebbe esistita in seno al Movimento, come una ‘seconda generazione’, dopo quella di chi aveva cominciato. Sono loro i veri protagonisti della “rivoluzione d’amore”. Tra i 2000 giovani che riempivano il padiglione, c’era un gruppo buddista, che ha presentato una canzone sull’unità. Presenti anche religiosi e religiose di varie congregazioni e alcuni seminaristi, colpiti dal messaggio rivolto da Chiara ai giovani: “Avete una vita sola, spendetela bene!” e dalla radicalità di vita proposta loro. Un giovane ha scritto: “È il momento più bello che ho vissuto nella mia vita. Conoscere Chiara Lubich è la chance più grande che mi sia stata data, perché, come molte persone che l’hanno incontrata, anche io ho potuto scoprire Dio, che è Amore”. Uno dei partecipanti così sintetizza le due ore di programma: “Celebrare il 4° anniversario della nascita di Chiara al Cielo: i discorsi e video-clip su di lei, parlavano della capacità di dare il via a una rivoluzione capace di cambiare le vite di migliaia di persone. Le interviste a persone di età, professione e orientamenti culturali diversi, sottolineavano il rivoluzionario effetto del Vangelo, se messo in pratica. Le canzoni, le danze, le esperienze erano tutte incentrate sull’impatto di Chiara nella società, nella Chiesa e nell’umanità, e ci si poteva fare un’idea sull’impatto del suo Ideale sulla vita delle persone, sulle loro diverse culture, sui rapporti interpersonali, vocazioni, arte, politica, business… su tutti gli aspetti della vita umana”. A conclusione, solenne celebrazione della Messa, presieduta dal Vescovo Gerard Alminaza e concelebrata dal vescovo Antonio Tobias, incaricato del lavoro ecumenico nella Conferenza Episcopale Filippina. Infine, i responsabili dei Focolari nelle Filippine si sono rivolti a tutti ricordando le parole immaginate da Chiara al momento dell’incontro con Dio: “Se tu mi chiedessi chi sono, non direi il nome mio, direi sono GRAZIE, per tutto e per sempre”. Questo è stato il pensiero che ciascuno si è portato in cuore all’uscita dal Pavilion.
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Mar 12, 2012 | Chiara Lubich, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Spiritualità
Collegati in diretta da tanti punti del globo – Costa d’Avorio, Zambia, Sud Africa, Brasile, Venezuela, Corea, Vietnam, Thailandia, Macao, Russia, Svezia… – in tanti hanno partecipato all’appuntamento con Chiara e le nuove generazioni, l’11 marzo a Castel Gandolfo. A conclusione di questo intenso pomeriggio è intervenuta la presidente dei Focolari, Maria Voce, con un grazie di cuore a quanti sono venuti per costruirlo e un saluto caloroso a quanti erano collegati via internet.
Tra le molte manifestazioni promosse dal Movimento dei focolari per ricordare la fondatrice, Chiara Lubich, a 4 anni dalla scomparsa, diversi sono quelli che coinvolgono i giovani – come in Polonia a Lublino e a Manila il 10 marzo e prossimamente in Costa Rica. L’intervento di Maria Voce ha ‘tirato le fila’ del pomeriggio, mettendo in luce il valore della “seconda generazione” dei Focolari; il rapporto di Chiara con i giovani, potenzialmente tutti i giovani del mondo, basato sulla reciprocità e su una fiducia “totale e coinvolgente”; il saper ‘osare’ di Chiara, nel presentare ai giovani il rivoluzionario per eccellenza, Gesù, “l’uomo-mondo” che offre la chiave per “abbracciare senza paura l’umanità con le sue contraddizioni”. Non due ore di ricordi, ma di vita, “trampolino di lancio”, per ripartire – insieme – sul cammino verso la fraternità universale: “lo dobbiamo a Chiara e al carisma che ci ha trasmesso. Lo dobbiamo all’umanità che amiamo”.
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Mar 12, 2012 | Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni
Mar 12, 2012 | Chiara Lubich, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni
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Giovani di oggi, ma anche di ieri e di domani: le generazioni che compongono il movimento dei Focolari sono diverse e così l’11 marzo a Castel Gandolfo, al pomeriggio dedicato a Chiara e le nuove generazioni nel quarto anniversario della scomparsa di Chiara Lubich, erano presenti persone di tutte le età. Sono i testimoni degli inizi di questo feeling unico che la fondatrice dei Focolari aveva intessuto con una generazione che respirava la contestazione del ’68 e la musica beat e che non aveva esitato nel seguirla sulla strada di un’altra rivoluzione: quella evangelica. Accanto alle compagne della prima ora ci sono gli ultimi arrivati, quelli che magari non l’hanno mai conosciuta ma che di quel progetto di fraternità universale proposto dal suo carisma si sono fatti realizzatori e operai in tante parti del mondo: dal Vietnam all’Argentina, dagli Usa all’Ungheria. Proprio qui dal 31 agosto al 2 settembre si svolgerà il Genfest, il meeting mondiale di questi giovani.
