Movimento dei Focolari
Giovani a Londra: una rivoluzione che non passa

Giovani a Londra: una rivoluzione che non passa

20110905-03La veduta è mozzafiato. Dalla terrazza del quinto piano del Cafod Building, l’edificio della Caritas internazionale di Londra, si abbraccia con un unico sguardo la City of London, sede del quartiere finanziario della città, con la Borsa, la Banca d’Inghilterra e il caratteristico grattacielo Gherkin, a forma di cetriolo. Spostando lo sguardo da Est verso Ovest, ammiriamo in sequenza la cupola della Cattedrale di San Paolo, il capolavoro dell’architetto Christopher Wren, il London Eye, la ruota panoramica da dove si ammira uno splendido panorama della città, il palazzo di Westminster, sede delle camere del Parlamento e l’omonima Abbazia, famosa come luogo di sepoltura dei monarchi d’Inghilterra e di celebri matrimoni. Eppure non è la veduta che ci colpisce, anche se affascinante, ma il crogiolo di etnie, i volti, di 85 giovani, per lo più londinesi, ma provenienti anche da altre città della Gran Bretagna che si incontrano sul far della sera di sabato 3 settembre per parlare sul tema: “La forza della Parola” presenti la presidente dei Focolari Maria Voce e il co-presidente Giancarlo Faletti. Mentre la calda giornata volge al tramonto, il sole penetra dalle vetrate a giorno e illumina i volti dei giovani presenti che attraverso giochi, canzoni, esperienze, gruppi di dialogo snocciolano temi per niente semplici e scontati. La parola di cui si parla è, infatti, la parola di Dio, quella spiega Chris: “Capace di rivoluzionare la nostra vita e il mondo stesso”. Una parola proposta con coraggio e chiarezza, senza annacquamenti di sorta, che genera vita e luce non solo nei secoli che furono, ma oggi proprio a Londra, la città dei recenti tumulti. È un incontro inaspettato per l’interesse, l’attenzione, la partecipazione che coinvolge tutti. “Le persone cercano il senso della vita – dice Joanna, una giovane londinese insegnante di inglese, – e si pongono molte domande, ma non trovano un posto dove ottenere risposte”. “C’è un certo imbarazzo – aggiunge Oliver – a parlare di certi temi con i miei amici perché esiste un atteggiamento comune contro i temi religiosi”. Ma non sulla terrazza del Cafod Building. A sentirli parlare e, soprattutto vedendo questi giovani così uniti, Londra offre una speranza per il futuro. C’è profondità, freschezza, apertura “colorata” di diverse etnie, culture, nazionalità e accompagnata dai diversi accenti dell’unica lingua inglese. “Leggere la mattina le parole del Vangelo e recitare le preghiere – racconta Ranjith, – mi fa affrontare con più serenità il lavoro stressante che faccio e sperimento una gioia mai conosciuta”. “Vivere il Vangelo – interviene Carlos –, originario di Panama, ha dato una forma alla mia vita senza che me ne sia accorto. Alcuni mi criticano perché mi dono troppo agli altri, ma, in fondo, vivere il Vangelo è semplice, non è complicato. Basta amare!”. “Ho da poco un nuovo lavoro – continua Edel, una ragazza del Nord Irlanda – ma non ero felice. Ho cominciato a vivere l’arte di amare e, dopo qualche giorno, il boss mi ha ringraziato di essere lì.” In grande libertà e confidenza Maria Voce ha condiviso alcune sue coinvolgenti esperienze giovanili quando scoprì con i Focolari che le parole del Vangelo potevano essere messe in pratica, fino a cambiare completamente la sua vita e portare frutti di gioia, pace e libertà persino in situazioni difficili come quando viveva a Istanbul in un contesto a forte maggioranza musulmana o estreme come nel Libano in piena guerra. “Vivere il Vangelo – ha concluso – non solo cambia la vita, ma mette in moto una rivoluzione che è nata 2 mila anni fa e non è ancora finita. Tante rivoluzioni, infatti, hanno attraversato la storia, ma chi se le ricorda più? La rivoluzione cristiana è ancora viva perché Gesù è vivo e le sue parole sono per tutti. È una meravigliosa avventura in cui ci lanciamo senza paura perché Gesù è con noi”. Dopo aver invitato tutti al prossimo Genfest del 2 settembre 2012 a Budapest e dopo una pizza presa insieme, si trovano sulla vetrata della terrazza i post it con le loro frasi. Si legge, tra l’altro. “Posso sempre ricominciare” , “non aver paura: non sei solo” e “pensa al Vangelo come una lettera d’amore di Dio per te”. È difficile descrivere la gioia, l’atmosfera calda di unità tra tutti, la voglia di far conoscere ad altri la felicità sperimentata. dall’inviato Aurelio Molè [nggallery id=63] Ulteriori informazioni Servizio Informazione Focolare (altro…)

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Online il nuovo sito di Schoolmates

Ideato ed attuato dai Ragazzi per l’unità dei Focolari, in collaborazione con l’AMU (Associazione Azione per un Mondo Unito-ONLUS) e Umanità Nuova, Schoolmates è un progetto nato nel 2002 che ha coinvolto, in questi quasi dieci anni, centinaia di scuole. L’obiettivo è permettere a ragazzi di Paesi diversi di entrare in contatto e conoscersi, come suggerisce il nome, da una parte all’altra del mondo. Chi partecipa contribuisce poi, attraverso numerose attività, ad alimentare un fondo di solidarietà che permette di distribuire, ogni anno, varie borse di studio. Negli ultimi 12 mesi ne sono state assegnate 376 in 25 nazioni.