Un messaggio dal potenziale rivoluzionario quello proposto a queste generazioni che nel pomeriggio si è articolato in sei quadri: il primo è stato dedicato al tema del cambiamento, tratto distintivo di questi ultimi ieri come oggi. Da Valerio Ciprì che ha espresso la voglia di nuovo insita nella contestazione degli anni Sessanta nel gruppo musicale del Gen Rosso, ad Antonios dell’Egitto che vede oggi nel suo Paese una rivoluzione in corso, in tanti hanno detto il loro grazie a Chiara per aver proposto una rivoluzione che – per dirla con Sally, del Perù – apre «un orizzonte nuovo di libertà e giustizia». Un fronte che hanno percorso fin da giovani Pasquale Ferrara, oggi diplomatico impegnato in vari progetti di pace e Joao Braz de Avis, da qualche settimana cardinale e chiamato a Roma come prefetto per la congregazione dei religiosi da Brasilia, dove il carisma della Lubich ha saputo incontrare con profezia e concretezza la diseguaglianza sociale dando vita all’Economia di comunione un percorso economico che è diventato un modello per aziende e governi sempre più interessate a diffonderlo e promuoverlo.
Libertà e giustizia si concretizzano in una concezione diversa dei beni materiali e non, che, come ha ricordato Chiara stessa in uno dei numerosi video proiettati – tutti molto attuali, indipendentemente dalla data in cui sono stati registrati – «non si muovono da soli»: particolarmente forte è stata la testimonianza dei giovani di Sestri Levante, tra i primi a correre in aiuto delle zone della loro regione colpite dall’alluvione. Ma il dare il proprio tempo e i propri averi non è l’unico modo «suscitare il paradiso terrestre» – come Chiara spronava a fare nel ‘70: lo studio, il lavoro e la cittadinanza attiva sono ambiti privilegiati per farlo anche oggi. Lo hanno dimostrato Giuseppe Milan, che ha dato un’impronta “comunitaria” ad alcuni corsi del dipartimento di Scienze dell’educazione dell’università di Padova, di cui è direttore; Emanuele Pili, studente dell’Istituto Universitario Sophia che ha instaurato una sinergia interessante con la sua università di provenienza a Genova per consentire a più allievi di partecipare a quest’esperienza di studio interdisciplinare ispirata nelle discipline e nella prassi di apprendimento dal carisma dell’unità. Patience Molle, ingegnere, prima donna ad avere l’incarico di direttore al ministero dei Lavori pubblici in Camerun nella sua azione amministrativa ha agito nella legalità per restare fedele ai valori appresi da giovane attraverso il Focolare; e lo stesso Maria Chiara Campodoni, che a trent’anni si ritrova assessore allo sport del comune di Faenza. Un’altra “pietra miliare” dell’eredità di Chiara è il grande valore dato al dolore: non un capolinea, ma un punto di partenza per altre mete. Lo ha espresso in maniera toccante Beppe Porqueddu, rimasto su una sedia a rotelle dopo un incidente in moto, a diciotto anni, che ha scoperto nella disabilità una «prospettiva per guardare l’umanità nel suo intimo», e una «scintilla di trasformazione sociale» in un mondo che sembra rifiutare il limite e la malattia. A parlare per lui è ancor di più il suo lavoro: tecnologo della riabilitazione e docente per operatori della riabilitazione, per portare da diversamente abile un contributo prezioso alla società intera.
Per quanto radicato nella visione di Dio come amore – anzi, proprio in virtù di questo radicamento – il messaggio di Chiara non è però rivolto solo ai cristiani: si sono succeduti sul palco anche Habib, giovane musulmano; Metta, buddhista, che ha osservato come questo la aiuti «ad avvicinarsi alla verità» e come il “che tutti siano uno” «si realizzi anche attraverso di me»; e Andrea, «non credente, più che ateo», che ha sottolineato l’accoglienza e il rispetto trovati. Chiude il pomeriggio l’intervento della presidente dei Focolari, Maria Voce: che ha evidenziato come «non abbiamo ricordato né celebrato, ma vissuto», e come Chiara consegni di nuovo «qui ed ora» il suo messaggio ai giovani. Giovani che sono chiamati a coglierlo ed impegnarsi in prima persona: «Lo dobbiamo al carisma e all’umanità». 12-03-2012 di Chiara Andreola Fonte: Città Nuova
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Mar 11, 2012 | Chiara Lubich, Ecumenismo, Famiglie, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Sociale, Spiritualità
L’Ungheria, da sempre importante ponte tra l’Est e l’Ovest d’Europa, dopo decenni di comunismo si trova oggi in un momento di cambiamenti epocali. Il Paese è alla ricerca di un nuovo equilibrio tra la salvaguardia delle proprie caratteristiche e l’apertura ad una dimensione universale. Rivolgendosi proprio alla comunità ungherese, nella sua recente visita, Maria Voce – attuale presidente dei Focolari – aveva invitato ad “accorgersi dei tanti talenti che ci sono qui. Donarli e accogliere quelli degli altri popoli, imparare sempre di più a collaborare”.
Grazie alla sua strategica ubicazione geografica e alle vicende storiche, l’Ungheria ha avuto un ruolo importante anche per i Focolari. Già nel 1956, in seguito ai tragici eventi della rivoluzione contro l’oppressione sovietica, scoppiata in quell’anno, l’allora Papa Pio XII, aveva lanciato un appello ai fedeli di tutto il mondo, per “far ritornare Dio nella società”. A questo richiamo Chiara Lubich rispose dando inizio all’avventura dei Volontari e delle Volontarie di Dio. Nel 1996 Budapest ospita il 40° anniversario di quella nascita, e nel 2006 il “Volontarifest”, con 12.000 presenti convenuti da 92 nazioni.
Nel 1961, Chiara Lubich, visitando Budapest, rimase impressionata dalla situazione della Chiesa nell’Europa dell’Est costretta a vivere nella clandestinità. Quell’anno si aprì il focolare a Vienna (Austria), da dove si fecero dei viaggi in Ungheria, tra gli anni ’70 e ’80, per prendere contatti con quanti avevano conosciuto il Movimento in Italia e in Austria. Le prime comunità dei Focolari in Ungheria risalgono agli anni del comunismo, quando nell’81-82 si aprirono anche i focolari maschile e femminile a Budapest. Il Movimento dei focolari in quel difficile periodo storico ha svolto un importante ruolo nel tessere rapporti tra persone e associazioni cattoliche, contribuendo a mantenere e sviluppare la fede nel Paese. Di rilievo il ruolo di alcune famiglie che, trasferendosi con generosità, hanno portato la Spiritualità dell’unità in varie città dell’Ungheria e ben oltre i suoi confini. E grazie anche all’impegno di alcuni sacerdoti, la spiritualità del Movimento è penetrata in altri ambiti, custodendo la freschezza e l’autenticità della vita evangelica.
La comune sofferenza ha anche rafforzato il rapporto tra cristiani delle tre Chiese storiche ungheresi (cattolica, riformata e luterana), oggi impegnati a testimoniare un proficuo dialogo ecumenico che si è manifestato in due appuntamenti storici: nel 2000 il primo incontro ecumenico dei giovani con 3000 presenze; e un secondo evento nel 2003 con 16.000 partecipanti. La Spiritualità dell’unità si diffonde anche attraverso i libri e la rivista Új Város. La Parola di Vita, stampata in 15.000 copie, è pubblicata su settimanali, su web e trasmessa via radio.
La storia ha quindi preparato i Focolari del Paese magiaro ad essere promotori di iniziative che testimoniano la tensione a costruire brani di fraternità in ambito locale ed internazionale, promosse da bambini, ragazzi, giovani e adulti: “72 ore senza compromesso”, “Rete Progetto Pace”, “Forti senza violenza”, “Missione per la città”. “Run for Unity”, “Settimana Mondo Unito”. Quest’ultima iniziativa si è svolta nel 2010 nella città simbolo di Esztergom, dove trecento giovani ungheresi e slovacchi – in diretta internet – hanno testimoniato un forte segno di pace tra le loro nazioni, in un momento di tensione politica e sociale. A 50 anni dalla visita di Chiara in Ungheria, Maria Voce, nel 2011, ha visitato le comunità del Movimento, incontrando sacerdoti, famiglie e giovani. Ha potuto costatare l’impegno di Famiglie Nuove con le giovani coppie e la collaborazione con altre associazioni e chiese per lavorare insieme a sostegno del matrimonio e della famiglia. Si è trovata con gli impegnati in Umanità Nuova, che raccoglie persone che operano in ambiti comuni: sanità, economia, politica, sport, pedagogia.