Il restyling del sito www.school-mates.org punta a migliorare la comunicazione, la partecipazione e l’interazione tra le classi ed i gruppi che aderiscono alle tre fasi del progetto.

Si inizia impegnandosi a vivere la “Regola d’oro” che invita a “fare agli altri quello che vorremmo fosse fatto a noi”, norma presente nei libri sacri di tante religioni.

La seconda fase permette di conoscersi: mettendo in rete via web classi o gruppi di ragazzi di Paesi diversi. Il progetto vuole offrire una possibilità di conoscere altre culture creando un dialogo nel quale le differenze siano fonte di ricchezza le une per le altre. In questa fase troviamo una delle novità del sito: la possibilità di gestire, per chi attuerà tutte e tre le fasi del progetto, un proprio spazio web. In esso i ragazzi potranno presentare la classe o il gruppo, far conoscere il proprio Paese sotto l’aspetto storico, geografico e culturale, e condividere esperienze e testimonianze del loro impegno a vivere la Regola d’oro. Se la classe o il gruppo desiderano mettersi in contatto con altre classi o gruppi, ciò potrà avvenire attraverso un’area riservata.

La terza fase è caratterizzata dal condividere: le classi ed i gruppi che aderiscono al progetto si impegnano infatti a contribuire al fondo di solidarietà per sostenere, ogni anno, alcuni microprogetti di solidarietà. L’obiettivo è permettere, attraverso l’assegnazione di borse di studio, a ragazzi che non avrebbero la possibilità di frequentare la scuola, di completare la formazione scolastica o professionale.

Tra le novità del nuovo sito anche una sezione dedicata ad insegnanti, educatori e tutor, ideata per condividere materiali ed esperienze didattiche realizzate nei vari paesi e nelle scuole di diverso ordine e grado.

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Chiara Luce alla GMG

All’interno del vasto programma culturale predisposto per questa Giornata Mondiale della Gioventù, un evento che, secondo alcuni mezzi di comunicazione, è “essenziale”: il musical “Life, love, light” sulla vita della Beata Chiara Luce Badano. 50 giovani dei Focolari si sono proposti un obiettivo molto ambizioso: offrire questo musical – che era stato presentato solo nella Sala Paolo VI in coincidenza con la beatificazione della giovane italiana –  come risposta alle parole di Papa Benedetto XVI: “Vi invito a conoscerla : la sua vita è stata breve, ma il messaggio è grande… Diciannove anni pieni di vita, d’amore, di fede. I suoi ultimi due anni, pieni di dolore, ma sempre con amore e luce, una luce che irradiava attorno a lei, nata dal suo intimo: dal suo cuore pieno di Dio!” Mesi di preparazione, impegno, insieme ad una forte, profonda, esperienza di Dio… e quello che sembrava una sfida raggiungibile solo con un “miracolo” ieri sera, presso l’Auditorium “Pilar García Peña” (Madrid), era una splendida realtà. Dilettanti fino a pochi mesi fa, ieri sera sul palco sono stati dei veri professionisti. Prima dello spettacolo una gen del gruppo della coreografia si è espressa in questi termini: “Vogliamo comunicare che tutti noi possiamo fare il suo stesso cammino. Era una di noi”. L’auditorium, con una capienza di 5000 persone, era completamente pieno e molte persone hanno seguito il musical seduti sul pavimento o in piedi. Life, love, light presenta, con un agile intreccio di coreografie, canzoni e testi, le tappe principali della vita di Chiara Badano: l’infanzia con i genitori, i suoi rapporti con gli amici e con la fondatrice del Movimento dei Focolari, Chiara Lubich, le speranze, le conquiste ed i fallimenti di questa ragazza, fino al momento cruciale della malattia. “Perché, Gesù?” Si domanda davanti a questo dolore immenso e la risposta: “Se lo vuoi Tu, lo voglio anch’io” Un momento speciale, profondo ed emotivo, la testimonianza dal vivo di Maria Teresa e Ruggero Badano, genitori di Chiara e poi Chicca Coriasco, la sua migliore amica. Inoltre, la parola è stata data anche a dei giovani presenti che hanno condiviso le loro esperienze, il loro impegno nel vivere ogni giorno il Vangelo, come Chiara Luce. Il pubblico ha avuto una forte commozione quando si sono letti dei brani di sue lettere rivolte a Chiara Lubich: “Ho scoperto che Gesù abbandonato è la chiave per l’unità con Dio, l’ho scelto come mio primo Sposo e voglio prepararmi per quando arriva. Preferirlo”. Molti hanno sottolineato la bellezza del musical, la magnifica messa in scena, il linguaggio coinvolgente, attuale e moderno. Alcuni giovani presenti che si sono dichiarati non credenti, si sono detti d’accordo con il messaggio “d’amore e di unità” che si voleva trasmettere. “Non posso correre più, e vorrei passarvi la torcia, come alle Olimpiadi … Perché abbiamo una vita sola, e vale la pena spenderla bene.” Queste sono alcune delle ultime frasi di Chiara Luce che rispecchiano quanto vissuto durante la serata di ieri sera: adesso tocca ad ognuno di noi portare questa torcia. Video Clip su YouTube [nggallery id=61] (altro…)