Uno dei momenti più importanti è stato l’incontro con i giovani. Infatti, il Movimento in Ungheria si prepara ad accogliere 12.000 giovani di vari Paesi, dal 31 agosto al 2 settembre 2012, per la decima edizione del Genfest. Budapest diventerà un laboratorio di unità per il mondo intero. Let’s bridge” è il titolo della manifestazione, che darà la possibilità ai Paesi dell’Europa dell’Est di “costruire ponti” facendo conoscere i propri valori e caratteristiche. «Dovrebbe essere una grande festa – ha detto Maria Voce ai giovani ungheresi in quell’occasione –, che dovrebbe dare una grandissima gioia ai giovani che verranno, … far assaporare che non c’è niente di più bello della rivoluzione evangelica. Perché di rivoluzioni ne abbiamo viste anche di altro tipo: in campo artistico, in campo musicale…ma una rivoluzione ha cambiato la nostra vita e può cambiare la vita di tanti altri…la rivoluzione del Vangelo, l’unica che Dio ci ha fatto vedere veramente con questa forza… mettiamocela tutta per farla vedere anche agli altri!». Visita la pagina dell’Ungheria su Focolare Worldwide! Siti web: Movimento del Focolari: www.fokolare.hu Giovani per un Mondo Unito: www.ujifju.hu Genfest 2012: www.genfest.org
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Mar 9, 2012 | Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni
La data è fissata da tempo, 31 agosto-2 settembre, e il countdown sul sito www.genfest.org ce lo ricorda: mancano 25 settimane, un giorno e… le ore, i minuti, i secondi scorrono. Il programma prende forma, e nei vari punti del globo ci si organizza per arrivarci, a Budapest. Ecco qualche esempio di quanto realizzato solo nell’ultimo periodo. Radio Varsavia
2 ore di trasmissione dedicate ai giovani, durante le quali i GMU della Polonia hanno potuto raccontare, da una delle principali radio nazionali, i loro ideali, le loro esperienze e il loro invito a unirsi nel cammino verso Budapest a tutti i giovani polacchi. Scrivono: «Per noi è stata la prima occasione di annunciare il Genfest ed infiammare il cuore di tanti giovani!».
Il caffè di Milano In Italia, “Coffee Bridge” è l’iniziativa lanciata dai GMU della Lombardia. Ottenuto un prezzo speciale da un distributore all’ingrosso, hanno applicato il logo del Genfest sulle confezioni di caffè ricevute e si sono organizzati per venderle. Allo stesso modo, con lo stesso spirito hanno prodotto una grande quantità dei quaderni con in copertina il logo del Genfest e sul retro una breve descrizione dello stesso. Scopo dell’iniziativa: promuovere gli ideali dei GMU e raccogliere fondi per contribuire al pagamento del viaggio a Budapest per chi arriva dai Paesi più lontani. Per info caffè: coffee@genfest.tk Per info quaderni: infoquaderni@gmail.comPer info: coffee@genfest.tk Scarica i quaderni con il logo del Genfest: https://castle.so/dl/8t4z+s Nazareth in festa 4
0 giovani di varie religioni hanno dato vita a una giornata all’insegna di canti, giochi e…grande gioia. Non si poteva non parlare del Genfest e lanciare l’invito – subito accolto – ad essere tutti costruttori di “ponti”. Prossimo appuntamento in aprile per un nuovo weekend insieme. Spettacolo Indonesia A Yogjakarta, i GMU della seconda città dell’isola di Giava hanno organizzato un concerto per festeggiare i 90 anni della più grande Casa Editrice cattolica dell’arcipelago, davanti a oltre 500 persone. «È stata una magnifica occasione per presentarci e raccontare come ci impegniamo a costruire un mondo più unito – scrivono –, vivendo nel momento presente, amando il prossimo e superando così ogni momento di difficoltà».
Pranzo cinese Raccontano da Macao: «Abbiamo invitato i nostri amici a venire a mangiare un “hot- pot”». E dopo aver presentato le loro esperienze e il Genfest, «come segno di gratitudine per chi era venuto abbiamo preparato un regalino per augurare a tutti “un prospero nuovo anno cinese!”». Esperienze, attività, curiosità…e il nuovo video sulla storia dei Genfest sono disponibili sui siti del Genfest e dei Giovani per un Mondo Unito.
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